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05 Mar 2010  |  101 Commenti

Uscire allo scoperto

VI RACCONTO QUESTA: non so per quale motivo, non chiedetemelo, decido di andare ad un dibattito pubblico sul tema “sessismo e razzismo presso la Facoltà di Filosofia di Roma 3, i cui relatori sono Giacomo Marramao, filosofo di sinistra nonchè correlatore della mia tesi di laurea, Raul Mordenti, docente di lettere ed ex leader storico sessantottino romano e Anna Maria Rivera, docente di non so cosa, ultrafemminista e militante di Rifondazione Comunista.
Mordenti non ho fatto in tempo ad ascoltarlo, Marramao ha fatto un bell’intervento sul tema del multiculturalismo e sul razzismo, e la Rivera si è prodotta in un panegirico femminista rispetto al quale, se dovessimo prestargli fede, l’unica cosa che ci resterebbe da fare in quanto uomini sarebbe quella di suicidarci in massa per la vergogna di appartenere al genere maschile.  

Non so se qualcuno di voi (spero tutti) ha visto il film “Arancia meccanica” di Stanley Kubrik. Chi lo ha visto ricorderà quella scena in cui il protagonista, sottoposto ad una sorta di lavaggio del cervello, inorridisce e urla disperato di fronte alle immagini di violenza e orrore che lo obbligano a vedere, fino a vomitare, a perdere i sensi.
Ebbene, durante l’intervento della Rivera (con gli altri relatori che annuivano ad ogni sua parola) ho provato le stesse sensazioni.
Mi stavo già chiedendo cosa fossi andato a fare e non sapevo darmi una risposta. Fatto sta che, sempre senza sapermi dare una spiegazione, al termine delle relazioni (quella della Rivera era l’ultima), decido di prendere la parola. Anzi, sono stato il primo a prenderla. Premetto che Marramao mi conosce abbastanza bene e gli portai illo tempore anche il mio libro “Le donne: una rivoluzione mai nata”. Mi conosce, molto meno, anche Raul Mordenti.
Esordisco chiarendo che il mio intervento potrebbe essere preso come una provocazione gratuita ma che in verità così non è. Naturalmente non avevo il tempo dei relatori ma solo pochi minuti. Ho cercato quindi di sintetizzare al massimo alcuni concetti. Sostanzialmente ho messo in discussione la validità della reinterpretazione femminista della storia (uomini sempre, comunque e dovunque oppressori – donne sempre, comunque e dovunque oppresse), il fatto che questa interpretazione ha molto di manicheo e molto poco di laico e razionale, che il femminismo è un’ideologia fondamentalmente qualunquista e interclassista e che la violenza non appartiene certo ad un solo genere, citando il formidabile servizio di Giovanna Botteri, donna, progressista e di sinistra, che magistralmente ci ha spiegato nel servizio televisivo che abbiamo pubblicato sul nostro sito dal titolo “Un brusco risveglio”, come negli USA il 50% e forse molto di più delle violenze e degli abusi sessuali sui minori siano commessi da donne e da madri. Anzi, è stata una delle prime cose che ho detto. Più qualcos’altro sulla mercificazione interpretata come al solito a senso unico ecc.
Ma al di là del mio intervento, la cosa interessante sono state le reazioni, che naturalmente mi aspettavo e che ho anche spiegato al termine del mio intervento: fase 1 problemi col materno e col femminile; fase 2 sfigato, maschietto represso, segaiolo, psicolabile; fase 3 maschilista, sessista, razzista, fascista.
Tutto ciò si è puntualmente realizzato con una precisione da orologio svizzero. Fantastico…Kafka ci avrebbe scritto un capitolo di qualche suo libro…
Fase antecedente alla fase 1, mentre sto parlando: gli sguardi e le espressioni dei presenti e delle presenti. Cominciano gli sbuffi, i sorrisi ironici, sarcastici, altri con un misto di sarcasmo e di commiserazione, chiacchiericcio nervoso e scocciato. Marramao comincia ad osservare me e il pubblico con un sorriso che vuole dire “E’ un povero pazzo (lo dirà più tardi), la Rivera comincia a scrivere nervosamente e non condivide l’idea di farmi passare per pazzo. Insomma non vuole “buttarla in caciara”, come si dice a Roma e come vorrebbe fare invece Marramao. E’ scura in volto, se potesse mi ucciderebbe e non lo dico metaforicamente. In quel momento il suo Nemico si sta materializzando sotto la forma (lo dirà più tardi nella replica) di un razzista e fascista infiltrato. Mordenti è basito al mio fianco sulla sua sedia.
Poi ci sono le facce di alcuni uomini, abbastanza giovani, sui 30/35 anni, molto probabilmente ricercatori, collaboratori o roba simile, e quindi per definizione incapaci e impossibilitati anche solo a fare un fiato che non sia in linea con quello del loro prof. Il loro sguardo è forse quello più interessante o quello che a noi può interessare di più (quello delle donne femministe presenti è scontato). E’ come se si trovassero davanti per la prima volta nella loro vita a qualcosa di alieno, che non sanno decifrare e decodificare. Che cosa sta accadendo? Chi è questo? Che significa?
Termino l’intervento in un’atmosfera che non so descrivervi.
Prima reazione al mio intervento; tutto sommato la più onesta e la meno aggressiva, proprio di una donna, abbastanza sprovveduta per la verità sul piano culturale che in soli due minuti, forse meno, mi dice:”Io ho capito che tu sei un brav’uomo e che non ti va di essere criminalizzato ma devi renderti conto che non tutti sono come te, che la realtà è ben altra…ecc. …
Vabbè, paccottiglia, ovviamente, però non c’era livore nella sua risposta e nel suo atteggiamento. Veramente. L’unica che ha avuto un atteggiamento umano nei mie confronti e che non mi avrebbe scaraventato in un ospedale psichiatrico o in un manicomio criminale.
Inizia la fase 1) Attacca Marramao il quale esordisce dicendo, anche se con un sorriso a quattro ganasce (era emerso nella discussione che io ero stato un suo studente), che certo quelle cose che dicevo non le avevo apprese durante le sue lezioni…Dopo di che dice che gli ero sembrato uno dei personaggi dei film di Nanni Moretti che fanno la loro boutade, un po’ per essere notati un po’ per spirito di provocazione. Nel merito ribadisce che il mio esempio sui dati della violenza commessa dalle donne sui minori in USA non ha alcun valore perché la violenza è strutturalmente maschile (sic)…
Poi tocca alla Rivera la quale dice che io ho ascoltato un’ altra relazione, che lei ha detto tutt’altro (quindi che non ho capito nulla) e che comunque diffida di coloro che esordiscono dichiarandosi di una parte politica, come ho fatto io. “Quelli – spiega – che dicono “non sono razzista però…”, oppure “non sono di destra però…”. C’è da premettere che io avevo dichiarato di essere di sinistra, non perché volessi spiattellarlo a priori ma perché avevo esordito appunto criticando il conformismo che c’è proprio a sinistra su questo tema e che mi meravigliavo del fatto, io, uomo di sinistra, cercando di sollecitare i presenti ad un minimo dubbio, che a sinistra non ci fosse una sola voce che osasse solo avanzare anche una sia pur minima perplessità sulla giustezza assoluta della interpretazione femminista e sul ruolo delle donne nell’attuale contesto storico… Dopo di che prosegue con improperi malcelati e neanche tanto, apostrofandomi come “quel signore che ha detto quelle cose lì”…
Fase 3) Interviene un signore abbastanza anziano che dopo avere detto “l’intervento del signore mi sembra più dettato da tematiche di ordine psicologico personale” si rammarica dell’arretratezza culturale in cui versiamo, di cui il mio intervento è un esempio lampante. Aggiunge anche che ci sono in circolazione ancora delle vecchie e arretrate concezioni marxiste di vecchio stampo (mi viene da ridere ma presumo che ce l’avesse con me…).
E va bene. Termina la riunione e me ne vado. Esco dal corridoio un po’ stretto e una ragazza mi lascia passare o meglio si scansa, in un modo che sembra quasi dire “Non voglio neanche sfiorare uno come questo”.
Naturalmente non ho potuto fare a meno di riflettere sul perché del tutto. Perché ci sono andato, perché ho preso la parola. Non lo so. Onestamente non saprei dirvi perché l’ho fatto. Solo su una cosa sono certo di aver fatto bene e cioè a non cadere nelle provocazioni, a non reagire in modo scomposto e a dare per scontato (questo lo sapevo, onestamente) ciò che sarebbe accaduto e quali sarebbero state le reazioni.
Ovviamente c’è anche da dire che ero nella bocca del drago, sono andato a sfrucugliare il nido delle vipere.
Non poteva andare altrimenti.  Credo che in qualche modo, forse inconsciamente, ho voluto mollare l’ultima gomena, quella che ancora ti tiene, sia pur debolmente, ormeggiato al pontile. Forse ho metaforicamente  voluto testare le vele, lo scafo, il timone, la “tenuta” della barca, del “brigantino”, così mi sono sentito, veloce e pungente, in quei rapidissimi ma lunghissimi cinque minuti.

 Sono intervenuto migliaia di volte in riunioni pubbliche di vario genere, spesso, anzi molto spesso, esprimendo posizioni critiche. Ma mai in un frangente di quel genere.

Mi interrogo ancora, nonostante siano passati ormai diversi anni da quando ho iniziato ad occuparmi di questione maschile , sul fatto che mai e poi mai avrei immaginato che mi sarei ritrovato nella vita a fare quello che sto facendo ora. Me lo sono chiesto tante di quelle volte in tutto questo tempo e naturalmente anche in questi giorni e ancora mi sembra inverosimile. Ancora c’è una parte di me che si interpella stupefatta, che non riesce a credere a ciò che è avvenuto, a ciò che sta accadendo e a ciò che sto facendo.

Sarei disonesto se non ammettessi che ho provato un imbarazzo profondo pronunciando quelle parole in quel contesto, in mezzo a quella gente ostile.  Per un attimo, mentre intervenivo, è come se si fosse materializzata quella “cosa” alla quale non siamo ancora riusciti a trovare un nome; il terrore, la vergogna, il senso di colpa, il disprezzo, l’isolamento.  Irriso,  commiserato, disprezzato, non tanto e non solo con le parole, ma con gli sguardi, i gesti, le espressioni .

Ho combattuto tante e tante volte in vita mia, con il corpo e con la mente, con le parole, con la lotta, contro altri uomini che combattevano contro di me con le mie stesse armi.  Ho combattuto anche contro lo Stato e le Istituzioni quando ero molto più giovane e irruento.

Ma quello che ho provato in quella riunione non ha nulla a che vedere con tutto questo. Ho capito finalmente che cos’ è la forza che abbiamo di fronte. Ho sentito il brivido corrermi lungo il corpo. E’ il brivido dell’ignominia, della vergogna. E mentre parlavo sentivo la violenza insopportabile della loro potenza.  Una vergogna doppia, nel mio caso. Uomo di Sinistra, doppiamente fedifrago, ai loro occhi, apostata,  rinnegato.

 E’ a questo che andiamo incontro, Uomini Beta,  è questa la loro arma, è questo il fantasma, è a questo che va incontro l’Uomo Consapevole.    Gli uomini non sono preparati a combattere contro questa forza.  Sanno usare il corpo e la mente, la forza e la ragione, ma sono completamente disarmati di fronte a questa forza oscura, tremenda. Salire su un ring, se siamo allenati, affrontare un esame, se abbiamo studiato, parlare davanti a migliaia di persone, se ci siamo preparati, è un gioco da ragazzi, al confronto.

Il battesimo del fuoco. L’ennesimo per me. Contraddizione in termini. Solo apparentemente. Incredibile a dirsi, ma il più sottilmente feroce. Pensavo di aver superato tutte gli ostacoli possibili e concepibili ma non avrei mai immaginato che la vita mi avrebbe portato a confrontarmi con la vergogna,  spettro della nostra psiche, immaginaria eppure reale. E subito dopo la vergogna, il senso di colpa. “Cosa ho fatto!”  Questo balena nella mente! Come quando si profana pubblicamente un simbolo sacro, qualsiasi simbolo sacro, come alzare le mani sulla propria madre, come violare un tabù inviolabile. Ecco, questa è la loro forza. Terrificante.

E’ a questa che dobbiamo ribellarci. E’ contro di questa che siamo chiamati a combattere. Tutto quello che gli uomini hanno fatto finora non serve a nulla. E’ per affrontare questa forza che dobbiamo psicologicamente attrezzarci. Per questa ragione, cari amici, insisto sul fatto che questo NON è un gioco ma forse, per quanto mi riguarda, la battaglia più ardua che mi sia mai trovato a combattere.

Se noi la si possa vincere in questa fase storica, non lo so. Ma so che si può combattere. Gli Uomini Consapevoli possono combattere e vincere in un solo modo contro questo Spettro: uscire allo scoperto,  manifestarsi, esporsi, metterci la faccia. Sempre, comunque e dovunque.

Dobbiamo fare questo salto.  Anche qui. Sul sito. Non più nick o pseudonimi ma nomi e cognomi, per  chi se la sente.  

Questa è la strada. Non ci sono scorciatoie. Prima o poi tutti i “Risvegliati” dovranno percorrerla. Meglio accelerare i tempi. Traccheggiare non è mai servito a niente e a nessuno. Meno che mai agli Uomini Beta.

Fabrizio Marchi


101 Commenti

Animus 9:08 pm - 6th Marzo:

E’ un esperienza che ci voleva, bene.

Chi non la prova, e gli manca quel quid che gli permette di vedere che esiste qualcosa “al di la del bene e del male”, non puo’ capire di che cosa si tratti.

Non puo’ capire, come giustamente fai notare, che il potere piu’ grande, molto piu’ grande di qualunque potere “visibile” è il potere sulla morale, è’ il potere che permette di stabilire, il Bene e il Male.

Chi ha il potere sulla morale, domina la psiche.
Chi ha il potere sulla morale, domina il mondo.

Benvevuto in Etosfera.

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Silver 8:50 am - 7th Marzo:

Fabrizio
“Ho capito finalmente che cos’ è la forza che abbiamo di fronte. Ho sentito il brivido corrermi lungo il corpo. E’ il brivido dell’ignominia, della vergogna. E mentre parlavo sentivo la violenza insopportabile della loro potenza”
[…]
“Ecco, questa è la loro forza. Terrificante.
E’ a questa che dobbiamo ribellarci. E’ contro di questa che siamo chiamati a combattere”.
______

Fabrizio, quella forza io la conobbi bene già ventiquattro anni fa; in un certo senso quella potenza è come un virus penetrato in me molto tempo fa. Un virus che è parte della mia vita, che “vive” dentro di me e che mi abbandonerà solo il giorno in cui la morte verrà a prelevarmi da questa valle di lacrime comunemente denominata pianeta Terra.
Come ha giustamente scritto Animus “E’ una esperienza che ci voleva”, altrimenti non si riesce a comprendere di che cosa si tratti.

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Leo 12:10 pm - 7th Marzo:

Questa è una forza che nasce dalla natura.
C’è di mezzo la sessualità, che fa si che la vita continui nel mondo. Nell’uomo però non è solo questo, ci sono oltre ai sentimenti una sessualità più complessa, che si vuole ridurre solo alla penetrazione e lo stupro: penso proprio per annullarci.
Quindi questa è la forza tra le peggiori e complesse.
Poi c’è la mentalità e la legge.
Quando poi si vuole eliminare il tutto dicendo che sono cose personali e psichiatriche: mi fa specie la sinistra di Basaglia che ha chiuso i manicomi per dare voce al pensiero trasgressivo dei matti. Dall’altra uno stupratore difficile venga depenalizzato perché non in grado di intendere e di volere; la Rivera la sa lunga: dovessero passare per vittime questi maschi malvagi.
Poi i risolini, che gli passa per la testa a questi felicetti, anche le donne li fanno e sanno di invidia.
Bisogna stare attenti ad essere leali con questa gente sleale che se ne approfitta di un uomo solo; è sempre cosi, si rischia il linciaggio.

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ilmarmocchio 12:45 pm - 7th Marzo:

Irriso, commiserato, disprezzato, non tanto e non solo con le parole, ma con gli sguardi, i gesti, le espressioni .

Questo da la caratura delle persone che avevi di fronte. famosi, colti, ma arroganti e maleducati, oltre che in malafede. perche’ quello di sminuire chi ti controbatte con smorfie, gesti e con attaccatti ad hominem, di questo si tratta, denota malafede.
A me e’ capitato in una occasione meno importante : una sera d’estate, localita’ turistica , un incontro con un noto giornalista ( ahime’ di sinistra anche lui ), piu’ il contorno dei supporters radical-chic. Espressi le mie idee sulla non facile sistuazione dell’uomo occidentale medio. Sbuffi, risolini, compatimento.
Ebbi una replica che contestai agevolmente.
Non manco’ il maschietto che naturalmente improvviso’ una diagnosi psicologica. Ho una certa vena umoristica e, con sapide e maligne battutine, misi loro la museruola che gli spetta.
pero’ ho percepito la cattiveria, l’odio, l’attitudine inquisitoria, stalinista direi. Piu’ negli uomini che nelle donne, le quali, non sbaglio, in fondo erano affascinate dalla mia temerarieta’ e , secondo me, dall’aver sottilmente ridicolizzato l’agressivita’ dei cagnolini. Perche’ io sono convinto che i maschipentiti NON sono femministi. Sono dei deboli alcuni, dgli opportunisti i piu’ forti, che vogliono accaparrarsi la bevevolenza ( per cosi’ dire ) delle donne, attaccando il maschio vero. Quello che fa il cane da guardia verso il lupo.
Il giorno dopo, un paio di donne che erano a questa serata, mi dissero sorridendo : sa, dottore, lei l’altra sera aveva ragione ”
Bisogna passarci, e’ vero. Sgomenta, ma fortifica

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Animus 5:01 pm - 7th Marzo:

Il marmocchio
> ….
Analisi impeccabile.

Leo
> Questa è una forza …

“Una donna, una vetero-femminista anche nei vestiti, da una fila medio alta inizia a ritmare un gesto, pollice e indice di una mano si uniscono con i rispettivi dell’altra, fino a formare una vulva, in alto, seguito ritraendo le mani, dal dito indice della mano destra che punta al petto.
L’UTERO E’ MIO.

Noi siamo in terza fila, quindi di spalle, eppure come un’onda d’urto invisibile che si propaga, questa forza ci colpisce nella schiena.
Alcuni giornalisti con le telecamere risalgono di corsa i gradini del teatro verso l’origine della forza, il pubblico si gira, guarda avanti verso Ferrara, ma poi si volta, non riesce a resistere.
Ora i soggetti sono due, ed il monologo, si sente, è finito.

Ferrara naturalmente la vede, ce l’ha nel suo campo visivo, continua a parlare, ma, il suo tono di voce diventa sempre più basso, sembra non sia più convinto come prima, non trascina più, il teatro continua a guardare un po’ in avanti, verso Ferrara, un po’ indietro, in alto, la sicurezza è immobile, sembra impietrita, passa ancora qualche minuto, e lei e sempre lì, in piedi, in alto, senza parole, con un solo gesto, un tam tam, semplice e martellante riesce a contrastare un intellettuale dotato di microfono su un palco.

Ferrara, che prima sembrava un leone, ora nonostante la sua mole, appare più come uno scolaretto, non alza più lo sguardo (per non vedere), la voce è incerta, più bassa, è in evidente stato di soggezione psicologica.

Io che sono lì, percepisco chiaramente il degradarsi della situazione, il suo inesorabile scivolamento verso il basso, alcuni seduti al mio fianco dicono “non vi girate, ignoratela”, altri “ma perché la sicurezza non fa niente!?”, la voce di Ferrara è ora quella pacata di un nonno che racconta una favola ai suoi nipotini, ma cosa sta succedendo?
..

http://www.uomini3000.it/556.htm

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ilmarmocchio 5:14 pm - 7th Marzo:

@ Leo : lione per sgomentare i lupi e golpe per fuggire i lacci ( machiavelli )

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Fabrizio Marchi 6:25 pm - 7th Marzo:

Caro Animus, non vorrei peccare di presunzione nè tanto meno che qualcuno lo pensasse.
Però tengo a precisare tre cose.
La prima è che non sono arretrato di un millimetro nel mio intervento. Quello che dovevo dire in quei popchi minuti l’ho detto. Anzi, nonostante l’invito del moderatore a concluderere, mi sono preso altro tempo per terminare il mio discorso.
La seconda è che Ferrara in quell’occasione giocava in casa; si trattava di una manifestazione organizzata dal suo movimento dove la gran parte del pubblico era dalla sua parte.
Il mio caso invece è esattamente l’opposto. Si trattava di una iniziativa non certo organizzata dal sottoscritto e dove il pubblico mi era totalmente ostile.
Come terza cosa, Ferrara è un uomo molto famoso, affermato, di potere e di successo mentre il sottoscritto non è nulla di tutto questo; ha solo un briciolo di palle sotto…
Con tutto il rispetto per Ferrara, al di là della distanza politica che mi separa da lui, si tratta di due circostanze molto differenti. Anzi, mi meraviglia molto che si sia fatto condizionare a tal punto.
Al di là di questo, capisco però ciò che volevi dire citando questo episodio.
Ciò detto, ma ovviamente è solo un’opinione, non credo che la tua reazione all’arroganza di quella donna sia stata la più saggia. Loro strillano, urlano, ma il mio intuito e la mia esperienza mi dicono che noi si debba fare l’esatto contrario.
Ho partecipato a due trasmissioni tempo fa in una importante televisione privata romana sui temi della condizione femminile. Ero stato invitato proprio come opinionista e scrittore, in particolare per il libro che ho pubblicato qualche anno fa e che alcuni di voi conoscono bene.
Ebbene ricordo che ero calmissimo e molto lucido e la collega che mi intervistava disse ad un certo momento in diretta:”Fabrizio, ma lei con quest’aria serafica sta dicendo delle cose terribili sulle donne!…”. In fondo era la stesso atteggiamento che ho avuto giorni fa in quell’assemblea. Solo che un conto è parlare in una trasmissione televisiva, (per chi è abbastanza allenato a stare in pubblico come il sottoscritto, è una passeggiata) e un altro è intervenire in una sala gremita di gente ostile che ti sta davanti. Comunque posso garantirvi che quelle stesse “cose terribili” se le sono prese tutte in faccia…Certo, io mi sono preso sulla mia tutto il loro diprezzo e il loro sarcasmo. Ma è questa la partita. In realtà ho capito che la strategia dell’avversario non è criminalizzarci, per lo meno finchè saremo così deboli. Il loro vero intento in questa fase è di farci passare per ridicoli, per delle caricature. Insomma annientarci dal punto di vista della credibilità. Solo dei poveri psicolabili frustrati possono osare mettere in discussione la meraviglia delle meraviglie, le sorti magnifiche e progressive di questo e di quello (di questa e di quella…).
Questa è la loro strategia.Quando e se saremo più forti passeranno ad altro. Non so se augurarmelo o scongiurarlo. Scherzo naturalmente, vada come vada… e vada per il meglio…
Fabrizio Marchi

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Rino 7:24 pm - 7th Marzo:

Hai fatto bene ad andare là e hai fatto bene a pubblicarne il resoconto.
Mi associo in sostanza ai commenti qui postati. Vale sempre la pena lanciare sassi in piccionaia, vale sempre la pena sondare il terreno e sentire la potenza di quella Forza del tutto invisibile.
E’ in queste occasioni che si capisce come sia facile avere del coraggio nel fare ciò che tutti approvano anche se rischioso e quanto invece sia difficile il solo parlare – che non comporta rischi fisici – però nel farlo contro la forza del disprezzo. Contro un sentimento universale di ribrezzo.
Si noti come si comportano i maschi. Subito si precipitano a prendere le distanze: “Attenzione, io non ho nulla a che vedere con costui! – Non assimilatemi a questo mostro per carità”.
Noi siamo gli appestati.

E’ una guerra psichica.

Rino

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Animus 7:36 pm - 7th Marzo:

Figurati Fabri’, non era mica mia intenzione evidenziare un confronto tra attori (te e ferrara), infatti ho citato la parte del resoconto che cercava di spiegare ‘l’onda d’urto’,e quello che dici su ferrara e’ giusto, ma solo mostrare a Leo, quale sia la manifestazione (una tra le varie) di quella immensa forza morale, che e’ in grado di indimidire anche degli intellettuali molto, molto ferrati.

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armando 10:08 pm - 7th Marzo:

Il marmocchio: “Il giorno dopo, un paio di donne che erano a questa serata, mi dissero sorridendo : sa, dottore, lei l’altra sera aveva ragione ”
Bisogna passarci, e’ vero. Sgomenta, ma fortifica”.
Infatti è così, esattamente così! Gli uomini sono come pietrificati dallo sguardo della Medusa, e non osano. Hanno paura della derisione, dell’isolamento, e di passare per maschilisti psicolabili.
Ma non è così, o lo è solo in parte, comunque molto meno di quanto si pensi, e soprattutto non è così soprattutto rispetto alle donne. I maschi pentiti sono in effetti più tranchanti perchè sono più realisti del re, hanno il bisogno compulsivo di mostrarsi accondiscendenti ai luoghi comuni politicamente corretti. Ma le donne non sono per niente stupide. Intuiscono immediatamente l’insincerità e la ruffianeria. Magari non lo dicono, ma di certo dentro di sè non apprezzano. Il maschio soft non le attira. Preferiscono un uomo che dice a voce alta e con tranquillità il suo pensiero, quale che sia. Questa è anche la mia esperienza. Ma il silenzio ha un’altra controindicazione.
A forza di reprimersi l’uomo troppo silenzioso rischia di diventare come una pentola chiusa in ebollizione. Quando scoppia fa danni. (offese, invettive, etc. etc.). Perde lucidità e dalla ragione passa facilmente al torto.
armando

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Rino 11:08 pm - 7th Marzo:

Forse il termine che descrive meglio il processo è quello usato da Fabrizio: profanazione. Toccare l’intangibile, entrare in quello che sembra un Tempio, dove tutti – senza eccezioni – entrano a capo chino, silenziosi e sottomessi e gridare: “Questo è un lupanare!”

Riportare sulla terra ciò che viene sentito appartenere all’Iperuranio, fare a pezzi un tabù onnipresente e onnipervadente, che a suo tempo ha lambito anche noi stessi (di qui il senso di sdoppiamento, dove una parte di noi interroga l’altra: “Ma che stai facendo?”).

Osare l’inosabile, concepire l’inconcepibile: è ciò che abbiamo fatto.

Grande e incomparabile è ciò che stiamo facendo.

Fantastica questa avventura che mai avremmo pensato di vivere e che non ha precedenti nella storia umana.

Un avvenimento psicologico inaudito, una battaglia di valenza cosmica. Mai in questo universo si era visto qualcosa di simile. La sorte maligna (come giustamente sottolinea Silver) ma generosa al tempo stesso ha voluto che ne fossimo attori.

Le generazioni future ci invidieranno, come noi invidiamo i combattenti delle giuste cause del passato.

Il pensiero della grandezza di ciò che stiamo facendo è il solo ristoro che abbiamo. L’unico ristoro, ma è davvero grande e tonificante.

Ad altiora semper!

Rino

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Marco Pensante 3:32 am - 8th Marzo:

Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno.

Matteo 5:37

(MarcoP)

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ilmarmocchio 8:54 am - 8th Marzo:

Fabrizio Marchi : :”Fabrizio, ma lei con quest’aria serafica sta dicendo delle cose terribili sulle donne!…”. In fondo era la stesso atteggiamento che ho avuto giorni fa in quell’assemblea

Infatti, la forza tranquilla e’ la massima espresione della forza. E’ il prodotto di potenza per controllo, il che ‘e il massimo dell’efficacia.
Ferara, detto per inciso, con la moratoria sull’aborto, ha commesso un errore di valutazione strategica. Non era e non e’ il momento.

Armando : A forza di reprimersi l’uomo troppo silenzioso rischia di diventare come una pentola chiusa in ebollizione. Quando scoppia fa danni. (offese, invettive, etc. etc.). Perde lucidità e dalla ragione passa facilmente al torto

Altro punto focale : la spada di Damocle pendente sulle rivendicazioni maschili e’ propria quella cosi’ ben descritta nella frase di Armando, che in parte riprende un altro momento cruciale : quello descritto da Animus nel caso di Ferrara. Li avviene il viraggio opposto, ossia dall’attivita’ al silenzio, mentre nel caso citato da Rmando si passa dall’inattivita’ a un o scoppio di attivita’ ( controproducente ). E’ evidente la matrice emozionale di tali viraggi. Le femministe e i loro cagnolini , dietro argomentazioni razionali, in realta’ scatenano attacchi emozionali, molto piu’ efficaci. L’uso del linguaggio del corpo ( sorrisini, smorfie, ecc ) hanno una enorme valenza comunicativa sul pubblico. Le donne poi sono maestre nel linguaggio non verbale.
Non voglio screditare l’argomentazione logica: anzi , specie quando viene portata con fulminanti aforismi , e’ determinante, perche’ oltrepassa il mero ambito logico e colpisce in profondita’.
Quello che sostengo e’ che i nostri avversari, specie se accademici televisivi e simili, sono scorretti , e dietro al loro veste ufficiale , hanno sete di potere e pelo sullo stomaco.
Inoltre, ci vedono da uomini a uomini, come rivali per le loro non desiderate ( da noi ) donne. Io ho sempre avuto le discussioni piu’ crude con i maschietti e non con le femministe

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Fabio 8:32 pm - 8th Marzo:

Dunque, da tutto ciò si evince che
1- le donne detengono il potere morale, quindi il potere sulla psiche maschile e consequenzialmente sui destini del mondo.
2- le donne detengono anche il potere sessuale, pertanto decidono se e quando avviare una eventuale relazione, se come e quando avere dei rapporti sessuali; stabiliscono altresì se lui è un bravo o un cattivo amante, se ci sa fare con una donna, ecc ecc.
3- benché le femministe e i mass media affermino che il potere economico è saldamente nella mani degli uomini (alfa…), alcuni membri del movimento maschile hanno già evidenziato in passato che pure questa è una falsa verità, dato che nel momento in cui un uomo si relaziona con una donna, una parte del suo stipendio va a finire nelle tasche della donna, mentre quello della donna resta interamente, o quasi, nelle sue tasche.
4- l’unica cosa che ci resta è la superiorità fisica, che però in questa società è criminalizzata e sanzionata, e pertanto, eccetto che a salvarci da eventuali aggressioni fisiche, non serve quasi più a nulla.
Inoltre, come chiunque di voi sa bene, le principali vittime della violenza maschile sono i medesimi uomini.

Ora, quello che un signor nessuno come me si chiede è: ma noi uomini “beta” cosa ci stiamo a fare su questo mondo? A cosa serviamo realmente, oltre ad essere carne da macello e a non contare praticamente nulla? Qual è il senso di tutto ciò? (ammesso e concesso che esista un senso).

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Fabrizio Marchi 11:22 pm - 8th Marzo:

Domande legittime e assolutamente pertinenti, caro Fabio. Infatti il nostro Movimento si fonda proprio sul conetto che gli Uomini Beta non hanno nulla da perdere se non le catene. Il Manifesto fondativo del Movimento termina proprio con queste parole. Come vedi, sei giunto anche tu a questa conclusione, anche se attraverso percorsi diversi dai miei.
Per questo è giunta l’ora di uscire allo scoperto e di vincere le paure e le resistenze interiori.
Non c’è alternativa. Se ci fosse non saremmo qui.
Facciamo quadrato, conquistiamo altri uomini, creiamo consenso intorno alle nostre posizioni, espandiamo il messaggio, cresciamo. Chiamiamo altri alla lotta.
Fabrizio

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Rino 8:12 am - 9th Marzo:

Eccellenti considerazioni da pare di tutti.
Quello che sta accadendo svela cose nuove e ci fa vedere realtà insospettate. Ci costringe a rivedere un sacco di dati acquisiti.

Ad es. abbiamo sempre saputo che il reddito appartiene a chi se lo procura. E’ suo, ne può disporre a piacimento, è in suo potere e ciò gli conferisce potere etc. E questo sarebbe uno dei poteri maschili.
Falso.
Il reddito non appartiene a chi lo guadagna ma a chi ne ha DI FATTO diritto. E’ mia soltanto quella parte di reddito sulla quale gli altri non hanno diritti. Se ne residua qualcosa.
Quel che invece è mio interamente è solo il dovere di procurarmelo.

Perciò gli uomini Beta non hanno praticamente alcun potere sul loro reddito. Hanno solo la necessità e l’obbligo di guadagnarlo.

Questa realtà è chiarissima alle stesse femministe, che infatti la denunciano con riferimento a quei luoghi e a quei tempi (società, reali o immaginarie) in cui il reddito è procurato dalla donna ma gestito dall’uomo. Allora si vede che il procacciare il reddito non ha nulla a che vedere con il potere sul reddito (persino loro lo vedono).

RDV

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Leo 8:52 am - 9th Marzo:

Abbiamo la superiorità intellettuale, tutta l’Arte, la Scienza è stata fatta da grandi uomini; anche la superiorità fisica contribuisce al fatto che le grandi città siano state progettate e costruite da uomini, e cosi tutto il resto. Questo non bisogna mai dimenticarlo.

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ckkb 10:40 am - 9th Marzo:

Fabio afferma: ” l’unica cosa che ci resta è la superiorità fisica”. Se applicabili alla forza fisica sono le medesime considerazioni che Rino fa per il reddito:”Il reddito non appartiene a chi lo guadagna ma a chi ne ha DI FATTO diritto”, allora anche la forza fisica appartiene a che ne governa l’uso di fatto e ha il diritto di governarlo. Legittima dunque la domanda: sicuri che la finalizzazione dell’uso, ovvero il governo, della forza fisica non sia da sempre sovente orientato ai desiderata femminili e dai desiderata femminili?

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Leo 11:13 am - 9th Marzo:

La forza fisica viene usata di solito per appagare le femmine, non per dominarle.
Quello che dico io è che gli uomini “potrebbero” rinfacciare alle donne di aver costruito il mondo e fatto le leggi dove loro sguazzano come paperelle.
E’ inutile che dicano questa è mia la gestisco io: io oltre ad avere il mio, faccio parte del sesso che manda avanti la baracca che è soprattutto mia.
Questa è autocoscienza maschile.

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Alessandro 11:27 am - 9th Marzo:

Anche se non è proprio pertinente con l’argomento trattato in questo spazio, vorrei esprimere alcune considerazioni su come i mass media hanno affrontato la giornata di ieri, che come tutti sappiamo è dedicata alla donna. Premetto che per me le giornate dedicate alla donna, all’uomo se esistesse la festività, ai fidanzati, ai padri, ai nonni, alle mamme, e chi più ne ha più ne metta, sono semplicemente ridicole, l’ennesima trovata del consumismo dominante, trovo che la festa della donna si distingua dalle altre, innocue celebrazione consumistiche, per la sua portata ideologica, in quanto diviene il momento privilegiato per ricordare a qualcuno che non avesse le idee chiare che la donna nella nostra società è ancora altamente discriminata.
Ora, affermare che “la donna nella nostra società è ancora fortemente discriminata” è un esercizio intellettuale scorretto, perchè equivale a dire che i cristiani o gli ebrei o i mussulmani sono discriminati nella nostra società. Se si vuole ragionare su certi temi occorre definire il dove, il come e il quando, come minimo. Accomunare la condizione della donna nel mondo occidentale con quella nel mondo islamico, o comunque non distinguerla volutamente, significa confondere le acque, anche se è forse questo l’intento che s’intende perseguire. Che oggi, 9 marzo 2010, la donna nel mondo occidentale sia tutto fuorchè discriminata è un dato oggettivo, che nessuna/o provvisto di onestà intellettuale può mettere in discussione. Anche nei discorsi di femministi e femministe varie, infatti, non viene indicato un ambito in cui può essere rintracciata, nel mondo occidentale, una qualche forma di discriminazione ai danni delle donne, se non le questioni trite e ritrite della scarsa rappresentatività femminile nei posti di potere o della mercificazione del corpo femminile. Sulla prima questione c’è già pronta la soluzione, le quote rosa, che dovrebbero premiare una minoranza che fa politica attiva rispetto a una maggioranza, maschile. Perchè la differenza di rappresentatività è oggigiorno una questione esclusivamente di percentuali: ci sono più uomini in Parlamento perchè ci sono di gran lunga più uomini che scelgono di impegnarsi in politica, così come ci sono più donne insegnanti perchè ci sono più donne che scelgono quest’ambito professionale. Verità banale, ma che occorre tenere bene all’oscuro. Se è vero che la politica è stata fatta agli alti livelli soprattutto da uomini fino a ora in Italia, e con risuiltati onestamente mediocri per essere generosi, mi chiedo quanta fiducia si possa rioporre in donne che ritengono che la società italiana può trarre beneficio dalla presenza di più donne in Parlamento per il solo fatto di essere tali, quando queste dimostrano di avere una visione così povera della questione delle questioni italiane, ossia come fare per garantire ai più meritevoli, seri e onesti, uomini o donne che siano, di rivestire certi incarichi. E’ questa la novità che, cara Lilli Gruber, voi proponete? E’ questo di cui abbiamo bisogno?
Sulla questione della mercificazione del corpo femminile, dovremmo semplicemente ricordare che viviamo in un grande mercato, dove uomini e donne sempre più vengono considerati “merce”, utilizzabili fino a quando occorre e poi buttati via quando non servono più. Se non altro quella “mercificazione” consente di guadagnare bei soldoni, al contrario di tante altre forme. Quindi non isoliamo un aspetto da tutto il resto perchè ci fa comodo. Se la mercificazione esiste, esiste ovunque, e ne sono vittime uomini e donne, altrimenti non se ne parli.
Chiudo ricordando la notte degli Oscar, altro “evento” di questi ultimi giorni. Il premio per miglior film è stato attribuito a una donna, regista, che io adoro, Katrin Bigelow, regista dei bellissimi “Point break” e “Strange days”. Ebbene, mentre tanti e tante sottolineavano che per la prima volta una donna avevo ricevuto questo premio, sottolinenado prima l’aspetto di genere rispetto a quello artistico, costei nel suo intervento durante la cerimonia, non solo non ne ha fatto menzione, ma lo ha dedicato a tutti gli uomini e le donne che lavorano nel settore militare, perchè il film parlava della loro condizione. Tanto di cappello signora Bigelow, la classe non è acqua.

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armando 12:43 pm - 9th Marzo:

Sulla questione reddito: esiste una sua disponibilità in linea di diritto, che in una famiglia regolarmente sposata è reddito familiare, dunque formalmente ha forma paritaria, ed una disponibilità di fatto che si concretizza nelle decisioni di acquisto. E’ noto che le deicisioni sugli acquisti quotidiani sono prevalentemente femminili. Non a caso la pubblicità si rivolge alle donne più che agli uomini, e non solo per le merci di consumo corrente (cibi, prodotti per la casa, vestiario, etc), ma ormai anche per prodotti, come lad esempio le auto, un tempo appannaggio maschile.
Nella società dei consumi è un potere reale, non effimero. Tanto da indurre i produttori ad orientarsi verso il femminile, nel tipo di prodotto, nel modo di presentarlo e di distribuirlo (spazi dedicati a donne e uomini nei grandi magazzini).
Alla base del fenomeno c’è anche, a mio parere, la notoria maggior propensione femminile agli acquisti ed ai consumi. In questo senso la società è intrinsecamente orientata al femminile, e se è vero che ormai anche molti uomini amano “fare shopping” o girare per mercatini per pura curiosità, ciò è conferma della loro femminilizzaizione.
armando

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Silver 1:32 pm - 9th Marzo:

Fabio
“3- benché le femministe e i mass media affermino che il potere economico è saldamente nella mani degli uomini (alfa…), alcuni membri del movimento maschile hanno già evidenziato in passato che pure questa è una falsa verità, dato che nel momento in cui un uomo si relaziona con una donna, una parte del suo stipendio va a finire nelle tasche della donna, mentre quello della donna resta interamente, o quasi, nelle sue tasche”.

Sì, Fabio, è proprio così.
Già Warren FarrelL, parecchi anni fa, evidenziava ciò nel suo libro intitolato “IL MITO DEL POTERE MASCHILE”.
_____________________________

«L’U.S. Census Bureau rileva che le donne capifamiglia hanno un’entrata netta che è il 141 per cento di quella degli uomini capifamiglia.»
(Il valore delle statistiche sul netto è che ci consentono di valutare che cosa a lui e a lei resta una volta adempiuti i rispettivi obblighi finanziari. Il netto medio delle donne è di 13.885 dollari, quello degli uomini di 9883 dollari. Ciò accade perché, sebbene i capifamiglia maschi abbiano entrate lorde più elevate, hanno anche obblighi economici molto più pesanti. È più probabile che siano loro a mantenere la moglie, o la ex moglie, e non le mogli a mantenere loro, e pertanto con le entrate devono provvedere a sé, alla moglie e ai figli – non solamente al cibo e alla casa, ma anche all’istruzione, le assicurazioni e le vacanze. Il divorzio spesso significa che la donna ottiene la casa, che l’uomo paga, e anche la custodia dei figli, che l’uomo mantiene. L’obbligo per la donna di passare più tempo con i figli fa sì che guadagni meno, mentre l’uomo guadagna di più ma spende anche di più.)
«In quell’1,6 per cento di persone ricchissime che fanno parte della popolazione americana (quelle con disponibilità di 500.000 dollari e oltre), il patrimonio netto delle donne è superiore a quello degli uomini.»
Com’è possibile che tante delle persone più ricche siano donne, se poi le donne non occupano nessun posto chiave nelle società? In parte perché scelgono gli uomini che quei posti occupano, e a loro sopravvivono. E in parte perché possono spendere di più e hanno meno obblighi finanziari…
Il potere di spendere
Uno studio sui grandi centri di vendita (compresi i negozi di abbigliamento maschile e di articoli sportivi) ha rilevato che lo spazio riservato agli articoli femminili è in genere sette volte superiore a quello riservato agli uomini. Entrambi i sessi comprano di più per le donne. La chiave della ricchezza non è quanto si guadagna, ma piuttosto quanto si spende per sé, a propria discrezione – o quanto viene speso per noi, su nostro suggerimento.
Nell’insieme, le donne controllano i consumi con ampio margine e quasi in ogni settore. Con il potere di spendere arrivano altre forme di potere. Il controllo sulla spesa da parte delle donne dà loro il controllo sui programmi televisivi, perché la TV dipende dagli sponsor. Quando a ciò si aggiunge il fatto che le donne guardano di più la TV in tutti i momenti liberi, è chiaro che gli spettacoli non possono permettersi di mordere la mano che li nutre. Le donne sono per la televisione quello che i boss sono per i dipendenti. Il risultato? La metà dei 250 film girati per la televisione nel 1991 mostrava le donne come vittime – sottoposte a «una qualche forma di maltrattamento fisico o psicologico».
Il «gap negli oneri finanziari»
Al ristorante, gli uomini pagano per le donne all’incirca dieci volte più spesso di quanto non tocchi alle donne, e più il ristorante è costoso più di frequente è l’uomo a pagare. Capita spesso che una donna dica: «In fondo, gli uomini guadagnano di più». Ma quando due donne vanno insieme al ristorante, nessuna delle due dà per scontato che sarà quella che guadagna di più a pagare il conto. L’aspettativa che gli uomini spendano di più per le donne crea il «gap negli oneri finanziari».
Ho avuto una prima avvisaglia di questo gap ripensando al mio primo appuntamento. Quando ero un teenager, mi piaceva fare il baby-sitter. (Amavo davvero i bambini, e inoltre era l’unico modo per essere pagato per svuotare il frigorifero!) Ma poi arrivò l’età dei primi appuntamenti. Purtroppo, come baby-sitter mi pagavano solamente 50 cent l’ora. Per tagliare l’erba, invece, si guadagnavano 2 dollari l’ora, ma io detestavo tagliare l’erba. (Vivevo nel New Jersey, dove le cimici, l’umidità e il sole di mezzogiorno rendevano quest’operazione decisamente molto meno gradevole della razzia di un frigorifero.) Ma non appena passai ai primi appuntamenti, cominciai anche a dedicarmi al taglio dell’erba.
Per i ragazzi, tagliare l’erba è una metafora del fatto che dobbiamo imparare presto a fare i lavori che ci piacciono meno solo perché rendono di più. Negli anni del ginnasio, i ragazzi cominciano a reprimere l’interesse per le lingue straniere, per la letteratura, la storia dell’arte, la sociologia e l’antropologia perché sanno che un laureato in storia dell’arte guadagna meno di un ingegnere. In parte a causa della prospettiva di futuri obblighi finanziari (con buone probabilità dovrà mantenere una donna, mentre non può aspettarsi di essere mantenuto da una donna), negli Stati Uniti 1′85 per cento degli studenti che frequentano la facoltà di ingegneria è costituito da maschi; oltre l’80 per cento degli studenti della facoltà di storia dell’arte sono invece femmine.
La differenza di stipendio tra una insegnante di storia dell’arte femmina e un ingegnere maschio sembra una forma di discriminazione, mentre in realtà entrambi i sessi sanno già in anticipo che una laurea in ingegneria rende di più. In effetti, la donna ingegnere che comincia a lavorare senza avere alcuna esperienza, guadagna mediamente 571 dollari all’anno in più della controparte maschile.
In breve, gli impegni finanziari che inducono un uomo a scegliere una carriera che gli piace di meno ma rende di più sono un segno di impotenza e non di potere. Ma quando s’impegna in quel lavoro, spesso le donne danno per scontato che pagherà lui perché «dopo tutto, guadagna di più». Pertanto, le aspettative di entrambi i sessi rafforzano la sua impotenza.
misterxy is offline cerca nel sito, enciclopedia, dizionario filosofico, dizionario delle religioni

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Silver 1:38 pm - 9th Marzo:

Alessandro
“Se è vero che la politica è stata fatta agli alti livelli soprattutto da uomini fino a ora in Italia, e con risuiltati onestamente mediocri per essere generosi, mi chiedo quanta fiducia si possa rioporre in donne che ritengono che la società italiana può trarre beneficio dalla presenza di più donne in Parlamento per il solo fatto di essere tali”

Caro Alessandro, come ben saprai la scuola, con la sola eccezione dell’Università, è un dominio femminile.
Beh, basta guardare in quali condizioni versa, da molti anni a questa parte, per tirare le conclusioni…

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Silver 1:45 pm - 9th Marzo:

Leo
“Abbiamo la superiorità intellettuale, tutta l’Arte, la Scienza è stata fatta da grandi uomini; anche la superiorità fisica contribuisce al fatto che le grandi città siano state progettate e costruite da uomini, e cosi tutto il resto. Questo non bisogna mai dimenticarlo”.
Caro Leo, credo che in questa sede non lo dimentichi proprio nessuno.

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Leo 2:08 pm - 9th Marzo:

Fare shopping è un’altra prepotenza femminile, soprattutto quando usano i soldi del marito.
Io spesso faccio shopping di libri, cd e DVD, dove c’è il reparto PORNO uomini di tutte le età fanno shopping di quel genere di DVD. Quindi anche lo shopping è molto maschile.
Riguardo alla festa della donna: ogni potere e religione vive di continua propaganda, e la religione anche di fede come le donne.
Visto che si è parlato di cinema: se avete visto Antichist di Lars Von Trier che ne pensate?

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Fabio 6:54 pm - 9th Marzo:

Legittima dunque la domanda: sicuri che la finalizzazione dell’uso, ovvero il governo, della forza fisica non sia da sempre sovente orientato ai desiderata femminili e dai desiderata femminili? (ckkb)
*********************************
Io credo che questo sia vero solo in parte, anche perché non bisogna dimenticare che fra uomini “non addomesticati”, esiste anche una certa violenza gratuita, che niente ha a che spartire con le donne.

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Fabio 6:59 pm - 9th Marzo:

ckkb, tanto per fare un esempio, tu credi che i deliri di onnipotenza di un Hitler (o di altri criminali come lui) abbiano avuto origine solo dai desiderata femminili?
A me, francamente, resta veramente difficile crederlo.

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Animus 8:33 pm - 9th Marzo:

Fabio
>ckkb, tanto per fare un esempio, tu credi che i deliri di onnipotenza di un Hitler (o di altri criminali come lui) abbiano avuto origine solo dai desiderata femminili?
A me, francamente, resta veramente difficile crederlo.

Non so se abbiano avuto origine, ne si puo’ dire “solo”, ma una cosa è certa caro Fabio , che senza il consenso femminile….non si muove, e non si è mai mossa una foglia.

“L’importanza delle donne nell’ascesa e nel consolidamento del terzo Reich.”
http://www.youtube.com/watch?v=YBYEcIMO6RA

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Luke Cage 8:43 pm - 9th Marzo:

@Fabio:”tu credi che i deliri di onnipotenza di un Hitler (o di altri criminali come lui) abbiano avuto origine solo dai desiderata femminili?”

Secondo me la Grande Madre Germania il suo ruolo l’ha giocato…per non parlare della lealtà e il sostegno che le dittature non di rado hanno avuto ed hanno presso sudditi di sesso femminile (“The Government as a sosbstitute husband” come direbbe Farrell).Un ragazzo iracheno che conobbi mi confidò che spesso sotto Saddam dovevi fare attenzione a come parlavi soprattutto all’interno delle mura domestiche in quanto non di rado qualche dissidente veniva stanato grazie a qualche “pettegolezzo” di troppo.
D’accordo con te cmq per quel che riguarda il discorso della violenza gratuita di maschi infantili e disturbati,se vogliamo usare qualche eufemismo..

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Marco Pensante 11:18 pm - 9th Marzo:

Attento Luke, quella era la Madre Russia. I nazisti avevano il contrario: Vaterland, la “Terra dei Padri”. (Se qualche femminista cerca di insinuare che c’è una correlazione fra le due cose, ricordale che la “Patria” si definisce nello stesso modo per molte altre nazioni.

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Fabio 1:10 am - 10th Marzo:

C’è una domanda che vorrei rivolgervi.
Considerando tutti gli insulti che ci vomitano contro ogni giorno, riuscite ancora a relazionarvi normalmente con le donne? Ce la fate ad approfondire un rapporto con una di esse? Ce la fate a rimanere distaccati? Ve lo chiedo perché a me, a forza di ascoltare e leggere tutte queste invettive anti-maschili, non riesce più.
A differenza di un tempo, oggi le guardo con occhi molto diversi e in loro non vedo più una amica, una confidente, una compagna con la quale costruire qualcosa, condividere la vita e magari avere dei figli.
Ho perso veramente tutte le illusioni e al tempo stesso gli stimoli. Non sto provocando: per me è proprio così.
Fabrizio ha scritto “mai e poi mai avrei immaginato che mi sarei ritrovato nella vita a fare quello che sto facendo ora”. Nemmeno io. Ma, soprattutto, mai avrei immaginato di arrivare un giorno a pensare certe cose delle donne. Se solo me lo avessero detto dieci anni fa mi sarei messo a ridere.

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ckkb 10:18 am - 10th Marzo:

Io credo che sia una razionalizzazione ideologica pensare che movimenti politici ispirati alle più diverse ideologie, e che poi hanno tutti avuto come esito, al fine di affermarsi, rivoluzioni o guerre o entrambe, siano interpretabili come pensati e attuati esclusivamente dalla popolazione maschile perchè ad agire concretamente la violenza sono stati i maschi. Mi risulta difficile testosteronizzare la Storia ed estrogenizzare il Paradiso: mi sembra una incredibile regressione nella interpretazione del fenomeno umano, sia collettivo sia individuale. Il bene e il male non sono distinguibili per diversità ormonale nemmeno tra gli animali. Le piazze a sostegno dei protagonisti della Storia sono state sempre piene di donne e di maschi. L’unica differenza è che a versare il sangue proprio e altrui sono stati in prevalenza i maschi. In nome e per conto di tutti, uomini e donne. A volte in processi storici progressivi, che nessuno si sognerebbe di condannare, a volte invece terribili. La violenza non ha sesso ed è una pulsione del cuore umano ed è transitiva: nasce indifferentemente dal cuore di uomini e donne e passa indifferentemente dalle femmine ai maschi e dai maschi alle femmine, e per esprimersi utilizza come strumento chiunque, maschi o femmine:: cinquemilioni di concepiti uccisi nel paese fra i più industrialzzati e assistiti e informati del mondo sono o non sono violenza? sono o non sono un olocausto? e ancora: i compagni di scuola maschi di mia madre se non partivano per la guerra erano considerati dalle loro compagne e morose vigliacchi non degni di vivere se osavano solo accennare ad una protesta. Così le madri del terzo Reich costruivano i figli secondo l’etica del Reich. In merito a suo tempo lessi (non saprei indicare la fonte) che Hitler all’inzio della sua disatrosa e folle impresa teorizzò che prima bisognava conquistare il cuore delle donne e madri e i maschi sarebbero venuti di conseguenza. Questa avvertenza non è seguita forse anche oggi da chi cerca di manipolare il consenso della gente? la tv a chi è rivolta? Comunque credo che testosteronizzare il Male e estrogenizzare il Bene sia un desiderio comprensibile di venircene fuori una volta per tutte dal peso della responsabilità personale dovuta al fatto che siamo liberi di commettere il Bene e il Male. Ogni volta si cerca e si trova la causa del male fuori della coscienza: tempo addietro era la categoria della classe sociale oggi sono gli ormoni maschili. Che le donne siano buone è una legittima grande speranza, e per la stragrande maggioranza di loro si tratta anche di una certezza, come del resto per gli uomini, ma non possiamo appaltare loro la nostra coscienza in nome degli ormoni. Eppure proprio questo desiderio è la sostanza della morale e dell’etica dei maschipentiti.

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Leo 2:14 pm - 10th Marzo:

Fabio: questo è un discorso difficile che va affrontato. La vita di tutti i giorni, la cattiveria delle femmine ce le fa vedere per quello che sono in realtà. Quando si dice tu hai avuto una delusione o un trauma, come per liquidare il tutto con problemi personali e individuali è sbagliatissimo: il trauma, la delusione per diventare disagio psichico deve essere confermato dalla vita di tutti i giorni, dalla realtà; anche uno schizofrenico come ha detto uno psichiatra ha un disagio sociale reale che lo fa isolare: finché non verrà una rivoluzione possiamo solo limitare i suoi sintomi con i farmaci. Questo non è riferito agli utenti del blog che non si isolano e vivono di fantasia ma cercano di combattere.
Questo vale anche per Hitler che lo si vuole far passare per pazzo, in realtà è uno che ha saputo arrivare in alto con la cattiveria e l’assenza di vergogna.
Le donne essendo fisicamente meno dotate dimostrano sensibilità e bontà ma è una falsità, è una tela di ragno per gli uomini.
Purtroppo l’illusione e gli stimoli ce le fanno desiderare.

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Alessandro 2:39 pm - 10th Marzo:

Ricollegandomi all’osservazione di Silver sulla scuola, io osservo semplicemente che, in età repubblicana, i due peggiori ministri dell’istruzione, pubblica, sono donne, ossia Letizia Moratti e Maria Stella Gelmini. Se nella prima c’era però ancora un minimo di considerazione per il mondo della scuola, nella seconda c’è una furia devastatrice senza precedenti. Se queste sono le nuove donne che avanzano in politica c’è da stare poco allegri. Tra l’altro da più parti si cerca di giustificare la Gelmini, affermando che sarebbe una marionetta mossa da Tremonti. Io però considero la Gelmini una donna in grado di capire a quale gioco si sta prestando e di conseguenza a tirarsene fuori se è il caso. Insomma non la giustifico per niente.
Berlusconi è un gran furbacchione e ha capito che il gioco sporco, per via della sudditanza psicologica che nella nostra società il maschile ha nei confronti del femminile, può effettuarlo con più probabilità di successo una donna rispetto a un uomo. Lasciamo stare poi la maggior parte delle donne di sinistra, che, salvo lodevoli eccezioni, sembrano avere a cuore solo le loro battaglie di genere o a queste ricollegabili. Un pò deludente il “nuovo” che avanza.

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Luke Cage 3:24 pm - 10th Marzo:

Ti ringrazio Marco per precisazione
Condivido totalmente il post di Ckkb.
In particolare in questa lucida analisi emerge il ruolo che sventuratamente le donne si sono trovate a giocare in diversi momenti in passato e il ruolo a cui si stanno prestando oggi.
Condivido anche l’auspicio a non lasciarci tentare dal criminalizzare le donne in toto quasi a devolvere in un loro ravvedimento la possibilità di un riscatto della coscienza maschile,oggi annichilita sì dal post-femminismo,ma anche dall’alleanza che questo ha da tempo stipulato con gli uomini alfa.
Vorrei nuovamente ispondere a Fabio perchè mi ritrovo al 100% nella sua testimonianza.
Anch’io non riesco più a vedere le donne allo stesso modo.
Due anni fa stavo per innamorarmi di una mia collega con la quale avevo un rapporto di amicizia (così credevo).
Lei,come tante,mi aveva circuito con la solita tiritera (a cui ormai guardo con sospetto) del ragazzo intelligente,la persona straordinaria che merita di trovare una compagnia fantastica etc. etc.
Poi sono capitati un paio di episodi che di per sè non mi avevano sconvolto più di tanto.
Mentre eravamo a cena a casa di un comune amico questa ci confida di essersi fatta uno dei capi al lavoro,lamentando un comportamento bizzarro e altalenante da parte di quest’ultimo.
In una altra occasione invece se ne salta fuori rdendo di essersi fatta un tipo che faceva parte del gruppo di amici con cui uscivamo assieme,quasi sbeffeggiando i presenti maschi che sapevano delle tresca ma che non le hanno mai detto nulla (della serie se pensate che sono una troia perchè non me lo dite?).
Io sti giochini non li presi troppo bene,ma per levarmi ogni dubbio un giorno le telefonai e,forte di un rapporto di reciproco rispetto e schiettezza che pensavo di avere con sta tipa,le chiesi a bruciapelo slele andava di fare una scopata con me.
Lei è rimasta dapprima interdetta,poi la sua “scusa” è stata che mi conosceva molto bene (che cazzo significa??..che se non ho margine per fregarla non si sente sessualmente stimolata?!).
I mesi successivi sono stati un calvario sul lavoro (il suo entourage di single incazzose e sprezzanti le reggevano il gioco).
Questa ragazza era una delle ragazze che ritenevo più mature e intelligenti.
Dopo alcune settimane vedendomi alterato e deluso cercò di riavvicinarsi,ma a quel punto le feci capire che seanche me l’avesse “offerta” su un vassoio d’argento qualcosa si era definitivamente incrinato tra me e lei (e con la maggior parte delle donne).
La mia non era una richiesta d’elemosina.
Quando scopri il teatrino e rifuggi dai ruoli preconfezionati rischi,caro Fabio,di ritrovarti in una terra desolata,come quella che sto attraversando io.
Riesamini il significato che la parola amicizia ha avuto fino ad ora,almeno questo sta capitando a me.
Per quanto doloroso,sono soddisfatto della strada che ho intrapreso.
Certo,non sfiderò le platee come ha fatto Fabrizio o qualcun altro,ma mi sto ritagliando dei margini di libertà che mi prima mi sembravano impensabili.
Il percorso personale che ho intrapreso è ancora lungo,ma non tornerei mai più indietro e più vado avanti più sono convinto che alla fine del tunnel uscirà un ragazzo a cui le ferite e le umiliazioni non hanno impedito di diventare un Uomo.

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ilmarmocchio 7:51 pm - 10th Marzo:

Oggi e’ difficile relazionarsi con le donne, perche’ tutto un codice di comun icazione e’ stato distorto da psicologismi sballati e da legislatori invadenti. manca la trasmissione di quel sapere maschile che, per secoli, ha sostenuto i giovani uomini.
Troppo spesso sento ragazzi che dicono ” la mia amica…la nostra amicizia puo’ trasformarsi in amore, ecc… Questa e’ confusione all’ennesima potenza, alimentata da legioni di psicologhe/i collaterali al potere.
L’amicizia nulla ha a che cedere con l’amore : sentimento razionale il primo, irrazionale motore del mondo, il secondo.
In realta’ l’amicizia tra uomo e donna non esiste, e non ha motivo di esistere. O c’e’ l’atrazione sessuale, l’amore, oppure c’e’ una tiepida conoscenza, della quale si puo’ fare tranquillamente a meno. Direi senz’altro che’ l’amicizia uomo – donna e’ un sentimento di ripiego.
Quando la donna ti parla di amicizia, vuol dire che come uomo non ti vede. spesso viene tirata in ballo per non offendere, oppure per sfruttare senza compromettersi.
La donna in realta’ ama la forza, il potere. basta vedere come si sente onnipoptente quando parla di gravidanza, allattamento, ecc.
Perche’? perche’ in quelle situazioni ella esercita un potere, in potere in verita’ molto grande.
la mia esperienza mi ha sempre dimostrato che la donna ama la forza : morale, fisica. sessuale e vuole sentirla. Quando la donna fa il primo passo, c’e’ sempre un tranello, un interesse recondito.
la donna vuol essere presa, il resto sono fanfaluche.
quando la mettono sull’amicizia via : i 2 sessi ci sono per il sesso. Per l’amicizia, di sessi ne basta uno

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Fabio 9:41 pm - 10th Marzo:

Io credo che sia una razionalizzazione ideologica pensare che movimenti politici ispirati alle più diverse ideologie, e che poi hanno tutti avuto come esito, al fine di affermarsi, rivoluzioni o guerre o entrambe, siano interpretabili come pensati e attuati esclusivamente dalla popolazione maschile perchè ad agire concretamente la violenza sono stati i maschi. (ckkb)
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Questo è quanto ho scritto ieri
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ckkb, tanto per fare un esempio, tu credi che i deliri di onnipotenza di un Hitler (o di altri criminali come lui) abbiano avuto origine solo dai desiderata femminili?
A me, francamente, resta veramente difficile crederlo.
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quindi non che gli uomini siano stati i soli responsabili di sanguinose guerre e rivoluzioni. Contestavo soltanto la tesi secondo cui a “muovere i fili” sarebbero state sempre le donne. A mio parere, maschile e femminile c’entrano in misura molto simile in queste tragedie, seppure in modi differenti.
Ad esempio, un’altra cosa che mi riesce difficile credere è che gli uomini di potere (o “alfa”) non abbiano mai minimamente condizionato e indirizzato i destini del mondo imponendo la propria volontà, bensì facendo da tramite, sempre e comunque, a quella femminile. Se fosse veramente così allora bisognerebbe concludere che gli uomini sono sempre stati dei burattini nelle mani delle donne. Una tesi che, francamente, non condivido per niente.
Così come non condivido nemmeno un po’ le tesi delle femministe, secondo le quali in tutto il corso della storia, le donne sarebbero state succubi del potere maschile.
In entrambi i casi trovo delle forzature.
Io credo che la realtà sia molto più colorata e non così bianca e nera.

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Leo 9:31 am - 11th Marzo:

la donna vuole essere presa
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Se io prendo una donna la costringo a passarmi i soldi e la sevizio a mio piacere: questo vuol dire essere presa. Invece la donna non vuole ciò, vuole essere presa nel senso che l’uomo si mette a sua disposizione, che paghi e faccia sesso secondo i suoi capricci e persino che muoia per lei( ci sono donne con caratteri diversi, ma l’andazzo generale è questo) Una donna fa il primo passo quando è sicura che l’uomo farà tutti gli altri.
Da adolescente le ragazze a cui piacevo (poche) quando mi vedevano sicure che sarei stato disponibile, gli brillavano gli occhi, quella luce mi faceva quasi innamorare; oggi la vedo diversamente: è una luce perfida, di una che può ottenere tutto da un uomo innamorato e arrapato.
Si dice la donna è succuba: la parola succuba era anticamente riferita al demone femminile che succhia energia ai dormienti maschi; cioè era la parte femminile dell’ incubo che succhiava energia alle donne addormentate. Oggi abbiamo solo l’incubo.

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Strider 12:48 pm - 11th Marzo:

ilmarmocchio
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Troppo spesso sento ragazzi che dicono ” la mia amica…la nostra amicizia puo’ trasformarsi in amore, ecc… Questa e’ confusione all’ennesima potenza, alimentata da legioni di psicologhe/i collaterali al potere.
L’amicizia nulla ha a che cedere con l’amore : sentimento razionale il primo, irrazionale motore del mondo, il secondo.
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Sono assolutamente d’ accordo con te: fra quelli della mia generazione (sono dell’ 80) ed ancora di piu’ fra i 20-25enni, certe ridicolaggini sono la norma.

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Roberto 10:21 am - 12th Marzo:

>Io credo che sia una razionalizzazione ideologica >pensare che movimenti politici ispirati alle più diverse >ideologie, e che poi hanno tutti avuto come esito, al fine >di affermarsi, rivoluzioni o guerre o entrambe, siano >interpretabili come pensati e attuati esclusivamente >dalla popolazione maschile perchè ad agire >concretamente la violenza sono stati i maschi.
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E le guerre di religione? Cosa c’entrano con la volontà femminile? Credo tu sappia bene che in gran parte dell’Europa cristiana i fedeli ritenevano opera santa bruciare le donne sospette si stregoneria: arduo dovere che credevano loro imposto dalle chiare parole della Bibbia. I roghi delle streghe ti dovrebbero autorizzare a trarre alcune indubbie conclusioni: in primo luogo, che la fede può spingere persone normalmente civili a compiere azioni spaventose e orribili: dal che si vede come le convinzioni religiose possono spegnere i più normali sentimenti di bontà e di repulsione per la crudeltà. In secondo luogo, che l’affermazione secondo cui la religione costituisce il fondamento assoluto e immutabile della morale è falsa.

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Leo 11:12 am - 12th Marzo:

Hanno bruciato moltissimi uomini, eretici pericolosi per la chiesa: a Roma c’è ancora la statua di Giordano Bruno nel punto dove fu bruciato.
Le guerre di religione: se hai seguito i notiziari della guerra in Afghanistan, non si parlava altro di Burqa e donne oppresse. Gli ostaggi maschi sono stati decapitati brutalmente con un coltellaccio, un vero supplizio; le donne uno sparo in testa o addirittura liberate.

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ckkb 11:21 am - 12th Marzo:

Roberto, pensi che le denunce per stregoneria riguardassero solo le donne e fossero inoltrate solo dai maschi? e che le manifestazioni fanatiche e violente in veste religiosa delle popolazioni fossero estranee alla popolazione di sesso femminile? Non è stato così e non è così. Tuttavia è rassicurante (e a mio avviso desiderio anche un pò regressivo) pensare che le donne siano esenti dalla responsabilità delle tragedie storiche: dopo tante ricerche e tentativi, avremmo finalmente trovato le nostre salvatrici e nostre guide sulla strada del Paradiso in Terra che da sempre ogni brava persona sogna e si ripropone. Penso che invece da sempre le donne condividano alla pari dei maschi la libertà di fare il bene e il male e la responsabilità del male e del bene che sulla Terra si è realizzato.

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Leo 12:29 pm - 12th Marzo:

Qui c’è una lista di persone messe al rogo:

http://www.bethelux.it/museo1.htm

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Icarus.10 1:51 pm - 12th Marzo:

Non è con luoghi comuni, come sta facendo Marmocchio, che si analizza con obiettività i rapporti uomini/donne.

Marmocchio dice:” Quando la donna ti parla di amicizia, vuol dire che come uomo non ti vede”

A volte è così, senza dubbio, ma non sempre. E comunque vale anche a parti invertite.
Anche io sono più propenso a pensare che sia difficile un’ amicizia tra un uomo e una donna, ma è anche vero che la mancanza di attrazione tra un uomo e una donna, non esclude necessariamente il fatto che comunque vi possano sussistere sentimenti di stima, affetto e benevolenza. Quindi, in linea di massima, potrebbero anche crearsi i presupposti di un’ amicizia.

Poi dice: “Quando la donna fa il primo passo, c’e’ sempre un tranello, un interesse recondito.
la donna vuol essere presa, il resto sono fanfaluche.”

Espressioni come queste non è che ci portano molto lontano.Non c’è dubbio che molte volte è così. Ma non sempre. Le donne, dopo che si è instaurato un rapporto sentimentale(matrimonio o convivenza),prima o poi, presto o tardi, appena si sono scocciate del “giocattolo”(nel senso, di uomo cavaliere, che la faccia ridere, che la faccia sentire al centro dell’attenzione, ecc), lo mollano il partner(marito o fidanzato)r, ma questo non significa che esse quando intraprendono un rapporto sentimentale, magari facendo loro il “primo passo”, necessariamente siano spinte da opportunismo e secondi fini. Le donne sono molto emozionali, sentimentali.

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radicale 5:16 pm - 12th Marzo:

Scusate se mi intrometto cosi brutalmente.

Bene, vedo un interessante movimento di “uomini beta” sono “uscito” da internet
un anno fa quindi ero rimasto indietro, vedo che le cose stanno andando avanti, bene,
mi fa piacere.
Ci sono alcune cosette che mi lasciano perplesso nella questione maschile all’interno della
quale e forse anche leggendo questo post venni e potrei essere etichettato come malato di mente, va bene, ma che sia malato o meno a me la cosa non importa non riesco ad esprimermi nei canoni
di un linguaggio “abbastanza decente” oppure condiviso dagli uomini della questione maschile,
figurati per le femmine, tante che credo che alcune facciano fatica a trovare nel loro cervello uno sfondo dove collocare i miei pensieri, bene! Non chiaverò, me ne andrò pure io a puttane e mi comprerò quintali di pornazzi.
Non è che a me la prostituzione vada bene, così come pure i pornazzi, ma se esiste un danno, causato da qualcuno, e non certo gli uomini, credo che bisogna metterci una toppa, meglio girare con una barca senza toppe (per dire) ma se si falla devi per forza mettergliela.
Non voglio seminare zizzania in stile femminile, ma sicuramente dalla mia breve esperienza nel
Forum di uomini 3000 alcuni soggetti, per carità, brava gente, a volte faccio l’errore di essere ipercritico nei confronti per esempio delle lunghe tirate articolistiche di SA, o S..back, o certi atteggiamenti del fondatore, o del fatto che a mio parere si stavano facendo manipolare tutti quanti
da un certo “hotel” al femminile, ma ripeto non voglio sfogarmi in stile femminile mettendo zizzania su tutti e su tutto, io sono purtroppo molto permaloso, poi mi lamento troppo per cose abbastanza insignificanti, almeno su internet, perché poi fuori, nel mondo reale, veramente si vedono soggetti, di un tale becero vuoto femminista, sia maschi che femmine, che i personaggi sopra citati così come alcuni altri non citati
a confronti sono Einstein. Mah, vabbe..
Sto scrivendo solo per il piacere di usare tastiere e computer non ho altre velleità.
C’è all’interno della questione maschile una vena nichilistica che io non apprezzo molto, che a mio parere in sottofondo la vedo, basato sulla sopravvivenza, il più forte, il dominio sociale, economico, credo ci sia anche una profonda spiritualità, ma io non intendo la spiritualità in senso nichilistico, ma in senso di ricchezza interiore, nel senso di trovare in se stessi le ragioni della felicità, nel constatare che nonostante il totale annullamento dell’uomo a cui purtroppo siamo soggetti, non siamo morti a noi stessi, forse è questo il nichilismo di tutta la questione maschile, ma quello che a me da fastidio è il nichilismo inteso in senso darwiniano, anche perché così facendo si avvicina alle basi femministe o del femminismo, come per esempio Malthus, teorie derivate o cose del genere, vorrei ci fosse una separazione evidente tra le due forme nichilistiche perché sono a mio parere assai diverse.
Non è forse una teoria del nulla che noi veniamo dal nulla per puro caso, che ci sono individui destinati a dominare e altri a sottomettersi e che siano destinati al nulla dopo una vita di sfruttamento?
A me per esempio sta cosa degli uomini “beta” mi lascia perplesso.
Ok mettiamo conto, un calciatore o un politico parlamentare sono soggetti “Alpha”, invece un professore o un impiegato sarebbe un “beta”.
Ma io non posso sapere quale sia la ricchezza interiore dei cosiddetti soggetti “Alpha”, perché, guardate che se uno è vuoto interiormente, può avere tutte le ricchezze del mondo oppure tutte le donne che vuole a disposizione, ma interiormente, rimane sempre un “povero sfigato”, benché
si dica diversamente, ma pensate veramente che calciatori, politici, manager, si godano la ricchezza di qui dispongano, che persone che vivono in quell’ambiente abbiano mantenuto la capacità di gioire delle cose materiali che la ricchezza conferisce loro? Ma ci vogliamo prendere in giro?
non sono qui a dire che un alta disponibilità in denaro non dia la felicità, io credo che si possa essere felici, ma quella gente “Alpha” a mio parere, molti di loro sono gusci vuoti estremamente frustrati, pur avendo tutte le donne ai loro piedi, è una enorme illusione credere che la compagnia del sesso femminile sia segno di felicità e successo, come il mitico bartali già aveva fatto notare.
Questi alpha si ritrovano pieni di soldi senza la capacità di gioire del loro successo, perché in tale sconcia mentalità arrivistica, si perde, col tempo, la capacità di gioire anche delle cose materiali, e una volta che hai perso tale capacità, che è una qualità interiore, non bastano tutti i soldi del mondo per ritrovarla, e infatti alcuni di loro, non sapendo come fare per uscire da tale situazione, e rendendosi ben conto che i soldi non servono un cazzo, si sono attaccati una corda al collo.
Io vedevo Maratona ai tempi d’oro quando passava con la sua Ferrari, in estate, dalle mie parti, mi faceva pena, oppure Prodi che passeggiava sotto i portici, cioè, ma la avete mai vista sta gente arrivata, non in televisione dico, ma dal vivo, come si fa a non provare un sentimento di profonda pena per loro, tanto grande è il senso di vuoto che trasmettono, ci sarebbe da dirla bella lunga su una popolazione femminile che ha in adorazione simili personaggi, primo sono incapaci di ragionare di testa propria, poi, in che condizioni sono mentalmente… io non lo posso sapere perché non sono nella loro testa, ma ci vuole del bel coraggio a dare degli sfigati ai soli e ai poveri senza considerare l’interiorità di tali persone, che se forse venissero in possesso del danaro degli arrivati, forse, gli sfigati sarebbero in grado di goderselo, perché forse nella vita questi “sfigati” sono stati in grado di costruire un qualcosa che gli “Alpha” nella loro ignoranza non hanno considerato, ed è per loro come avere un tesoro, spaccarlo e trovarlo vuoto, cosa che credo lasci estremamente frustrati.
Sono considerazioni “alpha” e “beta” che a mio parere lasciano il tempo che trovano e che non mi convincono molto in definitiva.
Poi io sono radicale nel mio atteggiamento verso le femmine, ossia, ho deciso che rendergli pan per
focaccia sia la cosa migliore, la realtà è che noi uomini veniamo collettivamente presi profondamente per il culo da tali soggetti, vuoi che io, avessi pure tutti i soldi del mondo, debba stare vicino a una che mi considera solo per i benefici materiali, senno altrimenti sarei un poro sfigato, a parte il fatto che è una questione di principio che uno gli tiri il culo a farsi sfruttare, cioè, ma la porti a spasso la domenica, e poi quando dopo due o tre ore di compagnia ti senti completamente solo e vuoto, pur avendola vicino, casomai a 200 kilometri da casa, esci dal locale in cui per esempio avete mangiato, ti avvii alla macchina dicendo che poi torni, metti in moto, e da solo te ne vai, con della gentaglia simile, perché diciamolo francamente, questo è il trattamento che ci vuole.
Guardate che io non ho conosciuto molte donne in vita mia, io non ritengo il sesso o la compagnia femminile una cosa fondamentale della vita, credo ci siano cose ben più importanti, sinceramente
credo che uno possa trovare una compagna con cui starci bene insieme, ma come fai a fidarti di questa gente, mica te lo fanno capire subito di essere dei gran pezzi di merda, quindi io ho abbandonato la ricerca. Per il sesso, quando perlomeno avevo una compagna, una roba vergognosa,
ritengo andare a mignotte più decoroso, cioè voglio dire, i primi tempi, va bene, ci si conosce, ci si piace ecc ecc, poi, come se già non ci conoscessimo, viene messo in atto un ricatto che ha dell’indecoroso, cioè, per scopare, devi continuamente ripetere tutto da capo, e allora si, ti invito in questo o quel posto, lusinghe e cavolate varie, e così via all’infinito, ma stiamo scherzando?
Per quanto tempo un uomo è in grado di subire un logorio simile, è veramente umiliante, diciamocelo, ma che schifo di gentaglia queste femmine, questo vuol dire prendere un uomo e spolparlo completamente a livello interiore, si che di lui non rimane più niente, ho quasi.
Io personalmente non ci sto, questo vuole dire prendere per il culo.
Io conosco un po’ la mentalità maschile, la ritengo una vergogna, a parte il fatto che ci sono i cretini, uomini, che distruggono con un certo loro atteggiamento la solidarietà tra i maschi ecc, poi
veramente alcuni si è scesi a un livello di bassezza tale per “un pezzettino di figa” da fare veramente pietà, così come quando si costruisce un’aura di intoccabilità nei confronti di una femmina che sembra quasi che sia la regina inglese, molto probabilmente una decerebrata con la zucca vuota.
Propongo un atteggiamento radicale nei loro confronti perché credo che loro, le femmine non si facciano nessuno scrupolo nei confronti degli uomini, cioè se sono in grado di autoriprodursi da sole, se noi uomini siamo solo una razza di delinquenti criminali e non ci considerano minimamente, bisogna che anche noi troviamo il modo di riprodursi da soli e che le mandiamo a cagare in maniera definitiva, avvicinandosi a loro solo per prenderle per i fondelli.
Un mio atteggiamento di alcuni anni fa verso le donne provocanti (ma che ho abbandonato, ne sono nati litigi a voce alta in mezzo alla gente ed era pericoloso, rischiavo la denuncia per molestia sessuale) era di avvicinarmi a loro normalmente, attaccare discorso con una cazzata qualsiasi, poi
guardarla nei piedi, poi dirle…mmm ma che bei piedi, sai , mi piacerebbe farci la sborra sopra, poi andarmene. Non fatelo!!
Io capisco il condizionamento sociale , dei massa media ecc,, ma questa gente dovrebbe avere un cervello e questo cervello viene usato solo per fotterci l’anima, mistificare e sottometterci emotivamente, il sistema giudiziario e legale è interamente dalla loro parte, il lavaggio del cervello è talmente grande che con battute come le mie si viene assimilati a degli assassini, stupratori, pedofili…. in una civiltà sessualmente libera? Ma stiamo scherzando? Questa non è una civiltà
Sessualmente libera, questa parte di popolazione femminile è libera di fare il cazzo che vuole
e gli uomini sono liberi solo di essere repressi a meno che uno come credo che facciano alcuni riesca a non essere consapevole della paura riesce ad agire con disinvoltura, ma personalmente non lo ritengo un progresso sociale negare un sentimento opprimente e antievolutivo come la paura, bisogna dire le cose come stanno.
C’è qualcosa di profondamente sbagliato e inquietante che alleggia nell’aria.
Io continuo a nutrire dubbi sulla disparità ormonale, io capisco gli articoli di S..back o SA sul testosterone e personalmente non me ne fotte un accidente, alcune cose decenti sono anche riusciti a pubblicare.
Il punto è che se le femmine hanno meno bisogno di sesso e gli uomini ne hanno più bisogno
questa disparità va a vantaggio delle femmine che ne ottengono vantaggi come beni materiali oppure si impossessano dello spirito maschile, voglio dire, il femminismo dice che non esiste
disparità, ma nella pratica la disparità sembra che esista, visto che alle donne sembra che degli uomini non gliene fotta un cazzo sessualmente, ho detto sembra, perché se fosse che le donne hanno desideri sessuali tanto quanto gli uomini e non gli danno sfogo solo per impossessarsi qualcosa degli uomini? Se fosse così? Come faccio a saperlo? Io di quegli studi sul testosterone non mi fido, la parità ormonale è soltanto un modo per imporre il proprio volere agli uomini, la pratica un ‘altra cosa, come i discorsi dei politici, cioè voglio dire che se le donne hanno eguali desideri come gli uomini stanno mettendo in atto una mistificazione ai danni del genere maschile che è ben peggiore di quella delineata dalla corrente Questione Maschile (QM) visto che la QM parte dal presupposto che disparità vi sia. Non esiste modo di verificarla scientificamente questa cosa ma se per purissimo caso fosse come dico io, queste femmine occidentali starebbero riuscendo
a prendere per i fondelli i grandissimi espertoni di sesso che bazzicano nella QM oltre ad essere loro stesse delle represse.
Su questo credo ci sarebbe da discutere, anche se credo non se ne ricaverebbe alcun che.
Ho già provato, a mettere in discussione qualche dogma (o controdogma) ne sono nati insulti e offese.
Poi tornando sui maschi “alpha” sarebbe forse ora che si cominciasse a considerare che la razza umana non è l’unica in tutto l’universo e che forse altre razze hanno qualcosa a che fare anche con
la nostra in posizione di potere, soprattutto economico, e che se una di tali donzelle si trovasse di fronte un “autentico maschio” Alpha, a meno che non sia del tutto rincoglionita (cosa probabile), forse si beccherebbe uno spavento tale da impietrirla di paura.
Anche se mi rendo conto che tale affermazione mi condanna alla castità a vita, meglio casti che sudditi, poi se lo vado a raccontare a una mignotta,tanto, per averla basta che paghi, mica devo sottomettere la mia mente al pisello.

Salute a tutti,

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ilmarmocchio 6:00 pm - 12th Marzo:

@ Icarus : Non è con luoghi comuni, come sta facendo Marmocchio, che si analizza con obiettività i rapporti uomini/donne.

Infatti, quello che io ho scritto non sono luoghi comuni, ma il risultato di molteplici esperienze, mie e di altri.
A volte , ma non sempre, e’ ovvio, in quanto di sicuro al 100% c’e’ solo la morte.
L’amicizia tra uomo e donna non c’e’ perche’ non ha ragione d’essere.
L’amicizia e’ un rapporto prevalentemente razionale, che nel caso di 2 persone di sesso diverso, e’ un sentimento di ripiego, di serie B. Il perche’ e’ fin troppo ovvio. Poi, che spesso l’uomo, ma anche la donna, abbiano paura a manifestarsi e rimangano all’ ” amicizia”, avviene fin troppo spesso. E’ chiaro che una donna che mi vede come amico , non mi vede come uomo, nel senso di maschio. Altrimenti, scatterebbe ben altro.
Le donne sono emozionali e sentimentali, e prorpio per questo non fanno il primo passo. Non lo faranno mai, a meno che di non avere un secondo fine. Il fatto che siano emozionali non significa che non sanno fare i loro conti. Tutt’altro. Inoltre, nei rapporti uomo donna, la razionalita’ non ha una parte preponderante, e questo e’ il motivo per cui le donne sono in media piu’ abili nel gestire tali situazioni. I concetti che io ho scritto sono ben noti da sempre, ma oggi, in nome del politicamente corretto in salsa femminile, essi vengono occultati, epr lasciare spazio ai luoghi comuni quali l’amicizia tra uomo e donna, tant’e’ che 2 proverbi da tempo immemorabile chiariscono qual’e’ la situazione :
la paglia vicino al fuoco si incendia
l’amicizia tra uomo e donna finisce a letto
personalmente, non ho mai riscontrato eccezioni a tali proverbi

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ilmarmocchio 6:09 pm - 12th Marzo:

@ Strider : e’ come tu dici. purtroppo e’ mancata la trasmissione del sapere maschile, rimpiazzato da un politicamente corretto che vorrebbe i leoni a giocare con le antilopi, i lupi con gli agnelli e gli uomini essere ” amici delle donne “. tra l’altro l’amicizia tra uomo e donna e’ molto piu’ funzionale al femminile, che puo’ giostare in tutti i suoi giochetti senza arrivare alla prova del 9 del sesso. Cosa mi puo’ interessare essere amico di una donna ? per parlarci ? Una volta forse. E poi ? Non ha senso, non ha funzione

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Icarus.10 7:34 pm - 12th Marzo:

Fabrizio, venendo alla sostanza del titolo e alla sostanza del tuo articolo, mi è venuta in mente una cosa.

“Uscire allo scoperto”, si paga con un caro prezzo(in termini d’immagine). E chi vuole affrontare un nobile ideale, ha il dovere di pagarlo. E tu lo stai pagando. Complimenti.

Anche io ho passato un un esperienza simile(sia al liceo quando criticavo il femminismo, e quindi mi beccai il titolo di “fascista maschilista”), sia su internet per il mio blog ANTIFEMMINISTA, ANTISESSISTA, ANTIFASCISTA, ANTIRAZZISTA E ANTIMPERIALISTA.

In particolare, sul forum, sono stato vittima degli attacchi di qualcuno, per certe mie visioni(sulla politica, sullo stupro, ecc) e perchè invidiosi del successo da me conseguito.

Per queste mie visioni che tu apprezzi e per cui mi chiedi di essere al tuo fianco.

Sai alcuni di loro come mi hanno definito?? Mi hanno definito “pericoloso”, “frustrato”, “squilibrato”, “che parla di pancia, anzichè di testa”, ecc

FABRIZIO, TU SEI D’ACCORDO CON LORO???
(OVVIAMENTE GIà SO LA RISPOSTA ;))))))
Però, se la dai pubblicamente, si possono togliere finalmente tanti equivoci.

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Silver 8:00 pm - 12th Marzo:

radicale
“Io continuo a nutrire dubbi sulla disparità ormonale, io capisco gli articoli di S..back o SA sul testosterone e personalmente non me ne fotte un accidente, alcune cose decenti sono anche riusciti a pubblicare”.
Liberissimo di nutrire tutti i dubbi che vuoi, del resto siamo in democrazia.
Toglimi una curiosità, però: se non te ne fotte un accidente, perché ne parli?

radicale
“Non esiste modo di verificarla scientificamente questa cosa ma se per purissimo caso fosse come dico io, queste femmine occidentali starebbero riuscendo
a prendere per i fondelli i grandissimi espertoni di sesso che bazzicano nella QM oltre ad essere loro stesse delle represse”.
Fermo restando il fatto che l’unica certezza assoluta che si ha in vita è la morte, noto che anche tu hai un bel po’ di nervi scoperti. Il fatto stesso che usi quel tono astioso contro di me, la dice lunga. Anzi, dice tutto.
Ma, dimmi, l’ipotesi che le femminucce stiano invece prendendo per i fondelli i grandissimi creduloni come te, la prendi in considerazione oppure no? Ehh… beata ingenuità maschile.

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Silver 8:08 pm - 12th Marzo:

radicale
“sarebbe forse ora che si cominciasse a considerare che la razza umana non è l’unica in tutto l’universo”
Sono in tanti ad ipotizzare ciò.
http://questionemaschile.forumfree.it/?t=1907206

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Fabrizio Marchi 12:28 am - 13th Marzo:

Caro Icarus10, per quanto mi riguarda il tuo contributo al sito è molto prezioso, sia dal punto di vista dei commenti nel blog, sia dal punto di vista della diffusione del sito stesso che stai facendo attraverso il tuo portale.
Inoltre non ho nessuna difficoltà, nè vedo perchè dovrei averla, nell’affermare che le tue posizioni sono larghissimamente se non totalmente in sintonia con quelle degli Uomini Beta.
Devo altresì aggiungere che gli attacchi di cui affermi di essere stato oggetto, e non ho ragione per dubitarne, non sono però, ad onor del vero, stati fatti su questo sito. Evidentemente ti riferisci ad episodi accaduti sul tuo blog.
A tal proposito ribadisco che sarebbe molto, molto meglio per tutti, evitare di scendere in polemiche di basso rango e occuparsi di QM in modo serio, lasciando perdere le beghe personali che non servono a un bel nulla se non a portare acqua al mulino dei nostri avversari.
Fino ad ora la discussione su questo blog è stata di notevole qualità e tale dovrà rimanere.
Abbiamo ben altri problemi e ben altri obiettivi che non perderci in sterili diatribe di carattere personale.
Fabrizio Marchi

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Fabrizio Marchi 12:52 am - 13th Marzo:

Sono assolutamente d’accordo con te, Icarus10. Trovo che, in questo caso specifico, le posizioni del Marmocchio (che devo dire ha uno dei nick più simpatici del sito) e anche di Strider, siano discretamente stereotipate.
Anzi, ritengo che i rapporti più “inquinati”, condizionati e falsati tra uomini e donne siano proprio quelli più tradizionali,fondati cioè sullo scambio sessuale. Se c’è una possibilità di costruire una relazione autentica e decondizionata con una donna, questa si ha proprio quando si stabilisce una relazione di amicizia, laddove nessuno dei due nutre un’attrazione sessuale nei confronti dell’altro/a. Personalmente ho diverse amiche con le quali c’è un rapporto affettivo abbastanza intenso e senza alcun fraintendimento o retropensiero di nessun genere. Aggiungo che una mia ex fidanzata di 30 anni fa, con la quale abbiamo avuto una storia di tre/quattro anni, è sicuramente una delle mie migliori amiche, direi quasi una sorella (e senza il quasi). Avevo ottimi rapporti col suo ultimo fidanzato (ormai di tanti anni fa) e mi dispiacque molto quando si lasciarono perché era un ragazzo (un uomo) simpatico e in gamba e che molto di rado mi capita di incontrare e di farci delle belle chiacchierate.
Viceversa è proprio nella relazione “tradizionale” che scattano centomila meccanismi e condizionamenti che conosciamo perfettamente e che impediscono alle donne, e di riflesso anche agli uomini, di vivere una relazione sana, spontanea e libera da sovrastrutture di qualsiasi genere.
Fabrizio

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Strider 1:07 am - 13th Marzo:

Fabrizio, la troppa “amicizia” toglie spinta sessuale – non e’ questione di stereotipi.
Un conto e’ diventare amico di una donna quando una relazione e’ gia’ terminata oppure quando verso di lei non c’e’ alcuna attrazione sessuale e un altro e’ quando una donna ti piace fisicamente.
E cmq, ritengo che ci siano argomenti che non e’ possibile trattare con una donna, ma solo con un uomo (pensante).

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Icarus.10 1:51 am - 13th Marzo:

“Devo altresì aggiungere che gli attacchi di cui affermi di essere stato oggetto, e non ho ragione per dubitarne, non sono però, ad onor del vero, stati fatti su questo sito.” (Fabrizio)

Infatti, non mi riferivo, qui nel sito. Ma altrove.
Chi è invidioso, chi vuole distruggere l’avversario, in mancanza di argomentazioni da opporre, ricorre alla demonizzazione dell’ avversario, all’uso sistematico della diffamazione e della menzogna. Nel mio caso specifico, sono stato oggetto delle seguenti menzogne: : “persona frustrata”, “persona che ha problemi personali”, ” parla di pancia e non di cervello”, “squilibrato mentale”,”persona pericolosa”, “molestatore di altri utenti via messaggi privati”. Uno di questi signori, addirittura, ha diffuso queste menzogne pure su Facebook. Sono persone squallide che usano la QM in nome del loro narcisismo, delle loro invidie e beghe(non mi sto riferendo a nessuno degli utenti che scrivono qui nel tuo sito)

Polemica chiusa.

@Radicale: vero,come dici tu che il benessere materiale non necessariamente rende felice e appagata una persona, ma proprio per questo si rende necessario abbinare la questione sociale con quella maschile, sicchè l’esigenza del bisogno materiale(conforto economico) sia concatenato e strettamente correlato con quello della ricerca di un giusto ed equilibrato rapporto con l’altro sesso, in modo tale che il benessere materiale si saldi con quello esistenziale. Una società senza schiavi e padroni: sia nelle classi sociali che nei generi.

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Alessandro 7:13 am - 13th Marzo:

A proposito dell’amicizia tra uomini e donne, anch’io ho constatato le difficoltà di metterla in pratica, anche perchè, come afferma Marmocchio, è molto spesso vissuta dalla donna come un legame di ripiego. Aggiungo, però, che l’amicizia tra un uomo e una donna non esclude che ci possano essere dei rapporti sessuali tra di loro. Un amico può anche essere un amante. Niente lo vieta. E’ soprattutto la nostra mentalità cattolico-tradizionalista che ci porta a considerare il sesso come qualcosa che deve rientrare necessariamente all’interno del rapporto di coppia tradizionale.

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Fabrizio Marchi 8:55 am - 13th Marzo:

Infatti, Strider, si parlava di amicizia e non di attrazione sessuale. E siccome sia te che il Marmocchio (devo fargli i complimenti per il nick perchè ogni volta che lo leggo mi fa sorridere) avete sostenuto che l’amicizia non è possibile o tutt’al più è un ripiego, ho voluto dare la mia opinione e portare la mai esperienza personale.
E’ ovvio che l’amicizia è una cosa completamente diversa dall’attrazione sessuale. Secondo me è anche più importante, se vuoi il mio parere. Una scopata, dieci, cento o centomila non valgono, dal mio punto di vista, una vera e autentica amicizia.
Non solo. Se vogliano allargare il discorso, ma mi rendo conto che è una posizione soggettiva e non pretendo certo di oggettivarla, credo che molto, molto raramente il Bene profondo si sposi con l’erotismo e l’attrazione sessuale.
Ho scritto un capitolo del mio primo libro, per chi lo ha letto, in cui affronto proprio questo argomento.
La cultura, nel nostro caso in special modo quella cattolica tradizionalista, ha voluto sovrapporre il sesso ai cosiddetti sentimenti per tutta una serie di ragioni, troppo lunghe da spiegare ora.
Personalmente non sono affatto d’accordo e credo che questa sia una delle tante menzogne che ci sono stata raccontate e purtroppo imposte. Relativamente alla mia esperienza personale posso garantirti che le donne a cui ho voluto e voglio veramente bene sono quelle nei confronti delle quali non ho nutrito un grande trasporto erotico, se non addirittura nessuno. In realtà però mi sono reso conto, con il tempo, di avere sviluppato nei loro confronti un affetto molto profondo e grande.
Viceversa ho avuto delle relazioni molto passionali, diciamo anche laceranti, struggenti, che sul momento, in preda ai deliri psico-ormonali attraverso i quali qualsiasi uomo è passato, avevo scambiato per amore (che parolone, anche se nessuno sa veramente cosa possa e voglia dire, usato a sproposito un po’ da tutti e tirato per la giacchetta di qua e di là). In realtà col tempo si sono rivelate per quello che erano e non è rimasto proprio un bel nulla (anche da parte mia) una volta estintisi i bollenti spiriti. Anche se ci ho sofferto per la fine di quelle relazioni, a volte anche a lungo, mi sono reso conto con il tempo che quella roba lì, per lo meno a mio parere, non ha nulla a che vedere con un sentimento profondo e sincero.
Sono passioni, come ripeto, anche belle e struggenti, ma che alla fin fine sono dominate da logiche e da pulsioni molto contrastanti fra loro dove entrano in ballo tutti quegli aspetti e quei condizionamenti di cui abbiamo parlato tante volte. Possesso, gelosia, atteggiamenti morbosi, competizione, conflitto, molto spesso si finisce anche per odiarsi e farsi del male, molto più spesso di quanto non si pensi…
Credo anche che questo percorso sia inevitabile per un uomo, ed è giusto che ci si passi attraverso e si viva anche quella dimensione lì. Sono esperienze altamente formative anche se dolorose. Si tratta di esperienze e dimensioni che nel 99% dei casi ti portano ad autodistruggerti. “Eros e Thanatos” insomma, come diceva il grande Empedocle di Agrigento (poi la psicoanalisi lo ha ripreso), “amore” e “morte”, pulsione di vita e pulsione di morte.
Che dirvi, non esiste una verità in questa materia. Ciascuno se la deve vedere per suo conto. Quando avevo 25, 30, 35 ma anche 40 anni, per me l’Amore (con la A cubitale) era quella cosa lì e mai e poi mai avrei fatto questo discorso che sto facendo ora a voi. Poi mi sono reso conto che “quella cosa lì” è una bolla di sapone (che comunque va vissuta fino in fondo perchè fa parte del processo di crescita di un uomo) e che un sentimento veramente profondo è una cosa completamente diversa. Ma ora ne ho 51 suonati di anni e vedo il mondo necessariamente con gli occhi di un uomo della mia età (che ha vissuto molto intensamente e che solo biologicamente ne ha 51 ma psicologicamente molti di più…).
Penso che la vita sia un percorso evolutivo che gradualmente ti conduce verso equilibri sempre più elevati ed avanzati (vedete, il lessico politico mi condiziona anche quando scrivo di queste cose…smile ).
D’altronde, vi chiedo, vi immaginereste un vecchio saggio che perde la testa per una fanciulla in fiore? Ovvio che no. Sarebbe una contraddizione in termini. Se così fosse non lo considerereste di certo un vecchio saggio. Anzi, forse, e giustamente, pensereste proprio il contrario, e avreste ragione.
Queta è la vita.
Fabrizio

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Strider 9:49 am - 13th Marzo:

Fabrizio
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E’ ovvio che l’amicizia è una cosa completamente diversa dall’attrazione sessuale. Secondo me è anche più importante, se vuoi il mio parere. Una scopata, dieci, cento o centomila non valgono, dal mio punto di vista, una vera e autentica amicizia.
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Non discuto su questo, Fabrizio, del resto tu scrivi anche
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Quando avevo 25, 30, 35 ma anche 40 anni, per me l’Amore (con la A cubitale) era quella cosa lì e mai e poi mai avrei fatto questo discorso che sto facendo ora a voi.
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ed aggiungi
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Ma ora ne ho 51 suonati di anni e vedo il mondo necessariamente con gli occhi di un uomo della mia età

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ed e’ questo il punto: ovvero se e’ normale che un uomo, a un certo punto della propria vita, veda il mondo e le donne diversamente da come lo/le vedeva 10-20 anni prima ed arrivi a certe conclusioni, non e’ altrettanto normale che dei 20-25-30enni parlino di “amicizia con le donne”.
Segno che c’e’ qualcosa che veramente non va fra le nuove generazioni.

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Strider 9:55 am - 13th Marzo:

Alessandro
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A proposito dell’amicizia tra uomini e donne, anch’io ho constatato le difficoltà di metterla in pratica, anche perchè, come afferma Marmocchio, è molto spesso vissuta dalla donna come un legame di ripiego.
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A mio parere e’ l’ uomo a viverlo, anzi a subirlo, come un legame di ripiego. Questo perche’ oggi piu’ che mai sono le femmine a dettare le regole – i maschi, in genere, contano come il due di picche.

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ilmarmocchio 3:02 pm - 13th Marzo:

Il mio nick lo scelsi come scherzo per mia figlia di 7 anni e da allora l’ho tenuto. In effetti fa un po’ridere, e in fondo mi fa piacere, in quanto un po’ di umorismo non guasta mai.
per tornare a cose serie, ci sono queste 2 frasi di Strider :

se e’ normale che un uomo, a un certo punto della propria vita, veda il mondo e le donne diversamente da come lo/le vedeva 10-20 anni prima ed arrivi a certe conclusioni, non e’ altrettanto normale che dei 20-25-30enni parlino di “amicizia con le donne”.
Segno che c’e’ qualcosa che veramente non va fra le nuove generazioni.

A mio parere e’ l’ uomo a viverlo, anzi a subirlo, come un legame di ripiego. Questo perche’ oggi piu’ che mai sono le femmine a dettare le regole – i maschi, in genere, contano come il due di picche.

Io quoto al 100% queste 2 frasi di Strider. Non fatico ad ammettere che per qualcuno ( non per me ) ci spossa essere l’amicizia tra uomo e donna. ma il punto centrale e’ che l’amicizia non e’ il sentimento primario, o cardinale , o principale ecc, tra uomo e donna. Non e’ la ragion d’essere dei 2 sessi, proprio perche’ l’amicizia puo’ nascere , e piu’ facilmente, tra individui dello stesso sesso. Forse un esempio sara’ piu’ chiaro .
Un soldato puo’ aiutare persone in difficolta’, soccorrere i bisognosi, e cio’ e’ encomiabile. ma la ragion d’essere del soldato ‘e la guerra, l’atto bellico. Li’ egli esplica la funzione per la quale esiste e, nel bene e nel male, trova il suo compimento.
Tra uomo e donna, tale situazione ” fondante ” e’ il sesso.
Il pasto e’ quello. Poi che ci possa essere un dessert di nome amicizia , va bene. ma e’ accessorio.
Il fatto che oggi i giovani uomini confondano amicizia e sesso ( o amore, ecc ), nei rapporti con le donne, e’ gravissimo. E’ l’errore capitale. Non a caso tale errore e’ incoraggiato da tutta una letteratura psicologica che, alleata del potere, confonde le acque , seminando insicurezza.
L’amicizia e’ talvolta scudo del maschio che teme un rifiuto, piu’ spesso e’ il sistema con il quale la donna, in un mondo femminilizzato (come dice Strider), detta le sue regole. Un cicisbeismo moderno, insomma.
Un’altra cosa importante che ha detto Strider e’ che l’amicizia ( se la e’ veramente), inbisce il sesso. Verissimo.
Tu fabrizio, parli del vecchio saggio ecc. Dici bene , nessuno di noi lo giuducherebbe saggio nel vederlo innamorato di una giovanetta.
Ma non perche’ sia saggio o meno desiderare una ragazza, ma perche’ egli e’ un VECCHIO saggio.
Il fatto che sia vecchio facilita una eventuale amicizia. Certo, se il fuoco e’ spento, la paglia non si incendia.
Ma la Q.M. trova la sua enorme importanza proprio nel fatto che cio’ che lega uomo e donna e’ il sesso, non l’amicizia.
Amicizia che puo’ essere anche piu’ duratura e appagante alla lunga. ma non potra’ mai dare quello che da il sesso, il quale lascia anche delle cicatrici, ma l’importante, in fondo e’ che queste cicatrici contribuiscono a determinare la nostra fisionomia. Esse sono il necessario tributo all’aver vissuto. Come il militare che ha dei segni, ma ha dei segni perche’ ha lottato, combattuto, rischiato.
Certo, poi a 80 anni ( ora io ne ho 51 ), potro’ accontentarmi dell’amicizia. Sarebbe inutile aver il pane senza i denti.
Ma i giovani maschi vogliono e devono avere altro.
prima pero’ devono avere le idee chiare, devono essere disposti a rischiare , cio’ che l’uomo ha sempre rischiato. hanno invece diritto a non essere ingannati, oppressi e snaturati da una societa’ femministoide, che alla lunga rovinera’ anche le donne.

@ Alessandro : se si e’ amanti , si e’ amanti. A quel punto l’amicizia e’ scomparsa, come un ruscello che entra nel fiume

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Roberto 4:34 pm - 13th Marzo:

Leggo che strider ha solo trent’anni, quindi diciannove meno di me. Quello che mi colpisce e’ la sua consapevolezza riguardo alle donne, che mi chiedo da dove arrivi, perché non solo è praticamente impossibile ascoltare dei giovani che fanno ragionamenti simili ai suoi ma io stesso, alla sua età, non ero così maturo. E’ tutta farina del suo sacco oppure c’è stato qualcuno dietro di lui ? Non so, il padre, un insegnante, un amico più adulto o cosa? Mi incuriosisce questa cosa.

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Roberto 4:40 pm - 13th Marzo:

@ilmarmocchio “se si e’ amanti , si e’ amanti. A quel punto l’amicizia e’ scomparsa, come un ruscello che entra nel fiume”
Assolutamente d’accordo.

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radicale 4:45 pm - 13th Marzo:

“Toglimi una curiosità, però: se non te ne fotte un accidente, perché ne parli? ”

radicale
“Non esiste modo di verificarla scientificamente questa cosa ma se per purissimo caso fosse come dico io, queste femmine occidentali starebbero riuscendo
a prendere per i fondelli i grandissimi espertoni di sesso che bazzicano nella QM oltre ad essere loro stesse delle represse”.
Fermo restando il fatto che l’unica certezza assoluta che si ha in vita è la morte, noto che anche tu hai un bel po’ di nervi scoperti. Il fatto stesso che usi quel tono astioso contro di me, la dice lunga. Anzi, dice tutto.

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Tono astioso contro di te, io parlavo degli articoli, ci risiamo , io i post li faccio per divertimento.

Vorrei far notare comunque che dato certi atteggiamenti certe discussioni sono impraticabili. specie su questo controdogma del quale nutro dubbi, un fatto é discutere, un fatto e fare post, un altro é litigare, non ne ho voglia.
grazie.

“Toglimi una curiosità, però: se non te ne fotte un accidente, perché ne parli? ”

Considera l’uso del computer come uso ludico, qualcosa dovro pur dire. mi devo reprimere anche qui?

Passo e chiudo. devo andare a prendere il ritalin.

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Luke Cage 4:59 pm - 13th Marzo:

Vorrei completare le affermazioni di marmocchio dicendo che ogni qualvolta non sono riuscito ad ottenere il tipo di rapporto che cercavo con una ragazza ho preferito sempre fare “harakiri”,cioè smetterla di frequentarla del tutto,levarmi dai piedi.
Ex amiche ed amici mi facevano notare quanto drastico fosse tale comportamento da parte mia.
A mio parere si trattava di rifiutare a quel punto un tipo di rapporto che mi veniva “imposto”.
Perchè qui signori miei il senso comune ci porta a credere che la libertà di una donna di definire la natura del rapporto con un uomo sia simmetrica a quella di quest’ultimo.
Niente di più falso.
Rifiutare un amicizia di ripiego è quanto di più onesto un maschio possa fare.
“Cicisbeismo”.
Sottoscrivo in pieno marmocchio.Ci viene in pratica proposto di rimanere nei paraggi,a disposizione in caso di ripensamenti o per tornare utili in un secondo momento.
Come ha detto Strider:”oggi piu’ che mai sono le femmine a dettare le regole – i maschi, in genere, contano come il due di picche.”
..e sarà sempre peggio,aggiungo io..(ultimamente in treno mi capita di sentire discorsi fra ragazze a dir poco allucinanti..)

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Fabrizio Marchi 5:22 pm - 13th Marzo:

Caro Marmocchio (fantastico… ), mi pare che ci stiamo mordendo un po’ la coda.
Allora, nessuno ha negato che la sessualità sia il punto centrale, lo snodo della relazione fra uomini e donne. Altrimenti non saremmo neanche qui a parlare. Questo non significa però che un’amicizia fra un uomo e una donna (che non condividono il sesso, né sono attratti l’uno dall’altra oppure sono andati ben oltre e hanno stabilito una relazione di bene e amicizia profonda) non possa esserci. Non solo. Non significa affatto che questa debba essere considerata come un ripiego. Lo sarebbe nel caso un uomo avesse aspettative di altro genere e allora accettasse l’”amicizia” di quella donna perché non può ottenere altro.
Ma questa non sarebbe una vera amicizia, questa è appunto quella forma di “cicisbeismo” di cui parli tu. E cioè l’uomo, rifiutato dalla donna, pur in qualche modo di non perderla accetta l’”amicizia”. Ma questa non può essere in alcun modo definita tale. Lo davo per scontato e mi meraviglia, scusami, che qualcuno di voi possa aver pensato che io concepissi l’amicizia fra un uomo e una donna come ad una cosa di questo genere…
Ciò detto l’amicizia sta su un piano completamente diverso da quello dell’erotismo o del coinvolgimento diciamo sentimentale. Quindi non si può stabilire una gerarchia tra le due cose, che sono di natura completamente diversa. Sarebbe come fare un paragone tra Maradona e Valentino Rossi. Che c’azzecca? Nulla.
In termini assoluti ciò che vorrei dire è questo, sperando di riuscire a spiegarmi meglio di quanto non abbia fatto finora. E’ chiaro che il sesso è importante ma, per lo meno dal mio punto di vista, il sesso si può fare più o meno con tutte mentre non con tutte si può costruire un’amicizia (così come un sentimento profondo di altra natura) che è una cosa molto importante e rara. A differenza del sesso che è importante certo, ma molto meno raro dell’amicizia. Personalmente, ma qui scontiamo le nostre diverse formazioni ed esperienze, vivo il sesso in modo abbastanza disinvolto e libero e ne ho fatto anche parecchio in vita mia e continuo a farlo. Ma non gli attribuisco più un’importanza vitale. Mi spiego. Il sesso è come l’acqua che beviamo. E’ una cosa fondamentale perché se non bevessimo moriremmo, ma in condizioni normali non stiamo dalla mattina alla sera a parlare o ad occuparci dell’acqua. Lo faremmo se qualcuno ce la razionasse. Anzi, di peggio, si scatenerebbero delle vere e proprie guerre come infatti avviene in quelle terre dove scarseggia. Ecco, il sesso per me è la stessa cosa.
Non è un caso che oggi venga sottoposto a migliaia di condizionamenti che non lo rendono affatto libero. Chi sostiene che lo sia, mente e sa di mentire.
Personalmente vado anche oltre, alla mia ormai non più tenerissima età di 51 anni, come ripeto, vissuti molto intensamente, anche dal punto di vista sessuale.
Francamente credo che ci siano dei grossi fraintendimenti. Siamo abituati a confondere il cosiddetto amore con il sesso. E’ una confusione che facciamo tutti, specie in giovane età quando gli ormoni vanno a mille. Ma posso assicurarti che dei miei amori giovanili, quelli per i quali persi la testa, se mi avessero succhiato tutti i giorni con un megasiringone tutto il testosterone che avevo in corpo, non so cosa realmente sarebbe rimasto. Credo molto poco. E sono pronto a scommetterci il mio appartamento, certo di vincere, che quei rapporti di coppia (quelli sani, pochi, non quelli di convenienza o giustapposizione) che durano da una vita non sono fondati sul sesso e sull’erotismo (che magari all’inizio c’è stato) ma su un altro genere di sentimento, sicuramente meno passionale ma ben più profondo. Un qualcosa che è difficile da definire perché non è un’amicizia nel senso classico, non è neanche una sorellanza/fratellanza nel senso classico e non è neanche un “amore nel senso classico. Chi conosce questo sentimento può capirmi…
Personalmente ho smesso da tempo di credere che da un bel culo, da un bel paio di tette e da un buon profumo di fica, possa sgorgare un sentimento profondo. Un bel culo, un bel paio di tette e un buon profumo di fica sono un bel culo, un bel paio di tette e un buon profumo di fica. Punto. Nulla più e nulla meno. Sono una cosa bella ma questo sono. Poi il fatto che da sempre si parta da questo per arrivare a parlare di “AMORE” è un altro discorso. Per quanto mi riguarda sono cazzate. Se così fosse avrei dovuto innamorarmi, o meglio amare, donne assolutamente insignificanti con le quali però mi sono fatto delle trombate meravigliose. Non scherziamo. Mi è anche accaduto, sia chiaro, e te l’ho già detto. Fino ad una decina di anni fa ero ancora preda di questo genere di coinvolgimenti. Ma è bene chiamarli per quello che sono: infatuazioni sessuali, che possono anche essere molto potenti, addirittura devastanti, sia chiaro, ma questo sono. E come sono venute prima o poi svaniscono. Dammi retta, è così. Il Bene, invece, come ci insegna Platone (ci ho messo una vita per capire cosa volesse dire qauell’uomo…) non può esaurirsi. Non è un caso che Egli considerasse l’amore di coppia come il primo stadio (e il più primitivo) dell’evoluzione degli uomini verso il Bene.
Ma io, come tutti, ho impiegato un’intera esistenza per capire quale fosse il suo messaggio e anche io, sempre come tutti, ho utilizzato i suoi concetti (il famoso bene platonico) in modo idiota, per significare cioè due poveri coglioni che non fanno sesso.
Sono altresì convinto, ed è proprio su questo che si basa la nostra filosofia, che se la sessualità fosse liberata e vissuta in modo ludico, giocoso e spontaneo, come sostiene il nostro Barnard, sarebbe completamente disinnescata di tutte le sue tensioni , verrebbe a perdere molta della sua importanza (paragone con l’acqua…) e sia gli uomini che le donne potrebbero intraprendere ben altro cammino, verso vette di consapevolezza e spiritualità molto, molto più elevate, invece che rimanere invischiati come sono adesso in queste paludi di esasperante conflittualità. E’ lo stesso meccanismo del cibo e dell’acqua, come ripeto. Può forse innalzare il proprio spirito un uomo ottenebrato dalla ossessiva ricerca di cibo dalla mattina alla sera? E’ evidente che no. Primum vivere, deinde filosofare. Ora il cibo c’è, è sull’altro grande bisogno, il sesso, e sul suo asservimento a determinate logiche, che hanno messo in piedi tutta questa baracca. Lo spiego nel nostro Manifesto sulla homepage (Il Movimento Beta), sotto la foto a sinistra.
Fabrizio

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ilmarmocchio 8:07 pm - 13th Marzo:

@ Fabrizio : che il sesso oggi non sia libero e’ evidente. Come e’ evidente che non sempre il sesso si trasforma in amore, condizione in un certo modo sovrumana, che non si sa perche’ nasce e non si sa perche’ finisce. Io ho usato la parola sesso, che in effetti da luogo ad ambiguita’, per cui credo che sia meglio parlare di relazione sessuale, termine in cui vorrei includere sia un legame fisico, sia un sentimento. In primo luogo l’argomento e’ molto soggettivo, in quanto un 50enne che ha avuto le sue esperienze la vede diversamente da un 20enne che e’ ancora in fase di “costruzione”.
Io per esempio , delle donne piu’ o meno amiche non ricordo nulla , mentre ricordo quelle con cui ho avuto una relazione sessuale, anche so,lo un’avventuretta estiva. Pero’ ci siamo veramente dati qualcosa. Qualcosa di cui e’ rimasto il segno. Di una amicizia , da una donna, mi rimane poco. Tra l’altro, come diceva Strider, ci sono cose di cui non si puo’ parlare con una donna.
Il punto cruciale e’ proprio nella esclusivita’ della relazione sessuale. nella sua unicita’. Non solo scambio di idee e sentimenti, ma scambio di sensazioni fisiche e di corpi.
Proprio per questo, per quanto instabile e misteriosa , una relazione sessuale e’ molto piu’ profonda e imperativa di una amicizia. Amicizia che e’ un legame forse piu’ solido, piu’ duraturo, ma molto meno coinvolgente. Non a caso alla relazione sessuale e’ affidata la riproduzione, uno dei 2 motori ( l’altro e’ l’istinto di sopravvivenza), che spingono tutti gli individui di tutte le specie animali.
proprio per questo il potere, le religioni, lo stato, la legge, i tribunali, la letteratura, tutto insomma , si e’ sempre interessato al sesso , o amore o relazione sessuale, e molto meno all’amicizia.
In particolare, l’amicizia tra uomo e donna e’ un costrutto recente.
Puo’ andare bene per un uomo maturo ed esperto, come tu sei ( e come purtroppo sono anche io, visti i 51 anni ), ma per un giovane e’ indubbiamente un ripiego.
Ed e’ su questa centralita’ , naturale e culturale, della relazione sessuale, che si gioca la Q.M. Almeno, secondo me

@ Luca cage : Rifiutare un amicizia di ripiego è quanto di più onesto un maschio possa fare.

hai fatto benissimo. La tipa voleva essere tua amica ? Bene, cosa vuole uno/a per il suo amico ? Il bene , il massimo bene possibile .
E qual’e’ il massimo bene che puo’ farti una donna ?
C’e’ anche un orgoglio maschile in noi. Non sono buono per il tuo letto ? A non rivederci, non c’e’ motivo

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Alessandro 9:53 pm - 13th Marzo:

Quindi l’amicizia tra un uomo e una donna esclude necessariamente il sesso? L’amicizia è un sentimento di affetto e stima reciproci che può anche arrivare al sesso, niente lo vieta. In Italia siamo maestri a farci mille seghe mentali, a dividere tutto in compartimenti stagni( quello è un comportamento adatto a due amici, quell’altro non llo è…), ma da altre parti due amici, un uomo e una donna, finiscono a letto molto spesso, per il solo gusto di farlo.

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Luke Cage 10:17 pm - 13th Marzo:

Fabrizio:”Lo davo per scontato e mi meraviglia, scusami, che qualcuno di voi possa aver pensato che io concepissi l’amicizia fra un uomo e una donna come ad una cosa di questo genere…”
Ehi ehi Fabrì,se ti riferisci a me di certo non è quello che intedevo,ci tengo a precisare.
Ognuno di noi ha giustamente le proprie esperienze che varrebbe la pena mettere sul piatto (usciamo allo scoperto anche in questo senso,fra di noi in primis) al pari di tante dissertazioni peraltro molto interessanti che ho modo di leggere sul sito.
Certi argomenti non li si affrontano volentieri per paura di essere bollati per piagnoni.
Rividi due miei ex colleghi mesi fa e feci loro presente le tante contraddizioni sui cui riflettiamo.
Uno di loro mi disse:”..dopotutto,sono pur sempre donne..”.
Non c’entra nulla,ma non tutti sono disposti a mettere in discussione certi antichi retaggi culturali.
@marmocchio: la tipa a cui mi riferivo era una madre single,mia coetanea.Ad un certo punto quasi ho avuto l’impressione che volesse mollarla,quasi per compassione..ovviamente ho lasciato cadere la cosa.Il sesso ludico deve essere compreso e apprezzato in due (!)

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Fabrizio Marchi 11:47 pm - 13th Marzo:

Non mi riferivo a te Luke, ma al Marmocchio e a Strider…

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Fabrizio Marchi 11:57 pm - 13th Marzo:

Sono d’accordo con te, Alessandro, molti, troppi luoghi comuni stereotipati…Anche se in linea di massima anche io credo che un’amicizia veramente profonda tra un uomo e una donna (cosa in cui credo fermamente, a differenza del Marmocchio e di Strider, e che secondo me ha molto più valore di tante altre cose) escluda il sesso ma non per dogma bensì perchè la pulsione amicale è altra rispetto a quella sessuale.
Quella di cui parli tu secondo me non si può considerare una vera e propria Amicizia nel senso più alto e profondo. Sono delle relazioni molto sciolte e libere e senza nessun vincolo con persone con le quali si va d’accordo e con le quali ci si può passare una serata assieme, andare al cinema e poi magari anche a letto. Ne ho avute diverse nella mia vita di relazioni di questo genere però sono state per lo più passeggere e non sono mai andate in profondità più di tanto.
Al contrario, ho costruito ottimi rapporti di amicizia con donne con le quali non c’è mai stato nessun coinvolgimento di altra natura oppure, come ho già avuto modo di dire, con una donna con cui sono stato assieme tanti anni fa e che con il tempo è diventata per me come una sorella.
Fabrizio

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Alessandro 10:14 am - 14th Marzo:

Sì Fabrizio, probabilmente la tua osservazione è corretta. Nella nostra società è invalsa l’abitutdine di considerare amici anche coloro che sono semplici conoscenti. Ci sono diversi gradi di amicizia, una più debole una più forte, ma non possiamo affermare a priori in che modo si manifesti. Soprattutto l’amicizia tra un uomo e una donna appare ancor più difficile da inquadrare. Convengo comunque sul fatto che l’amicizia tra membri dei due sessi è abbastanza difficile che attecchisca. Vivo da diversi anni in contesti di studio e di lavoro in cui la presenza femminile è di gran lunga preponderante. Posso dire di conoscere abbastanza bene le donne e di riuscire a coglierne alcuni tratti comuni e generali, sebbene non manchino le eccezioni. L’amicizia è, in generale, un sentimento in declino, non solo tra uomini e donne, che pure è sempre stato poco diffuso, ma anche tra uomini. I membri della nostra generazione sono più soli di quelli delle precedenti. La spiegazione del perchè ci porterebbe molto lontano. Ritornando al nostro tema, il fatto che uomini e donne rifuggano, tra loro, dall’amicizia non preconfezionata, aspirando sempre a una relazione sentimentale chiusa, tradizionale, è una delle cause della nostra scarsa vita sessuale, in quanto italiani. Per fare sesso non bisigna essere fidanzati, o convivere o essere sposati, si può anche avere un rapporto meno consolidato. In quel video “Utopia” la provocazione che veniva lanciata era proprio quella. Era spiazzante, proprio perchè capovolgeva il nostro modo d’intendere la vita sessuale. I due amici che s’incontrano e si danno appuntamento per fare sesso esprimono l’adesione a una società diversa e meno nevrotica, meno complessata. Inoltre, quando affermo fare sesso, non intendo necessariamente un rapporto completo.
Cambiando radicolamente argomento, vorrei sottolineare l’ennesima sentenza scioccante della Cassazione, che ha punito con una condanna penale, se ricordo bene, due uomini che avevano criticato la direttrice di un carcere affermando che un uomo al suo posto avrebbe sicuramente fatto meglio. Si tratta di una battutaccia, certamente, da stigmatizzare, ma che si arrivi a una condanna penale, mi pare veramente assurdo. La stessa Cassazione ha poi imposto che i genitori clandestini di figli minorenni che frequentano la scuola italiana, debbano, nonostante la presenza dei figli, lasciare l’Italia, se privi di permesso di soggiorno. La motivazione consiste nel fatto che la legge è legge e va sempre applicata.
Insomma, da una parte si procede sulla strada oramai tracciata di sentenze che puniscono gli uomini in maniera severa e sproporzionata, abbonando tutto alle donne, dall’altra si continua a considerare gli immigrati sottouomini e sottodonne. Sta nascendo davvero un “Belpaese”…

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Strider 10:26 am - 14th Marzo:

Fabrizio
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Sono d’accordo con te, Alessandro, molti, troppi luoghi comuni stereotipati… Anche se in linea di massima anche io credo che un’amicizia veramente profonda tra un uomo e una donna (cosa in cui credo fermamente, a differenza del Marmocchio e di Strider, e che secondo me ha molto più valore di tante altre cose)
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Scusa Fabrizio, ma tu, venti anni fa, quando non ti portavi ancora dietro il vissuto di un uomo di 51 anni e i tuoi ormoni andavano a mille, avresti fatto gli stessi discorsi che fai ora ? Mi perdoni se ti dico che non ci credo neppure un po’ ?
Eppoi, perche’ continui a ripetere che le mie opinioni, cosi’ come quelle del marmocchio, sono infarcite di luoghi comuni ? Probabilmente si’, perche’ nessuno ne e’ immune, quindi neanche te. In proposito potrei farti notare che le tue, al pari di quelle di Alessandro, sono opinioni stereotipate che hanno origine dal ’68 e dintorni, ovvero da quella cultura (che come sai non mi appartiene, perche’ io sono un uomo di destra) che avrebbe dovuto liberare la sessualita’, ma che poi, nei fatti, non ha liberato proprio nulla.
Ripeto: per me l’ “amicizia” ?? fra un uomo e una donna è un non senso ed e’ assolutamente anti-erotica. Magari fra vent’ anni cambiero’ idea, ma per ora la vedo cosi’.

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Strider 10:40 am - 14th Marzo:

ilmarmocchio
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In particolare, l’amicizia tra uomo e donna e’ un costrutto recente.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Infatti.

ilmarmocchio
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Puo’ andare bene per un uomo maturo ed esperto, come tu sei ( e come purtroppo sono anche io, visti i 51 anni ), ma per un giovane e’ indubbiamente un ripiego.
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Esattamente. Cosa ci puo’ essere di piacevole nell’ essere “amico” di una donna all’ eta’ di 25-30 anni ?
Secondo me significa solo farsi del male, perche’ essendo l’ “amicizia” con l’ altro sesso un ripiego non voluto ne’ desiderato dai maschi ma imposto dalle femmine, (che ormai dominano letteralmente i rapporti fra i due sessi) rende ancora piu’ frustrati i primi.
Da li’ il ricorso all’ alcol, alle corse pazze in auto o in moto, le risse nei locali e, se tutto va bene, alle prostitute, perche’ in qualche modo un giovane deve pure sfogarsi. Il problema, pero’, e’ che iniziare a frequentare le prostitute in giovane eta’, non fortifica affatto l’ autostima di un giovane, bensi’ la mina, perche’ egli si rende conto di quanto subordinato sia alle ragazze e pertanto e’ inevitabile che sviluppi in seguito dei complessi di inferiorita’ verso di esse.

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Strider 10:45 am - 14th Marzo:

Roberto
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E’ tutta farina del suo sacco oppure c’è stato qualcuno dietro di lui ?
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In passato ho avuto un ottimo maestro: un uomo piu’ adulto di me (che non e’ mio padre).

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radicale 11:28 am - 14th Marzo:

Io ho l’impressione di vivere in un altro pianeta rispetto ai commenti che vengono postati in questa pagina, veramente, credo di avere sviluppato una indipendenza emotiva, ma mi sento molto, ma molto distante, ovverosia io veramente con il genere femminile ho vissuto delle cose che veramente c’è da sprofondarsi sotto a una buca di due metri di terra e seppellirsi dentro. Io non so in che mondo vivano gli altri, ma lo vedo sempre molto distante dal mio, ma non solo io ho vissuto sulla mia pelle tali situazioni estremamente degradanti e umilianti col femminile, ma ho anche visto uomini strisciare a un livello di umiliazione veramente penoso, forse alcuni di voi non ci sono mai arrivati, del resto, io , guardate riesco anche a godere delle situazioni veramente apocalittiche. A partire dalle donne insegnanti, donne, ho subito insulti di ogni genere, poi andando avanti col tempo, nei miei approcci all’altro genere, ho fatto delle figure di merda da far paura, roba da sprofondarsi, le poche con cui sono uscito oppure ci sono stato insieme, per poco tempo, ovvio, andavano da situazioni tipo che quando ci si vedeva si stava uno accanto all’altro senza avere niente da dire e niente da fare, con la testa completamente vuota, un vuoto opprimente.
Passione, trasporto erotico, amicizia, ma dove? Chi li ha mai visti con una donna, io no di certo. Affetto??? In più sono andato avanti, in più ho sviluppato rancore.
Se stai insieme con una devi corrergli continuamente dietro, come si fa ad avere la passione erotica se il novanta per cento dell’energia la devo usare per salvaguardare la mia dignità, a dirgli vorrei anche tu prendessi l’iniziativa ecc come si fa che devi sempre prendere l’iniziativa e fare sempre tutto tu nel sesso come con quasi tutto, e non sono certo l’unico, anche altri hanno vissuto certe situazioni, ricordo che una volta stetti seduto di fronte a un camino spento per due ore con una di fronte aspettando dicesse lei per prima una parola, ne aspettavo soltanto una, aver parlato per primo mi avrebbe umiliato. Mah!
Forse io vivo sulla luna, un ragazzo una volta si avvicinò a una tipa con la quale discutevo, mia conoscente, e con un fil di voce rivolgersi a lei dicendole “mi sono innamorato di te” abbassare la testa e andarsene come un cane bastonato, lei mi guarda e dice: “chi è?” (sembrava una situazione seria). Questo è indicativo.
Oppure sei a parlare con un tuo amico, incontri una sua amica, quando la saluta, alla fine, esclamazione di lei: SEI BRUTTO CHE MI FAI SCHIFO! Lui non se ne è accorto, io ho sentito.
Io sono sensibile, ed ho notato che quando mi sentivo “buono” e si vedeva, credo, sensibile, emotivo, ecc, cioè, ma queste ti ridono in faccia!!
Come fa uno a sviluppare fiducia in gente del genere.
Un altro mio amico fece un regalo a una tizia di cui era innamorato, mi mostro la lettera (di lei) di risposta, vi era
tra l’altro scritto che il suo regalo era penoso.
Non è possibile che esistano uomini che passano tutta la serata come cani abbattuti “dove, in poche parole hanno avuto una storia che poi da lei si sono fatti lasciare e hanno avuto una delusione enorme allora adesso oltre a essere enormemente depressi vanno con una solo per farsi una scopata ma non di più” e la situazione va avanti da alcuni anni. Ho conosciuto persone, uomini, che dopo il rapporto con “una” gli toccava andare a farsi fare delle flebo, e non me lo invento.
Un mio amico senza donne ecc, come me… ovvio, faccio notare, andava in un palazzo a vedere nei campanelli “perché c’era una che faceva i bocchini” e c’erano gruppi di ragazze che lo indicavano ridendo tutte insieme cioè, siamo ridotti così, almeno credo.
Diceva: “cornuto io, magari lo fossi.”
Ho anche delegato ad altri uomini la mia dichiarazione d’amore, poi quando è tornato indietro disse a me : ma guarda che non è che sei proprio
il tipo d’uomo che fa per lei.
Almeno io qualche volta ho tentato l’abbordo in discoteca, mi avvicinai a una che già conoscevo di vista, forse sono stato maldestro, la sua amica fuggì in mezzo alla pista manco fossi stato impestato, immaginate la reazione di una persona che gli si avvicina un impestato che può trasmettere gravi malattie, ecco, uguale, e dire che come aspetto sono abbastanza normale.
Quando avevo cinque o sei anni ero nel mio cortile, nel cortile dei vicini c’era un’altra bambina, ci guardammo, dopodichè esclamo:
PORCO! punto e basta.
Interessante, non la conoscevo, non avevo fatto niente, non la rividi più, fu la prima e l’ultima parola. Vabbe.
Io ho chiuso, mi convinsero a fare il corteggiatore, anche se mi trovo una, è una battaglia continua, la situazione è stressante,
io non voglio fare il bellimbusto che ha valore se si sente accettato dal genere femminile poi, visto che buona parte nemmeno mi piacciono.
Io la passione per le donne la provo quando ci sto lontano, appena mi ci avvicino si smorza tutto.
Sono convinto che i conflitti emotivi non facciano crescere, l’ultima offesa (una delle ultime) fu (data da un uomo) che io in campo relazionale
ero come un bambino immaturo….no, è che ci sono un sacco di situazioni stressanti che a me non va di vivere e secondo me è un illusione che si maturi vivendole, ma questa è la mia opinione, io credo si maturi nel fare CONSAPEVOLMENTE esattamente l’opposto, ossia cercare di evitare tali situazioni che può voler dire rimanere soli, ma è mia opinione soggettiva, ho il sospetto che quella della maturazione in questo senso ossia nelle situazioni emotive conflittuali vissute senza consapevolezza sia una grandissima illusione perché se hai consapevolezza che ti logorano senza averle vissute non ti servono a niente, se le vivi ti servono ad acquisire la consapevolezza che relazioni emozionali conflittuali non portano maturazione, ma logorano, e una volta consapevole le eviti e secondo me la crescita è questa.
Il punto è che che esiste una dipendenza da tali situazioni, ci dicono che sono cose che se non le viviamo è come se venissimo lasciati fuori da qualcosa, fuori dalla vita, come se non avessimo vissuto, da qui nasce il disprezzo verso il debole e il reietto, eppure anche lui ha vissuto non si può dire di no, forse si è solo invidiosi che si è goduto un attimo di pace. Io credo che questa appena descritta sia una grossa illusione in cui tutti o perlomeno molti cercano di farci vivere, perlomeno nei rapporti con l’altro sesso. E’ qui che ci stanno intrappolando. Non ci provino di farlo con me che tanto è inutile. Altro è che io mi devo considerare in base all’approvazione che il genere femminile mi da, ma è assurdo, mi dovrei vergognare a dire che non chiavo e che non ho donne, ma chi cazzo se ne frega, devo passare tutta la vita a cercare di modificarmi per avere da loro approvazione, avete mai visto una donna che si giudica in base ai giudizi di un uomo?
Abbiamo passato il limite, se queste persone, queste femmine fossero persone con il cervello a posto forse io potrei considerarmi “sfigato” ma se forse io sono particolarmente suscettibile c’è forse anche qualcosa che non funziona da altre parti, quindi l’appellativo di sfigate se lo tengono loro. Se una donna non ha uomini cosa è ?? una “scazzata”? Ma è assurdo!
Non sono un orco, non sono un porco, non ho un brutto aspetto, non offendo, ma nonostante tutto conobbi (non ora perché io ho deciso che non voglio più sapere niente), dicevo conobbi ragazze che sembra che sia tutto ok, poi le rivedi dopo due tre giorni con un atteggiamento che sembra che l’hai stuprata,
ma sta gentaccia, perché diciamolo, gente del genere è gentaccia,
che cosa cazzo ha nella testa? oppure parli con una, bla bla bla, normalmente, poi quando è momento di separarsi, boom, cala un muro di piombo nero e manco ti saluta. Cioè, ma che cazzo ho fatto? Siete pregate per favore di riservare certe emozioni ai film
dell’orrore, lor signore, prego.
A dire il vero a me mi è sempre sembrato di avere a che fare con dei cadaveri, sarò veramente sfigato, forse agli altri uomini non capita, io vivo sulla luna!
Quale passione? Rabbia, umiliazione, conflitto, questa è roba che secondo me non porta da nessuna parte.
Cosa rimane dopo la passione?
Solo dopo aver preso atto di tutto quello sopra decisi che era meglio evitare.
Avvicinare per offendere come ho anche fatto (dopo il tutto) non va bene.
Ma io con quelle che non sono cadaveri, non ho speranza alcuna e molte le odio, con i cadaveri, invece….. purtroppo i cadaveri son cadaveri e io non sono abbastanza virile da poterle resuscitare. (questa è un affermazione da rogo per le femministe)
L’ultima pensiero fu la vendetta al grido di “sporche razziste”. Perché questo é.
Affermazione pesante anche questa ultima, ma penso che dovrebbe dare l’idea.
Poi non è che sia così ingenuo da credere che ora se vado da sta gente e dico guarda che io la penso così, non mi insulterebbero a non finire. E’ semplicemente che la cosa non porta da nessuna parte. La catena da rompere è interiore, siamo stati educati alla dipendenza, bisogna distruggere la zoccola che abbiamo dentro, incredibile, fino a poco tempo fa pensavo bisognava distruggere il prete interiore, ossia la dipendenza dalla religione qualunque sia, ora bisogna distruggere la zoccola che ci portiamo dentro e che chiede dipendenza, operazione che tra l’altro sembra più difficile.

@ Icarus.10: si rende necessario abbinare la questione sociale con quella maschile, sicchè l’esigenza del bisogno materiale(conforto economico) sia concatenato e strettamente correlato con quello della ricerca di un giusto ed equilibrato rapporto con l’altro sesso, in modo tale che il benessere materiale si saldi con quello esistenziale. Una società senza schiavi e padroni: sia nelle classi sociali che nei generi.”
__________

Oddio, scusa ma questa vita dura (per i più fortunati) poco meno di 100
anni, credo sia giusto abbinare la questione sociale con quella maschile nella ricerca di un rapporto equilibrato e questo lo possiamo fare collettivamente nonostante che io a livello individuale non me la sento di andare alla ricerca di un rapporto equilibrato con l’altro sesso in una società senza schiavi ne padroni…. nei generi… perché per me a livello individuale si tratta di fare come ho già detto sopra, ovverosia, non posso vivere nell’illusione di realizzare una cosa, come tu dici, nella mia vita, non posso dipendere dal progresso degli altri, a un certo punto devo interrompere e cambiare le priorità e mettere in atto cose che sia possibile fare da me e in cui gli altri non c’entrano niente.
Ora la priorità del benessere esistenziale è per me la liberazione interiore dall’altro sesso. Poi che una cosa come tu dici sia anche possibile portarla avanti tutti insieme è un’altra cosa.
Il problema per me è che per mettere in atto i propositi personali che mi pongo
non si ottiene molto consenso dal punto di vista collettivo, anzi è molto difficile
mantenere un equilibrio tra liberazione personale e consenso per un obiettivo forse più elevato, per quello che nasceranno tensioni e spaccature all’interno del movimento, inutile per esempio stare li a considerare che ci diranno che siamo degli sfigati senza donne.
Se ogni persona per esempio cominciasse a mettere a disposizione le esperienze
penose vissute nei rapporti con l’altro genere, ciò aiuterebbe la liberazione, ma alcuni
anzi molti, si spaventerebbero nel far parte di un simile girone infernale, non porterebbe consenso. E’ un serpente che si morde la coda, ci vuole tempo.
Tanto, ci scommetterei pure, che ognuno su questa terra, bello o brutto, sfigato o no
povero o ricco, ha la sua brava situazione di merda da dover fronteggiare, lo ammetta oppure no e la morte sarà anche l’unica certezza, ma secondo la mia opinione non è certo la fine, altrimenti sarebbe veramente si una gran presa per il culo. Almeno credo, chi può dirlo…

PS: odio questo nick (radicale)
ero mathias3

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Fabrizio Marchi 1:12 pm - 14th Marzo:

Caro Radicale, trovo questa tua testimonianza personale ESTREMAMENTE interessante.
Appena avrò tempo ti risponderò su alcuni punti che hai toccato.
Fabrizio

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Fabrizio Marchi 1:39 pm - 14th Marzo:

Caro Strider, ti invito a rilggere alcuni miei post sull’argomento in cui mi pare di essere stato molto chiaro sull’argomento.
Ho semplicemente detto che, laddove non ci sia attrazione sessuale RECIPROCA, e sottolineo reciproca, fra un uomo e una donna (cosa possibile, o ti piacciono tutte le donne del mondo? Non credo…), e laddove fra i due si sviuluppi un’empatia per i più diversi motivi, non vedo perchè mai non potrebbe e/o non dovrebbe nascere un’amicizia fra i due.
Più chiaro di così si muore, come si suol dire.
Non mi sto riferendo a situazioni ambigue, poco chiare, dove la donna al tentativo dell’uomo risponde:”Preferisco che restiamo amici” oppure “Ti va di essere amico”. Oppure ancora a situazioni in cui l’uomo è innamorato di qualcuna che però non se lo fila e allora pur di starle vicino oppure pur di mantenere un filo di speranza gioca (falsamente) la parte dell’amico, peraltro umiliandosi e facendosi del male sotto ogni profilo.
Questi casi testè descritti NON HANNO NULLA A CHE VEDERE CON L’AMICIZIA. Sono solo menzogne ipocrite.
E’ chiaro? Perfetto.
Ciò detto, ribadisco che, per quanto mi riguarda, escludere a priori (nelle condizioni da me prefigurate, cioè la assoluta non dipendenza di ogni tipo dell’uno dall’altra) che possa svilupparsi un rapporto di amicizia fra un uomo e una donna, per il semplice motivo che appartengono a due generi diversi, mi sembra uno stereotipo.
E l’età non c’entra nulla in questo. Perchè anche a 25 anni potresti incontrare una donna (che non ti interessa sessualmente e neanche tu a lei) con la quale invece potresti trovarti bene per tante ragioni. E’ raro ma può accadere. A me è accaduto e non a 50 anni ma a 30 e a 35 e tuttora sono mie care amiche. Sono stato fortunato? Può darsi? Anzi, sicuramente. Però escludere a priori questa possibilità mi sembra un luogo comune.
Tutto qui. A meno che non pensiamo,in modo speculare a quella stupidina che intervenne qualche mese fa sul nostro blog (non ricordo il suo nick, che diceva che gli uomini che aveva conosciuto fino a quel momento erano tutti dei cerebrolesi) che le donne siano tutte delle minus habens buone solo da portare a letto.
Ma se così fosse, sarebbe anche questo un bel luogo comune…Non trovi?
Fabrizio

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Icarus.10 3:11 pm - 14th Marzo:

Giustissimo il discorso di Fabrizio.
Ritengo,tuttavia che i discorsi fin qui fatti, di opinioni diverse, possono trovare una qualche forma di convergenza tra loro.
Cioè, partendo dal presupposto che la vera Amicizia(quella con la lettera grande) è rara(chi trova un amico trova un tesoro, si dice), allora a maggior ragione è rara anche quella tra un uomo e una donna.
Anche io, come Fabrizio, posso qualche amicizia femminile, tuttavia la disponibilità o meno ad accettare un ‘amicizia con una persona dell’altro sesso, dipende da persona a persona. Io ad esempio, non sarei disposto ad allacciare un amicizia con una donna che non provasse attrazione fisica e interiore nei miei confronti(lo so sono un permalosone 😉 ), tuttavia vi sono altre persone che sarebbero disposte. Quelle amicizie femminili che ho io, sono dovute al fatto che queste amiche o sono già impegnate oppure perchè non sono attratto; una di queste ultime, mia ex compagna di liceo(donna in gamba,di 29 anni, laureata in medicina e appena specializzata in cardiologia) più volte mi fece capire il suo interessamento nei miei confronti, però io non mi sentivo attratto. Eppure la voglio bene come e più di una sorella, anche lei mi vuole tanto bene…ma io se mi trovassi al suo posto, non ci riuscirei.

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Fabio 7:51 pm - 14th Marzo:

Esattamente. Cosa ci puo’ essere di piacevole nell’ essere “amico” di una donna all’ eta’ di 25-30 anni ?
Secondo me significa solo farsi del male, perche’ essendo l’ “amicizia” con l’ altro sesso un ripiego non voluto ne’ desiderato dai maschi ma imposto dalle femmine, (che ormai dominano letteralmente i rapporti fra i due sessi) rende ancora piu’ frustrati i primi.
Da li’ il ricorso all’ alcol, alle corse pazze in auto o in moto, le risse nei locali e, se tutto va bene, alle prostitute, perche’ in qualche modo un giovane deve pure sfogarsi. Il problema, pero’, e’ che iniziare a
frequentare le prostitute in giovane eta’, non fortifica affatto l’ autostima di un giovane, bensi’ la mina, perche’ egli si rende conto di quanto subordinato sia alle ragazze e pertanto e’ inevitabile che sviluppi in seguito dei complessi di inferiorita’ verso di esse. (strider)
**********************************
Belle parole, strider, che condivido al cento per cento.

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Puo’ andare bene per un uomo maturo ed esperto, come tu sei ( e come purtroppo sono anche io, visti i 51 anni ), (ilmarmocchio)
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Al riguardo vorrei fare notare che la maturità di un uomo (o di una donna), non sempre è associata all’età anagrafica, bensì alle esperienze che si sono vissute nel corso degli anni.

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Luke Cage 12:25 am - 15th Marzo:
Roberto 11:27 am - 15th Marzo:

@ckkb “Tuttavia è rassicurante (e a mio avviso desiderio anche un pò regressivo) pensare che le donne siano esenti dalla responsabilità delle tragedie storiche: dopo tante ricerche e tentativi, avremmo finalmente trovato le nostre salvatrici e nostre guide sulla strada del Paradiso in Terra che da sempre ogni brava persona sogna e si ripropone. Penso che invece da sempre le donne condividano alla pari dei maschi la libertà di fare il bene e il male e la responsabilità del male e del bene che sulla Terra si è realizzato.”
________

ckkb, io non ho scritto questo, non penso assolutamente che le donne siano delle sante innocenti (ma figuriamoci… ), bensì che a mio parere le donne c’entrano molto poco con le guerre di religione.
Secondo me, all’origine di quelle guerre c’è stata la volontà maschile, non femminile. Che poi le donne abbiano contribuito ad alimentarle e pertanto abbiano la loro parte di responsabilità, è un altro discorso.
C’è anche un’altra cosa che ritengo giusto evidenziare: credere in una verità rivelata comporta di solito un atteggiamento di inaccettabile arroganza, l’atteggiamento di chi dice “Io so, e coloro che non la pensano come me sbagliano”. Non vi è altro campo in cui questa arroganza sia più diffusa, non vi è altro campo in cui gli individui siano così sicuri della loro “conoscenza”.

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Fabrizio Marchi 12:24 pm - 15th Marzo:

Sono d’accordo con te Roberto, e quanto dici ha riguardato (e purtroppo in larga parte riguarda ancora) più o meno quasi tutte le confessioni religiose, con rare eccezioni, le ideologie trasformate anch’esse in religioni e tutti i vari integralismi di qualsiasi natura.
Brutte bestie l’integralismo e il dogmatismo, da qualsiasi parte provengano. Oggi poi, un altro paradosso, a quelli tradizionali se ne sono aggiunti altri che vanno di moda e cioè il cosiddetto “debolismo” e il “relativismo assoluto”.
Nati entrambi per contrastare i primi in realtà ne sono diventati speculari; l’altra faccia della medaglia…
Sembra proprio che gli uomini non riescano ad avere un approccio laico e lucido alla realtà, che non significa non avere delle opinioni, anche convintamente, ma riconoscere la possibilità che queste non siano infallibili ma soprattutto che la realtà è sempre molto complessa e non può essere racchiusa tutta in una costruzione ideologica, filosofica o religiosa capace di chiudere il cerchio.
Anche il femminismo, naturalmente, è un’altra forma di dogmatismo. uno dei neodogmatismi moderni. La cosa buffa, si fa per dire (e soprattutto contraddittoria), è che in tempi di “debolismo e di “relativismo assoluto” l’unica ideologia che non viene minimamente messa in discussione è proprio il femminismo…
Fabrizio

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Leo 12:58 pm - 15th Marzo:

Io penso che le donne sono le principali responsabili delle guerre e violenze. Le donne che hanno potere sugli uomini, avrebbero potuto distoglierli da certi atti: invece si fanno passare sempre per vittime, aumentando l’odio fra maschi.
Le donne spronano gli uomini ad agire.
Chi si ricorda la signora Thatcher o Elena Ceausescu: donne al potere per niente rassicuranti.
Perché gli uomini sono violenti?
Ci saranno vari motivi, ma penso che le femmine siano uno di questi. Io sono sempre andato d’accordo con i miei amici, ma quando c’erano le donne di mezzo si creavano scontri.
Gran parte del mio odio è a causa delle donne.

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ckkb 1:01 pm - 15th Marzo:

Amici miei, colgo l’occasione di queste rifllessioni per chiarire un mio pensiero che mi sembra attinente ai temi discussi: a me sembra strada senza uscita e senza verità quella di giudicare la Storia a partire da un giudizio attuale e di tipo moralistico/femminista, del tutto astorico e astratto. Mi sembra possa venirne fuori solo una inutile e fantasiosa hit parade delle responsabilità tra i generi. E mi sembra (l’esigenza della hit-parade) nascere dalla tesi femminista, e dalla difesa da essa, secondo cui i maschi sono tutti assassini e violenti (quindi in testa alla classifica) perchè la Storia è fatta di guerre e rivoluzioni e la Storia l’hanno fatta, ad oggi, i maschi e solo loro. Dopodichè, come ad ogni hitparade che si rispetti, passano alla cassa, in questo caso per rimborsi e indennità per tutte le guerre dei millenni precedenti. Pensioni di indennità a vita per tutte e per sempre! a carico dei maschi (come se, in sostanza già da sempre, non sia stato così!). In conclusione: farei piazza pulita della domanda/ricerca circa i colpevoli della violenza nella Storia. Attribuendola equamente alla specie umana e al suo cuore propenso anche alla violenza. Punto e basta. Altrimenti ci si infila in una querelle senza senso e infinita, e sembra inevitabile dover consentire alla interessatissima, sofistica e falsa retorica femminista.

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mathias3 2:56 pm - 15th Marzo:

Mi spiace, non ho molto tempo per leggere i post. Ritorno con un mio breve intervento in mio stile.
Brevemente: se il femminismo ha ottenuto un successo di massa è perché è stato supportato dall’alto da massoneria e servizi segreti , gli stessi che condizionano tutto il resto della cultura.
Se massoneria, servizi segreti e potentati economici dicevano NO al femminismo ora non saremmo nell’attuale situazione. Mi sembra chiaro che tutti quei giornalistucoli e uomini di spettacolo e politici da quattro soldi rispondono a un progetto che viene loro impartito
dall’alto all’interno della loggia di cui fanno parte, progetto che ovviamente viene nascosto al pubblico. Nonostante credo abbia assunto pure propria autonomia. (anzi molta)
Per quanto accusato di essere paranoico la cosa mi risulta evidente.
Hanno preso per il culo milioni di donne e insieme milioni di uomini.
Tutto quello che è spontaneo, ossia che viene “dal basso” come potrebbe essere la questione maschile è difficile che arrivi a livello di massa, se ci arriva è solo perché qualcuno dall’alto
appartenente o con legami con massoneria, logge, servizi segreti, potentati economici ecc ha interesse oppure ha intessuto un piano per manipolare la faccenda di modo che possa servire i suoi propri interessi, cioè in poche parole si chiama manipolazione. Ora a me sinceramente non mi va di discutere di questa faccenda……. come direbbe qualcuno: “sono cose più grandi di me”….
L’unica cosa che voglio far notare è che partire dal presupposto di “uomini beta” significa
accettare il sistema, cioè, In fondo vuol dire condividere il contesto sociale in cui viviamo senza metterlo in discussione alla base, perché i cosiddetti alpha hanno potere solo grazie all’importanza che noi gli riconosciamo, il meccanismo sociale funziona perché gli attribuiamo importanza. Se riconosco uomini beta , riconosco anche uomini alpha, ovverosia rimarranno sempre li a rompere i maroni (dandogli importanza) e non cambierà niente.

Saluti.

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Fabrizio Marchi 7:56 pm - 15th Marzo:

Caro Mathias, concordo in linea di massima con ciò che dici. Tu individui uno dei gangli fondamentali di questo sistema e cioè il potere occulto (e ormai a volte neanche più tale) della massoneria, cioè una delle consorterie più potenti che agiscono nel nostro paese (e non solo, ovviamente). Aggiungi l’Opus Dei, le banche, la finanza, la Confindustria, il Vaticano et voilà, abbiamo completato il quadretto. La mafia è solo sottogoverno e manovalanza al confronto e il sistema dei partiti è una congregazione di funzionari di professione al servizio dei potentati di cui sopra. Meri amministratori, non già della cosa pubblica, che comunque sarebbe qualcosa, ma degli interessi di cui sopra. Meglio ancora, a protezione degli interessi di cui sopra (che è altra cosa); figuriamoci se i primi si fanno amministrare i loro affari da questa banda di cialtroni al loro servizio…
Questi potentati sono i veri “pupari”, quelli che muovono le fila e che controllano tutto, ma veramente tutto, a cominciare dall’informazione. E non mi riferisco al solito Berlusconi (che è solo un pezzetto del sistema) la cui demonizzazione è diventata lo sport nazionale per distogliere e depistare la “gente” da tutto il resto.
Naturalmente anche molti processi sociali e culturali vengono alimentati, a volte costruiti ad arte, pompati, gonfiati a seconda delle varie convenienze, oppure, viceversa, lasciati morire lentamente su un binario morto. Basta non parlarne in televisione e sui giornali e il gioco è fatto. In capo a una settimana si può far nascere o morire qualsiasi cosa.
D’accordissimo quindi sull’analisi. Tu forse l’hai un po’ eccessivamente semplificata (non potevi fare altrimenti). Però non c’è dubbio, ed è quello che sosteniamo noi come puoi ben vedere (ti invito a rileggere, ma probabilmente già lo hai fatto, il nostro manifesto fondativo sulla homepage), che anche il femminismo, e ancor di più ciò che io definisco il “postfemminismo” siano entrati in strettissima correlazione e interazione con quel complesso sistema di dominio e di costruzione di consenso che è quello che ci sforziamo di spiegare e che tu stesso hai individuato. Naturalmente, sempre per evitare che il’eventuale buontempone di turno ci accusi di essere dei “lettori di fumetti”, è ovvio che stiamo parlando di processi sociali e culturali estremamente complessi all’interno dei quali agiscono spinte e controspinte e interessi di vario genere, e non di qualche “cattivone” che trama nelle oscure stanze d una immaginaria Gotham City…E’ chiaro che pensare che il femminismo sia un mero prodotto da laboratorio sarebbe folle e irrealistico. E’ altrettanto ovvio che ci sono tanti altri elementi e ragioni che sono stati alla base di questo grande fenomeno storico e di genere, di questo enorme stravolgimento della relazione fra i sessi che viene attribuito alla cosiddetta rivoluzione femminista. Alcuni di questi, non abbiamo difficoltà ad ammetterlo, sempre per una maggior chiarezza di analisi, affondavano le loro ragioni anche in contraddizioni realmente esistenti, non completamente inventate di sana pianta. Negare questo significherebbe fare una grande favore all’avversario…Naturalmente ora il discorso si amplierebbe moltissimo e ti rimando alla lettura dei vari articoli che sono sul sito e che spiegano la nostra analisi e la nostra interpretazione della realtà.
Su una cosa però non sono affatto d’accordo con te e cioè quando affermi che definirci uomini beta significa rafforzare il sistema perché sarebbe come riconoscere l’esistenza degli uomini alpha. O meglio significherebbe riconoscere implicitamente la nostra condizione di subordinati. Ma questa non è una condizione da noi inventata, è una condizione reale ed è solo attraverso la presa di coscienza di questa che gli uomini beta potranno avviare un processo di liberazione. Non certo attraverso la sua negazione. Se così non fosse non avrebbe neanche senso stare qui a fare quello che facciamo e a dirci quello che ci diciamo. Compreso te che hai scritto un precedente post con il nick di “radicale”, a mio parere molto interessante; uno sfogo certo, ma molto vero e molto carico di emotività e di verità.
E’ bene, a questo punto, ribadire un concetto. Essere, definirsi e sentirsi Uomini Beta non significa affatto essere o ritenersi dei mediocri o degli “sfigati”, come si suol dire. La distinzione tra uomini beta e uomini alpha, secondo la nostra concezione, è esattamente l’opposto della vulgata corrente. Un uomo beta può essere anche un uomo intelligente, colto, con grandi doti umane e perché no, a volte anche fisicamente attraente, ma non possedere quelle caratteristiche che, nell’attuale sistema dominante, lo rendono un uomo alpha. Volendo portare i miei soliti esempi un po’ “sempliciotti” ma credo efficaci, per il sistema (e anche per la grande maggioranza del mondo femminile, purtroppo…) un insegnante di filosofia o di matematica al liceo, un ricercatore precario, un operaio, un impiegato, un tecnico, un informatico (e qualsiasi altro lavoratore salariato) sono considerati come dei poveri sfigati mentre un calciatore, un attore, uno showman, un “palazzinaro”, un “furbetto del quartiere”, un proprietario di una catena di supermercati, uno speculatore finanziario,un industriale, un grande evasore fiscale e al limite (a seconda degli ambienti) anche un mafioso che controlla e gestisce appalti pubblici e traffici di droga e armi, sono ritenuti degli uomini di successo, e quindi dei maschi alpha.
Definirci beta non significa quindi in nessun modo svalorizzarci. Al contrario, è la rivendicazione orgogliosa della nostra condizione, materiale e immateriale, cioè psicologica ed esistenziale. E’ un prendere atto della realtà, non negarla e soprattutto non far finta di negarla, come purtroppo fanno oggi tanti uomini che, deprivati di una loro identità, vivono scimmiottando i modelli e i comportamenti dei maschi dominanti, non avendone però gli strumenti.
Ci definiamo Beta proprio perché disconosciamo questo sistema che vogliamo trasformare. Non certo perché lo accettiamo passivamente. Ma per non accettarlo passivamente e per metterlo radicalmente in discussione non possiamo e non dobbiamo negare la realtà. Al contrario, la dobbiamo disvelare a tutti coloro che, per sopravvivere, preferiscono far finta di nulla e mettere la testa sotto la sabbia.
Fabrizio Marchi

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mathias3 9:00 pm - 15th Marzo:

@ fabrizio “Ma questa non è una condizione da noi inventata, è una condizione reale ed è solo attraverso la presa di coscienza di questa
che gli uomini beta potranno avviare un processo di liberazione. Non certo attraverso la sua negazione.”

“E’ un prendere atto della realtà, non negarla e soprattutto non far finta di negarla, come purtroppo fanno oggi tanti uomini
che, deprivati di una loro identità, vivono scimmiottando i modelli e i comportamenti dei maschi dominanti, non avendone però gli strumenti.”

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Non ci avevo pensato, sai, alcuni lo negano, cioé non se ne rendono conto.
Si, é vero che occorre prendere consapevolezza della situazione di subordinati,
é veramente penoso quello che dici, lo so che a volte capita, e molti vivono tutta la vita così, ma una volta presa coscienza di tal cosa, io vorrei levarmi da queste suddivisioni che mi sembrano abbastanza artificiose e imposte.

Poi vorrei dire più in generale che non ho molto in simpatia teorie darwinistiche prese come vangelo, la riproduzione e la relazione sessuale
come motori fondanti dell’esistenza, la riduzione dell’uomo a semplice animale tra gli altri, il mondo diviso in dominatori e dominanti,
il controdogma della disparità ormonale come vangelo assoluto..
pappardelle alcune delle quali trite e ritrite da ormai cento anni.
Per me sono solo un sacco di discorsi forbiti ed eleganti per poi ridurre l’esistenza umana
a un piatto di minestra calda e a una sborrata, per
quello che credo che presto leverò le tende.

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Fabrizio Marchi 9:31 pm - 15th Marzo:

Mathias, siamo qui per cercare di trovare una risposta collettiva alla questione. La sola che può aiutarci ad uscire da uno stato di frustrazione e di prostrazione profonda. L’isolamento non ha mai portato nessun uomo da nessuna parte. Gli uomini potranno recuperare la loro dignità e il senso del loro stare al mondo solo se sapranno confrontarsi l’un con l’altro senza reticenze e falsi pudori, senza chiudersi in se stessi nè tanto meno rimuovendo il problema, alzando le spalle e facendo finta di nulla.
In fondo, dobbiamo fare quella stessa operazione che le donne (dobbiamo ammetterlo) seppero fare tanti anni fa. Gli uomini sono ancora ben lontani dal farla. E’ per questo che versano in queste condizioni penose, diciamo la verità. La grande maggioranza di loro crede che questa operazione sia un atto di debolezza e invece è proprio facendo questo che cresce la forza. Ma non vogliono capirlo. Dovrebbero ammettere di essere dei subordinati, degli oppressi. E non ce la fanno ad ammetterlo. Non ce la fanno ad ammettere che le donne gli hanno messo i piedi in testa. Tutto, ma questo non riescono ad accettarlo. E anche tu in fondo, rintanandoti nel tuo spazio interiore, permettimi la franchezza, faresti la loro stessa identica scelta.
Fabrizio

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mathias3 2:15 pm - 16th Marzo:

Adesso io non ho la possibilità di seguire forum e discussioni varie
questo sarà per ora il mio ultimo intervento, voglio solo dire due cose.
Sono breve perché voglio sintetizzare il più possibile.
La subordinazione é perché noi vogliamo qualcosa da loro.
Le divisioni sociali esteriori non hanno niente a che fare con quello che
siamo dentro, le persone maschi e femmine possono essere molto diversi
l’uno dall’altro in tutto e per tutto sessualmente, emotivamente, sentimentalmente, razionalmente ecc.
E’ quando la suddivisione sociale alpha e beta tocca l’interiorità che a mio parere è sbagliato,
ma è compito di ognuno liberarsene, anche l’alpha è un ruolo stereotipato e limitante.
Non intendo fare parte di una nuova religione con scopi di liberazione interiore degli altri dal male che li opprime, li ritengo in grado di liberarsi da soli quando sarà il momento giusto e opportuno per loro.
Una persona, può avere i mezzi e le risorse di un maschio alpha e rifiutare tale ruolo a livello sociale nel senso che pur avendo mezzi e risorse, non ritenersi soddisfatto della
vita che conduce andando per esempio a fare il contadino, ruolo che non certo le donne se lo filano.
E’ il ruolo stesso che per me è opprimente alpha , beta, che sia.
Si parla di subalternità alle femmine o al maschio alpha ma sono liberissimo di mandarli a cagare quando e quanto mi pare, nel senso di fregarmene di ciò che dicono, fanno e sono e farglielo sapere che per esempio non apprezzo certe cose di loro e tutto questo in via legale.
Se maschi alpha o femmine mi vengono a dire di fare una cosa di non mio
gradimento mentre sono in luogo pubblico a meno che non siano forze
dell’ordine sono libero di mandarli a quel paese quanto mi pare in quanto non
sono obbligato a fare ciò che mi dicono.
Nessuno di loro è mai venuto a dirmi come mi devo comportare.
Si parla di subalternità al femminile, io non la ho mai vista, mi passano accanto
e manco per loro esisto.
A meno che non vengano con la minaccia a impormi cose che non voglio le uniche prigioni da spezzare sono dentro di me, non fuori.
Quindi se si rimane nel rispetto degli altri senza far danno a nessuno, nessuno mi rompe i coglioni, questo è ovvio, non sono obbligato ad andare a votare, non sono obbligato a guardare
la televisione, non devo fare tessere per il partito femminista, ne per nessun altro, quindi….
la situazione è abbastanza rosea direi.
Inoltre è chiaro che se di liberazione si deve trattare, visto
che ogni persona è diversa l’una dall’altra si tratta di un percorso strettamente personale
e diverso per ognuno.
Quindi, io sono convinto che esistano persone che per liberazione intendano correre dietro una
zoccola tutto il tempo che mai gliela darà, scimmiottare berlusconi o bossi e guardare la tv
tutte le sere, leggere la cronaca nera e passare sabato e domenica dentro un supermercato.
Se questi pensano, che per loro questa sia liberazione, evidentemente è quello che va bene a loro
e se non fanno danni sono liberissimi di farlo.
Alpha o beta tutte e due i ruoli condizionano l’interiorità in modo a mio parere negativo,
per me quindi, sono condizioni interiori, non esteriori, nel senso che si possono scambiare indifferentemente l’uno con l’altro per trovarsi in una condizione di forte condizionamento
inconsapevole.
Quindi alpha e beta sono inconsapevoli alla stessa maniera.
Se deve diventare consapevole beta lo deve fare anche alpha.
Perché sembra quasi che alpha sia consapevole e beta no, cosa per me non vera.
Io non ne sarei così tanto sicuro che la condizione interiore (che alla fin fine è l’unica che conta) degli alpha sia poi così tanto migliore dei beta. Chi lo sa?
Di certo non ce lo vengono a dire. Poi ogni persona è diversa e ogni cosa è soggettiva.
Poi, bisogna considerare che ogni maschio è alpha o beta rispetto a qualcun altro.
La classe dominante se vuole rimanere alpha rispetto al resto della popolazione deve accettare egualmente una sottomissione. I costi interiori sono notevoli, notevoli anche per loro.
Non si sa bene se il livello di sottomissione al sistema sia maggiore nei maschi alpha o beta, si sa
solo che gli alpha ne guadagnano più potere rispetto ai molti e più benefici materiali che non vanno certo a rimediare ai costi interiori, se non in maniera meschina buttandoli ancora più in basso, come ego alterato, narcisismo ecc.
Visto che la sessualità condiziona tutto il nucleo della personalità, visto che maschi e femmine
sono esseri a carattere sessuale, visto che è certo che se le femmine si concedono meno ne ricavano benefici, visto che la tattica è vecchia di secoli, visto che al giorno d’oggi si condizionano ad avere il maschio in orrore e che non è quindi una cosa naturale, perché essendo
pure loro sessuate, dovrebbero desiderarlo, non si sa bene se questo non condizioni la sessualità
femminile in maniera pesante e quindi tutta la personalità, si parla invece di una fantomatica
“disparità ormonale” con ricerche sul testosterone che lasciano seri dubbi, se poi si considera
che il maschio può avere uno sfogo della pressione sessuale anche per autoerotismo e la femmina
no, il mistero diventa più fitto. Autoerotismo che viene condannato come nella più fosca tradizione cattolica, chissà perché? e se uno fosse misogino e masturbatore incallito, non sarebbe una rivendicazione di parità di diritti con le femmine che sono misandriche e che dovrebbero smettere di vergognarsi della loro sessualità come anche la masturbazione?
Poi sussistono dubbi sul fatto se le femmine o meno siano subalterne a qualche modello dominante
femminile, i modelli o modelle che vengono presentate sono tutte con un corpo che ben poche possiedono, se una è grassa da far schifo non si sentirà forse a disagio col suo corpo, non è
subalternità avere in mente una dieta dimagrante come scopo fondamentale della vita, per tentare
di accaparrarsi un alpha e crescere di livello sociale, visto che il fisico conta per quello, mi sembra
squallido abbastanza.
Sono comunque tutte questioni che risulta molto difficile trattare, come per esempio l’indispensabilità di avere un capo. E se nessuno comanda, come si fa? La gente è stupida, vero? siamo come i bambini dell’asilo, ci deve essere quello che con la forza elimina le mele marce usandola in sovrappiù inutilmente, pensando che tale atteggiamento mentale non sia esso stesso la causa di molti disastri sociali.
Il sesso non rende felice l’uomo, dopo il coito si diventa tristi. Le relazioni maschili/ femminili vanno spiritualizzate, affermo io, e allora si che sono il più grande segaiolo del mondo che non ha mai visto una femmina, perché già loro, discorsi strani non ne vogliono sentire, figurati, bisogna parlare nel politicamente corretto.
Ti devi imbastardire. I maschi beta sono persone che si sono imbastardite anche con la speranza di trovare una femmina, perché senno si sa che non gliela danno, imbastardirsi vuol dire violentare se stessi, andare tutto al contrario di ciò che sarebbe elevato e giusto, ma le femmine lo richiedono e i maschi obbediscono, condannando come onanista colui il quale non accetta i sacri canoni.
Poi se fosse che le femmine vengono condizionate a modelli mascolini, non starebbero anche loro imitando i maschi “dominanti”? Non avrebbero a un certo livello interiorizzato pure loro una certa sudditanza verso il femminile? evidentemente la realtà sembra molto più complessa di quello che si ritiene che sia, forse la vena esploratrice del maschio col femminismo si e andata a fare friggere pure lei. Ci sarebbe da considerare sulla repressione sessuale femminile, se ci bombardassero
continuamente sul fatto che la femmina è pericolosa, potenziale omicida, inferiore ecc e ce lo ficcano dentro per anni, cosa succederebbe ai maschi? Ma dire che possono anche essere i pensieri a condizionare il dna , così come anche la sessualità, così come il corpo ecc costituendo di fatto repressione. Sarebbe una bestemmia tale da infiammare l’aria.
Di fatto sono vigenti e ben controllate teorie deterministiche che a confronto Lombroso con le sue teorie sui crani e la fisiognomica, sono fiabe per fanciulli.

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Fabio 7:36 pm - 16th Marzo:

Scusa mathias3, ma tu sei veramente contorto.

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Fabrizio Marchi 8:28 pm - 16th Marzo:

Sempre che dietro il nick di Mathias non ci sia il “mitico” Giubizza…lo stile e le tautologie gli assomigliano molto…smile

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Alessandro 8:38 am - 17th Marzo:

Anch’io Fabrizio appena ho letto il primo messaggio di Radicale e poi di Mathias3 ho subito pensato a Peppe.
Peppe ci tiene a ricordarci che le categorie di uomini alfa e beta sono imprecise. Io credo che, infatti, nessuno pensi di poter catologare un uomo beta o alfa con la precisione con cui si distingue un uomo e una donna. Ci sono uomini alfa, pochi, vicini ai bisogni degli uomini beta, come afferma Peppe, cioè alfa in termini di potere ma beta “nel cuore”e ci sono uomini beta che sono al confine, per così dire, con la dimensione alfa, ecc.. Ci sono uomini beta che sono tutelati e altri che non lo sono. Faccio un esempio che mi riguarda: giorni fa mi sono ammalato e il medico mi ha dato 4 giorni di riposo assoluto; ho spedito il certicato nel mio posto di lavoro; trascorsi due giorni sono stato contattato telefonicamente e mi è stato spiegato che, se non fossi rientrato, avrebbero proceduto al mio licenziamento, infischiandosene del mio certificato; morale: ho dovuto mandare una persona cara a farmi rifare il ceritficato dal medico in cui fossero riportati due giorni di malattia e non quattro.
E’ evidente che io sono un povero uomo beta che non si può neanche ammalare, mentre sicuramente ci sono uomini beta più tutelati del sottoscritto. Quindi all’interno di questa categoria c’è una notevole varietà. Il mio caso non è, tra l’altro, isolato, perchè in Italia funziona così. Quando sei un povero cristo sei facilmente ricattabile ed è meglio non scendere allo scontro frontale, ma ingoiare il rospo e andare avanti. Le “definizioni” di uomo beta e alfa sono orientative, forse imprecise come alcuni sostengono, ma ci consentono di fare un pò di ordine in questo caos totale, visto che una società rigidamente suddivisa in classi, come la nostra, viene spacciata per una società che ne è priva. Che si diffonda,quindi, anche l’uso di queste categorie. Male non faranno sicuramente.

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Animus 11:37 am - 17th Marzo:

>Sempre che dietro il nick di Mathias non ci sia il “mitico” Giubizza…lo stile e le tautologie gli assomigliano molto…smile

Anche se non lo fosse non cambia molto, dato che l’utente mathias rientra tra i bannati (come giubizza, tex, etc., insomma sarebbe comunque dello stesso gruppetto di “rinnegati”) del vecchio forum.
Io consiglio di bannarlo anche qui.
Si evitano solo grane e perdite di tempo, tanto costoro, alla qm non c’hanno da dare nulla … ma nulla … ma nulla.

http://giubizza.blogspot.com/2010/02/premio-sle-2010.html

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Animus 11:43 am - 17th Marzo:

>Peppe ci tiene a ricordarci che le categorie di uomini alfa e beta sono imprecise

L’unica categoria precisa è quella della vita/morte….forse.
(lo stato vegetativo, la cessata attività cerebrale, dove il corpo vive e la mente no, che cos’e’?)

Di cosa sta parlando?

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mathias3 12:34 pm - 17th Marzo:

“Sempre che dietro il nick di Mathias non ci sia il “mitico” Giubizza…lo stile e le tautologie gli assomigliano molto…smile

No, ma ha sicuramente ragione, il doctor X ha fatto un analisi perfetta.

Persone che rispondono con due frasi attaccando la
persona e non le idee non valgono di tenerle in considerazione. vedi fabio e altri che gli assomigliano.
Saluti.

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Fabrizio Marchi 1:04 pm - 17th Marzo:

Inviterei tutti a lasciar perdere queste menate su Giubizza o chi per lui e a leggere invece l’ultimo post di Rino che mi sembra molto interessante ed azzeccato…Riflettiamo e discutiamo su queste cos ed evitiamo i pettegolezzi che suonano meglio su altri siti, non su questo…
Fabrizio

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Luke Cage 1:44 pm - 17th Marzo:

@mathias3 (che non sei giubizza):
io ti inviterei a rimanere nei paraggi.
La tue critiche viscerali e a 360° personalmente le ho trovate interessanti e le contraddizioni fanno parte della tua soggettività che riversi in maniera “joyciana” e questo ti rende fraintendibile .
Nessuno qui ha sposato un vangelo o ha scelto di aderire ad una qualche “setta” (non vorrei ti confondessi,eventualmente, con qualche tua vecchia conoscenza).
Quanto affermo lo si evince dalla homepage del sito e dalle parole e dagli articoli del fondatore,di cui ti consiglio di leggere il libro (Le donne,una rivoluzione mancata) che secondo me apprezzeresti.
Molte persone (tra cui il sottoscritto) postano nei commenti opinioni personali sulla questione maschile ma queste sono appunto opinioni,non riflettono necessariamente TUTTE la linea del Movimento Uomini Beta.
Il punto focale è che la tematica trattata su siti come questo sono IGNORATE dal 90% delle persone che conosciamo o con cui abbiamo a che fare quotidianamente.
È da questa presa di coscienza che dovremmo partire.
Dobbiamo aiutarci a trovare le modalità per far sì che come noi altri uomini ammettano di vivere in un regime (culturale,sociale…) che li ha relegati ad ingranaggi di una macchina al servizio di interessi non umani.
Non ci si salva da soli.
Qualcuno ha provato a farmi credere il contrario in passato,ma è una balla.
Sarebbe solo una forma di ri-adattamento.
Ci sono passato.Non funziona.Dobbiamo affrontare la realtà.
Se però rimani dell’idea che la fonte di ogni disagio parte da noi stessi alla fine potresti anche avere ragione,ma di solito chi si accontenta di una conclusione del genere tende a servirsene come autogiustificazione.

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Fabrizio Marchi 2:39 pm - 17th Marzo:

Sono assolutamente d’accordo con te, Luke, dobbiamo capire che questa è una situazione che deve essere affrontata collettivamente. E’ del tutto illusorio pernsare che possa esserci una sorta di via di uscita individuale dalla condizione di oppressione e discriminazione in cui versano gli uomini beta.
E’ ovvio che poi, nella quotidianità, ciascuno di noi, cercherà di “organizzarsi” al meglio per poter sopravvivere. Ma non c’è alcun dubbio che finchè non ci sarà una presa di coscienza individuale e collettiva in grado di tradursi in un soggettività organizzata (un movimento), non si farà un passo in avanti.
Relativamente a Mathias, ho trovato anche io molto interessanti alcuni dei concetti da lui espressi. E infatti l’ho pubblicamente invitato a rimanere e a contribuire al dibattito. Leggendo le sue parole mi è parso che potesse trattarsi di Giubizza, ma anche se fosse, non conterebbe nulla. L’importante è esprimere le proprie opinioni nel rispetto degli altri. Punto. Stabilito questo criterio ciascuno è assolutamente libero di dire ciò che pensa (e naturalmente anche di essere criticato).
Nei post di Mathias (prima col nick di Radicale), alquanto roboanti, vengono affastellati numerosi concetti, alcuni anche molto interessanti, che però vengono contraddetti e negati in altri espressi successivamente…
Mi pare comunque che le cose più interessanti da lui espresse sianio proprio una serie di considerazioni “umane”, di emozioni e di esperienze di vita vissuta, che sono sempre molto importanti.
E a questo proposito, ragazzi, bisogna cominciare a lavorare sugli altri uomini. Fra una decina di giorni a casa mia si è di fatto autoconvocata una riunione fra amici, storici e non (io ho dato il la proponendo la cosa ma nessuno si è fatto pregare, anzi) proprio per discutere di QM. Dovevamo essere in tre, poi in cinque, ora siamo sei e forse sette. Premetto che sono tutti Uomini con tanto di palle, età media 50 anni, tutti ex militanti di formazioni politiche della extrasinistra quando erano giovani, poi entrati nei vari partiti tradizionali della sinsitra. Tra di essi un dirigente pubblico, due informatici, un impiegato ministeriale, un fotoreporter e uno che ha aperto una trattoria da poco. Tre di loro sono padri separati. Tutti hanno visitato il sito e un paio di loro hanno letto il mio libro.
Vi invito a fare la stessa cosa. E’ ora di passare all’azione. E’ questo il vero “laboratorio”, è questo il lavoro da fare. Bisogna coinvolgere gli altri, parlarci, espandere il messaggio.
Forza, siamo solo all’inizio. Pettegolezzi e “pensatoi” lasciamoli ad altri…
Fabrizio

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Luca 6:30 pm - 3rd Aprile:

Vorrei rivolgervi una domanda: non siete del parere che se il potere morale femminista ha potuto attecchire così profondamente nella nostra società, è perché gli uomini delle generazioni precedenti alle nostre, avevano creato il terreno fertile perché ciò accadesse? Non pensate che chi è totalmente scevro da sensi di colpa, sia inattaccabile sul piano morale? Perciò, se gli uomini delle ultime generazioni, lo sono stati, non credete che questo sia da ricondurre a cause precedenti che trascendono il femminismo?

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Fabio 10:44 am - 4th Aprile:

Non pensate che chi è totalmente scevro da sensi di colpa, sia inattaccabile sul piano morale? Perciò, se gli uomini delle ultime generazioni, lo sono stati, non credete che questo sia da ricondurre a cause precedenti che trascendono il femminismo? (Luca)
*****************

Domanda più che pertinente. Neanch’io, infatti, credo che senza le condizioni ideali la morale femminista avrebbe potuto risultare così potente. Credo che la questione vada ulteriormente approfondita.

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Animus 11:33 am - 4th Aprile:

Luca, per uscire dalla Colpa, bisognerebbe uscire dall’Occidente (dato che tutta la ns. morale è fondata sulla colpa), la tua domanda è comunque corretta.
Diciamo che l’impulso all’emersione del “femminismo”, da fenomeno sommerso giacente nella psiche collettiva del femminile, a fenomeno culturale, sociale e collettivo, è stato determinato sicuramente da “fenomeni ambientali” (non dimentichiamoci che la specie umana è in definitiva una forma di vità e, come tutte le altre, non sfugge alle leggi dell’ecologia) che ci precedono e possono essere fatti risalire alla prima metà del secolo scorso.

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