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05 Ago 2024  |  0 Commenti

Rompere i tabù, aprire il dibattito

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Per l’ennesima volta, anche negli ultimi giorni, il direttore del giornale online L’Interferenza, Fabrizio Marchi, è stato fatto oggetto di insulti e attacchi personali in relazione ad alcuni articoli da lui stesso pubblicati a sua firma.

Ancora una volta, per l’ennesima volta, si sceglie di ricorrere agli insulti gratuiti e alle offese personali pur di non accettare il confronto logico-dialettico su quelli che da tempo sono diventati dei veri e propri tabù, dei dogmi considerati incriticabili. Ci riferiamo ai temi che riguardano l’ideologia cosiddetta politicamente corretta e in particolare le “questioni di genere”, il femminismo, in tutte le sue articolazioni, e le tematiche LGBTQ.

Tali questioni – specialmente nell’ambito della sinistra, sia essa liberale, radicale o sedicente “antagonista” – sono state elevate ad una sorta di Verità Assoluta, Incontestabile e Incriticabile al punto tale che chi osa avanzare una critica alle suddette narrazioni viene immediatamente e sistematicamente “scomunicato” e bollato con i peggiori epiteti: “maschilista, misogino, omofobo, reazionario, fascista, frustrato, sfigato” e via discorrendo.  Questa prassi – disconoscere l’interlocutore per non affrontare dialetticamente le idee di cui è portatore – oltre ad essere scorretta sotto ogni profilo, politico e personale, dimostra un approccio intollerante e una totale mancanza di volontà di aprirsi ad un confronto dialettico. Riteniamo questo comportamento molto grave, non solo dal punto di vista del metodo, che è oggettivamente antidemocratico, ma anche perché profondamente antidialettico. Siamo di fatto di fronte ad un comportamento di tipo “religioso” e ciò spiega perché chi osa avanzare una critica viene formalmente e di fatto considerato una sorta di apostata, di eretico che deve essere allontanato ed esposto al pubblico ludibrio.

Naturalmente dietro questo atteggiamento, purtroppo sistematico, c’è anche una componente di debolezza perché chi è forte delle proprie idee non teme il confronto, al contrario, lo auspica.

Forti dell’ottimismo della volontà, consapevoli che la verità è sempre rivoluzionaria (anche se il più delle volte è tutt’altro che rassicurante), auspichiamo che si possa finalmente aprire un dibattito su queste tematiche, magari serrato ma civile e sereno.

Per una Dialettica Democratica.

Segue l’elenco dei primi firmatari, chi vuole sottoscrivere il documento può ovviamente comunicarcelo tramite un commento pubblico o, privatamente, scrivendo all’indirizzo di posta elettronica de L’Interferenza: info@linterferenza.info

Alessio Accardo                    giornalista

Pierluigi Alba                         architetto

Santiago Gasco Altaba         impiegato commerciale e scrittore

Matteo Luca Andriola          storico, saggista e insegnante precario

Bruno Arduino                       ottico optometrista

Giulio Maria Bonali               medico in pensione

Massimiliano Brunetti          rappresentante di commercio

Danilo Bughetti                      insegnante

Giuseppe Casamassima        sindacalista e studioso indipendente

Sergio Castaldi                        artigiano

Paolo Ciprotti                          impiegato ex imprenditore

Luca Mssimo Climati              contadino e attivista ecologista e di classe

Antonio Colaiacomo               funzionario pubblico

Maria De Cristofaro                pensionata

Nicola Sandro Degani             istruttore amministrativo ente locale

Francesco De Gasparre          mediatore/conciliatore legale

Diego De Matteis                    insegnante precario

Sandro De Santis                     chimico

Rino Barnart Della Vecchia    pensionato, scrittore ed ex insegnante

Ilaria Di Lorenzo                       segretaria

Francesca Di Mattia operatrice culturale

Fabio Di Pietro                          impiegato precario

Roberto Donini                         pensionato ex funzionario pubblico

Armando Ermini                       pensionato ex bancario e sindacalista

Alessandro Leter Galli             educatore

Alessandro Giuliani                  biologo

Francesco Guarnieri                informatico

Salvatore Gullì                          avvocato

Olga Handjal                            pensionata

Alberto Infante                         psicologo

Lorenzo Jengo                          operaio, camionista

Cesare Lancioni                        pensionato

Leone Lazzara                           tranviere

Gerardo Lisco                            funzionario pubblico

Gabriele Lizzi                             insegnante di storia e filosofia

Marco Lobbia                           disoccupato

Giacinto Lombardi                   pensionato, ex insegnate di storia e filosofia

Fabrizio Lulli                              pensionato ex insegnante

Luigi Maniscalco                       musicista

Angelo Marchionni                  impiegato

Alessandro Mariani                  tranviere

Sandro Marroni                         ristoratore

Germano Martini                      pensionato

Antonio Martone                      docente universitario

Francesco Martorana               insegnante

Maurizio Mattioli                      data analyst

Maurizio Neri                             libraio e contadino

Fabio Nestola                             direttore CSA /Centro Studi Applicati)

Alessandro Olivieri                    impiegato

Oliviero Orsi                               impiegato e studente

Davide Padellaro                       disoccupato

Luca Palmerini                           imprenditore

Alessandro Pelizzaro                pensionato

Enzo Pellegrin                            avvocato

Marco Pensante                       dirigente d’azienda

Giuseppe Petrozzi                    pensionato ex tecnico

Marco Pintus                             disoccupato

Giusi Piras                                  insegnante e psicologa

Raffaele Pisani                          ingegnere

Ulderico Pisciarelli                   geometra

Silvia Pozzi                                 educatrice

Federico Provenzano               disoccupato

Renato Rapino                          insegnante e logopedista

Mauro Recher                          operaio metalmeccanico

Mirko Recher                            addetto alla produzione postale

Gianfilippo Riontino                ingegnere, perito del lavoro

Luca Rodilosso                          funzionario sindacale

Alberto Romano                       psicologo

Giacomo Rotoli                         docente universitario e Presidente di “Uomini e Donne in movimento”

Danilo Ruggieri                          libraio

Lucilio Santoni                           operatore culturale

Francesco Scabar                      insegnante

Andrè Siciliani                            collaboratore scolastico precario

Enza Sirianni                               insegnante

Stefano Tamiozzo                      graphic designer disoccupato

Giuseppe Tarantini                    cuoco e studente

Paolo Nicola Tarantini               avvocato

Massimo Tesse                           pensionato ed ex insegnante

Adriana Tisselli                           insegnante

Rita Vergnano                            impiegata contabile

Filomeno Viscido                       impiegato

Stefano Zecchinelli                    giornalista e web reporter


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