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Salve a tutti,
vorrei segnalare questa petizione sul sito www.aidass.it.
Mi sembra una cosa molto seria ed un caso di discriminazione sessuale “al contrario”.
Credo che sia il caso di renderla pubblica.
Petizione Popolare al Presidente della Regione Lazio a favore dell’Andrologia |
Stampa, compila e invia via fax allo 06-80660226 la petizione cartacea (pdf)
Oppure inserisci qui il tuo indirizzo email e riceverai un messaggio con un link per firmare la petizione in versione online </P
Le Malattie AndrologicheIl 70% dei ragazzi, quando ancora esistevano i cosiddetti tre giorni della visita di leva presentava patologie genitali più o meno gravi. (dati del Distretto Militare di Roma). Da allora con l’abolizione di questo screening di massa il fenomeno non ha più nessun tipo di controllo. In Italia i ragazzi, per una serie di motivi storici e culturali, non vengono seguiti nel corso del loro sviluppo sessuale, cosi come invece avviene per le ragazze. L’assenza nei consultori e negli ospedali di strutture dedicate fa si che il controllo del regolare sviluppo puberale, dipenda ormai unicamente dalla disponibilità e dall’attenzione delle singole famiglie. Le conseguenze sono molto serie. Questa mancanza di assistenza determina infatti non solo dei problemi di carattere sanitario come sterilità e disturbi sessuali. Ma anche delle conseguenze sul piano sociale per la semplice ragione che molti adolescenti crescono convinti di avere un problema sessuale non risolvibile finendo con l’interagire nei confronti dell’altro sesso spesso in maniera aggressiva, con disagio e con un senso di inadeguatezza. Oppure, in altri casi, vengono messi in moto comportamenti pericolosi come la ricerca e l’assunzione di droghe nel vano tentativo di mitigare il disagio che tale condizione comporta illudendosi di poter migliorare le prestazioni sessuali. Una situazione grave che se non adeguatamente affrontata può addirittura diventare pericolosa se si consente agli effetti di retro-agire sulle cause che, rafforzandosi, finirebbero per innescare un incontrollabile processo a catena. La Proposta di questa petizione popolareQuesta situazione che non attua quanto previsto dalla Costituzione Italiana negli articoli 2, 3 e 32 (solidarietà sociale, discriminazione sessuale e diritto alla salute e prevenzione), richiede alle Istituzioni Regionali un immediato e forte impegno per il varo di una politica di prevenzione e screening in collaborazione con i medici di medicina generale e gli specialisti per evitare così le possibili, gravi conseguenze sanitarie e sociali che una diagnosi tardiva può comportare. La proposta, si articola in una visita gratuita preventiva all’apparato genitale a tutti i ragazzi tra i 14 ed i 18 anni e la creazione di una serie di strutture pubbliche Andrologiche in tutti gli Ospedali e nelle ASL Stampa, compila e invia via fax allo 06-80660226 la petizione cartacea (pdf) Oppure inserisci qui il tuo indirizzo email e riceverai un messaggio con un link per firmare la petizione in versione online |
22 Commenti
Una discriminazione per lo più sconosciuta, relativamente ad un argomento spesso considerato come un tabù, specialmente dai giovani maschi: quello delle problematiche inerenti la sfera sessuale maschile e della mancanza di una valida e specifica assistenza sanitaria e psicologica.
Personalmente non ci avevo mai riflettuto. Come vediamo, il lavoro che stiamo facendo porta a scoprire diversi “altarini”, le altre facce della medaglia alle quali normalmente nessuno fa caso.
Ottimo. E soprattutto ottima segnalazione da parte di Clemens che ringrazio pubblicamente per il suo importante e peculiare contributo. Una vera e propria “chicca”, come si suol dire.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Ottima segnalazione, concordo in pieno. E fa il paio con il fatto che esistono molte lodevoli iniziative di prevenzione contro il tumore alla mammella, ma pochissime contro il tumore alla prostata, che incide sulla salute maschile in misura analoga di quello al seno per le donne.
Ora, è vero che gli uomini hanno col proprio corpo un rapporto diverso dalle donne nel senso che lo vedono più come un mezzo (uno strumento) che come un fine, ma fosse anche solo per conservare lo strumento in efficienza farebbero bene a tenerlo a posto.
armando(Quota) (Replica)
Molto interessante.
Firmerò senz’altro la petizione e passerò parola.
Luke Cage(Quota) (Replica)
Non è una novità, o per meglio dire, c’era il sentore che qualcosa non andava, in quanto single ma avendo molti amici, sono stato spesso testimone della nascita dei loro eredi, senza andare troppo indietro nel tempo, una 30ina di anni fa, bene o male le nascite maschi/femmine erano piu’ o meno paritarie, ho notato in questi ultimi anni che le nascite di femmine hanno di gran lunga superato quelle di maschietti, e badate bene,non è tutta farina del mio sacco, ovviamente, ma semplici conclusioni scaturite inizialmente da una personale curiosità che, con l’ausilio di statistiche ed informazioni reperibili a chiunque, sono divenute certezze.
L’argomento in discussione, la preoccupazione esposta in questo editoriale è fondata, va sostenuta sicuramente, a mio parere l’errore è volerla circoscrivere, in quanto è un problema mondiale, ben noto in altri stati, persino europei (vedi ad esempio Francia) ma si tace in Italia.
A breve, nel reparto maternità, in ogni culla dove giace un bambino, ci sarà lo sticker del WWF: Specie protetta a rischio estinzione.. golardia?
“”Il crescente numero di sostanze chimiche che provocano delle mutazioni sessuali, presenti nel nostro cibo, nell’acqua e nell’aria stanno innescando una bomba ad orologeria per quanto riguarda l’infertilità, che potrebbe disturbare l’evoluzione, secondo l’avvertimento lanciato dagli scienziati.””[fonte: http://antifeminist.altervista.org/risorse/dailymail_15122008.htm%5D.. molti di questi agenti “femminilizzanti” sono presenti nelle PLASTICHE, ovvero praticamente OVUNQUE nel nostro quotidiano, i Phthalates che vengono aggiunti alle plastiche come il PVC e le colle, il Bisphenol-A usato nella rigatura delle lattine per il cibo, le bottiglie di plastica e i sigillanti dentali.
Approfondimenti:
(english):http://www.cbc.ca/documentaries/doczone/2008/disappearingmale/infertility.html
– http://antifeminist.altervista.org/risorse/14_11_08_scomparsa_maschi.htm
Digitate: infertilità maschile, disappearing male su google
p.s.: firmerò la petizione e grazie a Clemens per la sensibilità dimostrata, con l’augurio che tale campagna venga estesa su tutto il territorio Nazionale.
Damien(Quota) (Replica)
Damien
>>
ho notato in questi ultimi anni che le nascite di femmine hanno di gran lunga superato quelle di maschietti,
>>
No, questo è falso. In Italia, oggi come ieri, nascono 106 maschi ogni 100 femmine.
Roberto(Quota) (Replica)
sottoscrivo la petizione.
Da circa dieci anni esiste una settimana di prevenzione andrologica
http://www.ecodibergamo.it/stories/La%20Salute/122282_dal_15_la_settimana_dellandrologia/
ovviamente curata dalla Società Italiana d’Andrologia (un po’ come le varie settimane di prevenzioni oculistiche, dentali etc. promosse da associazioni private -anche se, perlomeno, pubblicizzate in misura molto maggiore di questa iniziativa – mi verrebbe da pensare che l’associazione di andrologia ha molti meno soldi delle associazioni di oculisti e dentisti..).
L’ invito alla prevenzione per le patologie femminile, in molte regioni, arriva a casa. Pagato con sovvenzioni pubbliche (statali o regionali).
Per esempio nella mia regione (Piemonte) arriva a casa l’invito con data e ora della visita gratuita
http://www.regione.piemonte.it/speciali/screening/index.htm
la differenza sta nel
“La visita è gratuita, ma il numero dei posti disponibili è limitato, fino a completamento delle liste di prenotazione.”
per le visite andrologiche.
a
“Con il programma Prevenzione Serena ogni donna tra i 25 e i 69 anni riceverà a casa sua una lettera del suo medico di famiglia con indicazione di data, orario e sede del suo appuntamento personale. Aspettate la vostra lettera e presentatevi regolarmente e puntualmente ad ogni nuovo invito.”
Rita(Quota) (Replica)
106 maschi ogni 100 femmine ?? Quando??Dove??Chi ha contato??Come ha fatto??
Luke Cage(Quota) (Replica)
Luke Cage
>>
106 maschi ogni 100 femmine ?? Quando??Dove??Chi ha contato??Come ha fatto??
>>
Ma per piacere… Se non sei informato, informati.
Roberto(Quota) (Replica)
Roberto:
“Ma per piacere… Se non sei informato, informati.
”
E a che servirebbe quando abbiamo delle fonti autorevoli e DETTAGLIATE come te che ci dicono che cosa è falso e che cosa è vero.
Luke Cage(Quota) (Replica)
Roberto, porta i dati, se li hai, e chiudiamo la querelle. Non mi sembra una ragione così grave per polemizzare. Non credi?
E su…sembra che avete i nervi scoperti…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
…io i nervi scoperti non li ho proprio, anzi..
Luke Cage(Quota) (Replica)
http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:J3_olXlsF9wJ:www.ilsupersanese.com/statiche/contatti/supersanoTesiLaureaGiannuzzi.rtf+fonti+istat:+alla+nascita+106+maschi+ogni+100+femmine&cd=2&hl=it&ct=clnk&gl=it
Roberto(Quota) (Replica)
Ce l’avevo con Roberto, Luke…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
http://www.ingenere.it/articoli/global-gender-gap-maneggiare-con-cura
Fabrizio
>>
Ce l’avevo con Roberto, Luke…
>>
No comment… sennò mi censuri.
Roberto(Quota) (Replica)
http://demo.istat.it/altridati/IscrittiNascita/2008/T1.13.pdf
Roberto(Quota) (Replica)
In altri casi censuro, Roberto, come sai bene…
Ciò detto, sarebbe stato sufficiente che tu avessi postato i dati di cui eri in possesso, evitando quindi di rispondere in modo polemico.
Non ci vuole molto, solo un minimo di buona volontà e di spirito costruttivo che spesso è latitante.
Credo che su questo punto dovremmo fare una riflessione uno di questi giorni perché spesso si ha l’impressione che molti vengano qui appositamente per polemizzare, creare discordia, avvelenare gli animi.
Perché tutto ciò? Ciascuno rifletta.
Fabrizio
P.S. non è necessario rispondere subito
P.S. 2 dimenticavo di dire che in questi giorni diversi post di persone diverse giunte da queste parti non sono stati pubblicati, onde evitare di alimentare inutili quanto sterili polemiche.
La qualità e la ricchezza del dibattito è ciò che ci interessa. E io ho notato che quando la discussione è alta, le polemiche, il chiacchiericcio e le diatribe diminuiscono fino a scomparire e viceversa.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Polemiche e numeri a parte, esistono più ricerche circa la diminuita fertilità maschile, ossia una diminuita vitalità degli spermatozoi. Queste ricerche, come scrive Damien, evidenziano la nocività di molti elementi contenuti nei cibi e negli oggetti. Ma potrebbe esserci anche un aspetto psichico in questo fenomeno. Ossia che il maschio metto sotto accusa da tutta una cultura, minacciato di non essere più essenziale nel processo riproduttivo, penalizzato in caso di separazioni e divorzi, stia attuando una “ritirata strategica”, naturalmente inconscia. E’ indicativo anche che la diminuzione di fertilità maschile sia più accentuata in occidente, nella parte del mondo cioè in cui il maschio è più in difficoltà per vari motivi e, forse non è un caso, quello in cui lo stato assistenziale risolve tendenzialmente alcuni problemi vitali la cui soluzione era prima affidata agli uomini. Non fraintendetemi, non sono per l’abolizione delle sicurezze sociali. Osservo però che in questo contesto il maschio si è disabituato a lottare per sè e per la propria donna come accadeva in passato e che, anche per questo, ha perduto l’antico prestigio sociale del “capofamiglia”.
Sembra insomma che con tutto il suo darsi daffare, il maschio abbia creato le premesse per un suo declino.
Ora è evidente che non si tornerà all’antico, ma allora il maschio deve in certo senso riprogrammarsi, ricercare in se stesso nuovi motivi e ragioni di autostima e di valore sociale e individuale, sfruttando le sue virtù (tante checchè se ne dica, perchè il mondo e la civiltà sono andati avanti grazie all’inventiva, all’intraprendenza e all’intelligenza maschili) in altro modo.
armando(Quota) (Replica)
E’ vero, nascono un pò più maschi che femmine.
Tra la popolazione però complessivamente le donne sono di più perché campano più a lungo.
sandro(Quota) (Replica)
http://www.ilsecoloxix.it/p/mondo/2011/02/28/AOVJVJB-pagare_alimenti_seme.shtml
Donò il seme, ora deve pagare gli alimenti
28 febbraio 2011
| Claudio Guidi
>
Ha donato il suo sperma per venire incontro al desiderio di una lesbica di diventare madre, ma adesso sarà costretto a mantenere il figlio come minimo fino alla maggiore età. Protagonista dell’incredibile vicenda, resa nota ieri da Der Spiegel, è Klaus Schröder, un professore di 52 anni di un liceo professionale. Cinque anni fa Schröder aveva letto su un giornale di Francoforte l’annuncio di una coppia di lesbiche, un’insegnante e un’infermiera, alla ricerca di un donatore di sperma. Già dal primo contatto i tre si erano trovati simpatici, con il risultato che Schröder, il 24 giugno 2006, aveva acconsentito a fornire il suo sperma alla collega insegnante, facendole però mettere nero su bianco che dalla sua donazione non doveva conseguire in futuro nessuno svantaggio di natura economica. Il primo tentativo di inseminazione non andò a buon fine e l’operazione fu ripetuta altre quattro volte fino a quando, nel 2007, venne al mondo David. Nel frattempo Klaus Schröder si era felicemente sposato con un’altra donna, che gli ha regalato due bambine oggi di sei mesi e di due anni. Tutto è filato liscio fino allo scorso Natale, quando a rovinargli la festa è stata una lettera inviata dalla donna a cui ha donato lo sperma. Già dalle prime righe il professore racconta di essere «rimasto di sasso», poiché gli si intimava di «riconoscere la tua paternità e di provvedere finanziariamente alle necessità di tuo figlio David».
Convinto di essere in una botte di ferro, grazie all’accordo sottoscritto prima di cedere il suo seme alla coppia di lesbiche, il malcapitato professore ha fatto inizialmente orecchie da mercante, fino a quando un paio di settimane fa gli è arrivata un’altra minacciosa missiva di otto pagine, inviata questa volta da un legale della madre di David. A Klaus Schröder si chiede di «fornire copia della busta paga degli ultimi 12 mesi», senza dimenticare di allegare tutti gli altri eventuali introiti percepiti, in modo da poter valutare la richiesta di mantenimento per il piccolo David. Secondo la legge tedesca, l’assegno non potrà comunque essere inferiore a 270 euro mensili, da aumentare con l’età del piccolo parallelamente all’accrescimento dei suoi bisogni materiali. Schröder annuncia al settimanale di non volersi dare per vinto, «anche per non fare la figura dello scemo», ma le probabilità di cavarsela a buon mercato sono pressoché nulle. Una volta che il giudice avrà accertato grazie all’esame del Dna la prova incontrovertibile della sua paternità, al genitore di David non resterà che mettere mano al portafoglio e versare alla coppia lesbica quanto richiesto. L’accordo firmato prima di donare lo sperma, con cui la ricevente si impegnava a non sollevare richieste economiche di alcun tipo, per la giustizia tedesca non vale infatti nulla, poiché il diritto di famiglia prescrive che a prevalere deve essere l’interesse del bambino, a cui sono chiamati a contribuire entrambi i genitori, qualunque siano le condizioni che hanno prodotto la paternità. Ogni anno vengono al mondo in Germania alcune migliaia di bambini generati grazie alle donazioni del seme, anche se non esistono cifre esatte in proposito. A beneficiare di questa prassi sono in genere le coppie in cui il marito è sterile, ma a farvi ricorso sono sempre più spesso anche le coppie di lesbiche. Il singolare caso venuto adesso alla ribalta rischia però, secondo lo Spiegel, di mettere in crisi le banche del seme, poiché anche i donatori anonimi possono essere chiamati a dover mantenere i figli inconsapevolmente generati. La Costituzione tedesca prevede infatti che, su richiesta del bambino o della madre, gli ospedali siano obbligati a rivelare l’identità del padre genetico.
Marco(Quota) (Replica)
“riconoscere tuo figlio David”.
Veramente il “”””””padre”””””” è un semplice regalatore di seme, il figlio è di quelle due lesbiche . Domandina : perchè alcuni uomini sono così imbecilli ?
Una donna avrebbe mai donato il suo utero per due gay che vorrebbero un figlio ?
Silent Hill(Quota) (Replica)
La domandina di Silent Hill è amara ma realistica. Dirò di pù. Non si tratta “solo” di imbecillità e non consapevolezza del mondo in cui si vive, ma anche di disprezzo di sè e della paternità. Quel donatore, come tutti gli altri, alla fine considera se stesso solo come un fornitore di sperma per uso altrui, esattamente come il maschio viene considerato da tante donne. Una concezione cioè strumentale (e autostrumentale) della persona, per niente diversa da quella tanto deprecata dei maschi che considerano la femmina solo uno strumento e oggetto di piacere. Ma per i secondi ci si scandalizza e si organizzano manifestazioni di piazza, mentre per le prime vige il silenzio più totale, femminile e aimè anche maschile. Quì sta la dimostrazione di come la cultura dominante che mette al centro di tutto la donna, i suoi desideri e le sue “esigenze”, sia penetrata in profondità, dappertutto.
armando
armando(Quota) (Replica)
Regno Unito, la sentenza: “I donatori di sperma hanno diritto di conoscere i figli”
Il giudice ha dato ragione a due padri che volevano passare del tempo con i propri figli, nati da due coppie lesbiche di amiche alle quali gli uomini avevano donato il seme: per evitarlo le madri “avrebbero dovuto sottoscrivere un contratto di natura privatistica, così come si fa nei contratti prematrimoniali”
di Daniele Guido Gessa | 3 febbraio 2013
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I padri biologici del Regno Unito hanno sempre il diritto di conoscere e frequentare il proprio figlio, anche nel caso in cui abbiano solamente donato lo sperma a una coppia che ha messo in pratica l’inseminazione in vitro. È quanto ha stabilito una recente sentenza che ha dato ragione a due padri che volevano passare del tempo con i propri figli, nati da due coppie lesbiche di amiche alle quali gli uomini avevano donato lo sperma. Un precedente che ora mette in allarme molti avvocati che stanno seguendo casi simili un po’ in tutta la Gran Bretagna e associazioni di genitori che hanno fatto ricorso a quella che nel Regno Unito viene chiamata IVF, in vitro fertilisation. Le linee guida stabilite dal giudice hanno comunque posto dei paletti: dipenderà da caso a caso, bisognerà tenere conto del benessere del bambino, della salute psicologica dei genitori, delle reali intenzioni del padre desideroso di conoscere il proprio figlio.
Eppure il caso ha destato non poco scalpore fra giuristi e anche fra le associazioni dei genitori omosessuali, principali fruitori al momento, nel Regno Unito, delle tecniche di inseminazione artificiale. I fatti in questione coinvolgono tre coppie omosessuali, due coppie di donne e una coppia di uomini. I due uomini hanno donato il proprio seme alle due coppie di lesbiche, dalle quali sono nati due bambini. I due padri biologici, così, a pochi mesi dalla nascita, hanno iniziato a pretendere di frequentarli almeno durante il fine settimana, incontrando tuttavia l’opposizione delle madri e il passo fino al tribunale è stato breve. Leggendo la sentenza, tuttavia, il giudice ha anche affermato: “Avreste dovuto sottoscrivere un contratto di natura privatistica, così come si fa nei contratti prematrimoniali”.
Ecco, allora, un’altra indicazione del giudice, per le successive sentenze: si dovrà tenere conto anche degli accordi, possibilmente scritti, fra padre biologico e genitori del bambino. In mancanza di testimonianze nero su bianco, bisognerà procurarsi dei testimoni che certifichino la reale esistenza di un accordo verbale. Un caso ingarbugliato che comunque ha stabilito una regola: il padre non smette di essere tale quando ha semplicemente donato lo sperma. Le due coppie di donne in questione contestavano sulla base di un principio: “Le richieste dei due padri distruggerebbero la stabilità delle nostre famiglie”.
Secondo la legge in materia, lo Human Fertilisation and Embryology Act, nel Regno Unito le coppie dello stesso sesso in civil partnership, e quindi in unione civile riconosciuta dallo Stato, sono legalmente genitori dei figli concepiti grazie a sperma, ovuli o embrioni donati, così come lo sono allo stesso modo le coppie eterosessuali. Kevin Skinner, l’avvocato che ha seguito una delle due coppie di donne, uscendo dall’aula dove era appena stata pronunciata la sentenza ha affermato: “Ora è molto preoccupante che gli uomini donatori di sperma possano conoscere la propria prole, ed è preoccupante sia per le coppie gay che per quelle etero. Questo va a intaccare la tranquillità famigliare e quello che posso consigliare alle coppie che stanno ricorrendo all’inseminazione artificiale è di scrivere sempre un contratto con il donatore, in modo che quest’ultimo rinunci alla pretesa di incontrare il proprio figlio”.
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Mi si passi una battuta.
La QM in questo caso mi sembra che l’abbiano cacciata dalla porta (trattasi di coppie tutte omosessuali) ed è rientrata dalla finestra!!
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)