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03 Ago 2010  |  119 Commenti

Gelosia patologica

Salve uomini di sinistra, io sono una donna di sinistra. Vorrei fare qualche considerazione.

Non scomodiamo il femminismo storico ma analizziamo la situazione attuale e cioè,scusate la semplificazione, le donne si sentono sempre piu’ consapevoli del loro ruolo nella società, nella famiglia e anche nelle relazioni affettive.

Invece l’uomo sta perdendo  stima di se ,sicurezza. Se no non mi spiegherei tutti questi comportamenti patologici che lo portano ad ammazzare le donne che ama.

Vi chiedo perche state diventando insicuri e fragili? E di contro narcisisti al  punto da aver sempre bisogno di conferme da parte degli altri? Però scusate non voglio generalizzare anche se ultimamente se ne sentono tante.

Vi ringrazio se vorreste aprire un dibattito su questo argomento e cioè sulla GELOSIA PATOLOGICA.

L’uomo sta diventando carnefice? Sto esagerando lo riconosco però  le cronache ce lo dimostrano.

Come fa una donna a sopportare un compagno che l’accusa continuamente di sospetti,bugie tradimenti? E’ questa la patologia grave ,la gelosia morbosa che fa scappare una compagna nonostante nutra un forte sentimento verso l’uomo.

Aiutatemi a capire. Vi ringrazio.

Anna.


119 Commenti

Alessandro 1:35 pm - 4th Agosto:

Sollevi una questione molto interessante, Anna. Prima di tutto la gelosia non è di sicuro appannaggio di un sesso, bensì li caratterizza entrambi in un rapporto di coppia. Tu però fai riferimento alla gelosia morbosa, ossia a quella gelosia che può sfociare in gesti anche violenti. Se noi dovessimo rifarci esclusivamente a ciò che le cronache riportano, dovremmo concludere che questa forma di gelosia vede esclusivamente l’uomo come protagonista e interprete. Chiaramente mai fidarsi di ciò che i media ci propongono o della loro chiave di lettura più o meno esplicitamente dichiarata. La realtà è sempre più complessa di quanto ci viene proposto da chi ha come obiettivo quasi esclusivamente la manipolazione delle menti per tornaconto talvolta personale, talvolta di genere, di classe, ma quasi mai collettivo. Sta di fatto che a uccidere o a macchiarsi dei gesti più violenti o a esprimere in maniera plateale questa forma di gelosia sono soprattutto gli uomini. Perchè questo accade? Il femminismo una risposta ce la offre: l’uomo reagirebbe così alla caduta del suo secolare potere sulla donna, alla caduta della società di stampo patriarcale che lo vedeva in una posizione così privilegiata ( sici!). Insomma, la solita solfa, la solita minestra riscaldata che ci viene proposta da tre-quattro decenni a questa parte e che sempre funziona, ormai buona per tutte le stagioni. Squadra che vince non si cambia, come si suol dire. Ovviamente a me pare che questa spiegazione del fenomeno sia puramente ideologica. Molti di costoro che si sono macchiati di atroci delitti o che si dimostrano così violenti sono nati in una società in cui la subordinazione della donna rispetto all’uomo esiste solo negli scritti di queste ideologhe, il cui calendario, nella maggior parte dei casi, è ancora datato 1970. Ne segue che questi tristi personaggi con la società patriarcale hanno ben poco da spartire. La realtà è invece, secondo me, che l’uomo, mediamente inteso, possiede una scarsa educazione sentimentale, conosce poco l’altro sesso, assai meno di quanto una donna conosca l’uomo, e vive un disagio di cui è praticamente all’oscuro. E’ inutile giraci intorno, oggi il vero sesso “debole”, quello bisognoso di maggior aiuto, e tutte le statistiche stanno lì a dimostrarlo, è proprio quello maschile, beta. E invece di cosa si occupa il nostro ministero delle “pari” opportunità? Di distribuire borse di studio alle persone di sesso femminile, di criticare la televisione perchè una donna compare in minigonna, grande emergenza nazionale, di creare corsie preferenziali per le donne nell’accesso ai vari ambiti professionali.., insomma di utlizzare i soldi di tutti per il miglioramento delle condizioni di vita di una parte della popolazione nazionale, sparando a zero sull’altra. Queste sono verità. E’ necesario che l’uomo, beta, incominci a prendere consapevolezza della propria condizione di nuovo “subordinato” e incominci a trovare delle soluzioni a questo. Chiaramente il primo passo consiste nel rigettare le mistificazioni femministe e costruirsi una visione del mondo, personale, che rispecchi quanto più possibile il reale, che sia quanto più oggettiva possibile.

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Icarus.10 2:55 pm - 4th Agosto:

Anna, ti presenti qui, da un lato dimostrando di voler il dialogo, dall’altro lato dandoci per “carnefici”.
Ogni anno in Italia vengono uccise, in media, 150 donne da uomini(a confronto di oltre 500 uomini uccisi). Una cifra certamente allarmante, ma un pò “esigua” per poter affermare che il genere maschile sia “carnefice” e che la “prima causa di morte delle donne europee è la violenza maschile”(affermazione smentita anche da Amnesty in questi giorni, rettificando e smentendo una sua menzognera precedente affermazione di tre anni fa).Leggi anche qui:

https://www.uominibeta.org/2010/05/10/la-grande-menzogna/

Sul fatto che gli uomini sarebbero molto gelosi nei confronti delle donne..beh..che ti devo dire..cercate di essere meno adultere e vedrete che saremo meno gelosi e sospettosi. smile L’adulterio è Donna.
Resta il fatto che voi donne prima parlate di Amore e di Romanticismo, e poi siete capaci di infrangere un rapporto, magari che dura da anni e anni, al minimo diverbio, alla minima divergenza di opinione con il vostro partner, abbandonandolo a se stesso(“siamo troppo diversi, mi spiace, ma è meglio che non ci sentiamo più”), lasciandolo nell’atroce strazio dell’abbandono, e di conseguenza facendolo cadere nel baratro della depressione e anche del suicidio..senza che proviate un briciolo di scrupolo e di misericordia, e anzi denunciandolo per “stalking”. Scusa, ma non mi sembra una buona ragione lasciare il partner solo perchè geloso. I sentimenti non si toccano, e lasciare provoca un atroce dolore a chi è lasciato, cioè è una violenza psicologica.Certo, a volte vi possono essere motivi estremi tali da giustificare una rottura di un rapporto, ma lasciare il proprio marito o fidanzato solo perchè lui è geloso o magari perchè ogni tanto avete qualche diverbio o non avete le stesse idee su qualche argomento, mi sembra una canagliata. E poi ci venite a parlare di Amore, di Amicizia, che siete diverse dalle altre e dagli altri, che avete ideali..bla..bla…. Ma un pò di pietà e misericordia ce l’hai? Io sì,e non mi sognerei mai di lasciare la mia moglie o fidanzata(a meno che non lo volesse anche lei), figuriamoci se lo facessi solo perchè lei gelosa, proprio perchè non mi permetterei mai di far soffrire una persona.. Ma io non mi sposerò, nè mi fidanzerò. Non voglio cadere in questa trappola. Meglio scopare solamente.

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ckkb 5:27 pm - 4th Agosto:

Sono convinto Anna che le domande sull’altro sia opportuno rivolgerle prima a se stessi: è così che si ottengono risposte attendibili. E magari, per aiutarsi in una prima fase, porle davanti ad uno specchio. Così facendo è molto probabile si ottengano già risposte esaurienti. In caso non basti, allora le medesime domande si possono rivolgere anche davanti all’altro con preghiera di rispondere e promessa di ascoltare con rispetto le risposte.
Solo dopo aver compreso un pò di se stessi vale la pena chiedere agli altri conto del loro cuore. E sono certo che allora le domande poste saranno diverse da quelle pensate in un primo momento. E le risposte davvero utili.
Prova.

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Icarus.10 8:02 pm - 4th Agosto:

A parte gli scherzi, in un rapporto di coppia la donna è più gelosa dell’ uomo. Sfido chiunque a smentire ciò che ora dirò: ogni qualvolta un uomo si impegna sentimentalmente in casa, perde amicizie e compagni perchè la fidanzata non gli permette di uscire con nessuno fuorchè con lei(e non poche volte, nemmeno il contatto facebook gli permette di avere). Invece, lei continua a mantenere mantenere tutte le amicizie. Non vi riconoscete pure voi in ciò che ho detto? Poi ovvio che vi possono essere eccezioni.

p.S: quando mio cugino era fidanzato in casa, la sue lei gli fece “terra bruciata” intorno, negandogli ogni contatto con amicizie e compagnie. Addirittura pure quando usciva di casa per fare qualche compera o per andare dal medico o in farmacia, era obbligato a fare uno squillo sul suo cell.Lei, invece, chattava e “civettava” con ogni giovanotto possibile. Infatti, dopo averne conosciuto uno “più figo” lo ha mollato(dopo ben 8 anni di fidanzamento). E ora lui, distrutto dall’abbandono(ora è uno zoombie, è imbottito di psicofarmaci) si è pure ritrovato senza amicizie, cioè quelle amicizie da lei distrutte. E se per caso gli dovesse venire in mente di telefonarla, verrebbe pure sbattuto in galera per “stalking” per aver “perseguitato” quella “poverina”!! Cornuto e mazziato!
Vi chiedo: questa non è VIOLENZA?????????

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Leonardo 8:36 pm - 4th Agosto:

@Icarus: Gelosia? questa è avidità e misandria, sfruttare il maschio fino all’osso e poi buttarlo via.

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Leonardo 8:50 pm - 4th Agosto:

Qui è normale che un uomo paghi una donna, io se potessi, farei leggi che puniscono le donne che sfruttano i maschi, un uomo cornuto e mazziato potrebbe denunciare la sua aguzzina e contare su una punizione severa, tipo non so: il rogo. Scherzo! tanto lo dice pure Anna che siamo insicuri e fragili.

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Leonardo 9:03 pm - 4th Agosto:

L’insicurezza e la fragilità nasce proprio dal dover essere maschi forti, da un modello di maschio nato per soddisfare la donna ed essere perfetto a i suoi occhi e agli occhi del mondo. E’ troppo, che si fottano le donne!!
Qui è normale che un uomo paghi una donna, io se potessi, farei leggi che puniscono le donne che sfruttano i maschi, un uomo cornuto e mazziato potrebbe denunciare la sua aguzzina e contare su una punizione severa, tipo non so: il rogo. Scherzo! tanto lo dice pure Anna che siamo insicuri e fragili.

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Silent Hill 9:32 pm - 4th Agosto:

Icarus

, in un rapporto di coppia la donna è più gelosa dell’ uomo

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Certo, il problema è che se succede come quello che è successo a tuo cugino, non si chiama più gelosia, ma rapporto padrone-schiavo. E il padrone è colui che spaccia il suo desiderio di dominio in “scusami se sono troppo gelosa”.

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Invece, lei continua a mantenere mantenere tutte le amicizie. Non vi riconoscete pure voi in ciò che ho detto

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Su ciò, mi ricordo quello che strider spesso dice qui dentro , cioè che troppi uomini sono schiavi psicologicamente delle femmine. Un VERO uomo si deve far rispettare, deve essere se stesso e soprattutto autonomo (alias, non ricattabile) . Devi far capire al tuo partner ( questo vale però in entrambi i sessi) che se vuoi creare un rapporto di coppia, devi rispettare spazi, amicizie e hobby, altrimenti puoi andare a cagare. E chi non reagisce è uno schiavo . Non c’è bisogno di essere troppo diretti comunque.

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LesPaul 1:16 am - 5th Agosto:

Carissima Anna, vorrei cercare di analizzare questo problema da un altro punto di vista, spostando l’attenzione su altro: guardare la cosa sotto diversa prospettiva magari può aiutare a capire. O quantomeno capire il mio punto di vista in merito.
Innanzitutto penso siano importanti un paio di precisazioni riguardo quanto tu hai scritto.
“…le donne si sentono sempre piu’ consapevoli del loro ruolo nella società, nella famiglia e anche nelle relazioni affettive.” Questo dici tu. E’ vero. E la ritengo una cosa molto positiva. E’ buono accorgersi della propria forza e della propria importanza. Ma con quali mezzi si ottiene questo? Autocelebrandosi? Sì… ma non solo. Infatti aggiungi: “Invece l’uomo sta perdendo stima di se ,sicurezza. Se no non mi spiegherei tutti questi comportamenti patologici che lo portano ad ammazzare le donne che ama.” Vero anche questo… non ti è mai venuto in mente che l’uomo, a furia di sentirsi dire quanto poco valga, quanto sia stupido, cretino, stolto, puttaniere, violento, insensibile, mostro etc. etc. etc., da ogni pulpito esistente, attraverso tutti i media, tutti i santi giorni un pochino vada in crisi di identità? Mi sembra il minimo che possa accadere. (per favore non facciamo gli ipocriti: tutti vediamo quel che sta acadendo a tal proposito). Quindi: buona cosa è accorgersi della propria forza, pessima cosa è farlo a scapito della controparte innocente in questa storia insultandola sempre e comunque, quasi parassitandone la positività. Questo per rispondere alla prima parte della tua lettera.
Ciò non è legato, a mio avviso, alla “gelosia patologica” di cui fai menzione tu. L’uomo è più fragile, insicuro etc. perché a tale condizione ha voluto SCIENTEMENTE spingerlo il femminismo: era il suo scopo NON dichiarato (quello dichiarato lo conosciamo tutti). E per poi fare cosa? Rinfacciargli la sua condizione come, bene o male, stai facendo tu. Spingendolo ulteriormente verso il baratro.
Gelosia patologica, dicevo. Ma siamo sicuri di non dare qualcosa per scontato??? Siamo sicuri che alla base di quelle brutte storie ci sia SOLO la gelosia patologica?
E se fosse, invece, che gli uomini perdono il lume della ragione una volta che magari vedono la moglie che (per esempio), dopo essere stata colta sul fatto (nell’atto del tradire fisicamente) si ritrova con la sentenza tuttavia favorevole che impone all’ormai ex marito di pagarle assegno di mantenimento, alimenti, gli vieta di vedere i propri figli o di farlo in modo molto limitato (o lo costringe comunque a pagare gli alimenti di figli che ha scoperto non essere suoi) , obbligandolo a cedere a lei la casa che magari egli stesso ha (o sta ancora) pagando… magari sapendo che nella casa per la quale appunto paga un mutuo lei ci si diverte con la sua nuova fiamma?? Lo sai quanti sono gli uomini costretti a subire questo?? Scusami ma io, chissà perché, non riesco a stupirmi se poi qualcuno (e sottolineo la parola QUALCUNO) possa perdere il lume della ragione e trasformarsi in un Rambo nichilista! Forse le donne dovrebbero provare ciò si sente in questi casi, ciò che accade nell’animo di una persona costretta a subire tutto questo (E MENOMALE CHE SI AUTODEFINISCONO EMPATICHE… mah…). Ma, ahimè, non potranno mai provarlo, giacché le sentenze saranno sempre dalla loro parte, anche se la Legge darebbe loro torto (i giudici sanno ribaltare molto bene la Giurisprudenza sempre e solo a vantaggio delle donne). Quindi ci troviamo di fronte a decine di migliaia di separazioni legalmente riconosciute nelle quali la parte dell’umilizione tocca sempre all’uomo.
E’ pacifico, per carità, che esistano anche casi di gelosia patologia, ma non sono affatto sicuro che questi siano, come sembra che tu pensi, la totalità. E non sto parlando solo delle sentenze. Anche se non si dovesse passare per un tribunale, risulta molto facile, per la donna, ottenere sempre e solo vantaggi a scapito della controparte maschile. Sto parlando della sommatoria di umiliazioni che l’uomo deve subire in termine di ricatti e minacce quando sta per essere lasciato o sta per lasciare (“e’ inutile che tu faccia il furbo… intanto sai benissimo che se finiamo in tribunale io l’avrò sempre vinta, anche se sono in torto marcio” pare vogliano dire, o di riffa o di raffa, le donne in certi casi). Queste minacce, pur non essendo spesso direttamente pronunciate, vengano fatte intendere, suttovoce, subliminalmente. Tu non ne hai mai sentito parlare dalle tue amiche? Risponditi con onestà. Non hai mai pensato alle conseguenze di questo stillicidio? Poiché è anche lo lo stillicidio a indurre la pazzia, non solo la gelosia.
E, infine, SOPRATTUTTO: non ti è mai venuto in mente di collegare questa “misteriosa” esplosione dei casi di cui fai menzione con con l’applicazione di tali sentenze e tali comportamenti da parte femminile? Non ti pare, quantomeno, sospetto che le due cose (sentenze e casi di uccisioni di partner dico) siano andate di pari passo? Io me lo sono chiesto e quello che ho scritto è la risposta che ho trovato e che a me, sinceramente, pare molto più logica e veritiera della “gelosia patologica” di cui si parla. Pensaci. Un caro saluto. LP.

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anna 9:17 am - 5th Agosto:

salve
ho letto i vostri commenti
intanto ho sottolineato che non voglio generalizzare perchè questo significherebbe sminuire enormemente la figura dell’uomo e io assolutamente non lo farò lontano da me l’idea che si tratti della totalità maschile come scrive les paul (ma che nome è?)
volevo attirare la vostra attenzione,invece, sulla patologia morbosa che è patologica e rovina gravemente sino alla rottura i rapporti di coppia, chiaramente colpisce entrambi i sessi.ma siccome io sono una donna mi rivolgo a voi..
.ne avete mai sentito parlare ?pare che alla base ci a una bassa autostima,e non voglio credere che la causa sia sempre la donna,e la mancanza di sicurezza
ora vi chiedo:posso nutrire anche una esile speranza che si possa guarire da questo disturbo rivolgendosi chiaramente ad un psicoterapeuta? oppure bisogna solo rassegnarsi e soffrire il silenzio e far si che il tempo guarisca le gravi offese ricevute ripetutamente?
vi ringrazio se vorreste rispondermi su questo grazie

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LesPaul 10:38 am - 5th Agosto:

Les Paul è stato un grandissimo chitarrista blues non di colore (uno dei primi). E’ però noto, soprattutto, per aver dato vita, assieme alla casa di produzione di chitarre Gibson, a quella che sicuramente è la chitarra più famosa e prestigiosa nel rock: la Gibson Les Paul, appunto. E siccome adoro quella chitarra, ne ho assunto il nome come nick. Scusate l’OT doveroso a spiegazione per Anna.

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Leonardo 10:55 am - 5th Agosto:

@Anna: Cosa dovrebbe fare un uomo normale per te?
cosa vuoi da un uomo?
Che cosa è un uomo, un maschio?

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LesPaul 12:05 pm - 5th Agosto:

Aggiungo alle domande di Leonardo la mia domanda:
Anna…. perché non ci racconti la tua storia? Penso sia utile avere il quadro più completo possibile per azzardare qualunque risposta, data la difficoltà estrema dell’argomento, per il quale, a mio avviso, necessiterebbe la parola di un esperto del settore (non è facile dire qualcosa in questo campo per chi non ha alle spalle studi di psicologia).

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Damien 1:59 pm - 5th Agosto:

@Anna:

LesPaul, che saluto e ringrazio del suo lucido contibuto verso il quale mi sento sinceramente coinvolto, ha espresso delle ottime chiaavi di lettura sull’interpretazione dell’argomento ivi esposto.

Ma c’e’ di piu’…e’ proprio l’incipit del tuo discorso, Anna, una delle cause della gelosia maschile, il pensare che il “maschile” sia “DIVERSO” dal femminile (come tu poni per scontato visto che lo chiedi a noi uomini), e ce lo chiedi come se noi fossimo li, dinanzi a te, a qualche metro di distanza piu’in basso..

Dico questo perchè, generalmente, quando ci si rapporta con le PERSONE, senza differenza di pelle, sesso, razza e religione, come se li avessimo accanto a noi, tutto cio’risulta molto piu’ semplice da capire e da condividere.

Ricorda, Maria, quando eri piccola, anche tu sono certo, haiavuto momenti di gelosia, questi momenti generalmente, scaturivano da una serie di situazioni EMOTIVE, date dall’ingiustizia, mancanza di considerazione e spesso per uno stato emotivo debole, che coniugava una acerba considerazione di noi stessi sia per la giovane età, sia per tutto il resto.

Se a questo vogliamo aggiungere che, molto spesso, persino gli animali da compagnia (cani gatti per esempio) possono nutrire gelosie, ci poniamo dinanzi alle giuste basi di partenza per vedere obiettivamente il problema.

Ponendoci nel sociale, quindi, si evince come LesPaul abbia ben fotografato alcune cause scatenanti della gelosia che viene espressa dagli uomini, privati del loro ego, della loro identità maschile, deufradati da una giusta, equa, tutela dei propri diritti sociali/morali/legali, essi vivono una perenne situazione di frustrazione indotta, che in parole povere genera un costante malessere, malessere che puo’ essere SOPPORTATO bene da PERSONE equilibrate (questo non significa che sia ben accetto.. anzi) mentre porta determinate PERSONE a livelli di esasperazione tali da non poter essere piu’ gestiti, da qui cio’ che ha esposto LesPaul come cause e quanto da sempre sottolineato da Icarus (suicidi maschili).

Ma cosa è la GELOSIA? a mio modesto avviso, la gelosia deve essere come il sale, nè troppa nè poca, quel tanto che basta per dirti TI AMO, questo pensiero secondo me trova fondamento e riscontro nel dimostrare quanto teniamo a qualcosa e/o a qualcuno a noi caro, gli esempi si sprecano, vanno dall’attivare l’antifurto della nostra auto perchè ci teniamo e non vogliamo perderla , al prenderci cura del nostro animale se sta male, la gelosia, quella sana, è la cartina di tornasole di un rinnovato e quotidiano interesse verso la persona che ci piace.

Tuttavia è bene riflettere come essa sia fuori moda oggi come oggi, una donna, se vuole tradirti, lo fa tranquillamente nei 5 minuti che va a buttare il sacchino della spazzatura, passatemi l’esempio, spesso quindi molti uomini di oggi non sono gelosi perchè non in grado di esserlo, ma semplicemente perchè hanno capito, hanno capito che la gelosia, quella sana, alle donne non è bene dimostrarla, in quanto generalmente sottoscrive non un tangibile segno di interesse, ma una certa posizione di sudditanza emotiva, della quale spesso ne abusa a piene mani alla bisogna.

Il non piu’ esser gelosi e’ un processo indotto o riflesso che tende quindi a distaccarci emotivamente da cio’ che ci interessa, di contro accresce l’autostima, in quanto ci si rende conto che, in buona sostanza, se qualcuno vuole condividere con noi la propria esistenza lo farà per sua libera scelta non vincolata dalla gelosia reputata a questo punto sterile, inconcludente ed invadente.. tutto questo non senza risvolti negativi, che vanno dallarbitrio di decidere cosa sia meglio per la coppia sotto una mera luce PERSONALE, spesso sfociando negli egoismi, suffragati dalle necessità.. si ha quindi una perdita esponenziale del valore di coppia, dello stare insieme e dei suoi significati piu’ nobili legati ai sentimenti.

Da queste situazioni, molte PERSONE ne escono distrutte, altre rinforzate nell’animo, altre ancora si chiudono in un egoismo diffidente, tutto questo genera un malessere sociale che oggi vediamo quotidianamente, l’allontanamento dei rapporti uomo-donna e’ una evidente realtà, chiaro quindi che se tra queste PERSONE c’è qualcuno che cade in depressione, che risulta debole caratterialmente per i motivi suesposti, mal gestirà la situazione, portandolo a gesti estremi..

Per guarire si dovrebbe ritornare al RISPETTO della PERSONA UMANA, dandole il giusto valore a prescindere, tuttavia trovo tutto cio’ utopia, fintanto che il ficapower detterà le leggi imposte dal sistema..

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Marco 9:34 pm - 5th Agosto:

Anna
@
Come fa una donna a sopportare un compagno che l’accusa continuamente di sospetti,bugie tradimenti? E’ questa la patologia grave ,la gelosia morbosa che fa scappare una compagna nonostante nutra un forte sentimento verso l’uomo.
@

Ma di quali uomini parli? Di quale epoca? Di quale generazione? Di quale luogo? Perché la realtà che conosco io è esattamente l’opposto di quella che descrivi tu. Donne gelose, possessive, verbalmente violente, che non perdono occasione per sminuire in pubblico il proprio partner. Personalmente vi trovo di una bassezza morale vergognosa, tanto è vero che più tempo passa e meno sono attratto dalle donne italiane, perché non fate praticamente nulla per farvi apprezzare ed amare. Siete solo delle istigatrici, fomentatrici d’odio e risentimento. Praticamente insopportabili e pertanto da evitare.

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Leonardo 1:05 pm - 6th Agosto:

Quella di Anna è stata una provocazione, guarda troppa televisione e non ha la coscienza a posto…

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ckkb 4:32 pm - 6th Agosto:

Questa generosissima pazienza e disponibilità e cura maschile verso il femminino e le sue manifestazioni……si rinnova da milioni di anni ad ogni sorgere del sole.

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Rino 6:46 pm - 6th Agosto:

Le osservazioni di LesPaul (benvenuto!) sulle cause della perdita di autostima maschile sono tutte da condividere. Richiamano una realtà che evidentemente Anna non vede.
I maschi (beta) vanno verso la perdita di ogni stima di se stessi? Sorge in loro il sospetto di valere ogni giorno di meno, di non essere stimati, di essere inutili?
Vanno verso la depressione e la disperazione?

Mi sembra del tutto comprensibile e inevitabile. Ad Anna no. Lei si chiede da dove venga questo smarrimento e ci chiede di spiegarne l’origine.

Un delinquente ti getta in faccia un secchio di vetriolo.
Ne esci devastata, fuori e dentro.
Poi nel mezzo della tua disperazione incontri qualcuno che ti chiede: “Cosa succede Anna, sei in crisi di identità?”

Da 50 anni fatti strutturali e veleno femminista stanno devastando i maschi. Per primi e soprattutto quelli di basso rango, come è ovvio.
Di fronte alla decomposizione di ogni onore/valore maschile ci viene posta la domanda: “Come mai, poveretti, siete in crisi…?”

Ma dove vivi Anna, dove vivi?

Vuoi sapere cosa sta succedendo? Vuoi una risposta alle tue domande? Scorri questo sito, gira nel web, o magari leggi qualche testo del movimento maschile, tra i quali mi permetto di suggerirti il mio: lo si può avere in un istante:
http://metromaschile.it/altrosenso/qs-meta-della-terra/

RDV

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Eikasia 1:20 pm - 31st Gennaio:

Carissimi…Vi scrivo perchè sto vivendo una situazione ormai quasi insostenibile. A parte i casi da voi citati, con cui concordo, di donne con scarsissima moralità e del fatto che la giustizia purtroppo dia ragione “a prescindere” alla donna senza considerare la realtà dei fatti, credo che io stia subendo pesantemente la gelosia patologica dell’uomo che amo. Quasi tutte le sere che usciamo insieme, lui vede qualcosa che lo fa partire di testa e delirare, urla e mi insulta con violenza. Il fatto è che vede cose che non esistono e spesso è lui a provocarle. Ad esempio, si è convinto che è geloso di un suo amico, allora mi porta dove c’è lui, mi fa vestire carina, mi dice di comportarmi normalmente e di non stare muta con la testa bassa e poi ogni minima cosa che faccio la ingigantisce…L’amico mi saluta con 2 baci sulla guancia e lui controlla ogni minimo gesto, mi accusa di essermi avvicinata troppo, di avergli messo una mano sulla spalla o controlla gli sguardi o estrapola frasi dai discorsi accusandomi di avergli mandato dei messaggi. Io non provo nessun interesse per questa persona ma amo infinitamente lui. Mi chiedo come fare per non impazzire. La sua storia è legata all’abbandono, da parte dei genitori prima (sin da piccolo lo hanno lasciato ad un parente perchè si sono trasferiti per lavoro) poi storie lunghe: la prima lo ha lasciato tradendolo, un’altra con sui conviveva, lo ha lasciato senza, dice lui, un motivo evidente. Perchè devo subire io gli errori commessi da altre? Come posso donargli la stima in sè, oltre a dirgli quanto gli voglio bene, quanto è importante per me (cose che dice di sapere perchè glielo dimostro costantemente in tutti i modi) e quanto non mi freghi assolutamente di nessun altro oltre a lui? E’ semplicemente convinto che mi possa piacere qualcuno meglio di lui… So che io non potrei mai fargli del male, ma forse lui ha troppi fantasmi in testa e non vede me, ma il genere femminile, che lo ha sempre deluso. E forse non posso essere io ad aiutarlo…Non voglio lasciarlo ma mi sta distruggendo. Aiutatemi!

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Leonardo 2:41 pm - 31st Gennaio:

Eikasia:
Vai in una ASL dove ci sia un C.S.M.: “Centro di Salute Mentale” e parlane li, perché sono i segni tipici di un delirio. Sempre se non sei tu ad ingigantire la cosa o ad essere lui un co……..ne.

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Rino 4:26 pm - 31st Gennaio:

Non avendo modo di verificare, questi post vanno presi sul serio, come descrittivi di una realtà esistente.
Lo prendo sul serio e quindi dico che la Eikasia è entrata nel circolo delle c.d. “Donne che amano troppo”, (pessimo) titolo di un libro in cui si descrivono casi di donne che hanno usato un uomo per soddisfare il loro (purtroppo esistente) lato masochistico e le loro pulsioni crocerossinesche miranti alla “redenzione” dei mascalzoni.

Se volete farmi del male fatevelo tra di voi, senza andare a pescare il solito persecutore che trasformi la vostra vita in un calvario e che così (tra l’altro) vi autorizza a giudicare carnefici tutti i maschi.

Perciò chiudi e passa ad altro (o ad altra, o a nessuno, vedi tu). Digli che te lo ha ordinato il tuo terapueta.
Dacci un taglio immediato, netto e definitivo.

Firmato: il tuo psicoterapeuta.

RDV

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Damien 6:21 pm - 31st Gennaio:

..il tuo comportamento è lodevole.. tuttavia il percorso di vita che ti sei scelta è estremamente arduo.. rischi di passare la vita ad amare un amore troppo grande da gestire, con l’inevitabile sconfitta che ti accorgerai, ti avrà portato via tanti ani della tua vita, oltre che peggiorare la situazione dei figli, sperando che tu non li voglia avere fintanto che la situazione perdura.. i figli NON SONO collanti di un rapporto instabile, sono PERSONE che hanno dei diritti..

Cerca di trovare il modo di andare presso uno dei tanti consultori, parlate delle problematiche, ricorda che spesso questi caratteri sono tare che vano affrontate con tanta pazienza e dedizione, l’amore non è sufficiente in questi casi.. rischi di essere “strumentalizzata” dal suo problema psicologico..

Se cio’ non dovesse avere esiti positivi, hai l’età per capire e gestire le tue relazioni.. ergo prendi la decisione che ritieni opportuna..

Personalmente, se proprio ci tieni ad aiutare le persone, e non sei riuscita a risolvere nulla, trovati un altro uomo e fai del volontariato..

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Luca 7:52 pm - 31st Gennaio:

Eikasia 1:20 pm – 31st gennaio:
>>
Non voglio lasciarlo ma mi sta distruggendo. Aiutatemi!
>>
Lascialo.

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Leonardo 8:17 pm - 31st Gennaio:

Rino, sono daccordo anche con te.
Ho sentito più di una donna sposata che ha avuto questi deliri di gelosia con il marito: controllando magari le scarpe al ritorno a casa, se sporche di terra accusandolo di essersi infrattato (modo di dire a Roma per chi è stato con una donna dietro qualche cespuglio a fare sesso) oppure togliendogli i soldi, i documenti e altro. Chiaramente non voglio biasimare queste donne che hanno sofferto, ma per dire che sono cose di entrambi e sopratutto è difficile che un marito faccia la vittima e il crocerossino, difficilmente gli uomini raccontano queste cose.

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armando 9:29 pm - 31st Gennaio:

Io credo che l’amore, quello vero, non possa essere autodistruttivo. Se le cose sono veramente come le rappresenti, continuare a stare in quella situazione testimonia di una patologia da parte tua non meno grave di quella del tuo fidanzato. Le vostre nevrosi, evidentemente, si incastrano alla perfezione l’una nell’altra, e forse non è un caso che vi siate scelti.
Oppressore e vittima avviluppati e complici è situazione che la psicanalisi ha studiato, ed anche il cinema (Portiere di notte, di Liliana Cavani).
I casi sono due. Se sei psichicamente sana, ti allontani da costui e poni fine al delirio di gelosia ossessiva. Se non ci riesci, segui il consiglio di Rino. Vai da un buon psicanalista.

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Silent Hill 10:15 pm - 31st Gennaio:

Io non credo che lei debba lasciarlo. Ci lamentiamo tanto che le donne lasciano i loro uomini alla minima occasione, e ora che vediamo che c’è una donna che prova compassione e sensibilità per il fidanzato geloso e traumtizzato, anzichè apprezzarla la si invita a lasciare quel suo fidanzato che ha già subito tanti traumi dalla vita? No, non concordo. Fai bene,Eikasia, non lasciarlo, stagli vicino. Questo è L’Amore. Sopporta i suoi difetti, così come lui sopporta i tuoi (a meno che tu non ti consideri senza difetti)

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Luca 11:36 pm - 31st Gennaio:

Silent Hill
>>
Ci lamentiamo tanto che le donne lasciano i loro uomini alla minima occasione,
>>
Mai scritto un post in cui mi lamentavo di ciò.
_____
>>
No, non concordo.
>>
Libero di pensarla come vuoi: io non concordo con te.

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ckkb 11:43 am - 1st Febbraio:

Vale la regola che chi è capace di voler bene a se stesso è capace di voler bene all’altro. L’amore non viene meno se si accompagna l’amato che non sta bene in un percorso di guarigione che in casi di carenze gravi necessariamente richiede l’aiuto degli specialisti. E saper amare significa anche sapere di dover imparare ad amare e non viene meno se ci si fa prendere per mano dall’altro. La vita a ben pensarci è questo camminare insieme consapevoli che imparare ad amare non ha mai termine. Forse ci siamo dimenticati che l’amore vero si manifesta dentro il susseguirsi di lunghe e durissime giornate, ed è una conquista spesso eroica, nell’apparente incomprensione e nel silenzio. I nostri padri lo sapevano: sapevano amare e sapevano riconoscere l’amore della donna che li amava.

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Silent Hill 2:21 pm - 1st Febbraio:

Ragazzi , la stragrande maggioranza delle separazioni(sia a livello di fidanzamento che di coniugale) avviene sempre ad opera delle donne. Il femminismo da sempre incoraggia le donne a tradire e lasciare i loro mariti o fidanzati al fine di ricattarli e soggiogarli sentimentalmente e psicologicamente. Uno dei tanti motivi per cui in Occidente i suicidi sono in gran parte maschili è dovuto anche al fatto che gli uomini sono continuamente esposti ad abbandoni sentimentali, come più volte ha spiegato il nostro Raffaele-Icarus.10. Ammesso che vi siano donne che non vogliono lasciare i loro fidanzati o mariti, noi dobbiamo apprezzarle e incoraggiarle, anzichè invitarle a fare ciò che da sempre il femminismo chiede alle donne: abbandonare i loro partner con tutti i contraccolpi piscologici ed esistenziali che ne conseguono. Il movimento maschile quindi deve andare in direzione opposta a quella tracciata dal femminismo. Noi che vogliamo occuparci di problematiche maschili in questa società femminista non possiamo e non dobbiamo incoraggiare una donna ad abbandonare il suo fidanzato già di per sè sofferente per i gravi traumi che ha subito(abbandono dai genitori e da parte di sue ex fidanzate). I movimenti maschili non godono affatto che si sfasci una coppia, a differenza delle femministe

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Valeria 11:37 am - 20th Giugno:

Ragazzi,
ma perchè continuiamo a farne una questione di sesso? La gelosia è il frutto di un percorso individuale, di un uomo o di una donna, è la conseguenza della sua storia e non può essere generalizzata.
Non tutti gli uomini e non tutte le donne sono morbosamente gelosi. Forse l’uomo è geloso a suo modo e la donna è gelosa a suo modo, ma non ne facciamo una storia di sesso.

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Vittoria 6:34 pm - 22nd Ottobre:

Salve ragazzi, sono capitata per caso a leggere queste pagine e anche se sono vecchi commenti, in questi giorni sono più che mai attuali, visto le cose orrende che accadono ai danni delle donne. Vorrei solo dire che il rispetto per le Persone è fondamentale e che nessuno dovrebbe mai sottostare a soprusi e abusi di alcun genere, come anche a limitazioni della propria libertà. A quel “signore” che esortava Eikasia a non lasciare il tipo paranoico e delirante voglio dire che l’amore non è sopportazione nè tantomeno diventare i bersagli delle devianze mentali altrui. Mi sembra che in questa pagina, purtroppo, si siano sprecati i commenti maschilisti…i maschi non vogliono proprio ammettere i loro errori eh?

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Fabrizio Marchi 7:25 pm - 22nd Ottobre:

“Mi sembra che in questa pagina, purtroppo, si siano sprecati i commenti maschilisti…i maschi non vogliono proprio ammettere i loro errori eh?” (Vittoria)
Le donne, anzi, le femmine, si distinguono invece per capacità autocritica?

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Wolf75 7:33 pm - 22nd Ottobre:

Innanzitutto,alla tizia(“Vittoria”)che ha scritto, le rammento che se si dice “uomini”, non “maschi”.

La signora parla di “cose orrende che succedono ai danni delle donne”.E cosa di “orrendo” sta succedendo alle donne? Certo, i Media dicono così, infondono questa percezione, ogni qualvolta riportano la notizia di un uomo che uccide una donna, sorvolando invece quando una donna uccide un uomo. La verità è che gli omicidi contro donne commessi da uomini, in Italia,sono solo poche decine ogni anno(al massimo, 100), e non arrivano nemmeno a 25% del totale di tutta gli omicidi.Il tutto rapportato ad una popolazione femminile di 31 milioni di persone. Allora, signorina “Vittoria”, numeri alla mano, dove le vede queste cose “, come si fa a parlare di cose “orrende” per le donne? A lei cosa sta succedendo di “orrendo”? Taccia, taccia!!

Per quanto riguarda poi il fatto che descrive una persona sofferente come “tipo paranoico e delirante ” la dice lunga sul cinismo della mentalità femminista odierna. Lei dice che l’amore non è sopportazione, invece l’amore è proprio sopportazione, pazienza. Sennò che amore è? L’amore è incondizionato, a meno di casi estremi, che non possono essere certo la gelosia, anche perchè quanto a gelosia e possessività le donne non sono per nulla da meno rispetto agli uomini, anzi!!!Voi volete la perfezione dall’ uomo, ma voi siete perfette? voi non volete perdonare nessun difetto al vostro fidanzato/marito, però poi pretendete che loro vi perdonino i vostri. Bella faccia di bronzo che avete.

Quanto al fatto che i “maschi” non ammettono i loro errori, faccio presente che gli uomini vengono messi dalla mattina alla sera sul banco degli imputati dalle tv e dai benpensanti e da molte donne. E vi chiedo invece voi femmine invece non commettete errori? Ditemi una sola volta che avete fatto un pò di autocritica senza dare sempre la colpa ai “maschi” e al “maschilismo”. Scendete dal piedistallo, su.

Incredibile che debbo sentire sempre questi rigurgiti nazistoidi da belve rabbiose misandriche.

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Marco Pensante 11:58 pm - 22nd Ottobre:

Errori, Valeria? Quali errori? Ma parliamo di cose più importanti. Sai cucinare?

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Luigi Corvaglia 10:58 am - 23rd Ottobre:

Vittoria, cos’è? Un test?
Il tuo intervento mi dà quest’impressione.
Succinto quel tanto che basta, con delle osservazioni che dovrebbero essere ovvie e banali per tutti (Vorrei solo dire che il rispetto per le Persone è fondamentale e che nessuno dovrebbe mai sottostare a soprusi e abusi di alcun genere, come anche a limitazioni della propria libertà), ma visto come le poni sembra quasi che qui qualcuno le metta in dubbio.
Dai dei giudizi sui commenti etichettandoli come maschilisti, senza però entrare nel merito . La cosa sinceramente non mi fa ne caldo ne freddo, però questo rende evidente lo schema mentale entro cui ti muovi, pur se non lo hai esplicitato.
Parli di ammettere errori. Inizia tu, dal più piccolo, ma pur sempre rivelatore. Quando ti rivolgi all’altro sesso per questioni appena più importanti di un’amplesso, usa il sostantivo che vorresti fosse usato con te. Noi da queste parti parliamo di uomini e donne, non di maschi e femmine.
Poi il capolavoro: “Salve ragazzi, sono capitata per caso a leggere queste pagine e anche se sono vecchi commenti, in questi giorni sono più che mai attuali, visto le cose orrende che accadono ai danni delle donne.
Cosa si può rispondere ad una frase del genere?
Di fatto contiene già la risposta. A meno che non voglia passare come un rancoroso maschilista misogino. Ma ancor più del resto denota, scegli tu, o una persona che si fa dettare le priorità dai media (e di priorità, non certo di carattere economico, i media ne nascondono tante, credimi) o viceversa una persona che quelle priorità le ha a prescindere. Un femminista insomma. Intellettualmente credo sarebbe stato più onesto dichiararlo.
Sulla “strage delle donne”.
Penso che tu ti aspetti in questo luogo una minimizzazione o una negazione.
Mi dispiace, sei capitata nel luogo sbagliato. A parte l’ovvio e lampante sessismo (ad un cervello sgombro da pregiudizi e stereotipi) della campagna in corso contro il “femminicidio”. A parte tutto il sottinteso economico delle leggi in preparazione. A parte tutto questo dicevo, noi siamo favorevoli a soluzioni che limitino ancor di più sia il fenomeno e del “femmicidio” ma anche tutte le situazioni di maltrattamenti e violenze (reali) ai danni delle femmine (come ti suona la parola? Così, giusto per sapere).
Vorremmo solamente un pò di reciprocità, non esistete solamente voi sotto questo cielo. Ma soprattutto vorremmo che per arrivare a questo obiettivo ci si arrivasse innanzitutto in maniera culturalmente condivisa (attenzione, culturalmente condivisa non sta che una o l’altra parte abbraccia a priori le altrui impostazioni, significa trovare un compromesso) non al rimorchio di leggi sessiste, repressive e liberticide.

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Vittoria 6:02 pm - 23rd Ottobre:

Oh cielo quanto rosicate quando vi sentite solamente interpellati!scusate signori uomini, ho sbagliato a scrivere “maschi”. Cosa succede ai danni delle donne? beh, un omicidio ogni 2-3 giorni sempre x gli stessi motivi nn mi pare roba da nulla, e nn credo che gli uomini vengano uccisi da una donna con questa frequenza! Ho etichettato i commenti come maschilisti perchè mi sono sembrati tali. Lungi da me non fare autocritica o pensare che gli uomini siano tutti uguali! A Wolf75 dico che intanto si permette di esortarmi a tacere, cosa che io non ho fatto con nessuno, e poi, riguardo l’amore, certo che dovrebbe essere incondizionato e si devono sopportare i difetti dell’altro, ma tutto ha un limite e se una donna si sente continuamente attaccata, provocata, calunniata x cose che non esistono da un uomo con evidenti disturbi, beh, ne va della salute mentale di entrambi e di certo nn è una relazione che dà gioia e serenità!se poi ci si deve immolare e rovinare completamente non lo so…E, comunque, a voi che ci esortate a scendere da un piedistallo peraltro inesistente e non voluto da nessuno con un minimo di equità, dico che ci siete stati solo voi, sul piedistallo, per secoli, e questa è la pura verità. Io sono per un’assoluta parità, come è giusto che sia e come anche la nostra Costituzione sancisce, almeno sulla carta.

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Luigi Corvaglia 6:41 pm - 23rd Ottobre:

Vittoria
a me quella che sembra sia scattata come una molla sei tu. Segno evidente che ci ho preso.
Inizio da dove hai finito. Guarda mia cara che con me la propaganda non attacca e quindi ti invito, con un minimo di dettaglio, a esplicitare meglio il piedistallo secolare.
Dettaglia, dettaglia ….
E già che ci siamo rendimi edotto, perché cosi sembrerebbe dall’ultima frase, dove e da chi sia negata la parità. Qui no di certo.

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Fabrizio Marchi 6:56 pm - 23rd Ottobre:

Caro Marco P, solo tu ci puoi salvare…smile Qui ci vuole la tua penna…smile
“Ha Ha Ha, sarà una risata che vi seppellirà”, questa la celebre frase dell’anarchico sindacalista di una famosissima foto cult, che alcuni di voi forse riconderanno, in mezzo a due poliziotti che lo avevano tratto in arresto durante una manifestazione.
Comincio a pensare che forse solo una risata potrà salvare anche noi dal femminismo, per lo meno fino a quando non saremo caricati uno ad uno anche noi su un cellulare…
P.S. Il fatto divertente sapete qual è? Che la nostra amica, su 250 articoli pubblicati sul sito, quale è andato a pescare? La lettera scritta da un donna (femminista) esterna al movimento. Complimenti…

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Manolius 6:57 pm - 23rd Ottobre:

“Oh cielo quanto rosicate quando vi sentite solamente interpellati!”…brava Vittoria, modo molto meditato e ragionato e costruttivo di postare. “beh, un omicidio ogni 2-3 giorni sempre x gli stessi motivi nn mi pare roba da nulla”. Beh, cara Vittoria, ti dirò una cosa orribile. LO E’…è una cosa da nulla ECCOME. Una cosa brutta è brutta in sé, ma paragonata ad altre è meno significativa di quanto sembra. Ovviamente a te e quelle come te (leggi: femministe palesi o meno) importa presentare i dati isolati dal contesto per meglio darsi ragione…A confronto delle donne, sul lavoro e per omicidio, gli uomini crepano come le mosche. Tu dirai: ecceeeeerto, coccodè, ma li ammazzano gli uomini stessi! Come dire, insomma, che se crepa un maschio non gliene frega a nessuno, se muore una donna tutti a piangere come vitelli (e ribadisco: direttamente o meno, al confronto degli uomini voi donne praticamente NON MORITE, vatti a vedere le statistiche). Senza contare, Vittoria, che da che mondo e mondo le mandanti storiche di una enorme percentuale di atti violenti machili siete VOI. Sì, PROPRIO VOI. Sempre maestre nel lanciare il sassetto e nascondere la mano. Quante donne vengono scannate da uomini su istigazione di altre donne (“amore, ma falla fuori quella strega di tua moglie, che poi scappiamo e coroniamo il nostro sogno d’amore!” lui uccide, fesso, e lei sparisce e lo lascia in pasto al disastro) . Quanti uomini fanno la stessa fine (“amore, quello mi molesta da un po’di tempo…uccidilo!” e magari “quello” lei se l’era scopato a sangue le sere prima e ora minacciava di innamorarsi -e andava tolto di mezzo). Ci vogliamo poi dimenticare dei miliardi di uomini nella storia che pur senza pestare e uccidere le donne (e sono, credo,IL 99% DEGLI UOMINI TOTALI…ma può essere mi sbagli, forse sono il 99,9%) vanno a crepare e a farsi ammazzare di lavoro per risaltare agli di esse e/o per mantenerle? Ovviamente già solo il fatto che io consideri costoro dei veri e propri eroi dimenticati ed assassinati, mi fa passare da scemo – e questo è già un chiaro simbolo del fatto che siamo invasi e accecati dall’ideologia femminista, cara Vittoria. Che un maschio crepi, specie se per una donna, lo si dà per scontato, è sano, giusto e sacrosanto. Ora, e nel passato, che tu vedi taaaanto maschilista. Non è un sacrificio. Se schiatta una donna, per carità!: è come se fosse l’11 settembre.

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Rita 7:21 pm - 23rd Ottobre:

che noia però… sad che barba che noia…

“beh, un omicidio ogni 2-3 giorni sempre x gli stessi motivi nn mi pare roba da nulla”,

no, non per gli stessi motivi, i moventi sono diversi e così pure le radici che portano a questa tragedia, ci sono malati psichici che uccidono, gente che sbrocca perchè non lavora, tantissimi si suicidano.
http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2012/08/31/donne-uccise-per-mano-maschile-analisi-contesti-e-soluzioni-preventive/

ti ho linkato un link di un blog femminista eh..

e a proposito del piedistallo su cui non vogliamo stare, sul possesso che noi no.. non vogliamo amori possessivi,.. sì non tanto magari giusto un po’…

http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2012/10/23/lui-mi-piaceva-possessivo-giusto-un-po/

e poi Vittoria, .. che barba che noia ancora sentire dire: Voi tutti siete stati su un piedistallo per secoli ..noi a subire cose orrende per secoli..

Comunque, a parte tutto. Ho riletto velocemente i commenti: praticamente tutti esortavano Eikasia a lasciare quest’amore patologico, solo Silent Hill l’ha esortata a continuare, apprezzando il fatto che non lasciasse solo un individuo malato. Non sono nemmeno d’accordo con lui, ma non ci vedo un commento maschilista.

Quindi non so, o hai letto con molta superficialità, oppure non sei venuta per fare analisi e autoanalisi

Com’era la storia dell’autocritica? smile

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Manolius 7:21 pm - 23rd Ottobre:

“se poi ci si deve immolare e rovinare completamente non lo so…”…certo, Vittoriuzza bella, certo. Peccato però che oggi ( e detto tra noi, onestamente del passato, ammesso fosse come ce lo dipingete voi, me ne interesso ben poco…vai un poco a chiedere ad un Palestinese di Gaza che ne pensa dell’Olocausto) capita che un uomo che sta male in un matrimonio appena prova ad uscirne viene inchiodato a quelle che voi donne – tutte- definite “le sue responsabilità”, cioè l’obbligo di andarsene al diavolo e morire in miseria per mantenere la ex moglie ( tu dirai…no, per mantenere i figli…seeeee, certo, certo, proprio) e farla vivere mantenuta nella DI LUI casa. Se una donna sta male in un rapporto, ovviamente, se ne va come e quando le pare, e viene mantenuta dall’ex nella DI LUI casa…ops, che bella casualità. Come dire, Vittoriuzza bella, che qui le BALLE della propaganda non ce le devi portare, facci il favore, a papà. La bieca realtà è che violentatori e picchiatori sono una RISIBILE minoranza della popolazione maschile, e che SEMPRE e COMUNQUE le maggiori vittime di OGNI violenza sono I MASCHI. I numeri parlano chiaro. VOI, però (VOI=donne=femministe, scusami se sono un po’ troppo franco) AVETE OGNI INTERESSE ad AMPLIFICARE a DISMISURA i dati che riguardano i vostri morti, in modo da fare risaltare come violenti e oppressori tutti quegli uomini che violenti NON sono, cioè il 99,9% circa. Il fine ultimo è quello di sottometterci meglio, e per quanto quello che scrivo (OVVIAMENTE!) ti sembrerà un delirio, vedi un po’ se riesci a dirmi nel concreto dove sbaglio. Fermo restando, poi, però , che ogni volta che la forza maschile vi serve allora la usate eccome, ipocritamente. Fortunatamente, Vittoria, di IDIOTI che danno retta alle lamentele di parte come le tue, in giro, ce ne sono ogni giorno meno. Sempre meno uomini pronti a cospargersi il capo di cenere per un olocausto femminile che non hanno commesso (e che secondo me è immaginario: nel medioevo bruciavano fior di stregoni, ma di loro non gliene frega nulla a nessuno), sempre più uomini sanamente interessati ai PROPRI e SACROSANTI interessi di genere. Suona egoista? Dimmi un po’, Vittoria: quando risulta palese che due interessi sono inconciliabili, sarà sacrosanto o no che ciascuna delle parti li rivendichi con forza? L’Olocausto degli Ebrei è stato una cosa orribile e oscena che grida vendetta di fronte all’umanità, per carità. Su questo siamo d’accordo. Ora, però, a me risulta, come dicevo sopra, che lasciare che Israele faccia ai Palestinesi quello che i Nazisti hanno fatto a loro non sia proprio un colpo di genio. Anche se ogni tanto qualche autobus israeliano salta per aria. Questo, per dire, che se la mia trisavola è stata presa a sculacciate da suo marito qualche volta di troppo, a me onestamente non me ne importa un piffero, specie se io deve risarcire il genere femminile del globo intero cospargendomi il capo di cenere e rinunciando praticamente a tutto per darlo alle donne, come avviene oggi. Aspetto risposta, Vittoria.

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Manolius 7:30 pm - 23rd Ottobre:

http://www.google.it/imgres?imgurl=http://www.villapallavicini.org/images/smile.jpg&imgrefurl=http://www.villapallavicini.org/calendario67.htm&h=300&w=209&sz=5&tbnid=lmchfLSmGVIb7M:&tbnh=90&tbnw=63&zoom=1&usg=__2hznMwBNurnmGu34aZzTxmIMuL0=&docid=GpZ3CrhAOQTt2M&hl=it&sa=X&ei=S92GUOrVEdCM4gTZgoH4Aw&sqi=2&ved=0CCcQ9QEwAg
A Fabbrì, ma proprio quel link dovevi da mette? Sei popo daa lazzio. A parte gli scherzi, volevo chiederti se quando moderi le mie risposte puoi correggermi gli errori di sintassi/ortografia. Pur essendo io un sommo maestro della scrittura, la passione mi fa sbagliare. laugh

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Fabrizio Marchi 7:53 pm - 23rd Ottobre:

ah ah ah smile smile Hai ragione, è la prima al volo che ho copiaincollato, senza fare caso allo sfondo…
Provo a rimediare…smile

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Fabrizio Marchi 7:55 pm - 23rd Ottobre:

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cogito, ergo stronzum sum(penso, dunque sono uno stronzo) 9:03 pm - 23rd Ottobre:

Ma nessuno tra i presenti, ha nulla da dire su come questa strega nazi-femminista di “Vittoria” ha liquidato la sofferenza di una persona etichettandola come “paranoico, compulsiva”, e meritevole di essere abbandonata al suo destino? se questa è il modo di affrontare la QM, cioè adagiandosi alla mentalità cinica e diabolica femminista sorda alle sofferenze e ai sentimenti degli uomini, la strada della QM è in alto mare. Ovviamente spero e credo che non sia questo il vostro approccio.

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Leonardo 9:34 pm - 23rd Ottobre:

cogito, ergo stronzum sum(penso, dunque sono uno stronzo):
Ma nessuno tra i presenti, ha nulla da dire su come questa strega nazi-femminista di “Vittoria” ha liquidato la sofferenza di una persona etichettandola come “paranoico, compulsiva”, e meritevole di essere abbandonata al suo destino?
—————————————————-
In effetti, molta cattiveria e imbecillità che infetta il mondo sono dovuti a questo tipo comportamenti femminili (nazi). Al .loro egoismo e agli uomini che stravedono per queste ragazzine invidiose e viziate.

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Luigi Corvaglia 9:53 pm - 23rd Ottobre:

Caro
cogito, ergo stronzum sum (penso, dunque sono uno stronzo)
il più delle volte, si ottiene quel che si vuole facendo parlare e non parlando.
Calmati, vediamo come se ne esce la nostra amica Vittoria.

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Manolius 12:04 am - 24th Ottobre:

Luigi, come vuoi che se ne esca la Vittoriuzza? Se ne andrà a spasso per i vomitevoli blog femministi a sproloquiare sul maschio padrone revisionista che non si arrende e poi verrà qua a sparare cazzate dicendo che siamo infami desiderosi di prendere le donne a cazzotti ed incatenarle ai fornelli, vomitandoci addosso di statistiche furibonde che dicono che la violenza maschile è causa del 99% delle morti femminili nel mondo e che il cancro alla mammella o alla cervice uterina è una invenzione propagandistica. Nella loro banalità sono stucchevolmente uguali, ‘ste poveracce. Se non avessero il sostegno del sistema, che ha tutto l’interesse a fomentare la guerra dei poveri fra generi, starebbero per strada a rovistare nell’immondizia. Chissà che un giorno non ci finiscano davvero…

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Vittoria 9:20 am - 24th Ottobre:

Strega, “a papà, “nazista”, cattiva….certo, certo, è ovvio….sarò anche una femminista ma sicuramente non penso che la morte di una donna valga di più di quella di un uomo, penso che voi vogliate capire ciò che volete su ciò che scrivo…quelli che insultano siete voi, manolius, cogito etc….io non ho mai detto che le donne muoiano solo per mano delgi uomini, voi esagerate e ormai mi reputate una matta che ce l’ha con voi. Ok, credete pure ciò che vi fa comodo, tanto non ammetterete mai nulla. Rita, io non parlavo di chi sbrocca xchè nn lavora o dei malati psichici ma di quelli (troppi!) che ammazzano l’ex perchè, appunto, si è “permessa” di lasciarli. Ne hanno il diritto solo loro, certo. Beata te che nn ci vedi maschilismo in molti di questi commenti…chissà, magari hai ragione. Vi saluto, e comunque molti di voi sono davvero maleducati. Ciao!

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Vittoria 9:35 am - 24th Ottobre:

“sono stucchevolmente uguali, ste poveracce. Se nn avessero il sostegno del sistema (?) starebbero x strada a rovistare nell’immondizia”. Ma di che cosa blateri, poveraccio? e questo è solo uno degli esempi della vostra maleducazione e del vostro travisare…io esprimo solo il mio pensiero, punto. se vi dà così fastidio è un vostro problema. smile

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Luigi Corvaglia 9:44 am - 24th Ottobre:

Manolius, Cogito
penso che la risposta di Vittoria parli da sè.
Le avete semplicemente creato una comoda via di fuga per sottrarsi al confronto.

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fulvio terzapi 10:16 am - 24th Ottobre:

Vittoria: ma perché chi uccide la compagna dev’essere per forza misogino? magari è un femminista convinto ma al contempo crede che il legame sentimentale con la sua partner sia sacro e inviolabile e il suo tradimento vada punito con la violenza. le due cose possono coesistere.

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Ethans 11:14 am - 24th Ottobre:

Corvaglia>>>>> Gli avete semplicemente creato una comoda via di fuga per sottrarsi al confronto
********************************************************
Straquoto, l’ho scritto giusto ieri sera su una altro fronte forumistico per spiegare ad alcuni utenti che usare certi epiteti è un pò come darsi la zappa sui piedi da soli…

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Marco Pensante 12:08 pm - 24th Ottobre:

Mi sembra abbastanza inutile discutere con una persona che sa già la verità. Nel senso che la SUA verità è LA verità: lo specifica lei. “E questa è la pura verità”. Quindi non le interessa affatto discutere su chi sia veramente stato sul piedistallo per millenni, su chi abbia veramente il diritto o meno di ammazzare la controparte, non le interessa che Rita puntualizzi quali siano le vere motivazioni dei “femminicidi”: lei SA LA VERITA’, e qualsiasi obiezione in merito è da “maschilista rosicone”. Poi è vero che qui ci sono anche persone che si inalberano facilmente, ma non sarà anche per l’esasperazione di sentire sempre gli stessi discorsi, le stesse accuse decerebrate, gli stessi piagnistei ripetuti con il copia e incolla senza neanche accendere il cervello, solo aprendo la bocca e parlando col pilota automatico?
“I maschi non vogliono ammettere i propri errori.” Quindi noi, in quanto maschi, dovremmo prenderci la responsabilità di delitti commessi da altri? E per quale motivo? Per la “statistica”? Nonono, qui non c’entra la “maggioranza statistica di chi commette i delitti”, per il semplice motivo che UN SOLO DELITTO E’ SUFFICIENTE e LA RESPONSABILITA’ E’ INDIVIDUALE. E se anche il 99% degli omicidi fosse commesso da uomini, io NON NE SAREI COLPEVOLE, non solo nei fatti ma nemmeno moralmente. Perché non sono io quello che ha commesso l’omicidio. Sostenere il contrario è un’aberrazione quantomeno giuridica, per metterla sul piano più banale che sicuramente interessa a certe persone. Ma queste sono sottigliezze, e quando si cerca di spiegarle la risposta è sempre pronta: “Rosicone maschilista, hai dei problemi con le donne”. Tanto lo dicono tutti, è un timbro che si può stampare dovunque e in qualsiasi situazione.
C’è gente a cui non interessa che questo sia un sito che raccoglie migliaia di commenti complessi, ricchi e articolati. “E che, mo’ mi metto a leggere tutta questa enciclopedia? Che scherziamo?”. Leggono un articolo, sputano la loro sentenzina uguale a tutte le altre centomila sentenzine che si sentono ogni giorno al bar o sul treno e poi se ne vanno contenti e soddisfatti, credendo di avere illuminato con la loro saggezza il popolo bue. Per quanto io creda nei principi di questo movimento, che auspica un nuovo dialogo fra i generi, non mi sembra necessario sforzarsi con tutti. D’altronde, la verità è la verità, mica vorremo opporci. Che scherziamo?

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Fabrizio Marchi 1:18 pm - 24th Ottobre:

Caro Marco P, la tua lucidità è direttamente proporzionale alla tua ironia: entrambe di altissimo livello.
Sei anche tu, come altri (con le tue peculiarità), uno dei “piezz’a novanta” di questo sito. Volendo fare un esempio iperbolico sei un po’ come quelle truppe speciali che vengono impiegate solo in circostanze straordinarie, quelle che arrivano all’ultimo momento a tirare qualcuno fuori dai guai…smile
Ciò detto,mi rivolgo a Manolius ma soprattutto a Cogito. Fermo restando che quanto detto da Marco Pensante è sacrosanto, è altrettanto vero e giusto anche quello che hanno scritto Ethans e Luigi Corvaglia (un altro “piezz’a novanta del movimento, anche se con altre caratteristiche).
Con certa gente gli atteggiamenti da assumere sono tre, e non si sfugge:
1) si fa dell’ironia, ma bisogna saperla fare, proprio come Marco P, altrimenti è meglio lasciar perdere;
2) si argomenta molto seriamente e analiticamente senza curarsi della pochezza e della sciatteria dell’interlocutore/interlocutrice;
3) si ignora il soggetto in questione.
In base al livello complessivo (apertura mentale e soprattutto onestà intellettuale) dell’interlocutore, ciascuno di noi deve decidere il tipo di risposta (o di non risposta, nel caso dell’opzione n. 3) da dare.
Anche se forse si arrabbierà (a Roma si usa dire che farà due fatiche: una per “incazzarsi” e un’altra per “scazzarsi”…), ma ormai il dado è tratto, lo spessore della signora Vittoria, come è evidente, è assai scarso. Quindi non vale neanche la pena accanirsi più di tanto. Non a caso avevo invitato Marco P a “spararne” qualcuna delle sue (che io apprezzo moltissimo, devo dire, ma forse ho un debole per le sue battute…) proprio perché, a mio parere, non c’erano le condizioni per una risposta seria e articolata.

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Luigi Corvaglia 4:25 pm - 24th Ottobre:

UTENTE TEMPORANEAMENTE FUORI USO CAUSA FEBBRONE POST-TRAUMATICO.

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mauro recher 4:44 pm - 24th Ottobre:

riprenditi presto Luigi smile

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Manolius 6:03 pm - 24th Ottobre:

Buona guarigione a Luigi. Signori, effettivamente posso solo straquotare Marco P.; Leggere le cose che scrive quel genio di Vittoriuccia è estraniante, ed effettivamente la si può solo ignorare. Io non le rispondo, perché sarò sanguigno (a Roma si direbbe “incazzato come una biscia”) ma non sono né banale, né maleducato, come peraltro ventila la nostra candidata al premio Nobel. La leggendaria in questione è per altro così saggia da tacciare di maleducazione ciò che è semplice presa in giro, cosa che fanno pressoché tutte le donne quando qualcosa non conviene loro (buttandoci assieme spesso accuse di violenza, brutalità, di maschilismo etc.) e credo sia chiaro a chiunque che un simile personaggio possa solo essere fatto segno di sberleffi, oltre che di indifferenza. Per chi mi dice che ho dato un alibi a Vittoria per sottrarsi, rispondo che magari è vero, però, soprattutto, l’ho provocata perché dimostrasse platealmente di quale eccelso e iperuranico livello fosse codesto femminile GENIO. Brava Vittoriuzza, a papà. Ti voglio bene.

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Manolius 6:10 pm - 24th Ottobre:

Detto per inciso, poi: se una somma professorona come la grande Vittoria si sottrae a un dibattito trovando scuse qua e là, io, come credo molti, mi rotolo letteralmente nel fango per il dispiacere, mi taglio le vene, sbatto la testa al muro (da bravo poveraccio, no, Dr.ssa Prof.sa VIttoria?), piango fino a mummificarmi. No, Vittoria, no! Non ti sottrarre al dibattito! Noi piccoli uomini, il mondo, l’Universo tutto hanno bisogno delle tue perle…ti prego…! Ragazzi, su! Fabrizio, Marco, Mauro, tutti…unitevi a me nella supplica.

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Stefano 7:13 pm - 24th Ottobre:

Volevo segnalarvi, se altri non l’hanno già fatto, questa terrificante storia. Sulla sentenza non mi pronuncio: faccio però osservare che le parti civili, concordi con l’accusa di omicidio premeditato, includevano la rappresentanza dei figli allora minorenni della vittima.

http://roma.repubblica.it/cronaca/2012/10/24/news/uccise_a_coltellate_l_ex_marito_stalker_assolta_fu_legittima_difesa-45196225/

Saluti

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Stefano 7:28 pm - 24th Ottobre:

Aggiungo che la notizia mi sembra già sparita dalle prime pagine dei quotidiani online e relegata in cronaca. La storia delle parti civili su Repubblica non c’è (l’ho trovata sul Corriere, credo).

PS Peraltro, si dovrebbe parlare più spesso della sistematica giustificazione degli omicidi commessi da donne, nel mondo reale come nelle produzioni televisive mainstream.

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cogito, ergo stronzum sum(penso, dunque sono uno stronzo) 7:30 pm - 24th Ottobre:

Stefano, guarda che questa notizia già l’avevo postato io pochi minuti fa, la prossima volta controlla se non è già stata pubblicata.

“Guardate che schifo. Sull ‘onda emozionale dll’ “emergenza femminicidi”, una donna che ha trucidato il marito con bel 12, ripeto, 12 coltellate, e poi, con la complicità dell’amante, ha occultao il cadavere gettandolo nel tevere(per essere ritrovato, fortuitamente, un mese dopo), è stata assolta per “legittima difesa”, perchè lei, approfittando che il cadavere del marito non potesse più parlare, ha tirato fuori il Jolly del “maltrattamento” dicendo che lui la maltrattava. Ma anche se fosse stato vero, 12 coltellate non sono, non possono essere, legittima difesa, e inoltre se fosse stata veramente legittima difesa non avrebbe occultato il cadavere!!!!
Questa non è la prima sentenza che assolve donne assassine o aguzzine di uomini. E non sarà l’ ultima.
Ecco questi giudici criminali, questo Stato criminale, questo popolo criminale, questi Media criminali, hanno creato e avallato quelle mentalità secondo cui la donna è sempre vittima e innocente,ragion per cui se ammazza un uomo è sempre e necessariamente perchè ha reagito ad una violenza.
Questa è vera e propria licenza di uccidere uomini accordata alle donne, Lo volete capire o no?
http://www.corriere.it/cronache/12_ottobre_24/luciana-cristallo-assolta_949f64a4-1da8-11e2-8b20-1919d504f212.shtml

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Leonardo 10:20 pm - 24th Ottobre:

Ma anche se fosse stato vero, 12 coltellate non sono, non possono essere, legittima difesa, e inoltre se fosse stata veramente legittima difesa non avrebbe occultato il cadavere!!!!
————————————–
In Italia dovrebbe esistere una legge che condanna il “troppo zelo nel’ auto difendersi”. Poi, è evidente che in questi delitti ideati da donne c’è spesso un complice uomo, e credo ci sia un altra legge che vieta la “circonvenzione di incapace” perché intuisco che in molti casi sia così. Supportato da esperienze di miei amici completamente rimbecilliti dalle loro compagne…

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Stefano 11:50 pm - 24th Ottobre:

Soprattutto, non inviti a cena il tuo presunto persecutore..

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Uomo Esile 12:47 am - 25th Ottobre:

Un ennesimo caso di omicidio femminile condonato. Chissà cosa avrà da dire quel bisonte(1,85 per un quintale) anti-sessista dalle orecchie a sventola.

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Manolius 11:32 am - 25th Ottobre:

Cari amici…io vorrei in ogni caso sottolineare che se i miei post vi sembrano troppo “appassionati” non avete che da dirlo. Effettivamente il buon Fabrizio me lo rimprovera, direttamente o indirettamente, ma io faccio molta difficoltà a cambiare, un po’perché in quanto maschio sono un essere inferiore violento e becero, come voi stolidi gorilla che scrivete qui, e un po’ perché di leggere e sentire le bugie femministe sinceramente non ne posso più. In ogni caso credo sia da sottolineare, analiticamente, un fatto, che qui in UB è sottinteso ma credo giovi ricordarlo: il contrasto fra i generi è comunque un momento secondario, anche se decisamente appassionante e duro da affrontare, di un contrasto politico più generale. Qualcuno direbbe che la lotta di genere è secondaria a quella di classe. Occorre rimarcare che la classe dominante istiga con forza le lotte secondarie, ad esempio facendo incattivire le donne contro gli uomini, per distrarre TUTTI dalla realtà dei fatti, e cioè che lo scontro in atto non è e non deve essere tra uomini e donne, e nemmeno soltanto, come si diceva un tempo, fra proletariato e borghesia, ma fra un mondo nuovo che fatica a nascere e uno vecchio che fatica a morire. Inoltre vorrei rimarcare anche, sebbene sia difficile da accettare per chi vive questo sfacelo antimaschile sulla pelle ogni giorno, che le donne sono sì, attualmente, nemiche degli uomini, è un dato di fatto; ma non lo sono perché cattive ontologicamente, semplicemente l’assetto ideologico e legale di tutto l’Occidente (la “sovrastruttura” diceva qualcuno) le ISTIGA e le facilita in questo. Chiunque, se messo in condizioni di nuocere impunemente, lo fa, se ne trae vantaggio. Come singolo e come gruppo. Secondo me non dobbiamo perdere la certezza che un giorno tutto questo finirà, semplicemente perché la realtà dei fatti – e dei rapporti di produzione (la “struttura”) EVOLVE, sempre e comunque; e la sovrastruttura (ideologie, leggi, etc.) segue fedelmente, anche se magari dopo molto tempo. Spero di non avervi annoiato…che ne pensate?

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Marco Pensante 12:45 pm - 25th Ottobre:

Non ci sono donne cattive, solo donne indisposte.

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Vittoria 1:59 pm - 25th Ottobre:

x fulvio terzapi: sec. te è normale anche solo pensare che un tradimento vada punito con la violenza? x marco pensante: io NON ho la Verità, ho le mie idee, contestabilissime no? mi pare che continuiate a fraintendermi e parlate del mio spessore…ahah!ma cosa ne sapete voi? io non conosco voi e voi non conoscete me. Mi permetto di essere un pochino arrabbiata, in generale, perchè nn ammettete quanto male è stato fatto alle donne x secoli. Sul famoso piedistallo ci saremmo state noi? Ma se per avere dei semplici diritti come quello al voto e al lavoro abbiamo dovuto faticare!se per millenni siamo state alle vostre “dipendenze” xchè considerate inadatte al lavoro e relegate in casa! se ancora adesso nel mondo alle donne in qualche paese è negata la possibilità di studiare! se fino al 1981 è stato in vigore il vergognoso “delitto d’onore”! ma scherzate? poi io non voglio di certo che vi accolliate colpe che nn avete, quando parlo di ammettere gli errori parlo di queste ingiustizie che le donne hanno subìto, da sempre. C’è chi continua a sminuirmi e offendermi xchè nn sa fare altro,ma per carità, sarà lui stesso un GENIO che si esprime in tal maniera…;)

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Luigi Corvaglia 2:28 pm - 25th Ottobre:

Cara Vittoria
vedo che nonostante il mio invito scantoni ed enumeri tutta una serie di affermazioni a cui dai validità di assiomi (assioma: è una proposizione o un principio che viene assunto come vero perché ritenuto evidente o perché fornisce il punto di partenza di un quadro teorico di riferimento).
Spero ti renderai conto di essere sul sito di un movimento maschile. Quelli che per te sono assiomi per noi sono teoremi (teorema: è una proposizione che, a partire da condizioni iniziali arbitrariamente stabilite, trae delle conclusioni, dandone una dimostrazione). Quindi abbisognano di dimostrazioni.
Ti ho invitata a farlo. Te ne sei sottratta. Niente di male. Non vedo però il motivo di continuare.
Dacci un taglio.
Cordialmente.

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Marco Pensante 2:36 pm - 25th Ottobre:

Magari avessi avuto qualcuno alle mie dipendenze per millenni. Vorrebbe dire che sono immortale. Sputaci su.

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Fede 3:51 pm - 25th Ottobre:

caspita, ho letto TUTTE le cose ke sn state scritte finora e mi rivolgo esclusivamente a Vittoria: hai visto come qndo una “femmina” esprime le sue idee e le difende i “maskietti” fanno squadra x ridicolizzarla e distruggerla? uahahahah fanno un pò pena vero…? è facile scagliarsi contro una persona in branco ma d’altronde i maski lo sanno fare bene. negano pure le cose più evidenti e sono di un’incoerenza incredibile. penso ke tu sia stata fin troppo elegante e misurata nelle tue risp. ma da dove sono usciti questi, da un b-movie del secolo scorso? mah, purtroppo mi sa ke sn solamente un gruppetto di idioti contemporanei. Non meritano attenzione. ciao Vittoria!smile

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Luigi Corvaglia 4:31 pm - 25th Ottobre:

Cara Fede
il tuo commento è stato pubblicato solo per un preciso motivo. Perché dimostra una cosa peraltro lampante: L’IDIOZIA NON HA SESSO e purtroppo nemmeno l’ignoranza delle più elementari regole grammaticali.
Non affannarti ad inviare altre perle di questo genere. Non abbiamo tempo da perdere con le bimbeminchia.

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Marco Pensante 4:40 pm - 25th Ottobre:

<3<3<3<3<3<3<3<3 BIMBAMINKIA <3<3<3<3<3<3<3<3
<3<3<3<3<3<3<3<3 POWER!!1!!1! <3<3<3<3<3<3<3<3

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Vittoria 5:19 pm - 25th Ottobre:

Ciao Fede…ho visto e non mi sono stupita di nulla, neanche del “neologismo” appena creato da questi signori che poi parlano di regole grammaticali. Eh si, non meritano attenzione e per la loro gioia, questa è l’ultima volta che arrecherò loro disturbo. Luigi Corvaglia ha dimostrato che non meritano altro tempo sprecato con la sua richiesta di dimostrazioni a quei pochi fatti che ho scritto. Sei stato gentile a spiegarmi la differenza tra assioma e teorema, ma credi davvero che le cose che ho “enumerato” necessitino di dimostrazioni?! Guarda, basta che torni un attimo a studiare la storia…ma ci siete andati a scuola? x non parlare di marco “pensante” che fa la battuta sull’immortalità! ma piuttosto, dimmi una cosa più importante: sai cucinare?
Comunque, la frase rivelatrice è questa di Luigi Corvaglia: “spero ti renderai conto di essere sul sito di un movimento maschile”. Già, toh! è vero: dovevo rendermi conto fin da subito che non avrei interloquito con personaggi equilibrati e imparziali…tutt’altro. Qui al limite gradite donne che vi chiedono i vostri illuminanti pareri. Sarò dunque lieta di darci un taglio. E meno male veramente che gli uomini non sono tutti come voi! Ma…è stato istruttivo discutere con voi…come guardare da vicino un passato già ampiamente studiato e documentato che, preso nella sua assolutezza, si rifiuta ancora di credere che sia passato. Siamo nel 2012, non nel 1812. Giusto per chiudere provando a schiarirvi le idee.

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Marco Pensante 6:16 pm - 25th Ottobre:

Brava. Adesso cantaci Paris Latino.

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Luigi Corvaglia 6:19 pm - 25th Ottobre:

Andiamo con ordine.
1) Il neologismo non è tale. Fai una ricerca su google e te ne accorgerai. E comunque era il minimo per una che si presenta dando degli idioti in casa altrui. Altrove, a parti invertite, il ban sarebbe partito in automatico.
2) E’ paradossale che, non altri commenti un pò pepati, ma il commento di Luigi Corvaglia che ti invitava a discutere sia la causa del tuo disimpegno. Anzi no, non è paradossale. E’ rivelatore. Della tua, della vostra, forma mentis. Paradossale è invece l’invito a studiare la storia da parte di una che nonostante da me più volte invitata non ha spiaccicato una sola riga in merito. Se affermi ciò, il minimo che ti tocca è dimostrare di averla letta tu. Eppoi, la storia non l’hanno scritta orde di maschilisti grezzi ed oppressori? Come mai gli dai tanto credito? Sai, mi viene il dubbio che abbiamo studiato storie diverse. Dammi i tuoi riferimenti.
3) Mi sono convito pure io che è inutile continuare con te, non cerchi dialogo, confronto, vuoi solo che vengano riconosciuti i tuoi assiomi. Ti linko un’associazione maschile adatta all’uopo: http://maschileplurale.it/cms/
Lì ti sentirai a casa.
Salutali da parte mia.

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Stefano 7:13 pm - 25th Ottobre:

Nel 1812 (ma anche nel 1912) il lavoro *maschile* implicava nella stragrande maggioranza dei casi (per il 99% delle persone) fatica bestiale, logorìo fisico, rischio per non dire certezza, alla lunga, di infortuni ed invalidità o morte.
Quando bisognava andare a faticare anche se malati per non far morire di fame la propria famiglia e prendere un’infreddatura o inzupparsi di pioggia poteva costare la vita.

Altro che lavorare a una scrivania e piangere perché il capo è stato poco gentile.

Nel 1812 (ma anche nel 1912) il servizio militare “for King and Country” comportava ancor più tremendi sacrifici, fame freddo e malattie prima di venire a battaglia e venire massacrato o, peggio, ferito per poi crepare lentamente: col piombo, col ferro o col calcio di un fucile da un altro povero cristo furioso e terrorizzato.
Sempre che l’artiglieria non ti avesse annientato all’istante, con un po’ di fortuna: o trasformato in un resto umano mutilato oltre l’immaginabile.

Altro che twittare le proprie esperienze belliche di “guerriera” che spara dall’elicottero a gente che ha il cattivo gusto di indossare turbanti e il buon gusto di non avere difesa contraerea.

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Leonardo 9:09 pm - 25th Ottobre:

Vittoria, l’unica preoccupazione che avete è di andare dal parrucchiere, farvi il trucco e trovare un pollo da spennare. E parli di secoli alle dipendenze maschili.

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Rita 10:35 pm - 25th Ottobre:

scusate se prendo il primo articolo per postare una cosa che magari non c’entra… ma oddio forse in un post che si chiama “Gelosia patologica” un po’ c’entra.

Mi rivolgo in particolare a Luigi perchè lo presumo più bravo in matematica di me e di tutti quanti laugh

Dunque qui

http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2012/10/24/circa-lesistenza-del-femminicidio/

l’utente Patrizia posta un link con dati riguardanti gli omicidi per sostenere la tesi del femminicidio

dice:
Parliamo di dati. Quelli riportati da Mazzola non attengono al femminicidio ma alla generica quota di donne tra i morti ammazzati, l’avvocato incorre in un errore grossolano.
I dati sul femminicidio si possono consultare sempre dalla stessa fonte riportata da Mazzola, l’Unodc, a questo indirizzo:
http://www.unodc.org/documents/data-and-analysis/statistics/Homicide/Globa_study_on_homicide_2011_web.pdf (pag. 11 e pag. 57)
dove si evince che le donne vengono uccise per oltre il 50% dei casi dal coniuge o ex coniuge (35%) o altri familiari mentre agli uomini questo accade per il 15% dei casi (per mano del coniuge nel 5%).
Dunque gli omicidi in Italia sono circa 600/700 l’anno, se non erro, di cui 100/150 donne vittime e il resto uomini.
Se prendo le percentuali di cui sopra ne evinco che gli omicidi di donne ad opera del marito o ex sono il 50% del totale delle vittime di omicidio (donne presumo, altrimenti non avrebbe senso perchè se la percentuale fosse conteggiata sul totale avremmo una cifra superiore al totale delle vittime donne) quindi 50/75 l’anno mentre mentre per le vittime uomo la percentuale scende al 15%, ma siccome il totale delle vittime uomo è di circa 500, la percentuale del 15% è .. 50/75 l’anno..
Mi sembra strano che sfugga un errore così grossolano, sarebbero pari. Quindi non sarebbe giustificato il termine “femminicidio” casomai un termine più neutro (che poi omicidio passionale non mi suonava nemmeno così male, a me comunque non suggerisce nulla di positivo o di particolarmente giustificatorio). Dove sbaglio a contare in base a questi dati forniti su FaS? Aiutatemi a capire

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Luigi Corvaglia 1:16 am - 26th Ottobre:

Delle pagine che hai segnalato è la 13 quella con grafici e numeri. La 57 riporta le solite considerazioni.
Il grafico di pag. 13 in orizzontale riporta le tipologie di vittime per sesso (siccome non lo specifica presumo di tutti i range di età, dai neonati/e ai vecchi/e), in ordinate le percentuali degli assassini (ci sarebbe anche da osservare che per quanto riguarda il sesso degli assassini non è che dica più di tanto. A parte il coniuge o l’ex, che possiamo intuire del sesso opposto, niente sappiamo sulla distribuzione per sesso, magari la intuiamo, nelle altre categorie) . Teniamo conto però che si tratta di percentuali relative, che concorrono tutte ad un totale. Se considero i valori da te citati, ad esempio 700 omicidi totali/anno, con ca. 150 DD e 550 UU
per le donne si ha:
uccise dal coniuge o ex —-> 35% —->53 DD
uccise da parenti —-> 17% —->24 DD
uccise da conoscenti —-> 22% —->33 DD
uccise da sconosciuti —-> 27% —->40 DD
per gli uomini si ha:
uccisi dal coniuge o ex —-> 5% —->28 UU
uccisi da parenti —-> 13% —->72 UU
uccise da conoscenti —-> 33% —->181 UU
uccise da sconosciuti —-> 49% —->269 UU
Quindi si, se io dovessi dar retta acriticamente a quel che vedo in quel grafico ti risponderei che, cosi come è riportato su quella pagina per quanto riguarda le donne, gli uomini muoiono nel 51% (281) di casi per mano (minima) di coniugi o ex, di parenti o comunque di persone conosciute (e anche qui ovviamente per la ripartizione per sesso degli assassini vedesi quanto sopra).
Da tecnico ti dico invece che non ho elementi a sufficienza per asserire nulla con certezza. Per cui ti dico quello che dice il grafico e mi fermo.
Tieni presente comunque che il grafico si riferisce, in maniera generica peraltro (quindi presumo a tutta), all’Europa. Quindi è sbagliato applicare i dati estrapolati, tali e quali all’Italia. Di fatto Mazzola, che sicuramente non è uno stupido, ha preso forse i dati più grezzi. Ma sicuramente i meno, anzi per nulla, contestabili.
Come tecnico dicevo. Come militante di UB invece potrei dirne diverse. Ma ora è tardi e mi fermo.

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Rita 8:15 am - 26th Ottobre:

Grazie Luigi,
ma non le ho riportate io le pagine: quelle sono state riportate dall’utente.

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Rita 8:17 am - 26th Ottobre:

mi permetti di riportare la tua analisi su qualche pagina in cui ho diffuso la mia perplessità?

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doctor doctor 8:29 am - 26th Ottobre:

I commenti di Vittoria sono abbastanza scontati e rivelano un’analisi intellettualmente elementare, ma la cosa non deve stupire.
Quando si scrive sconcertati che muoiono due o tre donne al giorno, che gli uomini devono assumersi le responsabilità ecc. si ha veramente l’impressione che è difficile controllare la pancia e le emozioni che possono veramente ostacolare un dibattito.
Venendo a cose più serie è utile tranquillizzare Vittoria e chi per lei dicendo che fortunatamente il genere non centra niente in questi omicidi, così come non centra nelle violenze domestiche e nelle gelosie patologiche.
Vittoria può stare tranquilla: per quegli uomini le donne non sono importanti e a loro non importa nulla delle donne perché hanno ben altri problemi. Se ci si staccasse da questo ginocentrismo imperante che domina la lettura dei comportamenti violenti nei confronti delle donne, non solo si riuscirebbe a comprendere meglio questi uomini, ma si potrebbe intervenire in modo più efficace.
Gli interventi di genere per la prevenzione della violenza sono sempre stati un fallimento totale e non hanno mai risolto niente.
Se si vuole capire e intervenire occorre provare a pensare gli uomini in modo più complesso. Sfortunatamente, da un punto di vista intellettivo le analisi delle femministe (o di chi aderisce alle teorie femministe quando deve spiegare la violenza) sono così intellettualmente elementari da sembrare di trovarsi di fronte alle spiegazioni delle bambine di scuola media (tanto è vero che riguardo a questo tema, mentre le scienze hanno prodotto nuove conoscenze, le teorie femministe non sono andate avanti, sono ferme a circa trent’anni fa e ripetono continuamente le stesse cose).

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Luigi Corvaglia 8:54 am - 26th Ottobre:

@ Rita
Nessun problema.

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Luigi Corvaglia 10:13 am - 26th Ottobre:

@ doctor doctor
Condivido il tuo intervento.
In special modo ove scrivi: “Se si vuole capire e intervenire occorre provare a pensare gli uomini in modo più complesso.“.
Mi pare di intuire, dal nick e dall’ultima osservazione, una tua conoscenza diretta, professionale, delle (come le chiami tu) nuove conoscenze prodotte dalle scienze.
Che ne dici di un tuo contributo più esteso? Sempre se sei d’accordo.

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Luigi Corvaglia 10:45 am - 26th Ottobre:

Ritorno ad un mio commento precedente. Quello dell'”idiozia non ha sesso” per la precisione.
Ci ritorno per rettificare una frase, tra l’altro neanche da me condivisa intimamente.
Mi riferisco alla ” l’ignoranza delle più elementari regole grammaticali”.
Ho sbagliato e me ne scuso con tutti gli utenti.
In realtà:
– non posso certo tirare io la prima pietra;
– sono convinto che contino cento volte di più i contenuti che uno/una esprime che non la forma.
Com’è del tutto evidente ho perso il controllo riguardo ai contenuti a cui quel commento si riferiva e ho lasciato parlare anch’io la pancia.
Me ne scuso ancora con tutti/e.

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armando 11:10 am - 26th Ottobre:

Questa discussione finora non mi è piaciuta e non credo sia utile mettersi a battibeccare con le Vittorie su una cosa così evidente e chiara che solo la malafede e la decisione di implementare in ogni modo una campagna ideologica ossessiva possono spiegare. Il femminicidio non esiste, stando ai numeri. Ovvio che anche una sola vittima , di qualunque sesso, è troppo, e alle vittime va tutta la solidarietà possibile, ma parlare di femminicidio con quei numeri statistici è un insulto all’intelligenza e al buon senso.
Intervengo perciò solo per dire che concordo con Doctor doctor il cui intervento potrebbe portare la discussione su un binario più intelligente, più interessante, e tale da far capire meglio di cosa, e di quali uomini e quali donne, stiamo parlando.
armando

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Manolius - fiero negazionista 11:39 am - 26th Ottobre:

Noto con piacere, come del resto affermano loro stesse, che probabilmente non troveremo più commenti delle menti eccelse Vittoria e Fede. Mi garba solo di rammentare due cose.
1. Se è vero che le donne sono state, poverelle, oppresse per millenni, vi dico pur risultando aspro ed ostico, che a me non me ne frega niente, visto che oggi in Occidente non è così, è anzi l’esatto contrario. Come dico sempre, è come se un Palestinese fosse felice di farsi massacrare dagli israeliani, “visto che gli ebrei hanno patito l’olocausto”.
2. Comincio a dubitare che vi sia stata nella storia tutta questa oppressione della donna. Per quanto la vulgata comune oggi sia questa e per quanto sembri che io stia delirando. Non votare e/o non partecipare alla politica ufficiale, come sa bene chi ha studiato un po’ di storia e politica, non vuol dire per forza essere oppressi. Oggi si vota e non si conta nulla ugualmente. Nel 1812, così come nel 1512 e nel 912, le donne stavano a casa e cucinavano, ma guarda caso NON crepavano in guerra, NON lavoravano tanto come i maschi, NON soffrivano come i maschi. Morivano di parto, ma a me risulta che si muore altrettanto bene di spada, morte quest’ultima riservata storicamente quasi solo al maschio padrone. Maschio padrone che lavorava, escludendo i Signori, 18 o 20 ore al giorno mentre la consorte stava a casa, magari a zappare o pascolare i polli, ma A CASA.
3. Una cosina fondamentale che nessuno dice mai è questa: se è vero che le donne sono state oppresse per millenni, questo era storicamente inevitabile, visto che il sesso che deve partorire non puoi permetterti, tu società, di sprecarlo nei campi o nelle trincee, visto che un bambino ci mette nove mesi per nascere e -almeno- dodici anni per essere utile alla società. Consideriamo poi che nel 1812 i bambini crepavano quasi tutti. prima della maggiore età. Dal punto 3 si deduce che, allora come ora e come sempre, la donna è sempre stata tutelata: serviva per partorire. Emarginata ma tutelata, mentre a schiattare nelle miniere e nelle trincee, guarda un po’: chi ci andava? Oggi le femminucce sono IPER tutelate e nemmeno più emarginate.. Stiamo freschi.
4. Ulteriore riflessione. Ammesso e non concesso che le donne siano state sempre oppresse, poiché qui parliamo di politica e non di morale, allora :
A. è giusto così, perché non è umanamente possibile concepire che un genere così tanto superiore come quello femminile, come pretendono le femministe, si lasci annichilire solo in virtù di qualche muscolo in meno. Sarebbe come pensare che noi esseri umani possiamo essere comandati dai gorilla, che sono meno intelligenti di noi ma più forti. Uomo=donna come Gorilla= Umano.
B. Non è vero che c’è stata oppressione, e anzi, come sospetto io, c’è sempre stata una femminil sottile prevalenza, e a maggior ragione se si pensa che comandavano senza poter votare… se quanto dico significa essere negazionista, cara Vittoria e cara Fede, sono fiero di essere negazionista.
Inoltre, poi, vi lamentate che facciamo squadra e vi attacchiamo sui nostri forum. Andate a vedere che cosa accade nei vostri immondi forum femministi: là nemmeno c’è bisogno che i maschi vengano attaccati: appena dicono qualcosa che non piace, sono cancellati e bannati subito, se è una cosa ragionata e garbata, e vengono pubblicati solo quando, raramente, escono dalle righe, tanto per dimostrare che sono dei beceri gorilla. Nei forum femministi, più che leonesse, si vedono branchi di Iene che sbranano leoni feriti.
Ora, mi raccomando, anziché argomentare venite ad insultarmi, così sì che dimostrate la vostra immensa superiorità, come dice quell’altra mente illuminata della De Gregorio su Repubblica…

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Manolius - fiero negazionista 11:57 am - 26th Ottobre:

Riassumo i concetti suesposti, in un altro modo.
IPOTESI UNO: Donne e uomini uguali MA donne emarginate storicamente: fatto inevitabile se non c’è tecnologia di supporto. I muscoli servono fuori casa, l’utero dentro. OGGI: la tecnologia permette all’utero di servire ovunque, nessun uomo deve sentirsi in colpa per eventuali crimini dei suoi avi.
IPOTESI DUE: Uomini inferiori che dominano per millenni le donne superiori solo con la forza: INVEROSIMILE. L’essere umano è debolissimo fisicamente ma spadroneggia sul creato. Dovrebbe valere anche per le donne
IPOTESI TRE. Donne superiori che dominano da millenni sui maschi e gli fanno credere il contrario: anche se fosse vero, a maggior ragione è venuto il momento di liberarsi per noi poveri gorilla, magari stupidi ma con tutto il diritto di vivere bene. Magari allevando comodamente figli tra quattro mura mentre le femmine, essendo così superiori, vanno a lavorare e morire in miniera…

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Marco Pensante 12:21 pm - 26th Ottobre:

Io però vorrei sapere se Rita e Diana vengono davvero qui per sentire i nostri illuminanti pareri.

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doctor doctor 1:36 pm - 26th Ottobre:

Proverò a dire quello che dicono le ricerche più accreditate in merito al fenomeno in modo molto sintetico.
I problemi di questi uomini nascono da una moltitudine di eventi tra i quali i più importanti sono esperienze con le figure genitoriali che hanno loro procurato vissuti di ansia e di vergogna così forti da condurre ad una percezione della loro identità molto fragile, poco coesa.
Quando un uomo comincia ad entrare nella spirale della violenza è perché spesso avverte un disagio interno che riapre delle ferite tali da far vacillare la sua identità ma non riesce a spiegarlo, non riesce a dare un nome al suo disagio emotivo e soprattutto non sa controllarlo perché non ne ha i mezzi (ossia non ha sviluppato durante l’infanzia e l’adolescenza quelle cosiddette funzioni di auto consolazione, per cui ha bisogno sempre della presenza fisica della partner, ed ecco il motivo delle condotte di controllo); di conseguenza, sposta la causa del suo disagio, che potenzialmente rischia di fargli provare sentimenti di vergogna insopportabili, al di fuori, sulla partner, in modo da poter controllare meglio le cause e dunque riuscire a lenire le sue sofferenze.
Dal momento che la vergogna è un sentimento insopportabile, perché al contrario della colpa si traduce nella percezione di sentirsi come sostanzialmente difettosi nella propria persona, nella propria interezza e perciò indegni di amore e di affetto, ecco che per coprire la vergogna subentra la rabbia e dato che si è spostato l’origine del proprio disagio dall’interno all’esterno, ecco che la partner diventa il bersaglio della rabbia.
Qui non c’entrano per nulla patriarcati, misoginie, culti della donna – oggetto e culture dello stupro: è inutile andarle a cercare sotto le suole delle scarpe, sotto le pietre o su Marte perché il problema di questi uomini è con l’intimità, non con le donne e lo sappiamo perché queste problematiche le ritroviamo nelle coppie omosessuali violente (maschili e femminili) e nelle donne violente con gli uomini; questi uomini si comportano bene con le altre donne proprio perché fuori di casa prevalgono altri tipi di relazione che non presuppongono legami di intimità.
Per quanto riguarda la tematica del potere e del controllo, un altro mantra femminista, questo tema non aiuta minimamente a comprendere gli uomini violenti perché in primo luogo è come parlare di aria fritta, nel senso che tutte le condotte umane sono finalizzate al potere e al controllo: anche il mafioso che estorce del denaro all’esercente commerciale lo fa per il potere e il controllo, così come il sistema di corruzione e concussione nel mondo politico e imprenditoriale. Se adottiamo questa mitologia femminista, ossia nella sua apparenza, non siamo in grado di distinguere le varie condotte criminali; in secondo luogo, queste condotte, che esistono, non dimentichiamolo, hanno come obiettivo quello di ripristinare un senso di controllo interno nell’uomo, tale da non fargli sperimentare quel disagio insopportabile, non quello di mantenere privilegi maschili, patriarcati, culti della donna-comodino, culture dello stupro e misoginie varie.
Per quanto riguarda la misoginia, o meglio l’ostilità verso le donne e il desiderio esplicito di mantenere i privilegi maschili (che si sentono quando ascoltiamo gli uomini violenti) vanno fatte alcune precisazioni.
Le femministe, le paritarie o comunque coloro che aderiscono a queste teorie quando devono spiegare i comportamenti violenti verso le donne, dicono che le donne sono uccise in quanto donne.
Questa spiegazione, degna di una bambina delle elementari (qui la parità dei sessi ci vuole) perché vede ciò che è immediatamente disponibile agli occhi e inoltre regala un senso di potere perché fa percepire le donne importanti solo per il fatto di appartenere al genere femminile, in parte segnala una spiegazione pleonastica e in parte una fallace.
La spiegazione pleonastica risiede nel fatto che, dato il fatto che la violenza è un problema di intimità e dato che la maggior parte delle relazioni sono di tipo eterosessuale è chiaro che se l’aggressore è un uomo, la vittima sarà una donna (vale anche se adottassimo questo criterio per le relazioni omosessuali femminili).
La fallacia di tale argomentazione risiede nel fatto che se la causa è nell’essere donna allora vuol dire che ne basta una qualunque, ossia la donna è intercambiabile nel suo essere vittima. Ma se così fosse allora perché gli uomini le ammazzano se percepiscono l’abbandono e perché proprio la partner o non la prima che capita sotto tiro tipo la vicina o la suocera? Non dovrebbero sentire alcun emozione proprio perché, in teoria, se dipendesse solo dal genere, non dovrebbero aver sviluppato alcun legame affettivo.
Non solo, ma perché spesso, dopo che gli uomini picchiano le partner si scusano con loro e promettono che non lo faranno più, diventando estremamente mansueti e disponibili ad ogni richiesta della loro donna? Che razza di misoginia è? Ma qualcuno ha mai visto un’antisemita picchiare un ebreo e poi scusarsi con lui dicendogli “scusami, non lo farò più, ho tanto bisogno di te, tu sei la mia vita”? È una misoginia a tempo?.
Infine, è vero che spesso gli uomini violenti ce l’hanno con le donne ma spessissimo queste attitudini si trovano dopo che hanno commesso molte violenze, ossia ciò che si torva ora non è detto che ci sia stato prima (chi fa psicoterapia o ci è stato lo sa bene) e questo perché le persone tendono a trovare spiegazioni che siano consone ai loro comportamenti e alle loro emozioni, adattandole vicendevolmente. Prima viene l’ostilità verso la propria donna e poi l’ostilità verso le donne in generale. In questo modo l’uomo sa darsi perfettamente una spiegazione alle sue emozioni così impetuose, ma l’ostilità o l’odio sono conseguenze, non cause. Inoltre queste spiegazioni hanno il vantaggio di non far provare all’uomo quei sentimenti di colpa e di vergogna che fa di tutto per non esperire
Il rischio delle teorie di genere è il medesimo del medico che di fronte ad una malattia grave che ha come sintomi la febbre da un’aspirina ritenendo la febbre la causa. Noi non dobbiamo curare la febbre, altrimenti gli uomini tornano a picchiare le donne razionalizzando però la causa delle loro violenze su altri aspetti della vita (alcol e stress sono le cause più comuni).
Ora, considerando queste informazioni (scientifiche), proviamo a considerare gli interventi di genere che fondamentalmente si focalizzano sulla prevenzione nelle scuole: totale fallimento.
Scusate la lunghezza e spero di non aver dato informazioni già conosciute.
Se volete sapere l’efficacia dei trattamenti di genere (un tema di cui si sta dibattendo in Italia) secondo il mio parere sono l’antitesi di un trattamento terapeutico per svariate ragioni.

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Rita 1:55 pm - 26th Ottobre:

@Marco: io l’ho appena fatto.. da brava femmina mi sono limitata a notare “istintivamente” un’incongruenza ma poi sono andata dall’ingegnere perchè facesse lui la fatica di leggere i grafici 😛

comunque, a dire il vero, a modo suo, ogni parere è “illuminante”, pure quello di Vittoria.. solo che non brilla di luce propria ma riflette la luce che vede più di frequente.

Pure io rifletto,.. ma prima di riflettere le luci me le scelgo andandomele a cercare e valutandone le caratteristiche, durata, luminescenza, pericolosità, prima di accenderla.. .questo è quello che mi ha detto un amico, suppergiù. Ciò non esclude che pure io mi possa bruciare toccando una lampadina incandescente o al contrario riflettere luci cancerogene, ma in linea di massima perlomeno m’informo e guardo. Va be’ la metafora dell’elettricista non mi è venuta sicuramente bene. Se ci fosse un elettricista tra di voi che può spiegare le caratteristiche delle lampade che riflette Vittoria.. per me sono come quelle abbronzanti a raggi ultravioletti, cancerogene, però va così di moda essere abbronzati..:-P

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diait 2:54 pm - 26th Ottobre:

Se ci si staccasse da questo ginocentrismo imperante che domina la lettura dei comportamenti violenti nei confronti delle donne, non solo si riuscirebbe a comprendere meglio questi uomini, ma si potrebbe intervenire in modo più efficace. Gli interventi di genere per la prevenzione della violenza sono sempre stati un fallimento totale e non hanno mai risolto niente.

Sottoscrivo l’illuminante parere di doctor doctor. Più in generale, credo che se ci si staccasse dalla lettura di genere per capire la violenza tout court, staremmo già un pezzo avanti e no a caro amico, come sembra che stiamo leggendo i giornali.

Rita, la metafora non ha più segreti per te.

Vittoria, Fede: devo ringraziarvi. Qua ogni tanto si rischia il mortorio. I vostri commenti rivitalizzano.

Vittoria: io vengo qui a studio due volte a settimana, per la psicoterapia con Marchi. E Rita fa le lavatrici e stira. E’ uno sporco lavoro ma qualcuno deve pur farlo. E come tu ci insegni….

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Rita 2:57 pm - 26th Ottobre:

@Doctordoctor è sempre un piacere leggerti..farei copia incolla anche di questi interventi, vista la mia posizione di “riflettente luci”

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Fabrizio Marchi 3:15 pm - 26th Ottobre:

Caro Doctor Doctor, sei già intervenuto parecchio tempo fa con commenti assolutamente pregnanti e interessanti, come quest’ultimo che, a mio parere, meriterebbe di essere pubblicato come un vero e proprio articolo (cosa che farò).
Dimmi se il titolo preferisci darglielo tu o in alternativa, come al solito, ci penso io con un po’ di “mestiere”…smile
Due cose. La prima. Trattandosi di un pezzo molto, molto interessante, che fa luce su una questione per noi estremamente delicata come quella della “violenza di genere”, suggerirei di utilizzare un altro nick, un po’ più spendibile (l’ideale sarebbero le tue generalità, ma al limite, anche un nome inventato), anche perché potremo utilizzare questo tuo contributo anche al di fuori del nostro sito (vedi blog di quotidiani, altri siti ecc.).
Secondo. Ti chiedo formalmente di collaborare con il nostro sito. Abbiamo necessità e urgenza di persone qualificate ed esperte in materia come te. Naturalmente, manco a dirlo, “aggratise”, come d’altronde è per tutti/e da queste parti… smile.
Spero in una tua positiva risposta.

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armando 5:23 pm - 26th Ottobre:

ottimo l’intervento di doctor. Sia nella spiegazione dell’aggressività violenta di alcuni uomini, sia nel sottolineare l’assolutà inutilità delle politiche di genere, dei corsi scolatisci sul rispetto etc. etc.
Il primo punto può essere riassunto in modo sintetico: gli uomini che diventano violenti perchè non sopportano l’abbandono, sono poco “uomini ” perchè psichicmente dipendenti in modo totale dalle loro donne. L’apparenza machista , fisica e di atteggiamento esteriore, non conta un fico secco. Al contrario può essere indizio chiaro di una tremenda insicurezza interna. Il “potere” che non sopportano di perdere è analogo a quello del bambino quando si sente abbandonato, cioè il potere di chi non ha alcun potere su stesso e si attacca a qualcun altro di cui non può fare a meno.
Se questo è un uomo……………
Quindi è un problema di identità virile vacillante o mancante, dove per identità virile si deve intendere la consapevolezza di sè in quanto uomo, il sentirsi indipendenti ed autonomi, tranquillamente identificati col proprio sesso. Dunque se aumentano i casi di violenza sulle donne, è perchè è in diminuzione l’identità virile, non il contrario. Cosa che si è voluto non fosse più perchè si è identifcato la maschilità con la violenza e l’oppressione. Se ne vedono i risultati. Ne discende che se si volesse per davvero combattere quegli episodi, occorrerebbe rovesciare i presupposti delle politiche di genere e di tutte quelle idiozie buoniste ammannite da scuole, comuni etc. etc. Si dovrebbe favorire l’acquisizione di una identità di genere salda, quindi favorire la virilità e non fare il contrario, ossia far credere che la virilità in sè sia la causa della violenza. Deprimendola si provoca l’effetto opposto, perchè è il maschio poco virile ad essere violento, e non il contrario.Quindi quelle politiche non è che non servono a nulla, servono invece ad aggravare il problema.
Tutta la faccenda è così chiara e semplice che non capirla significa 1)Che non si vuole farlo oppure 2)La mistificazione della verità è stata così profondamente introettata da diventare inscalfibile.
armando

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diait 6:13 pm - 26th Ottobre:

chi non ha alcun potere su stesso e si attacca a qualcun altro di cui non può fare a meno

una condizione che ci accomuna tutti, uomini e donne, in una lunga fase della nostra vita: l’infanzia. Fase nella quale, guarda caso, a fare la parte del leone è una donna: la madre.
Basterebbe fare 2+2, per capire, dunque, quanto sia inadeguato il “genere” come strumento di indagine e analisi.

Per quanto mi riguarda poi, essendo sicuramente la più misogina qui dentro, le mie ricerche sulle infanzie mi hanno convinto che se la violenza avesse un genere non sarebbe quello maschile.

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armando 11:11 am - 27th Ottobre:

Appunto Diat, troppa madre fa male. Ma se ciò è accaduto la colpa è del ritiro dei padri dal loro ruolo. Che si spiega col fatto che gli uomini hanno creduto alle balle che sono state dette a loro e su di loro. Da chi? Da una società che andava centrandosi sui principi femminili e dalle donne stesse. La situazione è paradossale.
Gli uomini hanno creduto alle donne quando si lamentavano dell’oppressione maschile e si sono adeguati. Non hanno più voluto padri padroni, hanno voluto i maschi soft, empatici, gentili, non competitivi, hanno voluto il metrosexual, il mammo, l’uomo che investiva tutto se stesso sugli affetti e sulla donna. Si sono adeguati. Ora sono accusati degli esiti, inevitabili, di quell’adeguamento, e si sentono nuovamente fuori posto in un giuoco senza fine, al quale si puà mettere fine solo in un modo. Che gli uomini e i padri la smettano di rincorrere sempre l’approvazione delle donne, se ne sgancino emotivamente cioè, e ricomincino a fare quel che ritengono giusto per un uomo, con la consapevolezza che ciò che hanno fatto nei millenni non era contro le donne o per acquisire per sè vantaggi ingiusti, ma era per il bene di tutti. Inutile aspettarsi aiuti dall’esterno, tantomeno dalle donne se non per la speranza che quello meno accecate dal mainstream, ci incitino e ci incoraggino a riprendere il nostro posto in quanto maschi e padri, e quindi automaticamente ricollochino al loro le femmine/madri.
armando

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