- Views 0
- Likes 0
Clara Statello, comunista, femminista (le due cose sono a mio parere inconciliabili in seguito una seria e approfondita analisi ma tiremm innanz…) e soprattutto giornalista di “Ottolina TV” (oltre che collaboratrice de L’Antidiplomatico, Pressenza e Marx21) ha pubblicato questo interessante e condivisibile articolo sull’Antidiplomatico https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-fuga_dalla_mobilitazione_forzata_il_dramma_censurato_degli_ucraini_che_non_vogliono_combattere/52244_55987/ dove racconta la tragedia degli uomini ucraini dai 18 ai 60 anni mandati al macello in una guerra in cui non credono neanche più, costretti alla mobilitazione forzata e sottoposti ad ogni genere di angherie e torture nei centri di reclutamento.
Come dicevo, un articolo condivisibile e impeccabile, soprattutto per le notizie dettagliate e circostanziate relative a questa immane tragedia.
Peccato per il solito strabismo ideologico che impedisce a Clara Statello di trarne le dovute conseguenze. In realtà più che di strabismo si tratta di una vera e propria autocensura preventiva (a volte anche inconsapevole) che scatta in automatico quando si affrontano tematiche di genere. Gli uomini, tuttora, nel terzo millennio, vengono mandati a crepare in esclusiva al fronte e se si rifiutano vengono costretti con la violenza e con metodi brutali. Si tratta di una gravissima ed evidentissima discriminazione (e violenza) di genere, in questo caso (come in molti altri) ai danni degli uomini, ma è come se questo “risvolto di genere” sparisse, come d’incanto. Pensiamo a parti invertite cosa – peraltro sacrosantamente – si sarebbe scatenato. E invece nulla. Si riporta il dato, anche con dovizia di particolari, ma questo non comporta un ripensamento, magari anche timido, dei propri postulati ideologici. Potremmo ricordare all’autrice che anche a morire sul lavoro sono pressoché quasi esclusivamente persone di sesso maschile, ma sarebbe inutile, perché anche in questo caso (come in tutti quelli simili che se soltanto lo volesse, potremmo purtroppo elencarle) scatterebbe quella sorta di blackout preventivo di cui sopra che le impedirebbe di osservare il risvolto di genere ben prima di aprire una riflessione critica.
Se ci pensiamo è stupefacente, è come se il sottoscritto o qualsiasi altra persona osservasse la tragedia (che fortunatamente in questa parte di mondo non esiste più) dell’aborto clandestino (di cui erano vittime le donne povere, non certo quelle ricche…) ma oscurasse preventivamente il risvolto di genere, cioè il fatto che a morire per quella pratica erano ovviamente donne, e povere. Una tragedia di classe e di genere (femminile), esattamente come quelle (di genere maschile) dei caduti sul lavoro e dei forzati alla guerra.
Cosa impedisce alla Statello e a tantissime altre persone di aprire quella riflessione? E’ molto semplice. Se emergesse alla coscienza prima ancora che alla mente razionale che anche molti uomini subiscono discriminazioni in ragione della loro appartenenza sessuale, il postulato ideologico femminista (uomini in condizione di privilegio e di dominio, sempre e comunque, e donne, in condizione di oppressione e discriminazione, sempre e comunque) sulla base del quale Statello e tante/i altre/i hanno costruito la loro identità personale si squaglierebbe in un nano secondo. Non se lo possono permettere. La macroscopica contraddizione in cui si trova l’autrice dell’articolo e quasi tutte/i coloro della sua parte politica, è che quel postulato ideologico è lo stesso dell’attuale sistema (capitalista) dominante. Ma anche di questo non si avvedono, perchè il blackout preventivo gli impedisce di vedere la realtà per quella che è realmente e gliene costruisce un’altra, in gran parte immaginaria, che le/i rassicura. Ma la verità, diceva un tale, è sempre rivoluzionaria anche se, aggiungo immodestamente io, non è quasi mai rassicurante.
Sarei felice di approfondire in modo logico-dialettico e anche sereno, perché no, questi temi, con Clara Statello o con altre/i che la pensano come lei, ma ciò non accadrà mai. Non certo perché il sottoscritto sia dialetticamente imbattibile bensì perché i fatti, come diceva un altro, hanno la testa dura. E i postulati ideologici non ricavati dalla realtà vera ma dalle nostre elaborazioni intellettuali, sono destinati a franare clamorosamente quando si scontrano con i fatti oggettivi.
2 Commenti
Valgono molto poco le miopi considerazioni.
In occidente si oensa ancora che un uomo, nascendo col cromosoma Y sia un privilegiato e basta.
Una delle più grandi falsità.
Specie se per ogni uomo si usa lo stesso metro di un Briatore, di un Montezemolo o comunque uomini molto affermati che principalmente per questo motivo non hanno avuto mai alcun problema in vito loro problemi di inattività sessuale.
E magari sarebbero molto meno diffuse le malattie veneree, visto che molti non per vizio, sono costretti ad inguattarsi in lupanari più simili ai peggiori bar di Caracas.
Lorenzo(Quota) (Replica)
Noto che se un uomo si sente in crisi, non c’e’ nessun supporto che lo possa aiutare. Anche i generici numeri verdi ti rimandano ad altri servizi, con l’aggiunta che “sara’ richiamato tra 50 giorni”.
Per le donne ci sono molti centri e numeri che si attivano subito.
Sara’ per questo che l’80% dei suicidi sono uomini?
Aliquis(Quota) (Replica)