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Dopo quella del’aborto fa capolino un’altra delle questioni tanto care a molti utenti delle vecchie liste maschili: l’Islam e la sua presunta imminente invasione del mondo e della civiltà occidentale.
E allora mi tocca dire la mia non perché ritenga particolarmente interessante l’argomento (fondamentalmente falso e creato ad arte, a mio parere), ma perché molta gente sta visitando il blog (oltre che il sito) ed è bene che veda quale sia la posizione ufficiale e non pensi che questo sia un covo di novelli crociati postmoderni. Poi se ce ne sono facessero pure, ma certo non è la nostra posizione.
A mio giudizio, mi rivolgo appunto ai nuovi crociati della civiltà cristiana e occidentale, siete immersi in macroscopiche contraddizioni ma, soprattutto, siete condizionati dalla più banale, scontata, sciatta, becera (e anche con un retrogusto razzista, diciamolo) propaganda e manipolazione mediatica, culturale e psicologica, relativamente a questo tema.
Parto da quelle che io ritengo essere delle contraddizioni macroscopiche, andando per punti.
a) Il mondo occidentale, sempre secondo i “crociati”, starebbe vivendo una offensiva complessiva da parte del mondo islamico, con lo scopo di annientarci e di sottometterci . Sogno segreto (e neanche tanto) dell’Islam, secondo questa concezione, da sempre però frustrato dalla superiorità complessiva della civiltà occidentale (e bianca, diciamolo su, non lo potete dire perché sarebbe troppo politicamente scorretto ma lo dico io che non lo sono, al vostro posto, così vi tolgo anche una castagna dal fuoco).
Peccato però che mentre (tranne rari casi, come ad es. proprio l’Italia meridionale e la Spagna in età antiche, sia pure per un lungo periodo) i mussulmani non hanno mai messo piede (non sto parlando in termini individuali ma come entità organizzate, cioè militarmente e politicamente) nel mondo occidentale, se non alle sue frontiere, viceversa il nostro mondo occidentale ha da sempre messo più che un piede nel loro e senza mai chiedere il permesso. Non voglio andare troppo a ritroso nella storia altrimenti c’è sempre il solito furbetto che se la cava sostenendo che bisogna guardare all’oggi e non rifugiarsi nel passato.
E allora guardiamo all’oggi. Un’occhiatina nel passato recente però (cioè del secolo appena trascorso) la dobbiamo dare. E se la diamo ci accorgiamo (non entro nei particolari perché dovrei scrivere per mesi ma è sufficiente un buon manuale di storia per le scuole medie superiori per documentarvi), che fin dai primi anni del ‘900 (ma anche prima) le grandi potenze occidentali, cioè la Francia e l’Inghilterra in questo caso, si sono spartite alla grande il mondo islamico occupando politicamente, militarmente e/o con politiche coloniali la gran parte di quei paesi: l’Iraq, l’Afghanistan, la Palestina, l’Egitto, l’Algeria, il Marocco e via discorrendo.
Come dicevo, non entro nel merito perché sarebbe troppo lungo. Mi interessa in questa sede solo disvelare le menzogne, date forse dall’eccessivo ascolto di determinata propaganda e da un scarsa conoscenza dei fatti, e offrire una chiave di lettura un po’ più attinente a questi ultimi e non alla prima.
I due Imperi coloniali, quello francese ma soprattutto quello britannico, cominciarono a sfaldarsi tra la fine della seconda guerra mondiale e gli anni ’60 e il loro posto fu sostanzialmente occupato dagli USA e dal loro cane da guardia: Israele. Tra i primi anni ’70 e i primi anni ’90 assistiamo quindi al dominio americano nel mondo islamico, perpetrato attraverso Israele e successivamente anche attraverso i cosiddetti paesi arabi moderati, cioè quei paesi piegati, con le buone (dollari e protezione) o con le cattive, ai diktat israelo-americani. Fanno eccezione (negativamente, dal mio punto di vista) l’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi, il Qatar, il Kuwait e compagnia cantando, che fin da subito (al di là delle chiacchiere strumentali sul diritto dei palestinesi alla loro terra) stabiliscono un alleanza di ferro con i nuovi padroni, gli USA. Un’alleanza fondata sullo scambio energetico e militare. Noi (paesi arabi cosiddetti moderati, in realtà spesso delle orrende dittature semifeudali ma rette da potenti SpA nei confronti delle quali ci guardiamo bene dal fare guerre per esportare democrazia e libertà) diamo a te (USA) il petrolio e tu ci proteggi dai movimenti panarabi, nazionalisti e socialistoidi illo tempore sostenuti dall’URSS (leggi la ex R.A.U. Repubblica Araba Unita, Egitto di Nasser, OLP, di Arafat, Siria di Assad e Iraq del Partito Baath di cui anche il feroce anticomunista Saddam è stato esponente) che potrebbero crearci dei problemi e mettere in discussione l’ordine dominante.
Crolla l’URSS e gli USA non hanno più alcun ostacolo alla possibilità di una penetrazione diretta in quell’area. Che si fa? Bè, intanto non si vede perchè non si dovrebbe mettere le mani sul petrolio iracheno (l’iraq è uno dei primi paesi al mondo produttori di petrolio), tanto più che lì c’è Saddam che non ha più nessuna utilità. Lo abbiamo utilizzato, armato e finanziato contro Khomeini, adesso lo possiamo buttare a mare perché non ci serve più e comunque ci serve di più il petrolio iracheno. E vai. Una prima guerra senza buttarlo giù perchè ancora (Saddam)serviva a qualcosa, e poi una seconda con la quale ce lo leviamo definitivamente dalle scatole. Da allora la storia la conosciamo tutti; il paese è militarmente occupato dagli USA. Più o meno la stessa cosa succede in Afghanistan dove, dopo aver utilizzato i talebani contro i sovietici e con l’alibi dell’attacco alle Torri Gemelle, il paese viene occupato militarmente da una vasta coalizione occidentale, fra cui l’Italia. Le ragioni di quell’occupazione? Gasdotti, produzione e controllo del traffico di droga a livello mondiale, ragioni di ordine geopolitico (pressione sulla Cina e l’India). Come a dire, qui ci siamo noi, belli, non vi mettete in testa niente perché non potete competere con la nostra forza militare.
Risultato finale del tutto, tre paesi del mondo arabo e islamico sono militarmente occupati dal nostro mondo occidentale, però minacciato da quello islamico…Vabbè… Andiamo avanti…
Mi piacerebbe sapere, visto che noi riteniamo di essere minacciati dal mondo islamico, quale sia la sensazione che provano gli arabi e gli islamici che hanno tre paesi militarmente occupati da potenze straniere e, laddove non sono occupati, sono comunque sottoposti al dominio indiretto del mondo occidentale, attraverso le borghesie locali dominanti e i loro governi fantocci al servizio degli USA e di Israele (anche se formalmente, come ripeto, ogni tanto fanno qualche dichiarazione sull’indipendenza della Palestina).
Ora, sempre per coloro che sono ossessionati dalla minaccia islamica (mi viene da ridere), facciamo un giochetto. Proviamo ad invertire le parti e a pensare a tre paesi del mondo occidentale, che so, la Francia, l’Italia e la Germania, militarmente occupati dagli eserciti di una coalizione di paesi dell’area mediorientale. Oltre naturalmente a tutto ciò che un’ipotesi simile comporterebbe, come abbiamo appena detto (sfruttamento delle risorse, sottomissione, politiche neocoloniali e via discorrendo).
La sola ipotesi, ci fa ridere, non sorridere, ridere, per quanto è irrealistica, assurda e addirittura inconcepibile, fino ad essere grottesca.
Eppure da queste parti si continua a parlare con disinvoltura di minaccia islamica. Sono occupati militarmente da noi e noi stessi diciamo di essere minacciati da loro. Bellissima questa cosa (si fa per dire…)…Siamo veramente capaci di tutto, la mente umana è evidentemente capace di credere a quello che vuole credere. E allora bastano veramente quattro stronzate sparate nei megafoni mediatici di qualche cazzone avariato “ce l’ho durista” alla Bossi o alla Borghezio per convincere masse intere di ignoranti col paraocchi, incapaci di vedere e leggere il mondo oltre i confini del lombardo-veneto, che siamo minacciati dalle orde islamiche.
Bah…chiudo qui, per carità di patria, l’analisi a sfondo geopolitico, e passo a quella di ordine culturale.
b) L’Europa sarebbe minacciata dal mondo islamico sostanzialmente attraverso due ordini di fattori: quello culturale-religioso e quello migratorio.
La Turchia, peraltro il paese più occidentalizzato del mondo musulmano, assieme alla Siria (anche se è vietato dirlo perché è considerato uno “stato canaglia”) sarebbe la punta di diamante dell’avanzata islamica in occidente.
La Turchia è ormai un pezzo fondamentale dell’economia occidentale ed il principale partner commerciale della Germania, in particolare, ma anche del’Italia, fra gli altri. La grande maggioranza dei turchi che vivono in Europa (ma vale anche per quasi tutti gli altri, egiziani ecc) stanno di fatto essi stessi modificando la loro cultura. Ogni tanto si legge che qualche padre turco o marocchino in un qualche paese europeo ha percosso e in taluni casi è perfino arrivato ad assassinare la figlia perché questa non voleva più sottostare agli usi e ai costumi della religione d’origine. Questi casi, abbastanza sporadici peraltro (comunque sia, assolutamente ingiustificabili), sono gonfiati all’ennesima potenza dalla comunicazione. Chi è stato in Germania (dove c’è la comunità islamica più grande di ormai seconda e anche terza immigrazione) sa perfettamente che una gran parte dei turchi sta ormai modificando, e in parte ha già modificato, usi e costumi. Andate a vedere come “sculettano” e come si “smutandano”tante giovani turche (nate e cresciute in Germania) e poi riflettete su chi è che rischia realmente di vedere il proprio mondo eroso dalla cultura, dagli usi e dai costumi dell’altro…
Non scherziamo…Ciò che temono di più nel mondo islamico è proprio la corruzione dei loro costumi (e hanno perfettamente ragione, dal loro punto di vista) sotto il profilo sessuale. Mercificazione sessuale, pornografia, “smutandamento”, stanno facendo quello che non sono riusciti a fare il napalm e l’uranio impoverito. Proprio e anche la penetrazione di questa falsa (ultrafalsa) liberazione sessuale è ciò che sta scompaginando il loro tessuto culturale. Naturalmente ciò non significa nel modo più assoluto condividere la loro concezione della sessualità e della relazione fra i generi dalle quali, come ben sapete, sono distante anni luce essendo addirittura un sostenitore e (per quanto è nelle mie possibilità) un praticante del sesso ludico teorizzato da Paolo Barnard nei suoi articoli. Significa solo cercare di capire cosa sta avvenendo anche in quel mondo. E personalmente, pur sottolineando ancora una volta la mia distanza totale da quella cultura (specie, ma non solo, in materia sessuale), trovo assolutamente ipocrita che il nostro mondo, dove la sessualità è stata ridotta nel modo in cui è stata ridotta, possa permettersi di avere la presunzione di insegnare a quell’altro quali dovrebbero essere i comportamenti da adottare in materia.
Anche qui mi viene da ridere. Abbiamo l’ardire (diciamo pure la faccia come il culo…) di dire ad un musulmano che la sua concezione del sesso è sbagliata. Noi, che abbiamo ridotto il sesso a merce, che abbiamo trasformato interi paesi in bordelli dove andiamo a scaricare (è il caso di dirlo) la parte più fetida e peggiore di noi stessi, abbiamo il pudore (leggi anche qui la faccia come il culo) di andare da quegli altri a dirgli cose simili e a spiegargli che sbagliano…La mia opinione è che il burqa (peraltro usato da un esigua minoranza del mondo islamico, vedi Afghanistan e poche altre aree, ho girato in lungo e in largo per la Palestina, il Libano, la Giordania e la Siria e avrò visto si e no una donna su cento con il burqa) sia l’altra faccia della “minigonna girofica”. Con la differenza che la “minigonna girofica” (con tutto ciò che questa significa, spero sia evidente ciò che voglio dire…) dalle nostre parti la indossano tutte, ma proprio tutte,mentre il burqa, come già spiegato, è in voga solo in alcune aree del mondo musulmano…
c) Ma a questo punto scatta l’altra grande contraddizione. E cioè che i nostri amici timorosi dell’invasione barbarica islamica, paladini della difesa dell’ occidente minacciato , sono al contempo anche i più severi critici dello “smutandamento” (e hanno ragione) delle donne occidentali e più in generale di come il sesso viene vissuto e concepito in occidente. Ciò nonostante continuano ad imprecare contro quegli stessi usi e costumi in voga tra i musulmani ai quali invece molti di loro auspicherebbero perché restituirebbero loro, da una prospettiva neoconservatrice, il ruolo, il “potere” e l’identità perduta di uomini. Addirittura ho letto post in cui si denunciano le vessazioni (vere in molti casi, infatti io non ho nulla a che vedere con quel modo di vedere le cose) a cui sarebbero sottoposte le donne nel mondo musulmano. Naturalmente anche in questo caso il bombardamento psicomediatico si fa portatore di una interpretazione deformante e a senso unico delle cose, distorcendo la realtà fino all’inverosimile e dipingendo tutto il mondo che va da Tunisi, passando per Algeri, Il Cairo, Beirut, Gerusalemme, Amman, Damasco, Bagdad, fino a Kabul come un mondo dove a tutte le donne, sempre comunque e dovunque, viene imposto il burqa, l’infibulazione, la sottomissione totale,l’emarginazione in ruoli gregari e violenze di ogni genere e dove gli uomini, sempre comunque e dovunque, sono i violenti, gli stupratori (mi viene da ridere perchè lo stupro da quelle parti è punito non severamente , di più), i sopraffattori, i dominatori ecc.
Questa musica peraltro non mi è nuova… “sempre comunque e dovunque” le donne sono una cosa, “sempre, comunque e dovunque” gli uomini sono un ‘altra, opposta e contraria. Vale per noi, figuriamoci se non vale per il mondo islamico, dove per la verità, siccome non siamo degli ottusi integralisti ma ci piace osservare la realtà con lucidità , questo assioma ha qualche fondamento reale. Perché non c’è alcun dubbio, sempre per evitare i soliti furbetti (in questo caso soprattutto esterni al sito) che la relazione uomo donna sia sottoposta, in quei contesti, a delle regole e a delle leggi molto più rigide delle nostre (e infatti, per l’ennesima volta, ribadisco che a me quel mondo non piace affatto) che però vincolano, è necessario dirlo, non solo le donne, ma anche gli uomini. Perché se le donne sono represse, e in moltissimi casi lo sono, non è che gli uomini siano dei “liberati”. A meno che non pensiamo che uscire la sera fra soli uomini per andare a scopare in uno squallido bordello delle puttane abbrutite e sfatte una o due volte al mese (l’harem ce l’hanno gli emiri e gli sceicchi petrolieri ma non certo le masse dei poveracci, che sono tanti, cioè i locali uomini beta…) e poi tornarsene a casa, sia la felicità…
Naturalmente l’altra faccia della medaglia di quel modo di intendere la sessualità è il nostro: mercificazione selvaggia e di massa della sessualità, ridotta a logiche mercantili e strumentali, relazioni fra i sessi dominate dalle logiche del “do ut des”, “smutandamento” sistematico delle donne, prostituzione materiale e soprattutto morale e psicologica, pornografia. Il tutto spacciato per libertà sessuale quando in realtà nulla di tutto ciò, ovviamente, ha minimamente a che vedere con una sana, libera e naturale sessualità vissuta serenamente, giocosamente e alla luce del sole.
Personalmente, e lo dico con convinzione, credo che il nostro mondo, per lo meno da questo punto di vista, non abbia una sola carta in regola per poter insegnare a quell’altro quali possano e debbano essere gli usi e i costumi sessuali. Si tratta di due concezioni entrambe oppressive e distorte, l’una da precetti religiosi e l’altra dall’ideologia del mercato.
Insomma, in conclusione, l’uomo medio culturalmente di “destra” (mi si passi la semplificazione solo per capirci), vorrebbe il ritorno ai vecchi ruoli maschili all’interno della relazione con la donna. Vecchi ruoli che in fondo l’Islam gli potrebbe restituire. Però nello stesso tempo l’Islam gli fa schifo proprio perché lo ritengono troppo rigido e non stiamo parlando in questo caso dal punto di vista politico ecc., quello è un altro discorso. (Fermo rimanendo che non è scritto da nessuna parte che non possa esistere un paese dove la maggioranza se non la totalità dei suoi cittadini è di religione musulmana ma al contempo governata da un regime democratico. Un altro conto ancora è lo stato confessionale, dove cioè religione e politica coincidono. La Tunisia, e ormai anche l’Algeria, sono due paesi a sistema politico democratico parlamentare ; in Tunisia sono rappresentati pure i socialisti, tant’è che Craxi era di casa, e anche i comunisti. Paesi dove al contempo tutti, ma proprio tutti, sono musulmani).
Insomma, mettiamo d’accordo la testa con il culo, questa la frase pronunciata da un protagonista di un bellissimo film di Stanley Kubrik, per dirla con una battuta.
Osteggiare i sistemi teocratici e confessionali ( e quindi non laici) di qualsiasi natura mi sembra assolutamente giusto e corretto. Ma non sulle questioni che attengono la sfera sessuale e del rapporto uomo-donna; parlo ovviamente sempre dal punto di vista di quegli uomini culturalmente di “destra” e quindi non certo del sottoscritto.
Vi date la zappa sui piedi. Oppure non avete capito come stanno le cose. Delle due l’una.
103 Commenti
Fabrizio Marchi,
non so se già sei a conoscenza di questa pagina nella quale straparlano di te http://perlemaschilistoidi.wordpress.com/
romano(Quota) (Replica)
romano,
…
Io personalmente ne ero a conoscenza. Ma non penso valga la pena di perderci del tempo.
A me per esempio un tal Gasparrini mi ha apostrofato così:
(dove è probabile ci sia pure qualche estremo di querela).
Cosa dovrei fare inseguirlo per il web e perderci tempo? Che cuocia nel suo brodo.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
romano(Quota) (Replica)