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19 Giu 2019  |  3 Commenti

Scuola: castrare i bambini fin dalla nascita?

Scuola spagnola IES San Diego de Alcalá a Puerto del Rosario, Fuerteventura, nelle Isole Canarie. Lezione di lingua e letteratura. Alunni di 15-16 anni. Sottostante alcune delle frasi tratte dalle trascrizioni (3) molto lunghe depositate in allegato assieme alla denuncia presentata dal “giudice” Francisco Serrano.

Le registrazioni si possono ascoltare qui:

Mi limito a trascrivere in sintesi alcuni dei concetti, quelli che hanno a che fare con il femminismo e la questione maschile (cerco di essere fedele anche nel linguaggio scurrile)

P- Ciò che hanno fatto gli uomini storicamente è dirigerci, controllarci, perfino il nostro pensiero

 P- Non si può essere democratico e religioso. Religione e democrazia sono incompatibili

 P- Deve essere fantastico (per un ragazzo) sapere che posso scopare tutti i giorni quando voglio, anche se la metto incinta, che il peggio lo subisce lei.

 Alunno – Di quale sistema crede che ci sia bisogno (a proposito del sistema sociale migliore)?

P- La matria

Alunno – In cosa consiste?

P- Nel potere delle donne (…) I valori delle donne non sono la guerra, né la distruzione, né l’antiecologismo (…) un mondo ecologico, un mondo non violento, un mondo non imperiale, un mondo in contatto con la natura. Questi sono valori molto femminili.(…)

P- Come la impiantiamo (la matria)? Castrazione selettiva (…) La salvezza del pianeta giustifica di castrare il 25% della popolazione? (…) (proteste degli alunni) Ma se a voi vi tagliano il pisello e non vi succede niente! (…) Bisogna castrare in quanto si nasce (…)

Alunno – Ma così la popolazione scompare

P- Ho detto selettiva (…) Se tagli loro le palle in quanto nascono, non soltanto non potranno avere dei figli, non svilupperanno una serie di ormoni, quelli che sviluppano la loro forza fisica.(…)

P- L’identità degli uomini è il loro cazzo. A me mozzano il cazzo e preferisco che mi taglino il collo, dicono molti uomini. (…) Preferiscono morire piuttosto che farsi mozzare il cazzo. (…)

P- In matria, gli uomini che non avranno le palle saranno felici perché non le avranno conosciute. (…) Metteremo in atto l’eugenetica (…)

P- Ma voi sapete che noi siamo state castrate da loro (gli uomini) per milioni di secoli, soprattutto nella mente (…) gli orgasmi femminili sono comparsi dagli anni ’60 e fino allora noi donne non abbiamo potuto avere orgasmi (…) Noi donne siamo state castrate storicamente dal momento della nascita fino al momento della morte. (…) Perché voi (gli alunni maschi) non ci lasciavate nemmeno pensare che noi avessimo diritto al desiderio e al piacere. Dunque smettete di lamentarvi (sulla castrazione maschile)

Alunno – Ma allora, Lei cosa vuole vendetta o libertà?

Permettetemi alcune riflessioni

1- La forma mentis dell’insegnante spagnola (anche se estrema) è la stessa identica forma mentis della maggior parte delle donne (e del corpo docente) in Italia e in tutto l’Occidente. Mio figlio, scuola superiore, mi racconta gli argomenti trattati (femminicidio, gap salariale, patriarcato,…) dall’insegnante (donna) d’italiano e il modo partigiano femminista nel quale vengono affrontati. Scuola elementare, due insegnanti (donne), insegnante prevalente e insegnante di sostegno, presenti entrambe in aula. Raccontatomi dall’insegnante che ascoltava, durante la lezione a proposito degli uomini di Neanderthal: “Gli uomini di Neanderthal erano maschilisti, costringevano le donne a rimanere nelle caverne con i piccoli, mentre loro andavano a caccia”. A proposito della bufala dell’incendio doloso della fabbrica a New York l’8 marzo con oltre un centinaio di vittime donne: «Nel 2013, le mie figlie di 10 e 14 anni, mi hanno raccontato la stessa bufala alla ricorrenza dell’8 marzo, insegnata a scuola dalle loro maestre. Entrambe!» (La grande menzogna del femminismo, pag. 195)

2- Qual è questa forma mentis? Dogma principale: La donna è la vittima della storia, l’uomo il suo oppressore. Più in specifico, alcuni punti tratti solo dalla trascrizione soprastante: a) La donna è stata schiavizzata anche nel pensiero (eterno femminino, tesi del libro di Simone de Beauvoir, Il secondo sesso); b) La religione è nemico della donna (“teologia femminista” è un ossimoro, tutte le femministe storiche hanno appellato alla distruzione delle religioni, assieme naturalmente alla famiglia, il matrimonio, l’eterosessualità, ecc.); c) Esiste in ogni femminista un’indicibile invidia della natura maschile (mancanza di mestruazioni, maggiore forza fisica,…), motivo del loro odio inconscio (nel caso della trascrizione la libera sessualità maschile rispetto alla sessualità femminile che non è libera); d) L’esistenza storica o la sua possibilità futura di un sistema sociale chiamato matriarcato; e) La superiorità delle donne nella gestione del potere; f) La superiorità morale delle donne (pacifiche, ecologiche, cooperative,…); g) La pericolosità della mascolinità (tossica) che deve essere limitata (se necessario con la castrazione); h) La donna “salverà” il pianeta (il termine “salvare” riferito alla donna è adoperato in numerose citazioni femministe); i) Gli uomini non possono parlare su come sono fate le donne ma le femministe spiegano di continuo come sono fatti gli uomini (“l’identità degli uomini è il loro cazzo”); k) La sessualità femminile è stata castrata per “milioni di secoli”.

3 – Questa forma mentis è assolutamente parziale, dunque infondata e storicamente falsa. Ogni punto può essere facilmente confutato. Gli insegnanti, anche in Italia, non stanno trasmettendo conoscenza ma ideologia. Confutiamo ad esempio l’ultimo punto con qualche accenno storico:

Tesi Femminista: Fino agli anni ’60 le donne non hanno mai potuto avere orgasmi; non hanno mai avuto diritto al desiderio né al piacere.

Confutazione:

A proposito di “castrazione”, quella maschile (fisica e reale) che sveglia il desiderio femminile: “Si narra che sia stata la regina assira Semiramide a usare per prima gli eunuchi per proprio godimento, dopodiché li uccideva. Un’abitudine comune tra le donne romane durante l’Impero, il godimento ovviamente, ma senza cavare gli occhi, come facevano le donne sciite. I castrati svegliavano le passioni delle dame anche in Europa durante l’età moderna.” (La grande menzogna del femminismo, pag. 220, citazioni pagg. 330-331)

A proposito in specifico dell’orgasmo femminile: A Roma, in Ars Amatoria II, Ovidio parla dell’orgasmo femminile e incoraggia a raggiungerlo in contemporanea a quello maschile per il pieno piacere. Il mondo cattolico, in Italia, la “Piccola Bibbia dei giovani sposi” del 1885 incoraggia la ricerca dell’orgasmo simultaneo. Nel cinema il noto film non pornografico “Estasi” del 1933 (30 anni prima degli anni ’60), protagonista Hedy Lamarr, riproduce unn orgasmo femminile.

A proposito della libertà sessuale femminile (l’argomento è trattato ampiamente nel II volume “La grande menzogna del femminismo”): Tra le società dichiaratamente monogamiche quasi il 10% permette di fatto relazioni sessuali extraconiugali relativamente libere; circa il 40% delle società umane evidentemente monogamiche consente il sesso extraconiugale in condizioni particolari (in certe occasioni festive) o con appositi individui (come i fratelli del marito) e solo il 50% proibisce decisamente il coito extraconiugale. In alcune società il sesso non era peccaminoso (Tahiti), in altre le leggi concedevano una libertà sessuale maggiore alle donne (Maori). Tra i tuareg, prima del matrimonio, la donna poteva avere numerosi amanti. Nelle classi popolari il sesso (anche femminile) è stato sempre molto libero, in Egitto, a Roma, nel Giappone, nel medioevo europeo,… In Polonia addirittura le donne dovevano arrivare al matrimonio sverginate, le vergini potevano essere ripudiate (come mai nessuno la aveva voluto?). In Europa fino al XX secolo i rapporti sessuali risultano molto liberi e numerose sono le fonti che così lo confermano. Due semplici esempi: nel XIX secolo in Francia oltre il 25% delle coppie vive in concubinato; in Italia nel 1988 la proporzione di nati fuori del matrimonio è del 5,7 per cento (31mila), a fine dell’Ottocento era pari a 75-85mila all’anno, un valore ben più che doppio (in pratica i rapporti sessuali erano molto più liberi a fine Ottocento rispetto all’epoca “femminista”).

Letteratura: «…talvolta i comportamenti libertini femminili colpiscono proprio la concezione storica che ci siamo creati grazie al femminismo. Il Libro de Buen Amor de Arcipreste de Hita, opera fondamentale della letteratura medievale spagnola, descrive comportamenti liberi (anche sessuali) dei diversi ceti sociali, in particolare delle donne. I componimenti lirico-narrativi medievali tipicamente castigliani denominati serranillas, che cantano l’incontro amoroso con una donna nella sierra, offrono un’ulteriore conferma della diffusione di questi comportamenti licenziosi. Sulla stessa linea, in maniera più soft, il duetto tra l’amante e l’amata nel libro Cantico dei Cantici della Bibbia, testo sensuale ed erotico» (La grande menzogna del femminismo, pag. 383). È semplicemente vergognoso che un’insegnante di letteratura spagnola non conosca la portata di queste opere medioevali ( Il Libro de Buen Amor de Arcipreste de Hita è un’opera fondamentale della letteratura spagnola) che parlano esplicitamente di sessualità libera femminile. Per l’Italia basta pensare al Decameron.

4 – Per ultimo, finirei la riflessione ponendo la stessa domanda che pone alla fine della trascrizione un alunno di 16 anni, l’unico che dimostra di avere un pò di sale in zucca

 

Ma le femministe cosa vogliono libertà o vendetta?

Fonte Denuncia:

http://www.outono.net/elentir/2019/06/06/una-concejal-socialista-propone-la-castracion-de-recien-nacidos-ante-alumnos-adolescentes/

https://okdiario.com/espana/socialista-castraninos-inicia-caza-brujas-contra-alumno-que-grabo-adoctrinamiento-4221465

Risultati immagini per bambini indottrinati immagini

Fonte foto: La Gazzetta di Pistoia (da Google)


3 Commenti

Rino DV 10:06 pm - 19th Giugno:

L’allievo chiede se vogliano libertà o vendetta.
Ciò indica che un sospetto si è insinuato nella mente del ragazzo. Lumi di speranza.
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Un sospetto che io stesso non ebbi alla sua età, 50 anni fa. Mi rendo conto che dovevo averlo Potevo averlo. La condizione era questa: non credere ad una sola parola dei miei cattivi maestri ed accettare che il mondo fosse e sia di un gradone peggiore di quanto volevo che fosse.
Una ingenuità che non mi perdono.
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Venganza.
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Che altro poteva essere?
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Decenni di riflessioni per poi approdare a questa verità elementare. La sola scusante è che bisognava trovarne la causa. Mica facile. Vendicarsi di cosa? Semplice: dell’immensità del bene avuto dagli UU.
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Mi ripeto: già 500 anni fa Machiavelli lo chiarì: “l’odio si suscita facendo del male come del bene, indifferentemente”.
Il bene ricevuto: ecco la causa.

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Anonimo 6:04 pm - 3rd Luglio:

Ciao, sono un ragazzo (maschio, uffa!) delle scuole superiori. Anche nella mia scuola si parla sempre della violenza MASCHILE, si dice che i maschi sono violenti a prescindere. Ma io non ho fatto niente!!! Ci dicono che il testosterone ci fa essere aggressivi. Mi devo castrare per poter essere una brava persona?? Ci fanno sentire dei mostri. Aiuto!!!https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_cry.gifhttps://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_cry.gif

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Enrico 10:13 pm - 9th Luglio:

Rino DV,

https://www.theatlantic.com/ideas/archive/2019/05/mothers-shouldnt-be-grateful-their-husbands-help/588787/

“Gratitude is a brand of benevolent sexism, a force that repels change. […] Only once gratitude is relinquished for righteous anger will gender rules in this realm be rewritten.”

“La gratitudine è un marchio di sessismo benevolo, una forza che respinge il cambiamento. […] Solo quando la gratitudine sarà sostituita da un virtuoso rancore le norme dei sessi in questi ambiti [famigliari] potranno essere riscritte.”

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