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Intervista a Fabrizio Marchi.
Argomento: il fenomeno della violenza sulle donne (e sugli uomini) e della sua rappresentazione mediatica.
Ripubblichiamo oggi questa intervista realizzata da Antonietta Gianola al sottoscritto perchè quella che abbiamo pubblicato ieri conteneva una foto di Oliviero Toscani raffigurante un bambino e una bambina nudi che non è stata accettata da FB in quanto considerata oscena, e ciò ha fatto sì che l’articolo sia stato censurato. Sotto il bambino c’era la scritta “carnefice”, e sotto la bambina la scritta “vittima”. Quella foto, a nostro parere ignobile, faceva parte di una campagna pubblicitaria contro il “femminicidio” e la violenza maschile promossa alcuni anni fa da Donna Moderna.
Naturalmente Facebook ha censurato quella foto non perchè sessista (antimaschile) ma perchè raffigura due bambini nudi. La contraddizione consiste nel fatto che una campagna di criminalizzazione sessista e antimaschile di quelle proporzioni può essere portata avanti senza nessun problema e anzi sostenuta, ma a noi viene censurato un articolo perchè contiene una foto che fa riferimento a quella stessa campagna pubblicitaria che ritrae i due bambini nudi.
Giorni fa alcuni nostri amici e anche il sottoscritto sono stati ripetutamente censurati e sanzionati da Facebook (anche) perchè avevano pubblicato ritratti di artisti e pittori famosi con dei nudi. In quel caso si tratta di algoritmi, come si suol dire. Il sistema censorio scatta in automatico quando ci sono immagini di nudo, anche se sono dipinti del Botticelli o del Caravaggio. Stessa cosa per alcuni termini che non possono essere scritti perchè scatta in automatico la censura. Un nostro amico tempo fa ha pubblicato, nell’ambito di un dibattito contro il razzismo, una celebre frase del leader afroamericano Malcom X in cui quest’ultimo utilizza la parola “nero” (la parola è un’altra ma ses la scrivo veniamo censurati e sospesi a tempo indeterminato). Ebbene, gli è stato impedito di pubblicare e commentare per due settimane.
E’ evidente che siamo di fronte ad una forma di neo-puritanesimo politicamente corretto il cui obiettivo è ridurre al minimo gli spazi di dissenso.
Un’ultima cosa. Come faccio sempre, per trovare una foto adeguata per questa intervista il cui tema è la violenza, sono andato su Google e ho digitato la parola “violenza”. Ebbene, escono esclusivamente immagini di donne vittime di violenza o di uomini che picchiano una donna, e ancora donne con occhi pesti, imbavagliate, sfregiate, incatenate, ingabbiate, stuprate, torturare. E’ evidente che per Google (solo per Google?) la violenza è a senso unico. Mi aspettavo di vedere tante immagini di uomini, donne e bambini maltrattati e violentati, immagini di guerre, bombardamenti, aggressioni e violenze di ogni genere e via discorrendo. Nulla di tutto ciò. Solo immagini di donne che subiscono violenza da parte degli uomini. Provare per credere.
No comment.
Impossibilitati quindi a trovare una foto adeguata, pubblichiamo questa intervista senza immagini.
Fabrizio Marchi
Di seguito l’intervista:
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2 Commenti
La mia ultima intervista radiofonica sul tema della violenza realizzata da Antonietta Gianola.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
https://femdominismo.wordpress.com/2018/03/20/errori-della-natura/
mauro recher(Quota) (Replica)