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08 Mag 2012  |  862 Commenti

Video:Reciprocità e spontaneità

Chaplin - Tempi moderni

Reciprocità e spontaneità sono due concetti che la grande maggioranza delle donne non sa neanche cosa siano. Per lo meno per quanto riguarda il rapporto con i maschi non dominanti (beta), cioè la grande maggioranza degli uomini, che è quello che a noi interessa.

Tradotto in parole ancora più povere, se gli uomini (beta) non si proponessero, non andassero di loro propria iniziativa verso le donne, l’incontro fra i due sessi non avverrebbe mai, non avrebbe neanche luogo. Detto in modo più rozzo ma forse ancora più efficace, se anche gli uomini adottassero gli stessi comportamenti delle donne, l’umanità si sarebbe estinta già da un bel po’ di tempo.

Questa, ad una prima rapidissima lettura, potrebbe sembrare un’affermazione sopra le righe. Ma in realtà così non è. Ed è il semplice buon senso, l’esperienza quotidiana e l’osservazione della realtà che ce lo dicono. Probabilmente saremo tacciati di scarsa scientificità ma francamente questa accusa o questa critica ci interessa molto poco, se non per nulla. Riteniamo infatti che nelle scienze sociali e soprattutto nelle questioni che attengono l’essere umano, di scientifico ci possa essere ben poco. Crediamo anzi che il presunto riferimento alla scienza che troppo spesso nella storia è stato fatto per dimostrare la validità di teorie filosofiche (in taluni casi anche valide, a nostro giudizio) sia stato per lo più strumentale e finalizzato a rafforzare la validità di quelle stesse tesi.  Cosa che, a nostra modesta opinione, ha ottenuto il risultato opposto e contrario a quello che si voleva ottenere. E quelle stesse teorie che in questo modo si volevano rafforzare, ne sono uscite fortemente indebolite.

Con questo non vogliamo neanche, da una posizione speculare, esaltare il valore dell’ esperienza empirica e considerarla come la sola fonte di conoscenza. Preferiamo laicamente posizionarci su una posizione di equilibrio e di buon senso verificando, con gli strumenti di cui disponiamo, la nostra capacità analitica, la statistica, la ricerca sociologica e storica, l’osservazione lucida dei fatti, e naturalmente anche l’esperienza empirica, la veridicità o meno di questa o quella affermazione o teoria.

E sulla base di queste considerazioni testè fatte, ci sembra assolutamente verosimile confermare la tesi contenuta all’inizio  di questo articolo: e cioè che nel rapporto fra uomini e donne non c’è alcuna reciprocità. Nella grande maggioranza dei casi sono gli uomini ad andare verso le donne. E’ molto raro che accada il contrario e quando ciò accade significa che l’uomo o gli uomini in questione sono maschi alpha, cioè uomini appartenenti alle elite dominanti. Ma questa è appunto l’eccezione che conferma la regola e la nostra analisi.

Noi riteniamo che questo aspetto dell’ontologia e/o della cultura e del modo di essere femminile, che normalmente viene considerato dalla grande maggioranza degli uomini come un fatto più o meno naturale, scontato e dato per acquisito, sia in realtà uno dei più significativi, e anche dei più gravi, del manifestarsi delle donne nel mondo.

Ma cosa nasconde l’incapacità/non volontà/riluttanza/diffidenza/fastidio/ e il più delle volte addirittura l’insopportabilità, per le donne, ad andare verso gli uomini?

Innanzitutto l’incapacità di relazionarsi con l’altro da una posizione di parità. Pretendere che sia sempre e solo l’altro a fare il primo passo significa porsi automaticamente in una posizione di potere nei confronti dell’altro. Se l’altro si muove è evidente che sta già manifestando un interesse nei confronti dell’altra e quindi le sta già di fatto conferendo un potere. Il fatto stesso che egli si muova per primo, manifestando di fatto il suo interesse, la pone in una posizione di vantaggio (e di potere) nei suoi confronti. Non solo. Nel momento in cui è l’uomo, sempre e comunque, a proporsi, è la donna che si trova oggettivamente nella posizione di chi decide. Di nuovo il concetto di potere, che torna sistematicamente e implacabilmente ogniqualvolta si affronta questa tematica. Ma accanto al concetto di potere entra in ballo in questo tipo di relazione anche quello di “dovere”. Inteso non nel senso più nobile del termine (come l’adesione ad un sistema di valori o di regole etiche) ma piegato e deformato alle esigenze del “potere”.  Se infatti si dà per scontato e per acquisito, in base ad una sistema di regole non scritte ma universalmente riconosciute, che debba essere sempre e comunque l’uomo a proporsi, è evidente che il concetto di “dovere” viene a legarsi indissolubilmente a quello di “potere”. Quindi l’uomo deve proporsi, deve andare versus la donna. Se non lo fa è praticamente condannato alla solitudine affettiva (ammesso che su questi presupposti si possa veramente costruire una relazione autenticamente affettiva…) e alla totale assenza di vita sessuale.

Naturalmente non è affatto detto che proponendosi egli ottenga il risultato sperato, anche perché è la donna che dice l’ultima parola, né potrebbe essere altrimenti, date le circostanze.

Ma non è tutto. Non solo l’uomo ha l’obbligo (anche se non scritto) di proporsi ma lo deve fare anche secondo schemi e modalità gradite alla controparte. Deve insomma mettere in atto una serie di comportamenti al termine dei quali la donna, laddove valutasse tali comportamenti gratificanti e sufficienti, potrebbe decidere di concedersi, sempre secondo tempi e modalità che verranno da lei decisi e determinati.

Ma non è finita. Quali saranno i criteri di selezione che la donna, nella grande maggioranza dei casi, sceglierà di seguire per decidere un eventuale partner? Naturalmente quelli dell’ordine sociale dominante. E ci sentiamo di affermare con una notevole dose di certezza, sia pur empirica, che tra un uomo più vicino per una serie di caratteristiche di ordine sociale, economico o di provenienza familiare alla categoria dei dominanti (alpha), e un uomo decisamente appartenente alla categoria dei non dominanti (beta), ella sceglierà nella quasi totalità dei casi, il primo.

Naturalmente, in questo frangente specifico, non stiamo parlando di un maschio alpha doc, ma di qualcuno che nella scala gerarchica sociale, maggiormente gli si avvicina o gli assomiglia, anche se per difetto. Infatti, anche in questo caso, come abbiamo visto, stiamo parlando di un uomo che deve comunque proporsi.

Cosa che non avverrebbe mai se fossimo in presenza di uomini effettivamente dominanti (alpha). D’altronde, come abbiamo già avuto modo di analizzare nell’articolo “Natura e Cultura. Un nodo irrisolvibile”, in questo caso specifico il rapporto fra uomini e donne si inverte completamente in favore dei primi e la relazione fra i sessi viene a capovolgersi totalmente.

Ma il concetto di dovere è l’esatto contrario di quello di “piacere”, sul quale dovrebbe invece secondo noi fondarsi la relazione fra i generi. E’ evidente che se si fa una cosa per dovere, sarà assai difficile che la si faccia anche per piacere. Può succedere talvolta che ciò accada, ma certamente non è la regola. E in ogni caso, se la si fa innanzitutto per il proprio piacere, il concetto di dovere viene ad essere automaticamente disinnescato.

Ma può essere piacevole una cosa che si deve fare perché è stata aprioristicamente prestabilita secondo schemi e regole preconfezionate?

E cosa può esserci di spontaneo in questo? Nulla, dal momento che è uno schema prestabilito a priori. Se ci fosse spontaneità questo sistema di regole non esisterebbe affatto e gli uomini e le donne si incontrerebbero appunto spontaneamente, nel sereno, naturale, libero e reciproco gioco amoroso.

Ma è evidente che in questo modo i concetti di reciprocità e di spontaneità sono stati assassinati in favore di quelli di potere e di dovere.

Ma se la reciprocità e la spontaneità sono state assassinate, è altrettanto evidente che il delitto è stato perpetrato anche nei confronti della possibilità di una relazione autentica fra gli uomini e le donne. Che infatti al momento, tranne le solite rare eccezioni che confermano la regola, non esiste.

Se paradossalmente, applicassimo queste logiche anche all’altra grande questione umana, l’amicizia, avremmo commesso l’ennesimo delitto.

Ma l’amicizia, per nostra fortuna, è relativamente immune da queste stesse logiche. E questo perché l’amicizia, se è autentica, non può che fondarsi su di una scelta libera, spontanea, sull’empatia reciproca, sulla condivisione, sulla comune visione del mondo, sul piacere di stare assieme e di godere della presenza dell’altro/a in modo fine a se stesso. Ma nell’amicizia non è previsto lo scambio sessuale né lo scambio di alcun genere. Non vige insomma la regola del do ut des che è stata invece applicata alla relazione fra i generi.

Ma dal do ut des, cioè dallo scambio di fatto strumentale, non potrà mai scaturire amicizia, che  può nascere solo da un rapporto all’insegna della reciprocità, della spontaneità e della autenticità fra gli individui.

Come vediamo, il circolo diventa sempre più vizioso/virtuoso, a seconda dei punti di vista dai quali lo osserviamo.

Come Movimento degli Uomini Beta, ci proponiamo di lavorare per combattere queste concezioni deviate e devianti ma purtroppo tuttora imperanti.

Il nostro orizzonte è quello di una società di uomini e donne liberi/e ed eguali, dove la relazione fra i generi sia libera da tutti questi legacci, condizionamenti e sovrastrutture e all’insegna della reciprocità, dell’autenticità, della spontaneità, della libertà, e del libero e sano gioco affettivo e sessuale.

Solo tornando a concepire la sessualità per quello che è e dovrebbe essere, cioè un gioco naturale e spontaneo, e non come uno strumento di gestione, controllo e dominio dell’altro, sarà possibile costruire una relazione sana ed evoluta fra gli uomini e le donne.

Il nostro appello è INNANZITUTTO rivolto a tutti gli Uomini Beta affinché prendano coscienza della situazione e adottino comportamenti conseguenti, tesi a modificare sostanzialmente anche i comportamenti femminili.

Ma ci rivolgiamo altresì alle donne non appartenenti alle elite dominanti, sollecitandole a riflettere sul ruolo che hanno scelto e scelgono di recitare, invitandole ad uno scatto di dignità e di amor proprio e al rifiuto di quelle logiche strumentali, avvilenti, aberranti e antiumane, che abbiamo descritto.

Le invitiamo a smettere di scimmiottare i modelli dominanti e ad allearsi con gli Uomini Beta per costruire assieme una realtà diversa.

Saremo felici, in questo caso, di averle con noi, al nostro fianco.

Fabrizio Marchi


862 Commenti

sandro 11:41 am - 26th Gennaio:

“perchè scandalizzarsi?”
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Perché questi qua, per leccare il culo al vaticano, fanno le leggi contro la prostituzione.
Perché queste qua, vengono fatte passare per vittime, quando in realtà sono solo puttane d’ alto bordo che dentro questo andazzo ci sguazzano alla grande.
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Ma mi chiedo: in una società in cui si pagano cifre astronomiche, dell’ordine di 10 milioni di euro annuali, per tirare quattro calci al pallone o starsene seduti a guardarsi una partita di calcio in panchina, ci scandalizziamo se un miliardario stacca un assegno di 10000 euro a una ragazza?
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Se è lo stesso che dice agli altri di stringere la cinghia perché c’è la crisi, sì, io mi scandalizzo alquanto.

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Fabrizio Marchi 12:56 pm - 26th Gennaio:

Paolo, non mi riferivo solo a questi ultimi recenti episodi (comunque abbastanza sospetti) ma ad un processo più generale che ha avuto inizio con Tangentopoli e che da allora non si è più arrestato. .
La magistratura è intervenuta impropriamente per colmare un vuoto politico, quello creatosi in seguito al crollo della Prima Repubblica e del sistema politico che la sorreggeva. Una buona parte della classe politica ha appoggiato per opportunismo e nanismo politico questo processo. Il risultato, fra gli altri, è stato l’impoverimento del dibattito e della dialettica politica a cui assistiamo quotidianamente.
Si è pensato di poter sostituire la Politica con l’intervento giudiziario (anche se non si dichiara ufficialmente, per ovvie ragioni…) e si è arrivati a costruire una rappresentazione del tutto falsa e deformata della realtà e della dialettica politica stessa.
Personalmente considero Berlusconi e lo schieramento politico che lo sostiene, come degli avversari , è ovvio e non c’è neanche il bisogno di sottolinearlo, ma non per questo sono un fautore del “partito dei giudici” e soprattutto dell’ideologia che sta dietro a questo “partito” (quello degli ideologi Travaglio e Flores D’Arcais e del loro leader Di Pietro, per capirci, ex magistrato ed ex questurino). Quella cioè che punta ad un sistema politico più o meno blindato e sottoposto all’occhio invasivo e pervasivo del potere giudiziario e delle sue intercettazioni. Siamo sempre alle solite. Chi controlla chi? Chi intercetta chi? E i giudici? Chi li controlla? Chi li intercetta? I giudici sono forse sempre perfetti, incorruttibili, infallibili e depositari della Verità e della Giustizia? Ma soprattutto, quale deve essere il ruolo della Magistratura in una moderna ed avanzata democrazia? Non certo quello di fare le veci della politica Quello che in parte è accaduto da vent’anni a questa parte. Ma è ingenuo pensare che tutto questo non lasci traccia e che si possa tornare indietro (o andare avanti) come se nulla fosse accaduto.
Se Berlusconi cadrà, non avverrà di certo in seguito ad una vasta e profonda mobilitazione popolare e democratica ma sarà l’effetto di un colpo di mano politico-mediatico di palazzo, orchestrato da alcuni poteri forti (economici, finanziari e mediatici, con i partiti dell’attuale pseudo “opposizione” a fare da scendiletto) e supportato dal “lavoro” della magistratura o quanto meno di una sua parte rilevante. E’ ovvio che tanta gente lo appoggia, sia pur passivamente (altro che moti tunisini…), perché ha le scatole piene di Berlusconi (e ne ha ben donde) dopo tanti anni di malgoverno, malaffare e politiche antipopolari (le stesse che hanno fatto i governi di centrosinistra che lo hanno preceduto), e non vede l’ora di toglierselo di mezzo. Ma questo non cambia la sostanza dell’operazione in corso che personalmente sostengo, come già spiegato, solo per ragioni di mera opportunità politica.
La vicenda sulla quale credo sia interessante riflettere non è ovviamente quella relativa a Ruby e a tutte la altre “conigliette” a stipendio (tutti gli uomini di potere hanno le loro “Patty” che li sollazzano, Berlusconi è solo più sfacciato degli altri e più spiato dagli 007 del pool di Milano e dai fotoreporter del partito L’Espresso-La Repubblica) quanto il fatto, ad esempio, che sia lui che Veltroni (più Fassino e Chiamparino) si siano schierati per il SI al referendum-ricatto alla Fiat Mirafiori. Bersani e D’Alema, al momento più esposti di Veltroni e forse per un furbesco e tattico gioco di squadra, hanno preferito dichiarare che “avrebbero rispettato il parere dei lavoratori”… Come a dire “faccio finta di lavarmene le mani”. In realtà erano consapevoli che il No, abbandonato a se stesso e senza nessun appoggio politico, sarebbe uscito sconfitto (fin troppo bene è stato aver raggiunto il 46% di No). Si sono quindi ben guardati dal mettersi contro la Confindustria e la Fiat. Peraltro fra poco Fassino sarà il candidato a sindaco del centrosinistra a Torino e inimicarsi Corso Marconi non sarebbe stato proprio il massimo dell’utilità politica.
Chiarito questo, l’intera vicenda Berlusconi-Ruby-amichette varie-Olgettina-D’Addario- e chi più ne ha più ne metta, ha anche del grottesco, e il video che avete postato sia tu che Alessandro, alla luce di quanto sta avvenendo (e già avveniva allora) assume il sapore di “Oggi le comiche”…
Una legge bacchettona, ipocrita, classista e antimaschile (beta) promulgata da un governo presieduto da un puttaniere (la qual cosa di per sé non sarebbe neanche grave, falso moralismo permettendo)e votata se non erro da tutti i partiti dell’arco costituzionale.
Ci sarebbe da ridere se fosse uno scherzo. E invece non lo è neanche un po’…
Fabrizio

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Alessandro 2:52 pm - 26th Gennaio:

Sandro: Se è lo stesso che dice agli altri di stringere la cinghia perché c’è la crisi, sì, io mi scandalizzo alquanto.
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Sandro, siamo sulla stessa linea. Volevo semplicemente sottolineare che viviamo in una società mafiosa e paramafiosa che nasconde ben altre vergogne degli assegni di Berlusconi destinati alle sue amiche. I moralisti della prima e dell’ultima ora hanno i loro scheletri nell’armadio. Forse che la “parentopoli” di Alemanno, tanto per citarne una, non è più grave delle feste di Arcore?
Detto questo, saluto anch’io con piacere le opposizioni di piazza ad alcuni dei governi pseudo democratici del bacino del Mediterraneo. Secondo me si dovrebbe scendere in piazza anche solo contro le porcherie bipartisan dei cococo o cocopro che siano, figuriamoci quando c’è il pane di mezzo. Ma ormai ci hanno fatto il lavaggio del cervello. Invece di prendercela con i vertici ce la prendiamo con i disgraziati di turno.

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armando 3:12 pm - 26th Gennaio:

Ho un sogno: Che si faccia un talk show su berlusconi/ruby al centro del quale ci sia il tema opposto e reciproco a quello attorno al quale ruotano tutti i programmi che parlano dello scandalo in questione.
Ossia che si parli, anzichè della concezione maschile della donna come oggetto di piacere, della concezione femminile dell’uomo come bancomat, come strumento di guadagno.
Già, perchè qualcuno dovrebbe spiegare perchè la concezione maschile (ovvio che non generalizzo) della donna oggetto è deprecabile, immorale, oscurantista e chi più ne ha più ne metta, mentre quella dell’uomo bancomat viene accettata come normale e comunque moralmente neutra, quando in realtà è anch’essa un aspetto della mercificazione, nè più nè meno dell’altra. Fra le due c’è una sola differenza. L’uomo (ripeto, non generalizzo) cerca nella donna una qualità naturale, la bellezza, la portatrice della quale non ha alcun merito. La donna cerca nell’uomo una qualità (denaro, successo) che al suo portatore costa, comunque lo si giudichi, impegno e fatica.
Entrambe, poi, non sono qualità eterne. Sicuramente non lo è la bellezza che sfiorisce nel tempo, ed è per questo che le donne si lamentano dei mariti , maledicendoli come immaturi sporcaccioni, che ad un certo punto cercano una donna giovane. Ma non lo è neanche la ricchezza e il successo, o ancor più semplicemente un posto di lavoro, tanto che quando l’uomo di successo cade, o l’uomo normale perde il suo normale lavoro, le probabilità di essere abbandonato dall’amata diventano altissime. Sono circostanze in cui l’una è la controfaccia dell’altra. Ma anche quì, mentre abbondano le trasmissioni e le analisi che trattano del primo tema (uomini che lasciano la moglie per una giovincella), si è mai sentito parlare del secondo? No, mai e poi mai. Perchè farebbe saltare il banco, perchè contraddirebbe la GNF, perchè farebbe emergere che non c’è un genere buono per definizione e innocente e uno cattivo e colpevole, e metterebbe in risalto che dividere il mondo in maschi oppressori e femmine oppresse è una balla.

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Damien 6:37 pm - 26th Gennaio:

Il problema rilevato riassume il pensiero di molte donne di oggi (non tutte, e lo dico per evitare qualunquismi, anche se la penso diversamente) pertanto, come ha precedentemente sottolineato, Sandro ha ragione, il problema infatti, oltre che di ordine morale, assume dichiarazioni di intenti non esplicite ma chiare sesso per soldi e/o carriera, tradotto per il piano “beta” se hai soldi per pagarmi quello che desidero si puo’ fare, diversamente usa manola, la mano che consola.. ecco la filosofia che troneggia oggi nelle donne (non tutte, e lo dico per evitare qualunquismi, anche se la penso diversamente) un uomo E’ in virtu’ di quanto puo’ spendere, un uomo E’ ATTRAENTE in virtu’ di quanto puo’ dare, riassumendo.. la donna mette la vagina, l’uomo tutto il resto.. GENIALE! che dire.. nella bilancia della reciprocità/spontaneita, alla donna manca la tara.. abilmente passata nel piatto maschile nel corso dei secoli.. ma va bene cosi.. almeno per quasi tutto il resto della popolazione maschile (?) che non legge questo sito e/o non la pensa come noi.. VA BENISSIMO! avanti con fiducia verso la CATASTROFE relazionale uomo/donna.. io credo alla legge della compensazione, e credo che il famoso pendolo ormai stia per tornare dalla parte maschile.. giusto altri 10/15 anni di attesa.. non di piu’..

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Fabrizio Marchi 8:33 pm - 26th Gennaio:

Sottoscrivo in toto gli ultimi post di Alessandro, Armando e Damien (tranne quando quest’ultimo sostiene “che il famoso pendolo ormai stia per tornare dalla parte maschile.. giusto altri 10/15 anni di attesa.. non di piu’..”). Purtroppo non sono così ottimista e credo che convenga invece attrezzarci ad una “guerra” di lunga durata….
Per il resto, condivido completamente le vostre posizioni. Siamo circondati da un oceano di ipocrisia. Verissimo quanto dice Armando. Ammettendo anche (e non c’è dubbio che ce ne siano) che alcuni uomini (pochi o tanti, ciascuno stabilisca le sue percentuali) concepiscano le donne come meri oggetti sessuali, è mai possibile che nessuno mai si interroghi sul fatto che alcune donne (poche o tante, idem come sopra per le percentuali) considerino gli uomini come meri strumenti da spremere a proprio vantaggio?
Anche e soprattutto questa vicenda specifica trasuda di ipocrisia da ogni poro a tal punto che, come spiega giustamente Alessandro, anche gente come noi si ritrova, suo malgrado, a “simpatizzare” (ci metto molte virgolette) per un personaggio come Berlusconi (nel caso specifico)…
Sono le meraviglie del “politicamente corretto”…
Fabrizio

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maria 10:04 pm - 26th Gennaio:

Le rivoluzioni culturali avvengono solo se alle donne convengono. Non bisogna essere esperti di cambiamenti epocali per dire questo..basta dare uno sguardo alla storia. Nessuna donna si dichiara “figlia del proprio padre” mentre ciascuno di voi e’ “fatto dalla propria madre”. La cultura mafiosa, per esempio, e’ tramandata dalle donne, dalle madri che inculcano i valori del’onore e del rispetto ai propri figli insieme al latte che bevono. Tutti i piu’ grandi latitanti hanno avuto il loro punto fermo nella propria moglie e se qualcuno prova ad uscire dal seminato…la madre di Rita Atria non solo abbandono’ la figlia dopo le sue prime confessioni col giudice Borsellino, ma dopo il suicidio della ragazza ando’ al cimitero e con un martello profano’ la sua tomba. Quando si dice amore di mamma! Le donne fanno i figli..questa verita’ incontrovertibile non le abituera’ mai a mettersi in discussione. E questo, molti di voi, lo hanno comunque percepito. Quando leggo..finiremo di incontrarci, di amarci, di fare figli, di provare a negoziare uno spazio che per le donne e’ proprieta’ assoluta…percepisco lo sconforto di chi sa che le cose non cambieranno. Dal basso possono partire solo movimenti che le donne converranno di appoggiare.

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sandro 10:42 pm - 26th Gennaio:

“mentre abbondano le trasmissioni e le analisi che trattano del primo tema (uomini che lasciano la moglie per una giovincella), si è mai sentito parlare del secondo? No, mai e poi mai. Perchè farebbe saltare il banco, perchè contraddirebbe la GNF”
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Arrivati a questo punto occultare la verità non serve più granché: i fatti sono sotto gli occhi di tutti.
Voglio vedere CHI avrà il coraggio di dipingere queste qua come delle vittime.
Ma avete letto le intercettazioni?
Adesso poi è tutto un fiorire di pseudomanifestazioni “pro dignità delle donne” che si risolvono in quattro gatte in una piazza con due striscioni.
Logico: nessuna o quasi di loro condivide la protesta, dato che la maggior parte di loro sputerebbe in un piatto dove mangia alla grande.
Il femminismo si è definitivamente infranto contro lo scoglio più grosso che potesse trovare: la natura femminile.

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Fabrizio Marchi 10:54 pm - 26th Gennaio:

Mi dispiace contraddirti, Maria, ma le donne “dal basso” non hanno fatto proprio un bel nulla. Il femminismo è stato una “rivoluzione” borghese, nata e concepita dall’alto e dall’interno del sistema capitalista post-industriale.
Le origini sessantottine del femminismo sono solo una finzione ideologica (utili a camuffare il tutto, una necessaria operazione di maquillage) che abbiamo smascherato e destrutturato mattone su mattone.. Stiamo lavorando ad un articolo in cui affronteremo proprio questa questione attraverso un’ analisi dettagliata della genesi del femminismo e del suo complesso e inscindibile rapporto con la società post industriale e il capitalismo. Uscirà a breve a firma di Rino Della Vecchia.
Ciò detto, non dobbiamo cadere nell’errore di considerare la realtà inamovibile. Per quanto la situazione sia estremamente difficile nulla è eterno e non trasformabile. Il fatto stesso che noi siamo qui dimostra che qualcosa è cambiato rispetto già a qualche anno fa e che una crepa si è aperta nel Matrix.
Non si richiuderà più e anzi è destinata ad ampliarsi. Di quanto affermo sono assolutamente convinto e ne ho i segnali concreti, anche fuori dal web e da questo nostro spazio, intendo. La fine della Storia non esiste. In diversi l’hanno di volta in volta proclamata ma sono sempre stati smentiti dalla Storia stessa. Sarà così anche in questo caso, solo che ci si dovrà attrezzare in modo completamente diverso e nuovo rispetto al passato perché stiamo combattendo su un terreno e in un luogo per lo più sconosciuto alla grandissima maggioranza degli uomini: la psico-eto-sfera. E’ qui che il capitalismo post industriale declinato al femminile agisce e costruisce consenso e dominio.
Ma qualcuno (noi) ha ormai capito il gioco. E un’idea, se ha delle fondamenta (e la nostra le ha) è destinata per forza di cose a crescere, per quanti sforzi si possano mettere in campo per cercare di cancellarla.
Un piccolo esempio. Se Uomini Beta dovesse chiudere per qualsiasi motivo (ad esempio fosse oscurato il sito), questo non potrebbe impedire a tutti noi di proseguire nel cammino, perché si può oscurare un sito ma non si può distruggere un’idea né tanto meno la coscienza delle persone. E sono convinto che altri continuerebbero il lavoro laddove è stato interrotto.
Fabrizio

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sandro 11:37 pm - 26th Gennaio:

“Anche e soprattutto questa vicenda specifica trasuda di ipocrisia da ogni poro”
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Eh già.
Leggi un pò qua:
http://www.agi.it/cronaca/notizie/201101261322-cro-rt10132-pubblicita_carfagna_firma_protocollo_per_difesa_immagine_donne
Più ipocrisia di così….

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sandro 12:12 am - 27th Gennaio:

“altro che moti tunisini…”
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La differenza sostanziale che noto io è che nei paesi musulmani del nordafrica è completamente assente nella società un aspetto che qui da noi è determinante:
il “sodalizio donne – sistema”.
Lì non ci sono riusciti: la loro cultura è stata più forte.
Quello che sta succedendo laggiù è la conferma del fatto che tale sodalizio rappresenta in sostanza per il potere una vera e propria assicurazione sulla vita.
Io credo che questa cosa dovremmo sempre averla ben chiara davanti agli occhi ogni qualvolta ci rapportiamo con una donna: questo cambierebbe, e di molto, il nostro modo di rapportarci con loro (esperienza personale).
Se le “pantegane alfa” (chiamarli uomini è un insulto nei confronti del genere maschile) rappresentano il nemico numero uno, le donne rappresentano il numero due.
Sono le truppe cammellate del potere.

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sandro 1:58 am - 27th Gennaio:

“Leggi un pò qua:
http://www.agi.it/cronaca/notizie/201101261322-cro-rt10132-pubblicita_carfagna_firma_protocollo_per_difesa_immagine_donne
Più ipocrisia di così….”
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Mettiamoci pure questa, così rende meglio l’ idea:
http://www.youtube.com/watch?v=SyvxlIO_QMo
“amore”… “tesorino”…
smile

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Silent Hill 9:11 am - 27th Gennaio:

Fabrizio Marchi
Purtroppo non sono così ottimista e credo che convenga invece attrezzarci ad una “guerra” di lunga durata

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Che 10/15 anni siano pochini si, però non ne sarei così sicuro di una “guerra lunga”…già , come hai detto tu, il fatto che esistano siti come questo è un segno. Comunque perdonami l’ignoranza, ma intendete per guerra di lunga durata ? Aumento dell’odio fra i sessi e conseguente rifiuto delle relazioni a lungo termine oppure la metti solo sul piano politico/sociale ?

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Silent Hill 9:17 am - 27th Gennaio:

Fabrizio Marchi
anche gente come noi si ritrova, suo malgrado, a “simpatizzare” (ci metto molte virgolette) per un personaggio come Berlusconi (nel caso specifico)…

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Confermo quanto dici, soprattutto dopo una cosa : una donna ha dichiarato di aver fatto sesso col premier…peccato che l’ex marito ha detto che mentiva e che voleva solo acquisire notorietà*. Ecco questi episodi mi fanno stare simpatico berlusconi .

* ovviamente le femministe hanno subito attaccato gli ex mariti/padri separati dicendo che “prestano fianco al regime” (senti chi parla, le SS del femminismo)

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Alessandro 9:41 am - 27th Gennaio:

“Leggi un pò qua:
http://www.agi.it/cronaca/notizie/201101261322-cro-rt10132-pubblicita_carfagna_firma_protocollo_per_difesa_immagine_donne
Più ipocrisia di così….”
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La chiamano difesa della dignità della donna, in verità non è altro che una forma di censura, così come si può evincere tranquillamente osservando le pagine che il quotidiano l’UNITA’ dedica al tema. Il femminismo in tutte le sue declinazioni, quello più soft della destra e quello più radicale della sinistra, dimostra sempre però lo stesso volto: quello autoritario. Tra l’altro non si parla mai di “dignità dell’altro sesso”, la dignità dev’essere perseguita a senso unico, esclusivamente a beneficio di un sesso. Ma di che razza di ministero delle pari opportunità stiamo parlando? Solo l’idiozia maschile, ma soprattutto l’opportunismo politico maschile bipartisan, può accettare che in Italia sussista un carrozzone così strutturato. Così mi rispose un critico/denigratore, uomo, di Uomini Beta nel suo sito quando gli facevo notare gli sprechi di un carrozzone simile: ” si spreca tanto in Italia, perchè non si dovrebbe sprecare anche in questo modo?” Questo è il desiderio di cambiamento, di miglioramento dei più.

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sandro 10:03 am - 27th Gennaio:

Sempre per la serie “il senso del pudore è ormai uno sbiadito ricordo”:
http://tg24.sky.it/tg24/politica/2011/01/22/ruby_berlusconi_bunga_bunga_abbassamento_maggiore_eta_pecorella_cicchitto.html
Ogni tanto penso a quando in politica c’erano personaggi come Moro, Berlinguer, Zaccagnini…
Ma che cazzo è successo all’ Italia negli ultimi 30 anni?
Mutazioni genetiche?
Va bè che la linea l’ ha data Licio Gelli, ma qui stiamo andando molto, ma molto oltre.

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Damien 10:59 am - 27th Gennaio:

@Sandro e Alessandro:

..Si vede che l’ipocrisia e l’incoerenza è divenuta retaggio di queste nazivaginocratiche.. un esempio in tv gira da alcuni giorni uno spot della mazda, dove si vede una donna che, fiera del nuovo suv compatto, apre la bauliera e, riponendo al suo interno una borsa esclama:”MEGLIO DELL’AIUTO DI UN UOMO!”

.. che dite.. gliela mandiamo la notizia alla velina/ministra Carfagna? ..giusto per coerenza eeeh? tanto so bene il risultato.. (…)

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Fabrizio Marchi 1:03 pm - 27th Gennaio:

Alla morte del padre,l’Avvocato Gianni Agnelli, ancora giovane, affidò il comando della Fiat al famigerato Ing. Valletta, tristemente noto per le sue politiche repressive e antioperaie e per la sua presunta collaborazione con i nazisti durante l’occupazione dell’Italia.
Da allora e per circa vent’anni l’Avvocato se l’è spassata in giro per il mondo tra salotti vari, donne, attrici, attricette e cocaina, vizietto quest’ultimo che ha mantenuto durante tutto il corso della sua vita.
All’età di quarantacinque anni, in seguito all’uscita di scena di Valletta, decise che era giunto il momento di diventare grande e di assumere la presidenza dell’azienda.
Tutto il mondo era a conoscenza del suo vizietto, circolavano barzellette sul suo setto nasale, qualcuno diceva che ce l’avesse d’oro, qualcun altro di platino. La sola cosa certa è che se lo era ricostruito perché la cocaina glielo aveva completamente corroso. Un po’ come quello del cantautore Califano che però se lo è lasciato così com’è, “nature”, devastato dalla polvere bianca (forse non aveva più una lira per operarsi perché si era mangiato tutto quello che poteva mangiarsi). Molto è anche stato detto sui suoi (del “Gioanin”) tentativi di disintossicarsi e sui suoi ricoveri in cliniche per magnati, in non ben identificate località comunque invisibili all’occhio dei comuni mortali come noi.
Insomma per farla breve Gianni Agnelli, l’uomo più potente d’Italia, il padrone assoluto del Paese (e lui lo era veramente), era un drogato, un tossicodipendente da cocaina. Eppure questa sua condizione non ha mai creato scandalo. Tutti lo sapevano ma nessuno ha mai neanche minimamente sollevato la questione.
Ora, dal mio punto di vista (fermo rimanendo che anche l’Avvocato ha sgavazzato alla grande dal punto di vista sessuale come tutti gli uomini di potere di questo mondo) fare uso sistematico di droga pesante è senz’altro più grave che non intrattenersi con qualche puttana (ufficiale o ufficiosa) consenziente e consapevole. Peraltro l’assunzione massiccia di sostanze stupefacenti potrebbe avere effetti molto gravi sulla psiche di un individuo. Soprattutto quando il soggetto in questione è un uomo che ha nelle sue mani la vita di centinaia di migliaia di persone ed è in grado di condizionare pesantemente la vita politica ed economica ( le politiche economiche, industriali, infrastrutturali, i programmi di governo, le scelte politiche di questi ultimi e finanche la politica estera) di un intero paese e di un’intera nazione (la Fiat ha avuto questo potere per un secolo intero, oggi la globalizzazione ha modificato un po’ le cose…), personalmente, credo sia legittimo e anche saggio preoccuparsi.
E invece per trent’anni, dal 1966 fino alla sua scomparsa, l’Italia, non formalmente ma di fatto, è stata guidata anche da un tossicodipendente da cocaina, oltre che da stragisti, membri della P2, agenti dei servizi americani, banchieri corrotti e golpisti, collusi con la mafia, con i servizi segreti deviati, con l’estremismo neonazista e, fortunatamente, con tutte le contraddizioni che qualsiasi uomo ha, anche da qualche persona seria che guarda caso hanno presto provveduto a togliere di mezzo (leggi Enrico Mattei e Aldo Moro). Eppure nessuno, mai, ha avuto qualcosa da ridire. E ci mancherebbe altro. “L’Avvocato, non sia mai, una persona così seria, aveva pure l’”erre moscia”, e poi quel portamento regale , quel suo stile. Figuriamoci. Gli si perdona tutto a un uomo come quello”. Anche di aver licenziato a più riprese migliaia e migliaia di lavoratori, aver ricattato la politica e i governi (e quindi il Paese), aver continuato a fare profitti mentre lo Stato pagava la cassa integrazione con il denaro pubblico, aver preso soldi grazie alla “rottamazione” senza nessun investimento nell’innovazione, essere “emigrato” per ragioni “umanitarie” (i suoi profitti) in Argentina e in Polonia in tempi non sospetti (cioè prima che la “globalizzazione” diventasse il verbo e la religione ufficiale del nuovo sistema planetario).
Naturalmente le” ombre” della Prima Repubblica (delle “luci” abbiamo già in parte detto, una è stata disintegrata da una bomba collocata sull’aereo che lo riportava a casa e l’altra è stata fatta ritrovare nel bagagliaio di un’auto con qualche grammo di piombo in corpo) sono state tante e non è mia intenzione ricostruire in questa sede la storia della Repubblica.
Mi interessa invece evidenziare come oggi il Primo Ministro, che di ombre ne ha veramente tante ma forse meno di alcuni suoi illustri predecessori a suo tempo anche incriminati per reati gravissimi e poi assolti dalla Magistratura con formula piena, sia sottoposto alla gogna mediatica per la vicenda di queste quattro puttanelle con cui si sollazza. Cioè a dire il nulla, ma veramente il nulla, sia rispetto alle sue “ombre” personali e gravi (conflitto di interessi, leggi ad personam, lodo Schifani, legge ex Cirielli “salva Previti”, condono fiscale,depenalizzazione del falso in bilancio, legge Cirami sul legittimo sospetto, intrallazzi vari ecc) sia rispetto a quelle “ombre” di cui si sono resi protagonisti autorevolissimi esponenti della fu Prima Repubblica accusati e poi assolti, come dicevo, per stragismo, depistaggio di indagini, appartenenza ad associazione mafiosa, organizzazione di strutture paramilitari e clandestine naturalmente illegali ed altre “vicenduole” di questo tipo.
Mi sbaglierò ma ho l’impressione che il “nostro” (si fa per dire naturalmente…) farà la fine del suo vecchio amico Bettino Craxi. Il sistema dominante, ad intervalli più o meno regolari, ha bisogno di trovare dei capri espiatori “illustri” che servono a mondarlo; una sorta di funzione purificatrice.
Craxi fu l’”agnello sacrificale” della Prima Repubblica. Con questo non intendo certo assolverlo dalle sue responsabilità politiche e personali ma, da fiero e irriducibile, anche se modestissimo, avversario della sua politica quale sono stato, sento di avere le carte in regola per poter oggi tracciare un giudizio più equo, equilibrato e non manicheo sul suo operato e la sua storia politica comunque non riducibile a quella di un semplice manigoldo.
Berlusconi (che non vale neanche il dito mignolo di Craxi, per lo meno come statista e leader politico) potrebbe oggi essere “investito” della stessa funzione “catartica”. Non mi meraviglierei affatto da qui a poco di un nuovo “assalto al Raphael” , in questo caso a Palazzo Grazioli, magari con lancio di vibratori o mutandine al posto delle monetine con cui Craxi (da cui politicamente , ribadisco, sono sempre stato lontano anni luce) fu ignobilmente bersagliato da una folla di giustizialisti intolleranti, ipocriti,-populisti, qualunquisti, antipolitici e antidemocratici (anche se molti con una tessera di partito in tasca).
Il sistema ha periodicamente necessità di questo genere di operazioni che hanno una finalità purificatrice. E’ la stessa logica che porta all’allontanamento dell’ allenatore di una squadra di calcio. Non potendo licenziare mezza squadra si sceglie di dimissionare il direttore tecnico.
Berlusconi è la rappresentazione vivente della parte più oscura di gran parte del popolo italiano, figura emblematica del ventre molle del paese, dei suoi lati più meschini e spesso anche dei più patetici. Lui dice e fa apertamente ciò che milioni e milioni di italiani dicono e fanno di nascosto. E’ questo il suo popolo. E’ da questo e per questo che ha avuto i consensi che ha avuto. E questa è stata la sua scommessa vincente.
Ora è giunto al capolinea. E francamente, in questo momento, da avversario radicale della sua politica e di tutto ciò che rappresenta (politicamente) e ha rappresentato, non riesco a provare un sentimento diverso nei suoi confronti che non sia quello della umana pietas. “Povero” Silvio, causa del suo mal e travolto anche un po’ da se stesso, non gli è bastato neanche annunciare pubblicamente (e assai impropriamente) il suo appoggio al SI al referendum di Mirafiori, la vera svolta strategica delle politiche economiche e industriali degli anni a venire. Ora anche la Confindustria e il Vaticano si sono stancati di lui, oltre all’ UE, all’Amministrazione USA, alla BCE e alla Goldman Sachs.
Che non si sia stancato anche il suo amico Putin? Ecco, questa amicizia era una delle ragioni veramente serie per farlo fuori politicamente. E invece no. Ci sono volute le starlette e le cubiste a cui versa lauti stipendi più mance, a incastrarlo, forse definitivamente.
Fabrizio

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Simone 1:30 pm - 27th Gennaio:

Scusate ma Berlusconi, in passato, non è stato operato alla prostata? Non ha avuto un tumore? Considerando che ha quasi 75 anni, come farebbe ad avere una così “intensa” attività sessuale?

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Leonardo 2:00 pm - 27th Gennaio:

Scusate ma Berlusconi, in passato, non è stato operato alla prostata? Non ha avuto un tumore? Considerando che ha quasi 75 anni, come farebbe ad avere una così “intensa” attività sessuale?
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Può darsi che si faccia frustare?!

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armando 2:11 pm - 27th Gennaio:

LA domanda di Simone è del tutto pertinente.
Quanto a ciò che scrive Fabrizio sono in sostanza d’accordo. Berlusconi lo vogliono incastrare in tutti i modi non per quello che ha fatto come capo di vari governi. Un po’ come Al Capone che fu incastrato per un reato minore, evasione fiscale, e non perchè era un capomafia (preciso, B. non è un capomafia e nonostante tutti i possibili dissensi è ben lungi un qualsiasi accostamento con Al).
Ora, visto che questo è un movimento maschile è leggittimo chiedersi cosa farebbe, dal ns punto di vista, un altro governo in cui entrassero PD, SL etc. etc.
Temo che siamo messi davvero male, comunque finisca.
armando

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sandro 2:47 pm - 27th Gennaio:

“Scusate ma Berlusconi, in passato, non è stato operato alla prostata? Non ha avuto un tumore? Considerando che ha quasi 75 anni, come farebbe ad avere una così “intensa” attività sessuale?”
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Ha una protesi

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Alessandro 5:46 pm - 27th Gennaio:

Armando: Ora, visto che questo è un movimento maschile è leggittimo chiedersi cosa farebbe, dal ns punto di vista, un altro governo in cui entrassero PD, SL etc. etc.>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Credo che continuerebbero su questa falsariga. Oramai, sotto questo aspetto, i due schieramenti sono, tutto sommato, intercambiabili, e non solo su questo aspetto potrebbe aggiungere qualcuno, non avendo tutti i torti. Sfido chiunque a considerare ancora il centrodestra come meno “antimaschile” del centrosinistra ( oramai è chiaro che quei signori di sesso maschile sono disposti a tutto pur di mantenere le proprie posizioni di potere e cercano il consenso ovunque è possibile)Comunque per il Paese è importante che i moderati ( cioè il centrosinistra) ritornino quanto prima al governo, sostituendo i reazionari( centrodestra), perchè di progressismo non mi sembra il caso di parlare. Siamo sempre al male minore, verso cui in tanti storcono il naso, e non ne hanno tutti i torti, anch’io sono sempre fortemente tentato dall’astensione, ma di questo passo possiamo cadere ancora più in basso, e a volte, turandosi il naso, è sempre meglio salvare il salvabile.

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Simone 6:05 pm - 27th Gennaio:

Avrà anche una protesi ma dubito seriamente che possa avere una normale attività sessuale.
http://www.medicitalia.it/02it/notizia.asp?idpost=6208
S

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Simone 6:08 pm - 27th Gennaio:

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Le protesi peniene
Arriviamo quindi all’opzione “protesi peniena”: consiste in un intervento tramite cui all’interno dei cilindri naturali del pene, i corpi cavernosi, vengono inseriti due cilindri artificiali. Le protesi si dividono principalmente in due tipi: non idrauliche (o “malleabili”) ed idrauliche (tabella 2) (figure 1 e 2).

I tipi di protesi peniene
Protesi non idrauliche
Protesi idrauliche
a. bicomponenti= pompa e serbatoio sono accorpate assieme
b. tricomponenti= pompa e serbatoio sono separate

Figura 1: esempio di protesi non idraulica
Figura 1: esempio di protesi non idraulica

Figura 2: esempio di proresi idraulica tricomponente
Figura 2: esempio di proresi idraulica tricomponente

I modelli non idraulici sono i più semplici: due cilindri che conferiscono al pene una rigidità parziale costante. I modelli idraulici sono più sofisticati: i cilindri sono riempiti di liquido, collegato mediante un sistema a circuito chiuso a una pompa di controllo a livello dello scroto e a un serbatoio. Il tutto è interno all’organismo (dall’esterno non si vede nulla), e spesso anche l’unica incisione fatta per l’inserimento non è poi riconoscibile.
La persona con protesi idraulica può ragionevolmente attendersi di ottenere, quando lo desidera, una erezione di ottima qualità per il tempo desiderato, agendo sulla pompa di controllo riconoscibile manualmente sotto la pelle dello scroto. L’erezione così ottenuta non è di fatto distinguibile da un’erezione naturale; il pene ha la stessa sensibilità e capacità di eiaculazione presenti prima dell’intervento. Inoltre i modelli idraulici permettono di avere un aspetto visivo di flaccidità del tutto normale, quando la protesi non è azionata. Ciò è particolarmente importante per uomini con vita attiva, che si possono trovare in spogliatoio o doccia con altri uomini.
Nella protesi non idraulica i cilindri hanno una consistenza costante, quindi l’erezione parziale che forniscono è sufficiente per la penetrazione ma varia poco, quando varia, tra il momento in cui il pene è utilizzato per un rapporto e quando non è in uso.

Le ultime novità per le protesi idrauliche
Le biotecnologie hanno recentemente fatto ulteriori passi in avanti nell’area della protesica peniena, affrontando due importanti aspetti dei modelli idraulici: una maggior praticità d’uso e una maggior sicurezza.
Mentre fino poco tempo fa per ripristinare lo “stato di riposo” del pene dopo un rapporto era necessario comprimere a lungo il dispositivo di controllo posto dentro lo scroto, i nuovi modelli delle due ditte leader, AMS e Coloplast, prevedono una singola compressione del suddetto dispositivo. Questa soluzione rende quindi ulteriormente più naturale la sessualità di chi necessita di questa strategia terapeutica.
In un limitato numero di casi è possibile lo sviluppo di un’infezione dopo l’intervento di protesi; i moderni modelli di protesi idrauliche sono oggi sia impregnati con antibiotico che viene poi gradualmente rilasciato nei tessuti (modelli AMS), sia dotati di superficie assorbente, per cui durante l’intervento possono essere immessi in soluzione antibiotica prima di essere impiantati (modelli Coloplast). In entrambi i casi la già esigua percentuale di rischio infettivo è ulteriormente diminuita.

I dati Italiani: protesi peniene ancora poco diffuse rispetto alle reali necessità
Nonostante la protesi possa risolvere definitivamente anche i problemi di erezione gravi, purtroppo molti uomini non ne conoscono l’esistenza, e troppo spesso anche medici non specialisti non ne parlano ai propri pazienti, privandoli della possibilità di un’opzione, a livello mondiale riconosciuta valida soprattutto nei casi di disfunzione erettile grave che non risponde a farmaci. Ciò si riflette sul fatto che, a fronte di una stima per difetto di circa 400.000 uomini in Italia affetti da grave disfunzione erettile, stando a dati del 2006 gli interventi totali per chirurgia protesica in un anno sono stati 1200: solo lo 0,4% degli uomini con gravi problemi erettili ha ricevuto un trattamento con protesi! Ciò nonostante molti studi scientifici dimostrano che le protesi determinano un elevato grado di soddisfazione sia per l’uomo che per la sua partner.

Possibili complicanze della chirurgia protesica
Va segnalato che anche la chirurgia protesica, come qualsiasi tipo di chirurgia, ha possibili complicanze, costituite principalmente da: infezione dell’impianto protesico, estrusione dei cilindri, malfunzionamenti. In aggiunta a ciò anche l’importanza di un appropriato counselling preoperatorio, mirante anche al coinvolgimento della partner, spiega perchè la chirurgia protesica vada eseguita da specialisti dedicati alla Andrologia, ed in strutture idonee.

In conclusione
Nelle giuste mani la protesi peniena è una terapia che permette un elevato grado di soddisfazione sia per la partner che per il soggetto affetto da grave deficit erettile, che altrimenti non avrebbe altre possibilità per recuperare una vita sessuale pienamente appagante.

Articolo tratto da http://www.andrologiapescatori.it su gentile concessione del Dr. Edoardo Pescatori
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Simone 6:12 pm - 27th Gennaio:

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Va segnalato che anche la chirurgia protesica, come qualsiasi tipo di chirurgia, ha possibili complicanze, costituite principalmente da: infezione dell’impianto protesico, estrusione dei cilindri, malfunzionamenti. In aggiunta a ciò anche l’importanza di un appropriato counselling preoperatorio, mirante anche al coinvolgimento della partner, spiega perchè la chirurgia protesica vada eseguita da specialisti dedicati alla Andrologia, ed in strutture idonee.
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Ecco, appunto…

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sandro 8:32 pm - 27th Gennaio:

“Avrà anche una protesi ma dubito seriamente che possa avere una normale attività sessuale”
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Ce l’ha, ce l’ha….
Quella roba lì è fatta apposta

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sandro 8:44 pm - 27th Gennaio:

“visto che questo è un movimento maschile è legittimo chiedersi cosa farebbe, dal ns punto di vista, un altro governo in cui entrassero PD, SL etc. etc.”
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Le stesse identiche cose di questo

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Silent Hill 9:09 pm - 27th Gennaio:

Fabrizio Marchi
Ora è giunto al capolinea

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Non voglio fare il menagramo, ma chi lo dice che il prossimo ( che a quanto pare si avvicina) non sia peggio di lui ? Che non faccia leggi ancora più femministe ?

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sandro 10:52 pm - 27th Gennaio:

“Mi sbaglierò ma ho l’impressione che il “nostro” (si fa per dire naturalmente…) farà la fine del suo vecchio amico Bettino Craxi”
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Io mi auguro di no.
Craxi, a fronte del fatto che ha praticamente messo sul lastrico due generazioni di italiani (la mia e quella successiva), non ha pagato NULLA, al pari di tutti gli altri suoi compagni di merende.
Io per quest’ altro mi auguro vivamente una sorte sulla falsariga di quella dell’ imperatore romano Eliogabalo.
Gli antichi romani sì che sapevano come comportarsi nel caso andassero al potere personaggi di un certo tipo.
Se solo avessimo conservato un centesimo della loro saggezza…

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Simone 9:39 am - 28th Gennaio:

sandro
@ Ce l’ha, ce l’ha….
Quella roba lì è fatta apposta
@
Tua opinione, sandro…
Non credo tu conosca il Berlusca, così come non lo conosce nessuno di noi, perciò si tratta solo di supposizioni.

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sandro 11:04 am - 28th Gennaio:

“sandro
@ Ce l’ha, ce l’ha….
Quella roba lì è fatta apposta
@
Tua opinione, sandro…
Non credo tu conosca il Berlusca, così come non lo conosce nessuno di noi, perciò si tratta solo di supposizioni.”
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E allora cosa se la sarebbe messa a fare la pompetta dentro l’ uccello?
Per pisciare?
Se non funzionassero la ditta che le produce sarebbe già fallita.

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Fabrizio Marchi 12:05 pm - 28th Gennaio:

Scusate, ma è utile al dibattito, secondo voi, sapere se Berlusconi abbia la protesi oppure no?…
Ma cosa ce ne può fregare?… Per prima cosa sono affari suoi, secondo poi è assolutamente irrilevante ai fini della discussione. Se proprio ne vogliamo parlare, cerchiamo di concentrarci sugli aspetti di un qualche rilievo di tutta questa vicenda. E secondo me tutto sommato ce ne sono.
In questi giorni stiamo assistendo al trionfo del gossip e dell’ipocrisia politicamente corretta dei vari salotti di regime. In particolare ieri a Porta a Porta, Ritanna Armeni e Daniela Santanchè hanno dato il meglio di loro stesse.
La prima naturalmente sosteneva che sono gli uomini a uscire malmessi da questa vicenda (e figuriamoci…) perché le donne sono sempre e comunque le vittime. La seconda invece rimproverava la prima di non essere coerente:”Ma come? – incalzava – proprio te e tutte quelle come te che andavate in giro per le piazze a gridare “L’utero è mio e lo gestisco io”,ora vi scandalizzate se queste ragazze mettono in pratica quello che voi sostenevate?”
Risponde la Armeni che aveva detto esplicitamente che le ragazze di Arcore sono prostitute:”Ma infatti io non ho nulla da un punto di vista etico nei confronti di quelle donne e delle prostitute in generale che sono libere di fare ciò che vogliono”.
Il retro messaggio della Armeni è chiaro: solo l’uomo che compra è esecrabile da un punto di vista etico e non la donna che vende. Naturalmente una lettura superficiale, manichea, ipocrita e soprattutto a senso unico. Perché parte dal presupposto che è colui che paga il reo, colui che mercifica il corpo femminile. Non si prende mai in considerazione il lato opposto, l’altra faccia della medaglia di questa relazione mercificata. E cioè il fatto che c’è anche un soggetto che si pone in vendita e che ne trae un utile. E che molto spesso, in questo genere di rapporto, specialmente da un punto di vista psicologico, la relazione dominante-dominato/a può capovolgersi completamente in base a tanti fattori che ovviamente (per ovvie ragioni) non vengono mai presi in considerazione quando si affronta l’argomento
Ovviamente ci si guarda bene dal proporre un’analisi seria sul complesso fenomeno della prostituzione, sui suoi risvolti e sulle sue diverse sfaccettature (per le donne ma anche e soprattutto per gli uomini), su cosa possa significare da un punto di vista psicologico, emotivo ed esistenziale per milioni di uomini comuni frequentare delle prostitute. Si ragiona, in questi salotti, con gli stereotipi di sempre. Come se da una parte ci fosse sempre il maschio famelico, ricco, potente, prevaricatore e mercificatore dei corpi, e dall’altra una povera vittima indifesa, costretta dalle circostanze e dalla violenza del sistema maschilista a vendere il proprio corpo.
Come diceva giustamente Armando alcuni giorni fa, ci si sofferma solo su una delle due facce della medaglia della mercificazione. E cioè su (quell’) uomo che oggettivizza il corpo delle donne e mai sul suo contrario: (quella) donna che oggettivizza l’uomo riducendolo a mero strumento di guadagno per il proprio tornaconto personale.
Due pesi e due misure. Siamo alle solite. La cosa grottesca è che questo concetto elementare ma lacerante non può essere espresso da nessuna della parti in causa. Dalla “sinistra” per ovvie ragioni (crollerebbe l’ideologia femminista se si ammettesse una cosa del genere),ma neanche dalla “destra”, perché ciò significherebbe ammettere che gli uomini, in questo caso specifico il Presidente del Consiglio, pagano le prostitute. E questo è non ammissibile per due ragioni. La prima, molto pratica, è che tutta la difesa di Berlusconi si basa sul fatto che lui non abbia mai pagato nessuna. La seconda,di ordine più generale, è che bisognerebbe ammettere che viviamo in un sistema mercificato dove gli uomini pagano le donne e le donne si fanno pagare. Ma ammettere questo significherebbe ammettere che questo è un sistema sbagliato e da cambiare. E siccome la destra non lo vuole cambiare (come la “sinistra”, anche se da punti di vista diversi nella materia specifica), è costretta a fare buon viso a cattivo gioco. E siccome il gioco è il suo, in qualche modo, è vittima si se stessa; è costretta ad auto imbavagliarsi.
Risultato, la paralisi totale. Come vediamo, il femminismo è riuscito ad imbrigliare tutto e tutti. Nessuno può permettersi di dire ciò che pensa realmente, né a sinistra, né a destra, perché qualsiasi cosa dicesse, sarebbe costretto, per forza di cose, a mettere in discussione il dogma femminista. E siccome non si può fare, si assiste a queste arrampicate sugli specchi che sono veramente grottesche.
Siamo nell’era del dominio del “politicamente corretto”. Questa è la forma ideologica che il dominio capitalista post industriale ha scelto di assumere in questa fase storica. Il femminismo è parte integrante di questa ideologia. Ha perfettamente ragione, da questo punto di vista, il filosofo Costanzo Preve, con cui ho avuto modo di parlare telefonicamente alcuni giorni fa.
Fabrizio

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Leonardo 1:12 pm - 28th Gennaio:

In città ho visto manifesti del PD contro Berlusconi con scritto, in poche parole: chi non rispetta le donne non può governare.

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sandro 1:15 pm - 28th Gennaio:

“La cosa grottesca è che questo concetto elementare ma lacerante non può essere espresso da nessuna della parti in causa. Dalla “sinistra” per ovvie ragioni (crollerebbe l’ideologia femminista se si ammettesse una cosa del genere) ma neanche dalla “destra”, perché ciò significherebbe ammettere che gli uomini, in questo caso specifico il Presidente del Consiglio, pagano le prostitute. E questo è non ammissibile”
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Ci sono però le intercettazioni, che parlano da sole.

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Fabrizio Marchi 2:04 pm - 28th Gennaio:

“In città ho visto manifesti del PD contro Berlusconi con scritto, in poche parole: chi non rispetta le donne non può governare”. (Leonardo)
Sono senz’altro d’accordo, purchè la stessa regola sia applicata anche nei confronti degli uomini…
“Ci sono però le intercettazioni, che parlano da sole”. (Sandro)
Purtroppo sei in errore, Sandro. Perché l’esperienza ci ha insegnato che ciò che conta non sono i fatti ma il modo in cui questi vengono interpretati. E come stai osservando con i tuoi occhi, il concetto che sta passando in questi giorni è sempre il solito: l’”Orco” che corrompe con il suo potere povere fanciulle indifese. Carnefici e vittime; non si esce da questa equazione ideologica e a senso unico.
Nel caso specifico, è ovvio, hanno ancora più buon gioco nel sostenere questa tesi, perché siamo oggettivamente in presenza di un uomo ricchissimo ma anche molto sprovveduto e maldestro, a mio parere. E naturalmente se ne approfittano (i media), guardandosi bene dall’affrontare in modo laico ed equilibrato la complessa e contraddittoria questione della relazione fra prostitute e clienti che necessiterebbe di ben altro approcci e analisi . D’altronde, perché dovrebbero farlo?
Ricordo a tutti che femministe autorevoli hanno fatto passare come vittime o addirittura come soggetti di un nuovo protagonismo femminile personaggi come la Lario o la D’Addario. E’ sufficiente rileggersi il colloquio tra la Muraro e la Dominijanni che abbiamo pubblicato nell’articolo “Una nuova stagione del femminismo” pubblicato nello spazio “articoli” per renderci conto dei livelli di ipocrisia a cui può arrivare la volontà di interpretare o reinterpretare tutto pro domo propria….
Un’ex attricetta di quart’ordine che si è fatta sposare da un uomo ricchissimo e molto potente (se faceva il postino state pur certi che continuava a fare l’attricetta…), al quale deve praticamente tutto, e che ora si porta a casa non so quanti milioni di euro l’anno più vari beni immobili, e una escort di lusso da 30 o 50 mila euro al mese, vengono “reinterpretate” quasi come delle eroine, comunque dei simboli di un nuovo protagonismo femminile.
Di fronte a concetti di questo genere, c’è realisticamente una possibilità di confronto, secondo voi?
Fabrizio.

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Rita 2:11 pm - 28th Gennaio:

“La prima naturalmente sosteneva che sono gli uomini a uscire malmessi da questa vicenda”

Se mai si puo’ rilevare un’ulteriore contraddizione nella contraddizione.

Al di là dei discorsi morali o della libertà di queste donne quello che spesso si sente è che queste donne danneggerebbero l’ “immagine” del genere femminile.

http://www.corriere.it/italians/11_gennaio_28/-Mi-vergogno-di-essere-concittadina-di-queste-donne_3345552a-2a38-11e0-88f8-00144f02aabc.shtml

Di contro nessuno sostiene che Berlusconi, Fede e Lele Mora danneggino l’immagine del genere maschile.

Danneggiano l’immagine degli italiani, dello stato, delle istituzioni, delle donne, ma non degli uomini.

Forse perchè gli uomini sono rimasti senza “immagine da difendere”?

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Simone 2:16 pm - 28th Gennaio:

Fabrizio
@Purtroppo sei in errore, Sandro. Perché l’esperienza ci ha insegnato che ciò che conta non sono i fatti ma il modo in cui questi vengono interpretati. E come stai osservando con i tuoi occhi, il concetto che sta passando in questi giorni è sempre il solito: l’”Orco” che corrompe con il suo potere povere fanciulle indifese. Carnefici e vittime; non si esce da questa equazione ideologica e a senso unico.
@
Concordo. Anch’io mi sono veramente rotto di questa storia secondo cui le “fanciulle” che si prostituiscono, sarebbero sempre vittime dell’uomo di potere.
Ma ancora di più mi sono stancato di quegli uomini che credono e propagandano simili palle.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
PS – A cinquanta metri da dove vivo io, si prostituiscono (al primo piano di un palazzo) tre giovani rumene, di età compresa fra i 20 e i 25 anni. Una è carina, l’altra è bella, l’ultima è a dir poco una gran fica. Ebbene, so per certo che queste ragazze guadagnano mensilmente 5000-6000 euro; quella più fica arriva anche a 7000-8000, tutti esentasse. Ora, se queste sono delle vittime, noi uomini beta cosa cazzo siamo?

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sandro 3:02 pm - 28th Gennaio:

“Purtroppo sei in errore, Sandro. Perché l’esperienza ci ha insegnato che ciò che conta non sono i fatti ma il modo in cui questi vengono interpretati. E come stai osservando con i tuoi occhi, il concetto che sta passando in questi giorni è sempre il solito: l’”Orco” che corrompe con il suo potere povere fanciulle indifese. Carnefici e vittime; non si esce da questa equazione ideologica e a senso unico”
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Basta diffondere i dialoghi VERI, non le interpretazioni.
Da quelli viene fuori una realtà assai eloquente, che ci racconta di ragazze in forte competizione tra loro per ottenere i favori del capo e di tenori di vita altissimi da parte delle stesse.
C’è quella invidiosa perché l’ altra si è comprata 9 paia di scarpe, quell’ altra perché all’ amica è stata regalata la casa, e mettiamoci sopra pure il fatto che molte di loro non vengono affatto da famiglie spiantate o dalle favelas di Rio.
Quello che ne viene fuori è che in Italia, uno che ha un pò di potere, ha una fila di puttane volontarie fuori dalla porta che non aspettano altro che dargliela, e sta a lui usufruirne o no.
E queste non c’è modo di farle passare per vittime, dato che potrebbero andare a lavorare come tutte le altre, semplicemente vogliono ottenere tutto e subito, e dando poco o niente.

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mauro recher 6:04 pm - 28th Gennaio:

forse qui vado fuori tema ,ma credo che ,la prostituzione si fa sempre in due ,poi siamo d’accordo che ci sono tante sfaccetature ma ,nel caso del premier ,non sono certo delle prostitute da strada,e in questo caso il dare e avere è a favore di quest’ultime ….
la Zanardo ,nel suo blog indica le donne o sante o puttane ,ma gli uomini non si possono dividere in grandi trombatori o grandi sfigati ?? dove sta la differenza ??
nei cartelloni del pd ,non sarebbe stato più equo “BERLUSCONI a casa perchè non rispetta gli italiani uomini o donne che siano??

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Fabrizio Marchi 6:14 pm - 28th Gennaio:

Simone, sei in errore. Un prostituta che esercita in un appartamento privato (quindi non una escort di lusso ma una semplice professionista come ce ne sono tante), guadagna molto di più della cifra che hai indicato.
La tariffa media di una prestazione sessuale in un appartamento è sui 100 euro. Naturalmente c’è chi ne paga molti di più per prestazioni maggiori o per stare più tempo. Se è poi la prostituta ad andare domicilio la tariffa media è non meno di 250/300 euro per prestazione.
Una prostituta di professione riceve quotidianamente più o meno una decina di clienti per un fatturato complessivo di almeno un migliaio di euro al giorno, quindi dai 20 ai 25.000 euro al mese.
Chiarisco che non parlo per sentito dire ma perché ho avuto modo di approfondire l’argomento con prostitute professioniste sia italiane che straniere.
Come ripeto, sto,parlando di prostitute “normali”. Le escort di lusso sono ancora un’altra storia.
Naturalmente stiamo parlando della prostituzione professionale, non di quelle donne, ormai per lo più straniere, che stanno sulla strada e che spesso, anche se non sempre, sono vittime del racket e della criminalità organizzata.
Fabrizio

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Simone 6:39 pm - 28th Gennaio:

Fabrizio, io vivo in una piccola città dell’Abruzzo (pur essendo originario del Nord), dove le tariffe sono più basse.
Le rumene alle quali mi riferisco io, si prostituiscono sia in strada che in appartamento, e la loro tariffa è di 50 euro.
Naturalmente mi riferisco a rapporti orali e vaginali protetti e limitati al tempo necessario per spogliarsi, far sesso e rivestirsi subito dopo. Fonte: me stesso, dato che in un paio di occasioni non ho saputo resistere alla tentazione di andare con la più fica delle tre.

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Luca 8:10 pm - 28th Gennaio:

Fabrizio Marchi
>>>
La tariffa media di una prestazione sessuale in un appartamento è sui 100 euro. Naturalmente c’è chi ne paga molti di più per prestazioni maggiori o per stare più tempo. Se è poi la prostituta ad andare domicilio la tariffa media è non meno di 250/300 euro per prestazione.
Una prostituta di professione riceve quotidianamente più o meno una decina di clienti per un fatturato complessivo di almeno un migliaio di euro al giorno, quindi dai 20 ai 25.000 euro al mese.
Chiarisco che non parlo per sentito dire ma perché ho avuto modo di approfondire l’argomento con prostitute professioniste sia italiane che straniere.
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Fabrizio, siccome io non ho mai avuto modo di approfondire l’argomento, vorrei chiederti: ma di tutti quei soldi che guadagnano le prostitute, quanti vanno nelle loro tasche? E fra di loro, quante hanno realmente dei papponi e quante lo fanno per una libera scelta? Hai dei dati precisi?

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Fabrizio Marchi 11:29 pm - 28th Gennaio:

No, dati precisi non ne ho. Comunque, la maggior parte delle prostitute che lavorano in casa o a domicilio, quelle, per capirci, che pubblicano gli annunci sui quotidiani, sono per la grandissima parte libere professioniste e quello che guadagnano finisce direttamente nelle loro tasche, esentasse naturalmente. Stesso discorso, ovviamente, per le escort. Non sempre però. Ci sono anche delle agenzie che coordinano queste escort e naturalmente prelevano una percentuale su ogni prestazione. Non so dirti quando.
Ora, da quando è in vigore la legge Carfagna che ha proibito la prostituzione di strada (anche se sto ricominciando a vederne parecchie di prostitute nelle strade, per lo meno a Roma) tante prostitute si sono trasferite nelle case, ed è probabile, direi certo, che fra queste ce ne siano molte con il “protettore”, perché sono le stesse che prima esercitavano nella strada. Però sono facilmente individuabili, perché queste non lavorano mai da sole ma in gruppo, due, tre o quattro. La professionista invece lavora da sola, ovviamente, o al limite divide l’appartamento o si alterna con un’altra sua collega.
In ogni caso, tradizionalmente le prostitute in casa o a domicilio sono per il 99% dei casi delle libere professioniste. Tutt’al più, nel caso delle escort, possono avere un rapporto, come dicevo, con una sorta di “agenzia” che le mette in contatto con i clienti.
Per quanto riguarda invece la prostituzione classica, quella di strada, dati certi non ne ho. Spesso comunque questi dati sono contraddittori. Tempo fa, non mi ricordo da chi, era stato pubblicato in un post, il sito di un tale che si occupa di queste faccende e che aveva dei dati che smentivano quelli di altri siti e associazioni. Di certo, in questo ambito, il racket è molto esteso ed è in grado di controllare una gran fetta di mercato e di sfruttare molte donne, quasi tutte straniere se non tutte. Le italiane che esercitano ormai sono tutte libere professioniste. Sarebbe però sbagliato pensare che tutte le prostitute di strada siano sotto “protezione”. Anche in questo caso so per certo che molte esercitano liberamente.
Inutile dire che i profitti sia per il racket che per quelle che esercitano liberamente sono enormi. Il fatturato annua le ammonta a non so quanti miliardi di euro. Solo per questo motivo, a mio parere, sarebbe assolutamente necessario liberalizzare la prostituzione e imporre quindi il pagamento delle relative tasse. Oltre al fatto che si darebbe un colpo fortissimo alla criminalità e naturalmente si depenalizzerebbero sia le prostitute che soprattutto i clienti, non solo dal punto di vista giudiziario, ma anche e soprattutto morale.
Non si capisce veramente per quale ragione un “povero cristo” che vuole farsi una scopata e che magari per centomila ragioni non riesce a farsela, debba essere perseguito e colpevolizzato perché va con una prostituta.
Oggi, alla luce di quanto sta avvenendo, la legge Carfagna appare addirittura ridicola, oltre che classista, repressiva e ipocrita.
L’Italia è il paese dei paradossi, dove il femminismo va a braccetto con il “bacchettonismo ipocrita ” e il perbenismo piccolo borghese. Nel nome di tutto ciò la criminalità continua a fare profitti e a lucrare sulle spalle di molte prostitute e sul bisogno di tanti maschi beta che vengono anche criminalizzati per questo, mentre lo stato continua a perdere importanti risorse che finiscono nelle tasche sbagliate.
Questa è l’Italia. Però intanto i ricchi e i potenti continuano a sollazzarsi con le loro “escort”, dal momento che è vietata solo la prostituzione di strada mentre i maschi beta, se “pizzicati” dalla polizia con una prostituta in strada, vengono multati, denunciati e pubblicamente sputtanati.
Fabrizio

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Daniele 2:23 am - 29th Gennaio:

http://jonathanx.altervista.org/
La dignità di Ruby.

Attenzione alla “morale”, prima che finisca male …

di Jonathan.

(21 gennaio 2011)

Voi cosa pensereste del direttore, donna, di un importante quotidiano italiano, voce storica della Sinistra, che invitato a parlare del “caso Ruby” nel più importante talk show politico italiano risponde eludendo la precisa domanda del conduttore, ovvero se si tratti di persecuzione giudiziaria oppure di una legittima contestazione di reato, rispondendo sostanzialmente “Non ci interessa ormai Berlusconi, ci interessano i modelli di comportamento offerti agli italiani”?
E prosegue col parlare, invece dei potenziali reati (rilevante novità di questo scandalo berlusconiano rispetto ai precedenti), quasi esclusivamente di morale e “difesa della dignità femminile”?

Cosa pensereste nel sentire lo stesso direttore arrivare a ripetere un refrain che da un po’ non ci toccava sentire, certamente non parlando di escort che prendono 2000 o 5000 euro a prestazione: quello delle “povere, deboli ragazze costrette a vendere il proprio corpo”? Cosa che ha suscitato le ovvie ed immediate reazioni di altri commentatori presenti.

Cosa pensereste nel sapere che lo stesso direttore da qualche mese promuove sul suo quotidiano una campagna contro la “pubblicità sessista” (ricevendo un imbarazzante sostegno pure da ambienti di estrema destra), prendendo di mira non solo i casi di maggior “volgarità” ma anche ogni cartellone dove compaiano un paio di gambe di donna o pose anche solo vagamente allusive, tanto da solleticare perfino casi di incredibile puritanesimo in alcuni lettori e lettrici, al punto da far loro chiedere il “divieto” per una pubblicità come la seguente

la cui “indecenza” una lettrice ha giudicato “particolarmente irritante”?

E che dire di immagini come questa

o addirittura come questa

entrambe “denunciate” come “sessiste” nell’apposita rubrica fissa del quotidiano dagli scandalizzati lettori e lettrici?

E cosa pensereste se sapeste che quel direttore persiste in quella campagna ipocritamente incurante del fatto che già alcuni suoi stessi lettori hanno fatto notare come il quotidiano abbia usato un “lato B” femminile, in primo piano, per pubblicizzare la propria campagna abbonamenti?

Cosa pensereste se vi toccasse constatare che questo è solo uno degli esempi, ormai dilaganti da almeno un anno e mezzo a Sinistra, di propaganda neo-femminista “di genere” che salda una certa morale bacchettona (spesso ipocrita) alla pretesa di interpretare la “dignità” di soggetti terzi, adulti e responsabili, e di dettare regole di comportamento privato che nelle loro intenzioni dovrebbero essere imposte, per via di legge o di riprovazione sociale, per tutti i cittadini?

Tanto che perfino una vicenda come il caso Ruby, con le sue chiare ipotesi di reato e non certo solo di discutibile moralità, viene spesso affrontata primariamente sulla base delle categorie alleate del “peccato” (concetto di matrice cattolica) e della “dignità della donna” (concetto di matrice femminista-autoritaria), pretendendo di definire con queste una morale pubblica, da Stato etico.

Io non so cosa voi pensereste, ma so cosa ne penso io.

Io penso che da parte della Sinistra questi non siano che l’ennesimo esempio della perdita dei propri veri valori, quelli legati al concetto di libertà individuale.

Quel concetto per il quale tanto ha fatto il vituperato Sessantotto, quel concetto che ha portato, in Italia ed altrove, all’allargamento dei diritti civili, al divorzio, alla regolamentazione dell’aborto, al nuovo Diritto di Famiglia, all’educazione sessuale, al riconoscimento delle unioni di fatto, alla difesa di Internet come luogo libero e a tante altre conquiste della seconda metà del secolo scorso.

Che nell’ultimo decennio la Sinistra italiana abbia lasciato alla Destra la bandiera della “libertà” (agitata strumentalmente da quella parte politica, praticata con disinvoltura da uomini e donne di Destra ammanicati col Potere e in realtà sempre più conculcata per i comuni cittadini) è una realtà e costituisce uno dei più grossi errori del campo progressista.

Adesso vedo con preoccupazione che nel momento in cui si spera finalmente di liberarsi di Berlusconi, e ci si prova concretamente, questi atteggiamenti da parte della Sinistra e in generale del campo progressista, continuano.

Per colpire Berlusconi, pure in questo “caso Ruby”, non si utilizzano solo argomentazioni giuste ma anche argomentazioni sbagliate e pericolose. Che non dovrebbero trovare spazio a Sinistra.

Con gravi rischi potenziali per il futuro di questo paese nel campo del clima sociale, già oggi oppresso da una cappa di piombo di proibizionismo ma del quale forse non abbiamo ancora toccato il fondo.

Prima di andare avanti, devo fare una precisazione.

Chi mi legge da tempo sa benissimo quanto io abbia in avversione Silvio Berlusconi, il suo modo di concepire e praticare sia la politica che i rapporti interpersonali.
Non ho bisogno di discolparmi da accuse di “difendere Berlusconi”, ciò che scrivo da anni lo fa per me.
Infatti, non sono qui per difendere Berlusconi, sono qui per contestare alcune delle argomentazioni dei suoi oppositori, che ritengo autolesioniste se portate avanti da Sinistra.

Aggiungo quindi solo che, nel caso specifico, è mia piena ed assoluta convinzione che Berlusconi non solo non è un perseguitato bensì è un indagato per ottime ragioni.

Questo non è il caso Noemi, non è la D’Addario o Villa Certosa: qui c’è un possibile reato, non solo comportamenti “scollacciati” che vengono criticati in base ad una diversa morale.
E se quei reati venissero provati, Berlusconi dovrebbe pagare.

Ma in questa vicenda, come nelle precedenti, non è in gioco solo il destino politico e forse personale di Silvio Berlusconi, sono in gioco anche i valori dell’Italia di oggi e di domani.

E i valori che io propugno non coincidono esattamente con tutti i valori agitati da buona parte di coloro che stanno cercando di abbattere Berlusconi.

La minaccia.

Berlusconi quindi non sarebbe da abbattere politicamente, per il bene del paese?

Al contrario, certamente dovrebbe essere abbattuto il prima possibile.

Ma io credo che ci sia un’altra minaccia, sulla quale tempo fa lanciai un allarme, che è quasi altrettanto pericolosa di Berlusconi al potere.

Berlusconi prima o poi, anche per motivi puramente biologici, dovrà lasciare. Da come lascerà, da come potrebbe essere costretto a lasciare, potrà dipendere come sarà l’Italia dopo di lui.
E non è scontato che sarà un’Italia molto migliore, se certe tendenze non vengono contrastate.

Di cosa sto parlando?

Molto semplice.

Sto parlando del fatto che utilizzare argomentazioni moralistiche a scopo politico, sia pure per ostacolare un personaggio deleterio per la Repubblica Italiana, rischia di condurre, con l’instaurarsi di un clima retorico-femminista saldato ad argomentazioni moralistico-cattoliche, un clima sessuofobo ed illiberale, irrispettoso delle libere scelte individuali, a risultati se non peggiori del male comunque non molto migliori.

Dirlo adesso, come io lo dico da quasi due anni, è importante.

L’ansia diffusa (e più che comprensibile) di “liberarsi da Berlusconi” si sta combinando con tendenze illiberali, più o meno latenti, da sempre presenti in alcune delle forze che gli si oppongono (non che Berlusconi stesso sia liberale, è vero il contrario, casomai non è bigotto) in modo tale che a chi scrive appare concreto il pericolo che si butti via la libertà e la tolleranza in campo sessuale assieme all’”acqua sporca Berlusconi”.

Cosa sta accadendo, infatti?

Sta accadendo che chi dovrebbe rappresentare il paese (ma in realtà lo fa solo in parte), ovvero la politica e i media, affrontano questi “scandali” con deprimente superficialità, moralismo e confusione, a Destra come a Sinistra, salvo poche eccezioni.
Non è una novità, è già accaduto con Noemi Letizia, è già accaduto con Patrizia D’Addario e le feste a Villa Certosa.

E dato che molti persistono nella confusione, nella superficialità, nel bacchettonismo e nella (voluta o meno) disinformazione, mi vedo costretto ad essere ripetitivo e a scrivere cose che scrivo ormai da un anno e mezzo.

Le tendenze che critico dovrebbero essere combattute innanzitutto affrontando certe questioni in modo razionale e non emotivo o ideologico.

Tempo fa elencai in un editoriale ( http://jonathanx.altervista.org/editoriali/annovissutomoralisticamente.html ) quali sono i cinque aspetti da esaminare quando si affrontano questi “scandali”.

Se i media e i politici affrontassero solitamente questi argomenti con un approccio come quello che indicavo, non avrei molti motivi di scrivere qui certe mie preoccupazioni.

Purtroppo, non lo fanno quasi mai. E ciò sposta il dibattito verso derive irrazionali e potenzialmente illiberali.

Un dibattito confuso e spesso sbagliato.

Se da due anni si fossero affrontate le vicende di Berlusconi, Marrazzo e Boffo in modo razionale e non moralistico-confuso, da tutto questo forse ne sarebbe uscita un’Italia migliore.

E i temi c’erano eccome: il diritto individuale alle libere scelte di vita (comprese quelle sessuali), la privacy, l’onestà o l’ipocrisia dei politici, la dicotomia tra l’Italia dei “furbi” e quella dei poveri cristi, ecc. …

Invece temo che si sia persa l’occasione di fare un dibattito serio su certi argomenti.

Per esempio il disegno di legge Carfagna-Maroni, grottesco parto di un Premier che si scaglia pubblicamente contro la prostituzione che pratica in privato, è stato raramente citato perfino quando si è parlato di escort e tutto ciò mentre in questi anni i comuni cittadini vengono terrorizzati e taglieggiati dai sindaci-sceriffi (di tutti i colori politici) e dalle loro ordinanze anti-prostituzione.

Temo inoltre che si siano socchiuse, se non aperte, le porte a visioni puritane e conservatrici che sarebbero una “ciliegina avariata” che verrebbe a completare la pessima torta che è l’Italia di oggi.

Questo è il timore che ho anche vedendo come si sta sviluppando il dibattito sul “caso Ruby”.
Ed è una paura che ho da tempo.

Un anno e mezzo fa, al tempo del caso D’Addario, con il centrosinistra che dava addosso a Berlusconi con confuse argomentazioni “moralistiche”, scrivevo che non mi convinceva affatto il discorso “qualsiasi cosa, anche il moralismo, per far gettare su Berlusconi la riprovazione per i suoi ‘peccati di carne’ e cercare di liberarcene il più presto possibile”. Una volta cacciato via, ci saremmo occupati di stoppare un eventuale perbenismo sessuofobico che fosse insorto.

Discorso che secondo me sottovalutava proprio il pericolo di aizzare il moralismo sessuofobico, in un paese in cui oltretutto c’è ed opera una potentissima forza conservatrice, la Chiesa Cattolica, in perfetta sintonia con quegli atteggiamenti.
Infatti quello che io temo è che semi velenosi siano stati piantati in questo paese: i semi del moralismo illiberale.

E adesso devo aggiungere, secondo quanto dicevo sopra: vedo anche il grande pericolo di facilitare l’insorgere di un certo tipo di femminismo retorico ed autoritario.

Semi tossici affini e forse ancor peggiori di quelli del moralismo sessuofobico di stampo cattolico, semi che proprio non avevano mai germogliato nell’italico suolo: quelli del femminismo militante “di genere”, stile scandinavo.
Quello che io chiamo nazifemminismo.

La retorica tossica sulla “dignità della donna”.

Di questi semi, bisogna dirlo onestamente, c’era già qualche traccia nelle primigenie e pur giuste esternazioni della signora Lario.

Alzi la mano chi, di fronte alle sue parole sulle “veline” e sulle “minorenni”, non ha avvertito l'”indignazione femminile” verso le “concorrenti giovani”, a fianco ed al di là delle corrette valutazioni politiche.
Indignazione personale legittima ed umanamente più che comprensibile, ma sulla base della quale, come su tutte le argomentazioni emotive, non credo si possa costruire molto di buono per la collettività.

E alzi la mano chi non ha sentito una sinistra consonanza tra le accuse di “offesa” alle donne avanzate dalla moglie di Berlusconi (e dopo ancora più nettamente da altri e soprattutto altre) e le accuse di “offesa alla dignità delle donne” che da sempre accompagnano le iniziative dei moralisti illiberali e sessuofobi, così come quelle delle nazi-femministe nordeuropee o statunitensi.

Guarda caso, dopo i casi berlusconiani il termine retorico “dignità delle donne” è venuto prepotentemente alla ribalta nel dibattito. Non solo sui giornali ma anche, in parte, tra la gente. A me è capitato pure di sentirlo citare in tranquille serate al ristorante …

E così, se prima paventavo “solo” il bigottismo normalmente cavalcato dalla Chiesa Cattolica, ora temo che a questo tipo di moralismo si possa aggiungere quello “di genere”.

Ovvero possa aggiungersi un femminismo illiberale, come quello che c’è nei paesi scandinavi e che in Svezia è stato strumentalmente perfetto per montare grottesche accuse di tipo sessuale contro Julian Assange.

Femminismo illiberale che è una delle poche disgrazie finora risparmiate a questo sciagurato paese.

I segni di questo tentativo ci sono tutti ed ogni nuovo scandalo berlusconiano a sfondo sessuale, così mal dibattuto, gli da forza.

E infatti io temo che tra i tanti danni che Berlusconi ha fatto a questo paese ci possa essere anche la definitiva virata verso il moralismo, quantomeno mediatico, e lo sdoganamento definitivo e non più contestabile (pena l’essere considerato un reietto della società) della retorica sulla “dignità delle donne”.

Cosa che potrebbe avere pesanti conseguenze su tutta la libertà sessuale in Italia, a cominciare dalla già massacrata prostituzione ma non solo.

Perchè la “dignità della donna” si applica, secondo chi la propugna, sia a minorenni che maggiorenni.
Sia che tale ipotetica “offesa” a tale “dignità” venga perpetrata da Berlusconi, sia che venga perpetrata da chiunque altro.

E in questi giorni, infatti, è già ripartito, soprattutto da parte di una certa “sinistra”, un tam-tam ideologico volto a colpevolizzare non solo gli eventuali reati ma anche l’idea stessa che delle donne possano “vendere il proprio corpo”.

Ho fatto sopra il caso dell’intervento della De Gregorio ad “Anno Zero” non per scagliarmi in modo particolare contro la direttrice de “L’Unità”, ancor meno contro il quotidiano che dirige (di cui solitamente condivido il 90% delle parole ivi stampate), ma come esempio concreto della deriva di cui fa mostra parte della sinistra, verso un neo-femminismo ideologico, irrazionale e potenzialmente illiberale.

Non solo sesso: la retorica femminista e le sue ricadute politiche.

Dico qui solo en-passant, perché è cosa che esula dal discorso sulla “moralità”, che vedo nell’alimentare e nel lusingare certa retorica femminista anche potenziali pericoli sul piano “politico”.

Mi spiego in due parole e poi torno in topic: da anni una parte finora minoritaria della classe politica e del paese chiede l’istituzione di quell’idea infelice che sono le “quote rosa” nella politica e magari anche nelle aziende e altrove (idea che fortunatamente molte delle stesse donne rifiutano).

Diffondendosi la retorica “politically correct” a favore delle “donne in quanto donne”, è molto probabile che quella idea venga presto ripresa, soprattutto da quelle parti politiche che vogliono cercare di attirare voti femminili.

Il principale indiziato in questo penso che sia il PD, che approfitterebbe dell’occasione per sottolineare la differenza con il berlusconismo che porta le donne in politica per motivazioni “estetiche” e non di capacità.

Il guaio è che le “quote rosa” hanno almeno due problemi:

1) è sbagliato il concetto in sé, perché nega il principio di parità tra i sessi (e per brevità non sto qui a soffermarmi sulla grottesca evoluzione che la cosa ha avuto in un paese nazifemminista come la Svezia)

2) in Italia è ancora più sbagliato, perché già abbiamo una classe politica mediamente di infimo ordine, con la nuova legge elettorale addirittura nominata per la sua “fedeltà” o utilità per il “capo” e non scelta per capacità. Con le “quote rosa” si aggiungerebbe un ulteriore fattore di scelta indipendente dalle qualità della persona: l’”essere donna” in sé sarebbe già fattore positivo di selezione. E non abbiamo affatto bisogno di un’altra spinta verso la selezione di personale politico senza qualità. L’essere portata in politica “in quanto donna” sarebbe altrettanto criticabile (se non più) che esservi portata in quanto “donna bella e giovane”.

La Santa Alleanza tra moralismo cattolico e femminismo autoritario.

Vicende come quelle di Berlusconi, se male gestite da parte dei suoi oppositori, minacciano di spalancare la porta a brutture moralistiche e all’ideologia autoritaria “di genere” anche in Italia, paese che dietro un cattolicesimo “ufficiale”, in realtà di facciata, è di per sè per nulla bacchettone (come hanno dimostrato finora lo scarso peso elettorale che hanno avuto su Berlusconi gli “scandali” Noemi e D’Addario e come dimostra il costante appoggio che gli italiani da decenni ormai danno all’idea di “riaprire le case chiuse”) e nel quale d’altra parte un certo tipo di femminismo non ha finora mai attecchito.

Ma quando si comincia a battere per anni ed anni, da parte dei media, su certi tasti, alla fine certe idee, sostenute da gran parte della classe politica, diventano una retorica “politically correct” e vengono trattate come “verità di fede”, che nessuno mette più in discussione.

Lo abbiamo visto con le frottole sulla prostituzione sparse da Don Benzi e i suoi, che hanno pesantemente inquinato il dibattito sul tema per dieci anni.

E quando ormai quasi nessuno a quelle menzogne ci credeva più, ecco che arriva questa nuova ondata puritana al grido di “dignità della donna”, che si salda con gli anatemi della Chiesa (che è arrivata a scagliarsi, dal pulpito più alto, perfino contro l’educazione sessuale nelle scuole) a minacciare la libertà sessuale e la visione di una sessualità che non sia succube di ideologie e morali religiose o laiche.

Infatti non è solo anti-prostituzione.

Qui è potenzialmente in pericolo la stessa libertà di scelta sessuale, con la possibilità che certe conquiste legislative equilibrate vengano messe in discussione.

Si prenda per esempio la questione “minorenni” e a come ogni giorno viene distorta.

Secondo certi commentatori e certi politici, la colpa di Berlusconi è quella di aver avuto rapporti sessuali con minorenni.

E non si distingue tra indignazione su base “morale” e reato.

Dispiace che debba essere gente come Sgarbi a mettere “i puntini sulle i” e ricordare che l’età minima del consenso in Italia è di 14 anni.
Ampiamente sotto la minore età.

Dispiace non sentire praticamente mai ricordare, men che meno da esponenti di Sinistra, in questo paese dove si parla troppo spesso a vanvera, che fare sesso con minori tra i 14 e i 18 anni non è necessariamente reato, stante il fatto che l’età del consenso in Italia è fissata (in generale, esclusi insegnanti, tutori ed altre categorie aventi autorità diretta sul minore) a 14 anni.

Diventa invece reato se si tratta di sesso a pagamento e questa è al momento l’accusa precisa che viene rivolta a Berlusconi.
Che se verrà riconosciuto colpevole, dovrà pagare per questo, come qualsiasi altro cittadino.

E’ però anche opportuno ricordare, cosa raramente fatta, che fino a pochissimi anni fa, fino alla legge 38 del 2006, in Italia pagare una prostituta di 16 anni e un giorno non era reato. Il limite dei 16 e non dei 18 è tuttora in vigore in un paese certamente civile come la Svizzera e anche questo è un fatto che quasi mai viene riportato.
Ciò non toglie che oggi il reato in Italia c’è fino ai 18 anni, ma è bene sottolineare che quel limite non è scolpito su una tavola di pietra incisa da Dio, è una scelta del legislatore che sul piano legale deve essere certamente rispettata ma che sul piano dell’opportunità è pure lecito discutere ed eventualmente contestare.
Chi scrive, nel suo riconoscere alla prostituzione dignità pari a quella di qualunque altro lavoro, riteneva perfettamente logico ed opportuno il limite di 16 anni, che è anche il limite dal quale si può cominciare a lavorare ed è quello dell’età del consenso minima che vale in qualsiasi situazione.

Naturalmente, la legge che c’è va rispettata.
Ma il pericolo è che si diffonda una tendenza bacchettona che rovesci anche aspetti del tutto opportuni delle leggi in vigore.

Un pericolo, per esempio, potrebbe essere quello di far passare richieste di innalzamento dell’età del consenso, sulla spinta moralistica e ideologica del “le minorenni non si toccano”.
Questo mentre i ragazzini di 13 o 14 anni già “si toccano” e come, già fanno sesso, come chiunque può rendersi conto semplicemente ascoltando certi loro discorsi in bus o in metropolitana.
E non hanno certo bisogno che la sessualità sia criminalizzata, che sia fatta vivere come “cosa sporca” e come tale da affrontare il più tardi possibile. Piuttosto hanno bisogno di essere aiutati, anche con quell’educazione sessuale, oggettiva e non viziata da ideologie, contro la quale si è appena scagliato il Papa, massimo pulpito della Chiesa Cattolica.
Non avremmo certo bisogno di affiancarci alla Turchia e ai suoi 18 anni come età minima del consenso, casomai forse sarebbe opportuno allinearci alla Spagna ed ai suoi ormai realistici 13 anni.

E una cosa deve essere detta chiaramente, soprattutto nella Sinistra ed alla Sinistra:

quelle idee non sono di Sinistra, sono di DESTRA, perchè sono autoritarie ed illiberali.

Sia che abbiano origine dal moralismo cattolico sia che provengano all’ideologia femminista autoritaria “di genere”.

Propugnare la giustezza di visioni, o addirittura di leggi, che pretendono di interpretare, giudicare, sindacare e vietare personalissime scelte altrui, come ciò che è o non è considerato personalmente “dignitoso” nel campo delle scelte sessuali, è commettere un atto FASCISTA.

Diciamolo chiaramente: l’UNICA persona autorizzata a decidere su cosa possa o non possa essere considerata lesiva della DIGNITA’ di Ruby, l’unica che può decidere quali comportamenti privati leciti adottare, accettare o respingere, è RUBY STESSA.
Non altri. Non i giornalisti, non i politici, non i vescovi. Né gli altri cittadini.

E combattere queste tendenze è importante.

Far cadere Berlusconi, per chiunque abbia un minimo di buonsenso e di dignità politica e istituzionale (qui si che il concetto di “dignità” è appropriato), è certo cosa importante.

Ma altrettanto lo è evitare che cada spargendo un fallout radioattivo di concetti moralistico-illiberali.

Perchè su questi argomenti non si tratta tanto di “ciò che pensa la gente”, dato che fortunatamente l’italiano medio non è bigotto e moralista: se fosse per la gente, avremmo gli Eros Center e la prostituzione legalizzata, tassata e controllata già da una quindicina di anni.

Qui si tratta della classe politica che erediterà il potere dopo il crollo di Berlusconi e della classe giornalistica a cui verrà affidato il compito di interpretare il sentimento del paese.

Questa classe politica, PD in testa, è la stessa che non ha mai messo Berlusconi all’angolo sui temi VERI (il conflitto di interessi, la giustizia) e contemporaneamente è la stessa che è in grandissima parte supina alla Chiesa, anche perché (a differenza del satrapo-satiro Berlusconi) in buona parte viene proprio dall’ideologia cattolica.

E se questa classe politica eredita l’Italia sulla base del moralismo, poi cavalcherà quel moralismo per tenersi in sella.
E la classe giornalistica, come fa sempre in Italia tranne rare eccezioni, alimenterà quel moralismo per compiacenza verso la classe politica.

L’abbiamo già visto con la prostituzione, straordinaria cartina di tornasole sui temi della libertà e della tolleranza, dove esiste un enorme scollamento tra il paese reale, quello che a grande maggioranza chiede cose come la regolamentazione legale della prostituzione, e quello dipinto dai media e dai politici.

Un circolo vizioso tra atteggiamenti basati su un moralismo “politically correct”, ovvero la retorica sulla “dignità delle donne” a pretendere di dettare la giustezza dei comportamenti privati, e la piaggeria verso il Vaticano si salderebbero in una Santa Alleanza illiberale che farebbe regredire la libertà personale in questo paese ancor più di quanto sia regredita da vent’anni a questa parte.

E questo non riguarda solo la prostituzione, perché modelli di comportamento sessuale imposti e modelli specularmente osteggiati, riguarderebbero anche il concetto di “famiglia legittima” e di “legittimità di scelta sessuale”, riguarderebbero tutti i cittadini.
Eterosessuali e gay, giovani e vecchi, sposati, conviventi e single.

Io dico: NO, GRAZIE.
Non così.

Pur auspicando la cacciata di Berlusconi, fosse pure sulla base delle reazioni bacchettone ai suoi comportamenti sessuali, mi rifiuto di accettare indiscriminatamente argomentazioni che ritengo:

1) comunque ingiuste, Berlusconi o non Berlusconi, se si basano sul “peccato” quando non c’è reato

2) potenzialmente autolesioniste nel prossimo futuro, per chiunque tenga al concetto di libera scelta nel campo della vita personale e pure sessuale.

Non vorrei che all’Italia di Berlusconi si sostituisse l’Italia del Cardinal Bagnasco, di Rocco Buttiglione e delle femministe illiberali.

Passare da un satrapo agli ayatollah cattolici, da un sultano alle femministe-naziste con ideologia “di genere” non è il massimo delle mie aspirazioni.

Si può fare di meglio.

Bisogna fare di meglio.

(L’articolo può essere letto e commentato anche nel Forum: http://jonathanxforum.byethost14.com/viewtopic.php?f=9&t=686 )

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Daniele 8:43 am - 29th Gennaio:

Nuove sparate di quel succube di Fausto Brizzi, che se ne è uscito nuovamente fuori con la palla dell’ “incomprensibilità” del cervello femminile, unito all’ “inferiorità” del cervello maschile.
http://www.bestmovie.it/news/che-cose-lamor-parola-a-fausto-brizzi-il-maschio/69302/
Scrive Fausto Brizzi, 42 anni, maschio

Io e le femmine

Secondo Wikipedia la femmina è: «Uno dei due generi di una specie caratterizzata da una riproduzione di tipo sessuale». Falso! La femmina è il più grande mistero che mi sia capitato di toccare con mano (niente doppi sensi please!). Altro che le piramidi di Giza, il triangolo delle Bermude o i cerchi nel grano, il vero grande mistero che avvolge tutti i maschi dalla notte dei tempi è il cervello della femmina. Quando scrivevo i miei due ultimi film, mi ero “affittato” un esemplare di cervello “femmina”, all’interno della valente e attaccabrighe scrittrice Pulsatilla, proprio per averne uno a portata di mano e provare a studiarlo. Ho capito una cosa importantissima: non bisogna cercare di capire, ma accettare la diversità, punto e basta. Se un maschio si addentra nei meandri della psiche femminile ne esce sconfitto, umiliato, impaurito e un po’ perplesso. Il cervello delle donne è come un quadro di Escher, tutto scale che si riavvolgono su se stesse, pieno di paradossi ed eccentricità, quello di un maschio invece è come una vecchia Polaroid, rispecchia la realtà in maniera anche un po’ ottusa. Ebbene sì, dopo un anno di confronto diretto con l’ universo donna, ho capito che noi (maschi) siamo decisamente diversi e… inferiori.

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Alessandro 9:23 am - 29th Gennaio:

Mi trovo perfettamente d’accordo con quanto scritto da Jonathan nel post riportato da Daniele. Fa sempre piacere constatare che non sono pochi coloro in grado di analizzare con lucidità e profondità ciò che accade nel Paese, al di fuori dei luoghi comuni che purtroppo fanno così facilmente presa nella maggior parte degli individui. Fa piacere, inoltre, che si sia in grado di individuare, nella sinistra italiana e occidentale in genere, quegli elementi che ne inquinano la proposta politica e che forse sono anche la causa dell’incapacità che questo schieramento dimostra di essere credibile e di “catturare” in maniera non populistica, berlusconiana, o moralistica il consenso. Ritornerà una sinistra in grado di parlare di “dignità degli individui” e non di dignità delle donne, degli omosessuali, degli immigrati…, insomma una sinistra che non costruisca steccati ma parli per tutti, e soprattutto per i più bisognosi, senza distinzioni di sesso, razza, ecc.? Come si dice, la speranza è sempre l’ultima a morire.

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Daniele 9:48 am - 29th Gennaio:

Riguardo alla questione della “superiorità femminile” ??, vorrei riportare questo post, scritto in passato da un utente di un altro forum (di cui non ricordo il nick).
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La domanda che in realtà ti stai facendo,non è come fare a capirle,ma come fare a conquistarle,o come fare a tenertele,soprattutto come fare a interessarle,che sono cose profondamente diverse.

Il fatto è questo:a una donna di bellezza media per attrarre un uomo basta schiocare le dita:ergo ne deduce che gli uomini sono ”semplici” e che a loro basta poco.

Questo è dovuto principalmente al fatto che per motivi culturali e naturali sono gli uomini ad andare dalle donne e non viceversa,e quindi loro sono abituate a ottenere un risultato con un minore sforzo.
Se invece un uomo ha esigenze diverse e non ci sta con una donna,viene definito ”pisello che scappa”,o ”pisello complessato” da lei.

Anche gli uomini hanno parte in questo gioco,perchè se uno non ci stesse con una a caso che ci provasse con lui,allora verrebbe definito gay,o rincoglionito.
Alcune donne ci provano una volta,non va,e poi dicono:”noi donne non ci proviamo perchè o ”scappano”,”oppure ci stanno e pensano che sei una puttana”.
Il fatto è che se ci provi per forza di cose un certo numero di volte andrà male,è un pò come cercare la chiave giusta da un mazzo che non conosci,vai per tentativi.
Se una donna non ci sta comunque nessuno dice che ”scappa”,o che è ”lesbica” o ”rincoglionita”.

Quindi l’uomo riceve una certa pressione a a starci,dagli ormoni,in primis,e poi se non dagli ormoni da una certa parte di giudizio sociale.

Per l’uomo medio invece attirare una donna è molto più difficile.
Primo:per motivi naturali e culturali:è lui a doverci provare,e questo implica CHE E’ LUI A DOVER FARE QUALCOSA,E SPESSO LA COSA PIU’ DIFFICILE E’ CAPIRE COSA.
Siccome non sai che cosa fare per attirare l’attenzione ,pensi,”ummh,ma come è complicata”.
In realtà le cose stanno in modo semplice:non le interessi,e se riesci ad attirare la sua attenzione soltanto con trovate funamboliche,non è perchè le piacciono le trovate funamboliche,è perchè non le piaci tu.
Capirla in questo caso è molto semplice:non le piaci.

Secondo:dopo un pò di porte in faccia che ti prendi,abbassi per forza di cose il tuo standard e se una ci sta con te,quasi la ringrazi di averti dato l’obolo di guardarti in faccia.

Mediamente si dice che la donna ha una sessualità più complessa di quella maschile:falso.
Ha meno desiderio.

Spesso si dice che l’uomo ”non può nemmeno immaginare la complessità della sessualità femminile”:falso.
E’ il contrario.

Oggi uno è stato arrestato perchè fotteva le foto delle lapidi di ragazze morte.
Il cosiddetto maniaco.Ok.Una cosa brutta per carità.
Fottere le foto sulle lapidi non è bello,però ai fini del nostro discorso,volevo chiedere:avete mai visto donne fare cose simili?
Mi si dirà,no, le donne(che non sono mai maniache,che brave),da brave bambine lo prendono in tre orifizi diversi e in ciò finisce la loro variabilità e complessità della loro sessualità.

Prendiamo le chatline…sono destinate quasi esclusivamente ad un pubblico maschile,quindi gli uomini riescono ad eccitarsi soltanto con una VOCE?
Bene vogliamo dire che l’eros maschile ha più sfumature?

Ed è per questo che dico,che una donna,non può neanche immaginare la sessualità di un uomo,cosa ci trovava quel tipo di eccitante nella morte?
Può una donna capire questo desiderio,seppure deprecabile?
La mente di un uomo,per una donna è un mistero,nel bene e nel male,è un abisso.

Una volta una ragazza mi ha detto che il computer non ha nulla di interessante perchè dopotutto ”è solo una scatola”.
Le ho risposto che è l’unica scatola che può contenere il mondo intero,nonostante sia solo una scatola.

Una mi ha detto che la meditazione buddhista è una cazzata,perchè fai una cosa da vegetali.
Perchè un uomo come Siddharta Gautama,pieno di ricchezze e di agi,si è ritirato dal palazzo ed è andato a vivere ‘come un vegetale” isolato da tutto e da tutti?
Che cos’era che gli mancava?aveva tutto…
le femministe dicono che gli uomini fanno così perchè sono delle donne ”incomplete”,mentre se fossero delle donne sarebbero a posto e non si inventerebbero cose strane.

No,non potrò credere che le donne sono più complicate di noi,fino a che non lo vedrò con i miei occhi.

Morale della favola,se a essere complicato sei tu:è perchè sei sbagliato,se a essere complicate sono loro,sei tu che non ci arrivi.
In ogni caso le cose vengono lette in una ceta luce,se a essere complicato è un uomo,allora la complicazione è una cosa negativa e lui è semplicemente complessato,se è complicata una donna,bhe allora si dia inizio alle danze,fatevi un giro su internet:

”il caleidoscopico mondo femminile…ecc…l’inafferrabile principio femmineo”ecc…e chi più ne ha più ne metta…

No,i responsabili di tutta questa disparità di giudizi,siamo anche noi.

Condannare e capire sono 2 cose opposte,e anche per questo che dai tempi della grande condanna femminista,le donne HANNO SMESSO(tranne alcune lodevoli eccezioni)DI TENTARE DI CAPIRE L’UOMO.

NOI TENTIAMO DI CAPIRLE,LORO NO,PERCHE’ DOVREBBERO CAPIRCI SE POSSONO LIMITARSI A CONDANNARCI?
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Fabrizio Marchi 10:16 am - 29th Gennaio:

Assolutamente d’accordo con te, Alessandro. Ho già provveduto a mettermi in contatto con l’autore di quell’articolo tramite email. Gli ho naturalmente proposto di linkarci vicendevolmente e gli ho chiesto l’autorizzazione a pubblicare il suo pezzo anche su Uomini Beta, come un vero e proprio editoriale dal momento che condivido completamente la sua analisi. Spero di avere presto una sua risposta.
Ringrazio anche Daniele che lo ha postato. E’ assolutamente necessario cominciare ad unire le forze con quelle persone e quei soggetti, individuali o collettivi, affini a noi.
Ottimo, Daniele.
Fabrizio

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sandro 11:21 am - 29th Gennaio:

Bell’ articolo, condivido ogni parola.
Io credo che l’ ondata di moralismo bacchettone cui stiamo assistendo abbia una motivazione molto semplice: è l’ unica cosa rimasta a distinguere la sinistra dalla destra, che per il resto sono perfettamente uguali.
Si attaccano a quello perché per mettere in discussione la politica economica del governo dovrebbero sputare nel piatto dove mangiano pure loro.
A destra cmq, e questo va detto, c’è lo stesso moralismo di fondo (vedasi leggi sulla prostituzione et similia): la differenza è che si tratta di un moralismo meramente di facciata allo scopo di leccare il culo al Vaticano.
Fanno le leggi contro la prostituzione e poi la sera vanno con le puttane minorenni.
Una cosa comunque è certa: avere il Vaticano a due passi dai palazzi del governo rappresenta, dal punto di vista delle libertà individuali, un grosso handicap che in tutto il mondo solo noi abbiamo.
Da questo punto di vista qua noi non saremo mai un paese come gli altri.
Va detto pure che, sebbene la chiesa ufficialmente non veda di buon occhio le femministe, nei fatti si sta affermando un sodalizio tra di loro che diventa sempre più evidente ogni giorno che passa: tempo fa avevo postato un articolo molto eloquente al riguardo, dove un alto prelato sosteneva apertamente la necessità per l’ Italia di introdurre il “modello svedese” (il più repressivo al mondo) per quanto riguarda le leggi sulla prostituzione.
La chiesa da un pò di anni a questa parte c’ha grossa crisi, e si sta attaccando a tutto per cercare di rimanere a galla: facendo questo, tuttavia, sta assumendo comportamenti di un’ incoerenza impressionante, che stanno portando la gente a pensare, e a mio avviso ne hanno motivo più che fondato, che, andando a stringere, l’ unica cosa che interessa veramente alla chiesa, sia la perpetuazione di sé stessa.

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Damien 11:35 am - 29th Gennaio:

Reciprocità e spontaneità, due termini estinti dal vocabolario femminile, trane le rare eccezioni, appare scontato prenderne atto.. eppure..

Eppure se si cerca una relazione con una donna, un uomo intelligente comprende che spesso tutto l’onere di tale relazione, dal primo incontro, alla copula ed all’eventuale matrimonio, pende sul suo capo..

Immaginate per un attimo cosa significhi per la donna media oggi vivere in questo tempo, dove tutto gli è dovuto..

Immaginate che vivete in una società dove le donne si propongono, tutte, e voi potete tranquillamente scegliere..

Tranquillamente potete cercare colei che oltre al sesso, sia anche brava in casa, e arda dalla voglia di dimostrarvelo, che abbia una bella casa, un ottimo lavoro.. e non vede l’ora che la portiate all’altare, ben sapendo che tante altre donne ci stanno provando con voi.. bello eh?..

Gia.. peccato che sia appanaggio femminile.. e che voi siate uomini.. ergo appare chiaro il perchè le nazivaginocratiche odierne non vogliano assolutamente deprezzare la loro vulva.. l’unica “arma di DISTRAZIONE di massa” che le consente, tranne qualche eccezione, di vivere agiatamente grazie all’ometto bancomat.. e nel caso volesse cambiare.. che problema c’e’! il divorzio consente di esonerarsi dagli obblighi matrimoniali, di tenersi i figli e la casa.. e magari riprendere a chattare col bel tenebroso che tanto la fa sognare..

La verità è che non esiste un sentimento paritario, necessità paritarie, obblighi paritari, ma si vive queste situazioni come regole.. l’uomo ama.. la donna sceglie! la donna E’, l’uomo è tale nella ragione in cui puo’ DARE..

Reciprocità e spontaneità.. sono termini maschili.. non esistono nel vocabolario femminile.. anche se loro asseriscono il contrario.. se fosse vero, questo sito come altri, oltre che le varie situazioni sociali che ben conosciamo, non avrebbero motivo di esistere..

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Daniele 12:16 pm - 29th Gennaio:

Anche quest’ altro succube va inserito nella lista dei cattivi maestri, dei falliti, degli ometti castrati, senza un minimo di dignità.
>>
http://www.giovani.it/sport/news/moccia_intervista.php
Gli uomini quindi tendono ad essere tutti terribilmente immaturi?

Si è così. Il libro descrive tanti maschi di oggi, 35-40enni che si ritrovano ad imparare la vita da ragazzine diciassettenni. Maschi eterni bambini con una patologica difficoltà a staccarsi dalla famiglia d’origine, che portano il vestito, la camicia di jeans e le scarpe da ginnastica e non sanno prendersi le proprie responsabilità. Ed in questo fra l’altro c’è anche qualcosa di autobiografico: prima di sposarmi mia madre mi chiedeva quando mi sarei sposato e le avrei dato qualche nipotino. Mi sentivo una specie di Bridget Jones al maschile.

Le donne, almeno Niki in “Scusa ma ti chiamo amore”, sembrano invece maturare più in fretta. E’ l’evoluzione della Lolita?

Diciamo che non sono più lolite. Le donne di oggi sono molto più simili alle loro coetanee europee. Sono più evolute, più documentate, più dinamiche, leggono di più, sono più aperte alla vita, ai suoi mutamenti. Credo che in questo momento loro rappresentino la parte più evoluta del paese, da cui in tanti dovrebbero prendere esempio, gli uomini soprattutto.

Descrivi benissimo i giovani pur non essendo più giovane. Racconti le donne e sembri conoscerle benissimo. Come fai?

Perché mi piacciono e le osservo. Le invidio, perché hanno più possibilità di espressione rispetto a noi, per esempio nel modo di vestire. E poi ho sempre vissuto in mezzo alle donne. Oggi ho anche delle nipoti, fra cui una quattordicenne: una stupenda rivelatrice di emozioni. Gli uomini sono pratici e crudi, mentre le fanciulle sono uno spettacolo continuo.

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Daniele 12:25 pm - 29th Gennaio:

Jonathan fu già iscritto al primo forum sulla QM.
http://questionemaschile.forumfree.it/?t=1340605&st=1755

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Leonardo 2:38 pm - 29th Gennaio:

Oggi uno è stato arrestato perchè fotteva le foto delle lapidi di ragazze morte.
Il cosiddetto maniaco.Ok.Una cosa brutta per carità.
Fottere le foto sulle lapidi non è bello,però ai fini del nostro discorso,volevo chiedere:avete mai visto donne fare cose simili?
Mi si dirà,no, le donne(che non sono mai maniache,che brave),da brave bambine lo prendono in tre orifizi diversi e in ciò finisce la loro variabilità e complessità della loro sessualità.

Prendiamo le chatline…sono destinate quasi esclusivamente ad un pubblico maschile,quindi gli uomini riescono ad eccitarsi soltanto con una VOCE?
Bene vogliamo dire che l’eros maschile ha più sfumature?

Ed è per questo che dico,che una donna,non può neanche immaginare la sessualità di un uomo,cosa ci trovava quel tipo di eccitante nella morte?
Può una donna capire questo desiderio,seppure deprecabile?
—————————————————————————–
Infatti viene definito deprecabile e messo da parte per favorire i tre buchi. Bello questo esempio, anche se io trovo poetico un uomo che gode con la morte ed andrebbe studiato, e infatti tanta arte e poesia è nata dalle perversioni degli uomini: possiamo defenire, anche se deprecabili, i tantissimi lati oscuti degli uomini un segno di complessità? Perché non ci sono mai stati dittatori donna? Perché si condanna e non si studia il male degli uomini?

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Silent Hill 6:58 pm - 29th Gennaio:

Daniele
Anche quest’ altro succube va inserito nella lista dei cattivi maestri, dei falliti, degli ometti castrati, senza un minimo di dignità.

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Bleh, gli vanno dietro gli sfigati a quello…a momenti non so neanche chi sia. La storia che gli uomini non vogliono più prendersi responsabilità sta a significare che qualche cambiamento in atto c’è…hanno il terrore che l’uomo cominci a tralasciare seriamente matrimoni e quant’altro

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Gli uomini sono pratici e crudi
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Bene, quindi sta implicitamente affermando che sono gli uomini a mandare avanti la società, vero ?

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Silent Hill 7:54 pm - 29th Gennaio:
Simone 12:25 am - 30th Gennaio:

Donne che sentenziano e uomini che leccano loro i piedi.

http://elle-stilelibero.blogspot.com/2008/02/uomini-coraggiosi.html?zx=3ab2db575f4396e5

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Damien 12:30 am - 30th Gennaio:

..Penso che ci sia qualche fondo di verità.. infatti gli “ometti” ben si prestano ad andare con donne poco serie.. quello che la tipa non ha capito è che gli uomini con la U maiuscola non sono interessati nè al suo libro e tantomeno a relazionarsi con una Bitch, se non per motivi sessuali, ergo se ne deduce che dalle sue parti ci sono parecchi ometti e pochi uomini, e lei ha avuto la sfiga di non trovarne uno, cosi invece di parlare dei perchè, si è guardata bene dal denigrare le “bitches”.. ha pensato bene invero di fare un libro che, guarda caso, versa la colpa su TUTTI GLI UOMINI.. mica scema la tipa.. auguro a lei ed a quelle come lei di invecchiare in solitudine.. o con qualche ometto che la tratti da “bitch”.. e magari poi divorzi chiedendole gli alimenti.. tanto i soldi non le mancano di certo.. visto che molte “bitches” avranno sicuramente comperato il suo best seller! a proposito.. non leggete semplicemente il titolo in modo ordinario.. leggetelo anche come falli (peni) soffrire.. vedrete che assumerà tutto un altro contesto il significato del titolo stesso..

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Alessandro 10:23 am - 30th Gennaio:

Donne che sentenziano e uomini che leccano loro i piedi.

http://elle-stilelibero.blogspot.com/2008/02/uomini-coraggiosi.html?zx=3ab2db575f4396e5>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>&gt;
Non capisco che cosa ci sia da commentare in un articolo simile. Comunque è vero: molti uomini sono capaci di celebrare anche solo uno sbadiglio se a compierlo è una donna.

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Silent Hill 12:31 pm - 30th Gennaio:

Damien
ha pensato bene invero di fare un libro che, guarda caso, versa la colpa su TUTTI GLI UOMINI.. mica scema la tipa

>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

Mica solo questo è l’errore…a parte che sono le donne a preferire gli “stronzi”, non ha contato gli uomini come noi, cioè che allontanano il più possibile donnette del genere. Sugli ometti sono d’accordo

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sandro 3:30 pm - 30th Gennaio:

Fateve due risate:
http://www.nicoleminetti.it/index.html
“argomento del giorno: LE PARI OPPORTUNITA'”
smile

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sandro 3:38 pm - 30th Gennaio:

Ma la vera chicca è questa qua:
http://www.nicoleminetti.it/testi/attivita_pdf/3.pdf
Dico, ma vi rendete conto?
Ma come fa questa qua a guardarsi allo specchio senza sputarci sopra?

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Daniele 3:48 pm - 30th Gennaio:

Silent Hill
>>>>>>>>>>>>>>>>
Bleh, gli vanno dietro gli sfigati a quello…a momenti non so neanche chi sia
>>>>>>>>>>>>>>>>
Silent, innanzitutto un appunto: “sfigati” e’ un termine che va abolito, perche’ oltre a significare “senza figa”, e’ altamente denigratorio. Semmai sarebbe il caso di parlare di “sfortunati”. Detto questo, ha ben poco senso dire che tu a momenti non sai neanche chi sia” quel succube di Moccia, perche’ milioni di giovani e giovanissimi (soprattutto di sesso femminile) lo sanno benissimo. Giovani e giovanissimi che raccolgono il seguente messaggio: maschi=idioti e immaturi perenni; femmine=intelligentissime e furbissime.

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Marco 5:40 pm - 30th Gennaio:

Ma possibile che a sinistra nessuno abbia mai qualcosa da obiettare? E’ concepibile che nessun intellettuale e politico di sinistra abbia i coglioni e l’intelligenza per replicare a queste cancerogene sopravvissute femministe degli anni Settanta?
http://www.unita.it/commenti/lidiaravera/silenzio-maschio-1.269070
@ Silenzio maschio
di Lidia Ravera | tutti gli articoli dell’autore
Non tutte le ragazze si vendono per quattro soldi, ma quelle che lo fanno sono illuminate dai riflettori, riempiono giornali con le loro preoccupazioni materiali, con le loro descrizioni sciatte di sederi palpati e sessi in bellavista. Occupano gli schermi con la loro arroganza spaventata, con i loro occhiali scuri, con l’ansia di servirsi ancora prima che si secchi la fonte. Le ragazze che non si vendono tacciono. Tacciono le donne, stanche di questo baccanale sboccato. Poche parlano, per difendere la dignità di chi tace.

Ma quello che colpisce è il silenzio maschile. Voi che non pagate le donne, che non placcate le minorenni, che preferite la qualità alla quantità, che volentieri vi assumete il rischio di una relazione alla pari, che non considerate fare sesso una pratica completamente disgiunta dall’amore, dalla tenerezza, dalla seduzione, voi che non siete puttanieri, per favore, dite qualcosa!
29 gennaio 2011
@

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Marco 5:58 pm - 30th Gennaio:

C’è una domanda che vorrei rivolgere a Fabrizio e Rino:
a vostro parere è sbagliato affermare che la morale delle donne è intrinsecamente diversa e molto più labile di quella degli uomini? Vi rivolgo questa domanda perché io non ho memoria di donne, che ho conosciuto personalmente o di cui ho letto o ascoltato le opinioni, che si siano assunte spontaneamente la responsabilità di qualcosa, per quanto concerne la prostituzione e il rapporto con gli uomini.

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Marco 6:15 pm - 30th Gennaio:

@ Fabrizio –
Una prostituta di professione riceve quotidianamente più o meno una decina di clienti per un fatturato complessivo di almeno un migliaio di euro al giorno, quindi dai 20 ai 25.000 euro al mese.
Chiarisco che non parlo per sentito dire ma perché ho avuto modo di approfondire l’argomento con prostitute professioniste sia italiane che straniere.
Come ripeto, sto,parlando di prostitute “normali”.
@@@@@@@

E’ vero, una prostituta di professione che riceve in appartamento, può arrivare a guadagnare 20-25.000 euro.
Io stesso ho conosciuto delle sudamericane, che si gestivano in proprio, (cioè senza papponi) che guadagnavano cifre del genere.

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sandro 6:27 pm - 30th Gennaio:

Ieri a Milano c’è stata quella che nelle intenzioni doveva essere la “rivolta delle donne contro il bunga bunga”.
Leggete questo articolo e soprattutto osservate la fotogallery:
http://milano.repubblica.it/cronaca/2011/01/29/foto/sciarpa_bianca_in_nome_della_dignit-11817960/1/
In uno dei cartelli esposti c’è scritto “dov’è lo sdegno degli uomini per come il capo del governo usa le donne?”
Io pongo un’ altra domanda: dov’è la disapprovazione delle donne per questo andazzo?
Diecimila partecipanti, in buona percentuale uomini, come si può osservare dalle foto, sono una cifra risibile.
Un autentico flop.
Per come le donne si lamentano a ogni piè sospinto di essere discriminate, sarebbe stato lecito aspettarsi una partecipazione maggiore di almeno due ordini di grandezza.
Come mai alle donne, a quanto pare, interessa poco o niente contestare questo andazzo?

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Andrea 9:57 am - 4th Febbraio:

Vorrei segnalare queste parole, scritte altrove da un uomo, in risposta ad un altro uomo, che credo dicano moltissimo sul livello medio maschile.
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Ahahaha smile non è colpa mia se voi uomini normali per innata debolezza siete sotto il giogo della femmina. Lo dimostri mille volte quando prendi come modello l’islam. Ti piacerebbe essere al rimorchio dei maschi arabi che sono più decisi con il sesso femminile ! 😉
>>>>>

La coesione fra uomini, quando ci sono di mezzo le donne, è praticamente inesistente.
Viceversa, non ho mai letto né sentito delle donne, sfottere altre donne in maniera simmetrica.

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armando 2:58 pm - 4th Febbraio:

Per Marco. Alla domanda che hai fatto a Fabrizio ed a Rino, per parte mia rispondo che non tanto di morale si dovrebbe parlare, quanto invece di coscienza. Da questo punto di vista è verissimo che uomini e donne sono diversi, prevalendo nelle prima una sorta di falsa coscienza come minor capacità di distinzione, separazione, e quindi di assunzione diretta di responsabilità. Si dice che il modo di ragionare maschile è lineare, e la linea separa, quello femminile è circolare e il circolo unisce. Nella donna spesso le cose si confondono fino al fatto che le convenienze del momento diventano immediatamente convinzioni, fino alle prossime convenienze che se diverse dalle prime fanno cambiare anche le convinzioni. E ciò in perfetta buona fede, ossia in falsa coscienza. Assumersi le proprie responsabilità è difficile, è molto più facile glissare o attribuire la colpa agli altri e con ciò autogiustificarsi e rappresentare il mondo e se stessi diversi da quello che è. E’ quello che Jung chiama l’Ombra, òa parte inconscia difficile da accettare e che per questo viene rimossa. E’ ovvio che l’ombra agisce anche nel maschile, tanto più oggi che il maschio va femminilizzandosi. Prova ne sia esiste, anche sul piano sociale, una tendenza generalizzata ad attribuire sempre a qualcun altro la responsabilità di ciò che non va o non ci piace. Di volta in volta sono i maschi, o la società, o Berlusconi, o i comunisti, o le multinazionali del tabacco o la televisione o…o….o….. Chiunque, ma mai se stessi. Quello sulla prostituzione assunta e praticata liberamente è un esempio perfetto. La D’Addario è andata in Tv (anzi. è stata chiamata in Tv) per atteggiarsi a vittima del sistema o del maschio di potere. Stupefacente, davvero stupefacente! Ma anche i maschi non scherzano. Mai uno che si assuma la responsabilità di dire: sono così, ho la possibilità e ne usufruisco. Macchè. Si credono grandi machi che ostentano scandalizzati di non pagare le donne, quando invece lo fanno eccome in svariate maniere e non necessariamente con i soldi subito dopo una scopata, cosa che, fra l’altro, sarebbe almeno sincera e per questo anche più “sana”.

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Simone 12:21 am - 5th Febbraio:

ROMA – Le donne vogliono sposarsi ed avere figli mentre gli uomini fare gli scapoloni a vita? Falso, perché ormai i sogni dei single sembrano essersi capovolti: aumentano gli uomini che vogliono ‘accasarsi’, e addirittura superano le donne nel desiderio di avere figli.

Grazie ad uno studio Usa che Time ha definito la più grande indagine sui single mai fatta, a pochi giorni da San Valentino gli uomini soli scoprono che il loro sogno non è uscire tutte le sere con una ragazza diversa, ma trovare quella giusta ed avere dei figli da lei al più presto: su un campione di oltre 5200 single intervistati, più del 50% ha dichiarato di volere dei bambini, mentre solo il 46% delle donne ha lo stesso desiderio.

E se storicamente l’abito bianco era un sogno femminile, oggi il numero degli uomini che vuole sposarsi è pari a quello delle donne, che invece progressivamente abbandonano il desiderio dei fiori d’arancio. In particolare, vogliono sistemarsi gli over 50 e i giovanissimi.

”Lo studio conferma le mie ricerche sul cervello: il bisogno d’affetto e il meccanismo dell’affezionamento è identico nelle donne e negli uomini”, ha detto l’antropologa Helen Fisher, dell’Università di Rutgers, una delle autrici dell’indagine. Fisher spiega poi che le donne sono molto più attaccate degli uomini alla loro indipendenza, e danno più peso ad alcuni aspetti della vita da single come avere un conto in banca, coltivare i propri interessi, andare in vacanza. Tutto rigorosamente da sole.
>>

Mah…
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2011/02/04/visualizza_new.html_1611701352.html

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Alessandro 3:43 pm - 5th Febbraio:

Grazie ad uno studio Usa che Time ha definito la più grande indagine sui single mai fatta>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Spero che il Time fosse in vena di battute, perchè ciò che si sostiene in quello studio è una balla colossale, e non c’è bisogno di studi, sondaggi, ricerche varie per stabilirlo, ma è l’esperienza di chiunque a testimoniarlo. La donna è sempre alla ricerca di “accasarsi” o comunque di una relazione stabile con un uomo, viceversa l’uomo molto meno. Ho conosciuto donne, tante, che, reduci da esperienze matrimoniali, sentimentali fallimentari, continuano nella ricerca dell’uomo “giusto”, quello con cui accasarsi s’intende, sdegnando qualsiasi proposta che non vada in quella direzione. E’ la natura femminile e non ci vuole alcuno studio a suffragarlo. La stessa incapacità femminile a vivere il rapporto con un uomo in maniera “ludica”, e tutti ricorderanno l’incomprensione femminile per il tema del “sesso ludico”, lo testimonia pienamente. Invece gli statunitensi ci vengono a raccontare il contrario, Chissà, visto che lo studio è made in USA, magari in questo modo si spera di vendere qualche abito da sposa e da sposo in più smile. Sappiamo quanto la “massa” si lasci influenzare dai grandi numeri.

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Rino 10:29 pm - 5th Febbraio:

Marco.
>>
…a vostro parere è sbagliato affermare che la morale delle donne è intrinsecamente diversa e molto più labile…
>>

Sono del parere che questo argomento sia di importanza centrale.
Ci rifletto da molti anni in una evoluzione che mi ha condotto ad alcune ipotesi di non poco conto nella valutazione della diversità profonda tra F ed M (ipotesi che forse pochi condivideranno. Del resto neppure io le …condividevo 10 anni fa) .
Le affermazioni relative devono essere motivate adeguatamente altrimenti paiono solo opinioni estemporanee, ma anche se in questo momento non mi è possibile farlo (il che mi imbarazza un po’), le propongo egualmente.
A- morale e coscienza non coincidono ma hanno una stretta connessione
B- coscienza e responsabilità sono direttamente legate
C- M ed F hanno due forme eterogenee di coscienza
D- la diversa coscienza dipende da una diversa relazione con il tempo, con i concetti, con la memoria e dal diverso rapporto affettivo che UU e DD instaurano (interiormente) con quegli elementi.
E- ne discendono due modi diversi di “essere morali” ossia, letteralmente due ordini di moralità.

Armando ne ha elencato alcuni tratti che rimandano in qualche modo agli elementi che ho indicato sopra. Quanto al tempo, ad es., egli ha distinto tra tempo lineare e tempo circolare. Già questo è decisivo. Sorge infatti la domanda: come si può essere colpevoli nel tempo circolare?

Una prima risposta ce la dà Nicce, il quale inventò l’Eterno Ritorno con lo scopo di restituire l’innocenza alla storia (al Divenire), come se il tempo circolare garantisse l’innocenza. Infatti dove sta la colpa e come si può essere colpevoli se tutto è reversibile? (giacché circolarità implica =>reversibilità)

Le conseguenze di una tale ipotesi sono però troppo importanti per non analizzarne a fondo e con scrupolo i presupposti. Sarebbe grave, imperdonabile se ci sbagliassimo su questo punto.
Perciò è bene essere prudenti. Nondimeno, oggi, a domanda rispondo: sì, ci sono due forme morali F – M, incommensurabili.

Ne parleremo.

RDV

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sandro 12:39 pm - 6th Febbraio:

“ci sono due forme morali F – M, incommensurabili”
______________
Ma siamo sicuri che queste due forme combacino esattamente con F e M?
Secondo me una parte, seppur minoritaria, degli uomini, ha un concetto di moralità molto più simile a quello femminile, che a quello degli altri uomini.
Il contrario, invece, è molto, ma molto raro.
Questo è l’aspetto che, dal mio punto di vista, sta alla base del sodalizio delinquenziale che c’è tra una parte del mondo maschile e la quasi totalità di quello femminile: sono fatti della stessa pasta, per questo si intendono alla perfezione, si cercano, e condividono una profonda ostilità nei confronti della restante parte del genere maschile.
Credo inoltre che nella società sa in atto una pressione nei confronti degli uomini da questo punto di vista, per spingerli sempre più a condividere una moralità fatta ad immagine e somiglianza di quella femminile.
E questo, dal mio punto di vista, rappresenta uno dei nodi fondamentali della QM: qui gli uomini rischiano davvero di giocarsi quel credito morale che, della QM, rappresenta le uniche fondamenta su cui si possa costruire il riscatto maschile.
Questa è una delle armi psicologiche più subdole ad essere usata contro di noi, vogliono abbassarci al loro livello, e si tratta di un livello molto, ma molto basso, sordido: la piega che sta prendendo la società in cui viviamo è diretta conseguenza del progressivo affermarsi di una moralità di questo tipo.

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Daniele 6:49 pm - 6th Febbraio:

sandro
>>>>>>>>>>>>>>>
qui gli uomini rischiano davvero di giocarsi quel credito morale che, della QM, rappresenta le uniche fondamenta su cui si possa costruire il riscatto maschile.
>>>>>>>>>>>>>>>>

Personalmente non credo che gli uomini si stiano giocando il credito morale, perche’, secondo me, se lo sono giocato da un bel pezzo. Di conseguenza nutro seri dubbi riguardo ad ipotetici riscatti maschili, considerando poi la progressiva femminilizzazione dei nostri simili.
Ad esempio, fra i miei coetanei non conosco quasi nessuno che ragioni da… maschio. Sono quasi tutti delle sottomesse femminucce, dei maschietti sempre pronti a dire “sì, tesoro”; anche se hanno un collo taurino (tipo il mio), dei mega bicipiti e praticano pugilato o kick boxing.

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Leonardo 8:04 pm - 6th Febbraio:

Questo è l’aspetto che, dal mio punto di vista, sta alla base del sodalizio delinquenziale che c’è tra una parte del mondo maschile e la quasi totalità di quello femminile: sono fatti della stessa pasta, per questo si intendono alla perfezione, si cercano, e condividono una profonda ostilità nei confronti della restante parte del genere maschile.

http://digilander.libero.it/Diavolo.Di.Un.Angelo/berlusconi_fuck.jpg

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sandro 4:27 am - 7th Febbraio:

“Personalmente non credo che gli uomini si stiano giocando il credito morale, perche’, secondo me, se lo sono giocato da un bel pezzo”
_____________
Non tutti: una parte degli uomini non ha abbandonato la dimensione etica della vita, ed è da quelli che bisogna ripartire.
Perché il terreno di battaglia è l’ etica: i due ordini di moralità di cui sopra, si differenziano proprio per il fatto che, uno di essi, è fondato sull’ etica, mentre l’ altro, è fondato sull’ interesse individuale (“è giusto quello che va bene per me”).
Il vero patrimonio del maschile, sebbene non di TUTTO il maschile, è proprio la dimensione etica, cosa che le donne tendono a scansare con fastidio, come un’ inutile e dannosa pippa mentale che impedisce loro di farsi i cazzi propri al meglio.
In questo sono ampiamente supportate da una parte del genere maschile che, in questo modo, abdica semplicemente a quella che è l’ essenza della maschilità.
Un relativismo di comodo dal sapore molto paraculo, teso verso un modello di società regolato unicamente dai rapporti di forza, perché questo conviene a chi riesce a cementare una maggioranza attorno ad un interesse comune (fottere gli uomini beta).
Questo però rappresenta la perfetta antitesi del concetto di etica, dunque, per evitare che la massa maschile, forte di carte costituzionali fondate proprio su princìpi di carattere etico, contesti proprio questo, cosa che minerebbe la base del sodalizio donne – sistema, basato su una democrazia di facciata che copre la dittatura della maggioranza nei fatti, occorre spingere il maggior numero possibile di uomini ad abdicare all’ etica stessa, presentandola come un ostacolo piuttosto che una risorsa.
Ma la realtà è l’ esatto contrario: l’ etica è la nostra principale risorsa, e ogni compromesso al riguardo da parte nostra rappresenta un tassello in più nel mosaico della nostra rovina.
La soluzione della QM passa necessariamente per la riaffermazione del primato dell’ etica.
______________
“fra i miei coetanei non conosco quasi nessuno che ragioni da… maschio”
______________
Se l’ esempio viene dall’ alto…
http://www.ilfoglio.it/soloqui/7625

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Fabrizio Marchi 10:27 am - 7th Febbraio:

“l’ etica è la nostra principale risorsa, e ogni compromesso al riguardo da parte nostra rappresenta un tassello in più nel mosaico della nostra rovina.
La soluzione della QM passa necessariamente per la riaffermazione del primato dell’ etica”. (Sandro)
Sono d’accordo. Aggiungerei come altrettanto fondamentale il concetto di Libertà, che ho cercato di spiegare nell’ articolo “Il dover essere e i maschi beta”.
Libertà da qualsiasi “dover essere” che non sia riconducibile alla legge morale (quindi all’etica) ed Etica devono costituire i pilastri della rinascita di una nuova identità maschile ferita e ingabbiata all’interno di sistemi “valoriali” falsi, imposti con l’inganno, il ricatto e la mistificazione .
Resta da stabilire cosa significhi per noi (quanto meno per me) legge morale. Ci tornerò senz’altro prossimamente anche se nella nostra Carta dei Principi, nel nostro Manifesto e in tanti altri articoli (non solo del sottoscritto ovviamente), credo si evinca, per lo meno in parte, quali siano i nostri parametri e valori di riferimento
Fabrizio

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armando 12:07 pm - 7th Febbraio:

Sandro. le forme morali non coincidono esattamente con maschile femminile. Se sul pianio simbolico sono ben individuabili, su quello concreto meno, seppure a grandi linee ci sia corrispondenza. E ciò per motivi storici, dunque contingenti, e perchè ciascun genere partecipa ontologicamente anche dell’altro. Il punto è quando un genere “rinnega”, diciamco così, i propri caratteri simbolici e assume quelli dell’altro.

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sandro 12:48 pm - 7th Febbraio:

“Resta da stabilire cosa significhi per noi (quanto meno per me) legge morale”
_______________
Cominciamo intanto a dire cosa NON può essere legge morale.
Calpestare i diritti altrui per farsi i cazzi propri sicuramente NON può essere in alcun modo spacciato per un principio di carattere etico.
Cominciamo a dire che se qualcuno è libero di fare il cazzo che gli pare allora lo siamo pure noi tutti, e che una società dove accade questo, precipita nel caos.
Cominciamo pure a ribadire che questo paese è dotato di una carta costituzionale, la quale mal si presta ad acrobazie interpretative, anzi, su questi temi qua è fin troppo chiara, e che chi non condivide quello che c’è scritto può semplicemente scegliere tra andarsene altrove o andarsene in galera, nel caso in cui sostenga la necessità di cambiare quello che c’è scritto, contraddicendone, appunto, i princìpi etici.
Cominciamo a ribadire con veemenza ste robe qua.

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Daniele 1:42 am - 8th Febbraio:

Ennesima dimostrazione di chi realmente siano le femmine e di quanto le suddette, al di là dei falsissimi sorrisi di convenienza, disprezzino il sesso maschile.
http://antifeminist.altervista.org/multimedia/male_bashing_tv_3.htm
Praticamente vivono nel risentimento e nell’odio.

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Fabrizio Marchi 8:56 am - 8th Febbraio:

Sono assolutamente d’accordo sul fatto che la Costituzione Italiana sia una delle migliori e più avanzate del mondo e sulla necessità di difenderla e preservarla, specie in questa fase storica.
Sarei più cauto invece nell’affermare, come fai tu, che “chi non condivide quello che c’è scritto può semplicemente scegliere tra andarsene altrove o andarsene in galera, nel caso in cui sostenga la necessità di cambiare quello che c’è scritto, contraddicendone, appunto, i princìpi etici. (Sandro)
In galera ci deve andare chi nei fatti,cioè con azioni concrete, agisce in modo anticostituzionale. Ma non chi sostiene democraticamente la necessità di modificarla. Questo è nel suo pieno diritto, sancito dalla Costituzione stessa. Che non lo si condivida (io per primo) è un altro discorso, ma questo non ha nulla a che vedere con il diritto di ciascuno di esprimere liberamente la propria opinione, che include anche la possibilità di criticare la Costituzione o di sostenere la necessità di una sua revisione. Purchè pacificamente e democraticamente.
Come forse ricorderai, durante uno scontro dialettico in Parlamento, l’allora presidente della Camera dei deputati, Sandro Pertini si rivolse al leader del MSI, Giorgio Almirante, che stava incalzando e togliendo la parola ad altri deputati, con le testuali parole:”On. Almirante, sarei disposto a dare la vita, come lei sa (possiamo senz’altro credergli, vista la sua Storia personale) per difendere il suo diritto ad esprimere liberamente la sua opinione in quest’Aula, ma ora il Regolamento mi impone di togliergliela, se lei continua, con il suo comportamento, a privare gli altri dello stesso diritto. Non mi costringa a farlo”.
Io sono sempre stato molto meno democratico e tollerante di Sandro Pertini, molto probabilmente perché non ho e non ho mai avuto la sua stessa forza, coraggio e saggezza. Però, come disse una volta Woody Allen con una celebre battuta (gli chiesero se nel suo delirio di onnipotenza pensava forse di ispirarsi a Gesù Cristo):”A qualcuno dovrò pur ispirarmi”. smile
Fabrizio

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sandro 11:30 am - 8th Febbraio:

“la possibilità di criticare la Costituzione o di sostenere la necessità di una sua revisione”
_____________
Un conto è revisionare la forma, un altro contraddire la sostanza.
E’ lì che ci vorrebbe, a parer mio, la galera.
Bisognerebbe istituire il reato di “vilipendio della costituzione”.

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Fabio 11:59 am - 8th Febbraio:

Ennesima dimostrazione di chi realmente siano le femmine e di quanto le suddette, al di là dei falsissimi sorrisi di convenienza, disprezzino il sesso maschile.
http://antifeminist.altervista.org/multimedia/male_bashing_tv_3.htm
Praticamente vivono nel risentimento e nell’odio. (Daniele)
____________

Concordo al cento per cento. Brevemente vorrei aggiungere un paio di considerazioni.
Una donna che si permettesse di parlarmi come Daniela Santanchè, dovrebbe iniziare a correre, sennò rischierebbe alquanto. Un po’ come le successe tempo fa a Milano…
http://www.youtube.com/watch?v=meVBUqjXeSs&feature=related
Riguardo a quegli ometti che parlano di “superiorità delle donne”, il più ridicolo e patetico di tutti è il Berlusca, che nonostante le sviolinate e le strusciate verso il “gentil sesso”, si guarda bene dal lasciare il suo posto a una donna. E’ veramente un mondo folle.
_____________
E’ lì che ci vorrebbe, a parer mio, la galera.
Bisognerebbe istituire il reato di “vilipendio della costituzione”. (Sandro)
_____________

Non esageriamo.

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sandro 1:18 pm - 8th Febbraio:

“Non esageriamo”
_____________
Esagerare?
Modificare a colpi di maggioranza le regole del gioco è l’ anticamera della dittatura.
I princìpi etici di una nazione non sono negoziabili, altrimenti è la fine.

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sandro 1:58 pm - 8th Febbraio:

L’ articolo 283 del codice penale, nella sua versione originaria:
“Chiunque commette un fatto diretto a mutare la costituzione dello Stato, o la forma del Governo, con mezzi non consentiti dall’ordinamento costituzionale dello Stato, è punito con la reclusione non inferiore a dodici anni”
E nella versione “corretta” nel gennaio 2006 (indovinate da chi):
“Chiunque, con atti violenti, commette un fatto diretto e idoneo a mutare la Costituzione dello Stato o la forma di governo, è punito con la reclusione non inferiore a cinque anni”
Propongo di riportarlo alla sua forma originaria con un’ aggiunta:
“Chiunque commette un fatto diretto a mutare la costituzione dello Stato, o la forma del Governo, con mezzi non consentiti dall’ordinamento costituzionale dello Stato, o contraddicendo i princìpi fondamentali della costituzione stessa, è punito con la reclusione non inferiore a dodici anni”

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ckkb 5:57 pm - 8th Febbraio:

Ecco,
ora che
la nottola di Minerva si è alzata in volo,
“L’utero è mio e lo gestisco io”
significava in realtà:
“Il cazzo è vostro ma lo gestiamo noi”.

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Sandro2 1:39 am - 21st Febbraio:

L’EUROPEO n.2 – 1966
di Joseph Barry

Se si deve parlare di “arte”, diciamo allora che la prima arte della donna deve essere quella di avere charme. Bisogna imparare a piacere prima di imparare a vestirsi. E si guardi bene dalle false arti delle femmes savantes, le pseudosofisticate. Non c’è niente che gli uomini odino di più, ma quante donne se ne rendono conto?
Studino, sicuro, ma subito dopo dimentichino quel che hanno imparato. Ha mai visto un’epoca in cui le donne sono sembrate più irritanti agli uomini di questa?
____________
E perché succede questo?
_____________

Oh, per molti motivi. Anzitutto perché le donne d’oggi sembrano pretendere tutto dagli uomini, ogni tipo di servizio e di sacrificio. E loro, al contrario, non sono disposte a fare neppure il piccolo sacrificio di
ammettere qualche volta di avere sbagliato. In secondo luogo, la donna, per istinto, tende al possesso: ma, sino ad oggi, un istinto delgenere aveva almeno cercato di nasconderlo.
___________
E l’istinto dell’uomo qual è?
___________

L’istinto dell’uomo è donare. La donna saggia, perciò, dà all’uomo l’illusione che lui stia sempre donandole qualcosa. Non si tratta di finzione, ma di diplomazia, e la diplomazia è più necessaria negli affari domestici che in quelli internazionali, visto che gli affari domestici durano per tutta la vita. Una vita, gliel’assicuro, può essere un tempo molto lungo. Se così non fosse, poco importerebbe come lo si vive: i nostri errori durerebbero poco.
______________
Che cosa direbbe alle donne, se dovesse esprimere in poche parole
quel che le ha insegnato la vita?
______________

Come si può dire tanto in poche parole? Penso che la sorprenderà sentirmi dire che, tutto considerato, penso che sia meglio per le donne, se vogliono essere felici per una lunga parte della loro vita, vivere secondo i canoni della morale convenzionale. Dovrebbero essere dei geni di coraggio per riuscire a tanto non facendolo e, alla fine, dovrebbero comunque pagare il tremendo prezzo della solitudine. Nessuno lo sa meglio di me. Per una donna ci sono poche cose peggiori. La solitudine può aiutare un uomo a raggiungere i suoi scopi, ma per una donna è una condizione micidiale. Meglio vivere col proprio marito anche se è diventato grasso e noioso, piuttosto che sola.
___________

COCO CHANEL 1883-1971
http://it.wikipedia.org/wiki/Coco_Chanel

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Sandro2 10:33 am - 11th Marzo:

Ho costretto mio marito a farsi il caffè
Caro Beppe,
un po’ di satira per la giornata della donna, che qui in USA non festeggiano. Ho cercato di spiegare questa festa a mio marito, l’americano, e lui mi chiede perche’ non c’e’ un festa per gli uomini. Ecco una piccola vittoria per le femmine! Mi domanda perche’ il caffe’ non e’ pronto e gli rispondo di farselo da se’, anzi esigo un cappuccino. Non sa usare la Gaggia, gli indico quella piu’ facile, l’Alicia. Cerca disperatamente il recipiente del caffe’ che non e’ a vista. Lo vedo perso, incapace, orgoglioso al punto di non chiedere aiuto, mi da’ occhiate vendicative. Io intanto penso che il mio lavoro di donna di casa e’ salvo e lui ora comincia a girare con occhi di falco in cerca di preda. All’improvviso vede il panettone e si accinge a tagliarne un pezzo con un coltello senza denti… resisto la tentazione di fargli vedere come si taglia, intanto il panettone si e’ acquattato di 2 cm… Comincio a sentirmi una CEO e rido internamente, perche’ voi uomini siete cosi’ insicuri che se vi si deride vi sentite inferiori e soffrite, non come noi donne che da tanto siamo considerate meno dei maschi. Alla fine addito il caffe’ e lui, come un cane con la coda tra le gambe, inizia l’operazione espresso. Viene lungo, acquoso, uno schifo. Non ha idea come si faccia il cappuccino, mi fa il caffellatte. Io lo lodo, lo liscio perche’ piu’ tardi dovra’ passare l’aspirapolvere… Mi domando chi e’ il sesso forte, ma lo so, per questo non scenderei mai in piazza, magari scenderei in un museo, una libreria, un centro commerciale, tutto con la sua carta di credito. Forse la dignita’ della donna e’ l’essere ben preparata per la vita che conduci senza aspettarsi il caffe’ a letto.
Saluti,
Maria Grazia Fallai, migliarino@aol.com

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Gianmichele 10:42 pm - 19th Marzo:

Ciao a tutti!
volevo un vostro parere su Giuseppe Simone, il ragazzo diventato molto popolare su youtube, se non lo conoscete andate a vedere i tanti video che ha fatto, come potete notare è l’esempio vivente del maschio beta, in poche parole e in pratica sta uscendo fuori di testa perchè non avendo un lavoro fisso, ed essendo non tanto bello, non trova una ragazza e ritrovarndosi emarginato dalla società per queste sue condizioni, ha deciso di postare questi video dove spiega , a modo suo, le sue teorie e il suo disprezzo sia per le donne che per il resto… secondo me non è pazzo ma è solo un maschio beta.. da notare i commenti meschini delle donne nei suoi video *_*

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Alessandro 9:40 am - 20th Marzo:

Ho dato uno sguardo a qualche videomessaggio di Giuseppe Simone. Al di là della proprietà di linguaggio non certo da primo della classe, al di là di qualche fesseria, secondo me, presente nei suoi discorsi, soffermandosi sugli aspetti puramente contenutistici trovo che abbia la vista molto più acuta di tanti nostri coetanei. Ho ascoltato il suo monologo sulle tifoserie e sulla prostituzione e su entrambi gli argomenti mi sembra abbia le idee chiare, mentre ho trovato piuttosto risibili i suoi consigli su come far eccitare una donna. Qui mi sono fermato.
Inoltre trovo che abbia un coraggio non da poco, ossia quello di essere se stesso, in una società in cui è imperativo recitare la parte dei “vincenti”. Non è certamente pazzo ne è un fenomeno da baraccone, vive sulla sua pelle il rifiuto di una società con la puzza sotto il naso e ha il coraggio di esternare questo suo stato d’animo, in maniera piuttosto colorita e sgrammaticata, ma in ogni caso interessante, non banale.

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mauro recher 11:14 am - 20th Marzo:

avevo scritto a Fabrizio .di questo personaggio ,per me più importanti del contenuto dei suoi monologhi ,sono appunto i commenti ,che sono molto monotematici ,e non mi sembrano che dicano cose più sensate di lui ,sono i soliti “sfigato” ecc ecc(e devo dire che tra uomini e donne ,in questo caso non c’è molta differenza) ..per esempio ,sulle tifoserie sono d’accordo in parte ,se resta una passione e si vive in quanto tale ,vale come per la pesca smile ,ma questo ,naturalemente ,è un mio pensiero , credo che però esageri con i “coglioni” ….
se devo comunque fare una critica trovo che sia un “beta” alla ricerca della notorietà …..anche se do ragione ad Alessandro ,difficile in questi tempi trovare persone “genuine”,che non usino una maschera

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Leonardo 12:57 pm - 20th Marzo:

Ma cosa si ridono gli uomini su questi argomenti?
Il sorrisetto credo sia il voler apparire superiore: io con le donne ci sò fare, the sei gay se parli male di loro: perché Giuseppe Simone è brutto, e quindi sfigato, ma se era bello il frocio se lo beccava.

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Alessandro 5:07 pm - 20th Marzo:

se devo comunque fare una critica trovo che sia un “beta” alla ricerca della notorietà …..
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Sono d’accordo, Mauro. Mi sembra anche che lanci spesso qualche richiesta di lavoro a chi è in ascolto durante i suoi monologhi, e gli auguro di avere successo su questo punto, anche perchè sull’altro, il trovare la sua “dolce metà”, altra sua aspirazione, da “sfigato”, come si definisce, mi pare abbastanza improbabile l’ottenimento del risultato.

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Marco 5:15 pm - 20th Marzo:

Leonardo
@ Ma cosa si ridono gli uomini su questi argomenti?
@@@@@

Ridono perché disprezzano tutti quegli uomini che non risultano essere “vincenti” con le donne.
Stai pur tranquillo che discorsi del genere non sentirai mai farli dalle donne nei confronti delle altre donne.
Il fatto è che certe stupide mentalità sono antecendenti al femminismo, pertanto radicate nel tessuto sociale e molto difficili da sradicare.
Sostanzialmente l’uomo comune è un idiota, molto più idiota della donna comune, che non a caso risulta essere vincente nei rapporti con l’altro sesso.

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Leonardo 7:26 pm - 20th Marzo:

Marco
Ridono perché disprezzano tutti quegli uomini che non risultano essere “vincenti” con le donne.
————————————————————————
C’è chi è sposato e chi va con le prostitute, ma la masturbazione credo essere l’attività sessuale maggiore tra gli uomini; le tre cose elencate non sono il massimo: quindi hanno poco da ridere.

  (Quota)  (Replica)

Simone M. 12:34 pm - 26th Marzo:

Come ho già avuto modo di scrivere, da anni non ho più una relazione stabile, per tutta una serie di motivi da ricondurre sia a fattori esterni – cioè sociali e ampiamente sviscerati in questa sede – che personali, fra i quali il fatto che dopo anni di “singletudine”, ed arrivati alla soglia dei quarant’anni, si diventa inadeguati ad una vita coppia.
Di conseguenza, e al pari di tanti altri, non ho una vita sessuale e sentimentale, ma solo occasionali rapporti con le prostitute, ed ancora più raramente brevi e insignificanti “storielle” con donne comuni.
Il che si traduce in una mancanza di energia sul lavoro (sono un geometra) e nella vita di tutti i giorni, mista ad una sempre più forte apatia. Ad esempio, proprio ieri sera, e a distanza di almeno sei mesi, mi è capitato di rincontrare una venticinquenne prostituta rumena e non appena l’ho vista ho come avuto una “scarica ormonale”, ma ho dovuto lasciar perdere perché a breve devo pagare l’assicurazione dell’auto e l’affitto. Definire frustrante tutto ciò è poco, perché ci si sente a dir poco impotenti, in tutti i sensi, dato che se non hai denaro da spendere non fai sesso, l’iniziativa femminile non esiste e di corteggiare una donna non ne ho più voglia, considerando tutte le umiliazioni passate. Il bello è che c’è chi dice che la vita comincia a quarant’anni (io ne ho trentanove, compiuti da poco) e che il potere è maschio. Mi sento sempre più preso per il culo.

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Rino 4:11 pm - 26th Marzo:

Simone M.
>>
Definire frustrante tutto ciò è poco, perché ci si sente a dir poco impotenti, in tutti i sensi, dato che se non hai denaro da spendere non fai sesso, l’iniziativa femminile non esiste e di corteggiare una donna non ne ho più voglia, considerando tutte le umiliazioni passate.
>>

Latineggiando…

Homo sine pecunia imago castitatis.

Leo
>>
C’è chi è sposato e chi va con le prostitute,
>>

E poi ci sono quelli sposati che a loro volta vanno a pagamento.

Matrimonium castitatis ianua.

Rino D.V.

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mauro recher 5:33 pm - 26th Marzo:

ma infatti Simone ,siamo pratricamente sulla stessa barca ,sia come età (tra un mese compio 41) che ,come situazione sentimentale ….il bello (o il brutto) è che ,andando in giro per i vari forum diciamo “generalisti” ..la stragrande maggioranza di quelli che hanno avuto delusioni o che non hanno un vero rapporto con l’altro sesso ,sono appunto uomini (si può benissimo parlare del 90 %) il che ,in un contesto maschilista ,mi suona alquanto anormale ,in teoria dovrebbe essere il contrario ,qualcuno ha scritto che siamo il paese più maschilista d’europa ,pero …
1- gli uomini muoino di più sul lavoro
2. gli stessi uomini hanno più difficolta sentimentali
se questo è il mio “potere” mne faccio volentieri a meno

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