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02 Mar 2014  |  0 Commenti

“Vivi in questo mondo come nella casa di tuo padre”

Lasciate anche a me dire che non perdono alle donne che condividono il femminismo l’offesa al sacrificio eroico di mio padre per la sua famiglia, cosi come il sacrificio e il dono eroico di mio nonno paterno e materno e di aver fatto fango della loro memoria.

Sono loro concretamente i volti in cui si incarna e declina la Storia umana. Penso che tanti maschi provino il medesimo sentimento. E ho difficoltà a gestire la consapevolezza di aver fatto parte di quella generazione di maschi che non sono stati capaci di impedire a questa lobby di donne senza alcun merito storico e senza alcun forte sentire che non sia una livida invidia della virtus maschile, di offendere il dono e il sacrificio di mio padre e del padre di mio padre e di tutti i padri per il tramite della cui vita di sacrificio e donazione è arrivata la mia vita.

E di tutti i fratelli di genere che mi hanno preceduto nel sacrificio e nel dono di se stessi. Sono loro, è mio padre il paradigma contro il quale svela la propria scandalosa falsità il femminismo, cosi’ come i miei nonni sono paradigmi irriducibili a qualunque mistificazione del regime femminista.

Se per ingenuità, insipienza o viltà o opportunismo non si dice mai no e si lascia passare ogni stupidità ed ogni licenza ed ogni infamia, si finisce per fantasticare e attribuire l’onnipotenza a chi invece basterebbe sentirsi dire un fermo, moralissimo no! per cambiare atteggiamento. Mi viene in mente ora la “Lettera al figlio” di un grande poeta turco che invita il figlio a vivere come se la Terra fosse la casa di suo padre.

Ecco questo è il mio obiettivo


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