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30 Apr 2012  |  547 Commenti

Sono andato a puttane

Questo scritto è per voi donne, parla della spaventosa degenerazione del sesso commerciale, e della mancata risposta di quello ‘sano’. Vorrei sentire le vostre reazioni.

Non sono un ipocrita, per cui inizio raccontandovi che tempo fa ho caricato una prostituta e l’ho portata a casa mia. Pagata subito, lei si spoglia, si lava e mi dice “ti faccio di bocca e poi mi scopi, ok?, mezzora, ok?”. E’ piuttosto bella, ma dico sul serio, decisamente superiore alla media italiana, e non è l’unica là fuori. Rimane sul letto ad aspettare la mia carica, ma io le chiedo a bruciapelo “Perché fai sto mestiere?”. La mia sintesi potrà apparire banale, eppure in un Paese come l’Italia dove la Cultura della Visibilità è tutto, una donna così bella deve proprio passare le notti a caricar gente (come me o peggio)? Mi dice: “Con 100 euro in Romania mangi un mese in quattro persone, ecco perché”. Lo immaginavo, ma insisto: “Certo, se però ti trovi un uomo benestante qui… e bella così te lo trovi subito… non è un po’ meglio?”. Lei: “Come faccio? Con chi esco? Da sola? Non conosco nessuno”. “Ok,” replico “iscriviti a un’agenzia di modelle per intimo, per le fiere o cose del genere”.

La ragazza mi fissa come se stessi parlando di Marte e di volare lassù. Il messaggio di quello sguardo, credetemi, era di una disistima terribile; il marciapiede è il target che la sua storia le ha trasmesso in eredità, non le è concesso neppure contemplare un mezzo gradino più alto. La giovane mi sollecita a consumare l’incontro nei minuti restanti, ma io a quel punto ho altri pensieri e la mia serata di sesso rapido svanisce. Sulla via del ritorno apprendo che non ha uno sfruttatore, lo ha avuto ma, dice lei, “se una ha le palle alla fine può sbarazzarsene, garantito”. Le credo, o meglio, le crede il mio senso di colpa.

Il senso di colpa. Perché l’ho fatto? Mi voglio rispondere. L’ho fatto perché volevo avere fra le mani una giovane ragazza nuda senza impazzire per trovarne una, esercizio che per il maschio medio normalmente significa trenta serate nei locali, cento abbordi sempre difficili, e altre mille assurde peripezie che noi uomini dobbiamo inventarci per avere finalmente una o due magre occasioni di sesso. L’ho fatto perché l’alternativa praticamente non esiste, e l’alternativa si chiamerebbe Sesso Ludico. Ludico significa eros veloce, fuori dal sesso di casa (che ora non ho), senza allegati, laccioli, sgambetti, commediole da recitare eccetera. Insomma, un aperitivo, una partita a carte, solo che al posto del Campari o degli amici/amiche c’è il sesso, puro relax da scambiare con chi ne ha altrettanta voglia lì per lì. Nel mondo del sesso ludico la donna che desidera un’ora di svago si comporta come l’uomo, tale e quale. Invece della palestra o della cioccolata in tazza con l’amica, essa adocchia un bel tipo ovunque si trovi, lo squadra, decide ‘ok, quello mi attizza’ e gli si avvicina per chiedergli “Che fai stasera? Domani? Ti va un’uscita?”. Sì?, bene. No?, ok passo al prossimo. Una cosa pressoché inesistente qui, oggi, fra noi. Ne riparlo più sotto.

Il fatto è che noi uomini corriamo quasi ogni giorno della nostra vita adulta dietro al sesso ludico, lo necessitiamo come l’aria, perché il nostro DNA ci ha fatti così. Siamo degli ‘inseminatori’ che dai tempi in cui camminavamo a quattro zampe in qualche punto della Tanzania dobbiamo inseminare il più possibile. Lo fanno i leoni, i topi, i pipistrelli e praticamente ogni specie di sesso maschile sul Pianeta. Questo ci ha ‘regalato’ un desiderio sessuale molto, molto superiore a quello femminile (per le donne, stesso marchio da DNA in direzione opposta, visto che siete programmate per figliare e conservare la specie). Ecco perché vi sembra sempre che gli uomini ‘ce l’abbiano piantata nella testa’ (la gnocca); non è una mania, è genetica. Ma qui sorge il problema dei problemi. Al mondo ci sono solo maschi e femmine (salvo rare eccezioni), e se i primi necessitano di sesso dieci volte le seconde, che accade?

Accade un disastro, e cioè un giro di prostituzione e di pornografia per un valore cumulativo mondiale di 120 miliardi di dollari. Accade che la quasi totalità degli uomini che voi donne conoscete o che vi giacciono accanto fa uso di porno, ga-ran-ti-to, e che una percentuale spaventosa va a prostitute, o ci è andato, o ci andrà, o ci ritornerà. Accadono le vite veramente buttate delle ragazze come la mia rumena, e tutta la mafia e orrore correlati. Accade che vivete, voi donne, in un mondo dove la vostra immagine è artificiosamente ridotta a perenni orgasmi e voluttà mentre mangiate uno yogurt in tv, o toccate una lavastoviglie o una scatoletta di tonno. Vivete in un mondo dove dal giornalaio è meglio non guardare a sinistra/destra perché è zeppo di cosce spalancate e bocche deformate da arnesi immensi, tette culi capezzoli come coriandoli (immagino l’inverso, io che compro il giornale immerso fra cazzi, pettorali gonfi, testicoli plasticati, ecc.). Vivete in un mondo dove vostro figlio al 99% imparerà come si fa sesso dal dvd più porco del momento (e fosse solo uno). E in un mondo strano dove esiste l’espressione “gliela do o non gliela do”, ma non l’espressione “glielo do o non glielo do”, e un mondo così vi condanna a una vita grama, pensateci. Ve la spiego: c’è una legge di mercato, bieca come sempre è quella legge, dove la domanda (di gnocca) è cento volte l’offerta, e voi donne (detentrici della preziosa materia) avete così un potere immenso di frustrare noi uomini sempre tormentati da quel DNA maledetto. Salvo poi che dopo averci fatto spellare la testa e altro per finalmente ‘averla’, noi ve la facciamo pagare in mille modi da veri beceri quali sappiamo essere. Bello schifo. E poi ci sono le vili chat erotiche (faccia a faccia macché, dietro il pc di tutto), gli scambisti, i privé dei locali Lap Dance con ancora altre orde di rumene o nere e coi vostri mariti/fidanzati lì a plotoni. Ci sono le migliaia di anonime studentesse che si prostituiscono in ogni città con gli annunci sulle riviste di settore, le escort di lusso, e poi la miserabile piaga del porno turismo di Cuba, Tailandia ecc. Insomma, un quadro osceno. Una realtà colossale, ciclopica, oggi deviante oltre il limite dell’assurdo, che troneggia sulle nostre vite ma che riceve da voi donne quasi nessuna attenzione, né proposte di soluzioni. Vivete accanto a uomini ridotti, loro malgrado, così. La vostra vita è zuppa di questa malattia erotica da DNA sfasato rispetto all’evoluzione dei tempi, e cosa fate?

Prevengo qui alcune obiezioni udite non di rado da donne coinvolte in questi dibattiti. Reclamate per esempio che non siete voi a restringere l’offerta di sesso, anzi, che sono gli uomini oggi a esserne sovente disinteressati. Mi sono persino sentito dire “ma io la darei eccome, è che non si trovano poi tutti sti uomini”. Sono affermazioni fallate, dovute al fatto che la donna in queste cose tende a mentirsi, a operare una rimozione acrobatica della realtà, là dove essa non si accorge che alla sua eventuale disponibilità interiore corrisponde però un respingente istantaneo all’esterno, che scoraggia moltissimo il maschio nell’approccio. In parole povere, lei vorrebbe, ma poi ‘se la tira’ al momento del contatto con l’uomo, cioè si irrigidisce o pretende il solito preambolo per noi estenuante di un lungo rito corteggiatore anche per una semplice trombata, e noi spesso gliela diamo su. Altre donne sostengono che sono i pregiudizi maschili a bloccarle, cioè il timore di essere poi additate come quelle che ‘la danno a tutti’, le ‘pompinare’ ecc. In questo c’è un elemento di verità, ma si tratta oggi, nel mondo occidentale evoluto, di casi sporadici, e ciò non spiegherebbe in ogni caso l’imponente divario di domanda/offerta che domina il sesso fra i generi. Infine ci sentiamo dire da voi che l’uomo comunque non perderebbe il vizio del sesso commercial-mediatico anche se lo potesse ottenere tranquillamente dal mercato ‘sano’, poiché “in fondo voi maschi sognate sempre di possedere la donna, vi eccita comprarvela, la dovete immaginare serva e sporca”. Di nuovo vi gabbate. Le ultime ricerche di settore puntano in primo luogo al bisogno fisiologico insoddisfatto come motivazione del cliente, poi al bisogno di essere accolti, e solo in ultimo al maschilismo irriducibile. Possiamo sicuramente dire che per tantissimi maschi la natura squallida dell’alternativa a pagamento – che si tratti della milionesima sega davanti al pc o, peggio, della trombata con una che ti mette fretta, ti succhia con il preservativo, e alla quale non puoi leccare la passera per paura dell’Aids, che non ti bacia, e sta lì a prendersi il tuo corpo come fosse un comodino da spostare – è una parte assai spiacevole di queste vie di fuga che volentieri si risparmierebbero. Poi, certo che ci sarebbe sempre una minoranza fisiologica di uomini recidivi che punterà comunque al degrado, ma chissenefrega, non fanno testo.

Un breve stop sui dati, vale la pena conoscerli. In Italia ci sono circa 70 mila prostitute rappresentati oltre 35 Paesi. I casi di violenze su queste donne in questi ultimi anni sono stati circa 700.000. Sono 9 milioni i clienti italiani delle prostitute (1 uomo su 2) con un giro d’affari di 1 miliardo e 80 milioni di euro all’anno. Nel mondo, il business della prostituzione raggiunge i 60 miliardi di euro (battuto solo da quello delle droghe), con circa 40 milioni di donne coinvolte; il giro d’affari del porno passa i 57 miliardi di euro, senza contare l’immenso mercato nero. I clienti italiani delle prostitute rispondono al seguente identikit: in prevalenza uomini fra i 35 e i 40 anni, lavoratori, nella maggioranza dei casi single con un’istruzione medio-alta; cercano le ragazze direttamente in strada in media una volta ogni 15 giorni. Per un nutrito gruppo, le mogli/compagne sono viste così: “Ti costringono ad andare in cerca di sesso a pagamento perché quando ti sposano ti promettono che farai sesso tutte le volte che ne avrai voglia, poi usano il sesso come una risorsa, un’arma”. Il mercato globale del turismo sessuale incassa qualcosa come cinque miliardi di dollari all’anno, con Paesi come la Thailandia dove il turismo (a prevalenza sessuale) è stato la prima fonte di valuta estera e contribuiva per il 13 % al Pil. Cuba, che sotto il regime di Batista era soprannominata il bordello degli USA, è oggi nota come il bordello d’Europa, con gli italiani in prima fila. (fonti: Gruppo Abele, Dipartimento Pari Opportunità, Ministero degli Interni, Fondazione Ismu, Transcrime, Università di Trento e Cattolica di Milano)

Spaventoso. Il problema della disparità di domanda e offerta di sesso fra uomini e donne è una catastrofe, e credo che queste righe lo abbiano dimostrato. Allora, donne, le vie per affrontare tutto ciò sono per me due, salvo poi scoprirne delle altre se avrete l’intelligenza di aprire un ampio dibattito su questo immenso problema. O mantenere lo status quo, con miglioramenti cosmetici, se decidete che per tanti motivi non potete/volete cambiare il vostro approccio al sesso. Oppure fare la terza rivoluzione dei generi nella Storia. Va fatta in partnership con noi uomini, ma non vi nascondo che qui la parte maggiore tocca a voi. Eccola: dovete abbracciare il Sesso Ludico, imparare a farlo e a chiederlo con naturalezza. Dovete imparare a smettere di avere paura di ‘far vedere’ che lo volete quando lo volete, dovete soprattutto semplificarci immensamente il percorso che dallo stimolo erotico porta alla soddisfazione di quello stimolo, semplificarlo imparando ad accogliere con più morbidezza le nostre avances (indipendentemente dal sì o no-grazie finali), oppure e soprattutto cominciando a FARLE quelle avances. Sesso gioco, sesso aperitivo, sesso jogging, sesso semplice. Donne, siamo esasperati dalla fatica orribile che dai 15 anni in poi ci tocca fare ogni volta, ogni maledetta volta che una ragazza ci colpisce, che vorremmo una ‘smanazzata’, un divertissment, o anche solo parlarlvi con una birra in mano. Voi non sapete cosa significhi esse ‘cacciatori’ in questo campo, può essere emozionante per un po’, poi ti distrugge, soprattutto quando nella normalità dei casi su cento tentativi al maschio tornano sbattuti in faccia come padellate 98 occhi scocciati, o girate di spalle, oppure i “non mi stressare”, i “non è il caso”, la rigidità, la freddezza o addirittura il disprezzo. Vi garantisco che sono tutte pugnalate alla nostra emotività, moltiplicatele per decenni, anche se noi poi fingiamo di sbattercene, ma non è vero. Una vita così ci indurisce, ci incattivisce dentro, e infatti, come scrivevo più sopra, poi le donne quel potere lo pagano carissimo, quando noi avvelenati ci vendichiamo da beceri chiamandovi troie o bocchinare con gli amici e nelle compagnie appena riusciamo finalmente ad averla. Qui entra in gioco la parte che tocca al maschio nella terza rivoluzione dei generi, cioè un impegno a dismettere per sempre, a seppellire negli inferi, lo stigma demenziale che appiccichiamo ancora oggi alle poche donne capaci di sesso ludico. Dobbiamo cancellare dal nostro cervello l’idea medievale che quelle che la danno sono una cosa, quella da sposare sono un’altra. Dobbiamo altresì piantarla con la pretesa idiota che tutte la diano con gioia ma non nostra moglie. Significa imparare in questo campo a non vedere, a non sentire, a non chiedere, ovvero il non detto anche se immaginiamo, e che valga per i giochi extra di lui come per quelli di lei. Questa rivoluzione va fatta in partnership, perché conviene a tutti.

Riequilibrare urgentemente lo squilibrio intollerabile fra domanda maschile e offerta femminile di sesso nel mondo moderno, conviene però soprattutto a voi donne. Come si diceva, il controllo dell’offerta (la do – non la do) vi dà un potere immenso, ma vi massacra pure. Oggi il corpo femminile è ipertroficamente valutato proprio a causa di quella sproporzione, e se non lo fosse più, se cioè a domanda 100 corrispondesse un’offerta adeguata, sparirebbe anche la commerciabilità oltraggiosa delle vostre parti corporee: mai più donne-pezzi di scottona nude e saltellanti che appaiono in tv ma non si odono; mai più deficienti televisive che ‘vengono’ mentre scartano il budino; mai più le ‘Albe Parietti’ invitate a parlare fra esimi intellettuali solo perché le telecamere possano offrirci due tette e una bocca da pompini fingendo però la parità intellettuale in televisione; fine del degrado grottesco della vostra immagine, in Italia in particolare. Dovete, in sintesi, svalutare la gnocca su questo mercato impazzito, rendendola molto molto più felicemente accessibile, e consegnare così al dimenticatoio della Storia le massime come ‘tira più un pelo di figa che un carro di buoi’, che infatti ispirano l’osceno concetto del gnocca-based marketing che vi insudicia la vita. E infine, pensateci, in un mondo di sesso ludico crollerebbe una fetta enorme del putrescente castello mondiale del commercio sessuale, portandosi al cimitero gli scempi planetari che causa.

Questa la mia sintesi di partenza. La penna a voi, datevi da fare, agite, proponete, fatevi sentire.

Paolo Barnard
Fonte: www.paolobarnard.info


547 Commenti

cesare 5:30 pm - 11th Novembre:

Fabrizio, e chissà in quanti saggiamente, come a suo tempo anche a me, ti avranno detto di lasciar stare la laurea in Filosofia che non si guadagna un c.z.o.

Al2011 7:03 pm - 11th Novembre:

Grazie Fabrizio, e scusa per la gaffe sul magazziniere. Però io conobbi davvero un portiere diplomato che leggeva di tutto, e poteva dare lezioni (pur avendo solo la 3a media!) a moltissimi laureati.
Rispondo a Sergio. Ma sì, certo, lo so benissimo che negli anni ’60 e ’70 c’era un buon 80-90% di donne che erano molto legate a un rapporto ultra-tradizionale, e non solo al sud! E allora oltre tutto le donne lavoravano molto meno di oggi.
Io mi riferivo a quel 10% circa di ragazze istruite e giovani (e ce n’erano anche al sud, solo che poi spesso lasciavano i paesi per andare nelle grandi città) che proprio in quegli anni avevano relazioni piuttosto libere con i loro coetanei, senza sentire il bisogno di trovarsi per forza un marito o fidanzato.
Ma buttiamola un po’ sul ridere, mi sembra il caso… alleggeriamo il clima.
Sapete cos’è che è avvenuto negli ultimi 15-20 anni, e che ha cambiato tutto in peggio?
Semplice, hanno trasmesso in tv per oltre 20 volte le repliche di “Pretty Woman”!
Quel filmaccio hollywood-patinato-edulcorato, falsamente consolatorio , della prostituta (Julia Roberts) che viene “redenta” dal super-manager (Richard Gere) suo “pigmalione” che poi la sposa.
Più che pigmalione direi big coglione, perchè lei gli prosciuga la carta di credito.
Filmaccio che ha rovinato un’intera generazione di ragazze, inculcando a loro l’idea che vale la pena darla a caro prezzo ad un manager, che poi finirà per sposarle e permettere loro di fare lo shopping con 50 carte di credito!
Filmaccio che – se ci pensate – è perfettamente in linea con l’ipocrisia bigotta del costume italico (e non a caso l’hanno dato in tv un’infinità di volte!) per il quale le donne possono solo essere o puttane o mogli, tertium non datur!
Mah, sapete che vi dico?
Che in effetti è ben difficile ormai scopare gratis per divertimento su basi paritarie, la mercificazione è tale che tutti ci fottono, e a pagamento!
Ti fottono i politici, e di brutto (di qualsiasi schieramento, e soprattutto se, come sta accadendo poi sono “tecnici”, ti fotteranno ancora più tecnicamente!).
Ultimamente qualche single uomo – credendosi furbo – ha cercato di bypassare l’ostacolo rivolgendosi al sesso a 3.
Dopo tutto – pensava – piuttosto di fare sesso a pagamento, se trovo una coppia che cerca un singolo per giocare in tre (magari col marito cuckold e mezzo impotente) sarà meglio che pagare.
Illuso! Anche lì si trovano zoccole furbine, che fingono di essere in coppia col magnaccia, e poi chiedono “contributi economici”, “regali”, “rimborsi spese”, e simili, al povero single uomo!
Insomma, non si scappa, qui il mercimonio zoccolaro sta toccando livelli impensabili.

Fabrizio Marchi 7:26 pm - 11th Novembre:

smile Esatto Cesare, un coro pressoché unanime ma con qualche eccezione, fortunatamente.
Un carissimo amico di mio padre (e con il tempo anche mio), professore di lettere in un liceo di Sassari, militante e dirigente socialista, conosciutissimo e stimatissimo in terra sarda e non solo, uomo di grandissima cultura, autore di numerosi libri sulla storia del Fascismo in Sardegna) e studioso (molto critico, per la verità) del pensiero di Gramsci di cui aveva una interpretazione tutta personale, mi disse in più di un occasione:”Fabrizio, la filosofia apre la testa anche ai tonti, quindi c’è speranza per tutti” (sottinteso anche per me…smile. . Naturalmente scherzava perché c’era fra noi una grande e reciproca stima anche se io ero molto giovane. E ricordo che già allora ci estenuavamo in confronti serrati tra il sottoscritto, ancora pervaso dai fumi della vulgata marxista “gruppettara” del tempo che era una miscela di “Francofortismo” e “Maoismo” (pensa che confusione che avevamo in testa….-smile ), e lui che era un socialista autonomista, seppur con un passato lombardiano e prima ancora azionista.
Ovviamente io ero il “gruppettaro” che accusava sia lui che mio padre di revisionismo di destra. Mi viene da ridere ora a pensare a quelle (bellissime) discussioni. Ricordo che io prendevo in giro mio padre accusandolo di essere stato un “socialtraditore”, come si usava dire all’epoca, perché durante una delle tante scissioni della storia socialista (gloriosa) era passato armi e bagagli con i socialdemocratici (ma non era la svolta di Palazzo Barberini), per ritornare però, poco dopo, nel PSI (la qual cosa allora mi dava molto sollievo…smile ). Io mi divertivo a chiedere a Luigi (così si chiamava il suo amico) se anche lui avesse mai aderito al Partito Socialdemocratico, perché sapevo qual era la sua risposta (e soprattutto il tono e l’atteggiamento). Mi rispondeva in modo secco ma simpatico con una sua tipica espressione tra l’l’ironico e il sornione:”Mai”. Come a dire “Io non ho macchie, sono pulito”. Per tutti coloro che non lo sapessero (i più giovani sicuramente non lo sanno), aderire al partito socialdemocratico all’epoca, se si era militanti di partiti di sinistra, era considerata una specie di onta, un tradimento, qualcosa di ripugnante, un po’ come per un uomo di sinistra di oggi dichiararsi antifemminista. Sicuramente molto peggio che essere dichiaratamente di destra …Oggi viene da ridere ma allora era così.
Bè, scusate l’O.T. , come si suol dire, però penso che mantenere vivo il ricordo del rapporto con i propri padri, in senso lato intendo, sia un fatto molto importante. Se siamo ciò che siamo lo dobbiamo indubbiamente anche a loro, nel bene e nel male.
E tutto sommato quella è stata una grande generazione.
Fabrizio

Fabrizio Marchi 7:59 pm - 11th Novembre:

Ma figurati se hai bisogno di scusarti, Al, non me la prendo mica se qualcuno in rete manda in giro la voce che nella vita faccio il magazziniere oppure che non sono laureato smile
Come te, ho un mio carissimo amico, un ex operaio ormai in pensione che lavorava alla Fatme, all’epoca la più grande fabbrica metalmeccanica di Roma, credo che non abbia neanche la licenza elementare, eppure è un uomo intelligentissimo e anche colto, avendo studiato come autodidatta e soprattutto avendo svolto attività politica per una vita intera. Per me è quasi un secondo padre e quando devo prendere delle decisioni importanti mi consulto (anche) con lui e se non posso farlo per le più disparate ragioni penso:”Cosa farebbe Fernando al mio posto? Quale decisione prenderebbe? Come si comporterebbe?”.
Più che altro mi fa sorridere questa storia del “magazziniere”, come e da chi possa essere stata diffusa nel web o altrove…smile. E’ interessante notare che quando, per qualche ragione, si acquista un briciolo di notorietà, cominciano a diffondersi le illazioni più strane, le storie più stravaganti. Chissà cosa salterà ancora fuori…
Per il resto condivido completamente anche il tuo ultimo commento. Ora ci raccontano la “palla” del “governo tecnico”, come se nella storia fossero mai esistiti governi “tecnici” e non politici…E’ sconcertante constatare come ci considerino e ci trattino come se fossimo tutti degli imbecilli sprovveduti…Mah…
Relativamente al film “Pretty woman” sono altrettanto d’accordo. E’ vero che è una puttanata ma non dobbiamo sottovalutare le puttanate. In realtà quello è un film, hai perfettamente ragione, che ha segnato se non un epoca, quanto meno una fase (a noi viene da ridere ma è così) e intere generazioni di femmine sono cresciute in quel brodo.
Ciò detto, sono veramente contento che tu sia sbarcato su questo sito; si avverte il tuo spirito laico, libertario, tutto sommato ottimista, e anche una sana “leggerezza” che non guasta mai, specie per quelli più “pesanti” fra noi, fra cui probabilmente anche il sottoscritto (sempre nella speranza di non diventare pedanti, oltre che pesanti…smile )
Ti rinnovo il benvenuto anche a nome degli altri. Spero che continuerai a seguire il sito sistematicamente nel tempo e a dare il tuo contributo fattivo alla causa. Ne abbiamo un grande bisogno, come hai certamente già capito…
Fabrizio

Andrea 9:59 pm - 11th Novembre:

Personalmente non credo c’entri molto il film Pretty Woman col fatto che le donne se la tirino ed abbiano un prezzo.

Al2011 9:13 am - 12th Novembre:

Rispondo sia a Fabrizio che a Sergio…
Ah Fabrizio, che ricordi (anche per chi – come me – nel ’68 era troppo piccolo), anche certi termini: “revisionismo”, “socialcomunismo”, a Milano addirittura venne coniato il termine “nazimaoismo” per definire i gruppettari di sinistra che – figli di papà – una volta tolto l’eskimo delle assemblee e manifestazioni, potevano spendere e spandere.
Ecco, direi che, per tornare al discorso sesso ludico, quel periodo coincide – soprattutto in ambienti studenteschi e universitari – proprio con il periodo 1966- 1977, quando le ragazze studentesse avvertono il vento della contestazione, in ambito familiare, e ritengono libertario il sesso al di fuori di vincoli familiari.
Era l’epoca – se ci pensate – in cui in ambienti giovanili era ritenuto “reazionario” e da vecchi andare con una prostituta, perchè si trovava sempre un’amica disponibile (diciamolo, molti facevano attività politica anche per rimorchiare!)
Io ricordo, a fine anni ’70, una volta in pizzeria due amici del nord (più grandi di noi) consolavano un loro amico del sud, perchè lui era uscito una volta con una ragazza, e lei dopo una serata finita a letto non si era più fatta viva, mentre lui credeva che lei si fosse “innamorata”!
E un altro, sempre al liceo, siciliano di area “Lotta Continua”, una volta a Como, ospite di nostri amici, diceva: “Eh, però, qui al nord si va alla grande con le ragazze, se gli sei simpatico ci esci e poi ci stanno! Non come da noi con i fratelli e i genitori che le sorvegliano sempre!”
Poi, dopo il 1976 (l’episodio scatenante fu il famigerato massacro del Circeo del 1975) iniziò il femminismo più duro e plumbeo: quello del “tremate, tremate, le streghe son tornate” e quello della “La f…è mia e me la gestisco io”, che si pose in modo ostile verso l’uomo, considerato uno stupratore per definizione. Poi, con gli anni, quella cultura di femministe incazzate spazzò quella precedente del sesso ludico, di quel breve periodo tra fine anni ’60 e fine anni ’70.
E le femministe incazzate e plumbee non si sono rese conto di avere avviato non una rivoluzione liberatoria, ma una guerra col genere maschile che – come in ogni guerra – non vede mai veri vincitori, ma solo morti e feriti da ogni parte.
Poi sarà stato il “riflusso”, l'”edonismo reaganiano” e tante altre culture dopo gli anni ’80 e ’90, ma alla fine oggi siamo a questo punto: una generazione di donne tristi, che non sorridono più, imbevute di latente ostilità col genere maschile.
E che non capiscono che la cultura del sesso ludico sarebbe la loro vera liberazione, ristabilirebbe rapporti più autentici e sani col genere maschile.

Daniele 9:54 am - 12th Novembre:

Alberto, tu sei libero di pensarla come vuoi, ma non credo si possa ragionare in base a casi singoli o a determinati periodi storici, e neppure continuare a raccontare la storia secondo cui “una volta al nord la davano facile”, perché, ad esempio, c’è pure chi sosteneva che “nei paesi scandinavi te la sbattevano in faccia”, ossia un’altra palla inventata dagli uomini, ai quali basta conoscere un paio di femmine appena più disponibili del solito, per auto-convincersi che le medesime siano delle affamate di cazzo.
Il fatto è che tu parti dal presupposto che maschi e femmine siano sostanzialmente “uguali” in fatto di voglie, pulsioni e fantasie sessuali, mentre io sono del parere che non lo siano affatto, “incrostazioni culturali” a parte che sicuramente, ancora oggi, limitano la sessualità umana, perché, pur non essendo un esperto in materia, so per certo che gli stessi ormoni androgeni influenzano la sessualità maschile, rendendo i medesimi molto più portati alla promiscuità e consequenzialmente al sesso ludico.
Se fossimo uguali non esisterebbe neppure la prostituzione femminile o, comunque, sarebbe un fenomeno estremamente limitato e “paritario”, invece, chissà perché, sono quasi sempre le femmine ad avere il coltello dalla parte del manico ed a farsi pagare.
Non regge neppure l’obiezione diffusa anche in ambito momas, secondo la quale il motivo sarebbe da imputare al fatto che l’uomo deve avere l’erezione al contrario della femmina, e non regge neanche l’altra obiezione secondo cui il turismo sessuale femminile in certi paesi poveri starebbe a dimostrare che siamo “uguali”, perché il fenomeno in versione maschile è enormemente più diffuso.
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PS: per come la vedo io, certi limitatissimi fenomeni risalenti agli anni Settanta e limitati a certi ambienti, tipo quello universitario, possono essere letti anche in un’altra maniera: ossia, certe ragazze dimostravano di essere “più facili” solo perché in quel momento “faceva fiche” l’esserlo, ma tutto ciò non rispondeva affatto ai loro REALI desideri.

Fabrizio Marchi 10:56 am - 12th Novembre:

Solo per una corretta informazione, sia chiaro, Al, e nulla più.
I “nazimaoisti” non erano i “figli di papà” della “borghesia rossa” di cui parli tu , purtroppo numerosi e presto rientrati nei ranghi (quando il gioco si fa duro, come si suol dire, i duri cominciano a giocare e gli altri tornano da “papà”, in senso lato ovviamente), ma una corrente dell’estrema destra organizzata che faceva riferimento ad un gruppo che si chiamava “Lotta di popolo” che cominciò già allora a teorizzare il superamento delle categorie di “destra” e “sinistra”, concetto successivamente ripreso dall’ala rautiana del MSI e dal gruppo Terza Posizione, nato peraltro a Roma, dal quale nacquero in un secondo momento i NAR (Nuclei Armati Rivoluzionari).
Per il resto ciò che dici è in gran parte vero. Per pochissimi anni, una brevissima parentesi che va dal ’68 ai primi anni ’70 c’è stata sicuramente una maggior disinvoltura femminile dal punto di vista sessuale (siamo comunque lontani da ciò che intendiamo noi per sesso ludico, però insomma, in parte ci si avvicinava…), soprattutto nei paesi nordeuropei e negli USA. Ricordo bene che l’Inghilterra era il “paese mito” del sesso libero, della cultura “beat”, della musica rock e della trasgressione e c’era praticamente una sorta di pellegrinaggio dei giovani che andavano a Londra o nella “mitica” isola di Wight (che tanti cantautori ha ispirato all’epoca), dove si praticava il famoso “amore libero” (poi c’erano le comunità hippies di Copenaghen, Amsterdam ecc.).
Insomma la musica era decisamente diversa e corrisponde assolutamente al vero la tua analisi successiva. Il femminismo è esploso come fenomeno di massa e organizzato solo nella seconda metà degli anni ’70 ed è allora che ha avuto inizio una virata in senso “neobigottista” del femminismo. In particolare le donne di sinistra, che erano considerate (in parte a ragione) più “facili” (lo dico in senso positivo, naturalmente), divennero praticamente inavvicinabili. Quindi da questo punto di vista è interessante e necessario sottolineare questo aspetto sul quale, per la verità, non avevamo riflettuto a sufficienza.
Si tende a sovrapporre del tutto o quasi il femminismo al ’68. In realtà così non è perché il ’68 sdogana il sesso libero fino a farlo diventare uno dei mattoni della sua ideologia (Marcuse pensiero) mentre il femminismo chiude decisamente quella fase. Ricordo perfettamente che dalla metà degli anni ’70 in poi (e forse anche un po’ prima) era diventato relativamente molto più facile relazionarsi con una donna “tradizionale” piuttosto che con una donna di “sinistra” che in quella fase super ideologizzata (ma successiva al ’68) aveva ormai interiorizzato la sessualità maschile come sostanzialmente prevaricatrice, intimamente violenta, pervasiva e quindi “nemica”. (pensate che deliri sono stati concepiti…).
Ricordo con altrettanta chiarezza le donne nelle assemblee e nei convegni che si lamentavano del fatto che i “compagni” scambiavano la libera sessualità con il fatto che la si dovesse smollare a tutti, e se non lo si faceva si veniva considerate delle piccolo borghesi bacchettone e reazionarie…”.
Oggi tutto ciò può farci sorridere ma in realtà è invece molto significativo. Il femminismo chiude i boccaporti del sesso ludico, ha perfettamente ragione Al, e da quel momento in poi inizia un’altra fase, completamente diversa dalla prima (anche se da quella aveva cominciato a muovere i passi), addirittura quasi sessuofobica e forse senza il quasi.
Da questo punto di vista (e non solo), il femminismo prende definitivamente le distanze da quella cultura che in qualche modo aveva favorito la sua crescita e fa una conversione di 360°, preparando il terreno alla sua successiva evoluzione.
Non è un particolare da poco quello che hai evidenziato, Al, perché fa luce su un aspetto fondamentale della vicenda.
Tutto ciò ci deve far ulteriormente riflettere sulla natura profonda del femminismo e sulla sua capacità (indiscussa, e c’è da approfondire su questo) di fare breccia nell’animus femminile.
Erroneamente, per molto tempo, il femminismo è stato accomunato al ’68, al sesso libero, alle femmine che si proporrebbero e si comporterebbero come i maschi e via discorrendo. Balle. Da questo punto di vista è anche abbastanza frequente incontrare molte donne di formazione più “tradizionale”, critiche nei confronti del femminismo stesso, proprio perché lo concepiscono in quella maniera lì. Ma la realtà ci ha ormai dimostrato che il femminismo è nei fatti tutt’altro (e i concetti di cui sopra vengono, ma ormai neanche più di tanto, sventolati in modo demagogico come bandiere per confondere le acque), e cioè lo strumento politico e ideologico proprio di quel “femminile” (concettualmente inteso, prima ancora che praticamente), oggi dominante, che noi critichiamo strutturalmente e radicalmente.
Ci torneremo senz’altro.
Fabrizio

Marco 11:31 am - 12th Novembre:

@ Daniele –
PS: per come la vedo io, certi limitatissimi fenomeni risalenti agli anni Settanta e limitati a certi ambienti, tipo quello universitario, possono essere letti anche in un’altra maniera: ossia, certe ragazze dimostravano di essere “più facili” solo perché in quel momento “faceva fiche” l’esserlo, ma tutto ciò non rispondeva affatto ai loro REALI desideri.
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Concordo al 100%.

Marco 11:42 am - 12th Novembre:

@ Al2011-
Sapete cos’è che è avvenuto negli ultimi 15-20 anni, e che ha cambiato tutto in peggio?
Semplice, hanno trasmesso in tv per oltre 20 volte le repliche di “Pretty Woman”!
Quel filmaccio hollywood-patinato-edulcorato, falsamente consolatorio , della prostituta (Julia Roberts) che viene “redenta” dal super-manager (Richard Gere) suo “pigmalione” che poi la sposa.
Più che pigmalione direi big coglione, perchè lei gli prosciuga la carta di credito.
Filmaccio che ha rovinato un’intera generazione di ragazze, inculcando a loro l’idea che vale la pena darla a caro prezzo ad un manager, che poi finirà per sposarle e permettere loro di fare lo shopping con 50 carte di credito!
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Premetto che non c’è alcun intento polemico da parte mia (lo specifico perché sul web è facilissimo fraintendere), ma vorrei farti notare che se bastasse così poco per “rovinare” intere generazioni di donne, trasformandole in “prostitute dichiarate o occulte”, allora anche gli uomini (perlomeno in questa parte di mondo) sarebbero dovuti diventare una massa di gigolò

http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=1138
Mentre sappiamo benissimo che la realtà non è, né è mai stata questa, né qui né altrove.
Al pari di altri mi permetto di farti notare che è la cultura che “poggia” sulla natura umana, e non il contrario.
Fermo restando il fatto – più volte evidenziato in questo blog – che nessuno sa né può spiegare con certezza, dove come e quando la cultura inizia ad influenzare la natura umana.

Fabrizio Marchi 12:42 pm - 12th Novembre:

Ragazzi, cerchiamo però di relativizzare. Io non credo proprio che Al volesse dire che la causa di tutti i mali nell’ambito della relazione MM/FF fosse la proiezione nella sale cinematografiche del film “Pretty woman”. Mi sembra evidente…
E’ chiaro che ha voluto porre l’accento su un aspetto, più propriamente culturale, del fenomeno degenerativo avvenuto negli ultimi vent’anni, e quello è sicuramente un film simbolo proprio di quello stesso fenomeno, e non è un caso che abbia avuto tanto successo.
Tutto qui. Ora, da questo a riaprire per l’ennesima volta la discussione sulla relazione fra natura e cultura, mi pare che ce ne passi. Peraltro Al stesso prima di citare questo esempio aveva tenuto a precisare:” Ma buttiamola un po’ sul ridere, mi sembra il caso… alleggeriamo il clima”.
Mi sembra quindi eccessivo farci le pulci in questa maniera. Ciascuno di noi affronta il tema (già di suo estremamente complesso, con mille contraddizioni e sfaccettature che si compenetrano a vicenda e certamente non riducibile ad un unicum, come sappiamo bene)dal proprio punto di vista, sottolineando ora quello, ora quell’altro aspetto rispetto al quale è più o meno sensibile o che ritiene maggiormente calzante in quel dato momento rispetto ad un altro.
Tradotto in parole ancora più povere, se io ad esempio decido di porre l’accento su un aspetto più propriamente culturale (o viceversa, naturale), non significa che quello sia il solo e unico approccio. Significa solo che in quel momento sto affrontando quel particolare aspetto di una questione ben più complessa.
Guardate che questa non è una questione secondaria o di lana caprina. Se non capiamo che questa è una vicenda di una complessità immensa che deve quindi essere affrontata a 360°, noi non riusciremo mai a sbrogliare il bandolo della matassa e resteremo a farci perennemente e vicendevolmente le pulci, attività, come sappiamo, molto diffusa in ambito Momas, che non mi pare abbia prodotto grandi risultati. O sbaglio?… .
Eppure lo abbiamo ripetuto più volte, fino all’inverosimile. Questa è una questione che si articola su più piani: sociale, culturale, naturale, storico, politico, antropologico, psicologico, ontologico, religioso, e chi più ne ha più ne metta, che si sovrappongono fra loro..
Non abbiate quindi ogni volta la smania di dire all’altro (chiunque esso sia, ovviamente): “No, guarda che le cose non stanno come dici tu, te lo dico io come stanno (su questo aveva ragione Al riferendosi al post di Daniele)”. Ciascuno di noi, parlo di quelli in buona fede naturalmente, affronta un pezzetto del tutto, piccolo o grande che sia. Ed è giusto che sia così perché ogni aspetto che ciascuno di noi affronta è una parte del grande mosaico. Magari non fosse così….
Spero di essermi spiegato.
Fabrizio

Daniele 1:08 pm - 12th Novembre:

Fabrizio, lo so bene che la questione è complessa, tuttavia noto che quasi tutti coloro che arrivano a postare qui come altrove, puntano regolarmente il dito sull’aspetto socio-culturale – che indubbiamente c’entra molto – e mai (dico mai…) sull’aspetto naturale, il quale, ovviamente, si intreccia con quello culturale.
Chiudo tale argomento – anche perché è da quando ero iscritto al forum di U3000, nel 2005, che ne parlo… – segnalando questo vecchio post di Rino (già segnalato da qualcun altro in passato).
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Accade nella normale conversazione e deve accadere per necessità dove c’è contrapposizione che si finga di non capire, che si estremizzi la tesi altrui, che se ne prenda una sola parte e la si stiracchi sino a renderla ridicola.
Deve accadere.

LA DISPARITA’ ORMONALE è ANCHE QUALITATIVA

E’ giunta l’ora per gli uomini di ipotizzare che tutto quel che è stato raccontato loro sulla superiorità emotiva, intellettuale, intuitiva, relazionale, biologico/riproduttiva e morale delle donne sia falso.

Sul quel lago di bugie galleggia anche la verità secondo cui le donne sarebbero le creature erotiche, sentimentali e passionali e gli uomini freddi calcolatori, privi di sentimenti, refrattari all’eros e alle passioni, dalla sessualità monotematica concentrata in un solo microscopico punto.

Tra i propagandisti di queste bubbole c’è (ad esempio) F. Alberoni il quale nell’assegnare alla femmina la polarità erotica e celebrare l’erotismo come carattere peculiarmente* femminile (nel suo saggio “L’erotismo”) senza volerlo, confessa la verità: per le donne tutto è o può essere erotico, “…anche uno yacht”.

Osservato che non sta dicendo nulla di diverso da quel che dicono tutti da sempre è giunta l’ora di trarne le dovute conseguenze: se è vero che per la donna tutto è o può esser erotico ciò significa semplicemente che per essa nulla è erotico. Significa che la relazione con il maschio (e/o con il corpo delle altre femmine) rientra a pieno titolo nella modalità con la quale la donna si rapporta ad ogni altra cosa del mondo. Significa che la relazione erotica si confonde con le altre relazioni e che questo ambito del sentire è indistinguibile dagli altri. Significa che questa ha lo stesso sapore di altre esperienze (sapore che potrebbe forse variare in intensità). Significa che nel sentimento-del-mondo femminile, nel modo di rapportarsi a ciò che esiste, insomma nel modo di sperimentare la vita, l’aspetto erotico non emerge, non si distingue, non ha esistenza propria e separata dagli altri. Se le cose stanno così, usare il termine erotismo significa diluirne il significato fino a farlo evaporare completamente. Infatti, quando una parte che non si può identificare ha lo stesso nome del tutto, ben che vada si tratta di sinonimi: erotismo femminile=modo femminile di rapportarsi al mondo.

Per gli uomini invece l’erotismo esiste, è cosa individuabile e individuata. L’esperienza che porta quel nome (e che qui include la passione, la poesia, il sogno, il sesso, la libidine, la voluttà etc.) è diversa dalle altre, ha un ambito definito e non viene evocata da altro che dal corpo femminile (in via diretta o indiretta, si capisce).
Non esiste erotismo maschile che non stia in relazione con il corpo femminile: un tramonto non sarà mai erotico e tantomeno uno yacht.
La disparità ormonale non è solo quantitativa ma anche qualitativa. Di qui anche il fatto che i poeti cantano la donna mentre il contrario non accade**

A tutto questo vi è una soluzione semplice ed elegante: usare un termine diverso per indicare il generico sentimento-femminile-del-mondo (il cui carattere/colore/sapore non sono in grado di definire, visto che non sono femmina) e riservare “erotismo” per rappresentare solamente quella particolare saporita e ben individuata esperienza degli uomini***.

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*(“Peculiarmente” non significa esclusivamente. Affermando che la donna è erotica Alberoni cioè non intende cmq sostenere che l’uomo non lo sia per niente. Questo è ovvio, è mille volte ovvio. Persino Alberoni ‘sta cosa la capisce, ed è un maschio!).

** (E’ mille volte ovvio che questa affermazione va riferita alla maggioranza dei casi, alla generalità, alla regola predominante – come già detto e ripetuto – non alla totalità assoluta degli interessati. E’ centomila volte ovvio, ma bisogna ripeterlo altrimenti si citano Gaspara Stampa e magari persino Saffo a significare quanto siano stravaganti ed insostenibili – cioè ridicole – le precedenti considerazioni).

*** (E’ mille volte ovvio che stiamo parlando della maggioranza degli uomini e che questo non nega che ci siano uomini che …bla bla… e viceversa donne che …bla bla… E’ centomila volte ovvio, ma bisogna ripeterlo. Altrimenti…)

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Rino

Fabrizio Marchi 1:42 pm - 12th Novembre:

“…noto che quasi tutti coloro che arrivano a postare qui come altrove, puntano regolarmente il dito sull’aspetto socio-culturale – che indubbiamente c’entra molto – e mai (dico mai…) sull’aspetto naturale, il quale, ovviamente, si intreccia con quello culturale”. (Daniele)
Non mi sembra proprio, francamente, caro Daniele, anzi, mi pare che il dibattito, troll a parte, sia nel complesso abbastanza ricco e tutti gli aspetti vengano affrontati, nessuno escluso.
Quel pezzo di Rino, che condivido completamente, lo avevo ovviamente già letto. D’altronde ti risulta che il sottoscritto abbia mai negato l’esistenza di una diversità di natura ontologica fra MM e FF che si traduce e si esplicita in quella che definiamo “asimmetria sessuale”?
Non solo, come sai perfettamente, proprio il concetto di asimmetria sessuale (ne parlo anche nelle mie interviste video e in particolare in quelle dal titolo “Reciprocità e spontaneità”, nello spazio degli articoli, e “dipendenza sessuale e psicologica maschile” sulla homepage ) è uno dei mattoni fondamentali dell’approccio interpretativo e filosofico di Uomini Beta alla questione. Quella stessa asimmetria sessuale che sposandosi (forse non potrebbe essere altrimenti) con la ragione strumentale e mercantile dominante conduce necessariamente e inevitabilmente ad una delle più grandi e sofisticate alleanze strategiche mai realizzate fino ad ora sul Pianeta.
Fabrizio

Daniele 5:44 pm - 12th Novembre:

Fabrizio
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D’altronde ti risulta che il sottoscritto abbia mai negato l’esistenza di una diversità di natura ontologica fra MM e FF che si traduce e si esplicita in quella che definiamo “asimmetria sessuale”?
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Fabrizio, non mi riferivo a te, ovviamente.

Al2011 7:47 pm - 12th Novembre:

Ragazzi, caspita, un po’ di leggerezza!
Posso parafrasare Edoardo Bennato?
Sono solo canzonette!
Era solo un film (Pretty Woman) e correttamente Fabrizio ha compreso che il mio piccolo paradosso ironico (ma fino a un certo punto) voleva soltanto notare che nell’epoca post anni ’90 si è potuto tranquillamente affermare, nella mentalità di tante persone, in particolare le donne, un modello culturale nel quale la donna cerca un rapporto vendendosi a caro prezzo non necessariamente come prostituta come nel film (anche se come si vede ce n’è una pletora), ma anche come moglie o amante di un uomo di successo, un manager, un uomo di potere, ecc. (uomo alfa?), snobbando gli uomini non di “successo”.

Per il resto, è vero Fabrizio, i “nazimaoisti” avevano una matrice di destra estrema, ma a quell’epoca la contestazione al capitalismo, per un breve periodo portò (credo attorno al 1966-1967) anche formazioni di destra estrema a “rivalutare” il pensiero maoista, per lo meno nella sua versione di critica al capitalismo e alle degenerazioni decadenti dell’occidente (e questo, come appunto notavi, era un filone rautiano, di Evola, ecc.).
Mi fa piacere che anche tu abbia ricordato come la contestazione passò per un breve momento “libertario”, da Berkely/Marcuse (1964), ai raduni hippie, al pacifismo, ecc., insomma una fase libertaria (ricordata anche da Andrea De Carlo nel suo romanzo “Due di Due”, in cui uno dei due protagonisti Guido Laremi, incarna l’anima libertaria e anarchica della contestazione, soverchiata dall’imporsi dei gruppi di ispirazione marx-leninista) che qui in Italia potremmo politicamente individuare nell’area del partito radicale (quello degli anni ’70, non quello di oggi).
Ma ben presto – come ricordava anche De Carlo – nella politica e nelle scuole e università si imposero i plumbei epigoni dello stalinismo, gli ultra-settari gruppi marx-leninisti.
Osservazione interessante il fatto che, nella loro intolleranza dogmatica e settaria, quei gruppi riflettevano la mentalità tipicamente catto-comunista prevalente in questo Paese, molti erano cattolici che avevano abbandonato una chiesa per abbracciare la fede di un’altra.
Ma ben poco spazio, come notavi tu, in Italia hanno avuto le persone e i movimenti di tipo liberale, liberatario, laico, radicale, ecc. di tipo anglo-americano o nord europeo, tollerante e pacifista, e ciò si notò anche allora, e anche nei rapporti uomo-donna.
Avete notato una cosa?
Oggi in Italia oltre alla mercificazione dominante, sta diventando sempre più merce rara il SORRISO. Molti uomini vanno con prostitute perchè sono stanchi di relazionarsi con donne pessimiste e che non ridono mai, come scopare un freezer.
Guardate che negli anni ’70-’80-’90 trovavate ragazze e donne che apprezzavano gli uomini brillanti, arguti, che le divertissero e facessero ridere.
Oggi incontrate spesso dei bulldog che digrignano i denti, sempre tese e sul chi va là, fate una battuta e si incazzano, anzichè ridere!
Mah, Fabrizio, credo sia utile questo “excursus” storico sui nostri comportamenti di italiani negli ultimi decenni, perchè credo sia importante per capire bene come eravamo e perchè siamo diventati così.
E poi, come osservavate giustamente, le relazioni umane sono così complesse che le formulette semplificatrici non servono, e ci sono molte spiegazioni, da varie prospettive, della realtà storica in un determinato momento.

fulvioterzapi 11:52 pm - 12th Novembre:

dopo aver a lungo riflettuto credo che l’asimmetria sessuale tra maschi e femmine consista soprattutto nel fatto che la donna è ultraselettiva. una volta ho provato a chiedere ai miei compagni di corso all’uni quante studentesse trovassero attraenti e anche il piu esigente mi ha detto almeno un 20% mentre altri sono arrivati a picchi di 60-80%. invece le ragazze sono decisamente piu difficile nelle loro preferenze e di solito arrivano a 2-3% e non di più. in pratica per una donna è molto piu difficile eccitarsi ed
è per questo che molte donne non capiscono il concetto di sesso ludico e rispondono dicendo che per loro il sesso è una fusione tra anima e corpo, comunione tra due spiriti ecc.
loro non sono eccitate dall’uomo medio e allora hanno bisogno di altre motivazioni per fare sesso. ed è per questo che Billy Crystal diceva “agli uomini per fare sesso basta un letto, alle donne serve anche un buon motivo”.
la sessualità femminile tende al concubinaggio perché di preferenza le donne vorrebbero stare assieme ai pochi eletti in grado di far loro “scattare l’ormone” senza gelosie di sorta.
perché se ci pensiano bene la gelosia è una sovrastruttura umana dato che non mi risulta che le leonesse o altre specie animali competano tra di loro per avere l’esclusiva del capobranco.
la sessualità femminile piu pura e libera da costrizione è quella delle groupie, quelle tipe che idolizzano i complessi musicali: a loro non interessa essere la 100esima concubina di Mick Jagger o di Bob Dylan, ma sono contente di far parte di un nutrito harem.
questa in breve è la mia opinione. chi è d’accordo?

Al2011 9:48 am - 13th Novembre:

@Fulvio
Io credo invece che – sia per l’uomo che per la donna – tutto dipenda dai valori culturali acquisiti, che possono peraltro venire modificati, perfino le stesse persone cambiano idee e convinzioni, di fronte all’esperienza.
Ti faccio un esempio: una mia amica e compagna di scuola delle medie, si era sposata a soli 18 anni (anche perchè incinta) con un ragazzo giovane come lei, che peraltro lei riteneva “l’uomo della sua vita”. Tuttavia dopo 10 anni si erano separati, nonostante gli sforzi di lei per tenere in piedi il rapporto, perchè lui la tradiva in continuazione. Lei qualche anno fa (l’ho risentita per telefono) mi ha confidato che dopo il fallimento del matrimonio al quale aveva puntato tanto, sono cambiati anche i suoi valori di riferimento. Tornasse indietro – mi ha detto – si guarderebbe bene dal cercare il “grande amore” o “l’uomo della sua vita”, ma si limiterebbe ad una semplice relazione senza impegno con un uomo che la facesse stare bene, come le stava capitando in quel momento. Anche perchè – mi confessava – ormai non credeva più nella monogamia, è quasi impossibile amare per tutta la vita una sola persona.
Quindi, come puoi vedere, anche la donna inizialmente più monogama e “selettiva”, dopo un’esperienza traumatica come un matrimonio fallito, col frantumarsi degli idoli cui aveva creduto da ragazzina, può cambiare e divenire molto più disincantata, modificando anche i suoi comportamenti.
Anche perchè per fortuna noi abbiamo un livello di razionalità e controllo delle pulsioni istintive ben superiore a quello di scimmie, leoni, ecc.
E questo è il motivo per cui io insisto tanto sui modelli culturali che la società ci propone.
Se i modelli culturali sono falsi, o deleteri, oppure come accade oggi ispirati alla mercificazione spinta dei rapporti personali, purtroppo ci saranno sempre molte persone che li seguiranno, solo una minoranza sarà sufficientemente autonoma da andare controcorrente.
E’ un po’ quello che accade nell’educazione dei bambini. Quali genitori possono competere oggi con i modelli consumistici che i ragazzini subiscono? Prova a dire ad un genitore qualsiasi di non comprare ai figli piccoli quel tipo di scarpe, o diario scolastico di moda, o giocattolo, ecc.
Impossibile! Se quel bambino andasse controcorrente, i compagni di scuola lo emarginerebbero, lo farebbero sentire un “diverso”.
Lo stesso accade, sia pure in % minore, anche agli adulti coi modelli culturali.
Il nostro modello culturale di relazione tra uomo e donna è quello che deriva da 35 anni di femminismo, più consumismo, ricerca del successo come “status” sociale, mercificazione nei rapporti, individualismo esasperato, ecc.

Daniele 9:56 am - 13th Novembre:

fulvio, stabilire delle percentuali è a dir poco difficile.
Inoltre, di certe questioni se ne è parlato almeno diecimila volte in passato, sia su U3000 che su UB, perciò ti segnalo semplicemente questi vecchi posts.
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https://www.uominibeta.org/2011/09/15/natura-e-cultura/

Alessandro 12:05 pm - 13th Novembre:

Al: Il nostro modello culturale di relazione tra uomo e donna è quello che deriva da 35 anni di femminismo, più consumismo, ricerca del successo come “status” sociale, mercificazione nei rapporti, individualismo esasperato, ecc.
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Verissimo. Se a tutto ciò aggiungiamo anche, per quanto riguarda i rapporti tra i sessi, i retaggi culturali tradizionalistico-religiosi, in fase di declino ma pur sempre da non sottovalutare, il mix che ne scaturisce è assolutamente micidiale. D’altronde il consumismo va a riempire il vuoto relazionale che caratterizza la nostra epoca: tanto più siamo poveri di rapporti gratificanti, tanto più siamo spinti a far leva sui surrogati che il consumismo mette a disposizione. L’espressione “Sesso ludico: una rivoluzione” è tutt’altro che campata per aria.
Ovviamente non possiamo sorvolare su quelle differenze naturali, innegabili, che caratterizzano l’approccio alla sessualità da parte dei due sessi: la maggior propensione alla “poligamia” da parte maschile, alla “monogamia” da parte femminile. C’è chi attribuisce più importanza all’aspetto naturale chi a quello culturale ed ognuno ha le sue buone ragioni.

Rita 12:11 pm - 13th Novembre:

Premetto che sono una “provinciale” smile nel senso letterale del termine, in quanto non ho mai vissuto in una grande città, ma in un piccolo centro di campagna dove non sono mai arrivati i venti del ’68 o sono arrivati molto attenuati, per cui nella mia personale esperienza non ho rilevato quell’apparente virar di rotta poi rientrato che fa notare Al.
A me, la spiegazione più semplice, se si è d’accordo sull’elaborato culturale innestato su una base di differenza naturale pare essere che quei valori culturali (sesso libero e ludico, non ricerca della stabilità della coppia come obiettivo etc.), a un certo punto non hanno retto alla prova.. è bastata la diffusione di un film come Pretty Woman (o di un filone simile..) per far sì che le masse femminili tornassero a prediligere il sentirsi speciali agli occhi di un uomo e a far dimenticare il “l’importante è il momento anche se non dura”.
Tra l’altro è mia opinione che anche nei fenomeni citati (le groupie, le ragazzine che si vendono al divo etc.) è presente la speranza di diventare in un certo qual senso la “favorita” dell’uomo di successo. Ho seri dubbi che a loro non interessi essere la 100 ragazza di Mick Jagger, è che ai loro occhi, la seppur recondita possibilità di far innamorare Mick Jagger (o chi per esso naturalmente) così come Julia Roberts fa innamorare il ricco cliente imprenditore, vale il “tentativo”. Un po’ come chi acquista il biglietto della lotteria da 20 milioni di euro ben sapendo che la possibilità di vincere alla lotteria sono infintesimali, ma se non l’acquista saranno nulle.
Questo al di là dei singoli casi: è ovvio che chi è rimasta delusa da un matrimonio come l’amica di Al (ma accidenti perchè lui la tradiva in continuazione.. questo a mio avviso va un po’ contro l’opinione che ad una donna non interessi essere la centesima donna di un uomo se quell’uomo è per lei speciale) per reazione tenda a pensare “se tornassi indietro non lo sposerei e vivrei il momento etc.”

Leonardo 3:01 pm - 13th Novembre:

C’è una’assimetria tra maschi e femmine non solo nel desiderio sessuale, ma anche per il resto; fermo restando che siamo esseri della stessa specie vivente soggetta a leggi naturali a dir poco terrificanti. E’ difficile accerttare per le femmine le assimetrie e di conseguenza lo è anche per molti uomini.
Le femministe (ma non solo) vogliono approfittare di queste differenze per sottomettere gli uomini, e credono di poter fare il comodo loro grazie proprio a queste assimetrie, tra cui ci metto la gravidanza, e in media, il minore sviluppo fisico muscolare, dove troviamo un sacco di ricerche e teorie pseudo-scientifiche per avvalorare tesi che esaltino la donna e una sua ipotetica superiorità.

Al2011 6:45 pm - 13th Novembre:

@Rita
il modello di rapporto di film quali “Pretty Woman”, a ben vedere, ricalca un po’ quello che viene imposto da ormai 20 anni dai media: il calciatore e la velina, il palestrato o il/la gieffino/a, ecc., dove in sostanza ciò che conta, per una donna, è fare carriera solo attraverso la notorietà mediatica, o l’aiuto di un uomo di successo, indipendentemente dalle capacità reali, dallo studio, dalla preparazione. Ed anche i politici ci danno un modello assolutamente “trasversale”, sia per la destra che per la sinistra: per fare carriera politica ormai conta solo “avere visibilità mediatica”: essere la vedova di qualcuno noto, o essere un magistrato (anche se ha collezionato continui flop) sempre sulle prime pagine o in tv, o essere una gnoccolona (attrice, velina, ex miss qualcosa, presentatrice) ecc.
Avete mai visto in tv la proposizione di modelli positivi di donne fisico, ingegnere, ricercatrice, letterata, artista, ecc.? Io no.
Ed è vero anche quello che scrivi a proposito delle lotterie: anche qui prevale un modello che spinge la gente a giocare per risolvere “come nelle favole”, come in Pretty Woman, i propri problemi, una botta di fortuna, o la partecipazione ad un quiz tv (dove non conta più come in passato la cultura, ma solo tentare tra 4 possibilità), e risolvi i tuoi problemi!
E lavorare o studiare, ricercare?
Chissenefrega!
Insomma, i modelli di oggi sono molto peggiori di quelli di 20-30 o 40 anni fa, e non lo dico da “nostalgico”, ma perchè obiettivamente è vero.
Io poi vorrei chiarire meglio il discorso del “sesso ludico”, per lo meno come mi pare dovrebbe mediamente essere inteso.
E’ vero che, anche per differenze biologiche, una donna tende ad essere più selettiva, la natura l’ha predisposta ad accogliere una nuova vita, e a produrre un ovulo al mese (circa), mentre l’uomo produce miliardi di spermatozoi, OK, inoltre credo che inconsciamente molte donne, anche le più indipendenti, cerchino spesso “una sicurezza”, forse temono di trovarsi sole e povere, e senza nessuno che le tuteli, qualora non trovino un uomo con cui formare una coppia stabile, anche perchè sul lavoro lo spazio per le donne è ancora inferiore rispetto all’uomo.
Eppure a me sembra che questa mentalità (forse innata) sia sbagliata. Una donna può – come la mia amica – trovarsi un uomo che le sembra ottimo, ma nessuno le garantirà mai che il legame non finisca, e si ritrovi daccapo senza alcuna “protezione”, e magari con molti problemi in più.
Inoltre, oggi in non pochi casi ci sono anche donne che hanno ottenuto buoni successi professionali, e attività economicamente gratificanti, magari hanno redditi superiori a quelli di molti uomini.
Non c’è paragone tra la situazione lavorativa delle donne negli anni ’60-’70 e quella (molto migliore) di oggi!
Io credo che in ciò – e ha ragione Alessandro – influisca anche molto un retaggio tradizionale di cultura vetero-cattolica, con molte ipocrisie tipicamente italiche.
Dopo tutto l’Italia è il paese che parla sempre di “famiglia” famiglia, famiglia, c’è sempre qualche prete, o vescovo o cardinale che interviene in tv, sembra che per loro solo il matrimonio e la famiglia con qualche bel pargoletto sia l’unica soluzione.
Poco importa, a loro, che oggi tanti giovani abbiano magari lavori precari, o comunque che non garantiscano livelli di reddito sufficienti a mettere su famiglia.
Insomma, da un lato abbiamo un tragico “mix” dei modelli del femminismo, della tv e dei media, e della cultura di stampo tradizionale cattolico, e dall’altro la gente che deve prendere atto che sono tutte balle, e non funzionano più, anzi hanno ampliato l’incomprensione tra uomo e donna, in questi ultimi decenni.

Andrea 6:54 am - 14th Novembre:

Con tutto il rispetto per le opinioni altrui, io, nell’attuale contesto sociale italiano, non vedo affatto tutti questi retaggi della cultura cattolica.
Tra l’altro, non mi pare proprio che a comportarsi in un certo modo siano solo le italiane, più o meno giovani, ma anche le straniere.
Prendiamo le sudamericane o le ragazze dell’est che vivono nel nostro Paese: ebbene, vi risulta che abbiano un approccio verso gli uomini e la sessualità, realmente diverso dalle loro colleghe italiane?
Non credo proprio, anzi…
E non mi si dica che questo dipende dal fatto che “hanno assimilato la cultura italiana”, perché pure a casa loro si comportano nella stessa maniera…
Ragazzi, il sesso ludico gratis è più che altro una legittima fantasia maschile, che però poco interessa alla donna media, sia in Italia che altrove.
ps: in ogni luogo e in ogni tempo è esistita la prostituzione femminile. Non credo sia un caso…

Al2011 8:22 am - 14th Novembre:

@Andrea
Non credo che il sesso ludico sia solo nell’immaginario maschile, perché piacerebbe anche a molte donne, che però vengono spesso colpevolizzate e additate come zoccole, se esprimono desideri verso una sessualità più libera.
Qualche tempo fa avevo trovato in rete questo intervento, in questo forum abbastanza noto per trattare in modo libero e senza reticenze tematiche sessuali e di coppia, soprattutto per persone giovani.
Una forumista (Marilisa) confessa di avere soddisfatto un suo desiderio “trasgressivo”, e di avere fatto sesso a 3 con altri due amici.
http://forum.alfemminile.com/forum/couple1/__f190073_couple1-Vi-racconto-del-mio-sesso-a-3-io-e-due-uomini.html
Ora, come già detto, la mia unica osservazione è che forse questa ragazza avrebbe potuto prima trovarsi un single con cui farlo, anziché cercarsi complicazioni, ma vabbè, lei stessa ammette che si è trattato di una trasgressione occasionale, e probabilmente mi direbbe che non ha difficoltà a trovarsi un uomo solo.

Per il resto, sono rimasto colpito dagli attacchi abbastanza bacchettoni che la gran maggioranza dei forumisti le aveva riservato, e immagino che se fosse stato un uomo, e descrivendo – come ha fatto lei – la sua esperienza, nessuno l’avrebbe trattato duramente come hanno trattato Marilisa.
Addirittura, un’altra donna del forum arriva al ridicolo di insinuare che si tratti di un uomo, facendo pignolescamente le pulci al suo modo di esprimersi, e arrivando all’assurdo di scrivere che una donna non direbbe mai (e perché?) “mi hanno fatto godere moltissimo”.

Per il resto, dal suo intervento emerge che si tratta di una ragazza normalissima, dotata di humor (che manca invece a tanta gente), e lei stessa, messa in croce, dice di non essere né una stupratrice, né una criminale, ma di essere tra l’altro una volontaria che nel tempo libero aiuta bimbi malati di cancro.

Ecco, questo per farvi notare come in realtà il sesso ludico esiste eccome, solo che i modelli dominanti impongono di mettere in mostra solo quello mercificato, o di tipo “familiare” tradizionale.
Quanto al peso della chiesa cattolica in Italia, soprattutto in politica, beh, prova ad andare in Germania, Olanda, o anche solo in Svizzera, dove non c’è problema a trattare tematiche sessuali, e a regolamentare la prostituzione.
Qui in Italia è difficile perfino usare la parola “preservativo” in tv!
Come mai in Italia, da molti anni, non è più possibile parlare di prevenzione dell’aids con l’uso del preservativo? Perchè poi tanti bravi “cattolici” censurerebbero, e direbbero che prima viene “l’educazione alla responsabilità” e altre belle baggianate.
Per favore!
Buona giornata a tutti.

cesare 7:02 pm - 14th Novembre:

Ah quei sessuofobici da millenni dei cattolici!
(allora, come cattolico, permettetemi uno sfogo, un cenno di pensiero critico in merito). Con quei pretoni oscurantisti a comminare, come espiazione delle esuberanze sessuali, tre Pater Ave e Gloria. Tutto vero: micidiali a tener lontano, dall’anno zero ad oggi, i passeri dalle passere e viceversa. Ma fino ad un certo punto però: il Boccaccio ne è testimone. Al punto che Pier Paolo Pasolini, negli anni settanta, fece il Decameron, “manuale d’uso” di liberazione sessuale per le masse. E questi oscurantisti di cattolici non si sono mai sognati di trasferire paro paro il sesso nel codice penale, così da scrivere il novissimo e applicatissimo “Dei delitti e dei peni”, recente conquista della cultura della liberazione sessuale. Cultura talmente liberatoria che nel tempio del pensiero laico, democratico e progressista che è l’Università Statale, di quella moderna metropoli occidentale che è Milano, ha insediato da qualche settimana il tribunale dell’inquisizione femminista che controlla l’intensità degli sguardi degli studenti maschi alle tette delle studentesse. Libere, loro, di girare in tanga on air. Tribunale pronto, su segnalazione anonima, alla denuncia penale o al richiamo con espulsione o, se pentiti, alla cura psichiatrica. Cultura pronta ad attivare le procedure antiterrorismo (due volanti a sirene spegate a blocare tutto e tutti) se a un pensionato in bus scappa la mano sul sedere di una signora o signorina. Non parliamo poi dei paesi di tradizione protestante: a quanto pare dai recenti espisodi di cronaca, è opportuno andarci accompagnati da un avvocato specializzato in difesa da denunce inventate per reati sessuali. O non andarci del tutto. Assange insegna.

Andrea 8:14 pm - 14th Novembre:

Al2011
>>
Ecco, questo per farvi notare come in realtà il sesso ludico esiste eccome,
>>
Nei fatti ne esiste pochissimo e generalmente (eccezioni a parte) è un desiderio prettamente maschile.
>
Al2011
>>
Quanto al peso della chiesa cattolica in Italia, soprattutto in politica, beh, prova ad andare in Germania, Olanda, o anche solo in Svizzera, dove non c’è problema a trattare tematiche sessuali, e a regolamentare la prostituzione.
>>
Innanzitutto ti faccio notare che, seppur regolamentata, la prostituzione è diffusa pure in quei paesi, poi, per quanto riguarda il presunto influsso della chiesa cattolica – sicuramente forte in passato ma oggi ai minimi storici – non mi sembra proprio che le ventenni o le trentenni siano così condizionate dalla religione cattolica. Anzi.
>>
Argomento chiuso, per quanto mi riguarda.

Luigi Corvaglia 8:57 pm - 14th Novembre:

@ Cesare
Cosa sta succedendo all’Università Statale di Milano?

Rino 8:12 am - 15th Novembre:

“Uno spacco per domarli,
un decolleté per sedurli,
un profumo per ghermirli e nel buio incatenarli”.
.
Milano
http://www.universita.it/universita-statale-milano-nomina-consigliera-antimolestie/
Venezia
http://www.universita.it/ca-foscari-questionario-contro-molestie-sessuali/

Tutto ciò senza nessuna reazione da parte dei colpiti.
Quei ventenni che una volta affrontavano le mitragliatrici austriache sull’Ortigara e i panzer tedeschi nei Masuri e che oggi ancora affrontano i carri Gheddafi e di Assad, qui restano paralizzati.
E’ solo diserzione o è tradimento?
Sono stati catturati o si sono consegnati?
Non dicono una parola perché sono già morti o sono morti perché non hanno parole?
.
Noi abbiamo le parole, noi abbiamo un grande racconto di salvezza per le nuove generazioni.
.
Se non vengono ad abbeverarsi a queste fonti non si salveranno dalla Grande Sorella che ormai ha deciso apertamente di controllare i loro occhi per dominare la loro anima.
.
“Dio sia con noi!” pregano quegli atei che sono laici.
.
Ora, fin quando pregano i credenti, la cosa è normale, ma quando pregano gli atei allora vuol dire davvero che…
.
“Uno spacco per domarli,
un decolleté per sedurli,
un profumo per ghermirli e nel buio incatenarli”.
.
RDV

Al2011 8:13 am - 15th Novembre:

Non vorrei fare ripartire le “guerre di religione” tra cattolici e protestanti, mi pare che il periodo della guerra dei 30 anni sia passato da un bel pezzo (per quanto Ratzinger, a differenza dei suoi predecessori che mai si sarebbero sognati di dire una cosa simile, ci abbia messo del suo dicendo che le chiese riformate NON sono vere chiese, e attirandosi gli strali anche di non pochi teologi cattolici, forse farebbe meglio a leggersi un testo che mi pare si chiami Vangelo, dove “un certo” Gesù Cristo ha detto: “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, là sono io”, altro che monopolio della verità della chiesa cattolica!).
E poi ribadisco il concetto, so benissimo che mediamente le giovani generazioni non brillano certo per una frequentazione assidua delle chiese, anzi!

Ma io non stavo parlando di religiosità, stavo parlando di “cultura cattolica” diffusa e peso politico del Vaticano.
Non prendiamoci in giro, sotto questo aspetto il nostro è il paese meno laico d’Europa, quello in cui i politici (di destra, di sinistra, e di centro) sono i più baciapile, quello in cui le donne (caso unico in Europa a parte forse l’Irlanda) hanno una legge sulla fecondazione assistita da medioevo, con l’obbligo di farsi impiantare 3 embrioni alla volta, e quello in cui soprattutto in tv, il peso politico del Vaticano è preponderante, ripeto (visto che nessuno è stato in grado di rispondermi), come mai in Italia in tv non è possibile nemmeno pronunciare la parola PRESERVATIVO?
O andatevi a vedere certi servizi delle Iene, in cui ad esempio anche solo per avere una pillola del giorno dopo (non un aborto), subito dopo un rapporto in cui a lui si era rotto il preservativo, una ragazza gira col fidanzato un ospedale e pronto soccorso dopo l’altro, e nessuno le firma la ricetta, per “l’obiezione di coscienza”!
Come no! Ma sapete poi quanti medici sedicenti cattolici obiettori, poi praticano aborti nel privato?
Guardate, lasciatemi stare, perchè quando vedo questa ipocrisia bigotta (la stessa che ha portato il povero Welby ad essere trattato come una specie di anticristo, senza funerali religiosi [mentre la chiesa Valdese li avrebbe celebrati!], solo perchè aveva chiesto di morire umanamente, senza soffocare, dopo anni e anni paralizzato sulla sedia a rotelle vittima della SLA, mentre sono stati impartiti funerali solenni con la partecipazione di decine di vescovi e preti, ad un prete pedofilo molestatore abitusale di ragazzini e SUICIDA, dopo essere stato scoperto e filmato dalle Iene a molestare un ragazzo, e mentre un assassino criminale, capo della banda della Magliana come Renatino De Pedis, riposa in mezzo a papi e cardinali nella basilica di S, Apollinare a Roma, solo perchè per anni ha unto le ruote, e li ha pagati e ricattati!)
E QUESTA NON E’ IPOCRISIA??????
Ma sapete almeno quanti soldi versa lo Stato alla chiesa cattolica (e subito), mentre le altre chiese aspettano un anno e più anche i versamenti volontari dell’8 per mille dei contribuenti?
E allora, basta, la chiesa cattolica e il Vaticano hanno un potere enorme, riescono perfino ad avere legislazioni fiscali (esenzione ICI anche per fabbricati NON adibiti al culto, come librerie, ed esercizi commerciali a loro intestati) agevolative che qualunque contribuente si sogna!
Lasciatemi stare, che è meglio!!!

cesare 9:28 am - 15th Novembre:

Diciamo AI2011 che anche tu, hai la tua bestia nera sostitutiva cui attribuire i mali del mondo con relative giaculatorie. Serve a poco, ma almeno consola.

Fabrizio Marchi 10:49 am - 15th Novembre:

“Ma io non stavo parlando di religiosità, stavo parlando di “cultura cattolica” diffusa e peso politico del Vaticano”. (Al2011)
Ecco, mi sembra che questo sia il punto fondamentale che, proprio come diceva lo stesso Al, può aiutarci a non far scoppiare una “guerra di religione” al nostro interno…smile
Naturalmente sto scherzando, è ovvio, siamo persone consapevoli e avvedute e il livello del nostro dibattito sta lì a dimostrarlo.
Il primo aspetto che dobbiamo considerare e che ricordo a tutti, è che in questo spazio (cioè quello dei commenti, volutamente libero e aperto a tutte le opinioni, purchè nel rispetto delle regole della civile convivenza e della nostra Carta dei Principi) ci sono diverse sensibilità culturali, filosofiche, politiche e religiose, come è giusto che sia, a mio parere. Di conseguenza è giusto che queste si confrontino, magari anche in modo serrato, e che nello stesso tempo siano in grado di cogliere anche i punti che le accomunano e non solamente quelli che le dividono.
Nel caso specifico, ad esempio, sia i laici (fra cui il sottoscritto) che i cattolici (mi riferisco a quelli che frequentano il sito) hanno diversi elementi in comune: la critica al sistema capitalista assoluto dominante, fondato a sua volta sul concetto di mercificazione totale e totalizzante degli individui (dei corpi e delle anime…), di cui il femminismo, ormai femdominismo, è strumento determinante per la sua autoriproduzione.
Non è poco, e non lo dico per fare opera di mediazione ma perché lo penso realmente.
Ciò detto, è evidente e scontato che fra queste grandi opzioni “culturali” ci siano delle diversità ancora molto grandi (e molto probabilmente tali rimarranno) su temi fondamentali che abbiamo già affrontato in questa sede (lo dico soprattutto per Al che è da poco approdato al sito) quali l’aborto, l’eutanasia, ma anche il modo di concepire la sessualità, il ruolo che ha svolto la Chiesa cattolica in questo paese e nel mondo, anche e soprattutto, come dice Al, sul piano politico. E non c’è dubbio che le responsabilità storiche della Chiesa cattolica, da questo punto di vista, siano enormi. Nello stesso tempo, per onestà intellettuale, dobbiamo anche affermare che, per altri versi, anche le responsabilità storiche dei comunisti, ad esempio, non sono state da meno (chi scrive non è di sicuro tacciabile di anticomunismo…), anche se il loro “regno” è durato molto di meno (70 anni al massimo rispetto ai millenni o quasi della Chiesa cattolica, ma dal punto di vista “qualitativo” non cambia nulla).
Tutto ciò per dire che se dovessimo cominciare ad accusarci reciprocamente:”Tu non hai diritto a parlare perché alle tue spalle hai una storia di massacri, disastri ecc.” non andremmo da nessuna parte perché purtroppo i nostri armadi (e gli armadi di quasi tutti) , che piaccia o no è così, sono pieni di scheletri. Ora, mettersi a fare la gara a chi ne ha di più o di meno non credo abbia molto senso.
Questa non vuole certo essere un’affermazione qualunquista o auto consolatoria nè voglio fare di tutt’erba un fascio, anche perché ci potrebbe essere qualcuno che, legittimamente, potrebbe obiettare:”Parla per te, io non sono mai stato né cattolico né comunista e non ho nulla a che vedere con quegli armadi di cui parli”.
E avrebbe ragione. Una volta, lo ricordo bene, il mitico giornalista Ruggero Orlando, socialista da sempre, fu candidato dal PSI che in quel periodo, tanto per cambiare, era coinvolto uno dei tanti scandali di natura “tangentocratica” che hanno caratterizzato la sua storia ben prima dell’avvento del “craxismo”. E durante una tribuna elettorale, proprio a pochissimi giorni dal voto, Orlando si espresse con queste testuali parole e con quella sua indimenticabile e personalissima gestualità:”Cari amici, ricordate sempre che nella loro storia, e in tutto il mondo, i socialisti avranno mal governato, avranno rubato, avranno preso tangenti, saranno stati degli inetti, degli incompetenti, addirittura dei cialtroni, ma mai, e dico mai, sotto un governo a guida socialista, qualcuno è stato perseguito, o peggio, perseguitato per le sue idee”.
E’ indiscutibilmente vero. E personalmente credo che a quella cultura noi tutti dovremmo abbeverarci, da questo punto di vista, a differenza, a mio parere, di quella liberale classica che purtroppo ha finito per essere, o forse questo era già in fieri nonostante i nostri sforzi per andare oltre, l’ideologia tout court del Capitale che è servita di fatto per coprire gli orrori del colonialismo e dell’imperialismo (inevitabili conseguenze del Capitalismo, e la “quarta guerra mondiale” attualmente in corso lo dimostra, se ce ne fosse bisogno: una spruzzata di diritti civili più femminismo e via libera ai bombardamenti…).
Ma questo non significa affatto che io voglia gettare il bambino insieme all’acqua sporca, come la “cultura” attualmente dominante vorrebbe che facessimo (ma non ci riesce perché anche i più autorevoli intellettuali ed economisti liberali sono stati costretti a rispolverare Marx e ad ammetterne l’ attualità del suo pensiero, dopo un ventennio di sbornia neoliberista, liberandolo finalmente dalla palude e dalle catene del cosiddetto “socialismo reale” o “comunismo storico novecentesco fattosi stato”).
Con lo stesso metro di misura mi permetto quindi di affermare che anche il Cristianesimo (pensiero e opere di Gesù), né più e né meno che il Marxismo, debba essere finalmente liberato dalle catene in cui millenni di potere secolare della Chiesa fattasi stato e religione ufficiale (ridotta quindi a strumento dell’oppressione di classe) lo hanno confinato e deformato. E credo che queste due grandi filosofie positive (ho detto positive, non positiviste), insieme a quell’altra grande cultura laica e libertaria che ha caratterizzato la storia del Socialismo, possano costituire ancora una valida struttura, soprattutto in termini valoriali (ovviamente storicizzandole e concependole al’interno di una dimensione dialettica, è scontato), per una critica radicale dell’esistente, nella fattispecie del Capitalismo globale assoluto dominante a livello planetario che, a mio parere, privo di istanze alternative, sta mostrando la sua natura intimamente nichilista .
Per questa ragione, e torno ancora una volta all’affermazione di Al che ho evidenziato (mi riferisco soprattutto alla saggia distinzione fra “religiosità” da una parte e “cultura” e dimensione politica”, cioè del “potere”, dall’altra) è fondamentale che queste opzioni ideali, filosofiche, religiose (nel senso di recupero della dimensione sacrale e spirituale) si confrontino costruttivamente, pur nella diversità.
Oggi non solo è finalmente possibile ma, a mio avviso, necessario.
Fabrizio

Rino 10:53 am - 15th Novembre:

Al2011, c’è molto di vero in ciò che dici sul potere ed il ruolo della Xsa (come istituzione, struttura etc.) in Italia. Tuttavia trovo alcune osservazioni scentrate e fuori tema.
In Italia ci sono sia i cattolici che la Xsa-istituzione (come altrove ) e in più c’è il Vaticano (che è immerso storicamente nel corpo geofisico dell’Italia, diversamente da ogni altro paese).
Ora i cattolici (cittadini italiani) hanno i loro valori (forse non privi di contraddizioni, al pari di altri però) e come ogni comunità di valori cerca di conformarvi la società. E’ ovvio. La Xsa-istituzione essendo qui più forte che altrove, può far ingrandire il ruolo dei cattolici ben più della loro consistenza numerica e oltre il peso che altrimenti avrebbero nel determinare quindi i costumi e le leggi. A ciò si aggiunge la presenza del Vaticano e a questo punto il peso di entrambe le istituzioni diventa spesso decisivo.
Ma una cosa sono i valori, altro è l’istituzione, altro è l’otto x mille, altro ancora sono i privilegi fiscali etc. etc.. L’otto x mille (e il resto) non ha nulla a che vedere con i valori di cui i cattolici sono portatori. Hai miscelato questioni eterogenee.
Lo scontro sui valori è legittimo ma proprio per questo non può delegittimare la parte avversa che semplicemente ne propone altri, diversi e anche confliggenti. Questa è la dialettica sociale del pluralismo. Altrimenti si deve riconoscere agli altri il diritto di delegittimare noi e il discorso si chiude. Resta solo la forza.
.
Ma da dove eravamo partiti? Dalla questione della “fobia sessuale” del cristianesimo e/o del cattolicesimo, un leit-motiv della polemica anticattolica/anticristiana. Non priva di fondamento, certamente, ma in parte ingrandita ad hoc e in parte persino rovesciata.
Infatti nel caso della prostituzione legale, se in Italia abbiamo avuto (e abbiamo ancora) una forma di semiproibizionismo non lo dobbiamo alla Xsa o ai cattolici. Lo dobbiamo invece alla cultura ed ai valori laici e di sinistra. La legge Merlin che ha causato danni infiniti non è di fonte cattolica.
Il Xmo infatti ha sempre riconosciuto la “debolezza della carne” (per usare il suo linguaggio) ossia la presenza di pulsioni quasi impossibili da controllare, reprimere o sublimare e precisamente in campo sessuale a carico dei maschi. Coerentemente si è costantemente pensato che un male minore dovesse essere ammesso (e magari regolato) per evitarne di peggiori. Riduzione del danno: politica che mi pare estremamente saggia. Invece il velleitarismo idealista della cultura laica progressista ha finto che gli UU (e viceversa le DD) non siano ciò che sono, ha immaginato che i “tempi moderni”, i nuovi costumi (ma siamo nel 1958!) avrebbero reso superabile l’era del sesso a pagamento esplicito. Ha finto, ha sognato, ha immaginato. Ha negato la verità … e ha fatto danni immensi. Agli UU ma ancor di più alle DD.
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Per chiudere, ribadisco la mia opinione: nessuna religione, nessuna ideologia ha lordato il sesso e lo ha crimininalizzato quanto il femminismo. Mai prima di ora su questo pianeta si era proclamato che “ogni coito è uno stupro” e infine che “ogni erezione è uno stupro”. Mai prima d’ora lo sguardo sessuato maschile è stato qualificato reato. Ditemi: quest’inaudito è un fatto o solo una mia opnione? Altro che sessuofobia cattolica…
Il problema dunque non è la pagliuzza che sta nell’occhio del Xmo, ma la trave che sta in quello femdominista.
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Libera nos a malo!
.
RDV (l’ateo che prega)

Alessandro 3:54 pm - 15th Novembre:

Rino: Infatti nel caso della prostituzione legale, se in Italia abbiamo avuto (e abbiamo ancora) una forma di semiproibizionismo non lo dobbiamo alla Xsa o ai cattolici. Lo dobbiamo invece alla cultura ed ai valori laici e di sinistra. La legge Merlin che ha causato danni infiniti non è di fonte cattolica.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Se ricordo bene la Merlin era di sinistra, socialista per la precisione, quindi è vero quanto affermi, ma con ciò non possiamo sorvolare sulle posizioni alla Don Benzi, che tu, Rino, conosci anche meglio di me. Per chi non fosse informato, Don Benzi, oggi defunto, è stato un prete romagnolo, famoso per la criminalizzazione dei clienti di prostitute, apripista di tutti quei sindaci-sceriffi, vedi l’alemanno romano, che hanno fatto della guerra ai clienti “beta” di prostitute un pilastro della loro politica repressiva, salvo poi andare a loro volta a pagare donne in cambio di prestazioni sessuali, oppure, come nel caso di Alemanno, difendere a spada tratta Berlusconi, che come sappiamo si è dato molto da fare in quest’ambito, sia come criminalizzatore di clienti sia come cliente, il che non stupisce affatto conoscendo la straordinaria ipocrisia del personaggio.
Ricordiamo anche il motto cattolico
secondo cui il sesso fuori dal matrimonio risulta peccato, che ancora sopravvive. La Chiesa ha oggigiorno tanti meriti, spesso offre aiuto e conforto ai “vinti” della nostra società, ma rimane sessuofobica, così come lo è, mutatis mutandis, la sinistra, chiaramente influenzata dal virus femminista, che, come sappiamo, opera ovunque possibile per la repressione della lecita sessualità maschile: la stessa campagna contro la “donna oggetto”, la retorica sul “corpo delle donne”,non è altro che una campagna contro la sessualità maschile, che trova soddisfazione anche, a differenza di quella femminile, attraverso l’organo della vista. E mentre la Chiesa è in fondo coerente con le proprie posizioni ideologiche, la sinistra dimostra di non far coincidere la teoria con la prassi: da una parte sostiene la libertà sessuale e critica la morale sessuale cattolica, dall’altro, in nome di una “dignità” molto cattolicheggiante, vorrebbe far scomparire ogni immagine rimandi a una qualsiasi forma di sessualità femminile sgradita alle vere burattinaie di quell’area politica. Per fortuna la Sinistra, così come la Chiesa, non è tutta in questo oscurantismo che si ammanta di “grandi” ideali: per esempio non fa fallire gli Stati e non è poco.

Marco 6:38 pm - 15th Novembre:

@ Rino –
La legge Merlin che ha causato danni infiniti non è di fonte cattolica
@@@@@@@
Rino, considerando che la legge Merlin è del ’58, come si spiega il fatto che dieci anni prima della “rivoluzione femminista”, un parlamento composto quasi esclusivamente da uomini, abbia votato quella legge?
Come è possibile che oltre mezzo secolo fa i politici fossero già assoggettati alla volontà femminile?

Fabrizio Marchi 7:52 pm - 15th Novembre:

Io credo che tutto vada storicizzato e contestualizzato, compresa ovviamente la legge Merlin che appunto risale a più di 50 anni fa (il sottoscritto veniva al mondo nascevo e quella legge veniva promulgata).
Lo spirito che animava i promotori di quell’iniziativa, molto probabilmente se non certamente in buona fede, era quello descritto da Rino. Le conseguenze però, a distanza di 50 anni, sono state quelle che sono state. Oggi lo possiamo serenamente riconoscere. Ma la cosa più preoccupante e inquietante che siamo costretti a registrare è che nonostante gli effetti devastanti sotto ogni punto di vista che quella legge ha provocato (aumento del numero delle prostitute, crescita esponenziale dello sfruttamento, fatturati enormi per la malavita organizzata, insicurezza delle prostitute, criminalizzazione dei clienti, scarsa sicurezza dal punto di vista sanitario, denaro sottratto allo Stato che non può operare un legittimo prelievo fiscale, come avviene in alcuni paesi nordeuropei), si continua a considerarla come un pilastro fondamentale del nostro ordinamento giuridico, quando in realtà ci sarebbero, come abbiamo visto, tante ragioni per rimetterci mano. E la ragione di questa chiusura rispetto alla sola ipotesi di ridiscuterla è tutta nell’ideologia neobacchettona sessuofobica giustizialista femminista e nella subalternità culturale e politica nei confronti di questa (che diventa complicità) da parte di tutti.
Sia chiaro, l’aumento del fenomeno della prostituzione non è dovuto solo alla legge Merlin; sarebbe ingiusto e anche falso sostenere una simile tesi. E’ ovvio che un mondo dominato dall’ideologia ( e soprattutto dalla prassi) sfrenata del profitto e della mercificazione totale non poteva non portare a simili conseguenze.
Oggi sarebbe quindi del tutto legittimo, oltre che saggio e profondamente laico, per tutte le ragioni sopra esposte, prevedere una regolamentazione (e quindi la legalizzazione) del fenomeno. D’altronde abbiamo affrontato la questione, come alcuni di voi ricorderanno, anche con uno specifico editoriale dal titolo “prostituzione: ideologie diverse ma stessa ipocrisia”.
Non c’è dubbio che a fare resistenza, da questo punto di vista, siano un po’ tutti: la “sinistra”, ormai colonizzata dal femminismo, e la “destra”, un po’ per riflesso condizionato e un pò perché una gran parte dei suoi elettori è composta da benpensanti che vogliono “strade pulite e sicure e per i/le quali è “indecente” assistere a certi spettacoli” . Entrambe (destra e sinistra), e qui ha perfettamente ragione Al, preoccupate di non urtare la sensibilità delle gerarchie ecclesiastiche che certamente non hanno la legalizzazione della prostituzione fra le loro priorità…
Come possiamo vedere una miscela di diversi elementi, il cui minimo comune denominatore è l’ipocrisia, come recita il titolo del nostro articolo, di cui è pervasa la nostra società profondamente piccolo borghese, provinciale e perbenista, sia pure, come abbiamo visto, da approcci e punti di vista completamente diversi fra loro. Il problema è che questa ipocrisia non si limita in questo caso a rimanere tale, ma continua a provocare dei danni enormi per tutti.
Fabrizio

Rino DV 8:30 pm - 15th Novembre:

Marco:
>>
considerando che la legge Merlin è del ’58, come si spiega il fatto che dieci anni prima della “rivoluzione femminista”, un parlamento composto quasi esclusivamente da uomini, abbia votato quella legge?
>>
Già…!
Come si spiega che il mio primo incontro con la QM sia avvenuto nell’estate del 1959 quando mi fu detto (era solo l’inizio) che i maschi sono assassini? (avevo 4 anni).
Avevo messo giù un capitolo sul tema nel libro Qmdt, poi l’ho cancellato, riservandomelo per i tempi a venire. Di questo argomento non ho mai parlato. Non ho la spiegazione del fatto, ho appena un principio di spiegazione. Ma ho memoria della sensazione di allora, di quello che esalva dai cuori di DD e UU.
Il fatto è che …le cose sono iniziate prima di iniziare. Molto prima.
Altrimenti non si spiegherebbero né la legge Merlin, né l’esclusione totale del marito (in quanto titolare di diritti) nel dibattito pre divorzio (68-74) o del padre (zero assoluto) nel dibattito pre-aborto (68-78) etc.
Quando io nacqui (1955) era già tutto avvenuto, scritto e filmato. La società industriale avanzata, “Il secondo sesso” della de Beauvoir e “Colazione da Tiffany”. La massa non vedeva ma i cuori sentivano.
Sono i semi che contano. I frutti, beh quelli non ne sono che una banale, noiosa conseguenza.
Il tema è cmq affascinante. Prima o poi ci torneremo.

RDV

Daniele 8:51 pm - 15th Novembre:

Fabrizio
>>>>>>>>>>>
denaro sottratto allo Stato che non può operare un legittimo prelievo fiscale, come avviene in alcuni paesi nordeuropei
>>>>>>>>>>>

http://www.centronline.it/contterninews/18850-prostituta-con-case-e-auto-ma-non-denuncia-nulla.html
TERNI – Un tenore di vita assolutamente inadeguato rispetto a quello che risulta al Fisco. Sicuramente incompatibile con il fatto che questa avvenente donna di 40 anni non ha mai presentato la denuncia dei redditi.

Questa nullatenente, che a sorpresa compra due appartamenti nel giro di un paio d’anni, uno a Terni e l’altro in Campania, e che tiene in garage tre autovetture, una addirittura di lusso, è finita nel mirino delle fiamme gialle. Che hanno passato al setaccio tutte le proprietà della signora e controllato i suoi conti correnti. Svelando l’arcano senza troppe difficoltà. La donna, di origini campane ma da anni residente a Terni, fa il mestiere più antico del mondo. Un mestiere, quello della prostituta, che meglio di ogni altro consente di evadere il fisco con estrema facilità. Anche perché i proventi di questo lavoro non vengono tassati.
Ma questo stipendio esentasse è finito sotto la lente d’ingrandimento della guardia di finanza di Terni, guidata dal comandante Domenico Solfaroli Camillocci, proprio per le leggerezze commesse dalla quarantenne. La verifica fiscale delle fiamme gialle nei confronti della signora si è conclusa in questi giorni. E ha consentito di accertare che la donna, pur avendo di recente acquistato due immobili del valore indicato negli atti di registro di 130 mila euro, non aveva mai presentato alcuna dichiarazione dei redditi. Risultando quindi completamente sconosciuta al Fisco. La signora, che in passato ha collezionato diversi fogli di via obbligatori per attività legate alla prostituzione, ha attirato l’attenzione delle fiamme gialle proprio perché, pur avendo acquistato negli ultimi anni due immobili, non ha mai dichiarato nulla al Fisco. Gli accertamenti hanno consentito di scoprire che la quarantenne era pure cointestataria di tre autovetture. Ricostruito il reddito della donna anche attraverso accurati riscontri bancari, è partita la segnalazione all’agenzia delle entrate.
Che ora presenta alla signora il conto, piuttosto salato, delle imposte evase. Questo è solo il primo di una serie di accertamenti fiscali che saranno fatti incrociando i dati delle donne fermate dalle forze di polizia durante i controlli anti prostituzione. Le fiamme gialle in queste settimane stanno facendo verifiche su alcune donne dell’est per capire se ci sono situazioni di interesse del Fisco. Un modo come un altro per contrastare le attività legate alla prostituzione.
>
Dal Messaggero del 9/11/2011

Daniele 8:53 pm - 15th Novembre:

PS:
>>>>>>>
Le fiamme gialle in queste settimane stanno facendo verifiche su alcune donne dell’est
>>>>>>>
Una di queste ragazze dell’est la “conosco” ed è una fica della madonna…

armando 9:54 pm - 15th Novembre:

Aborto libero, pillola del giorno dopo,. fecondazione artificiale a gogò, embrioni umani da usare o da buttare, adozione per single, matrimoni gay (?), eutanasia. E’ il programma dei radicali. Legittimo, ovviamente, ma sul quale tutte, proprio tutte, le associazioni femministe convergono convintamente. Dice nulla?
armando

Al2011 6:33 pm - 17th Novembre:

Mi sembra che stiamo un po’ uscendo dal seminato, troppa carne al fuoco.
Io dico – per tornare a quanto sottolineato da Fabrizio – solo che questo Paese non ha una vera “religiosità” nè cattolica, nè cristiana (intesa come autentica abnegazione verso il prossimo, a parte una minoranza di persone impegnate nel sociale), ma in genere molta ipocrisia, e una cultura diffusa in cui la Chiesa cattolica è stra-dominante sul piano politico-istituzionale, e ha oltre tutto privilegi non più nemmeno adeguati al sentimento religoso medio e al suo ruolo.
Oggi la stragrande maggioranza dei “cattolici” usano la chiesa per cerimonie come battesimo, comunione, cresima, matrimonio, e basta, per il resto c’è solo la “religione” del consumismo e delle mode mediatiche e culturali dominanti.
Vedo, non a caso, che l’ultimo intervenuto (Armando) ha totalmente deformato anche il senso del mio intervento, volendolo far passare per una specie di “spot” pro-radicali.
Egregio Armando, vai in Svizzera, o Germania, o Francia, Gran Bretagna, Olanda,ecc., dove NON sono al potere i radicali, e dove da secoli le varie religioni hanno la possibilità di convivere e si rispettano pacificamente.
Eppure lì da loro anche in tv si consiglia l’uso del preservativo, onde ridurre il rischio del contagio da aids.
In Italia non è possibile, perchè interverrebbe qualche vescovo, o la CEI, per boicottare l’iniziativa.
Ridicolo poi che Armando abbia utilizzato proprio l’argomento più spuntato, cioè la legge sull’aborto, che anzichè far crescere, ha DIMEZZATO gli aborti, rispetto al periodo delle mammane, tanto care ai cattolici.
E per quanto riguarda “l’eutanasia”, notare come l’ipocrisia bigotta di matrice cattolica italica ha voluto strumentalizzare la questione – che 30-40 anni fa non esisteva! – del rischio dell’accanimento terapeutico, e della violenza su persone ormai prive di possibilità di recupero, condannate a rimanere indefinitivamente attaccate a macchine, per bollarla come eutanasia, “nazismo eugenetico” e altre fesserie.
30-40 anni fa, quando un malato era ormai privo di possibilità di cure, si diceva: “L’hanno mandato a morire a casa, tra i suoi cari!”
e nessuno si accaniva tenendolo attaccato a fili, sonde, macchine, tubi, ecc.
Ed erano proprio i sacerdoti a dire che era ingiusto somministrare cure eccessive e dare ulteriori sofferenze ai malati incurabili, oltre tutto occupando letti, sprecando risorse mediche che potevano essere destinate a malati curabili.
Oggi, la Chiesa cattolica – molto brava ad enunciare principi stupendi su embrioni , ma molto meno coerente quando si tratta di aiutare persone adulte che soffrono – a differenza di 30-40 anni fa, è spietata con chi soffre, purchè sia un povero diavolo, come Welby appunto.
Quando invece papa Wojtyla dice – nei suoi ultimi giorni di vita – “Lasciatemi andare alla casa del Padre!” e chiede di staccare la spina, ah siccome è un Papa, a lui tutto è concesso, per Welby sarebbe eutanasia (dopo aver sofferto anni sulla sedia a rotelle), ma per Wojtyla no!.
Ah ah ah!

Mi veniva da ridere, pensando ai “bei principi” cattolici ricordando che il Vaticano, in quanto proprietario del 20% degli immobili italiani, negli ultimi 5-6 anni, da quando c’è Natzinger,
ha cominciato a buttare fuori dalle case popolari che possiede anche persone disabili, sulla sedia a rotelle, ecc., per rivendere quelle case a catene immobiliari e lucrarci!
Tutto documentato, in tv hanno anche intervistato persone disabili sfrattate dalle case popolari cattoliche.
Oh, ma che bello, chissà cosa gli avranno detto, a quelli sulla sedia a rotelle senza più un tetto? “Eh figliolo, bisogna sempre difendere la sacralità della vita!”
ah ah ah!

Infine, proprio Armando dimostra di avere una notevole confusione tra guasti provocati dal femminismo più becero, e rapporti sani e paritari tra uomo e donna, tra cui anche il sesso ludico e non mercificato.
Qui non si tratta di tornare agli anni ’50, in cui le donne non lavoravano, e dovevano sposarsi per non rimanere “zitelle”, e gli uomini andavano a puttane nei casini, per non “compromettere” le fidanzate che dovevano arrivare “illibate” al matrimonio!
Qui si tratta semplicemente di stabilire relazioni tra uomo e donna realmente armoniche e paritarie, non di iniziare la nuova “guerra dei sessi”!
Oggi una donna che lavora, ed è indipendente, ha tutto il diritto , anzi il dovere!, di poter stabilire una relazione libera, ed anche – se non vuole – di non dovere per forza fidanzarsi o sposarsi, senza temere di essere “etichettata” come donna facile, nè – come accade oggi – tirarsela come una strafica, in ossequio alle mode e ai messaggi, tra cui quello per cui una donna deve cercarsi l’uomo ricco e potente, o darla solo a quello “più in vista” nel suo ambiente, ricercando solo precisi vantaggi, anzichè stabilire rapporti sani e autentici, in cui il sesso non debba per forza essere “finalizzato” a qualcosa o ad ottenere qualche vantaggio.
No ragazzi, mi avete deluso, qui in questo blog c’è troppo bigottismo per poter parlare di relazioni sessuali autenticamente sane e libere tra uomo e donna…

Rino DV 9:24 pm - 17th Novembre:

AL2011
>
No ragazzi, mi avete deluso, qui in questo blog c’è troppo bigottismo…
>
Ciò detto, c’è da prevedere che te ne andrai.
.
In questi anni (e sono quasi 14) quanti ne ho visti andarsene in silenzio o sbattendo la porta, salutando o sghignazzando.
Ridendo della mia (o nostra, a seconda dei contesti) ingenuità, ignoranza, sprovvedutezza.
Delusi perché facciamo solo sterile filosofia o perché non siamo capaci di uscire dal virtuale o perché siamo in pochi, elitari, illusi etc. o perché siamo …troppo di quà o troppo di là. O troppo poco di questo e di quello.
.
Anch’io sono deluso.
Nel luglio del 1998 un’amica, che non c’è più, mi chiese (dopo la pubblicazione di AS.info) : “Quante adesioni pensi che avrai da qui a Natale”.
“Beh…, considerato il malumore che c’è in giro, il numero dei padri separati, il brontolamento sotterraneo che odo da decenni, penso che per Natale potremmo anche essere in 20 o forse in 30”.
.
Beata ingenuità. Siamo in 40-50 adesso.
.
I migliori se ne vanno.
Restano i peggiori.
Noi.
.
RDV

armando 10:33 pm - 17th Novembre:

Caro Al2011, io ho scritto che quelle cose che tu propugnavi sono le stesse dei radicali (che peraltro rispetto molto nonostante condivida quasi nulla) e le stesse sostenute da tutti i movimenti femministi.
E’ vero o no? E se è vero, cosa significa? Solo questo ho chiesto, non altro.
armando

Fabrizio Marchi 11:16 pm - 17th Novembre:

Al, sono all’estero per ragioni di lavoro e ho poco tempo per entrare nel merito (a parte scrivere quelle quattro parole per commentare le castronerie di kernunoos). M riprometto di intervenire in modo piu’ approfondito e con piu’ calma nei prossimi giorni.
Per ora mi limito ad invitarti a non prendere decisioni affrettate. Mi sembra francamente un po’ eccessivo il tono che hai utilizzato nei confronti di Armando nel tuo ultimo post (di cui peraltro condivido in grandissima parte il contenuto), anche perche’ ero gia’ intervenuto proprio alcuni giorni fa per spiegare che nel blog (cioe’ lo spazio dei commenti) ciascuno e’ libero di esprimere le proprie opinioni altrettanto liberamente (abbiamo anche inserito appositamente un avviso ai naviganti in tal senso, proprio per evitare equivoci). Avevo anche spiegato che, al di la’ della linea ufficiale del sito, che e’ quella che si evince dal Manifesto, dagli articoli e dagli editoriali, nel blog ci sono utenti e amici che provengono da esperienze diverse ed esprimono sensibilita’ diverse. Non mi sembra che in questo ci sia nulla di male. Anzi, a me pare un confronto positivo. Non vedo perche’ debba rappresentare un problema. Anche perche’, come puoi notare tu stesso, tutto cio’ non modifica la strategia e la filosofia del sito che e’ saldamente ancorata ai valori e alle ragioni di chi ha deciso di dargli vita.
Ora, noi per primi da sempre esaltiamo il valore della diversita’ e poi non riusciamo ad accettare che ci siano persone che non la pensano nella nostra stessa maniera?
Io francamente, caro Al, non temo questo confronto, anzi, sono talmente presuntuoso, guarda un po’, da pensare di avere gli strumenti e l’esperienza per “creare egemonia”.
E adesso che fai, sbatti la porta e te ne vai perche’ un paio di amici cattolici che intervengono nel blog non la pensano come te (e come molti di noi) su vari argomenti? Perche’ non provi a vederla in modo diverso? Rovescia il parametro e considera il fatto che dei cattolici scelgono di intervenire su un sito dichiaratamente di Sinistra, il cui fondatore non fa certo mistero di essere (anche) un marxista (sia pure eterodosso), e dove gli altri “collaboratori” organici sono comunque uomini che provengono da varie culture di Sinistra alle quali tuttora appartengono.
E tu cosa fai, sbatti la porta e te ne vai? Solo perche’ sei entrato in conflitto con un utente del blog? (o due, non cambia nulla).
Mi sembra una scelta che ha le gambe corte. E se facessi cosi’ anche io? Da quel di’ che il sito sarebbe chiuso. E se tutti facessimo cosi’ dove andremmo? Cosa costruiremmo? Ci vuole molta pazienza, Al, questo non e’ un passatempo, siamo qui per costruire un progetto molto ambizioso, e sono convinto che a questo fine tu possa dare un contributo prezioso. Sei un uomo di cultura e formazione laica e libertaria (e sottolineo libertaria), sii conseguente alle tue idee. Hai uno spazio dove esprimerle liberamente, ti sembra poco? Ci sono altri che non le condividono? E allora? E’ un problema?
Pensaci e non essere precipitoso. In politica ci vuole pazienza ed equilibrio e qui stiamo facendo innanzitutto politica. Come vedi non ci metto nulla a mandare a quel paese soggetti come kernunoos, ma con te e’ diverso.
Calma e gesso.
Fabrizio

Andrea 12:53 am - 18th Novembre:

Al2011
>>
No ragazzi, mi avete deluso, qui in questo blog c’è troppo bigottismo per poter parlare di relazioni sessuali autenticamente sane e libere tra uomo e donna…
>>
Sappi che qualcun altro potrebbe pensare lo stesso di te, ovvero potrebbe trovarti alquanto deludente e permaloso e soprattutto potrebbe giungere alla conclusione che tu sia sostanzialmente un uomo in buona fede, ma ingenuo e plagiato dal femminismo.
Lo scrivo senza alcun intento polemico, ma è quello che penso.

Sandro2 3:29 pm - 18th Novembre:

Riporto un brano tratto dal libro “IL CERVELLO DELLE DONNE”, di Louann Brizendine (2006).

————————————————-

Il grande spartiacque sessuale
Nei maschi, i centri cerebrali correlati al sesso sono circa due volte più grandi delle strutture analoghe nel cervello femminile. In questo caso, le dimensioni sono in parte responsabili delle differenze nel modo in cui uomini e donne pensano, sperimentano e reagiscono al sesso. In parole povere, gli uomini hanno in mente il sesso più delle donne: avvertono una pressione nelle gonadi e nella prostata se non eiaculano spesso; hanno uno spazio cerebrale e un potere di elaborazione di fantasie sessuali doppio rispetto alle femmine. Se nelle donne le emozioni viaggiano su una superstrada a otto corsie, mentre gli uomini si accontentano di una stradina di campagna, i secondi hanno un centro di elaborazione dei pensieri sul sesso grande come un aeroporto internazionale, mentre le donne solo una pista d’atterraggio per aeroplanini turistici. Ciò con tutta probabilità spiega perché l’ottantacinque per cento degli uomini fra i venti e i trent’anni pensi al sesso ogni cinquantadue secondi e le donne una sola volta nell’arco di ventiquattr’ore o al massimo tre o quattro nei giorni più fertili. Il sesso non è proprio la prima cosa a cui pensa una donna, perciò l’uomo deve spesso trasformarsi in abile persuasore. Queste differenze del cervello si manifestano già otto settimane dopo il concepimento, quando nel feto maschile il testosterone stimola la crescita dei centri cerebrali relativi al sesso situati nell’ipotalamo. Durante la pubertà, poi, nel maschio una seconda massiccia ondata di testosterone rafforza e ingrandisce altre connessioni cerebrali, che forniscono ulteriori informazioni ai centri del sesso, nonché al sistema visivo, olfattivo, tattile e cognitivo. Il testosterone, che tra i nove e i quindici anni aumenterà di venticinque volte, alimenterà tali connessioni sessuali, più grandi nel cervello maschile, per il resto della giovinezza.Molte di queste strutture e connessioni esistono anche nel cervello femminile, ma sono grandi la metà. Da un punto di vista biologico, le donne dedicano meno spazio mentale alla ricerca del piacere sessuale e il loro interesse sale e scende seguendo il ciclo mensile del testosterone, mentre i sistemi cerebrali maschili dedicati al sesso scattano ogni qualvolta una femmina compare alla vista.

Al2011 7:47 pm - 18th Novembre:

@Armando…
Ah ah ah, io propugnerei le stesse cose dei movimenti femministi?????
Ma ci sei o ci fai????
Trovami una sola, dico una sola femminista italiana, che non sia mezza lesbica, isterica, rancorosa verso gli uomini, incazzosa e biliosa, triste come un funerale, al 90% anche un cesso di donna, spesso sessuofoba affetta come minimo da dispareunia.
E secondo te io prenderei “donne” così quale esempio di persone in grado di stabilire una relazione sessuale piacevole e gratificante per un uomo????
Secondo te io sarei il tipo che vorrebbe stabilire una relazione con una che segretamente ha lo stesso pensiero di Lorena Bobbit, cioè tagliarmelo (se non fisicamente, quanto meno psiologicamente, la castrazione mentale).
Ma perchè continui a girarci attorno…tu ed io non abbiamo punti di contatto, perchè tu vorresti ripristinare un tipo di rapporto tra uomo e donna da anni ’50, caro alla chiesa cattolica,
mentre a me non va bene nè questo, nè quello delle femministe incazzose, semplicemente aderisco al tipo di rapporto che ha suggerito Paolo Barnard: parità assoluta, con donne che non se la tirino, che non dicano: “O Raul Bova o niente!”, che non temano di essere giudicate zoccole se non hanno un fidanzato o un marito, ma scopano con 1, con 2, o anche con 3-4 amici con cui si trovano bene, come magari facciamo noi uomini.
Punto.
Quanto al resto, fatemi capire, ma chi è entrato qui,invece, che propone? Perchè qui ci sono: a) i puttanieri b) quelli che si fanno seghe mentali e dicono che il sesso ludico è impossibile c) quelli che dicono che biologicamente donne e uomini sono diversi, e non c’è nulla da fare. d) i cattolici che vorrebbero le donne come mogli e madri

E allora vedete che non sono io ad essere permaloso, ma è proprio che non ci prendiamo.
E poi, usciamo da questo provincialismo…
Fabrizio, mi dici di essere marxista, ma ancora ci sono persone che citano quel disgraziato che ha rovinato l’umanità, e ha reso i poveri e i proletari ancora più schiavi?
Ma solo in Italia ci sono ancora marxisti, nel resto d’Europa per fortuna lo hanno rottamato da 20 anni!
Lo dico e lo ripeto, ciò che rovina l”Italia è il catto-comunismo!
Altro che laicità, liberalismo, modernizzazione, meritocrazia, solo assistenzialismo e bigottismo.

Leonardo 8:07 pm - 18th Novembre:

“IL CERVELLO DELLE DONNE”, di Louann Brizendine (2006).
————————————————
Che non spiega perché le donne e la gran parte degli uomini considerano gli abusi femminili sui maschi come una giusta rivalsa delle une su gli altri.

Andrea 8:32 pm - 18th Novembre:

Al2011
>>
Quanto al resto, fatemi capire, ma chi è entrato qui,invece, che propone? Perchè qui ci sono: a) i puttanieri b) quelli che si fanno seghe mentali e dicono che il sesso ludico è impossibile c) quelli che dicono che biologicamente donne e uomini sono diversi, e non c’è nulla da fare. d) i cattolici che vorrebbero le donne come mogli e madri

E allora vedete che non sono io ad essere permaloso, ma è proprio che non ci prendiamo.
>>
Già il fatto che fai riferimento ai “puttanieri, in senso dispregiativo, dice molte cose di te; il sesso ludico è una lecita speranza ma realizzabile in gran parte solo nelle fantasie (maschili); uomini e donne – ti piaccia o no – sono diversi.
Poi è chiaro che esistono i fattori culturali.
Sì, non ci prendiamo, ma permaloso resti.

Andrea 8:37 pm - 18th Novembre:

p.s: una precisazione: io non sono cattolico né musulmano né di nessun’altra religione.
Sono semplicemente un ateo.

Leonardo 9:04 pm - 18th Novembre:

I cattolici ci hanno fregati con la storia dell’uomo che deve lavorare e la donna deve stare a casa e partorire, in più, per tutta la vita, senza possibilità di divorziare. Quindi sopportare certe mogli aguzzine e negriere senza via di scampo, che poi sotterrano il marito morto di infarto ad appena 60 anni, beccandosi la pensione di lui.

Fabrizio Marchi 10:01 pm - 18th Novembre:

Al, a parte il fatto che affermare che Marx sia stato la rovina dell’ umanita’ mi pare un po’ esagerato. A meno che tu non appartenga alla schiera dei sostenitori della dialettica ascendente-discendente da Marx a Pol Pot-da Pol Pot a Marx andata e ritorno. In tal caso alzo le braccia, pero’ ti ricordo che sarebbe come incolpare Gesu’ Cristo per le malefatte compiute dalla Chiesa nei secula seculorum oppure Voltaire per quelle del capitalismo e del colonialismo. Insomma, puo’ anche darsi che questi “tizi” abbiano raccontato un mucchio di corbellerie pero’ addebitargli tutte le colpe del mondo mi sembra francamente un po’ esagerato.
Cio’ detto, sono costretto a constatare che il tuo tono mi sembra sinceramente sopra le righe e anche di parecchio, e non ne vedo oltretutto la ragione. Sbraiti, ridacchi, inveisci e hai un atteggiamento molto aggressivo, non so se te ne rendi conto. Peraltro proprio tu che della fallibilita’ dovresti farne una bandiera, da ultralaico quale sostieni di essere, hai un atteggiamento da superideologizzato e ti esprimi come se avessi la verita’ in tasca, sia nei modi che nei contenuti.
A me pare che tu piu’ che un laico sia un “laicista”. Intendiamoci non sei certo il solo, ne hai ormai tantissimi a farti compagnia. Per rendersene conto e’ sufficiente vedere il modo con cui pronunci determinate parole, quasi come fossero il verbo (del futuro), le sorti magnifiche e progressive dell’umanita’, il nuovo sol dell’avvenir: liberalismo, modernizzazione, meritocrazia.
Io ci andrei piu’ cauto perche’ in realta’, a mio parere, ma il discorso si farebbe molto lungo, questi concetti che hai citato hanno anche il loro rovescio della medaglia, anche se oggi vengono esaltati dalla cultura dominante (che guarda caso e’ appunto liberale e liberista, modernizzatrice e “meritocratica”).
Punti di vista. Ci torneremo. Per ora ti invito ad un maggior spirito di tolleranza. E ammetterai che e’ singolare che sia (anche) un marxista, seppur come ripeto, non ortodosso, a dovertelo dire (a proposito, ti eri dimenticato di quell’anche…smile )
Fabrizio

Rino 8:57 am - 19th Novembre:

Trovo le perentorie e liquidatorie affermazioni di AL farraginose e contraddittorie. Una matassa con decine di bandoli. Perciò non mi ci impiglio.
Siamo questo, siamo quello… non va bene niente. Amen.

Leo.
>
I cattolici ci hanno fregati con la storia dell’uomo che deve lavorare e la donna deve stare a casa e
>
Ma le cose sono andate in quel modo in ogni parte del mondo e sotto ogni religione. E ancora è così dove non è arrivata la società industriale. Quando questa arriva, le DD escono di casa e quasi smettono di fare figli. Ovunque. Anche e soprattutto nei paesi cattolici (e ortodossi).
.
“Andate e moltiplicatevi…” …lo hanno fatto tutti i popoli di tutte le religioni. Anzi si sono moltiplicati di più quelli di culture non cristiane.

“Partorirai nel dolore…” ma anche le islamiche, le indù, le confuciane …hanno partorito nel dolore.
.
Ci torno.

RDV

sergio 10:19 am - 19th Novembre:

Fabrizio, perdonami se te lo faccio notare, ma credo tu sia un po’ troppo tollerante nei confronti di Al2011, ovvero di un uomo non solo ultra-ideologizzato, ma anche presuntuoso e arrogante, che teorizza mondi che possono esistere solo nella sua mente.
Per esempio, pur non essendo neanche io un cattolico (perciò non parlo per partito preso), sono sicuro che il suddetto non si permetterebbe mai di usare certi toni nei confronti di ipotetici utenti islamici e pertanto si guarderebbe bene dal criticare nella stessa maniera il mondo musulmano e le sue usanze…
Quello che voglio dirti è che a differenza di te, questo Al2011 non mi piace neanche un po’, anche perché sono straconvinto del fatto che consideri tutti noi dei poveri “ottusi sfigati”, anche se si guarda bene dallo scriverlo.

sergio 10:36 am - 19th Novembre:

I cattolici ci hanno fregati con la storia dell’uomo che deve lavorare e la donna deve stare a casa e partorire, in più, per tutta la vita, senza possibilità di divorziare. Quindi sopportare certe mogli aguzzine e negriere senza via di scampo, che poi sotterrano il marito morto di infarto ad appena 60 anni, beccandosi la pensione di lui. [Leonardo]
****************
Leonardo, tu sei sempre esagerato, sia nei toni che nella tendenza a decontestualizzare i fatti.
Noto che pure te sei ossessionato dai cattolici e per certi versi sei speculare alle femministe, le quali, come chiunque di noi sa, tendono a colpevolizzare l’intera umanità maschile assolvendo nel contempo tutte le donne. Tu fai il contrario: le donne tutte aguzzine e negriere e gli uomini tutte vittime.
Ma basta, per favore!

Al2011 11:33 am - 19th Novembre:

@Fabrizio
Guarda che io ero entrato qui solo per parlare del “sesso ludico”, e commentare quel che aveva scritto Paolo Barnard (che condivido).
Lungi da me proporre come “sole dell’avvenire”i valori culturali su cui sono state costruite (pur con tutti i loro difetti) tante altre società e nazioni europee . Vi dico solo: andate in altre nazioni europee (non nell’isola che non c’è) e troverete che magari certe cose funzionano molto meglio dell’Italia (altre no), perchè la mentalità non è quella catto-comunista, ovvero buonista, assistenzialista, ipocrita, sempre pronta a punire chi lavora e crea lavoro, ricchezza e innovazione, e a tutelare privilegiati con tessere e sindacati, o clientele, grandi carrozzoni di stato, ecc.
Lasciamo stare Gesù Cristo e le chiese e il paragone con Marx e i suoi epigoni, fino a Pol Pot, per carità!
Ma la realtà è che, mentre il resto d’Europa – che è decisamente più laico dell’Italia, Spagna compresa – si è prontamente liberata da almeno 20 anni dalle tragiche utopie marxiste, solo in Italia ci sono ancora partiti, intellettuali, tesi scolastici, ecc., che considerano il pensiero di Marx il pilastro culturale e politico imprescindibile, anzichè un relitto storico.
Fino al punto di arrivare ad odiare visceralmente Berlusconi (che pure è un politico come tanti, da laico dico che è solo un democristiano con molto carisma mediatico, e poco più) per il solo fatto di essere un “imprenditore” (e come tale per definizione cattivo e pericoloso, in ossequio ai dogmi putrescenti marxiani), senza capire la contraddizione e il ridicolo (lo ammetteva anche Massimo Cacciari, che senz’altro sa usare la sua testa!) di avere adesso al governo un tecnocrate amico di banchieri servi delle multinazionali e della grande finanza e speculatori, che dal 2008 hanno impoverito mezzo mondo, senza pagare mai, ed anzi essendo saldamente al potere, come i supermanagers che mandano in rovina le aziende, e se ne vanno con mega-liquidazioni.
La cultura politica italiana è provincialotta e imbevuta di dogmi cari alle anime belle di sinistra.
Ridicolo poi che un presidente della Repubblica “ex” comunista, quei comunisti che 35-40 anni fa la menavano col rischio dei golpe, di Pinochet, ecc., ora dia il potere ad un governo non eletto, di tecnocrati ammanicati coi banchieri!
ah ah ah!
Ripeto, il buon Cacciari lo ha capito da un pezzo, quando ieri si è messo a ridere vedendo che la sinistra italiana (ossessionata da Berlusconi da 17 anni!) è talmente provincialotta e fuori dal mondo da non capire che dietro la speculazione sui bund-btp ci sono Goldman Sachs (di cui Monti è consigliere), la grande finanza mondiale, gli euroburocrati e le eurolobbies, ecc., altro che i poveri governicchi nazionali, che manco possono più far stampare la moneta!
A questo d’altra parte conduce il fallimentare pensiero marxista di cui è impregnata la cultura politica italiana, e solo italiana!
Ma per non divagare troppo…
Non ho problemi a riconoscere che l’errore è stato mio.
Mi sono sbagliato.
Credevo – leggendo la citazione dell’articolo di Paolo Barnard – che questo gruppo e associazione culturale promuovessero un pensiero un pochino più moderno e innovativo, quanto a rapporti tra uomini e donne.
Tanto per cominciare, questo blog è quasi interamente frequentato da soli uomini.
E già questo è triste e sbagliato, secondo il mio modesto parere.
Non si combattono gli eccessi e le degenerazioni di 35 anni di culturame femminista, creando gruppi di uomini “anti-femministi”.
Non si ottiene nulla con la guerra dei sessi, o con la contrapposizione frontale alle femministe, che peraltro manco ci sono più, oggi il femminismo non è nemmeno un’ideologia militante, ma piuttosto una cultura diffusa.
Semmai sarebbe utile avere uomini e DONNE beta, interessate a stabilire relazioni pacifiche, distese (anche in orizzontale, perchè no? ah ah ah!), positive , di scambio, dialogo, confronto, ma costruttive, non avvelenate o rancorose.
Se invece il leitmotiv in questo blog è quello per cui le donne sono così irrimediabilmente diverse dall’uomo, e la colpa è solo delle donne, mi spiace ma così non andiamo da nessuna parte.

dia 11:57 am - 19th Novembre:

Semmai sarebbe utile avere uomini e DONNE beta, interessate a stabilire relazioni pacifiche, distese (anche in orizzontale, perchè no? ah ah ah!)

… in ogni caso, Al, temo che tu non abbia le carte in regola per entrare nella sezione Umorismo…

Ma concordo che il rischio di creare gruppi di uomini anti-femministi, forse, esiste. Perché esiste un legittimo bisogno di spazi in cui sfogarsi, come scriveva Fabrizio qualche thread fa.

armando 1:02 pm - 19th Novembre:

Al, ma di che parli? ripeto quello che ho scritto.
“Aborto libero, pillola del giorno dopo,. fecondazione artificiale a gogò, embrioni umani da usare o da buttare, adozione per single, matrimoni gay (?), eutanasia”.
E ripeto la domanda: è vero o no che questo programma è stato fatto proprio dal femminismo?
Che poi sia un femminismo lesbico o etero che importa?
Seconda domanda: che c’entrano quei temi con il sesso ludico? Nulla, evidentemente. Ma non io, tu li hai associati.
Su Marx e il marxismo. Sono stato marxista e mangiapreti. Non sono più nessuna delle due cose, il che non mi impedisce di ragionarci sopra, sul marxismo e sui preti, senza sentire il bisogno di rinnegare tutto senza se e senza ma, e di sposare tout court le simmetriche posizioni contrarie.
L’analisi marxiana del funzionamento della società capitalistica è tutt’altro che putridume inutile. Anzi spesso è stata anticipatrice in modo quasi profetico delle tendenze del post-capitalismo moderno, finanziario e astratto anzichè industriale e concreto. Quello che secondo me è sbagliato nel marxismo è la soteriologia, la teoria della salvezza umana tramite il proletariato, la classe universale portatrice in quanto tale della libertà per tutta l’umanità. Il problema è che quando non si è capaci di confrontarsi con i limiti della condizione umana, si cerca sempre una salvezza che faccia fiorire il paradiso in terra. Caduta l’illusione che fosse il proletariato quell’elemento liberatore, ecco che è subito spuntato il genere femminile a sostituirlo. E come prima il proletario aveva sempre ragione perchè era dalla parte della storia, oggi il concetto è stato trasferito pari pari sulla donna. Non c’è nulla da fare. L’umanità è sempre alla ricerca di senso, e il disagio esistenziale che vive la porta di volta in volta a partire per la tangente immaginandosi improbabili paradisi in terra. Ritengo che anche quando si tende ad assolutizzare il concetto di sesso ludico e giocoso e spontaneo, senza considerare le diverse pulsioni che del sesso fanno parte, si scivoli nella stessa direzione. Magari, ma nell’essere umano il conflitto è costitutivo, impossibile a eliminarsi. Quello che possiamo fare è cercare di non renderlo distruttivo, smettendo di credere ai paradisi realizzati che, detto per inciso, assomigliano molto alla voglia di regressione verso la perfetta fusionalità del feto con la madre. Gli uomini adulti e autonomi si confrontano con la realtà, non fuggono in paradisi onirici.
In ogni caso rimane assolutamente vero che è questa società del capitale che conferma, anzi lo porta al massimo, il concetto marxiano di alienazione e di reificazione.
Sui preti. Non sono più, dicevo, un mangiapreti, il che non mi impedisce di riconoscere che la Chiesa è stata sessuofobica, che c’è stata e in parte c’è tutt’ora una pericolosa commistione col potere, e tutte le altre magagne di cui si parla spesso. Ma rimane vero che la chiesa ha tenuti fermi alcuni capisaldi antropologici in cui non esito a riconoscermi, come ad esempio la difesa della dignità e della libertà di ogni persona umana dal concepimento alla morte, che ritengo la sola declinazione di umanesimo capace di avvicinarsi anche alla giustizia sociale possibile senza tarpare le ali alla creatività dell’individuo, e contemporaneamente sottrarre al dominio del capitale i momenti fondamentali della vita di ciascuno, la nascita e la morte. Perchè è innegabile che con fecondazione artificiale, clonazione, eutanasia, anche quei momenti, anche quel campo ricada sotto il dominio del capitale e venga così inserito nel circuito della sua riproduzione allargata. Lo hanno capito gente come Tronti e Barcellona, non lo hanno capito il resto delle sinistre progressiste e antagoniste, e neanche le destre moderniste, scientiste e laiciste.
Questa è la vera posta in gioco, enorme. Di fronte alla quale attardarsi in recriminazione (magari anche giuste) contro la Chiesa, confondere la validità di certi principi coi limiti, la fragilità, e le debolezze umane, è davvero riduttivo. Allo stesso modo è riduttivo e sbagliato confondere le immani tragedie del comunismo con alcune intuizioni di Marx e prendere le prime a pretesto per delegittimare anche le seconde. Non è un modo laico di ragionare, e soprattutto non è il modo migliore per cercare non LA VERITA’ e LA FELICITA’, ma una direzione di ricerca e di orientamento plausibili.
armando

Daniele 1:15 pm - 19th Novembre:

Al2011
>>>>>>>>>>>
Guarda che io ero entrato qui solo per parlare del “sesso ludico”,
>>>>>>>>>>>>
S’era capito, infatti degli altri argomenti, tipo quello dei morti sul posto di lavoro, non te ne frega assolutamente nulla.
>
Al2011
>>>>>>>>>>>
Non si ottiene nulla con la guerra dei sessi, o con la contrapposizione frontale alle femministe,
>>>>>>>>>>>
Vallo a spiegare a quelle decerebrate che hanno promosso tale guerra, non a noi.
>
Al2011
>>>>>>>>>>>>
oggi il femminismo non è nemmeno un’ideologia militante, ma piuttosto una cultura diffusa.
>>>>>>>>>>>
Lo sappiamo, pensa che un uomo che scrive in questo blog ci ha pure scritto un libro, oltre sette anni fa.
>
Al2011
>>>>>>>>>>>>>
Se invece il leitmotiv in questo blog è quello per cui le donne sono così irrimediabilmente diverse dall’uomo, e la colpa è solo delle donne,
>>>>>>>>>>>>
Le donne sono diverse, più che sicuro, se così non fosse non staremmo qui a scrivere fiumi di parole e soprattutto non bisognerebbe “forzarle” a fare quello che per noi uomini è naturalissimo fare.
Certo, in tutto questo c’entra molto anche la cultura dominante, e chi lo nega? Ma pensare e propagandare la tesi che sia solo dovuto alla società e all’educazione ricevuta è veramente ridicolo, perché noi esseri umani ci portiamo dietro una storia evolutiva lunga milioni di anni, che per forza di cose ha plasmato la nostra mente e la nostra sessualità.
Pertanto non bastano certamente delle “operazioni culturali” decennali a modificare radicalmente e bruscamente quel passato.
Sennò, figurati… stai a vedere se a me non piacerebbe relazionarmi con delle femmine in grado di vivere la sessualità in maniera diversa e senza tante seghe mentali, senza doverle stare a corteggiare ogni volta, a pagargli cene e regali, solo per farci una cazzo di scopata, che per me (e non solo per me) equivale al mangiare e bere. Sapessi quante volte mi sarebbe piaciuto essere “rimorchiato” da qualcuna… Ma siccome per tutta una serie di motivi, sia naturali che culturali, questo non è possibile, a quel punto è molto meglio scopare la rumena fica di turno. Perlomeno non devo starmi a rompere le palle ogni volta.
Ah, per tua informazione sono stato pure fidanzato, ed ho avuto numerose brevi relazioni (sudate) con donne più adulte (all’anagrafe…) di me, sia separate che divorziate.
(Ho quasi 32 anni).

Leonardo 1:51 pm - 19th Novembre:

sergio:
Leonardo, tu sei sempre esagerato, sia nei toni che nella tendenza a decontestualizzare i fatti.
Noto che pure te sei ossessionato dai cattolici e per certi versi sei speculare alle femministe, le quali, come chiunque di noi sa, tendono a colpevolizzare l’intera umanità maschile assolvendo nel contempo tutte le donne. Tu fai il contrario: le donne tutte aguzzine e negriere e gli uomini tutte vittime.
Ma basta, per favore!
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Io sono nato e cresciuto in Italia e da bambino sono stato indrottinato dalla religione cattolica, cosa che non ho chieto io. Detto questo, detesto tutte le religioni e sopratutto gli islamici per via del loro estremismo.
Sì, sono esagerato. Siamo su una palla che ruota attorno ad un’altra palla di fuoco, sperduti nell’universo. Siamo nati indifesi ed in balia completa degli eventi: Un poppante cosa può fare se un adulto vuole sbatterlo in faccia al muro? Perché ci ripugna la pedofilia?
La razza umana è nata completamente ignorante su come è fatta la terra, l’universo, della sua condizione umana e del proprio corpo (Leonardo Da Vinci sezionava i cadaveri e studiava l’anatomia, lasciandoci i sui studi disegnati) Non è esageratamente malefico tutto ciò?
———————————————————————I
Rino:
cattolici ci hanno fregati con la storia dell’uomo che deve lavorare e la donna deve stare a casa e
>
Ma le cose sono andate in quel modo in ogni parte del mondo e sotto ogni religione.
—————————————————————-
La natura è quella che è, e a me fa schifo, come pure le religioni che nascono dalle menti umane. Ma se qui vogliamo il sesso ludico, bisognerà pure contestare queste religioni e leggi che favoriscono il dono maschile e sopratutto l’egoismo femminile.

Al2011 1:58 pm - 19th Novembre:

@dia
guarda, per battere in umorismo i personaggi che scrivono qui, credo che anche Morticia Addams, o Sergio Endrigo, sarebbero più che sufficienti!
Una risposta a Cesare, che se la prendeva sopra con “i protestanti”, e scriveva che i cattolici “non si sono mai sognati di trasferire il sesso nel codice penale”
ahahahah.
ahahahhah
ahahhahhahah
Sì, è vero come umorista questo li batte tutti!!!
E il reato di “adulterio” (presente nel codice fino a pochi decenni fa, e per cui Coppi fu condannato, e la sua convivente arrestata?) secondo te chi lo aveva voluto?
E le coppie di conviventi additate come “pubblici concubini” dal vescovo di Firenze, negli anni ’50?
E il “delitto d’onore”, secondo cui un uomo tradito dalla moglie la poteva accoppare, cavandosela con pochi anni, mentre se lei lo avesse fatto non succedeva nulla, da quante dozzine di governi dc è stato lasciato nel codice penale?
Nel 1973, ero un ragazzino, un’insegnante nella mia scuola media venne denunciata dal prete solo perchè aveva tenuto un corso di educazione sessuale.

Ah ah ah, è vero dia, io non posso competere con uno come Cesare in quanto a battute da far scompiscerare!!

Infine, un’osservazione a Sergio.
Tra i motivi per cui detesto la sinistra italiana e il pensiero marxista, c’è anche quello per cui sono tolleranti con gli islamici, anche quando massacrano le donne che seguono i costumi occidentali.
Hai sbagliato obiettivo, con me.

Rino DV 6:27 pm - 19th Novembre:

AL2011
Il tuo odio contro il Xmo ti rende tanto cieco da fare affermazioni tali da renderti illeggibile.

>
E il reato di “adulterio” (presente nel codice fino a pochi decenni fa, e per cui Coppi fu condannato, e la sua convivente arrestata?) secondo te chi lo aveva voluto?
>

Il reato di adulterio è esistito ovunque e sempre. Diversamente valutato e diversamente punito, è esistito anche presso tribù di cacciatori-raccoglitori.
E anche là le DD partorivano con dolore… Etc etc.

Sei sicuro che la tua conoscenza della storia, del diritto comparato, dell’etica comparata, della storia delle religioni, dell’antropologia, dell’etnografia, della psicologia sociale, dell’etologia umana etc etc. siano tali da permetterti di fare simili affermazioni?
Da consentirti tanta sicumera?
Non ti sarebbe più confacente un approccio moderato e dubitativo?
Adottalo, non hai che da guadagnarci.

RDV

Al2011 6:50 pm - 19th Novembre:

@Daniele
se vuoi possiamo parlare anche di morti sul lavoro, mafia, disoccupazione, immigrazione, integrazione, ecc., ma non vedo perchè ne dovrei per forza parlare con te, o con altri e proprio su questo sito e in questa sede.
Abbi un po’ di rispetto per gli altri, e non arrivare a conclusioni affrettate. Che ne sai tu che non mi sia occupato (anche professionalmente) di infortuni sul lavoro?
@ Sergio

a un certo punto sopra hai scritto
quote”
questo Al2011 non mi piace neanche un po’, anche perché sono straconvinto del fatto che consideri tutti noi dei poveri “ottusi sfigati”, anche se si guarda bene dallo scriverlo”
unquote

Eh eh eh, sei un grande, questa sì che è una fantastica : “accusatio non petita”! un assist clamoroso!

Veramente io non l’ho detto, ma se sei tu a pensarlo, ok, si vede che sarà così! ah ah ah.

No, adesso ho capito cosa non va in questa impostazione (di questo sito e movimento)
Qui siamo a livello dello spogliatoio maschile, della squadra di calcio, del club per soli uomini, ecc., dove gli aderenti formano un club esclusivo, che se le suona e se le canta, e dove alla fine fioriscono i “miti” e le deformazioni della realtà.
In questo caso il “mito” è quello delle “femministe”, che molti qui identificano ormai con qualsiasi donna, ormai vista in modo minaccioso e ostile.
Non è così, e ci tengo a dirlo.
Il problema maggiore in Italia -diciamocelo! – non è che le donne siano così “irraggiungibili” da giustificare l’andare a puttane (che è una schifezza), nè che siano tutte o quasi ostili e rancorose col genere maschile.
Questo purtroppo avete finito per pensarlo voi, anche perchè in questo blog poi le donne scappano, non esiste quasi alcun confronto con loro, e c’è una cupezza e pesantezza esagerata.
Io ho letto un intervento sopra di una forumista marchigiana (mi pare Maria) che diceva giustamente che poi, anche nel suo ambiente, le capitava di vedere persone di ogni tipo e condizione che instauravano rapporti di ogni tipo (dal sesso occasionale, alla “trombamicizia”, al fidanzamento, alla convivenza, al matrimonio, ecc.). E non erano divi, o veline, o “VIP”, erano operai, impiegati, studenti, ecc.
No, il problema di oggi, semmai, è che sia uomini che donne sono molto più viziati ed individualisti di 30-40-50 anni fa, quindi sia per uomini che per donne è più facile cadere vittima di modelli mercificati(l’uomo “importante” che ti dà vantaggi sul lavoro, la bella gnocca più giovane di 20-30 anni, ecc.).
Ed era a quello a cui mi riferivo citando il film “Pretty woman2 e quel modello.
Ma per il resto, non vedo la ragione per cui si debba instaurare un tipo di rapporto con le donne in cui – come si fa qui – le si debba vedere come minacciose che stanno lì solo a cercare di castrare l’uomo.
Perchè è vero che se andate in un certo ambiente, magari trovate un bel po’ di stronze che se la tirano, e trattano gli uomini come zerbini.
Ma – come ha giustamente fatto notare anche Maria – per una stronza che ce l’ha con gli uomini, ne trovate magari un’altra (anche bella, ma voi credete che le donne belle non abbiano problemi? Io a 26 anni avevo una fidanzata bella, e aveva mille insicurezze e bisogno di rassicurazioni) che invece in quel momento sta cercando un uomo, magari senza necessariamente pensare al “Brad Pitt” (anche se ce ne sono tante così)

E poi, chiariamoci un po’ con questo concetto di “sesso ludico”.
Ciascuno può pensarlo come vuole. Magari per uno è “sesso ludico” quando ci esci due-tre volte e lei ci sta una volta e poi basta, per un altro lo è se, dopo aver passato 2-3 mesi a correrle dietro (magari solo perchè all’inizio non è così facile capirsi e c’è diffidenza) poi lei diventa disponibilissima solo con te, per mesi e mesi.
Ma quello che però mi pare chiaro è che, con questa pesantezza, sfido che poi le donne scappino da questo blog.
Siete voi che sbagliate, perchè uno che di donne se ne intende sicuramente, il “Califfo”, alias Franco Califano, ha detto giustamente che con le donne non valgono le teorie, le teorie magari servono al politico, o al sociologo, poi ogni donna è diversa dalle altre, come ogni uomo e diverso dagli altri.
E ogni donna ha esigenze, aspettative, desideri, che un uomo dovrebbe capire.
Poi non puoi piacere a tutte le donne (ridicoli quei libri che vorrebbero insegnare “l’arte della seduzione), ma nemmeno pensare che tutte le donne siano lì ad aspettare di incasinare gli uomini.
Insomma, Sergio, un po’ hai ragione, la parola “sfigato” non dovrebbe significare “sfortunato, poco attraente”, ma letteralmente “senza donne” (= senza una figa accanto).
E allora, a me pare che qui un po’ troppi uomini stiano usando il pretesto della “cattiveria” e scarsa disponibilità delle donne di oggi (poche o tante), come alibi per adagiarsi nei loro problemi e nelle loro incrostazioni, e mettersi l’etichetta mentale di “sfigati”.
Mi viene in mente una storia, di un noto attore inglese come Peter Sellers, che diceva che lui aveva avuto molte donne (anche senza essere mai stato bello) anche quando era povero e sconosciuto, perchè ci sapeva fare e aveva fascino.
Ho sentito una storia analoga a proposito di John Kennedy.
Lui da giovane era sicuramente ricco e piacente, ma un giorno un suo amico “sfigato” gli disse che lui rimorchiava solo perchè era ricco e usciva con le belle auto.
Allora si scambiarono i ruoli: Kennedy prestò l’auto bella al suo amico, e uscirono insieme scambiandosi anche i nomi ad un appuntamento al buio (lei sapeva che Kennedy era “il figlio dell’ambasciatore, ma non l’aveva mai visto prima).
Ma anche così, l’amico che ora aveva l’auto di lusso, e il nome Kennedy sa spendere, NON rimorchiava, la ragazza con cui avevano appuntamento poi si rivolse a Kennedy, e snobbò l’amico con l’auto di lusso.
Insomma, che oggi ci siano donne che se la tirano, che cercano il riccone, quelle che detestano gli uomini, le pallose, le post-femministe, i padri separati che dormono in auto, o mangiano alle mense Caritas, però non mi pare che ciò giustifichi nè l’andare a puttane, nè il formare movimenti di soli uomini in contrapposizione alle donne.
Sapeste quante ne incontro, di donne che NON amano affatto le altre donne, sul lavoro e non solo, e si trovano meglio con gli uomini.
Oggi uomini e donne, a differenza di 30-40-50 anni fa, hanno comportamenti, interessi, lavori, ecc., molto più simili, quindi hanno 100 volte più possibilità di dialogare, se sono intelligenti e non infantili.
Poi, fate pure come volete…il mondo è bello perchè è vario.
Saluti a tutti.

Rino DV 6:59 pm - 19th Novembre:

Vedo ora che Al2011 non solo odia il Xmo, ma anche i comunisti e Marx. O meglio i “comunisti” e “Marx”. I “comunisti” nella versione post-comunista (=tutti gli oppositori dell’ex capo del goevrno) e “Marx” di cui ovviamente non ha letto una riga.
E imparo che l’ex capo del governo è nemico del capitalismo mentre i suoi nemici “comunisti” sono amici dei banchieri.
E’ passata una settimana da che l’ex capo del governo ha mollato momentaneamente la presa affinché altri facessero il lavoro sporco (con il consenso dei “comunisti”) e già si vede che si presenta come paladino dei turlupinati, difensore della sovranità nazionale (che non esiste dalla guerra di Grecia) nemico delle caste, dei Poteri Forti (e infatti chissenefrega infatti dei poteri deboli…) della finanza internazionale, dello strozzinaggio mondiale sui debiti nazionali (creati dalla banda del buco che inizia con il suo amico Craxi nel 1982 – debito al 60% ora al 120) . Un paladino dei disoccupati (“Senza lavoro? Che si diano da fare” disse un anno fa, insomma “Che mangino brioches”)) etc. etc. Cosa poi l’ex C.d.G. abbia fatto per contrastare il femdominismo è noto a tutti noi. Ma ovviamente non a te.
.
Questa è la prima volta in 14 anni che mi permetto di parlare di politica in uno spazio del Momas.
Regola che io ho sempre rispettato.
Ma leggere qui il peana – indiretto – ad uno dei responsabili del disastro imminente, ad uno che per giunta ha pestato sugli uomini e sugli uomini di basso rango più di molti altri, mi impone questa eccezione.
.
A tutto c’è un limite.

RDV

luigi corvaglia 7:12 pm - 19th Novembre:

@ Al2011
Per interloquire produttivamente con altre persone, vieppiù se sconosciute, bisognerebbe imparare a mettersi nei panni dell’altro/a, comprendere che nessuno ha la verità assoluta, ma che ognuno potrebbe custodirne un frammento.
Io la chiamo empatia e guarda caso è una caratteristica che molte ritengono precipua del loro sesso, cosa che a me fa molto ridere.
Però nel tuo caso ci hanno azzeccato in pieno. 8)

Alessandro 7:35 pm - 19th Novembre:

Al: Tra i motivi per cui detesto la sinistra italiana e il pensiero marxista, c’è anche quello per cui sono tolleranti con gli islamici, anche quando massacrano le donne che seguono i costumi occidentali
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Scusami, tu detesti chi manifesta tolleranza religiosa? Sul fatto che la sinistra italiana sia tollerante verso le violenze sulle donne islamiche quando a commetterle sarebbe una persona di relgione islamica, sei davvero fuori strada. La sinistra italiana ha appoggiato una guerra, quella in Afghanistan, uno dei crimini più orrendi degli ultimi anni, per porre fine proprio alle violenze contro le donne del luogo, a volte vere a volte no.
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Tanto per cominciare, questo blog è quasi interamente frequentato da soli uomini.
E già questo è triste e sbagliato, secondo il mio modesto parere.
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Questo non è certamente imputabile ai frequentatori del sito-blog. Se le donne non sono interessate a confrontarsi in maniera aperta e scevra di pregiudizi su questi argomenti, non ci possiamo far nulla.
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Non si combattono gli eccessi e le degenerazioni di 35 anni di culturame femminista, creando gruppi di uomini “anti-femministi”.
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Va bene, e invece in che modo si dovrebbe procedere secondo te?
Tu stesso hai parlato spesso delle donne italiane come di una “profonda delusione”. Sai che anche questa è un’affermazione profondamente anti-femminista?

sergio 8:11 pm - 19th Novembre:

X Al2011
1) Bravo, continua pure a ridere, se questo ti fa stare meglio.
2)Per quanto mi riguarda non credo affatto che “tutte le donne” siano minacciose e ostili. Di certo, però, non sono nemmeno tanto “simpatiche e disponibili”, parlando sempre a livello generale. Perciò non sei certamente te a dovermi dire che “Non è così, e ci tengo a dirlo.” Scendi dal piedistallo.
3) Io non sono qui per “conoscere delle donne”, anzi, non me ne frega assolutamente niente.
Io sono qui solo per dire la mia in merito a certe questioni. Punto.
4) Uno che parte dal presupposto che debbano essere sempre gli uomini a “capire le donne” – quindi a “saperci fare” – e prende come metro di riferimento un dinosauro come Califano, psicologicamente schiavo delle donne, mi ha già detto tutto di sé.
5) Non vado a puttane, benché in passato ci sia stato qualche volta (per ragioni che non devo certamente spiegare a te), perché ho serie difficoltà a farmelo venire duro. Nonostante ciò non derido né disprezzo – come fai tu – quelli che per vari motivi le frequentano.
In questo ha perfettamente ragione Luigi quando afferma che l’empatia non è certamente una tua qualità, come non lo è da parte di tanti altri uomini nei confronti degli altri uomini (ed anche questo è stato più volte evidenziato in passato dai “vecchi” del momas).

cesare 8:28 pm - 19th Novembre:

AI2011
Il mio riferimento è alla concezione cristiano/cattolica secondo cui non è compito di Dio comminare la galera, da cui deriva anche che la violazione della norma sessuale è ascritta alla categoria del peccato ovvero della violazione interiore della norma e alla riparazione interiore. Le applicazioni storiche in contrario a mio parere appartengono a quello che di volta in volta e in modo diverso le esigenze della “città degli uomini” hanno richiesto e imposto e alcuni cattolici a loro modo interpretato. Non entro pertanto nel merito delle scelte che nel secolo scorso hanno caratterizzato le scelte legislative della DC anche se penso comunque si possa fare una differenza tra il sesso e il matrimonio: è una istituzione come le altre le cui regole sono secondo i tempi variamente cogenti.
In ogni caso qui scrivo e leggo per chiarirmi le idee il che significa che considero questo spazio un momento di collaborazione e proprio a tale fine. Quanto al farti ridere, ridere fa bene e vista la condizione maschile oggi è un privilegio.

Leonardo 8:36 pm - 19th Novembre:

Se c’è una cosa da rispettare è la diversità, senza che uno imponga la propria veduta del mondo sugli altri, per questo al mondo non c’è mai stata pace. Ma se bisogna andare contro le donne e il pensiero dominante lo si fa, rispettando l volere di tutti: chi la vuole rossa, chi la vuole mora, chi la vuole racchia, chi la vuole mantenere, chi vuol farsi mantenere (questa la vedo dura). I gusti sessuali e le ideologie sono infiniti. La religione non li ammette perché vuole un unica verità, cosi come le femministe; ed è guerra.
Amen

Rino DV 8:45 pm - 19th Novembre:

Questo 3D si titola ” Sono andato a puttane” perciò il post che invio è fuori tema. Tuttavia lo invio prendendo la palla al balzo dalle affermazioni in toto politiche di AL2011.

L’ho scritto forse un anno fa. Non tratto di QM ma attiene al tema sollevato dal citato AL2011: la finanza internazionale, il debito pubblico e i responsabili (sul versante interno) Ovviamente i numeri sono cambiati: in peggio.

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Come costruire un disastro.
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Per quel che vale, esprimo una mia valutazione su Bettino Craxi che in sintesi è estremamente negativa, direi liquidatoria. Ciò non sulla base dei miei principi (sarebbe assurdo farlo) ma dei suoi, espliciti e impliciti.

Era socialista, nel senso che aveva la tessera di quel partito e ne fu capo. Socialista a parole. Ora, da un socialista non ci si aspetta(va) certamente la Rivoluzione Proletaria o …l’adesione al Patto di Varsavia (e nemmeno la semplice uscita dalla Nato). Ci si poteva/doveva attendere una pratica riformista di tipo socialdemocratico. Bene, mi si indichi una sola scelta politica reale (non verbale, reale) che egli abbia fatto in quella direzione. Cosa ha fatto Craxi per le masse, o almeno per i ceti medio bassi (sua dichiarata, ma in sostanza falsa, base elettorale)? Nulla. Era un “decisionista” ma cosa ha deciso di “socialista”, ossia di socialdemocratico? Assolutamente nulla. Peggio. Valga questo esempio.
Un giornalista gli chiese: “Come mai le vittime dei pirati della strada non ottengono risarcimenti?” “Ci siamo dimenticati di provvedervi in sede legislativa”. Niente male per un “socialista”. Il quale però non “dimenticava” di andare a cena ad Arcore quasi ogni lunedì, né “dimenticò” di rientrare precipitosamente in Italia per firmare una decreto illegale a salvataggio di Rete4 etc.. “Dimenticò” invece sempre di pagare una cena a qualche muratore, benché all’epoca nei cantieri ci fossero ancora operai con la tessera del suo partito e qualche vedova (di muratore) che ostinatamente votava per gli eredi della “Spiga” (come richiesto dal defunto).

Fu all’epoca dei suoi governi (e del CAF) che il debito pubblico italiano balzò dal 60% a quasi il 100% del Pil, cosa significhi questo forse non è chiaro. Significa che ogni anno 150.000.000.000.000 di lire devono essere pagati in interessi. Capiamoci: non per reintegrare il debito in scadenza (che ammonta a tre milioni e mezzo di miliardi e che non verrà pagato mai), ma solo per gli interessi. Stiamo parlando di oltre 3.000 euro l’anno per famiglia, da gettare nel nulla (nelle casse delle società finanziarie globalizzate) per sempre. Se va bene. Se invece va male sarà la zavorra che porterà il paese al disastro (perché l’Italia non la può “salvare” nessuno). Ciò dipende ovviamente da varie cose, ma soprattutto dalle scelte di Gold-sachs, S&P, Moody’s, Soros e compagnia bella. Resta il fatto che ca. il 17% delle imposte se ne va in fumo. E così sarà con qualsiasi governo che …non riesca a portare l’Italia su un’altra galassia. Certo, si tratta di effetti di una politica generale, di cui molti sono stati responsabili, ma Craxi più di altri, se è vero che fu il politico più influente degli anni ’80 “il decisionista”. Così, mentre il suo socio Cirino Pomicino (lo “sportello Pomicino”) liquefaceva le casse pubbliche a carico delle generazioni future (oggi viventi) egli proclamava “La barca va!” Certo, ogni padre di famiglia può far andare la barca a gran velocità con quel sistema (andando dalla banca B a chiedere soldi per pagare gli interessi alla banca A). Quando ci si chiede perché altrove ci siano risorse che qui mancano (per sanità, ricerca, scuole, strade, ospedali etc.) la causa fondamentale è in quella politica folle, di pura demagogia, di perfetta irresponsabilità: una politica demenziale che ha dilapidato una fetta enorme del futuro delle nuove generazioni. Cioè del presente. Zavorra senza rimedio con qualsiasi governo, con qualsiasi politica futura, perché – finché l’Italia resta sul pianeta Terra – gli interessi dovranno essere pagati. Anche col governo …Vendola.

E’ troppo dire che si è trattato di una politica criminale? Andavo alle elementari quando l’Italia era povera, ma la carta igienica c’era e le supplenti venivano pagate (avevano anche le ferie). Adesso l’Italia è ricca, ma la carta igienica la devono portare da casa e le supplenti sono pagate per 3 mesi su 6 (e senza ferie). Certo, i motivi sono molti, ma quello è primario.

In quanto socialista egli avrebbe dovuto togliere qualcosa a chi ha di più per dare a chi ha di meno (o sbaglio?). Invece – ad es. – ha mantenuto e incrementato i privilegi delle dipendenti pubbliche della classe media con la folle politica delle baby-pensioni, di cui ovviamente hanno goduto (e godono per sempre) quelle che poterono scegliere: non la bidella moglie del manovale precario, ma la maestra moglie del prof, la professoressa moglie del medico, l’impiegata moglie del commerciante, la dirigentina moglie dell’imprenditore. E i muratori? Perché non abolire le pensioni baby alle impiegate per anticipare e aumentare quelle dei muratori? Beh, non pretendiamo che un socialista si occupi degli operai.

La celebrata “autonomia” dal PCI. Un tema politico (meglio dire: propagandistico) privilegiato di Craxi fu quello della c.d. “autonomia” dal PCI nel senso che prima di lui il PSI ne sarebbe stato subalterno e ne avrebbe subìto l’egemonia. Sul piano culturale non c’era cmq nulla da fare . La superiorità del PCI qui era fuori discussione (non potevano certo bastargli un Baget-Bozzo e un Ferrara). Sul piano delle scelte reali e delle alleanze governative quella “sudditanza” non aveva cmq impedito al PSI di entrare nei governi DC sin dal 1963. “Autonomia” fu uno slogan che servì solo a mascherare il progressivo abbandono del riferimento ai ceti medio-bassi per seguire (inseguire) il ceto medio “modernizzato”, americaneggiante, quella gens nova che poi sarebbe passata in forze a Forza Italia insieme a tanti leader e intellettuali (Baget-Bozzo e Ferrara etc.).
Non riesco a vedere nulla di socialista in questa “autonomia”. Ci vedo altro.

Sigonella: sì, fu un moto d’orgoglio ed una prova di indipendenza nazionale (mai più vista) e persino sospetta (Almirante ne fu entusiasta). Cmq – con tutti i limiti – fu un fatto positivo di cui dargli atto (se l’indipendenza è un valore…) e di cui oggi gli danno atto tutti (compresi quelli che non hanno nulla da ridire sui meno remoti sequestri operati dalla CIA, né su altre prevaricazioni del Grande Alleato: vedi tragedia del Cermis impunita a priori).

La corruzione e le tangenti furono (e sono) un problema di moralità civica e di efficienza più che economico (giacché alla fine è una girata contabile interna), benché sia stato quello l’inghippo che lo travolse e cmq non esclusiva del PSI, questo è certo.

Lascio stare il “Nuovo concordato” con la demagogica trovata dell’Otto x mille (era molto più serio il sistema precedente) e tutto il resto, politica praticata scavalcando persino la DC con l’introduzione dell’ora di religione nientemeno che alla scuola materna o il tema della c.d. “modernizzazione” (certo, abolì il “Ministero per la Riforma Burocratica”, l’unica riforma che quel ministero fece…) e non parlo della criminosa politica di appoggio alla Cambogia di Pol Pot, dei 4.000 miliardi regalati a Saddam etc.. Tralascio poi i tratti della sua personalità (la prepotenza, l’alterigia, lo sprezzo degli avversari, il narcisismo, il linguaggio volgare) caratteri non irrilevanti in politica, perché la presunzione rende sordi e ciechi e i comportamenti dell’élite sdoganano nella massa modi che dovrebbero essere censurati. Certo egli non fu unico, singolo autore né dello sfascio finanziario, né della volgarizzazione, né fu il padre della demagogia etc. Solo uno dei tanti la cui figura però spicca nel decennio 80-90 come antesignano e profeta. Dopo di lui venne – a perfezionarne e a completarne l’opera – colui al quale egli aprì la strada, da tutti i punti di vista.
Volgarità comprese.

Estate 1980 – dialogo (reale) tra due socialisti ai tavoli del “Caffé Deon”.
“Craxi è l’uomo che ha trasformato il PSI da partito che sapeva dove andare ma non andava da nessuna parte, in un partito che va …non si sa dove…”
“…è questo che preocccupa…”

Ora riposa in terra d’Africa: parce subjectis…
Ma la sua eredità è viva. E’ intorno a noi e lo sarà per un’intera nuova generazione.
Tracotanza inclusa.

****

RDV

Daniele 10:34 am - 20th Novembre:

Al2011
>>>>>>>>>>>
ne trovate magari un’altra (anche bella, ma voi credete che le donne belle non abbiano problemi? Io a 26 anni avevo una fidanzata bella, e aveva mille insicurezze e bisogno di rassicurazioni)
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Ascolta, tu ti atteggi tanto a “maestro di vita” ma in realtà, oltre a contraddirti ad ogni post, scrivi delle cose scontatissime, perché ciascuno di noi sa che le femmine hanno un milione di problemi, di paranoie e di inibizioni, anche se sono delle gran fiche.
>
Al2011
>>>>>>>>>>>>>
però non mi pare che ciò giustifichi nè l’andare a puttane, nè il formare movimenti di soli uomini in contrapposizione alle donne.
>>>>>>>>>>>>>
Prima critichi la femmina media italiana perché se la tira in maniera paurosa e quindi non la dà (perché le rumene, le ucraine, le polacche, le dominicane, le greche, le austriache, ecc, sono facili…?), poi reciti la solita parte del maschio medio italiano che non “è mai stato a puttane”, perché “lui ci sa fare con le donne” e pertanto non ha “bisogno di pagare”, come se una fidanzata, una moglie o una amante fossero gratis e non costassero molto anche e soprattutto a livello
psicologico.
Non sei affatto diverso da qualsiasi altro uomo medio ( altro che “uomo evoluto”…).
Anzi, è anche grazie a quelli che ragionano come te che molti uomini si guardano bene dall’esternare i propri pensieri e le proprie emozioni, perché sanno che sarebbero presi per il culo – quindi derisi – dai propri simili, oltre che dalle femmine.
Riguardo al fatto che esistano dei blog in contrapposizione ad una ideologia dominante (non “contro le donne”… non ci hai capito molto neppure in questo caso, eh?), ossia quella femminista, dov’è il problema? Considerando che sul web ce ne sono centinaia REALMENTE contro gli uomini – e NON solo contro “il maschilismo imperante”…?? – qualcuno dovrà pur farlo, no?
>
Al2011
>>>>>>>>>>>>
Sapeste quante ne incontro, di donne che NON amano affatto le altre donne, sul lavoro e non solo, e si trovano meglio con gli uomini.
>>>>>>>>>>>>
Sapessi quanti ne incontro e quanti ne conosco di uomini che NON amano affatto gli altri uomini.
Anzi, costoro disprezzano profondamente i propri simili, verso i quali non provano la minima empatia.
Contrariamente a quanto si crede, un fenomeno analogo NON si riscontra fra le donne, le quali, nonostante tutto, quando c’è da dare addosso agli uomini si compattano immediatamente, mentre quest’ultimi si sfaldano in un secondo e, magari, si massacrano pure di botte.
Al, ci sono molte cose che devi ancora capire, nonostante i tuoi cinquant’anni di vita.
Credimi.

luigi corvaglia 11:01 am - 20th Novembre:

….( che pure è un politico come tanti, da laico dico che è solo un democristiano con molto carisma mediatico, e poco più) …. (Al2011)
_____________________________________
😳

dia 1:19 pm - 20th Novembre:

daniele: Sapessi quanti ne incontro e quanti ne conosco di uomini che NON amano affatto gli altri uomini. Anzi, costoro disprezzano profondamente i propri simili, verso i quali non provano la minima empatia.Contrariamente a quanto si crede, un fenomeno analogo NON si riscontra fra le donne..

Ti sbagli. Corrispondo esattamente al ritratto che hai fatto.
Una delle autocritiche ricorrenti delle femministe e delle donne in generale è proprio la difficoltà a fare squadra. Che si traduce, in primis, nel fatto che le donne non votano altre donne, per esempio. (Mi ripeto, forse se n’era già parlato.)

Quando c’è da dare addosso a qualcuno – uomini, donne, leghisti, laici, cattolici o altro bersaglio – ci si compatta sempre. I politici lo sanno e non sono mai a corto di nemici a cui dare addosso. Pensa solo all’uso che la sinistra ha fatto di Berlusconi… C’è da preoccuparsi ora che è rimasta senza.

Fabrizio Marchi 1:52 pm - 20th Novembre:

Caro Al, credo a questo punto che tu ti sia veramente “sbagliato”, per usare le tue stesse parole. Hai letto un paio di articoli di Paolo Barnard, che io condivido in toto, altrimenti non li avrei pubblicati, e che ti hanno depistato (secondo me, in realtà, non hai centrato neanche la filosofia di quegli articoli che è assai diversa dalla tua, diciamo che li hai interpretati pro domo tua), non hai letto null’altro del sito e hai dato fiato (e che fiato!…:-)) ) alle trombe. Poco male. Ci si conosce, si cerca di capire se ci sono quegli elementi necessari per un comune percorso e in caso contrario di ci saluta cordialmente. Credo che forse, quest’ultima, sia la soluzione migliore, non tanto per noi, quanto per te (personalmente non mi crea nessun problema avere nel blog persone che non la pensano nel mio stesso modo, come puoi constatare tu stesso, penso piuttosto che sia tu a mal tollerare chi non la vede come te).
Per una ragione fondamentale (al di là del modo a dir poco irruento, qualcuno potrebbe definirlo arrogante e saccente, di proporre le tue “verità”). E cioè perché in realtà sei sostanzialmente in sintonia con quel “sistema dominante “che noi (e quando dico noi, mi riferisco in questo caso rigorosamente a Uomini Beta e a coloro che aderiscono formalmente al Movimento, non a questo o quell’amico o utente che intervengono nello spazio dei commenti, come è ad esempio il caso di Armando o altri) critichiamo, democraticamente ma radicalmente, pur senza demonizzarlo, sia chiaro; siamo laici , anche se non “laicisti”, e sappiamo riconoscerne gli aspetti positivi. Anche in questo ci differenziamo da te, sia nel contenuto che nel metodo. Noi non buttiamo nel cesso la cultura liberale e tiriamo la catena, come fai te, mutatis mutandis, nei confronti di quelle cristiana, cattolica e marxista (e socialista pre-craxista), che tu naturalmente mescoli (molto rozzamente, permettimi di fartelo notare) facendo di tutt’erba un fascio e bollandole come “cattocomunismo”, tipica espressione dispregiativa in voga tra i “laicisti-scientisti-modernisti-modernizzatori-meritocratici”, fanatici del pensiero “liberal-liberista e delle sue sorti magnifiche e progressive (tradotto: gli orizzonti sconfinati della crescita illimitata e dello sviluppo capitalistico altrettanto illimitato, finalmente liberato dalla zavorra cattocomunista che fino ad ora gli ha impedito di decollare come avrebbe dovuto e potuto).
Quella stessa zavorra cattocomunista che, oltre ad essere un ostacolo alla “liberalizzazione” del lavoro (leggi precarizzazione, distruzione dello stato sociale e ipergerarchizzazione delle relazioni sociali e anche umane), alla privatizzazione di tutto ciò che è privatizzabile, al trionfo del “merito” (concetto, come abbiamo spiegato tante volte, estremamente controverso e contraddittorio) e all’esaltazione dell’individualismo sfrenato, è anche la sola e unica responsabile di una sessualità non ancora “liberalizzata” e tuttora incatenata a vincoli di natura “cattomoralisteggiante”, se mi passi il termine (se fossimo ancora negli anni ‘40/’50 anziché nel terzo millennio avresti anche ragione ; ti invito, da questo punto di vista, a leggere il nostro Manifesto, sulla homepage, a mia firma, dove descrivo proprio il passaggio dal contesto dominato dalla cultura cattolica a quello dominato dalla ragione strumentale).
Non entro nel merito della tua ideologia (sono fatti tuoi, ovviamente), se non per dirti (è un suggerimento, magari fai pure carriera) che saresti perfetto per iscriverti al neo partito del “merito” di Montezemolo e Della Valle con doppia tessera per il Partito Radicale della Bonino, sostenitrice dei diritti e dell’indipendenza del popolo tibetano e al contempo dei bombardamenti a tappeto sulla Striscia di Gaza, forse perché ritiene che quello palestinese non sia meritevole, evidentemente, degli stessi diritti del primo. Ma questa è un’altra storia…
C’è una enorme contraddizione (ce ne sono tante, per la verità, dal mio punto di vista s’intende, ma mi limito ad osservare quella che ti ha condotto a questi lidi, anche per ragioni di spazio e tempo) nel tuo approccio interpretativo e conseguentemente nel tuo modo di procedere.
La cultura alla quale tu rivendichi di appartenere con fierezza (è nel tuo diritto) e anche con una notevole dose di furia iconoclasta (distruttiva e distruttrice nei confronti di tutto ciò che non appartiene alla suddetta cultura) e di enfasi ideologica (che ha molto poco a che vedere con un sano spirito laico, se fossi in te rivedrei un pochino questo atteggiamento), cioè una miscela di “liberal-liberismo (anche un pò in odore di berlusconismo che non ti soddisfa appieno ma non ti fa neanche tanto schifo…) più una bella spruzzata di radicalismo alla Pannella-Bonino (quest’ultima, femminista della primissima ora) è intrisa, più di qualsiasi altra, proprio di quel femminismo che tu sostieni di voler combattere. Molto più di quanto non lo sia la “sinistra storica” o ciò che di essa rimane (ben poco) ancor più della “destra storica” (e di quel pochissimo che anche di questa rimane). Se la batte solo con la formazione di Nicki Vendola che rappresenta il partito femminista per eccellenza (SELF : Sinistra, Ecologia, Libertà e Femminismo).
Né potrebbe essere altrimenti dal momento che l’ideologia alla quale fai riferimento è proprio l’ideologia attualmente dominante di cui il femminismo è uno dei mattoni fondamentali. Pensare quindi di liberarsi di quest’ultimo, solo perché vuoi farti qualche scopata in più e più facilmente (il che è assolutamente lecito e condivisibile ma la questione è un po’ più ampia…), pensandolo come un corpo separato dal sistema e dall’ideologia dominante, è pura fantasia. Capitalismo, Liberismo, “Laicismo” (laicità eretta a ideologia), “scientismo” (scienza eretta a ideologia, sottratta a qualsiasi vincolo etico-morale-filosofico-sociale-politico ma sostanzialmente asservita e funzionale all’unica ideologia oggi realmente esistente, cioè quella del mercato e della ragione calcolante e strumentale) e Femminismo, sono indissolubilmente legati.
Da questo punto di vista, sempre se me lo consenti, sei anche un po’ ingenuo. Perché? Qual è il tuo assunto? “Il sistema tutto sommato va bene, anzi, dovrebbe e potrebbe essere addirittura potenziato, basterebbe scrostarlo dalle ruggini del “cattocomunismo” (che per te è sostanzialmente sovrapposto all’assistenzialismo, al clientelismo, al parassitismo, allo statalismo, alla mafia, alla camorra, al mezzogiorno trainato dal nord, alle false pensioni di invalidità, agli impiegati pubblici che non fanno un cazzo e via discorrendo; a quel punto sai che macchina da corsa sarebbe l’Occidente!…) e del femminismo.
Come vedi, c’è una contraddizione strutturale nel tuo modo di approcciare il problema, oltre ad una scarsissima se non quasi nulla capacità di analisi della realtà e dei complessi e profondi processi di trasformazione avvenuti negli ultimi cinquant’anni.
Mi viene in mente un bellissimo (anche se angosciante film) dal titolo “San Michele aveva un gallo” dei fratelli Taviani, che narra la storia di un patriota del Risorgimento che viene condannato ad una lunghissima pena detentiva in condizioni di completo isolamento. Dopo circa una ventina d’anni viene trasferito in un altro carcere. Durante il tragitto, in barca, non ricordo esattamente dove fossero, insieme a lui vengono fatti salire altri detenuti politici che cominciano a parlare fra loro di scioperi, di lotta di classe, di classe operaia, di capitalismo, di socialismo. Lui li ascolta senza capire molto ciò che stessero dicendo, infine comincia a chiedergli dell’unità d’Italia, dei moti carbonari, degli Austriaci. Questi lo guardano come fosse un animale strano e gli rispondono:”Ma di cosa stai parlando? Ma in che mondo vivi? Questa è roba vecchia, siamo in un’altra epoca”. Il poveretto (ma grand’uomo) che aveva dedicato un’intera esistenza ai suoi ideali, ci pensa un minuto e si suicida, gettandosi nell’acqua.
Naturalmente è solo una metafora, non ti sto certo invitando a suicidarti…:-smile è superfluo sottolinearlo…smile però mi sembra che il tuo furore “anti-tutto” da “tabula rasa-anno zero-in attesa della salvazione neoliberale e neoliberista” sia, per utilizzare un eufemismo, un pochino datato. Il che non significa, dal mio punto di vista, allearsi con Ratzinger o con le gerarchie vaticane (non ci penso proprio e credo che anche loro non mi vedrebbero certo di buon occhio smile ). Tuttavia credo che rimettere mano a determinate questioni, oggi fondamentali, anche ricostruendo un rapporto dialogico con il mondo del cristianesimo sociale, anche (e non solo) per riaprire una discussione su quelle istanze spirituali che pure non possono essere eliminate e sono costitutive del’umano (e che neanche la cultura dei megacenter e degli ipermercati riuscirà ad eliminare) sia di fondamentale importanza.
In conclusione, oggi a “sinistra” si parla spesso e molto di “laboratori” (brutta parola, ma ci siamo capiti…) dove ricominciare a discutere, a sperimentare nuovi percorsi, a concepire nuovi possibili orizzonti e alleanze fra diversi attori sociali e culturali. E allora? La QM non è forse un terreno fondamentale da questo punto di vista? E Uomini Beta non potrebbe essere uno di quei laboratori? Ci manca forse qualcosa? Non mi pare…
Ciò detto, caro Al, se vuoi continuare a dare il tuo contributo, io ne sarò felice. Però senza aggredire, né ridacchiare delle altrui opinioni né soprattutto con la pretesa di spiegare a tutti come stanno in realtà le cose. Se ti limitassi, come fanno tutti, ad esprimere la tua opinione, sono certo che potresti arricchire la discussione perché, come ha ben detto Luigi, anche nella tua posizione (come in quella di tanti altri) c’è un frammento (piccolo o grande che sia, ciascuno di noi lo stabilirà) di verità.
Vedi tu.
Fabrizio

Alessandro 3:21 pm - 20th Novembre:

Dia: Una delle autocritiche ricorrenti delle femministe e delle donne in generale è proprio la difficoltà a fare squadra. Che si traduce, in primis, nel fatto che le donne non votano altre donne, per esempio. (Mi ripeto, forse se n’era già parlato.)
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Forse non ne hanno bisogno, visto che il risultato pieno, per usare una terminologia calcistica, lo portano a casa in ogni modo.
In un certo senso le femministe mi ricordano un pò i leghisti: le prime hanno bisogno di lagnarsi della mancanza di donne nei posti che contano per catturare sempre consensi, attenzioni e quattrini, cosa che si ridurrebbe in caso di “raggiungimento” del risultato, così come i leghisti hanno bisogno che non si arrivi mai a un serio federalismo, a una seria riforma dello Stato per continuare a lagnarsi di Roma ladrona, del Meridione e fesserie varie, fermo restando l’arretratezza culturale del Meridione che produce anche ciò che tutti conosciamo.
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Fabrizio, i tuoi interventi sono sempre speciali ed è un peccato si “limitino” alla sola “questione maschile”.

Fabrizio Marchi 3:25 pm - 20th Novembre:

“Mi viene in mente una storia, di un noto attore inglese come Peter Sellers, che diceva che lui aveva avuto molte donne (anche senza essere mai stato bello) anche quando era povero e sconosciuto, perchè ci sapeva fare e aveva fascino.
Ho sentito una storia analoga a proposito di John Kennedy.
Lui da giovane era sicuramente ricco e piacente, ma un giorno un suo amico “sfigato” gli disse che lui rimorchiava solo perchè era ricco e usciva con le belle auto.
Allora si scambiarono i ruoli: Kennedy prestò l’auto bella al suo amico, e uscirono insieme scambiandosi anche i nomi ad un appuntamento al buio (lei sapeva che Kennedy era “il figlio dell’ambasciatore, ma non l’aveva mai visto prima).
Ma anche così, l’amico che ora aveva l’auto di lusso, e il nome Kennedy sa spendere, NON rimorchiava, la ragazza con cui avevano appuntamento poi si rivolse a Kennedy, e snobbò l’amico con l’auto di lusso”. (Al)
Se così è, caro Al, perché allora tanta attenzione da parte tua al “sesso ludico”? Non dovrebbero esserci problemi da parte tua (dal momento che è implicito dalle tue parole che tu ti ritenga un uomo brillante e dotato di fascino). Che bisogno ci sarebbe e, soprattutto, che bisogno hai di richiamare l’attenzione su questa questione, dal momento che per te non rappresenta un problema (gli esempi che porti sono espliciti e la logica non è un’opinione…). Se le cose sono messe in modo così facile come dici di vederle, è mai possibile che i retaggi della cultura cattolica siano ancora così potenti al punto di condizionare e determinare il comportamento delle donne che si accompagnerebbero, a sentire te, indifferentemente con il presidente degli USA così come con un illustre sconosciuto (sono esempi che tu stesso hai citato…)?
“però non mi pare che ciò giustifichi nè l’andare a puttane…” (Al)
E’ un’affermazione, questa, che più scontata e banale non potrebbe essere, Al, e mi dispiace doverlo sottolineare. Mettiamo un attimo da parte le escort, la prostituzione di lusso e le professioniste del sesso (esplicite o meno). Secondo te, circa la metà della popolazione maschile italiana che ricorre più o meno sistematicamente alle prostitute per “fare sesso” (ci metto centomila virgolette…) per quale ragione lo fa? Per masochismo? Perché preferisce pagare per ciò che (in linea teorica) potrebbe avere gratis? (dal momento che è sufficiente essere un pochino brillanti e spigliati per fare sesso liberamente, spontaneamente, giocosamente e alla grande, come dici tu…). Ti sei mai chiesto (eppure è facile, non ci vuole una laurea o studi particolari per capirlo…) cosa possa spingere un uomo ad uno squallidissimo pseudo rapporto sessuale con una prostituta? Ti sei mai chiesto a quale umiliazione si sottopone un uomo (normale, non un magnate del petrolio o uno sceicco con la piscina strapiena di fanciulle in loro adorazione, vera o presunta) nel momento in cui va con una prostituta per la strada, in un vicolo oscuro o in un prato di periferia dentro una Fiat Punto con una che glielo smanazza come fosse una puleggia e dopo due minuti se non gli si è rizzato gli dice “Aò, ‘a bello, io mica sto qui a perdere tempo con te…”. Ti sei mai chiesto quale senso di profonda frustrazione psicologica possa provocare tutto ciò?
Evidentemente no, altrimenti non affronteresti questa spinosa e drammatica questione (anche per le donne che si prostituiscono, sia chiaro) come una femminista o un “politically correct” qualsiasi. Riflettici…
“Ma quello che però mi pare chiaro è che, con questa pesantezza, sfido che poi le donne scappino da questo blog”. (Al)
Innanzitutto ci sono donne che intervengono regolarmente e sistematicamente in questo blog (ma saranno loro stesse a confermartelo, se lo riterranno opportuno). Secondo poi, questo sito nasce come uno spazio volutamente maschile. Non è un luogo di incontri o una chat per rimorchiare ma lo strumento di discussione, elaborazione e comunicazione di un movimento.
Di conseguenza ciò che affermi è del tutto fuori luogo. E’ uno spazio maschile, naturalmente aperto anche al contributo femminile, e tale vuole essere. E non vedo cosi ci sia di tanto scandaloso. Le donne hanno diritto ai loro spazi senza che nessuno abbia nulla da ridire (giustamente) e gli uomini invece no?-
Fabrizio

Fabrizio Marchi 3:38 pm - 20th Novembre:

Ti ringrazio del complimento, Alessandro, ma io sono soltanto un uomo che dice ciò che pensa e pensa ciò che dice. E quando si sceglie di adottare questo criterio ci si azzecca quasi sempre…:-)smile Sarà questo il segreto…smile
In ogni caso (è un anteprima che ti/vi do) sto pensando seriamente di aprire una altro sito-blog più spostato sul versante della discussione politica-culturale (ma non solo).
Ovviamente vi terrò informati.
Fabrizio

mauro recher 4:03 pm - 20th Novembre:

quoto il post di Alessandro ,anch’io la vedo alla stessa maniera ,anche perchè criticare e lamentarsi è certamente più facile del “darsi da fare”, in qualsiasi campo ,sia chiaro ,non solo in quello di genere …
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Quello che scrive Fabrizio ,poi ,sulla prostituzione da strada ,quello da 15-20 euro a botta per intenderci ,lo condivido in pieno …

Daniele 6:26 pm - 20th Novembre:

dia
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Ti sbagli. Corrispondo esattamente al ritratto che hai fatto.
>>>>>>>>>>>

No, non mi sbaglio per niente.
Il fatto che tu corrisponda esattamente a quel ritratto fatto dal sottoscritto (e da qualcun altro prima di me; sai, diversi anni fa conobbi un uomo che mi “illuminò”…), non significa proprio nulla.
I casi singoli lasciano il tempo che trovano: la regola è un’altra.
Ti faccio un esempio alquanto banale: ipotizziamo di essere in un gruppo di uomini e donne, dove si discute del rapporto fra i due sessi; ebbene, stai pure tranquilla che le femmine si compatteranno all’istante per dare addosso agli uomini presenti, mentre quest’ultimi o se ne staranno zitti – al massimo mostrando un sorriso compiacente ed ebete verso le loro padrone -, oppure, tutti vergognosi, avalleranno le opinioni delle suddette.
Ovvero, si metteranno alla pecorina…
Tralascio, poi, il discorso relativo ai “casini” che le femmine sono capaci di combinare in ambito militare…
Ti dico solo che la loro presenza rimbecillisce totalmente la stragrande maggioranza dei militari maschi, di norma incapaci di rivolgere la benché minima obiezione nei confronti di quelle povere complessate. Un altro esempio: tolto me, non se ne sente uno in grado di chiedergli:”Ma tu perché porti i capelli lunghi…?” Per non parlare di tutto il resto.

Daniele 6:32 pm - 20th Novembre:

Segnalo ad Al2011 questa discussione sulla prostituzione, aperta oltre sette anni fa, su U3000.
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http://questionemaschile.forumfree.it/?t=1340605&st=15

Al2011 6:34 pm - 20th Novembre:

Colgo l’occasione per ribattere a chi ha voluto difendere Marx e la presunta attualità del pensiero marxista, anche nella comprensione delle crisi mondiali attuali.
Nulla di più falso!
In sintesi, il pensiero di Marx (il filosofo più sopravvalutato della storia!) si è rivelato, a chi lo conosce bene soprattutto nei suoi aspetti di analisi economica, totalmente erroneo, anche nei suoi fondamenti economici, e non solo nella sua visione presunta “profetica” sul futuro del mondo, del capitalismo, dell’avvento di una società “perfetta” e pacificata, come comunemente si ripete.

Sostenere infatti – come sostiene Marx, che riprende e rielabora le analisi di Ricardo sulla merce e il valore – che “il valore di una merce è dato dal tempo socialmente necessario a produrla”, e porre ciò come caposaldo su cui costruire la teoria del plusvalore, l’analisi dello sfruttamento del lavoro salariato, la teoria della crisi, ecc., significa proprio non avere capito nulla di economia.
Intanto perché – come molti economisti hanno poi dimostrato – partire da “valori” anziché da prezzi, è erroneo, e infatti anche i più zelanti seguaci di Marx hanno sempre trovato un gigantesco impasse nel tradurre la visione “filosofica” delle merci, sulla basi di “valori”, in analisi economiche reali, in base a prezzi.
Ma la teoria del valore (il cuore dell’analisi di Marx) è stata poi totalmente abbandonata, una volta che gli economisti successivi, dai marginalisti (Walras, Marshall, ecc.) agli economisti attuali, hanno evidenziato la rozzezza dell’analisi di Marx e della teoria del valore.
Che senso ha ridurre il prezzo (o il valore se si vuole) di un bene (che non è solo una merce fisica, ma può essere un servizio) al solo TEMPO medio (socialmente necessario) a produrlo?

Un bene può essere – soprattutto oggi – prodotto nel medesimo tempo di quello impiegato per produrre un altro, eppure valere 1/100 dell’altro, perché uno incorpora un marchio speciale, o viene distribuito in modo molto più efficiente, o è prodotto con tecnologie e con una qualità largamente superiore all’altro, o – se è un servizio – viene erogato con qualità professionali maggiori dell’altro, vi sono servizi di marketing o finanziari migliori per venderlo, o il mercato preferisce uno piuttosto che l’altro.

Marx viveva in un’epoca in cui venivano prodotti quasi solo beni di prima necessità, quasi nessun servizio, quindi magari aveva un senso prendere il tempo di produzione come parametro.
Ma oggi, con la complessità che esiste nella produzione economica di beni e servizi, l’analisi di Marx non serve a nulla, e con la teoria del valore non si spiega proprio nulla.

Ma l’errore clamoroso di Marx e della sua analisi, è là dove identifica la radice dello sfruttamento nella “proprietà privata dei mezzi di produzione”.
FALSO, e storicamente e scientificamente smentito!
Non la proprietà privata dei mezzi di produzione, bensì la concentrazione abnorme di ricchezze e risorse economiche in capo a pochi soggetti (multinazionali, monopoli, Stati, persone, ecc.) è la ragione delle diseguaglianze e dello sfruttamento!
Proprio negli Stati c.d. “socialisti” di tipo sovietico, nei quali la proprietà dei mezzi di produzione era concentrata interamente nello Stato, si verificavano inevitabilmente gradi di sfruttamento del lavoro e di concentrazione di potere e ricchezze in poche mani (la nomenklatura e gli oligarchi di partito) enormi, così come avviene (nei paesi capitalisti) con la concentrazione di risorse in capo alle multinazionali, o ai monopoli, o a singoli imprenditori o top managers.
Quindi la Storia ha dimostrato che il male NON è – come credeva Marx – la proprietà privata dei mezzi di produzione (che si ha anche nel caso di piccole imprese, professionisti, lavoro autonomo, che sono un fattore di sviluppo e progresso) a causare diseguaglianze, quando semmai l’eccessiva concentrazione di ricchezze (industriali e/o finanziarie) in poche mani, che siano private o pubbliche.

Pertanto Marx non ha capito proprio nulla, non ha capito che la “dittatura del proletariato” e l’espropriazione dei mezzi di produzione da parte dello Stato “socialista” non avrebbe favorito alcuna transizione al comunismo, ma avrebbe solo creato dei rottami economici in forma dittatoriale, come sono stati i Paesi socialisti dell’Est dove l’iniziativa privata era proibita, e che infatti sono falliti e crollati.
E infatti, guarda caso, si capisce perché solo in Italia (a differenza di tutti gli altri Paesi europei), una sinistra largamente incrostata di marxismo paleolitico, sia sempre ancorata ai vecchi dogmi, e ce l’abbia sempre a morte con piccoli lavoratori autonomi, professionisti, piccole imprese (che sono il nerbo del 90% della produzione italiana), e veda bene solo le grandi imprese e gli enti pubblici (dove può ficcarci dentro sindacalisti, raccomandati, parassiti vari).

Marx è solo un rottame, non solo economico ma anche filosofico. Hegel, Kant, Schopenauer, Stuart Mill, Wittgenstein, Croce, Bergson, Freud, Jung, Dewey, Mach, Laplace, Leibniz, Carnap, Einstein, etc. etc., hanno scritto cose importantissime per capire l’uomo e la società.
Marx invece ha solo scritto cazzate, con una boria e una presunzione incredibili, ha solo rovinato il mondo, e soprattutto chi (i poveri e i proletari) riponevano qualche speranza nella politica, per migliorare la loro condizione, e hanno avuto solo dittature, povertà e sfruttamento.
Marx era solo un maleodorante concentrato di puzza e piattole (che trasmetteva all’incolpevole Jenny Von Westphalen che lo aveva sposato), arrogante e settario.
Un figlio di mignotta che tra l’altro mise incinta la servetta, e la scaricò ad Engels (il coglione che gli pagava i conti, con la sua fabbrica di bambini che lavoravano 15 ore al giorno).

E se qualcuno mi dice che vado “sopra le righe” non me ne frega nulla!
Kant , o Leibniz, o Wittgenstein, o Mach, non ha causato la morte di nessuno, con le loro teorie filosofiche scientifiche ed epistemologiche, Marx sì, e non di qualcuno, ma di milioni e milioni di persone che le hanno sperimentate sulla loro pelle!

E non vale il logoro paragone di Marx con Cristo, e le atrocità delle chiese cristiane nei secoli.
Per il semplice motivo che Cristo non era, nè voleva essere, un riformatore politico, il suo messaggio si rivolgeva al SINGOLO, non voleva affatto cambiare il mondo (lui parlava di un altro mondo, non di questo), e non è colpa di Cristo se i cristiani nei secoli hanno fatto porcherie.
Ma Marx ha avuto la presunzione di voler cambiare il mondo, e portare il “paradiso in terra” e ha solo prodotto mostruosità!

Leonardo 9:47 pm - 20th Novembre:

Daniele
Un altro esempio: tolto me, non se ne sente uno in grado di chiedergli:”Ma tu perché porti i capelli lunghi…?” Per non parlare di tutto il resto.
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Ne ho viste di truccate di militaresse, poi dicono che sono esagerato, mi vergogno di essere maschio. Non voglio essere offensivo e quindi non dico scosa penso dei militari; quando vado sopra le righe succede un casino

Fabrizio Marchi 10:59 pm - 20th Novembre:

Al, con l’arroganza, l’aggressività, il livore e la spocchia che ti contraddistinguono hai fatto un ridicolo “bignamino “ del Marx sociologo ed economista, peraltro fuoriuscendo completamente dall’argomento in oggetto. Non c’è un solo rigo nel tuo ultimo post che faccia riferimento alla QM o alla relazione fra i generi. Quando aprirò il mio prossimo sito, come ho preannunciato, dedicato proprio a questioni di ordine politico (e anche filosofico politico) tutti, compreso te, potranno sbizzarrirsi.
Ergo, questo tuo ultimo commento è solo e soltanto un delirio di competizione con il sottoscritto e con qualcun altro di noi e nulla più. Ora, se dovessi rispondere rigo per rigo alle tue obiezioni (lo ammetto, la sintesi non è il mio forte, come molti in questa sede sanno, e solo sulla relazione tra il valore d’uso e quello di scambio piuttosto che quella sul plusvalore relativo e quello assoluto, per citare le questioni da te sollevate, si potrebbero scrivere dei trattati, come infatti è stato…) dovrei impiegare molto(troppo) tempo ed energia, anche perché, a differenza tua, non sono tipo da “bignamino”, e in tutta sincerità non ho tempo né soprattutto voglia di entrare in questa specie di contraddittorio/corrida che proponi, molto simile ai salottini mediatici oggi in voga con l’applauso a comando delle rispettive “tifoserie”.
Ma a parte questo, la questione vera è la totale e assoluta inutilità di questa competizione che proponi. Capisco che non conosci altro modo di stare al mondo e di relazionarti, ma questo è un tuo problema, non mio. Come ti dicevo, potrei ovviamente risponderti entrando nel merito, dal momento che proprio su Hegel e Marx (e non solo…) ci ho speso un po’ di tempo della mia vita, ma non lo faccio volutamente (perfettamente consapevole del fatto che dirai che questa è una scappatoia per non risponderti perché non avrei gli strumenti per farlo…e va bè, sopravviverò…).
Preferisco invece invitarti, forse presuntuosamente, me ne rendo conto, ma è la sola cosa utile che potrei fare con te e per te, ad una riflessione su te stesso, sul tuo modo di agire, di comportarti, di relazionarti con gli altri. Pensaci. Sei entrato in un sito, sei stato accolto con grande favore ed apertura dal sottoscritto che ti ha anche incoraggiato, e tu invece alla prima obiezione mossa da un utente del blog hai reagito come un belva ferita. Invece di provare a costruire una sia pur minima relazione dialettica con l’interlocutore hai immediatamente risposto con toni rabbiosi, violenti, irridenti, aggressivi. E hai continuato su questa linea con tutti gli altri fino ad arrivare a “sfidare” (c’è da ridere…) peraltro sul suo stesso terreno, il sottoscritto. Ora, tu sarai un pozzo di scienza ed io un ignorante, perfettamente consapevole di esserlo, però, insomma, se mi avessi proposto di “pugnare”, non so, su Brentano, Avenarius o Duns Scoto (i primi che mi vengono in mente…), la cosa avrebbe avuto (si fa per dire…) un suo senso. Però proprio sui classici, Marx, Hegel, Kant (ne hai citati tanti altri, si vede che hai studiato…lo abbiamo capito, bravo!), insomma, dai, dimostri di avere poca delicatezza nei miei riguardi…E il bello è che hai esordito dicendo:”Guardate Fabrizio che nella vita fa il magazziniere ed è appena diplomato, come si esprime bene, molto meglio di tanti plurilaureati!…”. 🙂smile
Dai, Al, suvvia, ma cosa vorresti adesso, che mi mettessi a spiattellare sul blog un po’ di quei rudimenti di filosofia e dottrine politiche che ho avuto la ventura di apprendere in un paio di corsi universitari? Oppure che facessi qualche copia-incolla dei Gundrisse, della Fenomenologia dello Spirito o della Metafisica dei Costumi (“bignamizzati”…).
Ma dai, su, per favore , Al, cerchiamo di non renderci ridicoli e di ritornare sulla terra.
La domanda vera, alla quale potresti dare una riposta altrettanto vera e sincera (dopo averci pensato), è: hai voglia di darci una mano nel costruire questo progetto che abbiamo messo in campo oppure no? Ritieni che ci siano le condizioni, non per sfiancarci in una competizione infinita con il sottoscritto o con gli altri amici del blog, ma per COLLABORARE e COOPERARE per un fine comune?
Questo è il punto vero. Tutto il resto, come recita il titolo di quella celebre canzone di Califano che hai anche citato come esempio di uomo dalle grandi capacità seduttive, è noia. Lui sì che se ne frega del sesso ludico e anche della teoria del valore. Per lo meno fino a quando, senza più una lira in tasca, è stato costretto a raccomandarsi alla Polverini per ottenere il vitalizio per i vecchi artisti in difficoltà economiche.
Fabrizio

sergio 11:42 pm - 20th Novembre:

Fabrizio, mi ripeto: tu sei troppo tollerante con quell’uomo, al quale della questione maschile non frega assolutamente niente. E’ solo un borioso arrogantello, convinto di avere la Verità in tasca.
Lascialo nel suo brodo.

dia 8:53 am - 21st Novembre:

una domanda ad Al, per pura e semplice curiosità: sei figlio di comunisti? Se sì, anch’io, e forse per questo credo di capire un po’ della tua animosità. Con particolare riferimento all’ipocrisia di chi professando certi valori li calpesta quotidianamente nei fatti.

Concordo con Fabrizio, però, che la QM non ti interessa particolarmente, e certamente esistono blog dove puoi intervenire con più efficacia sui temi che ti interessano. Per esempio Giap, dove ci sono i wuming….

Di Marx, Ronnie Laing – lo psichiatra scozzese – diceva che aveva fatto morire di stenti uno dei suoi figli perché non aveva voluto degnarsi di dare qualche ripetizione privata in più per sfamare la famiglia. E che prima di fidarsi di quello che aveva scritto uno così bisognava pensarci due volte. (Il bue che diceva cornuto all’asino: Laing era un alcolista drogato, che ha fatto dieci figli, abbandonandone poi nove al loro destino.)
Mi sono sempre chiesta se fosse vero…

Communque davvero, su Giap trovi un bel ring…

Rino 12:09 pm - 21st Novembre:

Badare alle considerazioni o al tono di AL?
Fino a poco tempo fa avrei preso sul serio le argomentazioni, ignorando il tono. Un errore che ho commesso per oltre 40 anni.
.
E il tono è quello della Sig.ra Fabia B. (titolale di una frabbrichetta), quando disse alla sua dipendente Barbara B. “Oggi posso finalmente dirtelo: io vi odio voi comunisti!”.
Era il giorno della prima vittoria dell’ex Capo del Governo, primavera 1994.
.
Occupandomi dell’odio di Genere da così tanto tempo, stavo quasi dimenticando che ancora esistono quello di classe e quello ideologico (e quello razziale e religioso etc. etc.).

RDV

Alessandro 12:28 pm - 21st Novembre:

Al, hai un approccio da ultrà alla filosofia. Il fatto che non ti piaccia non vuol dire che tu lo debba stroncare considerandolo una nullità. Non vi è filosofo o economista di rango che ne neghi la grandezza, pur, talvolta, combattendone il messaggio, la proposta politica.
Da umile studente di filosofia alle superiori ricordo un pò il sollievo di ritrovare con lui una filosofia non più “slegata” dalla concretezza della quotidianità. Senza Marx, come chiunque un pò addentro a questi argomenti può confermare, non vi sarebbe stata parte della filosofia novecentesca, e penso per esempio a tutto il filone inaugurato dalla filosofia dei Francofortesi, il quale risulta sicuramente tra i più interessanti della filosofia contemporanea. Il tuo ragionamento è speculare a chi afferma che, siccome Martin Heidegger aderiì al Nazismo, il suo pensiero non vale niente, oppure che Nietsche con il suo superomismo, strumentalizzato dai movimenti politici di estrema destra, vada giudicato un filosofo di serie B. Rimangono dei giganti della filosofia comunque, nonostante le critiche, giustificatissime, che si possono rivolgere loro.
Al, lascia che siano i berlusconi o i bossi a liquidare in questo modo personalità a cui non sono degni di legare neppure le scarpe. Tu sei di un altro livello, se vuoi.
P.s.: un altro grande del Novecento, cioè Hermann Hesse, afferma, in uno dei suoi numerosi e straordinari aforismi, che , se anche il Comunismo è stato un “errore”, lui grande difensore delle autentiche libertà individuali, è stato un errore( al contrario dei regimi nazifascisti, il cui sviluppo appare come frutto unicamente del “sonno della ragione”, ai quali scioccamente i regimi comunisti sono spesso associati in una condanna comune) che l’umanità doveva sperimentare, perchè racchiudeva in sè il sacrosanto bisogno delle masse anonime di assurgere a livelli di vita dignitosi.

Fabrizio Marchi 12:53 pm - 21st Novembre:

“Di Marx, Ronnie Laing – lo psichiatra scozzese – diceva che aveva fatto morire di stenti uno dei suoi figli perché non aveva voluto degnarsi di dare qualche ripetizione privata in più per sfamare la famiglia. E che prima di fidarsi di quello che aveva scritto uno così bisognava pensarci due volte. (Il bue che diceva cornuto all’asino: Laing era un alcolista drogato, che ha fatto dieci figli, abbandonandone poi nove al loro destino.)” (Dia)
Ecco, brava Dia, hai fatto bene a sottolineare l’evidente paradosso…è secondo me un’operazione maldestra quella di entrare nella vita privata delle persone evidenziandone le contraddizioni personali, vere o presunte, e facendo leva su queste per tentare di infangarne il pensiero e le opere. E’ un modo di procedere falso e psicologicamente insano.
Mi permetto di segnalare, a tal proposito, un bel libro che ho letto molti anni fa, dal titolo “La filosofia dalla scala di servizio” (sottotitolo: i grandi filosofi tra pensiero e vita quotidiana) di Wilhelm Weischedel (Raffaello Cortina Editore, è o era una collana diretta da Giulio Giorello).
Il libro, divertente, ironico e al contempo istruttivo, specie per chi non mastica molto di filosofia, compie proprio questa operazione, descrivendo i tic, le nevrosi, le ossessioni, i desideri e le frustrazioni personali dei filosofi, da Talete fino a Wittgenstein. Il tutto viene raccontato con sobrietà, simpatia e ironia, senza mai trascendere o trarre conclusioni improprie. L’autore indaga nella vita privata e talvolta intima dei vari pensatori e certamente fa anche dei collegamenti con le teorie da loro stessi elaborate, senza però l’insano obiettivo di ridurre queste ultime ad epifenomeni delle loro personali nevrosi. Se dovessimo adottare questo paradigma dovremmo gettare alle ortiche millenni di pensiero filosofico, la qual cosa mi sembra francamente esagerata e fondamentalmente anche un po’ qualunquista e superficiale.
Scriveva Schopenhauer di Hegel:” Un ciarlatano insulso, privo di spirito, schifoso, ripugnante e ignorante, che scribacchiava con incomparabile insolenza (molto simile a quella di Al quando parla di Marx rivolgendosi a noi, per la verità…smile ) demenza e insensatezza, cose che erano strombazzate come immortale saggezza dai suoi venali adepti e venivano prese sul serio dagli idioti , ha provocato l’avvelenamento intellettuale di un’intera generazione di dotti”. “Ma il futuro – così profetizzava Schopenhauer – porterà alla luce la verità su Hegel che già da ora avanza a grandi passi incontro al disprezzo, destinato come è a consegnare ai posteri l’inesauribile tema dello scherno oltre il proprio tempo. La sua filosofia è infatti vuoto ciarpame di parole, insensata chiacchiera, buffonata, intreccio di parole insensato e forsennato, che fino ad ora si era sentito soltanto nei manicomi”. –
Dopo di ciò pensò bene di convocare le sue lezioni nello stesso orario in cui erano previste quelle di Hegel. Naturalmente le sue andarono regolarmente deserte ma questo è un altro discorso… Personalmente ho sempre apprezzato Schopenhauer, non affatto scevro da contraddizioni (e questo dovrebbe dirci qualcosa), basti dire che da anticristiano viscerale qual era si convertì, come risaputo, poco prima della sua dipartita (attirandosi a sua volta gli inevitabili strali di Nietzsche).
Tutta questa filippica per dire che secondo me bisognerebbe essere più cauti nei giudizi e anche nei modi di esprimersi (e nella sostanza). Quando vedo comuni mortali come me che si rivolgono in modo pesantissimo e volgare nei confronti dei grandi classici del pensiero (chiunque essi siano) con espressioni del tipo “hanno sparato un mucchio di cazzate”, provo un profondo senso di irritazione. Personalmente, credetemi, non mi passerebbe mai per la mente di esprimermi in questo modo irriverente, arrogante, presuntuoso, sgarbato, direi addirittura osceno, soprattutto nei confronti di questi giganti del pensiero filosofico ai quali tutti dobbiamo qualcosa, indipendentemente dalla condivisione o meno delle loro teorie. E devo dire che questo atteggiamento mi lascia molto sgomento. Posso “perdonarlo” a uno come Schopenhauer, grande filosofo e contemporaneo di Hegel (in fondo erano due colleghi che litigavano e se ne dicevano di tutti i colori). Ma non riesco proprio ad accettarlo quando a comportarsi nella stessa maniera sono persone normalissime come il sottoscritto, che dovrebbero avere l’umiltà di un approccio alle cose più modesto e proporzionato alle proprie capacità e possibilità.
Ma c’è un altro aspetto sul quale stavo ragionando (ed estendo anche a voi questa riflessione), proprio osservando il comportamento veemente e aggressivo di Al. Ma lui non è certo il primo a comportarsi in questa maniera, mi sembra invece un fenomeno molto diffuso in internet. Io non sono un blogger, non frequento la rete più di tanto (anzi, molto poco) e ho ancora il vizio di privilegiare la lettura di un buon libro, la visione di un film, la partecipazione a un convegno e ancor più lo scambio dialettico con gli amici e le persone di cui ho stima, rispetto al web o alla televisione. Mi sorprende vedere questo accanimento, che non può essere casuale, e che è riscontrabile proprio nella rete, dove nel 99% dei casi non si conosce neanche l’interlocutore (noi siamo forse un’anomalia rispetto ad altri blog e dico con orgoglio che l’esperienza di Uomini Beta sta cementando anche delle amicizie).
E’ chiaro che si tratta di un fenomeno sociale e psicologico diffuso, molto probabilmente un desiderio frustrato o inespresso di comunicazione che finisce per tradursi in comportamenti di questo genere, anche molto adolescenziali e primitivi, se vogliamo. Mi ricorda un po’ le risse di quartiere fra ragazzi per la supremazia nel branco o per il “controllo” dell’isolato, il tutto trasferito in uno spazio virtuale dove una persona ha in qualche modo la possibilità di mettere in mostra una personalità con diverse sfaccettature, scegliere una di queste e metterla in campo. Oppure, molto più semplicemente, al riparo dell’anonimato o dietro uno schermo riesce finalmente ad esprimersi come vorrebbe e come forse non riesce a fare nella vita reale, per una infinità di ragioni.
Devo dire che il tutto mi lascia perplesso e anche un po’ sgomento. C’è una grande sofferenza dietro a tutto ciò. Non può essere casuale.
Riflettiamoci…
Fabrizio

Fabrizio Marchi 1:12 pm - 21st Novembre:

“un altro grande del Novecento, cioè Hermann Hesse, afferma, in uno dei suoi numerosi e straordinari aforismi, che , se anche il Comunismo è stato un “errore”, lui grande difensore delle autentiche libertà individuali, è stato un errore( al contrario dei regimi nazifascisti, il cui sviluppo appare come frutto unicamente del “sonno della ragione”, ai quali scioccamente i regimi comunisti sono spesso associati in una condanna comune) che l’umanità doveva sperimentare, perchè racchiudeva in sè il sacrosanto bisogno delle masse anonime di assurgere a livelli di vita dignitosi”. (Alessandro)
Più o meno lo stesso concetto è stato sostenuto anche da Karol Wojtyla.
Fabrizio

dia 4:27 pm - 21st Novembre:

Fabrizio: consideralo già ordinato, il libro che mi hai segnalato, è proprio quello che fa per me.

Quanto a questo: ..molto probabilmente un desiderio frustrato o inespresso di comunicazione che finisce per tradursi in comportamenti di questo genere, anche molto adolescenziali e primitivi, se vogliamo. (…) il tutto trasferito in uno spazio virtuale dove una persona ha in qualche modo la possibilità di mettere in mostra una personalità con diverse sfaccettature, scegliere una di queste e metterla in campo (…) come vorrebbe e come forse non riesce a fare nella vita reale, per una infinità di ragioni.

mi ci riconosco in pieno.

Rino 4:36 pm - 21st Novembre:

La soggettivizzazione del pensiero altrui è intrinsecamente errata. Assegnare alla biografia (ai gusti, ai vizi, alle depravazioni, agli errori esistenziali, ai feticci, alle debolezze etc.) un pensiero e dedurre da quella il valore non è ammissibile.
Se lo si fa è per ragioni che nulla hanno a che vedere con quel pensiero, con le creazioni di colui di cui si parla.
.
Agli esempi già portati da Fabrizio, se ne possono aggiungere infiniti. Alcuni singolari.
Chi darebbe fiducia ad un fisico che crede nella Cabbala e che alla domanda “Come mai l’universo non crolla su se stesso?” risponde: “Perché ogni tanto Dio interviene a regolare le cose”.
Eppure si tratta di Newton.
.
Non c’è nessuna relazione tra la condotta morale o i gusti o le passioni di chicchessia e il valore di quello che dice e delle opere che realizza.
Pare che che Picasso sia stato un padre e un marito degenere. Anche se fu così, i suoi quadri non ne risentono né deve risentirne il ns giudizio (sui dipinti).
.
Si uniscono le due cose e si confondono quando c’è il cuore di mezzo. Il cuore ama o odia. Non ragiona.
.
RDV

dia 7:03 pm - 21st Novembre:

… e Godel era un assiduo frequentatore di sedute spiritiche.

La vita delle persone, di qualsiasi persona, è sempre interessante, però. Quando si tratta di pensatori e scienziati è molto interessante seguire il filo che lega le loro esperienze ai pensieri o alle opere che hanno prodotto. Il giudizio può sempre aspettare, ma è appassionante ricostruire il puzzle.

dia 7:17 pm - 21st Novembre:

la ricostruzione di questo puzzle non è necessariamente lavoro di cuore, anzi. E’ roba da Sherlock Holmes…

Al2011 9:22 am - 22nd Novembre:

Permettetemi una precisazione importante.
Al di là del mio linguaggio a volte polemico, e in taluni punti “colorito” (ma sono piccole provocazioni per ravvivare il dibattito), per quanto mi riguarda io non ho problemi a dialogare con chiunque, anche perché – e lo ripeto – vedo che qui ci sono persone di buona cultura e con esperienze interessanti.

E’ solo che – dopo una prima impressione molto favorevole – leggendo bene gli interventi e più in generale l’approccio di molti, ero rimasto deluso notando una notevole tendenza (per lo meno per quanto riguarda il problema delle relazioni uomo-donna) al manicheismo, allo schematismo, a vedere il problema solo da una parte (le donne di oggi) anziché in una cultura diffusa, e in una situazione che è ben più complessa di quanto alcuni dicano (“la colpa è solo loro!”).

Qualcuno mi ha rimproverato perché ho usato il termine “puttaniere”.
Premesso che per me ciascun adulto è liberissimo di fare quel che crede nella sua vita privata, se non commette reati (e frequentare prostitute non lo è), e non voglio certo dare un giudizio “morale”.

Però c’è qualcosa di molto sbagliato, secondo me, se uomini giovani di 30 anni (e non di 70 o 80!) di buon livello culturale (e non analfabeti o con problemi di linguaggio e relazione), dicono di riuscire a stabilire un rapporto con una donna solo pagandola.

Per me è solo un alibi, che poi riecheggia qui quando altri dicono: “Eh, ma è solo colpa loro!”.

Ma un uomo di 30 anni oggi, può trovarsi tutte le donne che vuole, anche solo per farci sesso e basta, e senza bisogno di pagarle!

Per favore, non scherziamo, oggi ci sono tante donne (magari separate o divorziate) che non cercano più un matrimonio o una convivenza, e a cui andrebbe bene anche un “amante saltuario” (sesso ludico).

E ci sono innumerevoli storie di persone che hanno relazioni brevi sul posto di lavoro, ad esempio (si parla anche di “sindrome da pausa pranzo!”).

E ci sono anche tantissime donne che si lamentano per il “calo del desiderio”, il fatto che il loro marito o compagno le trascuri sessualmente (Ieri per radio sentivo in auto la trasmissione di Marco Balestri: “Niente di personale”: Una donna di soli 34 anni diceva che il marito da mesi non voleva più fare l’amore con lei).

E poi, paradossalmente il femminismo (al di là degli eccessi, che sono da condannare) ha aperto molte più possibilità a rapporti più liberi e meno rigidi anche tra uomo e donna.

Un trentenne oggi – senza bisogno di pagare – trova facilmente una quantità di 40-50enni piacenti che non vedono l’ora di portarselo fuori e vantarsene con le amiche, mentre 30-40 anni fa una donna neanche ci provava a stabilire una relazione con un uomo molto più giovane di lei (salvo eccezioni).
E ci sono anche donne che svolgono lavori ben retribuiti, e non hanno problemi a pagare loro cene e pranzi! (o quanto meno a fare fifty/fifty).
E c’è internet: oggi è facilissimo mettere annunci, trovare siti in cui (al di là delle mercenarie) ci sono anche donne che cercano amicizie serie.
Da cosa nasce cosa…magari non si finisce a letto subito la prima o la seconda sera, ma dopo un po’ che la frequentate potete trovare una donna con cui vi trovate bene.

E poi, io me la prendevo con la “cultura femminista diffusa” o con i suoi aspetti deteriori, accoppiati al bigottismo ipocrita (la prostituta “redenta” dal top manager), che sicuramente hanno reso più difficile i rapporti tra uomo e donna.

Ma, nella realtà, trovate anche donne che vi diranno di avere una cultura genericamente “femminista”, ma poi sono persone intelligenti con cui relazionarsi in modo costruttivo, e che non sono affatto propense a vedere negli uomini solo “nemici”, e anzi sono molto più critiche verso gli eccessi delle donne, che non molti uomini che le assecondano, magari per ingraziarsele.

Qualche anno fa rimasi colpito, vedendo per caso in vacanza una puntata di “Forum” su Canale 5, per l’equilibrio dimostrato dalla giudice, la famosa avvocata Tina Lagostena Bassi (figura storica per la tutela dei diritti delle donne, difese Donatella Colasanti nel 1976, nel famoso processo per il massacro del Circeo).

Ebbene, la Lagostena Bassi fu rapida nel mandare a quel paese una “furbetta” ragazzina di 26 anni, che si era separata dal marito dopo appena 2 anni di matrimonio, e che in casa non faceva nulla, stava a dormire fino a mezzogiorno, era una viziatissima figlia unica.

Eppure pretendeva in causa – pur avendo causato la fine dell’unione – di ricevere un assegno alimentare di 1500 euro al mese dall’ex marito (!).

La Lagostena le disse subito che non poteva chiedere nulla al marito, perché non solo aveva causato lei la fine del rapporto, ma a 26 anni poteva benissimo trovarsi un lavoro, altro che farsi mantenere!

Quindi, le cose non sono poi quelle che dipingono molti qui.
Ci sono anche donne “femministe” intelligenti (ripeto, per fortuna non ci sono più le arpie degli anni ’70, quelle incazzate dei collettivi), e in grado di dialogare con gli uomini d’oggi.

Ma non è con le barricate, o con le visioni manichee (“la colpa è solo di quelle decerebrate!”) che si migliora la situazione.

fulvioterzapi 10:32 pm - 22nd Novembre:

ho trovato questa “blog entry” che è praticamente un breviario/bignamino di tutto ciò che molte donne dicono su chi va a prostitute: vuole umiliare, vuole comandare, ha paura di noi che siamo troppo emancipate, il sesso è prima di tutto uno scambio umano/emotivo ecc.

http://lorettadalola.wordpress.com/2010/08/30/il-sesso-a-pagamento-non-conosce-crisi/#comment-2400

le ho lasciato questa risposta in attesa di moderation:
gli uomini vanno a prostitute per un’esigenza fisiologica di sesso che è mediamente piu frequente rispetto a quella delle donne. suppongo che le donne non lo vogliano riconoscere perché in larga parte dipendono ancora materialmente dagli uomini e la consapevolezza di essere nelle mani di creature dagli istinti sessuali così forti (rispetto ai loro) le sconcerta. allora preferiscono mentire a se stesse dicendo che gli uomini ricorrono alla prostituzione per motivi psicologici. dovreste provare a farvi una bella iniezione di testosterone per capire davvero cosa significa essere ingrifati come possiamo esserlo noi.

cesare 11:38 am - 17th Gennaio:

Da Virgilio on Line: “Tendenze: è boom di ventenni a caccia di uomini quarant’enni”.
C’è crisi, c’è crisi.

http://donne.virgilio.it/sesso-e-psiche/sessualita/tendenze-boom-di-ventenni-a-caccia-di-uomini-quarantenni.html)

Fabio C. 6:52 pm - 17th Gennaio:

Da Virgilio on Line: “Tendenze: è boom di ventenni a caccia di uomini quarant’enni”. (Cesare)
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Ennesima dimostrazione del fatto che il web è capace di creare e propagandare realtà che non esistono.
Ossia, il fatto che ALCUNE ragazze indirizzino i loro desideri verso uomini che potrebbero essergli quasi padri, non significa affatto che sia una tendenza generalizzata. Ma quando mai? Ma dove?
Io di anni ne ho 39, e posso assicurare che dal punto di vista estetico non faccio per niente schifo (sono anche un ex atleta, cintura nera di judo, alto 1,85 x 88 kg), nonostante ciò le ragazze di 20-25 anni non mi si filano neppure di striscio, tantomeno mi danno la caccia.
Lo stesso dicasi per i miei amici quarantenni.

Rino 8:49 pm - 17th Gennaio:

Fulvio3P
>>
ho trovato questa “blog entry” che è praticamente un breviario/bignamino di tutto ciò che molte donne dicono su chi va a prostitute: vuole umiliare, vuole comandare, ha paura…
>>

Si noti il fenomeno: viene descritto il “vissuto” maschile, ne viene disegnata l’interiorità, individuate le emozioni, smascherati i moventi e si tratta ovviamente di motivi abietti.
“Tu non racconterai la tua esperienza: sono io colei che la racconta e tu la dovrai confermare sotto pena di condanna per maschilismo. Io possiedo la mia verità e anche la tua”.

RDV

Marco 12:32 am - 18th Gennaio:

Leggo che queste ventenni preferirebbero i quarantenni perché i loro coetanei “parlano solo di calcio, videogiochi e televisione. E invece loro di cosa parlano? Quali argomenti di elevato spessore culturale sarebbero solite trattare? Forse quelli relativi ai vestiti, alle scarpe, ai trucchi, alle vacanze a Riccione o ad Ibiza, all’oroscopo, eccetera? Ma da quando in qua la donna media sarebbe interessata a uomini che con loro parlano di politica, di finanza, di sport, del senso della vita, dell’universo, eccetera? Percentualmente quante sarebbero? Di certo non la maggioranza, nella maniera più assoluta! Se c’è una cosa delle donne che imparato nel corso della mia vita, è che con loro (perlomeno nel nostro contesto sociale) bisogna fare sempre “i simpaticoni”, “i brillanti”, “i divertenti”, “i sicuri di sé”, “i conquistatori”, eccetera; ma guai ad impelagarsi in un certo genere di discorsi che a loro risultano essere di una noia mortale.

fulvioterzapi 9:04 am - 25th Febbraio:

questa ricerca effettuata su campioni di uomini di differenti nazionalità sembra dare conferma alla teoria del Barnard: piu sesso ludico, meno prostituzione. La percentuale piu bassa di uomini che hanno fatto ricorso al sesso a pagamento si registra in UK dove secondo Fabri Fibra “le tipe te la danno la prima sera”, con una traiettoria discendente dal 25% del 1949 al 6% del 1993 in coincidenza con la liberalizzazione dei costumi sessuali.
Le percentuali piu alte in Spagna e Porto Rico.
http://www.ismu.org/approfondimento.php?id=208

Paese
Percentuale
Anno

Portorico[4]
61%
1998

Spagna
39%
1992

Regno Unito
25%
1949

Svizzera
19%
1992

Regno Unito
15-20%
1948

Stati Uniti
16%
1992

Paesi Bassi
14%
1989

Finlandia
13%
1999

Norvegia
13%
1989

Svezia
13%
1996

Norvegia
11%
1992

Russia[5]
10%
1996

Indagine multipaese[6]
8%
1997

Regno Unito
6,8%
1991

Regno Unito
6,4%
1993

Fabio C. 11:18 am - 25th Febbraio:

questa ricerca effettuata su campioni di uomini di differenti nazionalità sembra dare conferma alla teoria del Barnard: (fulvioterzapi)
********************
Fermo restando il fatto che il sesso ludico, come lo intendiamo noi uomini, NON esiste in nessuna parte del mondo, non credo ci volesse Barnard per capire che se ci fosse più sesso ludico diminuirebbe la prostituzione.
PS.: in Russia solo il 10% degli uomini avrebbe fatto ricorso alla prostituzione? Non ci credo neppure un po’.