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“Fine pena mai”. E’ questa la logica che sta dietro alle parole di Giulia Bongiorno, femminista di “destra” (quelle di “sinistra” non sono meno forcaiole, anzi…), naturalmente fondata sul postulato che la storia dell’umanità null’altro sia se non la storia dell’oppressione e della discriminazione del genere femminile da parte di quello maschile.
Lei non può dirlo, ovviamente, ma il significato del suo messaggio è quello. Una colpa inestinguibile, quella appunto dell’oppressione maschile tout court di tutti gli uomini su tutte le donne (secondo l’interpretazione femminista della storia, sposata trasversalmente e universalmente da tutte le correnti politiche e culturali ed elevata a Verità Assoluta e Incontestabile), che genera a sua volta un debito e un credito inestinguibili.
Che le colpe (vere o presunte…) dei padri ricadano dunque sui figli. Che si facciano pure leggi “spudoratamente” sbilanciate in favore delle donne” (e quindi discriminatorie nei confronti degli uomini, sempre se la logica non è acqua fresca…) – come dichiara la stessa Bongiorno. E che si fotta pure il principio di irretroattività delle leggi.
Se lo dice un’ esperta di diritto come la Bongiorno possiamo stare tranquilli.
Qualcuno (anche autorevoli pensatori) ha sostenuto che il fascismo sia ormai morto da tempo. Io non lo penso affatto (lo penso per il ventennio mussoliniano) e credo anzi che esso si riprensenti di volta in volta nella storia in forme a volte tradizionali (come ad esempio sta avvenendo in questi anni recenti in Ucraina e in altri paesi europei dove sono cresciuti movimenti xenofobi e/o razzisti) e altre volte (sempre più spesso) in forme differenti e molto più sofisticate perchè abilmente camuffate. Pasolini ad esempio definiva il consumismo e la mercificazione capitalista come una nuova forma di fascismo, a sua detta ancora più pericolosa perchè molto più potente nella sua capacità di penetrare in profondità nella sfera psichica delle persone e di condizionarla.
Il femminismo sessista e interclassista camuffato da ideologia di liberazione è senz’altro una di quelle. E anche una fra le più sofisticate e subdole.
26 Commenti
Questa, celebrata come uno dei grandi avvocati italiani, protagonista delle cause più mediaticamente seguite, pagata cifre da capogiro, si sente discriminata in quanto donna? Ma che cosa vorrebbe di più? La santificazione?
Da notare che alla lagna di queste privilegiate non seguono mai dati seri a supporto della presunta discriminazione di genere in Occidente. Siamo al semplice sfogo o c’è dietro un disegno ben preciso? Io propenderei più per la seconda ipotesi. Nel ripetere ossessivamente questo luogo comune si vuole mettere alla prova l’altro sesso. Si vuole capire fin dove ci si può spingere nelle richieste.
Da notare inoltre come queste donne siano talvolta anche sposate o fidanzate . Ora come un uomo con un minimo di amor proprio possa convivere con donne che hanno una così profonda disistima dell’altro sesso, più o meno celato dietro le battaglie per l’emancipazione che sostengono d’intraprendere, per me risulterà sempre stupefacente. E di questo genere di uomini a vocazione masochista ce n’è una caterva, soprattutto a sinistra. E’ allora evidente che il miglior alleato di queste fondamentaliste è proprio il rincoglionimento maschile occidentale.
Alessandro(Quota) (Replica)
Checchè ne dicano poi le femministe, la violenza esercitata dai maschi è principalmente diretta verso altri maschi, in particolar modo in quell’età della vita nota come adolescenza, quando non pochi maschi sono chiamati a una vera e propria prova d’iniziazione all’età adulta, dovendo resistere alle aggressioni di natura psicologica di veri e propri branchi appartenenti al loro stesso sesso, anch’essi ben camuffati dietro modi insospettabili
Alessandro(Quota) (Replica)
Questo dimostra che il femminismo sia di sinistra che di destra non è poi molto diverso, anzi …magari usano sistemi e parole diverse , ma il risultato è identico
mauro recher(Quota) (Replica)
Alessandro,
scusami, mi son preso la libertà di spostare i tuoi due (ultimi) commenti in questo nuovo (ed attinente) thread di Fabrizio.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Da un certo punto di vista la tizia ha ragione; mi spiego:
Ha ragione se ad esempio sono stati gli uomini ad “inventare”:
-la famiglia tradizionale;
-il matrimonio;
-la monogamia
-una certa “morale sessuale”
Se volete conoscere i pensieri ed i “valori” profondi delle donne, affidatevi ai professionisti della manipolazione mentale. E’ apparsa recentemente in TV la pubblicità di una crema miracolosa per la pelle, che rende giovani le attempate. La protagonista viene fintamente intervistata, le chiedono: “hai un amore?” e lei, l’attempata cosa risponde? “perché uno solo?”.
Insomma, la donna è stata per secoli oppressa dall’uomo perché è stata confinata in famiglia a fare la madre monogama; per secoli non ha potuto dare spazio alla libertina che E’ IN LEI; per secoli l’hanno fatta dedicare ai figli, quando intrinsecamente se ne infischia di loro; delle regole; di chiunque.
p.s. un’altra pubblicità ora modificata, incitava la protagonista (per niente giovane) a mettersi internet perché così poteva conoscere altri uomini.Di pubblicità simili, o che invitano a cornificare, ce ne sono molte; se ci sono è perché sono intimamente condivise dal target.
Vincenzo Mastriani(Quota) (Replica)
è come dire di accendere la luce per vedere se è spenta…non ha senso quello che dice questa criminale.
quindi per questa criminale essere un uomo è già un crimine, non serve essere onesto e non aver fatto mai niente di male
Simone(Quota) (Replica)
Trovo il commento di Vincenzo Mastriani degno di nota. Purtroppo non sono un esperto antropologo e la materia meriterebbe sicuramente di essere approfondita. In ogni modo anche se davvero fosse stato l’uomo ad inventare il matrimonio e la monogamia questo non giustificherebbe l’atteggiamento della Bongiorno. Donne care, se ci ritroviamo come ci ritroviamo: insoddisfatti, ansiosi dentro una vita familiare troppo spesso claustrofobica, sessualmente frustrati…é perché c’è lo siamo voluto entrambi. Il punto oggigiorno é come liberarci da queste catene in totale autonomia senza che la cultura sessista e interclassista dominante sfrutti a suo vantaggio questo stato.
Omino Bianco(Quota) (Replica)
Vincenzo Mastriani,
Vincenzo ed io collaboriamo allo stesso osservatorio: http://violenza-donne.blogspot.it e alle stesse ricerche:http://www.vittimologia.it/rivista/articolo_macri_et_al_2012-03.pdf.
Potremmo dire che lui lo fa da … Sx (ci siamo capìti…) ed io da … Dx (ci ri-siamo ri-capìti).
A Dx, caro Vincenzo, la tua riflessione è di casa da tempo: http://www.ilribelle.com/archivio-editoriali-fini/2010/3/30/donne-guaio-senza-soluzione.html. “… La donna è baccante, orgiastica, dionisiaca, caotica; per lei nessuna regola, nessun principio può valere più di un istinto vitale. E quindi totalmente inaffidabile. Per questo, per secoli o millenni, l’uomo ha cercato di irreggimentarla, di circoscriverla, di limitarla: perché nessuna società regolata può basarsi sul caos femminile”.
Dal primo commento di Alessandro (anche questo per me totalmente condivisibile), colgo uno spunto di riflessione:
“…di questo genere di uomini a vocazione masochista ce n’è una caterva, soprattutto a Sx [altrettanti a Dx, aggiungo io]. E’ allora evidente che il miglior alleato di queste fondamentaliste è proprio il rincoglionimento maschile occidentale”.
Due considerazioni sul “rincoglionimento”; torno a proporvi quanto ho postato qualche settimana fa: temo che nell’universo mascolinista ci sia una grave sottovalutazione (fare spallucce) delle istanze ancestrali dell’uomo, tanto ancestrali da essere ormai completamente fuori dalla comprensione razionale (da parte dei singoli: su se stessi e sui propri simili): l’aspirazione alla progenie, alla discendenza [nel mio linguaggio di Dx: alla stirpe]. Non potrebbe, forse, quel “rincoglionimento” essere proprio lo spaesamento da deprivazione del FINE più fondamentale dell’esistenza umana?..
Riconoscerlo, significa (significherebbe) capire (ipotizzare?) che le donne ci hanno “rincoglionito” con il contingentamento non della vagina [qui s’inganna anche il filosofo jūngheriano-individualista di Dx M. Fini], ma di ciò che hanno “più a monte”: l’utero (pillola, autocrazia procreativa; anzi: autocrazia nel decretare il suicidio demografico di intere civiltà).
Potrebbe il “rincoglionimento” assumere una forma – lungi dalla condiscendenza – di “resistenza”? cioè, un “apparente rincoglionimento” fatto di “attesa vigile”, come “sentinelle sul proscenio della storia”? Sì, ce lo ha indicato l’anti-modernista Jūngher (e abbiate pazienza se lo ri-cito):
“Gli Dèi sono anche qui – questo il motto dell’Anarca. Esso carica l’hic et nunc del Waldgänger di presenze archetipiche atemporali, dalle quali egli trae la linfa vitale della propria (r)esistenza: fulcro fondamentale della sua condotta eversiva è la domanda su come “l’essere umano, affidato soltanto a se stesso, possa resistere allo strapotere sia dello Stato che della società [femminizzata], o degli elementi, servendosi delle loro regole di gioco, senza esser costretto a sottomettersi”. Condizione necessaria di ciò è il mantenimento, secondo la lezione stoica, di una signoria interiore che permetta di mantenere una certa stabilità anche in periodi di decadenza. Solo attraverso essa egli potrà, come d’altra parte fece il Waldgänger, servirsi della Modernità per trascenderla, rimanendone illeso. Il veleno, allora, diverrà farmaco. La sua apolìtia, lungi dall’essere un atteggiamento passivo, è il trasferimento di una guerra esterna al proprio interno: “l’autodisciplina è l’unica forma di dominio che gli si attagli”.
“La sentinella in questione temporeggia, sul proscenio del teatro della storia, per attendere il ritorno di quelle potenze mitiche che abitano ogni tempo, sebbene nel presente risultino perlopiù celate. La condotta dell’Anarca sarà pertanto poco appariscente. Egli cercherà di farsi notare il meno possibile, muovendosi di soppiatto accanto alle spire dei Leviatani e alle tirannie da panem et circenses: “lo stato sarà, in linea generale, soddisfatto di lui: egli si farà notare pochissimo”. Rimanendo in agguato nei domini del potere totalitario, attenderà il proprio kairòs, il momento per agire eversivamente e far definitivamente crollare un potere che già vacilla pericolosamente. Per mischiarsi e confondersi tra le pletore della Modernità, potrà persino partecipare, mantenendo tuttavia un perenne distacco, di modo da poter abbandonare la nave in caso di naufragio. Potrà associarsi, portando tuttavia avanti unicamente la propria causa, senza legarsi eccessivamente a quegli ambiti di cui si è dichiarato acerrimo nemico: “l’Anarca esplica le proprie guerre anche quando marcia allineato nei ranghi con gli altri”.
E questa non sarebbe forse la “forma nobile” della profezia di Cioran (1952): “…Tutto lascia supporre che [l’uomo e la donna] prenderanno la seconda [strada: l’indifferenza reciproca], che tra loro non vi sarà né spiegazione né rottura, ma che continueranno ad allontanarsi”. Ma allora, quell’allontanamento maschile, quell’apparente “rincoglionimento- spaesamento” acquisterebbe ben altra valenza: la signoria su se stesso.
E ci vuole tempra, tempra davvero Maschile. Altro che”caos dionisiaco e istintuale”…
Claudio Manzari(Quota) (Replica)
Suggestivo.
Animus(Quota) (Replica)
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Eppure la risposta te la sei già data …
O pensi che ciò che hai citiato sia “razionale”?
No, non lo è, perché la forza non è lì…
” presenze archetipiche atemporali … una signoria interiore che permetta di mantenere una certa stabilità anche in periodi di decadenza. Solo attraverso essa egli potrà, come d’altra parte fece il Waldgänger (l’archetipo del selvatico), servirsi della Modernità per trascenderla, rimanendone illeso. La sua apolìtia, lungi dall’essere un atteggiamento passivo (nichilismo attivo?), è il trasferimento di una guerra esterna al proprio interno: “l’autodisciplina è l’unica forma di dominio che gli si attagli”.
“La sentinella in questione temporeggia, sul proscenio del teatro della storia, per attendere il ritorno di quelle potenze mitiche che abitano ogni tempo, sebbene nel presente risultino perlopiù celate.
E questo, come si potrebbe chiamare, se non “Nietzsche come educatore”?
L’archetipo del selvatico, che fa da sottotraccia, così come il resto della narrazione che non risulta chiaro dove collocare (conscio/inconscio, razionale/istintuale) mi ricorda un passo che nicce iniza così: “il saggio Sileno ( il Selvatico mezzo uomo/mezzo animale, che abitava i boschi) seguace di Dioniso …”
Animus(Quota) (Replica)
La signoria maschile su stessi non è questione nè di pura razionalità nè di puro istinto dionisiaco.
E’ quella per cui, al termine del processo di individuazione, la maschilità non è più identica al fallo e alla sessualità, ma sono la testa, sede della coscienza, e l’occhio, suo organo di controllo, che si ergono come <>, mentre <>(Neumann).
armando(Quota) (Replica)
La signoria maschile su se stessi non è questione nè di pura razionalità nè di puri istinti.
E’ quella per cui, al termine del processo di individuazione la maschilità non è più identica al fallo e alla sessualità, ma sono la testa, sede della coscienza, e l’occhio, suo organo di controllo, che si ergono come “fallo superiore o maschilità superiore”, mentre “ogni qualvolta l’io maschile è sopraffatto dagli istinti sessuali, aggressivi o di potenza,, o da qualsiasi altro tipo d’istinto, si può riconoscere la dominanza della Grande Madre. E’ lei che governa gli istinti dell’inconscio, che regna sugli animali. Il padre terribile fallico è solo un suo satellite e non un principio maschile di pari rango”,
armando(Quota) (Replica)
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Premesso che condivido, tant’è che penso “e non seppero fare del loro dio, che una brutta copia della Madre” (mi riferisco a quello dell’ebraismo, “l’originale”), un dubbio mi rimane: se il padre terribile è sotto il dominio della madre, e quello buono no, allora … qual’è, dov’è il male (maschile) che non può essere addebitato all’altra, ma è suo, solo suo?
Animus(Quota) (Replica)
E queste idee allucinanti vengono da una che ad un uomo deve tutto.Prima di difendere Andreotti chi era?Una signora nessuno!A lui deve la carriera professionale e soprattutto quella politica perchè è lui,un uomo,che l’ha “lanciata”.Purtroppo,evidentemente,addosso a tutti noi.Della serie “facciamoci del male”.Chissà che direbbe Andreotti se fosse vivo.
andrea(Quota) (Replica)
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E cmq, a me, questa domanda, (il fatto di non saper rispondere “obiettivamente”) , provoca un certo imbarazzo.
Voglio dire, ideologia per ideologia, tanto vale che gli altri si tengano la propria!
Cosa stiamo a criticare…
Lasciamogliela, tanto, se anche noi non siamo in grado di produrre un pensiero non ideologico (un’altra falsa coscienza).
“In un qualche angolo remoto dell’universo che fiammeggia e si estende in infiniti sistemi solari, c’era una volta un corpo celeste sul quale alcuni animali intelligenti scoprirono la conoscenza.
Fu il minuto più tracotante e menzognero della «storia universale»…”
C’è di che riflettere….
Animus(Quota) (Replica)
Animus,
Il fatto che il padre terribile sia un satellite della Grande Madre non significa assoluzione o che abbia meno colpe di lei. Insomma, siamo lontani dal femminismo che assolve le donne perchè sottomesse. Anzi, se vogliamo stare su questo piano, ha ancora più colpe. perchè almeno lei è il principio dominante, lui il suo killer. Quì non si aprla ovviamente di sottomissione o dominanza in senso sociologico ma archetipico, ma non cambia.
armando(Quota) (Replica)
Hai ragione, caro Armando e ti ringrazio per il chiarimento (perché in effetti mi hai chiarito qualcosa che non lo era).
Però, sai che io ho sempre un però…
Però…io voglio un padre terribile, che sia terribile, senza essere subordinato alla GM (ad un principio superiore insomma), così come, ad es., un male maschile che sia maschile e basta.
E qui che mi sembra di vedere un vuoto (per il maschile, no, a dire il vero), ma il padre…
Animus(Quota) (Replica)
Animus,
Ti rispondo con l’Orestea che segna archetipicamente il passaggio dal diritto di sangue matriarcale a quello patriarcale tendenzialmente universale (erga omnes) ed oggettivo. In quel mito le Erinni, divinità terribili e vendicative, dopo la sconfitta vengono trasformate nelle Eumenidi, divinità buone a tutela della famiglia e dei suoi valori. Con ciò il diritto paterno/maschile mostra di saper assorbire il principio materno/femminile depotenziandone il lato “terribile”. La coscienza, è notoriamente e simbolicamente maschile, rappresentabile col cielo, il secco, il luminoso, l’apollineo, mentre l’inconscio è simbolicamente femminile, ctonio, tellurico, terra, umido.
Secondo me il male che sia solo maschile/paterno si ha quando nelll’uomo/padre quelle caratteristiche di cui sopra si autonomizzano completamente, finendo per non tener conto in alcun conto l’altro lato dell’essere umano. Per tornare al mito, quando le Erinni fossero vinte e basta senza essere in qualche modo riassorbite, ossia senza tener conto di ciò che rappresentavano. Questo induce alla mancanza di pietas, di compassione, alla rigidità mentale, spinge anche alla violenza fredda e lucida, che è diversa dalla furia dionisiaca ma pur sempre letale. E’ il lato oppressivo del patriarcato autonomizzato che finisce per disprezzare il femminile, anzichè limitarne fermamente ma amorevolmente i suoi lati tracimanti. Ti dirò di più: non solo questo movimento di autonomizzazione della coscienza fino alla completa separazione con l’inconscio, è deleterio perchè alla fine l’inconscio si vendica in quanto non viene eliminato ma solo rimosso ed agisce nell’ombra esplodendo improvvisamente (crisi regressive), ma c’è anche un altro aspetto che dovrebbe essere approfondito. Penso, ad esempio, ad un certo tipo di omosessualità che intenderebbe essere solo e pienamente virile, come quella delle SA naziste (ma è solo un esempio fra altri). Al contrario del “checchismo” prevalente, ci si capisce, quel tipo di omosessualità non insegue il femminile cantandone le lodi. Al contrario lo esclude totalmente fino al disprezzo. D’altronde l’intreccio fra nazismo ed omosessualità di quel tipo, è fenomeno abbastanza noto ma poco studiato nei suoi significati, mentre è invece, giustamente, ultraconosciuto l’accanimento di quel regime contro i gay. Ma tanto accanimento, non nascondeva forse qualcosa? Come vedi, anche se forse sono andato un po’ fuori tema, la psiche è davvero complessa e non ammette di essere tagliata con colpi d’accetta.
armando(Quota) (Replica)
Armando,
Ti ringarzio ancora per le lucide argomentazioni, ne farò materia di “meditazione”.
Animus(Quota) (Replica)
Splendido intervento, Armando. Come sempre lucido, equilibrato, profondo, argomentato, scritto nel tuo consueto, splendido italiano. Le tue considerazioni danno molto da riflettere a noi uomini. Condivido in toto.
LorenzoR(Quota) (Replica)
Una storia già vista?
https://aldiladelbenedelmale.wordpress.com/2015/11/20/mutatis-mutandis-prima-gli-ebrei-ora-i-musulmani/
Animus(Quota) (Replica)
Vabbè, Animus, la Chiesa non la sopporto nemmeno io e indubbiamente tale istituzione di peccati se ne porta dietro parecchi, ma da qui a dire che sarebbe l’unica responsabile di tutti i mali del mondo, ce ne passa.
Sei esagerato, troppo estremista.
Daniele(Quota) (Replica)
Vabbè, Daniele, non volevo risponderti, ma voglio credere che sei solo disinformato.
Quando mi porterai delle prove a loro dis-colpa, allora potremo discuterne..
Come? Qual’è la loro colpa?
Quella di poter fare “il male” (cioè avere il potere di “manovra”, le possibilità materiali) e di trarne vantaggio.
Chi è “al di la del bene e del male”, ragiona in questi termini, vale a dire, questo è la prima leggege morale … della sua morale!
Pensa, ritiene che chi investe in armi, abbia poi anche l’interesse a scatenare guerre.
Non solo , ci guadagna due volte, perché poi ci fa pure la “morale”: “I poveri, fratelli,preghiamo per i poveri”
Pensa quanto siamo in mala fede, noi che siamo “al di là”, Daniele.
Non tu, tu sei in buona fede, ma che dico, ottima…
Tu sei “al di qua”…
E la tua buona “buona fede” ti farà sicuramente trovare altri, che hanno ancora più fede e sono più buoni di te, e magari con capacità dialettiche molto superiori alle tue, che questa tesi “macchiavellica”, che vale per tutti i poteri (altri), alla Chiesa non si applica…no, non si può applicare.
Sta di fatto, che tutto ciò che viene sottratto alla trasparenza della Chiesa, “cristallina” quanto le acque di una palude in un torbida notte nebbiosa, non fa che confermare, quanto, quelli in “malafede”, non sospettano … sanno già.
Animus(Quota) (Replica)
Io non sono “buono”, tantomeno con la Chiesa che detesto profondamente, semplicemente ritengo esagerato attribuire alla suddetta istituzione tutti i mali del mondo, da Oriente a Occidente.
Ma visto e considerato che non sono un intellettuale e che in merito c’è sicuramente qualcuno più informato di me, mi piacerebbe conoscere l’opinione di Armando, Fabrizio, Rino, ecc.
Daniele(Quota) (Replica)
Daniele,
Caro Danile, cosa vuoi che “si” possa dire?
Si può davvero credere di poter attribuire alla cristianità tutto il bene, senza dovergli attribuire anche, tutto il male?
Io dico di no.
Animus(Quota) (Replica)
Da vedere:
https://www.youtube.com/watch?v=wsR7_BlLV8o
Seguire il gender e la sua proceduralizzazione della penitenza ai maschi è uno dei compromessi più imbarazzanti che il cosiddetto “modello occidentale” sta imbastendo con dottrine di derivazione psicotica, classista e discriminatoria. In breve: ideologiche.
Roman Csendes(Quota) (Replica)