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Fonte: IL REIETTO
Una ragazza italiana di 17 anni e un ragazzo albanese di 20 si incontrano in discoteca, bevono, si chiudono nel bagno e si conoscono “biblicamente”; le amiche di lei si gustano la scena, sghignazzando si arrampicano sulle pareti del bagno e filmano tutto, quindi inviano, il giorno dopo, il video alla loro “amica”. Quaranta (40) giorni dopo l’accaduto , la madre della ragazza in questione depone una denuncia per violenza sessuale presso i Carabinieri. Nessun fascicolo a carico delle “amiche”. Ovviamente non sappiamo se il ragazzo fosse ubriaco.
Questi i fatti.
Qua sotto, invece, i titoli.
“Ragazza stuprata, le amiche fanno un video e lo mandano su WhatsApp” – Il Resto del Carlino
“Rimini, stuprata in discoteca: il video girato dalle amiche finisce su Whatsapp” – La Repubblica
“Rimini, “17enne ubriaca stuprata nel bagno della discoteca”. Le amiche filmano e fanno girare il video su WhatsApp” – Il Fatto Quotidiano
Potrei continuare, ad libitum.
L’interpretazione dei fatti, pressoché unanime, salvo insignificanti sfumature, è la seguente:
il ragazzo albanese fa ubriacare la ragazza, la trascina nei bagni dove la stupra.
La ragazza è vittima dell’alcool che la riduce un oggetto in balia dell’aggressore…
…Arriva al punto da non capire quasi più niente, come lei stessa racconterà poi agli inquirenti. La roba che ha ingoiato l’ha ridotta a un automa e non si rende conto che il ragazzo è lì pronto ad approfittare delle sue condizioni…. (Il resto del Carlino)
…anzi del bruto
….Nessuna delle compagne pensa di chiedere aiuto, fermare in qualche modo il bruto, salvare in extremis una 17enne palesemente incapace di farlo da sola… (La Repubblica)
La colpa però non è solo del “bruto” ma anche della discoteca, infatti:
…Le ragazzine bevono. Riescono a ubriacarsi nonostante ci sia il divieto di somministrare alcolici ai minorenni, ma già l’estate scorsa il locale finisce nel mirino delle forze dell’ordine per aver organizzato un happy hour a bordo di uno yacht da cui sarebbe scesa una minorenne completamente ubriaca… (Il Fatto Quotidiano)
Colpa del somministratore di alcool, ovviamente, che non ha chiesto la carta d’identità. Una 18enne è tutta un’altra cosa da una 17enne.
Dopo la bevuta, la copula. Quindi il video. Quindi la denuncia.
Interessante notare che altro non è ricostruito. Ad esempio; dopo la copula, cosa succede? Il ragazzo scappa e lascia la ragazza inerme nel bagno? Oppure se ne tornano assieme in pista a finire la serata? La “vittima inerme” è soccorsa dalle “amiche”? Nulla. Niente. Non è strano? Il bruto che ha compiuto il misfatto, dovrà fuggire a piedi levati dal luogo del reato, o no? Sono io l’unico a pormi questa domanda? E se il ragazzo fosse stato ubriaco? Sono tutte e due vittime…del”alcool?
Questa storia puzza, come altre, come la storia delle due ragazzine che l’anno scorso (o forse due) assassinarono un sessantenne con cui intrattenevano una strana relazione di sesso e ricatti.
Vediamo un po’, ci sono due opzioni possibili, a voi, al vostro buon senso, scegliere quella più verosimile.
Opzione “bruto“:
Il ragazzo albanese 20enne (il bruto) manipola la 17enne, convincendola a bere alcool, quindi la trascina (tra la folla di un sabato sera?) nel bagno, chiude la porta, e stupra la ragazza; nel mentre le amiche di LEI si arrampicano sul bagno, e fra una risata e l’altra filmano tutto perché non consapevoli dello stupro. Buio. Poi il giorno dopo mandano il video alla ragazza. 40 giorni dopo la denuncia dalla madre della ragazza, quest’ultima troppo distrutta per agire prima.
Opzione “burdel“:
Le ragazze si ubriacano come consuetudine in discoteca per lasciarsi andare. La 17enne aggancia il 20enne; i due semi-ubriachi se ne vanno nei bagni dove trombano, come consuetudine di molti adolescenti. Le amiche li seguono e per goliardia (e consuetudine?) filmano il tutto. I ragazzi tornano in pista e finiscono la serata, quindi se ne vanno a casa. Il giorno dopo per divertirsi, le “amiche” girano il filmato alla 17enne; ahimè il video inizia a girare troppo, e la ragazza, 40 giorni dopo i fatti, per vergogna si rivolge alla madre. La madre per troppa fiducia verso la figlia (e per disconnessione con la realtà adolescenziale di oggi) non trova di meglio che denunciare la cosa ai carabinieri e mettere a rischio la vita del ragazzo albanese.
A voi la scelta.
L’opzione due, la “burdel”, nessun “giornalista” avrà mai il coraggio di porla sul tavolo. Magari col senno di poi, con qualche finta lacrima di coccodrillo, tra qualche mese o anno. Io no, perché di queste storie ne ho viste troppe, e so bene quello che questi ragazzi (e ragazze) fanno fuori dalle mura domestiche; molto meglio dei loro “genitori”.
Ovviamente nessuna denuncia a carico delle “amiche”, sebbene qualche giorno fa una 31enne si sia suicidata per via di un filmino hard fatto circolare; in quel caso fascicolo per “istigazione al suicidio”.
Infine, un aneddoto, “Tyler Kost”. Chi è costui?
Tyler Kost è un ragazzo all’epoca dei fatti (1 anno fa) 18enne che finì in un carcere dell’Arizona (USA) perché 13 ragazze adolescenti lo accusarono di violenza sessuale. Il ragazzo spese 1 anno in carcere, (carcere preventivo), fino a quando non si scoprì che le “ragazzine” inventarono tutto per gioco.
Un caro saluto.
9 Commenti
— L’opzione due, la “burdel”, nessun “giornalista” avrà mai il coraggio di porla sul tavolo. Magari col senno di poi, con qualche finta lacrima di coccodrillo, tra qualche mese o anno. Io no, perché di queste storie ne ho viste troppe, e so bene quello che questi ragazzi (e ragazze) fanno fuori dalle mura domestiche; molto meglio dei loro “genitori”. —
…..
Sono d’accordo.
Peraltro, se proviamo a ragionare l’unica ipotesi che giustifica il comportamento delle amiche (per modo di dire) è proprio quella del “burdel”. Non intervengono perchè non hanno motivo di intervenire. E, discutibile quanto si voglia, si limitano a filmare il tutto.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Lucide e chiarissime le osservazioni e lo smascheramento delle contraddizioni svolto di Fabrizio Nap.
Aggiungo.
1- I media hanno dichiarato che si tratta di stupro.
Se c’è uno stupro, ci deve essere almeno uno stupratore.
Quindi l’interessato non è presunto colpevole, e meno ancora un innocente calunniato: è già stato dichiarato stupratore.
Immaginiamo, per assurdo, che questo “colpevole” venga assolto.
Ne seguirà una nuova campagna dell’orrore: ancora uno stupratore impunito.
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2- Alcool: una D alterata non risponde dei suoi atti. Un U alterato però ne risponde.
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3-Mi ripeto su un vecchio concetto: si deve prendere atto della situazione e insegnare ai tutti la sola via di autotutela possibile per i MM: presumere il NO.
Soprattutto quando sembra un SI.
Qualsiasi D (non alterata) può ricostruire a posteriori la sua “vera volontà” al momento dell’incontro.
Ovvero, qualsiasi D (non alterata) non risponde dei suoi atti nella relazione sessuale.
Se non ne risponde da sobria, men che meno ne risponderà da brilla.
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Ma gli UU non vogliono capirlo.
Perciò andranno in rovina in numero crescente.
Rino DV(Quota) (Replica)
Se la magistratura fosse una cosa seria le amiche della put**a minorenne dovrebbero anche essere perseguite per possesso e diffusione di materiale pedo-pornografico
Pasquale(Quota) (Replica)
Al di là del caso particolare, se e quando qualifichiamo come ptn una che si fa spazzolare liberamente e gratuitamente, otteniamo due risultati.
1- Diamo ragione al femminismo.
2- Esercitiamo una pressione sociale contro quelle che la danno gratis, quelle del sesso ludico.
Un lancio, due boomerang.
Rino DV(Quota) (Replica)
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Rino, sai bene che al riguardo gli uomini sono irrecuperabili e certe cose puoi pure spiegargliele in ostrogoto o in aramaico, tanto seguiteranno a fare gli stessi errori.
http://questionemaschile.forumfree.it/?t=864526&st=45#entry9187655
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http://questionemaschile.forumfree.it/?t=3725268#entry41099466
Sandro Desantis(Quota) (Replica)
Per Rino:
ci sarà pure qualche differenza tra una che esercita la propria libertà sessuale in modo riservato e privato in una camera di casa sua,del fidanzato (o anche amante) oppure in una camera di albergo,non avendo disponibilità di un ambiente privato;e una che si fa “spazzolare” come dici tu nei bagni di un luogo pubblico,sotto gli occhi di amiche e filmini.O no?E tu come definiresti la seconda?Una che esercita un diritto?Mi sembra che sia più tu su posizioni femministe(e vale anche per Sandro Desantis)che Pasquale.Ovviamente vale anche per il ragazzo,”puttano”.
andrea(Quota) (Replica)
Sul piano degli effetti sociali i due comportamenti sono equivalenti e quindi il mio giudizio è lo stesso perché, posto quanto sopra, deve essere lo stesso.
Né le prime né le seconde provocano guasti sociali, ma benefici. Ciò almeno in prima battuta.
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Il problema sorge dopo e in entrambi i casi, benché più facilmente nel secondo che nel primo.
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Dopo il fatto la donna si guarda intorno e riflette.
Riflette in senso proprio. Mai verbo fu più pertinente: cioè ascolta cosa si rifletta in lei di quel che accade intorno a lei, ossia il giudizio altrui sul suo comportamento.
Pensa a quel che gli altri pensano di lei.
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E qui incominciano i guai, per lei e di conseguenza soprattutto per lui.
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Subentra l’imbarazzo che sfocia nella vergogna, la quale non deriva da altro che dal giudizio del prossimo.
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Raramente si suicida. Il più delle volte invece “si pente” e trasforma il consenso in dissenso: ed ecco lo stupro.
E con ciò la rovina del partner (o dei partner) e nuovo alimento alla guerra antimale.
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E’ di oggi la notizia della condanna di 5 pallavolisti cubani a 5 anni per stupro (Finlandia).
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E’ impossibile sapere se là ci sia stato consenso, il brivido di una super esperienza (che potrebbe anche far parte dell’immaginario erotico di molte) con successivo “pentimento” o se invece ci sia stata costrizione. Non lo sapremo mai.
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Sappiamo che sono stati condannati.
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Ora, uomini che arrivano da altre culture possono facilmente credere che allo smutandamento pubblico corrisponda una disponibilità reale. Perciò è facile che vadano in rovina.
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Gli autoctoni dell’Occidente femministizzato da due generazioni invece dovrebbero aver capito da tempo l’aria che tira. Invece pare davvero che non vogliano capire in nessun modo.
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E così finiscono all’inferno dove appunto ci saranno “pianto e stridore di denti”.
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Se la prenderanno con la “stronza”, con i giudici, con i giornali.
Se la prenderanno con …le stelle.
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Ah!
…se fossero passati dalle parti del Momas e avessero creduto a quel che diciamo.
Non hanno fatto né quello né questo…
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Parce subjectis!
Rino DV(Quota) (Replica)
andrea
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Mi sembra che sia più tu su posizioni femministe(e vale anche per Sandro Desantis)che Pasquale.Ovviamente vale anche per il ragazzo,”puttano”.
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Andrea, evidenziare che l’uomo medio è tendenzialmente cieco e masochista, nonché perennemente impegnato a darsi la zappa sui piedi, non equivale certamente ad essere “su posizioni femministe”, bensì ad evidenziare dei dati di fatto.
E i dati di fatto sono semplicemente dati di fatto.
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P.S. Il sottoscritto sta al femminismo come il diavolo all’acqua santa…
Sandro Desantis(Quota) (Replica)
http://www.gazzetta.it/Volley/29-07-2016/volley-cubani-violenza-finlandia-spunta-prostituta-rissa-160515773964.shtml
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Nuove indiscrezioni e forse nuovi sviluppi nella vicenda che ha coinvolto 6 atleti della Nazionale cubana di pallavolo, arrestati a Tampere in Finlandia la notte prima di una gara di World League e tutt’ora detenuti in carcere con la pesante accusa di violenza carnale. A quanto si apprende (e la cosa sarebbe confermata dalle video camere di sorveglianza dell’albergo) la ragazza in questione sarebbe una professionista del sesso che avrebbe accompagnato in camera uno dei giocatori cubani che avrebbe avuto un primo rapporto con la ragazza. Successivamente si sarebbero aggiunti i compagni, nessuno dei quali provvisto di denaro per pagare la prestazione, quando la serata è terminata e la ragazza avrebbe chiesto i suoldi soldi, sarebbero sorti i problemi. Ne è nata una discussione, ma appunto nessuno dei giocatori caraibici poteva permettersi quell’investimento.
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Ovviamente non posso sapere se questa storia sia vera o meno, ma a parte questo, da quando in qua una prostituta si fa pagare “dopo” anzichè “prima?
Cos’è, una barzelletta?
Sandro Desantis(Quota) (Replica)