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16 Lug 2020  |  9 Commenti

Gli Incel italiani rompono l’assedio

Il 10 luglio scorso, “Il forum degli Incel“, uno dei maggiori in Italia, ha preso un’iniziativa sorprendente, pubblicando un Manifesto e aprendo al tesseramento. È sorprendente perché la cifra degli incel è sempre stato il rimanere sotto traccia, come un fiume carsico, un po’ per vergogna, un po’ per autotutela. Non è servito a molto, in realtà: ovunque, Italia compresa, l’incel incarna il peggio della natura maschile, non di rado un criminale. Stupisce positivamente che un forum decida di rompere l’assedio con parole chiare, nette, forti: uguaglianza tra uomini e donne, rifiuto della teoria del “patriarcato”, denuncia dell’asimmetria nel potere sessuale tra uomini e donne, riconoscimento del primato dell’etica discorsiva. Nella nota esplicativa del Manifesto, poi, la frase chiave: “gli Incel rigettano la violenza in ogni sua forma”. Più chiaro di così… E sulla base dei valori affermati, il forum apre un “tesseramento” del tutto gratuito che vuole chiaramente essere uno strumento di riconoscimento e identità per un fenomeno poco conosciuto e ampiamente mistificato.

Il numero dei single in Italia, come altrove, continua ad aumentare. Una famiglia su tre è unipersonale. Dai 18 ai 34 anni due su tre stanno a casa dei genitori. Comunque si categorizzino, si tratta di svariati milioni (dai 5 ai 7) di uomini soli. Il fenomeno ha assunto da decenni dimensioni di massa e si espande. All’interno di questo mare sono emerse di recente – isole affioranti – le figure degli Incel e dei MGTOW. Sparute minoranze, cui hanno dato nome e voce alcuni pionieri che hanno trovato nella rete lo strumento di espressione e perciò il certificato di esistenza. Benvenuti. Celibi involontari e dolenti i primi, single volontari e orgogliosi i secondi, se adottiamo la narrazione di sé che propongono a se stessi e agli altri. La quasi totalità dei milioni di single semplicemente non parla e perciò non si può sapere quale descrizione elaborino della loro condizione (ammesso che lo facciano, giacché i più, semplicemente, la vivono e basta). Separiamo però il racconto degli uni e degli altri, da una parte, e le ragioni-cause della loro esistenza, dall’altra.  Stanti le dinamiche intersessuali di base e l’attuale situazione sociale non è difficile individuare la causa del progressivo distanziamento tra i sessi, fatto che di naturale non ha nulla. La proiezione maschile verso il femminile è originaria e irreprimibile e si manifesta da sempre nella formazione di legami e relazioni che sono tendenzialmente durevoli, anche se non eterne, ad onta degli sbandamenti reciproci. Lo stesso dicasi per la pulsione alla paternità. Perciò se una massa di uomini non entra nella relazione sessuale (e non ha figli) è perché questa è diventata o impossibile o insostenibile. Non ci sono altre cause.


Beffarda applicazione della morale del vincente: “Sei un loser? Colpa tua…”.


Emil Cioran

La natura del fenomeno ha varie sfaccettature e due versanti. Il primo è l’inavvicinabilità relazionale di un numero enorme e crescente di donne da parte degli uomini delle classi medie-medio basse, fenomeno che si aggrava per i più introversi e più ancora per quelli che non possono dirsi guapi (cioè la maggior parte). Autosufficienza economica, superiore istruzione, diritti e poteri senza limiti, presunzione di autonomia esistenziale, aspettative fuori misura, tracotanza morale inducono masse femminili crescenti a snobbare gli uomini del loro stesso ceto. Da questo squilibrio viene il progressivo divario e l’estendersi della divaricazione, percepita, vissuta e denunciata dagli Incel. Secondariamente: l’improponibilità, l’inaccettabilità di una relazione squilibratissima, divenuta sempre più costosa, rischiosa, sterile e infine insensata. In sintesi, dare tutto, rischiando persino la rovina, in cambio di poco o di nulla. Di qui la nascita dei MGTOW.

 

Gli altri milioni, anonimi e silenziosi, sono single per un intreccio di quei fattori e di quelle sensazioni nascenti dalla realtà effettuale dei rapporti di forza, di prestigio e di potere tra i sessi. Milioni di Incel o MGTOW sottotraccia. Una disaffezione dal doppio volto, una divaricazione fiutata settant’anni fa: “Davanti all’uomo e alla donna si aprono due strade, la crudeltà e l’indifferenza… tutto fa prevedere che imboccheranno la seconda…” (Emil Cioran). Gli Incel conclamati sono la voce di coloro che non hanno relazioni perché, dicono, non riescono ad averne. Ne imputano la causa alla ben nota ipergamia femminile, alla propria condizione fisica e, in parte, alla loro posizione sociale immersa nella competitività crescente del sistema. In conclusione, con un’ammirevole cruda sincerità che sfiora il masochismo, prendono atto del loro disvalore sul mercato del sesso. Denunciano però il fatto che tale stato di cose anziché alla società e alle asimmetrie strutturali nel rapporto tra i sessi, venga imputato a loro stessi, beffarda applicazione della morale del vincente: “Sei un loser? Colpa tua…”.


Si punti sempre più decisamente a esigere una dignità più che dovuta.


È una posizione coraggiosa quella degli Incel, perché si espongono ad attacchi provenienti sia dal mondo maschile, che li deride come sfigati, sia da quello femminil-femminista che li liquida come misogini, usando capziosamente sia il loro dichiarato antifemminismo sia alcune loro affermazioni inacidite sulle donne in generale, assimilandoli poi,  e qui siamo al vero sciacallaggio, a quelli che, esprimendo motivazioni Incel, hanno compiuto stragi in Nordamerica. Troppo comodo, troppo facile. Contro i celibi involontari si è scatenata così la furia femminista, motivata però da ragioni ben diverse da quelle sventolate. Ragioni inconfessabili. Gli Incel sono una realtà sociale innegabile, carne viva che smaschera con la sola esistenza le favole femministe. Altro che parità ormonale, liberazione sessuale, valorizzazione delle qualità morali, abbattimento delle barriere di classe e di censo, relazioni disinteressate, superamento degli stereotipi del maschio vincente, parità, equilibrio, felicità per tutti. L’emergere conclamato degli Incel polverizza d’un colpo quelle menzogne. Di qui l’odio: “Misogni, misogini! Virtuali assassini!”. In realtà stanno denudando la regina e questa grida allo scandalo. Comprensibile.

L’Incel è una creatura del XXI secolo, che emerge nel momento in cui l’equilibrio si è spezzato e che racconta di sé una verità da ascoltare, anche se spiazzante. Ma Incel siamo noi. Siamo Incel, MGTOW, MRA, padri separati. Siamo tombeur de femmes o vergini, impotenti o siffrediani, accoppiati o single per un motivo, per un altro motivo, per nessun motivo (apparente). Non lo siamo? Lo siamo stati. Non lo siamo stati? Lo saremo. Non può accadere? Poteva e potrà accaderci. Oggi siamo uomini che avviano il racconto della propria storia in quanto Genere, coinvolti in una guerra che non abbiamo voluto, che non vogliamo e che combattiamo contro natura, letteralmente. Ma la combattiamo con la nostra divisa e in queste trincee non ci sono “sfigati”, né loser, né “quelli che se la sono cercata”. Né  furbi né fessi qui. Solo commilitoni. Commilitoni tutti siamo, giunti qui attraverso percorsi individuali, certo, dopo traversie e sofferenze, disillusioni e amarezze. Tutte degne, tutte nobili. Se anche non le comprendiamo è certo che le rispettiamo tutte. L’epopea del nostro racconto ha pagine sufficienti per tutto il nostro male e tutto il nostro bene. Bene dunque la sortita del Forum degli Incel a spaccare l’assedio. Si punti sempre più decisamente a esigere una dignità più che dovuta. E magari a un’unità trasversale di intenti e azioni. Allons enfants!

Fonte articolo: https://stalkersaraitu.com/gli-incel-italiani-rompono-lassedio/



9 Commenti

Fabrizio Marchi 1:29 pm - 16th Luglio:

Otimo, come sempre, articolo di Rino Della Vecchia sul fenomeno degli Incel.

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Mario 3:55 pm - 16th Luglio:

Articolo molto ben scritto! Complimenti a Rino.

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Giacinto 4:05 pm - 17th Luglio:

Rino ha levavo la voce arrabbiata e dolente a favore di chi sta peggio, di chi è stato condannato a sentirsi minus anche se non lo è, di chi afferma orgogliosamente la dignità della sua condizione e reclama a gran voce di essere riconosciuto. Ecco lo spirito giusto.

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Nicola 10:49 pm - 20th Luglio:

Grazie per questo articolo. Anch’io sono Incel, mio malgrado.

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Aliquis 11:13 am - 5th Agosto:

Interessante, cercherò di saperne di più.

Si, per tutta la vita ci viene detto “è colpa tua!”.

Il sistema attuale fissa dall’alto, dei parametri, che ogni individuo è tenuto a rispettare, o meglio, a conformarsi ad essi, se vuole vivere. E se uno non riesce a farlo, perchè la propria natura e la propria posizione non glielo consente, gli viene detto che lo ha scelto lui. Strano, che uno scelga di vivere male; tutti masochisti?

In un mondo normale ognuno dovrebbe essere valorizzato; tutti hanno lati positivi.

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Fattononfui 10:17 pm - 9th Agosto:

Vi permetto di segnalarvi un altro punto di vista per spiegare il problema che crea l’ipergamia femminile.
il filofemminista che parla nel video ha una teoria tutta sua. Il video è in tedesco e l’ho tradotto per permettere di comprenderne il senso anche a chi non conosce questa lingua.

Il link

https://www.youtube.com/watch?v=QOF6d6zQvVM

Traduzione

Le donne furbe/intelligenti non hanno bisogno di uomini.
Questi sono gli uomini, queste sono le donne. Qui sopra ci sono i principi azzurri e qui sopra le principesse. Il mondo sarebbe in ordine se ognuno trovasse il partner al suo stesso livello, ma per qualche ragione nella vita non succede così. Qual è il motivo? Perché per gli uomini è troppo impegnativo! Gli uomini non vogliono donne dello stesso livello. Il medico sposa l’infermiera, ma non ho mai incontrato una dottoressa che ha sposato un infermiere maschio, anche perché un infermiere maschio non necessariamente è interessato alle donne. Anche il manager sposa la segretaria. Se questo meccanismo prosegue a tutti i livelli, sono esclusi due gruppi: le donne intelligenti e gli uomini imbecilli. Prima il mondo era in ordine. Quando il bello e la bella si trovavano nello stesso villaggio, avrebbe funzionato. Nel mondo globale invece la competizione è sempre più dura. Le persone si confrontano con individui che non vedranno mai. Ciò che è curioso è che gli uomini in basso sono sufficientemente ricchi da potere importare donne belle dalla Tailandia dove rimangono uomini senza donne. La stessa cosa avviene con gli uomini di alto livello, tanto che sempre più donne intelligenti rimangono sole. Cosa possono fare queste donne? Mettersi con altre donne. Possono dividersi un uomo, visto che la poligamia è socialmente accettata. Le donne possono anche liberarsi da questo gioco dello status. Ci troviamo nella situazione in cui le donne furbe/intelligenti non hanno più bisogno degli uomini, infatti si divertono bene con amanti più giovani. Liz Taylor disse: “qualunque donna dovrebbe avere un amante giovane, non sa quello che fa, ma lo fa tutta la notte”.

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Andrea 3:29 pm - 13th Agosto:

Gran bell’articolo. Mi sembra assurda questa difficoltà nel comprendere il fenomeno incel. Quando ero ragazzo, parliamo degli anni ’90, non esisteva ancora il termine incel, ma era palese che una ragazza di 16/17 anni, nella media, potesse agevolmente ambire a ragazzi coetanei, fino ad arrivare a uomini più grandi, senza il minimo sforzo.
Cosa ben diversa era per noi ragazzi, anche se eri normale/carino, era tutto molto più in salita.
Per cui, non solo i “brutti” rischiano di essere incel, ma anche tanti “normaloidi” se non si danno da fare, ma è un concetto negato anche da molti uomini, per paura di fare la figura degli sfigati.
Sono cresciuto nel mito della post rivoluzione sessuale, quando ti dicevano che le ragazze non ci provavano, non perché non piacessi, ma perché, ancora obbligate ad essere passive dalla società, potevano scegliere solo tra coloro che le avrebbero scelte e che quando finalmente sarebbero state libere e indipendenti avrebbero iniziato ad essere attive.
Risultato? La liberalizzazione sessuale ha dimostrato che continuano a scegliere in base all’aspetto fisico e alla posizione socioeconomica e i ragazzi di oggi manifestano gli stessi problemi di quelli della mia generazione, o forse anche maggiori.
Come si fa a credere di vivere in un’epoca di maschi privilegiati, quando io stesso conosco diversi 40enni vergini? Senza contare che tanti di quelli che fanno i furbi e si credono conquistatori, omettono di raccontare quanto sbattimento e fatica hanno profuso per trovare qualcuna.
Mi sembra un concetto tanto semplice da capire! Un uomo, così come accade alla donna, dovrebbe piacere e risultare interessante senza sforzo, cosa che accade ad un ristretto numero di uomini. Agli altri sono richiesti dedizione e impegno. A quanti è accaduto di essere stati sedotti sessualmente senza dover far nulla?
Ben pochi.
Poi l’informazione di massa può raccontare che é colpa degli stessi incel, ma le dinamiche sociali non possono essere falsificate.

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A. 8:13 pm - 2nd Settembre:

Se l’uguaglianza tra UU e DD fosse un fatto naturale, essa, la Natura – o per altri, Dio –
“quando spaccò il genere umano in due metà”, il taglio l’avrebbe fatto nel mezzo.

Ma così non è.

La donna porta su di se la parte materiale (madre significa questo, Mater), l’uomo, quella immateriale.

Se poi ci si sofferma su “questa metà della Terra”, si nota una ulteriore dicotomia, ossia un nuovo taglio – non presente in quella femminile.

In un solo giorno, un maschio sano, produce una quantità di gameti tali, sufficienti a fecondare tutte le donne fertili della Terra…

Ma di questi, è solo uno che feconderà il gamete femminile.

Ecco il significato dei sessi, Quantità (F) e Qualità (M).

La Natura ha diviso la quantità/materia e qualità/immateriale su due versanti, quello femminile, omogeneo, e quello maschile, in perenne competizione dal microscopico (competizione spermatica) al macroscopico (selezione intrasessuale).

E’ ovvio, va ripetuto, che mentre ogni donna incarna la sua caratteristica quantitativa, nell’uomo, la qualità…non appartiene a tutti.

(Perche appunto, altrimenti, la natura non avrebbe “disegnato” i sessi in questo modo)

Con questo voglio dire, che la rappresentazione dei sessi è sbagliata, non sono 2: esiste il terzo escluso.

Concludo con una citazione di Celso:

“Dunque l’universo non è stato fatto per l’uomo,
e d’altronde nemmeno per il leone o per l’aquila o per il delfino,
ma perché questo mondo, in quanto opera di Dio, risultasse compiuto e perfetto in tutte le sue parti: a questo fine tutto è stato commisurato,
non in vista dei rapporti reciproci, se non incidentalmente, ma del complesso dell’universo.“

A.
A.

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Deusfur 1:55 am - 13th Settembre:

A.,

Sono l’estensore del Manifesto.
Grazie innanzitutto per l’articolo e la condivisione (con Fabrizio ne abbiamo già parlato a suo tempo).
Questa citazione del “terzo sesso” l’ho effettuata anche io, parafrasando il titolo dell’testo della De Beauvoir e in riferimento agli incel. Il terzo sesso appunto, gli esclusi.

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