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22 Lug 2023  |  1 Commento

L’influencer Federippi e l’’ipocrisia dell’anticapitalismo femminista

Tra i personaggi che santoneggiano nell’attuale panorama culturale della sinistra si possono scorgere tante contraddizioni. Seguendo tale scia ho trovato emblematico un caso legato a tale Federippi (Federica Fabrizio), personaggio poliedrico di questa nuova specie di idra sacerdotale e multimediale del politically correct: viene infatti definita dal giornale online today  come una influencer, attivista e di recente anche scrittrice. Attivista di cosa non è necessario approfondire, vista anche l’introduzione che le ho riservato, ma ogni genere di attivismo va sempre pesato, va trovato un coefficiente di coerenza tra le attività, il loro fine e la condotta di chi le compie. Ed è proprio in tal senso che stona vedere l’ennesima femminista che tenta di ritenersi (e per proprietà transitoria di ritenere, quindi, anche il femminismo) indissolubilmente e ontologicamente legata all’anticapitalismo, proprio come fa la nostra Federica su di un post Instagram nel quale appare in una foto durante un corteo femminista e anticapitalista tenutosi l’otto marzo scorso in via del corso. Si può vedere Federippi con un cartello in mano e sopra scritto: “Non siamo noi a scegliere cosa, come e quando consumare, ma il capitale”. Il messaggio sembrerebbe aggregarsi ad una critica dei sistemi del marketing e dei falsi bisogni indotti nei consumatori, ma, più in generale, esso è una dichiarata posizione di avversità al capitalismo (sembrerebbe anche che il corteo abbia impedito alla gente di fare shopping, ma non so quanto ciò sia vero o quanto sia stata una di quelle performance dimostrative buone a pubblicare qualche articolo con foto).

Vista e considerata tale storia (e più in generale la nomina di attivista che il sistema mediatico conferisce alla nota influencer, nomina alla quale Federippi risponde con questo genere di pubblicazioni) sorprende vedere come , poco tempo dopo la dimostrazione anticapitalista, la nostra influ-attivista abbia pubblicato un post sponsorizzato dal noto gelato commerciale Magnum (appartenente al gruppo Algida, non certo un attore esterno e contrario al capitalismo). La pubblicazione è del 19 Maggio e porta con sé i tag di varie pagine che fanno pubblicità alla nota multinazionale del settore dolciario.

La contraddizione (almeno per chi la coglie) non dovrebbe destare troppa sorpresa: primo, perché il quadro culturale e politico della sinistra ne è pieno (esattamente come quello della destra, ma in quel caso lo si può pubblicamente dire senza che si muovano troppe polemiche). Secondo, perché il femminismo non è assolutamente integrale all’anticapitalismo. Al contrario, il movimento femminista ha trovato nella società capitalista il suo ambiente naturale nel quale attecchire e crescere in simbiosi con esso. Negare questo fatto evidente e storico non meriterebbe nemmeno risposte, ma a chi lo sostiene bisognerebbe quantomeno controbattere con un’altra domanda, ossia: “come mai, nonostante il femminismo sia ideologia dominante in occidente da oltre cinquant’anni, il sistema capitalista è rimasto illeso?”

Ad osservare bene la storia forse un rovesciamento di paradigma (quel che viene anche chiamato salto gestaltico) risulterebbe opportuno, ossia non sostenere più una totale integralità del femminismo all’anticapitalismo. Al contrario bisognerebbe sottolineare un deterioramento dell’anticapitalismo, all’interno degli ambienti della sinistra, iniziato proprio con l’ingresso del femminismo (durante il complesso processo del sessantotto, che non staremo ad analizzare in questa sede) e di quel complesso apparato ideologico che potremmo chiamare “politicamente corretto”.

Dopo centosessanta anni di esistenza e settanta di egemonia, il Femminismo dovrebbe quantomeno rendere conto delle sue enormi contraddizioni, in fondo ne ha dovuto rendere conto l’unione sovietica, che comunque non era integrale al capitalismo ma ne è semplicemente stata più debole, non si capisce come mai il Femminismo non debba farlo.


1 Commento

Gianfranco 1:23 am - 26th Agosto:

il femminismo è anticapitalista quanto rimbamBiden è antimperialista

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