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20 Ago 2010  |  67 Commenti

Assumiamo solo ragazze…

Vorrei raccontavi questa serie di episodi che mi successero qualche estate fa.

Era la mia prima estate da studente universitario. Diedi l’ultimo esame a giugno e pensai che avrei ripreso a settembre. In quei tre mesi di pausa dallo studio decisi che mi sarei cercato un lavoretto in modo da mettermi un po di soldi da parte e potermi pagare una bella vacanza in qualche città europea per la fine di settembre-inizio ottobre.

Avevo qualche asso nella manica:  conoscevo un paio di tizi a cui chiedere un posto.

Uno era il proprietario di un bar al centro e iniziai da lui.

La sua risposta fu: “No, ho aperto da poco e in questo momento non mi posso permettere di pagare qualcuno”.

In verità questo signore aveva assunto già due ragazze a pieno regime che avevano preso a lavorare già da due giorni dopo (una è una mia amica e me lo ha confermato).

La seconda opzione era che mia sorella smetteva per l’estate di lavorare alla pizzeria in cui lavorava da qualche anno: così mi presento al proprietario ….

Questa volta la risposta fu secca, ma sincera: “Mi dispiace ma qui assumiamo solo ragazze”. Passai un’altra settimana in giro per la città: gelaterie, bar, pizzerie, pub, negozi di vestiti…. volevano ragazze.

Al massimo se volevo essere di aiuto, mi hanno detto, potevo contattare qualche mia amica o magari la mia ragazza…

Mi presentai pure da Zara e mi dissero che di commessi ne avevano gia 3 (di commesse ce ne saranno state almeno quindici in tutto il negozio) e che se volevo potevo fare il tipo della sicurezza, ma che per quello ci voleva ovviamente un attestato particolare. Forse prima di andare a cercare quel cazzo di lavoro, quei cazzo di trecento euro al mese, per tre mesi, era meglio se prima mi facevo un giro a Casablanca.

E con quel pensiero in testa me ne tornai a casa incazzato di brutto….. Enrico


67 Commenti

Luke Cage 12:03 am - 21st Agosto:

Caro Enrico,non sai quanto sia preziosa questa tua testimonianza.Non siamo in molti per il momento ad aver aperto questo “fronte” della Questione,io ho scritto un articolo che si trova anche su questo sito (“Terre Desolate” https://www.uominibeta.org/2010/04/09/terre-desolate/) e in altri commenti ho invitato più volte a sbirciare gli annunci di lavoro o le offerte di affitto: provare per credere.Cioè,se sono un rappresentante che deve trasferirsi temporaneamente in un’altra città per due settimane e cerco una stanza per un periodo molto breve, a parte la difficoltà implicita del trovare una stanza per un periodo limitato mi scontro anche con questa discriminazione de facto, praticata indistintamente da uomini e donne.”Cercasi conquilino/a,preferibilmente ragazza” è l’inserzione che trovi quando va bene.Ma il peggio ovviamente sta nella ricerca di un lavoro,specie se non si tratta di andare in un altoforno o di lavorare in condizioni climatiche non ideali.
Le discriminazioni vere e proprie vengono perseguite solo se colpiscono l’interesse e le (pari??) opportunità femminili.
Bisogna persino stare attenti alle parole che si usano,in tal senso:
http://www.corriere.it/cronache/10_marzo_12/cassazione-diffamazione-donne-carfagna_c9cff3ec-2df9-11df-ab2a-00144f02aabe.shtml
La cosa patetica è che la maggior parte degli uomini non ha una coscienza di genere paragonabile alle donne (che ancora oggi nonostante le sentenze dei tribunali scoraggino forme di discrimnazione nei LORO confronti sono sempre pronte a “fare quadrato”) e finiscono con l’aggravare la situazione di tutti noi uomini beta (quelli appunto che non hanno “nulla gratis”) accettando acriticamente il racconto femminista della donna penalizzata dalla società…
Ci sono altri apetti da approfondire e che col tempo salteranno fuori e fra questi il mito della donna che avrebbe la vita più dura rispetto ad un uomo in ambito lavorativo….(altra sciocchezza assurta a dogma nelle discussioni politicamente corrette)

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Andrea 9:32 am - 21st Agosto:

La cosa patetica è che la maggior parte degli uomini non ha una coscienza di genere paragonabile alle donne (che ancora oggi nonostante le sentenze dei tribunali scoraggino forme di discrimnazione nei LORO confronti sono sempre pronte a “fare quadrato”) e finiscono con l’aggravare la situazione di tutti noi uomini beta (quelli appunto che non hanno “nulla gratis”) accettando acriticamente il racconto femminista della donna penalizzata dalla società…[ Luke Cage ]
+++++++++++++++++++++++++++

Sono più che d’accordo riguardo al fatto che gli uomini non abbiano una coscienza di genere minimamente paragonabile a quella femminile.
Però, secondo me, questo sta a dimostrare che nella grandissima maggioranza dei casi gli uomini sono degli autentici coglioni, poiché trovo assurdo il solo pensare che siffatta inconsapevolezza possa essere ricondotta unicamente alla martellante propaganda femminista.

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Andrea 9:34 am - 21st Agosto:

p.s.: quando mai una donna, anche la più ignorante, scriverebbe cose del genere?
[ Gisuto…
12.03|19:30
didoram

Rispondo a Greg dicendo, però, che sin “uomini” che le palle non le hanno a differenza di tante donne che, pur non materialmente, dimostrano di essere molto più degne…ho amiche meccaniche, soldatesse e in svariati campi che generalmente si crede lontani..certo non saranno mai la maggioranza ma parto dal presupposto che la forza che ci voglia per esser donna sia un mix di forza interiore e muscolare allo stesso tempo…grandi le donne…non per nulla, forse, son nato l’8 marzo! ]

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Lizard 8:47 pm - 21st Agosto:

Cari amici Enrico e Luca Cages, la questio è ke la legge da contributi solo per assumere femmine . lo sapete si ? L ho saputo in questi giorni perchè dovevo assumere personale,,,,,,,,,

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LesPaul 3:18 am - 22nd Agosto:

Si parla di “soldatesse” ma occorre ricordarsi che le prove selettive cui devono sottoporsi per entrare nell’esercito sono più facili di quelle dei loro colleghi uomini. Mi si obietterà: ” per forza: una donna non ha la struttura fisica di un uomo ed è corretto che le prove siano proporzionate alle loro capacità”. Ma allora, scusate, viene a cadere il discorso sull’opportunità delle donne di essere realmente militari, dato che le situazioni che si possono presentare in una missione combat non discriminano in base al sesso. Tertium non datur. Se uomini e donne devono fronteggiare le medesime situazioni in un’azione militare, perché vi è una categoria che può entrare laddove magari voglio entrare anche io e lo fa attraverso un canale preferenziale?
Ed infatti, ma guarda caso!, l’Esercito si guarda BEN BENE dall’impiegare le donne nelle missioni combat (non occorre tirar fuori le statistiche sul genere di appartenenza dei caduti in battaglia per dimostrare questo concetto) e le tiene nelle retrovie. Dunque abbiamo le donne che si vantano di far parte dell’Esercito, di essere ottimi soldati e non si pensa al fatto che a occupare tale posizione ci sono arrivate grazie a un’autostrada costruita apposta per loro, senza poi rischiare la vita, conducendo le missioni in comode retrovie al riparo (e magari sono apgate tanto quanto un parigrado uomo che la vita la rischia, eccome). Un po’ come dire: come sono brava, anche io scalo il monte bianco, come gli uomini ed ho diritto agli stessi onori, anche se per arrivare in cima ho utilizzato l’elicottero! Grandi le donne? Insomma…così sono capace anche io.
No… scusatemi, se si parla di soldatesse, a mio avviso, lo si fa a sproposito. Loro vogliono solo reimpirsi la bocca dicendo di essere soldati sentendosi a pari degli uomini… in realtà vogliono solo giocare a fare la guerra… intanto a morire ci pensa chi la guerra è chiamata sul serio a farla, senza giocare. Che bella parità!

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Rita 7:57 am - 22nd Agosto:

se per questo anche per iniziare attività private.

Ricordo un paio d’anni fa. La titolare del bar dove sono solita andare a pranzo in pausa lavoro aveva avuto problemi di salute e non se la sentiva più di continuare la gestione e cercava appunto di cedere l’attività.

Da sola e con la figlia ce la faceva a malapena a tirare avanti e non poteva permettersi di assumere nuovi dipendenti.

Occorreva quindi una gestione “familiare” in grado di sopperire alle attività necessarie (cucina e sala) senza ricorrere a dipendenti esterni.

Un giorno mi disse: forse ho trovato la persona giusta.

Un ragazzo intraprendente.. abbiamo già definito il prezzo, lui pensa di intestare il bar alla sorella così almeno puo’ usufruire degli incentivi per l’imprenditoria femminile messi a disposizione dalla Regione.

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Strider 9:45 am - 22nd Agosto:

LesPaul
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Si parla di “soldatesse” ma occorre ricordarsi che le prove selettive cui devono sottoporsi per entrare nell’esercito sono più facili di quelle dei loro colleghi uomini.
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Non me ne parlare… potrei scriverci un libro riguardo ai favoritismi di cui godono le femminucce in ambito militare (e non solo…). Non parliamo poi dei succubi maschi che in presenza di soldatesse sono capaci di combinare stronzate allucinanti.
Questo e’ un post che scrissi qualche anno fa, nel primo forum dedicato alla QM.
>>>
A questo link sopra troverete alcune immagini della Giornata Azzurra dell’Aeronautica, ovvero la festa della Forza Armata, dove si esibiscono le oramai famose Frecce Tricolori e tanti altri Reparti della specialità…
Fin qui non ci sarebbe nulla di male, se non si verificasse l’odioso fenomeno oramai in voga da diversi anni, di mettere in mostra
Da non credere i commenti degli utenti che sono riuscito a leggere sotto la foto di quella decerebrata VAM (Vigilanza Armata Aereoporti)…
Lo ripeto, l’imbecillità femminile va di pari passo con la compiacenza e il succubismo maschile…
Osservando quella foto, mi chiedo se la “dura in gonnella” riuscirebbe a sopportare un corso nel GOI della Marina o nel 9°Reggimento “Col Moschin”, per conseguire la qualifica di Incursore…
Proprio stanotte ho avuto la fortuna di assistere ad un loro addestramento, ovvero la fase del “Corso Interrogatori”, nel quale dopo una pattuglia di una settimana (120km circa) gli aspiranti Incursori vengono catturati e sottoposti ad una vera e propria simulazione di prigionia: schizzati con acqua fredda, picchiati (anche se in modo da non provocare lesioni), lasciati per ore nudi al freddo e con musica assordante a fianco, storditi e interrogati per rivelare un obiettivo che ovviamente gli Istruttori conoscono…
Per la cronaca, su 50 aspiranti Incursori, mediamente ne rimangono solo una decina…
Essi vengono attivati nel caso di sequestri di imbarcazioni o aeromobili Italiani e svolgono operazioni molto delicate, eppure TUTTI QUESTI COMMENTI ENTUSIASTICI E QUESTA ATTENZIONE NON VIENE MAI RISERVATA, COME MAI?
Non vi cito poi i casini che le femmine riescono a combinare all’interno delle Forze Armate, non ultimo il putiferio scatenato dalla Granbassi che da Carabiniere vuole passare a fare la show-girl…
Da non credere…
>>>

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Strider 9:58 am - 22nd Agosto:

Nei bar della mia citta’ lavorano quasi esclusivamente femmine, nella grandissima maggioranza dei casi dell’est europeo, e in qualche caso del Sud America.
In due di questi bar le ragazze lavorano con minigonne inguinali e pantaloncini cortissimi.
Vi lascio intuire i perche’…

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Luke Cage 2:20 pm - 22nd Agosto:

@Lizard
Ero al corrente di quel che dici,”lucertolone”,così come degli incentivi all’imprenditoria femminile.
Tutti elementi che dovrebbero far riflettere su quanto la nostra società penalizzi le donne.

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Luke Cage 2:25 pm - 22nd Agosto:

Sull’argomento donne-militare risegnalo anche il seguente link :http://fematrix.altervista.org/?p=262

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Rita 11:25 am - 24th Agosto:

Donne militari

http://www.livesicilia.it/2010/08/23/tenta-di-violentare-soldatessa-usa-bloccato-da-un-marine-in-casa/

Quest’episodio mi ha fatto venire in mente un libro che ho letto molti anni fa…

http://www.tealibri.it/scheda.asp?idlibro=1199

In un capitolo si narra di un giovane soldato di stanza in Marocco. Il soldato, durante una licenza, accetta un passaggio da un vecchio marocchino (orbo da un occhio e zoppo) che gestisce lo spaccio militare. Viene violentato dal vecchio e corre a denunciarlo al comandante.

Processo: vecchio condannato (non mi ricordo a quale pena, ma non è importante). Tutto finito? No.. viene chiamato anche il soldato e gli viene fatto un discorso:

“Giovanotto, vorrei richiamare la tua attenzione sullo stato dell’uomo che ti ha violentato: vecchio, cieco da un occhio e pure zoppo e tu, incapace di difenderti da un vecchio, pretenderesti di difendere la tua nazione? 30 giorni di consegna e punizione”

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Rita 7:26 pm - 9th Settembre:

Al TG1 ho appena visto un servizio (breve eh, non esageriamo) che parla della discriminazione verso gli studenti fuori sede che non trovano alloggi.
Si è parlato di ingiusti pregiudizi dei padroni di casa che considererebbero le femmine più ordinate e più affidabili dei maschi.

Per la prima volta ho sentito pronunciare al Tg nazionale la frase “ma per i maschi esiste un problema in più”.

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Rita 9:16 pm - 9th Settembre:
Luke Cage 12:47 am - 10th Settembre:

la buttano (quasi) sul ridere e minimizzano ma questa è una situazione che da tempo vado denunciando nei miei commenti,bisogna trovarsi nei panni di chi cerca casa (e sempre più spesso lavoro!!) per rendersi conto.
Ovviamente non scattano campagne a mezzo stampa,segnalazioni eccetera…ma a tutti sembra stare bene così (ridono pure quei ragazzi,”noi” ci comportiamo bene dicono…no comment)

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Fabrizio Marchi 1:32 am - 10th Settembre:

Che dire, sono incredulo, sbalordito, quasi non credo ai miei occhi e alle mie orecchie … Non per il servizio in sé (chi si occupa di Questione Maschile come noi non si meraviglia di certo per una discriminazione nei confronti degli uomini come quella riportata), quanto per il fatto che sia stato mandato in onda sul TG1, cioè il principale telegiornale pubblico nazionale…
Sarà curioso osservare se ci saranno sviluppi, reazioni, dichiarazioni, oppure se, come credo, sarà lasciato morire nel dimenticatoio, stessa fine riservata al servizio su TG3 Notte della Botteri dagli USA sulla violenza delle donne sui minori che abbiamo pubblicato nello spazio “articoli”.
Forse vale la pena di inserire anche questo sul sito, mi sembra una testimonianza molto importante …
Fabrizio

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Luke Cage 1:23 pm - 23rd Ottobre:

Molti uomini, sia a destra che a sinistra, si fanno promotori di una falsa cultura di solidarietà nei confronti delle donne, come coloro che tramite sondaggi faziosi e ruffiani si adoperano per evidenziare i disagi delle donne nella società, sul lavoro,nei vari contesti quotidiani : pochi hanno l’onestà di far notare che nei medesimi contesti troviamo oltre che donne (beta) altrettanti uomini (beta) che non se la passano meglio…
Mi riferisco al mobbing, alla disoccupazione (non capisco perchè dare risalto al dato inerente la disoccupazione femminile, specie in questo periodo), alle condizioni lavorative, alla possibilità di accesso a servizi di vario tipo (es. la prevenzione sanitaria, che viene in alcuni casi offerta gratuitamente alla donne), ai meccanismi e modalità d’assunzione.
Le responsabiltà purtroppo sono spesso degli uomini stessi, di solito i meno “consapevoli” (tanto per essere diplomatici), che oltre a non avere alcun senso di solidarietà nei confronti degli altri uomini si trovano a loro agio quando c’è da stendere il tappeto rosso ai piedi della damigella di turno.
Dietro a queste forme di cavalleria si celano forme di sessimo ancora più subdole, proprio perchè mascherate da progressismo e coperte da una manto di rispettabilità.
Non per niente, per fare un esempio, nello stesso paese che ha dovuto subire richiami dall’Europa per fissare l’eguale età pensionabile per i due sessi troviamo il parlamento con la più bassa percentuale di presenze femminili.
Su quest’ultimo punto non vorrei essere frainteso : il punto su cui vorrei fare aprire gli occhi è che non è stabilendo quote rosa o assumendo prevalentemente donne che si pone rimedio ad una situazione che a mio avviso trova la sua origine in tarli di natura culturale che affliggono sia uomini che donne, basti pensare al valore molto relativo della maggior parte delle poche donne in politica che ricoprono ruoli importanti.
Il discorso è un pò più complesso e si riallaccia in parte alla metafora narrata nel primo capitolo del libro scritto da Fabrizio.

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Marco 8:43 pm - 6th Dicembre:

A quanto pare per le giornaliste ogni occasione è buona sia per alimentare la guerra dei sessi che per parlare di “maschilismo”. ?!!?
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http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2010/6-dicembre-2010/capri-capo-polizia-municipalee-donna-ha-30-anni-maschi-sciopero-18120424628.shtml
Capri, il capo della polizia municipale
è donna e ha 30 anni: maschi in sciopero
Scelta dal sindaco, Marica Avellino ha superato una ventina di candidati ed ha scatenato la furia dei colleghi

CAPRI – Una donna a capo della polizia municipale? All’ombra dei Faraglioni scoppia una vera e propria guerra. Si chiama Marica Avellino, 30 anni, laureata in giurisprudenza, per passione giocatrice di basket, e dal 2 dicembre, per la prima volta nella storia isolana, è a capo della polizia municipale del comune di Capri.

Scelta dal sindaco Ciro Lembo, la Avellino ha superato una ventina di candidati ed ha scatenato la furia dei colleghi, anche un filino maschilisti, che hanno proclamato lo stato di agitazione ed invitato ad intervenire il prefetto sulla nomina ritenuta totalmente illegittima. Ed è così che un nutrito dossier sul nuovo dirigente dei vigili urbani, assunto a tempo determinato per 36 mesi, è finito sui tavoli della Corte dei Conti e della Procura della Repubblica.

E in piazzetta, tra favorevoli e contrari, si registrano il no-comment del neo comandante, le dichiarazioni inviperite dei vigili urbani e la difesa a spada tratta della Avellino da parte del sindaco che ribadisce di aver agito secondo la legge e di aver scelto una donna che vanta tutti i requisiti per far bene il suo lavoro.

Claudia Catuogno
06 dicembre 2010

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Rino 10:48 pm - 6th Dicembre:

Vigili di Capri e rebabyzation

La condizione dei lavoratori dipendenti, come è ben noto, è andata via via peggiorando, ma qui non mi riferisco al dato economico (che, benché correlato, è cmq altro argomento). Parlo della posizione, dei diritti, delle tutele e delle difese interne alle strutture, private e pubbliche rispetto al potere del corpo dirigente.

Sia nel privato che nel pubblico il potere assegnato a capi, direttori e dirigenti sta progressivamente scivolando verso gli anni ’50. Licenziamenti motivati da una fotocopia non autorizzata non sono una novità. Sospensioni dal servizio senza appello per “mancato rispetto” della gerarchia, sono autorizzati dai nuovi contratti o dai decreti governativi (nel caso del pubblico) che scavalcano i contratti collettivi. La cronaca ogni tanto ne riporta qualcuno.

I dipendenti del privato godono ancora di un qualche residuo prestigio sociale ma le loro rivendicazioni sono cassate con il richiamo alla competitività e al mercato internazionale: “Ubbidire per produrre!” Quelli pubblici dall’universale sconsiderazione (motivata o meno, non ha importanza) alimentata dalle campagne demagogiche di qualche ministro: “fannulloni” “privilegiati” etc.

Attraverso quelle seduzioni si fa passare nei due settori una ristrutturazione dei rapporti base/vertice che nulla ha a che fare con la produttività e l’efficienza: è la rigerarchizzazione dei rapporti interni, la sottomissione psicologica dei dipendenti, la spersonalizzazione, l’esercizio dei ricatti sui bisogni (compresi quelli fisiologici – non sto inventando nulla) e ormai anche sulle prerogative legali e costituzionali, a cominciare dalla “concessione” delle ferie. Giri di vite contro la dignità umana e professionale dei dipendenti. Che appunto …dipendono!

Le gerarchie sono ormai vicine a possedere il potere totale e arbitrario sui singoli individui, attraverso la minaccia di trasferimenti e di dequalificazioni, i rifiuti di ferie e permessi, l’attribuzione di compiti inassolvibili, la devoluzione delle responsabilità etc. Tutte cose che non hanno effetti sull’efficienza la quale resta però il mantello, la maschera della repressione, però sempre seduttiva rispetto all’acquisizione del consenso politico, compreso quello degli stessi dipendenti (è un paradosso solo apparente): di quelli privati contro quelli pubblici (è ovvio) e dei pubblici stessi contro “quelli che davvero sono fannulloni”. Che sono “gli altri”, ovviamente.

In questo quadro si innesta la QM. Se le tutele di fronte ad arbitrii e abusi sono deboli per tutti quando a praticarli è un capo maschio, ci vuol poco a capire che sono nulle quando si ha a che fare con una capa. Perché è evidente che ogni protesta, ogni opposizione e denuncia non potrà avere altra origine che …il maschilismo: il rifiuto maschile di ricevere ordini dalle femmine. Con ciò il problema è liquidato: puah!

Quando poi questo avvenga in ambito pubblico, a quella certezza si somma l’altra: si tratta di fannulloni che si ribellano alla disciplina e ai doveri.

La difesa dei dipendenti (ANCHE SE maschi) dei ranghi medio bassi dovrebbe essere appannaggio della Sx e dei sindacati, che però non possono permetterselo perché ciò significherebbe “difendere il maschilismo”. Nel settore pubblico poi, vorrebbe dire proteggere i fannulloni.

Quindi per motivi in parte uguali e in parte diversi, tanto i maschi dipendenti del privato quanto quelli del pubblico sono posti nella condizione di non potersi in alcun modo difendere dagli abusi e dagli arbitrii del crescente numero di cape. Le quali, non sono migliori dei capi.

Non solo, ma per ragioni connesse al modo femminile di rapportarsi al mondo, ai modi con i quali raggiungono i gradi alti delle gerarchie, al tipo di formazione ricevuta, alle esperienze mancate nelle relazioni di gioco in gioventù, alla ricerca prioritaria dell’autotutela e dell’autoprotezione, al tono personalistico che danno alle relazioni (ciò ovviamente bene e quindi ANCHE nel male) sono nelle condizioni di produrre (quasi sempre a loro insaputa) lesioni e violenze (invisibili) gravissime di tipo del tutto nuovo e impensabile per i maschi.

A ciò si aggiunga il fatto che, come sappiamo, vengono educate alla supponenza e al pregiudizio di superiorità di Genere, il fatto che ottengono risultati migliori a scuola (nei settori non scientifici), che si laureano in numero maggiore (il che le convince definitivamente di essere più intelligenti e meritevoli), che possono permettersi di attendere la buona occasione (perché una vita sociale ce l’hanno egualmente) e che, in ambito pubblico, si entra per concorso (e quindi sulla base di capacità puramente libresche) etc. etc.

Il risultato di soli questi dati finali è reso palese dal caso di Capri.
Una 30enne che ovviamente non ha neanche mai partecipato ad un gioco di ruolo, sulla base di conoscenze teoriche di diritto, priva di qualsiasi esperienza, va a comandare, a mettere in riga vecchi professionisti, ad insegnare efficienza ed efficacia a uomini dai quali avrebbe solo da imparare (a parte i codicilli del diritto penale e civile).
Non è finita: va a dare ordini a uomini che per lo più potrebbero essere suoi padri i quali si vedranno costretti a chiedere alla loro figlia il permesso di andare a fare pipì (non sto inventando nulla) oltre a implorare un giorno di permesso.

La condizione del maschio sottomesso ad una femmina (peggio se di età inferiore) è stata definita rebabyzation. Non ne abbiamo mai parlato ma è un capitolo capitale della condizione umana maschile quale si prepara per la massa dei maschi lavoratori dipendenti. Ne parleremo.

Già da tempo cmq in ambito Momas è stato stabilito che la dipendenza funzionale diretta di un uomo da una donna è in se stessa molesta. (Non la dipendenza da una capa del governo e da una AD o da una regina: la dipendenza funzionale diretta dalla caporeparto, dalla capufficio).
Non so se questa affermazione sia compatibile con la linea del MUB. Se non lo è, Fabrizio lo dirà.

Grigio è cmq il futuro per i maschi di basso rango. Molto grigio: quasi nero.

RDV

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sandro 11:06 am - 7th Dicembre:

“Le gerarchie sono ormai vicine a possedere il potere totale e arbitrario sui singoli individui”
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Come sempre, quando governa la destra, il mondo del lavoro si trasforma in un film di Fantozzi.
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La difesa dei dipendenti (ANCHE SE maschi) dei ranghi medio bassi dovrebbe essere appannaggio della Sx e dei sindacati, che però non possono permetterselo perché ciò significherebbe “difendere il maschilismo”. Nel settore pubblico poi, vorrebbe dire proteggere i fannulloni.
___________
I sindacalisti italiani sono giustamente famosi per la natura del proprio impiego, consistente esclusivamente nello scaldare la sedia sulla quale poggiano le natiche.

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Marco 1:37 pm - 7th Dicembre:

sandro
@Come sempre, quando governa la destra, il mondo del lavoro si trasforma in un film di Fantozzi.
@
Sì, ma da uomo di sinistra quale sono, ti faccio notare che la nostra aerea politica non è che si strappi i capelli per difendere gli uomini di basso rango. Anzi.

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Damien 4:37 pm - 7th Dicembre:

@Sandro:

7) Controllo delle nascite; solo i piu’ facoltosi potranno permettersi in futuro dei figli, al momento via libera in modo da creare quanto al punto 1) e 2), con l’ausilio del punto 8 ) USANDO LE DONNE PER DESTABILIZZARE GLI UOMINI E PORTARLI AI MINIMI TERMINI IN MODO DA RENDERLI EFFEMMINATI E PLASMABILI

lo scrivevo mesi fa.. quindi non mi meraviglio di quanto scrivete qui…

[fonte: https://www.uominibeta.org/2010/04/20/sesso-islam-e-occidente/#comments%5D

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ckkb 5:29 pm - 7th Dicembre:

Se mai autorità è stata accompagnata da tabù insuperabili è quella della donna che oggi comanda: alla sua autorità è stato conferito il carattere sacrale. Ne risulta che il verbo femminile ha il carattere dell’onnipotenza: alla sua parola è stato conferito il potere di privazione della libertà del maschio e della distruzione della sua dignità e del suo onore: il potere di vita o di morte, su di lui e persino sui figli da lui concepiti, il giudizio sul Bene e sul Male. Se c’era la necessità di costruire una figura di controllo e repressione sociale di assoluta efficacia, diffusa capillarmente, disponibile all’arruolamento ad ogni condizione, a dire nero del bianco e bianco del nero, in grado di far impallidire tutte le figure sociali che nella Storia sono state istituite a questo fine, la donna al comando, così come è stata costruita oggi e tante ne sono incarnazione, è perfetta: all’esercizio del potere “per interposta femmina” basta infatti solo la parola: fiat voluntas sua. Assange, fra innumerevoli altri, insegna: “Qualcuno disturba il manovratore? ergo stupra, o molesta, od opprime, o è malato, ecc.”. E se qualcuno crede che si esageri, si ricordi che l’ISTAT femminista lo ha già arruolato, maschiopentito che sia, al netto di infanti,malati e vecchi, tra gli stupratori e molestatori di italiche femmine. Poi provi, se ne ha il coraggio, a fare il padre sul serio, o il maestro o ad opporsi a qualche follia del potere.
Recita un detto sapienziale: non è bene che la donna comandi, è bene che accolga.

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Daniele 6:39 pm - 7th Dicembre:

ckkb
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Ne risulta che il verbo femminile ha il carattere dell’onnipotenza: alla sua parola è stato conferito il potere di privazione della libertà del maschio e della distruzione della sua dignità e del suo onore:
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
“Onnipotenti” o no, credo che anche le femminucce (cosi’ come i potenti) farebbero bene a ricordarsi della “livella”, di fronte alla quale siamo tutti uguali…
http://www.youtube.com/watch?v=ojUhG8ALxNk

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Fabrizio Marchi 7:20 pm - 7th Dicembre:

Mi trovo completamente in sintonia con la prima parte del tuo intervento, Rino. Mi lascia più perplesso la seconda, e non certo perché ciò che affermi non abbia fondamento quanto perché ci mette di fronte ad un aspetto, diciamo pure una contraddizione (anche) del “maschile”, che non possiamo lasciare irrisolta, comunque non affrontata.
Pochissime parole sul primo punto che, come già detto, condivido al 100%, se non per ribadire che dietro alle parole d’ordine dell’efficienza e del merito si nasconde in realtà il processo di ristrutturazione dell’organizzazione del lavoro (a livello mondiale) e soprattutto di ridefinizione dei rapporti fra impresa (quindi capitale), privata o pubblica che sia, e lavoratori; supremazia per l’una e subordinazione per gli altri. Il modello verso il quale si marcia, anche se non lo si dice apertamente, è quello asiatico o sudamericano: liberismo economico sfrenato, tendenza all’autoritarismo, precarizzazione, gerarchizzazione e accentuazione della divisione del lavoro, negazione dei diritti dei lavoratori, indebolimento del loro potere contrattuale, subalternità al mercato e alle sue leggi, considerate dogmi assoluti, indiscussi e indiscutibili.
Lo Statuto dei Lavoratori, risultato di decenni di lotte (quelle che quando si scioperava a casa non si mangiava, tanto per capirci…) sta diventando ormai carta straccia (e anche questo non viene detto).
Ovvio che questa situazione non può non avere ripercussioni anche dal punto di vista della relazione fra i generi e della Questione Maschile (che tocca tutti gli aspetti dell’esistenza umana, siano essi sociologici, economici, politici, psicologici, religiosi e quant’altro). Ancora di più in un contesto culturale fondato sulla egemonia del “femminile” sul maschile”. Né potrebbe essere altrimenti.
Tuttavia sarei molto attento a non confondere i diversi piani. Un conto è sostenere che il “femminile attuale”, per come è stato declinato e per come ha scelto di declinarsi si trova di fatto ad assolvere un determinato ruolo all’interno del contesto sociale e produttivo (funzionale agli interessi del sistema dominante), un altro è sostenere, come dici tu, che “la dipendenza funzionale diretta di un uomo da una donna è in se stessa molesta”. Non nego che questo sia vero, per ragioni di ordine storico-piscologico e quant’altro, ma ciò non significa che sia giusto e soprattutto che non sia una condizione superabile. Personalmente, nella mia ormai non più breve esperienza di lavoro, ho avuto diversi dirigenti, sia uomini che donne. In entrambi i casi, alcuni erano adeguati al loro incarico, altri meno, altri ancora per nulla, indipendentemente dall’appartenenza sessuale.
Insomma, sarei attento (così con l’occasione rispondo anche a Ckkb) a sostenere l’incapacità o l’inattitudine congenita se non addirittura ontologica, delle donne, a ricoprire funzioni di comando. Così come considero un retaggio da superare da parte degli uomini la difficoltà psicologica ad accettare di essere diretti da una donna (ho detto diretti, non subordinati o subalterni). Questa (“femminile attuale” a parte, e il ruolo che questo gioca) potrebbe anche essere una vecchia ruggine da cui liberarsi. Continuando a parlare a titolo personale, ho sempre vissuto con molta fatica e riottosità qualsiasi rapporto gerarchico (e non a caso nella vita faccio il free lance), che ho trovato sopportabile solo nel momento in cui mi trovavo a nutrire una grande stima nei confronti del mio “superiore” di turno (uomo o donna che fosse) e viceversa del tutto intollerabile laddove questa stima era parzialmente se non totalmente assente.
Ma allora, se questo è il punto, il discorso si amplia ai concetti di gerarchia e dipendenza nel loro complesso, ma andremmo troppo lontano…
Rimanendo a noi, mi soffermerei quindi prevalentemente su quello che è lo stato di cose presente, e cioè:qual è il ruolo e la funzione che il “femminile attuale” ricopre all’interno del circuito produttivo e dell’organizzazione del lavoro nel contesto dato?
Con questo, naturalmente, mi guardo bene dal voler negare con un colpo di bacchetta magica le diversità di natura ontologica che appartengono ai generi con tutte le loro conseguenze; del resto conoscete ormai bene la mia posizione sulla relazione fra natura e cultura, e non credo valga la pena di tornare sull’argomento. Voglio semplicemente relativizzare e storicizzare, se volete, la questione specifica, per evitare posizioni che potrebbero sconfinare in derive, passatemi il termine, di tipo ontologico-integralista, che mal si addicono a uomini come noi che hanno un approccio laico alla realtà.
Fabrizio

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Rino 7:24 pm - 7th Dicembre:

Tratteggio perfetto il tuo caro Ckkb: alla D è stata conferita autorità sacrale, quindi indefettibile: non può essere pensata come possibile oggetto di critica, limitazioni e condanne.
Autorità sovra-posta al mondo.

Quanto ad Assange, si legga attentamente questo articolo, perché qui c’è un condensato stupefacente di verità abbacinanti.
La categorizzazione dello stupro svedese va oltre ogni immaginazione, a meno che si riconosca finalmente il significato intimo e radicale dello slogan: “Ogni coito è uno stupro!”

http://www.corriere.it/esteri/10_dicembre_07/assange-condom_85693b04-0211-11e0-afab-00144f02aabc.shtml

RDV

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sandro 8:28 pm - 7th Dicembre:

“Tuttavia sarei molto attento a non confondere i diversi piani. Un conto è sostenere che il “femminile attuale”, per come è stato declinato e per come ha scelto di declinarsi si trova di fatto ad assolvere un determinato ruolo all’interno del contesto sociale e produttivo (funzionale agli interessi del sistema dominante), un altro è sostenere, come dici tu, che “la dipendenza funzionale diretta di un uomo da una donna è in se stessa molesta”. Non nego che questo sia vero, per ragioni di ordine storico-psicologico e quant’altro, ma ciò non significa che sia giusto e soprattutto che non sia una condizione superabile”
_____________
Facendo riferimento alla mia esperienza personale, potrei dire che il ruolo plasma la persona: indipendentemente dal genere di appartenenza, la stragrande maggioranza degli individui, nel momento in cui ha la possibilità di esercitare una qualsivoglia forma di potere su qualcuno, si trasforma in una testa di cazzo con la T maiuscola.
_____________
“Sì, ma da uomo di sinistra quale sono, ti faccio notare che la nostra aerea politica non è che si strappi i capelli per difendere gli uomini di basso rango. Anzi.”
_____________
Questo credo di saperlo meglio di chiunque altro.
Dal mio punto di vista, la differenza sta semplicemente nel fatto che la sx fotte la popolazione in base al dato anagrafico, ovvero età e genere (gli uomini e i più giovani), la dx in base al reddito (i meno abbienti).

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maria 9:38 pm - 7th Dicembre:

Io sono cresciuta circondata da nonne, zie, prozie insomma un vero e proprio gineceo pieno di storie e raccomandazioni che mi facevano stare con un piede nel presente e un altro nel passato, in una Italia che non esisteva piu’ e che se non fosse per Monicelli e colleghi..stenteremmo a credere che sia esistita. Il ritornello era costante..diffida dei nostalgici..oggi alle donne va molto molto meglio di prima e gli uomini devono stare attenti.. Vero. Negli ultimi cinquanta anni alle donne e’ arrivato di tutto: istruzione, lavoro, benessere, tutele, garanzie, privilegi. Il problema e’che tutto quello che ti piove dal cielo senza lotte resta senza consapevolezza e senza alcun costrutto fondante. Fino a quando le donne lottavano per l’aborto e per il divorzio c’era una vera crescita culturale e sociale ma quando l’elettorato femminile e’ servito solo per carpire consenso a suon di spot e slogan vuoti e offensivi le donne hanno smesso di crescere e la comunita’ tutta ne ha risentito. Le quote rosa sono uno scandalo. Se togliamo la meritocrazia nel meccanismo elettorale..la vogliamo pretendere dalla classe politica che quel meccanismo esprime? Una donna che al secondo mese di gravidanza lamenta una dolenzia alla schiena viene subito tolta dal lavoro e spedita a casa perche’ la sua diventa una gravidanza a rischio. Non conosco un’amica che col posto fisso non ne abbia approfittato. Le donne mancano dalle stanze dei bottoni..Vero. Ma siamo sicuri che le donne ci vogliono arrivare e che lo meritino? Senza indugiare nel solito stereotipo che comandare e’ sicuramente bello (specie per portatori sani di frustrazione e le donne ne sanno qualcosa) sappiamo tutti che avere molte responsabilita’ significa anche avere un privato altrettanto sacrificato, vivere sotto pressione, aggiornarsi continuamente, lavorare senza orari, spostarsi e dover rendere conto, se non a un capo, alle sacrosante leggi dei grandi numeri che non ammettono scusanti. Le donne sono pronte a tutto questo? Non so..Certo che infilarle nei consigli di amministrazione per un malinteso senso di giustizia sociale e’ scandoloso. Io so che se una persona vuole esporre denuncia contro altri deve avere qualcosa su cui costruire le sue accuse.. Non nei reati a sfondo sessuale. Lì e’ la mia parola contro quella di un uomo il quale dovra’ dedicare anni della sua vita a dimostrare che quella notte era solo passione e non stupro, gioco e non violenza, che il consenso c’era all’inizio ma anche alla fine e se anche un giorno arrivera’ a scrivere “fine” su qualche polveroso verbale..la sua carriera, la sua sfera sociale e familiare ne resteranno compromesse per sempre. So che le ex denunciano molto spesso i padri dei loro figli per cose gravissime e che tre volte su quattro e’ tutto falso e che non pagheranno mai per il male fatto. Per questo penso che una nuova presa di coscienza femminile sul proprio ruolo e quello del suo compagno di avventure..sia auspicabile per la crescita di tutti. Io non sono un uomo e ragiono da donna pero’ questo non significa perseverare in analisi limitate e miopi che poi in fondo non giovano a nessuno. Agli uomini e’ sempre stato chiesto una sola cosa: adeguarsi. Gli uomini dovevano solo passivamente adeguarsi a tutti questi cambiamenti (..o derive) pena..l’isolamento, la ghettizzazione o peggio ancora la derisione. Questo intendevano dire le mie nonne quando dicevano che gli uomini dovevano stare attenti.

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Rino 12:03 am - 8th Dicembre:

Chiarisco i termini della questione – per come la intendo – anche al fine di evitare equivoci e quindi affinché le difformità di pensiero che emergono siano quelle reali e non derivino invece da fraintendimenti. Ma lo faccio anche perché affrontiamo qui per la primissima volta in ambito Momas una questione fondamentale nel presente e ancor più nel futuro (per le nuove generazioni maschili). Oggetto dell’analisi è il rapporto gerarchico nelle organizzazioni (produttive e non) tra F ed M se e in quanto abbia caratteri diversi dagli altri tipi di subordinazione.

1- Gerarchica e rapporti di Genere.

Le relazioni gerarchiche – rapporti di subordinazione – in quanto viste dalla prospettiva di Genere, possono essere di 4 tipi: M/m, M/f, F/f ed F/m. Ciascuna di esse avrà caratteri, sfumature, peculiarità diverse (tanto o poco) e questa diversità sarà in futuro oggetto di analisi della psicologia. Qui siamo solo al disegno dei primi abbozzi e lo stiamo facendo dal punto di vista maschile e considerando gli interessi maschili, nel rispetto dell’assunto secondo cui ciascuno dei due racconta la sua storia a 360°. Non importa se le due siano incompatibili o meno, sovrapponibili in parte o per nulla. Questa è un’altra questione. Stiamo analizzando la condizione psicologica maschile nella relazione di subordinazione gerarchica ad F, con ciò non facendo nulla di diverso da quel che le psicologhe femministe (e non) hanno fatto e fanno riguardo alla situazione M/f. Ora è certamente lecita la domanda sul cosa vi sia di nocivo per le DD subordinate nella relazione M/f (in quanto tale) a differenza della relazione F/f. E’ altrettanto lecita quella simmetrica: cosa vi sia di nocivo per gli UU subordinati nella relazione F/m (in quanto tale) a differenza della relazione M/m.

2- Psicologia nei luoghi di lavoro (e nelle organizzazioni in generale).

Il femminismo ha portato la tematica psicologica nei luoghi di lavoro. Ha posto cioè la questione delle condizioni psicoemotive negli ambienti lavorativi (e in altri campi) assegnandole una valenza pari (e persino superiore) a quella del salario e della sicurezza*. Poiché questi ultimi due temi (con altri) costituiscono da sempre i versanti delle piattaforme rivendicative dei lavoratori dipendenti, il femminismo ha di fatto potuto concentrare la sua battaglia proprio sulla questione psicologica. Il femminismo ha elevato la questione della dignità del(la) dipendente a valore di primo rango. Ne ha fatto un questione centrale, (declinandone però le forme nell’esclusivo interesse di F, secondo il punto di vista femminile e all’interno dell’ideologia femminista. Questo è ovvio). Nondimeno la questione è stata posta ed è stata posta dal femminismo stesso. Ci piaccia o no, questo è uno dei pochissimi esiti positivi del femminismo in quanto ha aperto davvero un nuovo fronte. Di questo aspetto i lavoratori maschi e le loro organizzazioni storiche non si sono quasi mai occupati. Si sono occupati dell’orario e dei salari, delle assicurazioni e della previdenza. In minor grado poi della sicurezza. La questione psicologica invece è sempre stata così marginale che si può dire (con piccola accentuazione) che non se ne sono mai occupati: l’hanno “signorilmente” ignorata. “Usi ad ubbidir tacendo” – come da sempre è nelle caserme – non hanno mai assegnato valore alla questione della loro dignità nei rapporti gerarchici (benché siano questi – e non il salario! – il tema fondamentale delle loro lagnanze quotidiane e delle loro sofferenze. Altra scatola delle sorprese che però qui tralascio)**. Ora, proprio questa dimensione è stata invece il fondamentale campo di battaglia del femminismo all’interno delle organizzazioni (produttive prima di tutto). Quando in guerra una delle due parti mette in campo una nuova arma (ad es. gli aerei) e combatte su una nuova dimensione (il cielo) anche l’altra, se non vuole soccombere, prima o poi dovrà attrezzarsi per combattere con le stesse armi nella stessa dimensione. Così, obtorto collo, anche i maschi prima o poi, volenti o nolenti, dovranno uscire dal loro “principesco” castello, abbandonare la loro vuota e autolesionistica presunzione di invulnerabilità psicologica ed entrare nella nuova dimensione. Una volta tanto sia lodato il femminismo per avere aperto finalmente quel fronte.

Un male possibile

3) Dati 1) e 2) è chiaro che le osservazioni sulla relazione F/m riguardano qui i suoi possibili aspetti negativi per gli UU. Ho individuato nella reinfantilizzazione (rebabysation) uno di essi. Le fonti e la dinamica che il termine vuole indicare vanno precisate, articolate e analizzate. Importante è che si incominci a pensare che la relazione F/m ha in sé (alcuni) caratteri diversi da quella M/m e che alcuni di essi possono essere negativi, inibitori, castranti per gli UU. Questo non ha nulla a che vedere con le capacità di comando delle DD. Nel modo più assoluto. Ecco perché.

Subordinazione indiretta

4) La problematica psicologica (per gli aspetti in questione qui) attiene alla relazione diretta MxF e ne è strettamente connessa. Perciò la subordinazione di M ad F se e quando puramente strutturale e indiretta è cosa completamente diversa. Non riguarda la relazione tra i cittadini maschi e la presidentessa della repubblica, tra bidello e ministra della P.I. né quello tra operaio e componente del CDA o tra vigile e assessora al traffico etc. Riguarda invece quello tra vigile e comandantessa del corpo dei VVUU, tra impiegato e capaufficio e così via.

Scopi e strumenti

5) Dall’ipotesi che la relazione F/m sia dannosa per gli UU non si può dedurre che F non sia in grado di comandare UU e DD al pari gli UU. Infatti il fine delle organizzazioni è sempre il raggiungimento di un obiettivo ed i prezzi che i subalterni pagano per raggiungerlo non ha in sé nessuna importanza (ce l’ha solo se questi hanno strumenti e forza per farsi sentire).
In un esercito i soldati sono strumenti al pari dei cannoni e il giudizio che si dà su un comandante dipende dai risultati che ottiene, non dai costi sostenuti (in armi, munizioni e uomini) né dalle angherie cui sottopone i soldati. Se con i maltrattamenti, le vessazioni (o – a suo tempo – le decimazioni) ottiene ubbidienza (e quindi una forma di efficienza) non per questo verrà rimosso dal comando. Ora, ogni ufficio, ogni reparto, ogni team operativo (ma anche ogni squadra sportiva) esistono per ottenere dei risultati. Non importa come vengano ottenuti. Se un ufficio funziona al pari degli altri o addirittura meglio, non ha alcuna importanza se poi i dipendenti finiscano in manicomio uno dopo l’altro e nessuno dirà che avevano un capo incapace. Non è sul male che provoca ai subalterni che viene misurata l’idoneità di un capo (a meno che ovviamente non si tratti – oggi – di lesioni della dignità della donna). E ciò che vale per un capo vale per una capa.

Maschi senza difesa

6) E’ un fatto che oggi la donna subalterna ha un potere nei confronti del capo che invece il maschio subordinato non ha nei confronti della capa e questo per le ragioni che conosciamo. Nella relazione F/m il maschio è senza difesa: se si lagna è perché è maschilista. Perciò, se anche esistono motivi per querele, proteste e rivendicazioni esse verrebbero liquidate come sappiamo (e come si è visto). I motivi della rivendicazione possono essere di due tipi: connessi alla condizione di subordinazione (in quanto universale) o al suo carattere particolare: la diversa appartenenza di Genere. Di questo secondo caso non è neppure contemplata l’esistenza. Infatti, come diceva Bersani, quella che va difesa è la donna, non l’uomo. E’ la dirigentessa da 4.500 al mese che va difesa, non lo spazzino che, in effetti, è pur sempre un potenziale stupratore.

Ma c’è anche altro. Se è vero, (come è innegabile) che sino ad oggi gli UU hanno posto la questione psicologica ai margini delle problematiche del lavoro (e della vita nelle strutture) perché mai dovrebbero interessarsene solo ora? Solo adesso che ricevono ordini dalle femmine? E’ una osservazione che imbarazza. Contro-obietteremo che le relazioni tra UU appartengono al racconto maschile (“cosa nostra é”) e che il male che ci facciamo tra noi non riguarda le FF, come non riguarda noi (sul piano del conflitto dei sessi) quello che si infliggono tra loro.

Ma a mio parere quella “nonchalance”, quella indifferenza alla lesione della propria dignità operata comunque dalla subordinazione gerarchica (M/m), che attraversa tutta la storia maschile è indice di una lacuna troppo vasta, di una falla troppo grande per non avere radici profonde. Ci si potrebbe chiedere: se abbiamo ubbidito per millenni a tutti i capi che ci sono piovuti addosso, capaci e incapaci, degni e indegni, leali e vili, saggi e criminali, perché non continuare, a capo chino, ad ubbidir …tacendo? …castrati o meno che ne usciamo?
Potrebbe venirci richiesto e sarebbe un’imbarazzante domanda.

RDV

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Marco 12:08 am - 8th Dicembre:

@sandro – Questo credo di saperlo meglio di chiunque altro.
@@
Se non sbaglio hai 35 anni, perciò un anno meno di me, ragion per cui, caro sandro, non puoi certamente saperlo meglio di chiunque altro.
Al massimo lo saprai come molti altri.
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@ sandro –
Dal mio punto di vista, la differenza sta semplicemente nel fatto che la sx fotte la popolazione in base al dato anagrafico, ovvero età e genere (gli uomini e i più giovani)
@@
E dici niente? Ma la sinistra non dovrebbe proteggere i più deboli, a prescindere dal sesso? In sostanza, che c**** di sinistra sarebbe quella attuale? E sempre più spesso mi chiedo: ma ancora senso votare per la sinistra?
Io dico di no.

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Fabrizio Marchi 12:16 am - 8th Dicembre:

Proprio poco fa, a proposito di quote rosa, stavo dando distrattamente un’occhiata a” Ballarò”, uno dei vari teatrini politico-mediatici, forse uno di quelli che detesto di più (ma più o meno si equivalgono).
Da una parte c’erano Quagliarello e Rotondi del PDL e dal’altra Enrico Letta del PD, Italo Bocchino di FLI e Concita De Gregorio, direttrice dell’Unità ma di fatto leader in pectore del centrosinistra (ormai compare in televisione più di Bersani…). In studio c’era anche l’imprenditore Della Valle, il quale, se il mio intuito non mi inganna, sta studiando da politico e potremmo ritrovarcelo come una delle punte di diamante del nuovo movimento guidato da Luca di Montezemolo, scaturito da quella “società civile” che proprio non ne può più di assistere allo sfacelo del paese per opera della classe politica ed è costretta (ma guarda un po’…) a scendere in campo per il Bene di Tutti…
Discussione animata, come al solito. Ad un certo punto il discorso finisce sulle condizioni generali del Paese e sul fatto che l’attuale classe politica si è dimostrata inadeguata rispetto alle necessità. Nel casino generale Enrico letta, furbacchione , prende la parola e se ne esce testualmente:”Non è vero che proprio tutto va a scatafascio e che il Parlamento non lavora. Proprio la scorsa settimana abbiamo votato all’unanimità una legge che istituisce le quote rosa per tutte le società quotate in Borsa. Sapete quante sono al momento le donne presenti nei CDA di queste società? Il 2%! E la maggioranza di queste portano il cognome di altri azionisti, dell’amministratore delegato o del presidente. Invece sapete quante sono le donne in magistratura? Più del 50%! Questo dimostra che dove il merito viene premiato le cose funzionano, dove invece vige la legge della cooptazione, le cose vanno come vanno!”.
Senza entrare nel merito e cioè che in magistratura si entrerebbe per merito mentre ai vertici delle aziende per cooptazione (personalmente credo che la realtà sia un pochino più complessa in entrambi i casi, ma lasciamo perdere…), perché non ne vale la pena, le cose che mi hanno colpito sono state due: la furbizia di Letta, politico navigato che ha scelto l’argomento giusto al momento giusto, ma soprattutto il silenzio che è piombato nella sala quando ha pronunciato quelle parole. Una sorta di silenzio-assenso quasi dovuto, come un atto formale, come quando si va dal notaio per una pratica, oppure quando c’è l’alzabandiera in caserma tutte le mattine con relativo inno nazionale, o durante un discorso ufficiale di una delle cariche dello Stato; più o meno tutti si addormentano in quelle occasioni (ripresi dai burloni di Striscia la Notizia…) per poi svegliarsi di soprassalto battendo le mani.
Desolante. Non so in quale altro modo commentare.
Fabrizio

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Fabrizio Marchi 12:49 am - 8th Dicembre:

Rino, quoto la tua analisi al 100%. Il mio timore, come sai, è sempre dato dal fatto che determinati argomenti, se non affrontati con la profondità che meritano, possano essere appunto fraintesi , se non deformati e strumentalizzati, per portare acqua al mulino di chi ci vuol male, come si suol dire…
La questione è determinante e non rinviabile, dal momento che l’aspetto psicologico è assolutamente centrale per affrontare la QM, in tutti gli ambiti e in tutti i risvolti della relazione Uomo-Donna, sia che attengano alla dimensione privata della suddetta relazione, che a quella pubblica.
Si dia dunque inizio alle danze, anche perché mi pare che ultimamente, e ne siamo felici, sono diversi gli amici e le amiche che intervengono nel blog dotati dei “ferri del mestiere”…
Fabrizio

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sandro 1:26 am - 8th Dicembre:

“E dici niente? Ma la sinistra non dovrebbe proteggere i più deboli, a prescindere dal sesso? In sostanza, che c**** di sinistra sarebbe quella attuale? E sempre più spesso mi chiedo: ma ancora senso votare per la sinistra?
Io dico di no.”
_____________
Ma guarda che con me sfondi una porta aperta.
Queste cose sono anni che le vado dicendo e sono pure anni che non vado a votare.

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sandro 1:57 am - 8th Dicembre:

“E sempre più spesso mi chiedo: ma ha ancora senso votare per la sinistra?”
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Questa qua, sicuramente no.
Qualcosa comincia tuttavia a muoversi:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/12/04/pd-prove-di-rivolta-generazionale/80303/
Almeno, da questa parte, il problema di togliere dai coglioni quella cupola di delinquenti che ne costituisce l’ attuale classe dirigente qualcuno se lo comincia a porre.
Se son rose, fioriranno.

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Daniele 9:14 am - 8th Dicembre:

Fabrizio
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Nel casino generale Enrico letta, furbacchione , prende la parola e se ne esce testualmente:”Non è vero che proprio tutto va a scatafascio e che il Parlamento non lavora. Proprio la scorsa settimana abbiamo votato all’unanimità una legge che istituisce le quote rosa per tutte le società quotate in Borsa. Sapete quante sono al momento le donne presenti nei CDA di queste società? Il 2%! E la maggioranza di queste portano il cognome di altri azionisti, dell’amministratore delegato o del presidente. Invece sapete quante sono le donne in magistratura? Più del 50%! Questo dimostra che dove il merito viene premiato le cose funzionano, dove invece vige la legge della cooptazione, le cose vanno come vanno!”.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Non per niente oltre cinque anni fa aprii questa provocatoria discussione.
L’ ipocrisia, il leccaculismo degli odierni politici di sesso maschile – sia di destra che di sinistra – e’ diventato assolutamente insopportabile.
A questo punto, se proprio ritengono che le femmine abbiano ” una marcia in piu’ “, che se ne vadano tutti a casa a cucinare,a lavare,a stirare e fare i baby sitter.

http://questionemaschile.forumfree.it/?t=5145764

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Fabrizio Marchi 9:15 am - 8th Dicembre:

“Assange, fra innumerevoli altri, insegna: “Qualcuno disturba il manovratore? ergo stupra, o molesta, od opprime, o è malato, ecc.”. (Ckkb)
Nel secolo scorso, fino a qualche decennio fa, i “sovversivi” e i rivoluzionari, comunque i “disturbatori”, venivano accusati di omicidio, rapina a mano armata, delitti contro la proprietà o addirittura di strage. Oggi vengono accusati di violenza sessuale (ammesso e non concesso, ovviamente, che nel caso di Assange si possa parlare di un simile reato).
La vicenda non può essere e non è casuale, è evidente. Emblematico è anche il fatto che ad accusarlo materialmente sono due femministe militanti.
E’ il segno dei tempi?
Fabrizio
P.S forse dobbiamo cominciare a trovarci dei buoni avvocati?…

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Daniele 9:54 am - 8th Dicembre:

Fabrizio
>>>>>>>>>>
P.S forse dobbiamo cominciare a trovarci dei buoni avvocati?…
>>>>>>>>>>
Purtroppo gli avvocati costano troppo e chi campa di stipendio non puo’ neanche permetterseli.
Secondo me (e non solo secondo me) l’ unica reale soluzione sarebbe quella di boicottare in toto il matrimonio, di evitare come la peste qualsiasi relazione “seria” con le donne, non metterle piu’ incinta, non fargli fare piu’ i figli; instaurare con loro solo brevi, fugaci e “attente” relazioni (preservativo e quant’ altro), ed eventualmente, se non c’e’ alternativa, frequentare occasionalmente e sempre in maniera prudente, le prostitute (che tanto costano meno di una femmina “non a pagamento”).
La societa’ invecchiera’ ancora di piu’ ? Gli stranieri avanzeranno sempre di piu’ ? I cinesi ci conquisteranno ? Gli italiani scompariranno ? Bene, anzi benissimo.
Che vada pure tutto a fondo.

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Simone M. 10:18 am - 8th Dicembre:

@
Ma a mio parere quella “nonchalance”, quella indifferenza alla lesione della propria dignità operata comunque dalla subordinazione gerarchica (M/m), che attraversa tutta la storia maschile è indice di una lacuna troppo vasta, di una falla troppo grande per non avere radici profonde. Ci si potrebbe chiedere: se abbiamo ubbidito per millenni a tutti i capi che ci sono piovuti addosso, capaci e incapaci, degni e indegni, leali e vili, saggi e criminali, perché non continuare, a capo chino, ad ubbidir …tacendo? …castrati o meno che ne usciamo?
Potrebbe venirci richiesto e sarebbe un’imbarazzante domanda. (RINO)
@

Rino, se non erro, qualche tempo fa scrivesti che forse potremmo essere giunti a un punto dell’evoluzione in cui la maschilità è diventata superflua e probabilmente superata dalla storia. Ritieni che abbia attinenza col discorso di cui sopra?
____
P.s.: secondo alcuni studiosi un giorno “tutto” sarà superato: anche il femminile.

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mauro recher 10:25 am - 8th Dicembre:

d’accordo con Daniele ,ma si vede che la “famosa” poltrona non piace perderla a nessuno ..
invece mi è piaciuto molto l’i’intervento di Maria che ha usato per me la parola chiave “meritocrazia”…
le donne che chiedono le quote rose (naturalmente solo per la politica e i posti di comando ,lungi da loro chiederle anche per lavorare in miniera o in fonderia ) per me ,non fanno altro che creare altri “ghetti” come che le donne “siano una cosa a parte” è questa la parità che loro aspirano??
che ,tra l’altro, la meritocrazia non è proprio automatico che premiano solo gli uomini ,amzi ce ne sono tanti raccomandati che andrebbero cacciati a calci nel sedere …
per rispondere poi se vale la pena votare questa sinistra ,per ora sicuramente no!!!!!!
so che a Fabrizio non gli va molto giù Grillo ,e su certe cose sono titubante anch’io ,ma per me ,su una cosa ha ragione ,bisognerebe farer un reset generale , e che ci siano nuove leve al comando

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Silent Hill 1:24 pm - 8th Dicembre:

Daniele
Secondo me (e non solo secondo me) l’ unica reale soluzione sarebbe quella di boicottare in toto il matrimonio, di evitare come la peste qualsiasi relazione “seria” con le donne, non metterle piu’ incinta, non fargli fare piu’ i figli; instaurare con loro solo brevi, fugaci e “attente” relazioni (preservativo e quant’ altro

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Ti riferisci alle italiane e a quelle dell'est, oppure in generale ? Boicottare il matrimonio ok, però evitare relazioni lunghe mi sembra un pò forzato.

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Marco 3:02 pm - 8th Dicembre:

Io credo che quella di Daniele vada presa come una provocazione, che però ha un suo senso, e nella quale io mi ritrovo in gran parte.
Questo perché bisogna considerare sia l’aspetto oggettivo della questione, che quello soggettivo.
Ad esempio, è un dato di fatto oggettivo che oggigiorno sposarsi non sia certamente un “grande affare” per l’uomo italiano, al quale si unisce l’anagrafe, ossia il tempo che passa. Come dicevano i vecchi, una volta passata una certa età, poi non ci si sposa più e diventa anche più difficile condividere la propria vita con qualcun altro (a).

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Leonardo 7:14 pm - 8th Dicembre:

Daniele:
Purtroppo gli avvocati costano troppo e chi campa di stipendio non puo’ neanche permetterseli.
Secondo me (e non solo secondo me) l’ unica reale soluzione sarebbe quella di boicottare in toto il matrimonio, di evitare come la peste qualsiasi relazione “seria” con le donne, non metterle piu’ incinta, non fargli fare piu’ i figli; instaurare con loro solo brevi, fugaci e “attente” relazioni (preservativo e quant’ altro), ed eventualmente, se non c’e’ alternativa, frequentare occasionalmente e sempre in maniera prudente, le prostitute (che tanto costano meno di una femmina “non a pagamento”).
La societa’ invecchiera’ ancora di piu’ ? Gli stranieri avanzeranno sempre di piu’ ? I cinesi ci conquisteranno ? Gli italiani scompariranno ? Bene, anzi benissimo.
Che vada pure tutto a fondo.
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Boicottare il matrimonio e qualsiasi relazione con le donne è la cosa più semplice del mondo. Non capisco perché ti riferisci solo agli italiani? I cinesi non possono boicottare il matrimonio anche loro?
Maschi di tutto il mondo unitevi.

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Silent Hill 7:29 pm - 8th Dicembre:

Leonardo
I cinesi non possono boicottare il matrimonio anche loro?

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Fino a prova contraria non risulta che cinesi, indiani, africani ecc. abbiano problemi col femminismo.

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Marco 10:37 pm - 8th Dicembre:

@ Boicottare il matrimonio e qualsiasi relazione con le donne è la cosa più semplice del mondo.
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Ah Leona’, ma che stai addì?
Boicottare qualsiasi relazione con l’altro sesso è la cosa più semplice del mondo? E allora perché stai qui a perder tempo? Perché ti interessano certe questioni? Leonà, ma quand’è che la si smetterà di prendersi per il culo anche fra uomini? E per giunta su un sito dedicato alla questione maschile?
Non offenderti, Leonardo, ma io mi sono veramente stufato dei tipi come te, che mentono sapendo di mentire.
________

Silent Hill
@ Fino a prova contraria non risulta che cinesi, indiani, africani ecc. abbiano problemi col femminismo
@@@

Appunto.

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Marco 10:50 pm - 8th Dicembre:

Così come trovo insopportabili i discorsi di uomini (ometti?) famosi come questo.
http://www.corriere.it/spettacoli/10_dicembre_08/hucknall-scuse-ragazze_1fb57858-02e9-11e0-83ab-00144f02aabc.shtml
tra le sue conquiste anche persone celebri come la christensen e la zeta-jones
«Chiedo scusa a tutte le ragazze con cui sono andato a letto negli anni ’80»
La confessione di Mick Hucknall al Guardian: «Tra l”85 e l”87 facevo l’amore con 3 donne al giorno, tutti i giorni»

tra le sue conquiste anche persone celebri come la christensen e la zeta-jones

«Chiedo scusa a tutte le ragazze con cui sono andato a letto negli anni ’80»

La confessione di Mick Hucknall al Guardian: «Tra l”85 e l”87 facevo l’amore con 3 donne al giorno, tutti i giorni»

Mick Hucknall (Reuters)
Mick Hucknall (Reuters)
MILANO – Scuse insolite per una stella del pop. «Tra il 1985 e il 1987 sono andato a letto con circa tre donne al giorno, tutti i giorni. Non dicevo mai di no. Era così che esaudivo il mio sogno da grande popstar e adesso rimpiango di aver ferito i sentimenti di tante ragazze. Posso scusarmi pubblicamente?». Lo ha detto Mick Hucknall, leader dei Simply Red, in un’intervista al quotidiano britannico Guardian.

FAMA DI DONGIOVANNI – La confessione di Hucknall non arriva inaspettata. Per tutti gli anni ’80 e gran parte dei ’90 Hucknall ha avuto la fama di un vero e proprio dongiovanni. Molte anche le relazioni con donne celebri, come la modella Elena Christensen e quella con l’attrice Catherine Zeta-Jones.

Redazione online
08 dicembre 2010
@@@

Cioè, capito, a distanza di 23-25 anni “chiede scusa” a tutte le ragazze che all’epoca si è scopato!
Io mi chiedo se gli uomini occidentali di oggi si siano veramente rimbecilliti in massa, perché, insomma, non è che si può dare la colpa di tutto a quel maledetto femminismo! Ma questi tipi cos’hanno al posto del cervello? La segatura, forse?

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Silent Hill 11:19 pm - 8th Dicembre:

Marco
Io mi chiedo se gli uomini occidentali di oggi si siano veramente rimbecilliti in massa, perché, insomma, non è che si può dare la colpa di tutto a quel maledetto femminismo! Ma questi tipi cos’hanno al posto del cervello? La segatura, forse?

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La cosa ridicola è che gli omuncoli che ritengono che le donne sono superiori agli uomini, che gli uomini non servono a nulla, non lasceranno MAI i loro posti alle donne, non si faranno MAI da parte per le donne . Io ho dato tre spiegazioni a comportamenti simili :
1) o sono semplicemente incoerenti e imbecilli
2) o pigliano per i fondelli le donne
3) oppure vogliono un solo scopo…

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Retiarius 3:09 am - 9th Dicembre:

Questo atteggiamento è una sintesi della vecchia cavalleria inglese(e non solo inglese) e il femminismo.Quello per intenderci, di stendere tappeti rossi alla dama,e di scusarsi di essere donnaiolo perchè un “vero uomo” si assume le sue responsabilità di fronte a una “brava ragazza”.Pensiero che io trovo bacchettone e ancora resiste, debole, nella nostra cultura.
Al tizio in questione non sfiora il dubbio,che magari le 1000 donne che sono andate con lui,l’hanno usato anche per la sua celebrità,e magari vedendolo ora anni e anni dopo il suo successo,ci ridono su….

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Leonardo 8:58 am - 9th Dicembre:

Ma che dite voi? è facile stare soli senza donne, basta non farsi avanti, non cercarle; questo intendevo come facilità di boicottare le relazioni con le donne. Altrimenti se ce ne avessi tante che mi telefonano ed insistono per pagarmi la cena e fare sesso, forse davvero non sarei qui. Con questo non ho detto che vivere senza femmine è la felicità.
Per gli altri popoli: Marco lo hai messo tu l’articolo che le donne indiane picchiano gli uomini sulla metro, non mi sembra un bel modello. Forse non avranno problemi col femminismo, ma sicuramente hanno i vagoni riservati per le donne e le poliziotte che picchiano duro.

http://it.notizie.yahoo.com/10/20101126/tod-india-passeggere-metro-new-delhi-pic-5946e98.html

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ckkb 11:46 am - 9th Dicembre:

Permettete un discorso terra terra ma che, se pur banale, ci permette di rin-tracciare appunto strade antiche e credo utilmente funzionali.
Il rapporto conflittuale tra maschi e femmine è connaturato a tutte le relazioni caratterizzate da un legame potenziale fortissimo: la guerra feroce tra i sessi, è l’altra faccia indispensabile della unione appassionata tra i sessi. In questo senso che Assange, e con lui una sterminata popolazione maschile, sia stato massacrato da donne che lo hanno amato, e amato anche passionalmente, non è poi cosa stranissima (a parte il fatto che le donne hanno usato come arma una legge approvata da uomini; ma una volta ti poteva capitare che, su sollecitazione di una donna, ti riempisse di piombo un familiare della stessa). E’ stranissimo invece che Assange, da uomo “modernissimo”, si rapporti alle donne inconsapevole che la “pace poggia sulla guerra” e quindi l’amore con una donna poggia, cresce e trionfa, ma su una straordinaria cautela e consapevolezza. Nessun padre ha insegnato ad Assange che con la polvere da sparo si possono fare splendidi fuochi di artificio, ma si può anche saltare in aria. Quello che stupisce insomma è che siano bastati pochi decenni di spot pubblicitari femministi sulla donna perchè i maschi si siano messi a credere a ciò che non è credibile: a fidarsi cioè delle dichiarazioni di bontà che l’oste faceva sul proprio vino. Ubriachi e per di più di vino così, così, e pagato caro. Urgono nuove tabelle sull’assunzione di alcool.

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Leonardo 12:53 pm - 9th Dicembre:

Credo che qui si da la colpa al femminismo in quanto paese moderno e si sognano i popoli del terzo mondo. Credo che discorsi come li facciamo qui in quei paesi non li potremmo certo fare.
Io credo proprio che dalla libertà e il buon senso possono nascere leggi giuste. Nei paesi nordici c’è la prostituzione legale e se devo andare a donne vado ad Amsterdam e non a Teheran. Non cambierei mai l’Europa con quei paesi.
Chissà in Giappone come vanno le cose?

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Marco 7:36 pm - 9th Dicembre:

@ Marco lo hai messo tu l’articolo che le donne indiane picchiano gli uomini sulla metro, non mi sembra un bel modello. Forse non avranno problemi col femminismo, ma sicuramente hanno i vagoni riservati per le donne e le poliziotte che picchiano duro.
@

Sì Leonardo, l’ho messo io quell’articolo, così come ne ho postati altri: e allora? Guarda che volendo avrei potuto postare anche le foto di giovani donne indiane devastate dall’acido scagliatogli in faccia dai mariti…
Se vuoi ti posto pure le foto delle violentate ai tempi della guerra in Bosnia.
Questo tanto per dire che se siamo qui ad evidenziare la violenza al femminile, non significa certamente che non esista, o che io ignori (te la ignori, invece?), quella al maschile. Semmai sei tu che temi le donne, sei tu che le descrivi quasi come esseri “invincibili”. Io no, Leonardo, per niente; per me le donne sono semplicemente degli esseri umani, che un giorno finiranno dentro una tomba, esattamente come me, te e chiunque altro.
Per quanto riguarda “il sognare i popoli del terzo mondo”, forse fai riferimento a qualcun altro, perché io non “sogno” proprio niente di tutto ciò.
Criticare l’odierno sistema occidentale, non significa voler “abbracciare” sistemi dittatoriali e quant’altro.
Dico, ma è possibile che tocca spiegare l’ovvio?

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sandro 9:51 pm - 9th Dicembre:

“per me le donne sono semplicemente degli esseri umani, che un giorno finiranno dentro una tomba, esattamente come me, te e chiunque altro”
______________
Ecco, forse questo sarebbe il caso di farglielo presente, e non solo a loro.
Riflettere un pò sul senso della vita non gli farebbe male.

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Silent Hill 10:10 pm - 9th Dicembre:

Marco
Semmai sei tu che temi le donne, sei tu che le descrivi quasi come esseri “invincibili”. Io no, Leonardo, per niente; per me le donne sono semplicemente degli esseri umani, che un giorno finiranno dentro una tomba, esattamente come me, te e chiunque altro.

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Aggiungo pure che mi è venuto un sorriso ripensando alla gente che si lamentava che ” le donne hanno il potere sessuale ” , ” le donne sono un male per l’uomo ” e altre cazzate simili che mi stanno cominciando a stufare . Le donne non hanno proprio nessun passo avanti e nessun potere, le donne non sono più cattive degli uomini esistono invece maschietti succubi di loro e uomini di potere che per ingraziarsele fanno leggi…contro gli uomini comuni.

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Alessandro 10:17 pm - 9th Dicembre:

Alcune considerazioni su quanto è stato sollevato dai vari utenti del blog intervenuti negli ultimi giorni.
A quanto pare le quote rosa sfondano anche in Parlamento, con il sorriso compiaciuto dei vari furbacchioni alla Letta, già in campagna elettorale, e dei suoi avversari del centrodestra: ma non dovevano essere questi ultimi gli “antifemministi”? Ennesima testimonianza dell’infondatezza di questa versione così cara a taluni appartenenti al “movimento maschile”. Di conseguenza mi auguro un ritorno di questa schifezza di centrosinistra al governo, sempre qualcosina meglio di questo disgustoso centrodestra. Da auspicare fortemente un bel ricambio generazionale, anche se i giovani alla Renzi mi sembra non promettano niente di buono. Ovviamente la mia valutazione va ben al di là del provvedimento suddetto. Quindi sempre più in futuro potremmo dire, utilizzando il titolo di un famoso film di Monicelli, “speriamo che sia femmina”, visto che la strada per un uomo qualsiasi, senza santi in paradiso, nell’immediato futuro diventerà sempre più in salita, perchè oltre alle difficoltà che dovrà superare essendo un signor nessuno, dovrà aggiungere la mole di discriminazioni “positive” che dovrà fronteggiare, in crescita esponenziale, ma questo è il progresso e imparerà anche lui a ricordarlo.
Sulle donne al comando. Esperienza personale e osservazione di ciò che si muove sulla scena politica e non solo mi dice che non promettano niente di meglio dei colleghi uomini. E’ un’illusione adolescenziale pensare che possano essere migliori. In verità hanno tutti i difetti tipici dell’uomo al comando: la supponenza, la propensione al clientelismo e all’autoritarismo, e in più hanno spesso anche la tendenza alla discriminazione di genere… pardon non si tratta di discriminazioni, è il nuovo volto del progresso occidentale. Così va il mondo.

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mauro recher 11:56 pm - 9th Dicembre:

potrei tranquillamente quotare Marco ,la penso alla stessa maniera ,il fatto della violenza è quello che mi ha fatto arrabbiare nei forum, non tanto e che c’è l’avessero con gl iuomini violenti che ,inutile negarlo ci sono ,anzi sono il nostro peggior nemico degli uomini beta ,ma il loro minimizzare la vioenza femminile ,che la misandria sia “poca cosa” ,questo fare vittimismo ,sempre e comunque ,l’ho trovato sempre sgradevole .come ha detto giustamente Marco ,uomini e donne sono persone .e poi sono appartenenti al genere ,per questo trovo le quote rose discriminatorie sia per uni che per gli altri ,un pochino quando vado al cinema e mi tocca pagare il doppio perchè sono nato uomo …

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armando 1:03 am - 10th Dicembre:

Rino: “Ma a mio parere quella “nonchalance”, quella indifferenza alla lesione della propria dignità operata comunque dalla subordinazione gerarchica (M/m), che attraversa tutta la storia maschile è indice di una lacuna troppo vasta, di una falla troppo grande per non avere radici profonde. Ci si potrebbe chiedere: se abbiamo ubbidito per millenni a tutti i capi che ci sono piovuti addosso, capaci e incapaci, degni e indegni, leali e vili, saggi e criminali, perché non continuare, a capo chino, ad ubbidir …tacendo? …castrati o meno che ne usciamo?
Potrebbe venirci richiesto e sarebbe un’imbarazzante domanda. ”

Non ho ben chiaro cosa intendi per subordinazione gerarchica, ma per me il problema non è nell’esistenza di una gerarchia, è nella qualità di essa. Esercito regolare o banda guerrigliera, amministrazione statale o impresa privata, miniazienda individuale o multinazionale, una gerarchia esiste sempre ed è sempre esistita, in tutti i paesi, in tutti i tempi, in tutti i regimi. Non credo neanche che l’obbedire ad un capo sia in sè lesivo della dignità personale. Lo diventa in due casi. 1)quando il soggetto “subordinato” non riconosce per principio nessuna gerarchia e ogni ordine che gli venga dato lo vive come lesione alla sua libertà e dignità di “libero”. Costui, o riesce a diventare il capo supremo (necessariamente ateo perchè solo pensare a un Dio creatore implica l’obbedienza alle sue leggi), o si isola completamente dal mondo, oppure sarà un frustrato a vita, anche se sceglie una professione così detta libera (anche lì ci si scontra sempre con qualcuno o qualcosa che ti obbliga a fare o non fare). 2)Quando il soggetto “subordinato” percepisce che il superiore gerarchico usa male questo suo potere, per incapacità o per vantaggi personali o per sadismo. In tal caso spesso gli uomini hanno disubbidito, quando potevano farlo ragionevolmente.
Ma ci sono tantissimi esempi nella storia degli uomini di obbedienza, ed anche di sacrificio personale, a capi che condividevano coi propri uomini scopi, progetti, difficoltà, rischi e pericoli di ogni genere. Laddove, dunque, il rapporto gerarchico non era vessatorio ma funzionale allo scopo comune e comunque rispettoso della dignità altrui. In quei casi l’obbedienza non è castrazione.
La questione del rapporto M/m è tutta quì. E lo è anche quella F/m, con una differenza che, storico/culturale o ontologica che sia, purtuttavia è reale. E’ più facile trovare un rapporto gerarchico sano in M/m o in M/f che in F/m o F/f. E sono anche le donne a dirlo con frequenza.
F, perchè non abituata o meno adatta, sa “comandare” nel modo giusto meno di un uomo. Forse perchè sente di non avere la stessa autorevolezza, ma è un dato che tende a porre di più l’accento sulla differenza di grado e usarla per farsi obbedire. Spesso con la conseguenza di eccedere per “insicurezza” e diventare così invisa.
L’esempio più chiaro è nella scuola. L’insegnante donna più difficilmente dell’insegnante maschio sa tenere la disciplina in una classe agitata. Senza generalizzare naturalmente, perchè ci sono insegnanti donne eccellentissime. Un fatto simile accade anche nei rapporti con gli animali, i cani per esempio. Sentono più facilmente la mano maschile di quella femminile. Piaccia o non piaccia è così. E ciò risale, oltre a fattori storici che d’altra parte richiedono anch’essi una spiegazione non tautologica, anche alla diversa conformazione organica di vagina (interna, che accoglie) e del fallo (esterno, che penetra). Alla funzione fallica di proiezione, di azione verso l’esterno, di capacità concreta di puntare un obbiettivo e raggiungerlo, capacità di distinguere, dividere, dunque di scegliere , capacità concreta che diventa simbolismo. Ida Magli, che per te, caro Rino, è invisa ma che dice alcune cose per me giustissime, individua nel fallo il simbolo primario del potere, senza conferire ad esso una accezione sempre e comunque negativa. Anche in questo il fallo sa distinguere. m, nel suo rapporto con F (così come in quello con M inadatto) sente questo e perciò prova disagio, quasi una sensazione di innaturalità. Dal canto suo sarà f a dover dire cosa prova nel rapporto con M, ma a quanto sembra, ci sta dentro meglio che non m rispetto a F. Allo stesso modo capita di sentir dire, con la conferma statistica, che f/F è per f più problematico che f/M.

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armando 1:10 am - 10th Dicembre:

Leonardo, guarda che nei paesi nordici la prostituzione è legale per chi la esercit, le donne, ma non per chi ne usufruisce, i clienti. Come pari opportunità, non c’è male. E’ come se io potessi vendere liberamente una merce e guadagnarci, ma venga penalizzato il cliente che me la compra. Ottimo!
Sulla libertà sessuale, poi, il caso Assange dice tutto. E’ imputato e ricercato dall’Interpol per aver scopato con due donne consenzienti ma senza preservativo. Questo consente la legge svedese, paradiso del libero amore. Quelle ragazze ci hanno ripensato giorni dopo , e poichè scopare senza preservativo può essere cinsiderato stupro, hanno usufruito di quella liberalissima legge.
Alla faccia dell’emancipazione.

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Damien 8:48 am - 10th Dicembre:

Ottime come sempre le considerazioni aquesto punto, ritornando in tema, signori mipare evidente che l’assumere solo ragazze abbia una motivazione, l’uomo che “usa” il corpo femminile per attirare gli ometti, in buona sostanza l’uomo contro se stesso, dando tutti i privilegi alle donne, privilegio di lavoro, concessioe di superiorità, tutela di genere in futuro, possibilità di rovesciare questa posizione di positività contro chi la attua per un ulteriore scopo personale (usate il mio corpo di donna negli affari!) quando è evidente chenon c’è corruttore senza il corrotto..

Credo quindi che, con le debite considerazioni, si debba boicottare, ostacolare e quant’altro si possa fare in merito, tutta quella parte maschile che cagiona agli uomini questa situazione di sudditanza, per un puro tornaconto personale.. Se attendiamo con fiducia una equa rivalsa dalla donna, una giusta rivendicazione sulle cosidette pari opportunità, stiamo freschi!

Nel mio piccolo, ho avuto modo di notare che andando egli esercizi commerciali dove c’è un uomo a “servirti”, no solo il servizio è piu’ veloce, ma c’e’ meno fila, minor presenza di beoti, ed altri aspetti che mi inducono a fare questa selezione, no per ultimo, appunto, per evitare di sostenere questa disparità.

Ad esempio.. nel bar dove mi reco adesso per fare colazione, nonostante la clientela sia numerosa, riesco a fare colazione, pagare ed uscire in circa 5 minuti.. nel bar con due avvenenti ragazze al bancone, non solo ci metto piu’ del doppio, a causa della lentezza di queste signorine, ma evito tutta una serie di bavosi che, inevitabilmente, mangiano il cornetto come se fossero lord inglesi e sorseggiano il cappuccino come i migliori sommelier..

Fatelo anche voi.. nel piccolo credo sia giusto cominciare a fare qualcosa..ache lamentarsi, come faccio io, per la lentezza del servizio, qualche proprietario con sorriso maliardo, usa scusarsi accennando alla iniziale latente dimestichezza delle veline, alchè io rispondo sempre che lui campa grazie ai miei soldi, e se voglio vedermi culi e tette accendo la tv, ma la mattina esigo un servizio, se non mi viene dato come si deve cambio bar.. ooh! quando gli si tocca il portafogli, tutti diventano seri.. ecco forse l’arma per abbattere questi uomini di emme: ledere i loro interessi, erodere quindi il loro potere, evitando quindi che, per riflesso, il potere uterino si rafforzi ulteriormente..e questo ha valenza in TUTTI i campi..

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sandro 12:36 pm - 10th Dicembre:

“Da auspicare fortemente un bel ricambio generazionale, anche se i giovani alla Renzi mi sembra non promettano niente di buono”
_______________
E te credo, sono stati cooptati.
La vera rivoluzione da farsi a sx è proprio quella di abbandonare la cooptazione quale metodo di selezione della classe dirigente.
Altrimenti il ricambio generazionale non serve a niente: cambiano i suonatori, ma lo spartito rimane sempre quello.
A dirigere la sx ci vuole un’ orda di trentenni, precari e incazzati neri: vedrai come cambia la musica.

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Leonardo 1:25 pm - 10th Dicembre:

Mi spiegherò male io o voi non riuscite ad avere una visione completa della realtà. Se ho detto: maschi di tutto il mondo unitevi è perché credo che tra natura e cultura non ci siano paradisi per uomini.
Poi ci sono quelli come SILENT HILL che mi attacca perché sono un misogino che considera le donne il diavolo, quando invece le sottovaluto mi dite che in Svezia fanno il comodo loro cosi come in India prendono a schiaffoni i maschi sporcaccioni: eh no, in India però le donne si beccano l’acido in faccia, mentre in Italia i maschi lavoratori vengono arsi vivi negli incidenti nei cantieri.
Mettiamoci d’accordo. Per me le donne hanno delle caratteristiche fisiche e psicologiche che non sono affidabili, andare con una donna comporta dei sacrifici, d’altro canto anche gli uomini hanno le loro caratteristiche.
SILENT HILL : ma che vuoi? A 21 anni, come si dice, dovresti stare a scopare come una bestia e invece stai qui a dire che le donne non sono cattive e invece sono i maschietti succubi. Se tu non sei un maschietto succube allora fai il comodo tuo con le donne. Per quelli che non capiscono al volo: a ventun’anni si crede di poter scopare come ci pare, soprattutto se si pensa di non essere un maschietto succube; ma poi come dice la canzone di Elio e le storie tese ci si ritrova con una scopa nel di dietro.

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armando 2:20 pm - 10th Dicembre:

Una sola precisazione. Renzi non è stato cooptato. Ha vinto le primarie del PD contro l’apparato del suo stesso partito. Ciò non significa che io condivida le sue posizioni, ma la verità è la verità.

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Fabrizio Marchi 2:27 pm - 10th Dicembre:

Leonardo, Silent Hill e Marco, evitiamo inutili battibecchi da cortile e cerchiamo di riportare il dibattito al livello che gli compete.
Può succedere di avere dei piccoli screzi, direi anzi che è naturale. La cosa importante è non lasciarsene travolgere e riportare la barra al centro.
Ok?
Fabrizio.

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Silent Hill 2:37 pm - 10th Dicembre:

Fabrizio, mi devi perdonare perchè sono logorroico e quindi tendo a rispondere a tutti, tutti quanti. Però non sono il tipo che tende ad aprire battibecchi .
@ Leonardo : peccato che non hai capito ancora bene i miei post. Ma vabbè .
Chiudiamola qui perchè siamo dei ” cecati a fare a pietrate ”

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sandro 10:01 pm - 10th Dicembre:

“Una sola precisazione. Renzi non è stato cooptato. Ha vinto le primarie del PD contro l’apparato del suo stesso partito. Ciò non significa che io condivida le sue posizioni, ma la verità è la verità”
______________
Buona questa… smile
E in politica come ci è entrato? Da solo?

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Leonardo 2:22 pm - 11th Dicembre:

Leonardo, Silent Hill e Marco, evitiamo inutili battibecchi da cortile
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Peggio delle lavandaie. Tre donne fanno un mercato.
(vabbè, non ho resistito)

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Luigi Corvaglia 12:39 pm - 31st Maggio:

Senz’altro più complessa, non fosse altro perché richiama il nostro modo di rapportarci con gli immigrati (in questo caso di matrice islamica), questa notizia penso che possa andare bene in questo thread:
“Non assumiamo le donne, ci sono gli islamici”. Poi il dietrofront

Sulle spiagge di Jesolo la Federconsorzi ha annunciato di voler assumere solo personale maschile per non offendere i tanti turisti islamici. Ma le protesta hanno fatto cambiare idea
Scritto da Emanuela De Marchi il 31 maggio 2013 in Società

“Non assumiamo donne per non urtare la sensibilità degli islamici”. Questo l’annuncio shock – con relativa retromarcia causa proteste – che per alcuni giorni ha coinvolto le cosiddette beach hostess, il personale femminile che prenderà servizio sulle spiagge di Jesolo. Il rischio – secondo Federconsorzi – era quello di urtare la sensibilità dei bagnanti di religione islamica.
“No alle bagnine”. “Abbiamo notato che il musulmano non tollera di essere rimproverato da una donna. La considera un’offesa, si agita, risponde in malo modo, creando situazioni di tensione”. Queste le parole di Renato Cattai, presidente di Federconsorzi, associazione che raggruppa i gestori dell’arenile jesolano che, per evitare tensioni di questo tipo, ha deciso di vietare l’assunzione di donne malgrado lo scorso anno avessero adempiuto nel migliore dei modi ai loro compiti. Per questo motivo, per l’estate 2013 saranno assunti solamente uomini per lo svolgimento del servizio di beach steward. Gli episodi di aggressioni avvenuti sulle spiagge di Jesolo lo scorso anno, tra donne che fornivano assistenza e uomini islamici, hanno convinto il presidente a fare questa scelta che ha subito sollevato numerose polemiche.
Paese che vai tradizioni che trovi. Solitamente ci si deve sempre adeguare e rispettare la cultura e le abitudini del popolo che ospita. Eppure l’Italia ancora una volta rappresenta l’eccezione, decidendo di cambiare i propri usi per andare incontro a culture diverse dalle proprie, tanto da commettere una vera e propria discriminazione sessuale in ambito lavorativo in un periodo di grave crisi occupazionale che vede le donne tra le principali vittime.

La Lega Nord sul piede di guerra. La prima ad attaccare il presidente Cattai è stata la Lega Nord attraverso Lorenzo Fontana, capodelegazione al Parlamento europeo “Proprio in una fase in cui si è deciso di promuovere una maggiore presenza delle donne nei consigli comunali, attraverso la modifica del meccanismo delle elezioni amministrative scopriamo che quest’estate molte ragazze non potranno svolgere uno dei lavori stagionali più tradizionali per i ragazzi veneti. La Lega Nord ha sempre sostenuto che, per giungere ad un’integrazione ottimale, è necessario che le persone che arrivano da altre culture si adattino alla nostra, non viceversa: questo è il caso tipico che ci fa comprendere come questo messaggio sia lungi dall’essere recepito”.

Il ripensamento. La minaccia del Comune di non concedere alcun contributo economico all’iniziativa, ha però già fatto cambiare idea al presidente Cattai, che è tornato sui suoi passi affermando che dal 1° giugno 2013 anche le donne saranno assunte per svolgere il servizio di beach hostess.

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Pappagallus Nocturnus 1:08 pm - 31st Maggio:

Damien,

Carissimo, quello ci tu si chiama che citi tu si chiama boicottaggio ed e`un`arma santa e potente…

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