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06 Set 2011  |  79 Commenti

Femminismo istituzionale e misandria

Sono di sinistra e sono d’accordo con molti dei punti della critica anti-neo-femminista del vostro sito. Ho trovato questo video della giornalista del National Post canadese Barbara Kay in cui lei stessa, in un’intervista, critica aspramente il femminismo moderno arrivando a sostenere delle opinioni molto simili alle vostre.


79 Commenti

Fabrizio Marchi 10:35 pm - 6th Settembre:

Grazie del prezioso contributo. Se facessi uno sforzo per mandarci anche una versione tradotta (una sintesi scritta, intendo) te ne saremmo molto grati e ci daresti anche una mano concreta.
Grazie ancora!
Fabrizio

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mauro recher 4:54 pm - 7th Settembre:

non ho tradotto il video ed ho visto pochi momenti , ma una idea ,seguendo i siti neo-femministi me la sono fatta …
un idea poco confortante ,mi sembra un femminismo dalle vistose collane di perle ,dai telefonini di ultima generazione ,di un salotto radical-snob che ricorda la vignetta di attico-revolution di stefano disegni ,non è un femminismo ,a mio avviso ,di mani sporche di grasso ,di olio che si impregna nei vestiti e non va via ,un femminismo che si occupa di pubblicità ,televisione ,gossip ,ma non di lavoro ,non di fatica ,non di sudore ,che indica nella pubblicità di una donna che pulisce casa (orrore) .come una cosa sessista (ovviamente la cosa decade se a farlo è la colf di colore )….ho letto di quote rosa ,anche nei cda ,ma poco ,pochissimo ,di donne disoccupate o in cassa integrazione…..ho letto di stupri ,di violenza maschile (ovviamente solo quella) ,ma non delle fila di poveri nella caritas ,e quando ho parlato di morti sul lavoro ,hanno glissato il discorso che le donne prendono meno ……
credo che possa bastare

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Rino 9:23 am - 14th Settembre:

Svezia: strattona il figlio, carcere e multa.
Ma analizziamo con attenzione le motivazioni, le “prove”, le modalità della denuncia. Roba da Colonna Infame.

E’ vero che il termine “feminazismo” suona iperbolico e fuori misura. Ma il regime vigente in Svezia ne è davvero così lontano? (chiedere ad Assange…)

http://www3.lastampa.it/esteri/sezioni/articolo/lstp/420126/

Rino DV

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mauro recher 5:35 pm - 14th Settembre:

giustizia e rappresaglia

credo che per conoscere una cosa e pensare bene o male di essa ,bisogna appunto “conoscerla” e quindi di buon grado vado a zonzo nei vari blog e siti di chiara matrice femminista e alcuni che si dichiarano unisex ,che francamente sono i più pericolosi. Il pensiero che ne viene fuori è un pochino come chi vede il grande fratello per un paio di volte ,e se uno ha una mente funzionante ,si domanda come è possibile che una trasmissione del genere sia vista da 10 milioni di persone e che sia arrivata alla 11 edizione …credo che per il femminismo valga la stessa cosa ,forse in questo momento porta “odiens” e punti e quindi se ne parla. Gli argomenti sono un pochino i soliti ,violenza ,oppressione ,donne messe alla stretta ,vogliono la parità ,ma andare in pensione prima e altre cose ,c’è una cosa sulla quale però mi vorrei soffermare. Per le femministe gli uomini hanno un debito da pagare ,sembra che questo debito vanga addirittura dalla notte dei tempi ,chi ha parlato di medioevo e di streghe al rogo e di prima notte di nozze data al feudatario (mi ricordo un film con Buzzanca ,su questa cosa) ,nonchè della inquisizione spagnola ,per farla breve il passato non si dimentica e noi dobbiamo pagare per gli oppressori di allora. Come una specie di responsabilità indiretta ,per farla breve ancora ,abbiamo il pene e quindi adesso pagate …..
Inutile ricordargli che siamo nel 2011 e non mi sembra più di vedere streghe al rogo ,o non mi sembra di vedere donne costrette a passare la prima notte dal capo (se lo fanno hanno il loro tornaconto ,ma questo c’è lo teniamo per noi smile ) ..
Insomma vogliono GIUSTIZIA …
il che mi viene a favore un commento fatto dal blog della Terragni (che ,povera piccola ,ha dovuto mettere d’obbligo la registrazione ,perchè c’erano troppi maschilisti cattivi ) lo stesso vale per le povere piccine di un blog a noi molto caro (se leggete vi saluto smile ) che ha dovuto mettere la moderazione ,comunque il post era questo
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gli uomini per secoli…”, primo perchè secoli fa non c’eravamo e non siamo colpevoli e prendersela con gli innocenti non è Giustizia, è rappresaglia
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trovo che questa frase dica veramente ,cosa vuole fare il femminismo: RAPPRESAGLIA ,sia psicologica che fisica

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cesare 3:32 pm - 23rd Settembre:

21 Settembre 2011 Civitavecchia, comizio di Vendola, sue Dichiarazioni:
“Il fatto che quattro vecchi, maschi e rincoglioniti possano entrare nella politica e sporcarla ci fa vergognare”. Si sarebbe vergognato Vendola se gli fosse scappato detto:
“Il fatto che quattro vecchie, femmine e rincoglionite possano entrare nella politica e sporcarla ci fa vergognare”? E il giorno dopo che sarebbe successo di lui come persona e come politico?
Questi concetti, queste parole, questo linguaggio, non è folklore Vendoliano, ma ahimè espressione di una cultura e di una politica diffusa e agita in nome della giustizia, della libertà, della pace e del rispetto del prossimo. Invece ne è il tradimento radicale. L’odio misandrico mascherato da ideologia delle buone intenzioni profeminist e da politica progressista, prende imprevisto la parola e svela che cosa c’è davvero nel cuore. Vendola le ha prestato solo la voce e il timbro furibondo. Un fatto davvero inquietante che ricorda altri discorsi e suscita paura.

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Rino 5:58 pm - 26th Ottobre:

Violenza femminile? Non va mostrata ai minori.
Quella maschile va sempre mostrata, anche e soprattutto agli infanti (che imparino con chi hanno a che fare!), va moltiplicata per 1000, va inventata.

http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2011/10/26/news/la_mamma_irrequieta_della_comencini_censurata_ai_minori_di_14_anni-23920604/?ref=HREC2-13

La Matrix ha preso il potere.

RDV

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mauro recher 6:10 pm - 26th Ottobre:

Non so se l’ho scritto ancora ,se fosse cosi allora mi scuso ,che ,nei cinema ,anche quando ci sono programmazioni per bambini (tipo i cartoni animati ) passa la pubblicità contro lo stalking ,dove ,come di consueto è sempre l’uomo a fare il carnefice …,come vedi Rino ,anche in questo caso la matrix interviene …

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Fabrizio Marchi 6:39 pm - 26th Ottobre:

E dobbiamo anche tenere conto che stiamo parlando di un film della Comencini, cioè di una delle rappresentanti di quel cinema “politicamente corretto” e di “sinistra “ che è una delle correnti più in voga nel panorama cinematografico italiano (che infatti, tranne rarissime eccezioni, versa in condizioni pietose, d’altronde la fase storica è quella che è…).
La cosa potrebbe quindi assumere anche aspetti comici, se non fosse seria: Il femminismo di stato che censura il femminismo “culturale”. Femminismo di destra contro femminismo di sinistra. Da un certo punto di vista è anche una dimostrazione di forza. Ha ragione Rino, il Matrix ha preso il potere e può permettersi anche questo…
Fabrizio

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Marco 6:44 am - 27th Ottobre:

http://27esimaora.corriere.it/articolo/le-quarantenni-che-rimangono-singlema-siamo-contente-cosi/
@Lettore_9816
26.10 | 22:13 criss69
Io adoro gli uomini, anche se vedo in loro parecchi limiti. Ma si puo’ imparare a conviverci (infatti sono sposata e ho un figlio maschio). Di limiti ne avranno anche le donne, ammetto pero’ di vederne meno. Ma forse sono di parte. Comunque quello che non sopporto e’ la discriminazione che la donna ha subito nei secoli e che continua a subire. Quello che non sopporto e’ la societa’ maschilista. Non sopporto che l’uomo single venga visto come lo scapolone e la donna single come una zitella, una che non se l’e’ pigliata nessuno. Non sopporto che la mia famiglia (non mio marito, ma la mia famiglia di origine) storca il naso perche’ sono spesso via per lavoro: se fossi io l’uomo di casa nessuno avrebbe da ridire. Ma se e’ la donna quella che ha saputo conquistare il lavoro dei suoi sogni e avere successo e’ atroce perche’ “la mamma e’ sempre la mamma” e quindi deve stare a casa. Non sopporto che uno si permetta di sbandierare che chi ha inventato la fecondazione artificiale e’ un uomo. Se gli uomini hanno vinto piu’ premi Nobel delle donne e’ solo perche’ le donne una volta non le facevano studiare: a casa, a pulire e far figli. Non sopporto che la bella donna venga sempre propinata mezza nuda (o totalmente nuda), svilendo cosi’ la sua dignita’. E’ indispensabile mostrare una donna nuda per vendere uno yogurt? E ho una grandissima ammirazione per quelle donne che scelgono di restare single, perche’ la famiglia e’ bella ma non e’ tutto nella vita. Perche’, da donna che piu’ che in carriera ama follemente il suo lavoro, posso dire che avere una famiglia con cui mediare e’ un grandissimo sacrificio e a volte mi ritrovo a sognare come sarebbe stata la mia vita senza un marito e un figlio. E a questo proposito, messo a letto il pargolo (il marito e’ andato a letto prima di lui …) e stesa il bucato, ora mi metto a lavorare ….
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Fra quattro mesi compirò 38 anni e se c’è una cosa che ormai da un paio d’anni da questa parte – ossia da quando ho iniziato a prendere coscienza di certe tematiche – mi sta rendendo sempre meno attraenti le donne, sono discorsi come quello di questa criss69. Per esempio, io so che non mi sposerò mai, perché ormai la mia testa è troppo “inquinata” da questo veleno femminile, pertanto, tolto il sesso (e spesso neppure quello), non vedo più nulla di interessante e attraente in una donna.
Anzi, ormai le vedo come vere e proprie nemiche, come delle opportuniste sempre pronte a sputare sentenze, a non assumersi mai la responsabilità di nulla, incapaci di fare autocritica ma soprattutto incapaci di fare il minimo apprezzamento agli uomini. Come si fa ad apprezzare ed amare delle donne così? Io non ci riesco.

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Alessandro 8:15 am - 27th Ottobre:

Marco, l’unica cosa che io, te e qualunque uomo abbia la testa sopra le spalle possiamo fare al cospetto di donne come questa è lasciarle cuocere nel loro brodo, ossia non averci niente a che fare, se non ciò che inevitabile. La cosa che mi sorprende è che ci sono uomini che accettano perfino di sposarsele. Davvero stupefacente per me, perchè io faticherei a prenderci perfino un caffè insieme. E’ tempo che gli uomini si dedichino alle donne scevre di pregiudizi anti-maschili, in grado di assumersi le proprie responsabilità senza fartele pesare ad ogni momento. Perchè donne come questa potranno migliorare solo se gli uomini saranno in grado di fare le scelte giuste.

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dia 8:51 am - 27th Ottobre:

…”e’ un grandissimo sacrificio e a volte mi ritrovo a sognare come sarebbe stata la mia vita senza un marito e un figlio

a questa criss chiederei se qualcuno le ha puntato una pistola all tempia per sposarsi e farsi mettere incinta. Se trova giusto che il figlio neonato debba pagare il prezzo della sua “emancipazione”. Nelal vita non è obbligatorio né sposarsi né avere dei figli. E questo vale anche per i maschi. Ammiro chi, maschio o femmina, padre o madre, sa di dover fare dei sacrifici se fa certe scelte e se ne assume la responsabilità (ricordo che Cofferati ha lasciato quando è nato il suo primo figlio). Ripeto: vale anche per mariti e padri. Non è questione di “la mamma è sempre la mamma”, è questione che “un adulto è sempre un adulto”, non un bambino alla fiera che vuole giocare a tutti i giochi.

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Luigi Corvaglia 9:44 am - 27th Ottobre:

Dia … concordo. E’ esattamente come dici tu.
E’ il concetto che esprimo in quel blog con il commento che riporto di seguito.
“Comunque per me ognuno/ognuna può scegliere il suo progetto vita. E gli altri non devono metterci becco.
Per cui a me vanno benissimo le donne che inseguono i loro sogni o i loro progetti e nel far questo non programmano un matrimonio o una duratura convivenza con un uomo.
E’ stato ed è così per tanti uomini.
Quindi cosa c’è di male?
Che poi lo si esterni in una certa maniera, lasciando trapelare magari dell’odio misandrico, è un fatto soggettivo che sicuramente urterà gli uomini, ma penso inevitabile. Persone “di classe” si nasce. Non si diventa.
L’unica cosa che a me non piace, almeno nella Bolick et similia, è l’egoismo narcisistico e nazistoide sul tema “figli”.”

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Paolo 10:20 am - 27th Ottobre:

“Non sopporto che la bella donna venga sempre propinata mezza nuda (o totalmente nuda), svilendo cosi’ la sua dignita’.?”

Notare l’uso del linguaggio deresponsabilizzante.

Perchè non dire: “non sopporto che la bella donna accetti di proporsi sempre mezza nuda o totalmente nuda svilendo così la propria dignità”.

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dia 10:25 am - 27th Ottobre:

sottoscrivo al duemila per cento, luigi.

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Giovanni 2:24 pm - 27th Ottobre:

leggete qua, un papà separato che descrive il dramma suo e di molti come lui…e la risposta schifosa di una becera femminista, che chiamare nazifemminista è riduttivo…
http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=167841&sez=NAPOLI

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cesare 4:57 pm - 27th Ottobre:

Michela nell’articolo citato sul Mattino, si scatena contro il maschio e padre separato che, vox clamans in deserto, descrive, documentatamente, le violenze che la stragrande maggioranza dei maschi e i padri separati subiscono dalle istituzioni, dalle donne e dalle ex mogli. Michela nel rispondere al maschio, marito e padre, usa un linguaggio arrogante, violento e minaccioso. Il motivo è semplice: parla come esponente e militante del Partito Femdominista Italiano e usa il linguaggio che ormai non solo è legittimato ma sembra prescritto tra gli aderenti al Partito. Michela sa insomma di avere dalla sua lo Stato, il monopolista dell’esercizio della violenza, che condivide l’ideologia del suo partito e che mette a disposizione del Partito la sua violenza. Michela sa di godere di una sostanziale impunità, di un pregiudizio favorevole di innocenza.
In questa situazione Michela dovrebbe a maggior ragione porsi il problema di mettersi nei panni altrui, accettare il confronto su un tema che è tragico, o rispettare almeno il dolore altrui. E invece fa il contrario.
Ci aspettavamo dal femminismo un passo avanti nell’ampliamento della libertà per maschi e femmine, riconoscenza verso i maschi per i progressi di civiltà che hanno consentito più libertà alla donna, non certo l’evocazione e l’instaurazione di un regime dell’arbitrio, del rancore e dell’invidia, ogni giorno più violento, liberticida, stolido e regressivo. Una sorpresa molto amara.

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armando 10:37 pm - 27th Ottobre:

Cesare: “Ci aspettavamo dal femminismo un passo avanti nell’ampliamento della libertà per maschi e femmine, riconoscenza verso i maschi per i progressi di civiltà che hanno consentito più libertà alla donna,” Veramente, caro Cesare, ho capito quasi subito, fin dall’inizio degli anni settanta, che l’unica cosa che non potevamo aspettarci dal femminismo era una qualsiasi forma di riconoscenza verso il maschile. E per la semplice ragione che fin da allora era chiaro che il femminismo non perseguiva in primo luogo la libertà della donna ma “l’abbattimento” del maschio. Non era cioè, fin dall’inizio, un movimento “per”, ma “contro” , ed era così perchè aveva individuato nelle supposte strutture patriarcali, quindi maschili, il nemico da combattere.
Mutatis mutandis, la stessa dinamica si presenta oggi nei movimenti maschili. Dobbiamo cioè in primo luogo spingere affinchè i maschi riconquistino stima di sè e del loro valore in modo che la battaglia contro chi gli uomini li vuole svilire sia un riflesso naturale del primo obbiettivo, oppure mettere al centro in primo luogo la battaglia contro il femminismo credendo che la rinascita del maschile ne venga come conseguenza?
Non è la stessa cosa, pensiamoci bene.
armando

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Rino 7:16 am - 29th Ottobre:

Lui dice prima e più spesso “Ti amo”

http://www.corriere.it/esteri/11_ottobre_28/marchetti-tiamo_42a71fce-0158-11e1-994a-3eab7f8785af.shtml

Se è un “di più” maschile, indicherà una qualche minorità, una tara, pensavo.
Ma non riuscivo ad immaginare quale.

….perché la D …ha imparato a non farsi più comandare dal cuore in una relazione. Una situazione resa possibile,…. «dalla maggiore capacità che hanno le donne di elaborare le esperienze emotive».

Ah ecco!

RDV

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Rino DV 9:19 pm - 13th Novembre:

Lecita intrusione – lecita umiliazione.

Ricevuta 5 minuti fa:

****
Salve, vorrei un aiuto,
nelle piscine (e qualcuno dice anche in alcune palestre) è di regola che le donne (mamme o anche ragazzine minorenni) accompagnatrici di bimbo maschio vadano negli spogliatoi maschili. Lo ritengo un vero sopruso, ed una violazione della privacy e dell’intimità dei maschi, costretti loro malgrado a mostrare i propri genitali, che a differenza delle donne, sono esterni, a donne e ragazzine estranee. Allego alla presente un file con i commenti che girano su internet, tra cui la costernazione di ragazzi anche minorenni costretti a questo “tipo” di violenza, di molestia, (alcuni ragazzi vengono umiliati con i commenti da parte di queste tipe sui loro genitali piccoli).
Possibile che non è possibile fare nulla? Non si può fare una denuncia ed impedire categoricamenete (a livello nazionale) al genere femminile di entrare negli spogliatoi maschili (visto anche che il contrario è proibito, punito come molestia).
Cerchiamo di unire le nostre forze e cambiare queste situazioni. Spero in un vostro fattivo aiuto. Grazie.
M.

La mia risposta

Salve.
Bravo!
Tu hai colto una delle manifestazioni dei soprusi possibili a danno dei maschi, umiliazioni che oggi si possono infliggere in piena legittimità morale e legale agli uomini.
Sul piano legale, appunto, non possiamo fare nulla.
Questo è un dei frutti avvelenati della pianta per la cui eradicazione siamo in lotta.
Manderò anomima la tua email in giro per il web.
Esiste una lista di discussione cui, se vuoi ti iscrivo. Fammi sapere.
Fatti cmq sentire sui siti del movimento maschile: uominibeta, maschiselvatici, forum metromaschile.

***

Ho citato già su Qmdt il fatto che le femministe USA imposero ed ottennero il diritto all’ingresso delle giornaliste negli spogliatoi della NBA.
Non chiedetemi del simmetrico.

RDV

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Andrea 7:04 am - 14th Novembre:

>>
Allego alla presente un file con i commenti che girano su internet, tra cui la costernazione di ragazzi anche minorenni costretti a questo “tipo” di violenza, di molestia, (alcuni ragazzi vengono umiliati con i commenti da parte di queste tipe sui loro genitali piccoli).
>>
Io credo che questi fatti dicano molte cose sul genere femminile e su chi realmente siano le donne nel momento in cui qualcuno non mette loro dei limiti…

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Rino 6:41 pm - 6th Febbraio:

Censurato da 27Ora

Il noto Div. Men. mi scrive segnalando che questo commento non è stato pubblicato (dopo 6 giorni) da 27Ora. Si tratta delle solite banalità, a noi arcinote, ma lo metto qui cmq perché si sappia quello che … si sa già sulla “Cultura del dialogo e dell’ascolto” delle femdoministe..
RDV
******

Scrive Insensibile:
“Ma a chi volete darla a bere?
… proprio su questo blog, sia nei commenti ma soprattutto negli articoli … la colpevolizzazione e la denigrazione dei “maschietti” è sistematica e implacabile”.
.
Purtroppo la stanno dando da bere a quasi tutti e tutte da 50 anni. C’è infatti una domanda dirompente cui nessuna femminista e quasi nessuna donna può dare risposta: la chiamano “lotta” e “battaglia”, le più sincere
persino “guerra”. Ma come viene combattuta? con quali strumenti le donne hanno ottenuto le vittorie già conquistate e con quali intendono raggiungere gli obiettivi mancanti? Dove sono le clave,  le spade, i fucili, le
granate? Dove sono i feriti? Dov’è il campo di battaglia? Dove è la linea del fronte? Dove sono i bunker? Nessun ferito, nessun morto, nessun fronte.
.
Le più ingenue abbozzano risposte tipo: “Abbiamo vinto perché siamo più forti!” ma la domanda non verte sulla forza, riguarda le armi usate: quali sono? “Vinceremo perché abbiamo ragione!” ma non basta aver ragione per vincere. Magari bastasse. La storia è piena di torti vincenti e di ragioni perdenti.  Quali sono le armi che
avete usato e che userete? Questa è la domanda, ma la risposta è imbarazzante, perciò eternamente elusa.
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Le armi sono psicologiche, il paese da conquistare è la psiche degli uomini, l’obiettivo è la trasformazione dell’interiorità maschile secondo gli interessi e i gusti femminili. Gli strumenti in uso sono perciò la colpevolizzazione, la criminalizzazione, il vilipendio, la devalorizzazione, il ricatto morale, la seduzione. Sono questi e non altri perché di diversi non ne esistono.
.
La strategia inconfessabile (e perciò mai resa esplicita) è la manipolazione totale della psiche (mente & cuore) degli uomini che non si ottiene con clave, spade,  granate, ma con psicoclave, psicospade, psicogranate.
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L’obiettivo è la costruzione dell’Uomo Nuovo, quello la cui identità è gradita alle femmine occidentali di quest’epoca. Quello che chiede alla Donna: “Quale mia identità  ti piace? Quale modello ti aggrada? Quali devono essere i miei sentimenti, le mie pulsioni, i miei desideri per esserti gradito? Quale e quanta parte di me e della mia storia devo rinnegare, come devo rimodellarmi per essere degno di rispetto e di amore? Dimmi tu come mi vuoi ed io mi adeguerò”. Il citato S. Bellassai invita appunto gli uomini ad abbandonare la vecchia identità (malvagia) per assumere quella nuova, quella disegnata dal femminismo, quella buona, cioè utile, conforme, gradita alle donne, perciò il suo viene qui indicato come insegnamento da seguire.
.
Dice il noto slogan femminista: “Non importa cosa sia bene o male per gli uomini. Importa solo cosa è bene per le donne” perciò l’identità delle donne viene (giustamente) scelta dalle donne, quella degli uomini ..pure.
.
La manipolazione totale ha quello scopo, che a quanto si vede, è stato quasi raggiunto. Come? Con la colpevolizzazione, la criminalizzazione, la svalorizzazione, la seduzione, il ricatto morale, la denigrazione, il vilipendio.
.
Anche questa volta non ci saranno obiezioni. Non ne esistono.
.
Div. Men.

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Rino 7:25 pm - 21st Febbraio:

Sull’onda del fatto che la Severino batte Passera in danaro, quelli di Caterpillar su Rai X ? (ore 18.10-20 di oggi 21/2/12) hanno dato la linea a donne guadagnanti più dei “maschi”, definiti ripetutamente pezzenti, vermi etc. Naturalmente in senso ironico…
E’ intervenuta una D a correggerli…

RDV

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Luigi Corvaglia 8:38 pm - 13th Marzo:

A Stefano Mele hanno dato trentanni e piena capacità di intendere e volere.
http://www.iltaccoditalia.info/sito/index-a.asp?id=14696
Non esprimo giudizi, ma vedremo cosa faranno in questo caso
http://www.leggo.it/archivio.php?id=144466

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Fabrizio Marchi 9:55 pm - 13th Marzo:

“gli inquirenti lo indagano (il marito) per concorso nell’omicidio sotto il profilo colposo quanto meno perchè non avrebbe adeguatamente sorvegliato gli atteggiamenti della moglie, in cura da un anno per problemi psicologici”. (stralcio dell’articolo)
Fantastico (si fa per dire…). Chissà se anche nel caso di quell’uomo che ha ucciso il figlio, la moglie sarà indagata per le stesse ragioni…
Siamo alla follia, accusato di concorso in omicidio per non aver adeguatamente sorvegliato gli “atteggiamenti” della moglie…
Immaginiamo di avere un carissimo amico che frequentiamo quotidianamente o quasi e che questo decida un bel (si fa per dire…) giorno di togliersi la vita. E immaginiamo a quel punto di essere indagati per concorso in omicidio per non essere stati capaci di sorvegliare in maniera adeguata i suoi atteggiamenti. E quindi, oltre ad essere straziati dal dolore, dobbiamo anche difenderci dalle accuse del PM…
Per me siamo al delirio, non trovo altre parole…
Fabrizio

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Rino DV 10:09 pm - 13th Marzo:

“…gli inquirenti lo indagano (il marito) per concorso nell’omicidio sotto il profilo colposo quanto meno perchè non avrebbe adeguatamente sorvegliato…”

Orwell si rivela ogni giorno che passa il più lucido veggente del mondo attuale e a venire.

RDV

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armando 12:30 pm - 14th Marzo:

Ovvio che no, che a parti invertite non ci sarebbe stata nessuna imputazione per la moglie. Così i maschi pagano comunque sia. Per le colpe proprie e per quella della moglie.
Solito discorso. Vogliamo che le donne stiano sotto tutela maschile con quel che implica a tutti i livelli, o vogliamo siano considerate persone adulte alla pari degli uomini? O meglio, i giudici, la società, le stesse donne ma anche gli uomini, cosa scelgono?
La situazione attuale somiglia maleddettamente alla tirannide capricciosa che alcuni bambini riescono a instaurare verso i genitori. Sono stati fatti diventare tiranni esigenti ma irresponsabili per definizione. Solo che le donne non sono bambini, e se in un bambino è insopportabile, in un adulto ancora di più.
armando

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Rino 4:47 pm - 14th Marzo:

Ci furono epoche e culture in cui il marito veniva chiamato a rispondere in tribunale per gli atti della moglie.
Non sto a dire come vengano qualificate quelle società.
E qui-ora cosa succede?
Come se un cerchio si stesse chiudendo, l’ideoutopia della Liberata ci sta portando esattamente allo stesso punto.
Ciò che era suprema umiliazione della D inflitta dagli UU, ritorna ora come “conquista” femdominista.
La motivazione è opposta, il risultato è il medesimo:
lui risponde dei comportamenti di lei.
Hanno più rilievo le motivazioni o è meglio prestar fede ai fatti?
A questo punto, oggi, mi sorge un sospetto. Un terribile dubbio si sta insinuando nei miei neuroni.
Quello che neppure mi sfiorò all’inizio della mia “discesa in campo”.
Non vi dico quale, perché io stesso non voglio dargli spazio.
Brrr….

RDV

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cesare 8:26 am - 23rd Aprile:

Secondo alcuni genetisti, che da trent’anni godono del credito di ogni media, a spiegare fino a ieri i sette anni di aspettativa di vita in meno maschile rispetto alle donne non era la vita usurante maschile, ma il cromosoma YX maschile, secondo loro più fragile, perchè “misto”, del “monogusto” XX femminile (ma non si è sempre detto che la diversificazione è il fulcro della vitalità genetica?).
Ma il mondo cambia e i somari al servizio della scienzia ideologica vengono legati al nuovo albero che il massaro vuole. Ed ecco il padronale “contrordine sorelli e sorelle!: da Repubblica di oggi 23 aprile 2012, articolo dal titolo:”IL sorpasso del maschio: nella salute batte la donna”:

(…) ” Secondo l’Office National Statistics inglese, però, gli uomini, stanno raggiungendo le donne anche nel confronto sulla longevità generale. La scelta femminile di stili di vita poco sani .. e la maggior attenzione maschile alla salute, .. porterà al pareggio nelle sapettative di vita intorno al 2030″. Con buona pace della compagnia dei somari della genetica ideologica.

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Rino 9:57 pm - 26th Aprile:

Carcere preventivo: dietro front!
Condanna prima della sentenza.
Osservare le “motivazioni”.

RDV

http://www3.lastampa.it/i-tuoi-diritti/sezioni/responsabilita-sicurezza/news/articolo/lstp/451618/

La Cassazione (sentenza 15211/12) non fa sconti a chi è accusato di stupro di gruppo: «la condotta partecipativa imprime al fatto un grado di lesività più intenso sia rispetto alla maggiore capacità di intimidazione del soggetto passivo e al pericolo della reiterazione di atti sessuali violenti sia rispetto ad una più odiosa violazione della libertà sessuale della vittima nella sua ineliminabile essenza di autodeterminazione».

Il caso

La Suprema Corte ha accolto il ricorso della Procura presso il Tribunale per i minorenni di Ancona che si era opposta alla liberazione di tre indagati non ancora maggiorenni implicati in uno stupro di gruppo commesso nei confronti di una quindicenne. Secondo il Tribunale della libertà, il quadro indiziario nei confronti dei tre indagati minorenni «si fondava essenzialmente sulle dichiarazioni della parte offesa» e il «quadro indiziario era caratterizzato da preoccupate equivocità». La Procura di Ancona ha invece chiesto nei confronti dei tre indagati una sanzione più grave in attesa del processo. La Cassazione, diversamente rispetto a quanto stabilito tempo fa (quando aveva previsto la possibilità di pene alternative per indagati di questo reato) ha annullato l’ordinanza impugnata e ha rinviato il caso al Tribunale della libertà presso il Tribunale per i minorenni delle Marche. La Cassazione afferma di non avere «alcun potere di revisione degli elementi materiali e fattuali delle vicende in relazione alle esigenze cautelari e alla adeguatezza delle misure», tuttavia, giudicando «fondato» il ricorso della Procura del tribunale dei minorenni di Ancona, non può fare a meno di osservare che, nel caso dello stupro di gruppo, «la previsione di un trattamento sanzionatorio più grave si connette al riconoscimento di un particolare disvalore alla partecipazione simultanea di più persone». Inoltre invita i giudici del Tribunale per i minorenni delle Marche a tenere conto del fatto che «la contemporanea presenza di più di un aggressore è idonea a produrre effetti fisici e psicologici particolari nella parte lesa, eliminandone e riducendone la forza di reazione». Il reato «non richiede necessariamente che ciascun compartecipe realizzi l’intera fattispecie nel concorso dell’altro o degli altri correi, ben potendo il singolo realizzare soltanto una frazione del fatto tipico di riferimento ed essendo sufficiente che la violenza o la minaccia provenga anche da uno solo degli agenti». Il concetto di partecipazione «non può essere limitato nel senso di richiedere il compimento, da parte del singolo, di un’attività tipica di violenza sessuale dovendo invece ritenersi estesa la punibilità a qualsiasi condotta partecipativa, tenuta in una situazione di effettiva presenza non da mero spettatore, sia pure compiacente, sul luogo e al momento del reato, che apporti un reale contributo materiale o morale all’azione collettiva».

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Rino 9:07 pm - 1st Febbraio:

Max Gazzè: prendete voi il potere

http://www.lastampa.it/2013/02/01/spettacoli/musica/max-gazze-care-donne-prendete-voi-il-potere-xFS8UvhWOeY0rulSfAchvI/pagina.html

Parto: riaprire i concorsi.
E per un ricoverato da incidente sul lavoro?

http://www.lastampa.it/2013/02/01/blogs/diritto-di-cronaca/tar-in-caso-di-parto-il-concorso-si-ripete-2S9HHeeQJvyzqT04tVFfTJ/pagina.html

Fornero per le DD:

ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2013-02-01/pensione-anche-anni-contributi-161030.shtml?uuid=Ab6usMQH

RDV

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Fabio C. 10:02 pm - 1st Febbraio:

(Rino)
Max Gazzè: prendete voi il potere
*********
Il fatto è che tanti uomini sono veramente sciocchi e illusi.
Gazzè è uno di questi.

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Ethans 1:50 am - 2nd Febbraio:

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Daniele 10:00 am - 2nd Febbraio:

Ethans: Più che sciocchi e illusi direi che sono opportunisti…

Credo sia troppo semplicistico definirli opportunisti: questi qui sono veramente stupidi a prescindere dal politicamente corretto, oltre ad essere privi di un minimo di attributi. Farebbero più bella figura se stessero zitti, ed invece sentono sempre un irrefrenabile desiderio di aprire la bocca e dargli fiato.
Il fatto ridicolo di questa storia è che quando un uomo fa qualcosa di buono, se non di eccezionale, subito ci si affretta a sentenziare che il merito è della donna che c’è dietro di lui (la vecchia puttanata secondo cui “dietro ogni grande uomo c’è sempre una grande donna”), mentre quando il medesimo combina qualcosa di meno buono o di criminale, la responsabilità è solo ed esclusivamente sua. In quel caso le femmine non esistono. Non per niente , anni fa, aprii questa discussione.
http://questionemaschile.forumfree.it/?t=7798681

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rino 6:42 pm - 2nd Febbraio:

La vedo come Daniele.
Se fossero opportunisti sarebbe meglio: vorrebbe dire che fanno dei calcoli. Egoisti ma svegli.
Invece a mio parere sono davvero dei posseduti, privi di coscienza: serbini “dentro”.

RDV

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Ethans 8:48 pm - 2nd Febbraio:

Ricordo che facevo anch’io discorsi del tipo di Gazzè a 20 anni: forse “privi di coscienza” è lo status più corretto in cui inquadrarli… ma “zerbini dentro” o stupidi mmmhhh ho dei dubbi…

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Ethans 8:56 pm - 2nd Febbraio:

Tra l’altro sono anche molto spaventati. Prendere coscienza della loro condizione subalterna e ammettere di stare bleffando con se stessi non è cosa che si riesce a fare dal giorno alla notte. Andare contro al mainstream poi è un’operazione a rischio di scomunica, soprattutto per quelli che hanno intrapreso un qualche tipo di carriera, ma anche per quelli che sono ancora in attesa sul trampolino di lancio.

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Luigi Corvaglia 11:16 pm - 2nd Febbraio:

Sono d’accordo con Ethans. E d’altronde, spavento del tutto comprensibile a parte, come potrebbero prendere coscienza dello stato di fatto?
Chi è che poi potrebbe aiutarli a farlo? Noi a parte (e con noi intendo quelli che per un motivo o per l’altro, seguendo diverse vie e con diverse visioni si occupano di QM). Ma noi siamo ben poca cosa. Non abbiamo potere. Non possediamo media. Non siamo “l’intellighenzia” di qualcosa o di qualcuno.
Ma soprattutto la domanda fondamentale è: qualcuno è interessato a farlo?
Cerchiamo di mettere le tessere del puzzle al loro posto.
Su Uomini Beta abbiamo sempre affermato la sostanziale organicità del femminismo all’attuale sistema economico e di potere. Ora potremo disquisire su quanto sopra affermato, per anni forse, ma sulle parole, non certo sui fatti. Per dire: non si sta all’Onu e non si ispirano documenti tipo il Global Gender Gap (World Economic Forum di Davos) stando fuori dal “Sistema” o avversandolo. Non diciamo fesserie. Se sei contro il “Sistema” o vieni normalizzato o vieni distrutto.
Quindi con tutti distinguo, i cilli e codicilli del caso una verità dovrebbe apparire come incontrovertibile e inoppugnabile: il femminismo è parte integrale e sostanziale dell’attuale sistema di potere economico, politico e finanziario che ci governa e organizza la vita. E questo al di la di quello che, sovente in buona fede, possono pensare le/i stesse/i femministe/i. Le quali, i quali, bontà loro sono convinte/i di essere l’avanguardia del progresso e del cambio di paradigma sistemico e non si accorgono invece (quando in buona fede) di essere solo degli “utili idioti”. Certo qualcosa ne verrà anche a loro: come diceva Roberto Buffagni in un altro thread un 5-10% verrà cooptato al comando ed al resto verranno propinati i papponi tipo la convenzione di Istambul (con quel che ne consegue) spacciandoli per conquiste di civiltà.
E ritorno alla domanda di prima: chi ha interesse a risvegliare gli uomini normali, gli uomini beta?
Io purtroppo penso di conoscere la risposta. Nessuno. E non mi piace.

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Ethans 12:19 am - 3rd Febbraio:

Ci vuole un episodio eclatante per poter risvegliare l’interesse maschile, al fine di dare corpo a un sentimento che, sono certo, sonnecchia da tempo nell’inconscio degli uomini.

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Fabio C. 1:51 am - 3rd Febbraio:

Ethans:
Ci vuole un episodio eclatante per poter risvegliare l’interesse maschile, al fine di dare corpo a un sentimento che, sono certo, sonnecchia da tempo nell’inconscio degli uomini.

Secondo me hai troppa fiducia negli uomini, ai quali di certi argomenti è sempre importato poco.
Dubito fortemente che nella massa maschile, quotidianamente impegnata a sopravvivere fra disoccupazione, contratti da precario e 800-1000 euro al mese, alberghi tale sonnecchioso sentimento.
Ritengo che queste siano solo proiezioni di chi, come noi, si occupa di QM da anni.
Ma la massa maschile non è così: non lo è mai stata.

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Fabio C. 1:54 am - 3rd Febbraio:

Ethans:
Tra l’altro sono anche molto spaventati. Prendere coscienza della loro condizione subalterna e ammettere di stare bleffando con se stessi non è cosa che si riesce a fare dal giorno alla notte. Andare contro al mainstream poi è un’operazione a rischio di scomunica, soprattutto per quelli che hanno intrapreso un qualche tipo di carriera, ma anche per quelli che sono ancora in attesa sul trampolino di lancio.

@
Anche l’affermare che sono “molto spaventati” è a mio parere una proiezione di chi si occupa della qm.

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Ethans 3:24 am - 3rd Febbraio:

Fabio C. >>> Secondo me hai troppa fiducia negli uomini, ai quali di certi argomenti è sempre importato poco.
**********************************************************
Mah, più che “è sempre importato poco” direi che sono inconsapevoli o per meglio dire: sentono che c’è qualcosa che non va ma non hanno le coordinate per poter far luce al loro interno. Figuriamoci se scattasse in loro un barlume di coscienza: vade retro Satana!!! In effetti di fiducia negli uomini anch’io ne ho pochina.
**********************************************************
Fabio C. >>> Dubito fortemente che nella massa maschile, quotidianamente impegnata a sopravvivere fra disoccupazione, contratti da precario e 800-1000 euro al mese, alberghi tale sonnecchioso sentimento.
**********************************************************
Beh, quando vedi che una qualsivoglia “signorina nessuno” viene assunta al posto tuo in quanto la responsabile dell’agenzia interinale a cui ti rivolgi ad es. preferisce favorire lei, in nome di una omertosa “solidarietà femminile”, invece che qualcun’altro appartenente alla oramai obsoleta “massa maschile lavoratrice” (valida tutt’al più per qualche mansione di facchinaggio o tornitura o saldatura in officine o magazzini dove ci si sporca fin sopra ai capelli e dove la puzza te la porterai dietro per lustri e lustri a venire), è gioco facile capire che sarebbe ora che questi disoccupati e/o precari a 800-1000 euro al mese iniziassero a porsi qualche domandina anche in senso quemmistico relativamente alla loro poca appetibilità sul mercato del lavoro (al di fuori delle mansioni di pura manovalanza ovviamente).
************************************************************
Fabio C. >>> Ritengo che queste siano solo proiezioni di chi, come noi, si occupa di QM da anni.
************************************************************
Più che proiezioni ti parlo per esperienza personale e di quello che vedo quotidianamente attorno a me per ciò che concerne colleghi e amici e anche semplicissimi conoscenti tutti rigorosamente di sesso maschile. E cmq una proiezione non è sempre sintomo di disturbi visivi, anzi… molte volte aiuta. 😉

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mauro recher 11:00 am - 3rd Febbraio:

Luigi Corvaglia:

E ritorno alla domanda di prima: chi ha interesse a risvegliare gli uomini normali, gli uomini beta?
Io purtroppo penso di conoscere la risposta. Nessuno. E non mi piace.

Spero di non aver confusione con le quote :scratch:

Caro Luigi ,anche a me non piace questa situazione, ma leggendo i vari programmi e andando nei siti delle varie persone che aspirano a candidarsi, sopratutto per chi si reputa di sinistra (non ne ho letti molti, ma credo che che il mainstream sia quello) nessuno cenno viene fatto agli uomini ,per caso mi sono imbattuto in questa pagina facebook
https://www.facebook.com/celeste.costantino.1 e scrive questo articolo
http://t.co/J351cF3b
questo è il commento che ho lasciato sulla pagina facebook
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Vede signora Costantino, il cosiddetto femminicidio sta per diventare un punto di forza della propaganda politica, sia a sinistra ,come a destra e certamente saremmo tutti più contenti se ci fossero meno vittime .però io ho voluto girare la frittata e vedere cosa succedeva se ,anche gli uomini subiscono violenza ,esistono uomini cattivi,ma esistono pure donne cattive ,o crediamo che la violenza abbia solo un genere ? In definitiva cosa pensavano le femministe e i loro commenti ? “oh poverini” era il commento più gettonato e si è subito voluto “glissare” sull’ argomento, come farebbero i più esagitati dei maschilisti, la sospirata parità che non si raggiunge con le quote rosa è fatta di due sacchi uno del dare e uno dell’avere, il femminismo pecca sicuramente su quello del dare..ma la sinistra trattare ogni tanto di morti sul lavoro ,quasi tutti uomini e di numero 3 volte superiore ai femminicidi? Trattare di gente che ,a 45-50 perde il lavoro? Non esiste solo la violenza femminile, è se un uomo subisce violenza, non conta? Sono nato con una una idea di sinistra diversa che aiuti i deboli e i più sfortunati e che non faceva distinzione l’organo riproduttivo in mezzo alle gambe..posso dirlo che sono deluso ?
————————————————————————–
questo è solo un esempio ,ma dei cosiddetti “uomini beta” non gli frega niente a nessuno

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Luigi Corvaglia 12:20 pm - 3rd Febbraio:

Dal blog multi-autore, radical-chic e misandrico del Corrierone:
La carica delle élite femminili – Ma l’Agenda D non scalda
di Dario Di Vico
…………………………

Nei Paesi scandinavi grazie a un welfare inclusivo molte donne sono state elette in Parlamento. In Italia finirà che seguiremo il percorso inverso: circa 285 donne saranno elette in Parlamento il prossimo 25 febbraio e dalla loro spinta forse potrà nascere un welfare più inclusivo. Sa di paradosso ma le cose stanno proprio così e non vale la pena fare gli schizzinosi. Le vie della modernità non sono rettilinee.
Il dato certo è che siamo alla vigilia di una novità se non storica, quasi: tutte le stime sugli eletti ci dicono che avremo un Parlamento rosa almeno per il 30%. Nella passata legislatura eravamo rimasti a quota 193, il 20,33%. Il Pd, il partito che più ha aperto le liste al femminile, sostiene che il 40% delle candidate è in posizione eleggibile e quindi dovrebbe portare in Parlamento almeno 154 donne. Grillo ne dovrebbe eleggere 40, il Pdl attorno a quota 38, Scelta civica 17, Vendola 24, la Lega 6, Ingroia 4 e l’Udc 2.

Ma — e la domanda è politicamente scorretta — la nascita di una consistente élite politica rosa
corrisponde alla crescita di un vero movimento della società nel segno dell’inclusione?
Oppure siamo davanti a un caso (raro) in cui la circolazione delle élite è più fluida della
capacità di mettere in agenda i temi legati alla condizione dei rappresentati?
E ancora: l’aumento delle parlamentari corrisponde anche a un
significativo slittamento dell’opinione politica delle donne?

Cominciamo da qui. Secondo Renato Mannheimer non ci sono «differenze pazzesche» nell’orientamento di voto delle donne tra le politiche del 2008 e oggi e ciò nonostante l’ultima fase della legislatura si sia caratterizzata per le vicende legate all’esercizio del bunga bunga e Silvio Berlusconi, considerato un monumento vivente del maschilismo e della sottomissione femminile, alla fine si sia ripresentato ai nastri di partenza. Secondo Alessandra Ghisleri, direttrice di Euromedia Research, non siamo in presenza di una vera diaspora dell’elettorato femminile di centrodestra, il grosso delle elettrici sopra i 50 anni resta sostanzialmente con il Cavaliere mentre le donne dai 44 anni in giù si considerano in libera uscita.
Sono indecise il doppio degli uomini loro coetanei e «si guardano attorno». Quindi se allontanamento c’è stato è di tipo selettivo, con il fattore età a fare da discriminante. La mossa con la quale il Cavaliere si è accasato con Francesca Pascale, con una tempistica ricalcata sul calendario dei comizi, è considerato un fattore ininfluente mentre non va dimenticato che storicamente il voto femminile in Italia si è collocato sempre più a destra rispetto a quello maschile. Tanto che la leggenda narra come nella sinistra italiana subito dopo il fatidico 18 aprile 1948 più di qualcuno avesse maledetto l’accordo De Gasperi-Togliatti per concedere il voto alle donne.
«Lo spostamento del voto femminile da destra verso sinistra nei maggiori Paesi europei si verifica attorno agli anni 90, da noi solo a partire dal 2006 e si presenta come una secolarizzazione visto che dietro aveva la lunghissima stagione dell’egemonia della Dc e dei parroci come opinion maker» commenta Elisabetta Gualmini, prima donna a dirigere il prestigioso Istituto Cattaneo di Bologna.
Mannheimer non registra nemmeno la tendenza femminile a votare le donne o comunque a scegliere una lista in virtù di una determinata presenza femminile, e anche Ghisleri conferma che non esiste una corsia preferenziale di genere. La maggior parte delle intervistate dichiara di votare «il meglio», se poi coincide con una donna tanto di guadagnato ma il 68,3% delle donne è comunque convinto che una politica rosa migliora il rapporto con la gente perché apporta trasparenza e concretezza.
Il Porcellum ovviamente non è un test significativo perché non è prevista la preferenza mentre qualche cosa in più capiremo grazie alle Regionali, dove si può scrivere un nome sulla scheda e la legge obbliga i partiti a candidare il 50% di donne. Francesca Panzarin, candidata in Lombardia con la coalizione Ambrosoli e animatrice del sito womenomics.it, ha lanciato una petizione «a pari merito vota una donna», slogan che risente del dibattito sulle quote rosa (molto vivace a Milano) e della contrapposizione tra merito e genere che ha lasciato più di qualche amarezza tra le donne più impegnate. «Penso sempre che alla fine la differenza la facciano le persone anche se elette con sistemi cooptativi», dice Panzarin.
Il dibattito sulle quote rosa e la legge Mosca-Golfo, che ha avuto un primo effetto di portare la presenza delle donne nei consigli di amministrazione dal 6 al 10%, sono stati sicuramente una prova generale della formazione di élite femminili. «La donna è tornata a parlare di se stessa — osserva Ghisleri — e le ricadute non hanno interessato solo i cda, lo si può tranquillamente vedere anche nella composizione dei panel di qualsiasi talk show o convegno, almeno una donna ora c’è sempre».
Le quote rosa hanno rappresentato una svolta «ma non siamo riuscite ancora a incidere sulla cultura sottostante» dice Alessandra Perrazzelli, manager bancaria e presidente dell’associazione Valore D, «servono ancora almeno 10 anni prima che si innesti un circolo virtuoso tra rinnovamento della rappresentanza e vero cambiamento». L’Italia profonda resta ancora prigioniera del familismo e di una «visione ornamentale della donna». Gli standard europei «sono molto lontani». Perrazzelli rintraccia però una totale discontinuità rispetto a questo schema nelle giovani che escono adesso dall’università e che hanno una carica diversa, «sono portate ad azzerare le differenze sessuali ma leggono molto meno di noi e soprattutto non trovano davanti a sé altro che offerte di precariato».
Lo scollamento tra riequilibrio dei seggi in Parlamento e indicatori della differenza di genere, il gender gap, è sostenuto anche da Gualmini. «Basta pensare al tasso di occupazione o alla disparità nei salari. Le donne parlamentari dovranno impegnarsi a rimettere in moto dossier che sono rimasti fermi».
E qui torniamo al nesso tra modernizzazione del welfare e inclusione femminile. Sostiene Maurizio Ferrera, autore del libro Fattore D, «quando si arriva al dunque inclusione vuol dire più soldi per l’assistenza e per le politiche di conciliazione e in Italia non c’è stato nessuno spostamento verso quelle voci di spesa che interessano le donne». Lo stesso tesoretto che doveva scaturire dalla maggiorazione dell’età di pensionamento delle donne e che avrebbe dovuto alimentare le politiche di welfare «alla fine è stato scippato».
L’abbandono dei dossier è dovuto, sempre secondo Ferrera, alla bassa capacità delle donne di aggregare/premere e dell’associazionismo di avere costanza nella mobilitazione. L’articolazione di quello che in gergo si chiama «femminismo di Stato» ovvero il ministero delle Pari opportunità più la presenza di una consigliera di parità per ogni livello di governo «è stato un enorme fallimento» e non una leva capace di invertire l’ordine di priorità dell’agenda politica. «Anche quando ai vertici di Confindustria e Cgil ci sono state rispettivamente Emma Marcegaglia e Susanna Camusso e al ministero del Welfare un’altra donna, Elsa Fornero, le tre non sono riuscite a fare squadra neanche un giorno». D’altro canto se è vero che nessun uomo politico direbbe mai che «il fattore D non esiste» è altrettanto evidente che la rivoluzione di genere mette in discussione un doppio ordine di privilegi: la presenza maggioritaria tra le élite e le pratiche/riti su cui si basa la stragrande maggioranza delle coppie/famiglie. «Gli altri Paesi tutto sommato ce l’hanno fatta, da noi gli uomini di fronte al doppio rischio di perdere le poltrone e rifare i letti hanno di fatto esercitato un potere di veto. E se altrove i movimenti femminili sono riusciti a smascherare il volto occulto del potere maschile, da noi non è avvenuto», osserva Ferrera.
Forse anche perché non si è presentata sulla scena politica una donna con vere capacità di leadership.
«Ci sarebbe voluta una Renzi, capace di collegare i mutamenti dall’alto con significativi spostamenti dell’opinione pubblica». O avrebbe dovuto confermare le attese Debora Serracchiani che al suo debutto alle ultime europee — conferma Ghisleri — aveva avuto un impatto eccezionale.
In mancanza di tutto ciò resta comunque l’onda rosa che si riverserà a fine febbraio su Montecitorio e Palazzo Madama. «Può essere sicuramente un grimaldello per cambiare le cose e riscrivere il welfare italiano», commenta Gualmini.
Ma non si corre il rischio che senza avere un retroterra sociale vivo si finisca per creare una sorta di notabilato rosa, capace di saltare dai cda alle aule parlamentari come niente fosse?
«Può darsi che in qualche occasione ce la cantiamo e ce la suoniamo da sole e rischiamo di essere autoreferenziali — risponde la manager Perrazzelli — ma la causa è sempre una: parlare e convincere gli uomini è difficilissimo».

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Andrea 2:24 pm - 3rd Febbraio:

leggete questo post pubblicato sulla 27ora.
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Donne in Parlamento!
03.02 | 12:24 PaoloDeG
In un periodo in cui molti fatti di corruzione e di mancanza di Etica e Morale vengono a galla, le donne possono avere la possibilità di sfondare in Politica! Le qualità per essere eleggibili sono Judicium (discernere il bene dal male), Ratiocinium (la scienza della Logica dell’Etica e Morale eccetera) et Scienzia Intuitiva! Di queste qualità le donne ne hanno da vendere, bisogna solo farle conoscere agli elettori affinché possano essere elette per adempiere la loro missione anche politica! Purtroppo bisogna fare uso di tutti i mezzi mediatici per farle conoscere al pubblico! Ma questo non é facile e costa denaro! Ma possibile é tutto anche per le donne! Esse possono benissimo profilarsi puntando sull’Etica e la Morale e sulle loro capacità intellettive, spesso superiori a quelle degli uomini! God save the Queen!
@

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Andrea 2:28 pm - 3rd Febbraio:

Ethans:
Ci vuole un episodio eclatante per poter risvegliare l’interesse maschile, al fine di dare corpo a un sentimento che, sono certo, sonnecchia da tempo nell’inconscio degli uomini.

___________
non sono io a dirlo ma la storia: l’unico “aggregante” maschile, contro l’espansione femminile, è la religione: senza di essa gli uomini si sfaldano come neve al sole.
un esempio lampante? i musulmani.

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Ethans 3:00 pm - 3rd Febbraio:

Andrea: ___________non sono io a dirlo ma la storia: l’unico “aggregante” maschile, contro l’espansione femminile, è la religione: senza di essa gli uomini si sfaldano come neve al sole.un esempio lampante? i musulmani.

Se è per questo in nome della religione gli uomini nella storia si sono tirati tante di quelle legnate da far rabbrividire anche Breivik. C’è poco da fare, indietro non si torna, ed è anche giusto così. Fatevene una ragione.

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Andrea 4:54 pm - 3rd Febbraio:

Ethans: Se è per questo in nome della religione gli uomini nella storia si sono tirati tante di quelle legnate da far rabbrividire anche Breivik. C’è poco da fare, indietro non si torna, ed è anche giusto così. Fatevene una ragione.

ascolta: io non devo farmi una ragione di nulla, poiché non vivo di questione maschile.
ti ho semplicemente fatto notare certi limiti maschili, che gli uomini del passato (come gli odierni musulmani) conoscevano benissimo.
poi, che il discorso possa non piacerti è un altro paio di maniche, ma non posso farci niente.

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Andrea 4:57 pm - 3rd Febbraio:

p.s. una precisazione: io sono ateo, per cui i miei discorsi vanno oltre me stesso…

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Luigi Corvaglia 5:19 pm - 3rd Febbraio:

Ethans: Ci vuole un episodio eclatante per poter risvegliare l’interesse maschile, al fine di dare corpo a un sentimento che, sono certo, sonnecchia da tempo nell’inconscio degli uomini.

——————————-
Non credo sai. Non credo cioè al singolo episodio eclatante che possa avere questa funzione. Anche perché siamo entrati in un periodo storico in cui il condizionamento della coscienza (non solo sui temi della QM) è diventato tanto invasivo e potente quanto sfuggente ed impalpabile.
Nel caso, ne sono sicuro, riuscirebbero a intorbidare, velare, mistificare e se occorre anche a convincerci che gli elefanti volano e solo noi stupidi non ce ne eravamo accorti …… :yes:
Secondo me il percorso è per l’appunto un percorso, duro e accidentato. E che deve necessariamente passare per la formalizzazione ed approvazione di tutte le misure liberticide e misandriche in cantiere o anche solo pensate (e come puoi vedere dal post della 27a ora da me segnalato ci pensano eccome …). Dall’approvazione del “femminicidio” e tutto quello che ne deriva socio-economicamente e simbolicamente alla mostruosità democratica della democrazia paritaria. Dalle quote, tali solo quando sono rosa alla tassazione differenziata e via cantando.
Solo di fronte al consolidarsi della realtà propugnata dalle femministe istituzional-autoritarie possiamo sperare in un risveglio di consapevolezza maschile.
E parlo di speranza perché, anche dopo quel percorso, il risultato non è scontato. Proprio per la pervasività di quei condizionamenti di cui parlavo prima.

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Andrea 5:26 pm - 3rd Febbraio:
Ethans 6:28 pm - 3rd Febbraio:

Luigi Corvaglia >>> Solo di fronte al consolidarsi della realtà propugnata dalle femministe istituzional-autoritarie possiamo sperare in un risveglio di consapevolezza maschile.
************************************************************
Già, in questo senso, le quote rosa e altre mirabilia sui generis dovrebbero servire più a noi che a loro… anche se il condizionamento è duro a morire. Per questo che dico che forse un trauma a volte può servire a far breccia all’interno di tale condizionamento. Soprattutto servirebbe a renderlo visibile agli occhi di chi ancora si ostina a credere agli elefanti volanti. Del resto chi si è reso conto delle istanze quemmiste sono uomini che hanno mutuato solo dolore dal rapporto col femminile, di diversa entità e grado ovviamente, ma pur sempre di dolore si tratta. Le misure liberticide e misandriche di cui parli sarebbero assolutamente un ottimo pretesto (un trauma) per dare il via a una presa di coscienza collettiva maschile degna di questo nome.

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Ethans 6:45 pm - 3rd Febbraio:

Andrea >>> ti ho semplicemente fatto notare certi limiti maschili…
**********************************************************
Non credo che il limite del maschio odierno sia la mancanza di fede religiosa. Tra l’altro se l’alternativa al femminismo dovesse essere il Corano penso che prenoterei un biglietto low-cost di sola andata per qualche galassia ancora poco conosciuta, sia mai che mi vengano ad ammorbare anche su un qualche pianeta della Via Lattea. E manco sono ateo, pensa un pò.

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Andrea 8:35 pm - 3rd Febbraio:

@
Non credo che il limite del maschio odierno sia la mancanza di fede religiosa.
@
no, non c’entra nulla, mi riferivo ad altro, ma siccome noto che sei prevenuto ed anche un po’ testone, la chiudo qua.
Stammi bene.

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Ethans 9:07 pm - 3rd Febbraio:

Andrea >>> no, non c’entra nulla.
*********************************************************
Prima dici che che l’unico aggregante maschile contro l’espansione femminile è la religione, poi dici che non c’entra nulla e che ti riferivi ad altro, poi concludi che sono testone e prevenuto. Mah, non c’ho capito niente. Cmq stammi bene pure tu, che ti devo dire.

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Roberto Buffagni 10:42 pm - 3rd Febbraio:

Si tratta di riprendersi il potere perduto, nei confronti dei dominanti & nei confronti delle donne, le quali si sono prese più potere di prima solo perchè ai dominanti conveniva e conviene concederglielo, ai soliti fini di divide et impera, come con gli omo, etc. Tutto lì (si fa per dire).

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fulvio terzapi 4:59 pm - 4th Febbraio:

a leggere i commenti sul Fatto Quotidiano si direbbe che gli uomini italiani stiano reagendo al femminismo misandrico, ma sospetto si tratti di una cerchia abbastanza ristretta di “avanguardisti”.
Per il resto non vedo ancora formarsi una massa critica maschile veramente consapevole di tutti i vari aspetti della QM. Quasi tutti mi sembrano prevalentemente orientati alla critica del diritto di famiglia, ma piuttosto indifferenti a tutto il resto (diritti riproduttivi, lavori pesanti, maggiori responsabilità ecc.).
Poi ci sono molti che auspicano un ritorno (regresso dal mio punto di vista) a prima del ’68 (o addirittura a prima della Rivoluzione Francese), quando le donne erano deputate alla cura della famiglia e della casa mentre gli uomini erano procacciatori di reddito.
Essendo di convinzioni liberali e umaniste mi tocca destreggiarmi tra istanze per me condivisibili e tentazioni conservatrici/reazionarie che non mi appartengono.

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mauro recher 7:12 pm - 4th Febbraio:

certo poi si fa fatica a reagire quando vengono fuori atti intimidatori come questi ,,,ho scritto alcune riflessioni
http://femdominismo.wordpress.com/2013/02/04/arrivano-le-martiri/

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mauro recher 8:37 pm - 4th Febbraio:

ho saputo solo ora ,anche se la fonte è yahoo (quindi da prendere con le pinze) che la Littizzetto per Sanremo, in questo mondo maschilista, prende 300000 euro pagati ,tra l’altro ,anche da quei uomini che prende sempre in giro http://it.omg.yahoo.com/blog/oh-my-music/luciana-littizzetto-polemica-cachet-sanremo-2013-112428133.html

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lorenzo 11:05 pm - 4th Febbraio:

E pensare che quella racchia di Littizzetto fa ridere solo a guardarla, ma non perché ironica e divertente, bensì perché è un vero e proprio cesso.

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Ethans 11:49 pm - 4th Febbraio:

fulvio terapi >>>> Essendo di convinzioni liberali e umaniste mi tocca destreggiarmi tra istanze per me condivisibili e tentazioni conservatrici/reazionarie che non mi appartengono.
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In effetti la politica in ultima istanza diventa una questione non dissimile dal tifo calcistico… sempre avuto grossissimi problemi in tal senso.

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sergio 1:22 pm - 5th Febbraio:

Ma le donne non erano contrarie alla pena di morte?
http://27esimaora.corriere.it/articolo/india-approvata-la-pena-di-morte-per-i-crimini-sessuali/
Mi chiedo: sarebbero favorevoli alla pena capitale nei confronti delle madri infanticide? Sicuramente no.
Ha proprio ragione Rino quando sostiene che le donne non sono affatto quegli esseri “gentili e accoglienti” che ci sono stati narrati fin da piccini…

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sergio 1:32 pm - 5th Febbraio:

Personalmente percepisco ogni giorno di più una fortissima ostilità femminile verso gli uomini, i quali, però, nella stragrande maggioranza dei casi non hanno neppure il sentore di ciò che gli sta accadendo intorno e quei pochi che se ne rendono conto, o tacciono, o ridono…
Non c’è assolutamente niente di piacevole nel relazionarsi con l’altro sesso; anzi, trovo che le donne siano di una sgradevolezza unica, considerando che la loro frequentazione causa costantemente tensioni, litigi, competizioni senza senso. Anche dal punto di vista sessuale le trovo sempre meno appetibili, considerando i loro atteggiamenti e gli scopi per cui si avvicinano a un uomo.

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mauro recher 6:04 pm - 5th Febbraio:

lorenzo:
E pensare che quella racchia di Littizzetto fa ridere solo a guardarla, ma non perché ironica e divertente, bensì perché è un vero e proprio cesso.

bah Lorenzo che sia un cesso ,sarebbe veramente l’ultimo dei problemi ,il problema vero è che continua con le sue battute misandriche , ma non fa a meno dei soldi che anche i “maschietti” danno, nel più classico “pecunia not olet”

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Marco 6:41 pm - 5th Febbraio:

http://www.repubblica.it/cronaca/2013/02/05/news/eve_ensler-52021428/
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Eve Ensler: “Alla violenza sulle donne
dico basta ballando in piazza”
Parla Eve Ensler, autrice dei “Monologhi della vagina”. Ora promuove il flash mob del 14 febbraio “One billion rising”
di ANNA BANDETTINI
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Eve Ensler: “Alla violenza sulle donne dico basta ballando in piazza” Eve Ensler
SONO sorprendenti già i numeri: 189 paesi nel mondo, oltre 70 città in Italia, 13mila organizzazioni femminili coinvolte, e milioni di donne e uomini che hanno aderito, dal Bangladesh a Roma, dal Dalai Lama alla pacifista Vandana Shiva, da Yoko Ono a Robert Redford, da Charlize Theron a Anna Hathaway, Jessica Alba, Michelle Hunziker. Si stima che il 14 febbraio saranno un miliardo: donne e uomini insieme a ballare nelle piazze e nelle strade del mondo per “One billion rising”, il flash mob planetario contro la violenza sulle donne, la prima iniziativa mondiale per affermare il diritto alla vita e alla dignità delle donne, anche in paesi come l’Italia dove, nel 2012, ne sono state uccise 127 per mano maschile. “Un miliardo è il numero di donne violate nel mondo: è un’atrocità. Ma un miliardo di donne che danzano per strada nel mondo è una rivoluzione”, dice Eve Ensler, 59 anni, indomita autrice dei celeberrimi Monologhi della vagina, manifesto della sessualità femminile e atto di denuncia delle violenze, tradotto in 48 paesi e, da vent’anni, nei “Vday” “recitato” in tutto il mondo.

Capelli neri corti, viso luminoso, infaticabile viaggiatrice per la causa delle donne, Eve Ensler, ad aprile in libreria con Nel corpo del mondo sulla sua esperienza col cancro, è la promotrice di “One billion rising”, che in pochi mesi ha mobilitato le donne di tutti gli angoli del pianeta in una protesta planetaria che cresce di minuto in minuto. “Uno tsunami”, dice raggiante la Ensler.

Cosa accadrà esattamente il 14 febbraio?
“L’invito è di ballare in strada, in piazza o dove si vuole. In Italia, a Roma dalle 18.30 lo si farà alla Casa Internazionale delle Donne e in piazza del Popolo, a Milano in galleria Vittorio Emanuele… Ogni città si sta organizzando con la sua creatività. In Butan dove andare per strada è illegale, le donne accenderanno le lampade”.

Sul web c’è chi ha criticato l’idea di ballare su una cosa orribile come la violenza contro le donne…
“La violenza tiene le donne nella paura. Il ballo è il modo più diretto per dire che quel corpo che gli uomini vogliono ferire non si piega. Chiaro, poi, che quel ballo servirà per chiedere leggi che preservino i diritti delle donne e educazione nelle scuole. Per chiedere che vengano arrestati gli uomini che vendono le ragazzine di otto anni nelle strade del Messico o quelli che in un anno hanno ucciso 700 donne in Guatemala. E ancora per denunciare che il commercio dei metalli per cellulari e computer in Congo finanzia una guerra dove si stuprano e violano le donne, o additare capi di governo, e mi riferisco a Berlusconi, che perpetuano una cultura che offende il corpo della donna”.

“One billion rising” è anche la prova che la violenza contro le donne è un orrore planetario.
“È un’epidemia, la prima causa di mortalità delle donne nel mondo. E il perché ha tante risposte. La prima è il patriarcato: un sistema di dominio che ha come strumento la violenza. E poi l’ignoranza sul sesso, in tutte le culture: gli uomini pensano ancora che il sesso sia saltare addosso a una donna e l’amore una forma di possesso. E poi c’è la chiesa: i preti cattolici che dicono che le donne con le gonne corte sono responsabili delle violenze”.

Lei ha subìto violenza. Vuole parlarne?
“Fu mio padre. Ha abusato di me ed è stato violento per molti anni. Mi ha quasi ucciso, un paio di volte. Ho passato anni a chiedermi perché. Mio padre aveva per me un amore esagerato che non sapeva controllare. Beveva e usciva fuori di testa. Quando smise di abusare perché ormai ero una teen ager, diventò violento. Se uscivo con i ragazzi mi picchiava, mi frustava”.

Come ha superato quelle crudeltà?
“Scrivere mi ha molto aiutato e poi parlare e incontrare altre donne. Vorrei poter dire che il mio è
stato un caso raro ma non è così. In giro per il mondo di storie così ne ho sentite… La violenza è nella famiglia, sono i padri, fratelli, compagni, mariti. Importante per me è stato anche il femminismo, che ha dato una visione, una cultura alle donne. E lo fa ancora oggi. Vedo una bella energia in particolare nelle donne africane, indiane, asiatiche”.

Ma nonostante questo la violenza non si ferma.
“Perché è la forma di intimidazione degli uomini per spingere noi donne indietro. Dobbiamo essere audaci: la porta l’abbiamo socchiusa, ora dobbiamo aprirla”.

Il 14 febbraio lei dove ballerà?
“In Congo. Lì da sei anni abbiamo costruito un posto meraviglioso chiamato “La città della gioia” dove vengono accolte le donne violate dalla guerra per riconquistarle alla vita. È un centro rivoluzionario per l’Africa. Il Congo è uno dei posti al mondo dove stanno accadendo le peggiori atrocità sulle donne, ma anche quello dove le donne stanno più provando a rialzarsi. E io voglio essere con loro”.

(05 febbraio 2013)
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“One billion rising” è anche la prova che la violenza contro le donne è un orrore planetario.
“È un’epidemia, la prima causa di mortalità delle donne nel mondo.
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Marco 6:42 pm - 5th Febbraio:

sergio:
Personalmente percepisco ogni giorno di più una fortissima ostilità femminile verso gli uomini,

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Non sei il solo…

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Renzoni 1:07 pm - 7th Febbraio:

Io ho trent’anni.Quasi sempre sono stato single.Sono un maschio beta,è vero.La cultura d’oltreoceano ci insegna che il maschio beta è un perdente nato e,come nei film americani,il vincente si identifica nell’uomo dal bello aspetto(che sia uno yankee biondo dagli occhi azzurri,o un brunetto dall’aspetto vagamente latinos),ben vestito e fisicamente in forma.
Faccio parte di quel 5% di quegli uomini che sanno usare la lavatrice perchè mi ha costretrto il mio adattamento e il vivere perennemente senza donne,oltre che la paura di rovinare vestiti per la noia di ricomprarne nuovi.
Non sopporto le battute misandriche della Litizzetto,odiose quanto un cactus in gola,questo far apparire gli uomini geneticamente “handicappati”.
Il che mi verrebbe da chiedere alla signora Litizzetto se abbia sposato un uomo di Neanderthal.
Odio il termine “maschietto” perchè lo trovo avvilente,in quanto lo stesso dovrebbe essere più appropriato per definire il sesso di un infante.E’ come considerare un maschio adulto un non-uomo,o in soldoni,un maschio allo stato larvale o neutro.
Adoro le donne,ma un senso di inquietitudine,mi allontana da loro;
alcune,per caratteristiche psichiche e modus operandi mi sembrano essere strettamente imparentate con Satana.

In molte vedo quel lato oscuro della luna che si identifica con la Glenn Close di “Attrazione Fatale”

Io ho le vostra stessa sensazione,la sensazione di vivere in una società divenuta ginocentrica dove la donna è stata trasformata in un essere vendicativo,ma capace di vendette per torti presunti che ricadono su persone già colpevolizzate di essere di sesso maschile.
Ciò sembra renderle autorizzate a compiere azioni nefaste che per i poveri malcapitati diventano dei torti che nessuno al di fuori è in grado di capire.

Una figura resa più che umana, “sacra” a tal punto che il rifiutare le attenzioni di suddetta figura umana,significa subire ritorsioni giustificate.

A me fa paura l’ira di una donna che si sente respinta dalla persona verso cui è attratta;
noi uomini ci siamo abituati(anche se certi soggetti malati si dedicano ad azioni di stalking o arrivando a dirittura a diventare degli odiosi criminali) per natura.Bisogna prenderla sportivamente la cosa.
Molte donne no,iniziano a odiare la persona da cui sono attratte.

Anche per motivi di difesa,spesso,cerco di rendermi attraente come un ragno nero sul muro.

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Fabrizio Marchi 1:59 pm - 7th Febbraio:

Ciao Renzoni, bella testimonianza la tua. Ho pochissimo tempo in questi giorni. Ne riparliamo a breve perché hai toccato temi interessanti e cogenti e le esperienze personali sono sempre il miglior “sapere” del mondo…
Intanto benvenuto su Uomini Beta!

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Renzoni 6:03 pm - 8th Febbraio:

Grazie.Purtroppo,ho concentrato più argomenti in un solo testo.
Grazie del benveuto.

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cesare 8:23 am - 23rd Maggio:

Dunque a proposito dell’ organizzazione Femen: tette nude a provocare i fedeli davanti alle moschee, tette nude a provocare i fedeli davanti a S. Pietro, poi tette nude a provocare i fedeli e pistola spianata in faccia a minacciare tutti in Notre Dame. Ma che cos’è questa organizzazione che può permettersi assolutamente di tutto e ovunque?

http://www.corriere.it/esteri/foto/05-2013/femen/parigi/protesta-femen-notre-dame-_d7c41264-c2eb-11e2-b767-d844a9f1da92.shtml#1

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Roberto 4:05 am - 22nd Agosto:

Rino:
Censurato da 27Ora

Il noto Div. Men. mi scrive segnalando che questo commento non è stato pubblicato (dopo 6 giorni) da 27Ora. Si tratta delle solite banalità, a noi arcinote, ma lo metto qui cmq perché si sappia quello che … si sa già sulla “Cultura del dialogo e dell’ascolto” delle femdoministe..
RDV
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Scrive Insensibile:
“Ma a chi volete darla a bere?
… proprio su questo blog, sia nei commenti ma soprattutto negli articoli … la colpevolizzazione e la denigrazione dei “maschietti” è sistematica e implacabile”.
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Purtroppo la stanno dando da bere a quasi tutti e tutte da 50 anni. C’è infatti una domanda dirompente cui nessuna femminista e quasi nessuna donna può dare risposta: la chiamano “lotta” e “battaglia”, le più sincere
persino “guerra”. Ma come viene combattuta? con quali strumenti le donne hanno ottenuto le vittorie già conquistate e con quali intendono raggiungere gli obiettivi mancanti? Dove sono le clave, le spade, i fucili, le
granate? Dove sono i feriti? Dov’è il campo di battaglia? Dove è la linea del fronte? Dove sono i bunker? Nessun ferito, nessun morto, nessun fronte.
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Le più ingenue abbozzano risposte tipo: “Abbiamo vinto perché siamo più forti!” ma la domanda non verte sulla forza, riguarda le armi usate: quali sono? “Vinceremo perché abbiamo ragione!” ma non basta aver ragione pervincere. Magari bastasse. La storia è piena di torti vincenti e di ragioni perdenti. Quali sono le armi che
avete usato e che userete? Questa è la domanda, ma la risposta è imbarazzante, perciò eternamente elusa.
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Le armi sono psicologiche, il paese da conquistare è la psiche degli uomini, l’obiettivo è la trasformazione dell’interiorità maschile secondo gli interessi e i gusti femminili. Gli strumenti in uso sono perciò la colpevolizzazione, lacriminalizzazione, il vilipendio, la devalorizzazione, il ricatto morale, la seduzione. Sono questi e non altri perché di diversi non ne esistono.
.
La strategia inconfessabile (e perciò mai resa esplicita)è la manipolazione totale della psiche (mente & cuore) degli uomini che non si ottiene con clave, spade, granate, ma con psicoclave, psicospade, psicogranate.
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L’obiettivo è la costruzione dell’Uomo Nuovo, quello lacui identità è gradita alle femmine occidentali di quest’epoca. Quello che chiede alla Donna: “Quale mia identità ti piace? Quale modello ti aggrada? Quali devono essere i miei sentimenti, le mie pulsioni, i miei desideri per esserti gradito? Quale e quanta parte di me e della mia storia devo rinnegare, come devo rimodellarmi per essere degno di rispetto e di amore? Dimmi tu come mi vuoi ed io mi adeguerò”. Il citato S. Bellassai invita appunto gli uomini ad abbandonare la vecchia identità (malvagia) per assumere quella nuova, quella disegnata dal femminismo, quella buona, cioè utile, conforme, gradita alle donne, perciò il suo viene qui indicato come insegnamento da seguire.
.
Dice il noto slogan femminista: “Non importa cosa sia bene o male per gli uomini. Importa solo cosa è bene per le donne” perciò l’identità delle donne viene (giustamente) scelta dalle donne, quella degli uomini ..pure.
.
La manipolazione totale ha quello scopo, che a quanto si vede, è stato quasi raggiunto. Come? Con la colpevolizzazione, la criminalizzazione, la svalorizzazione, la seduzione, il ricatto morale, la denigrazione, il vilipendio.
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Anche questa volta non ci saranno obiezioni. Non ne esistono.
.
Div. Men.

E’ esattamente così : il Femminismo e i suoi vari accoliti non mirano a raggiungere la parità uomo-donna ma a ottenebrare la coscienza maschile, a privare gli uomini di ogni coscienza e auto-coscienza, a renderli meri bambocci al servizio di Sua “Maestà” la Vagina, a renderli eunuchi nella mente e nel corpo, a costringerli ad appagare in tutto e per tutto anche i desideri più capricciosi, stupidi e insensati di Lei, il “Vero Bene” , il “Nuovo Bene”, l’ Essere “superiore” in tutto…

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Pappagallus brutus 12:48 pm - 22nd Agosto:

Renzoni,

“alcune,per caratteristiche psichiche e modus operandi mi sembrano essere strettamente imparentate con Satana.
In molte vedo quel lato oscuro della luna che si identifica con la Glenn Close di “Attrazione Fatale””

GRANDE intervento il tuo, ma pr carita`, attento a scrivere`ste cose che queste teste di cazzo se ne esconoi subito col medioevo e la caccia alle streghe. Come si sa, che la maggior parte degli arsi fossero stregoni ed eretici maschi non gliene frega un cazzo, a `ste stronze. Ma tant`e`…
per quanto riguarda Sergio e Marco, su, hai voglia se c`e`ostilita` contro gli uomini a prescindere. Ovunque. Se possono farti cadere lo fanno, con ogni mezzo e il piu`delle volte senza nemmeno averne bisogno. Basta che tu sia maschio e non sia un alfa: giu`trappole di ogni tipo. Che schifo,`ste stronze, che schifo orrendo. Poi la Emanuela viene sul forum a rompere i coglioni, provoca e poi scrive una delle loro solite cazzate immonde: “siete pieni di rabbia”. Chi ce la provoca `sta rabbia, stronze? Lo sapete bene che lo fate apposta, innocentine. Ma non vincerete, stronze: non vincerete mai. Alla lunga perderete, e sonoramente pure. “siete pieni di rabbia”. Ma vaffanculo. Ipocrite. https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_negative.gif

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Luigi Corvaglia 11:20 am - 30th Agosto:

Viste su facebook (pagina “gli uomini sono idioti”):
..

..

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Mauro Recher 12:12 pm - 30th Agosto:

Ho segnalato la foto …di solito non amo segnalare, ma qui si va ben oltre al solito sfotto , chi c’è qualcosa di più serio dietro

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Mauro Recher 12:35 pm - 30th Agosto:

Grazie per il tempo dedicato alla segnalazione di un contenuto che secondo te potrebbe violare i nostri Standard della comunità. Le segnalazioni come la tua sono fondamentali per rendere Facebook sicuro e accogliente. Abbiamo controllato la foto che hai segnalato poiché conteneva simboli o discorsi di odio e abbiamo riscontrato che non viola i nostri Standard della comunità su contenuti che incitano all’odio.
questa la risposta di facebook

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Luigi Corvaglia 1:34 pm - 30th Agosto:

Mauro Recher,
Giustappunto.
Meglio lasciarle lì e farle girare anche fuori facebook.

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giovanni carducci 9:38 am - 31st Agosto:

amappa la faccia di facciebooke!
https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_wacko.gif

Mauro Recher:
Grazie per il tempo dedicato alla segnalazione di un contenuto che secondo te potrebbe violare i nostri Standard della comunità. Le segnalazioni come la tua sono fondamentali per rendere Facebook sicuro e accogliente. Abbiamo controllato la foto che hai segnalato poiché conteneva simboli o discorsi di odio e abbiamo riscontrato che non viola i nostri Standard della comunità su contenuti che incitano all’odio.
questa la risposta di facebook

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Luigi Corvaglia 1:21 pm - 23rd Settembre:

Una mia “nota” su Facebook:
Femminismo Istituzionale e di Potere (tecniche di disinformazione di massa).

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Il concetto alla base del femminismo istituzionale e di potere è il seguente: l’eguaglianza tra i sessi si situa in un qualsiasi punto che sia tra il 50% e il 100%, se a favore delle donne. Altrimenti è discriminazione contro le stesse.
Questo concetto lo si ritrova, implicito o meno, in tutta la produzione d’ispirazione istituzional-femminista.
Un esempio.
Il World Economic Forum (WEF, nota associazione di filantropi, con alle spalle tutto il gotha finanziario-industriale del pianeta Terra) stila con cadenza annuale i suoi Global Gender Gap Report.
E già questo – permettetemelo – mi suona strano.
In che senso direte voi?
Nel senso che, se un’associazione di paperoni planetari si occupa di questi temi (in maniera non proprio cristallina peraltro come vedremo) lo fa davvero per filantropia o perchè la questione è funzionale ai suoi committenti?
Va beh … lasciamo in sospeso la domanda e tiriamo avanti.
Il WEF dicevo stila annualmente i suoi Global Gender Gap Report che dovrebbero misurare i divari di genere in termini di opportunità (le ultime tre edizioni: 2010-2011-2012 le troverete alla fine della nota).
Nell’edizione del 2007 (ma lo stesso discorso ricorre nelle altre edizioni), a pag. 4, troviamo scritto:

“Our aim is to focus on whether the gap between women and men in the chosen variables has declined, rather than whether women are “winning” the “battle of the sexes”. Hence, the Index rewards countries that reach the point where outcomes for women equal those for men, but it neither rewards or penalizes cases in which women are outperforming men in particular variables”.

Ed infatti, tutti i dati che indicano condizioni di vantaggio per le donne rispetto agli uomini vengono sistematicamente riportati a 1 (perfetta eguaglianza), in tal modo falsando non di poco la reale situazione. Andiamo a verificare.
Stessa classifica, anno 2010, con riferimento all’Italia nel parametro Educational Attainment (Grado di formazione), suddiviso in quattro indici sono riportati i seguenti valori:
i) Literacy (alfabetizzazione) rate 0.99 (female-to-male-ratio)
ii) Enrolment in primary education 0,99
iii) Enrolment in secundary education 1,02
iv) Enrolment in tertiary education 1,41
Gli ultimi due dati indicano un lieve vantaggio nella istruzione secondaria delle donne (1,02) e un fortissimo squilibrio sempre a favore delle studentesse nell’istruzione terziaria (1,41) ma ricevono entrambi il rank 1 (perfetta eguaglianza).
Al contrario, nei primi due dati, la lievissima differenza a sfavore delle donne (0,99) fa sì che i rank assegnati siano 61esima posizione per Literacy rate e 90esima per Enrolment in primary education.
Ciò comporta che il rank complessivo del sotto-indice Educational Attainment sia 49esimo.
Chi legge che la posizione dell’Italia in campo educativo è 49esima nel mondo è perciò indotto a ritenere che vi sia un grave gender gap a sfavore delle donne in Italia.
In realtà si verifica esattamente l’opposto: vi è un grave gender gap a sfavore degli uomini in Italia, ma di questo i/le ricercatori/ricercatrici, autori/rici dello studio non se ne curano minimamente.
Più che uno studio sul gap di genere (che dovrebbe misurare gli squilibri a sfavore di entrambi e combatterli) è in realtà di una ricerca smaccatamente di parte, che dimostra bene quale concezione della parità abbiano gli autori, le autrici.
Si capisce bene quindi come i vari Global Gender Gap Report più che documenti tecnici (il bias lo dichiarano, come abbiamo visto, i suoi stessi autori/autrici) siano dei veri e propri documenti politici.
Parlavo all’inizio come il concetto d’uguaglianza è inteso dal femminismo istituzionale e di potere. Bene.Andiamo avanti. Passiamo alla prassi.
Una volta prodotto un documento, dove o si ritrovano bug come quello sopra descritto oppure di altro tipo (ad es. basare tutto l’impianto “dimostrativo” su precedenti fonti date come certe ma, a verifica, tuttaltro che certe e persino affidabili).
Una volta prodotto il “documento” dicevo, “lo studio scientificamente comprovato”, generalmente sotto l’egida di organismi presupposti prestigiosi (ONU, CEE, OMS, etc., etc., ….) si passa alla fase successiva: la produzione nazionale (per ogni nazione, per lo più del fronte occidentale, ma non solo), sotto l’egida di organismi presupposti prestigiosi a tale livello, di altri studi, di altri documenti che però hanno alla base lo stesso bug, lo stesso intento politico, lo stesso intento discriminatorio del documento-origine, perchè da questo traggono metodologia e dati.
Questa e la genesi, metodo e scopo del seguente documento, patrocinato niente-poco-di-meno che dalla ex-prestigiosa istituzione della Banca d’Italia: “A gender equality index for the Italian regions“.

Allegati:
http://www3.weforum.org/docs/WEF_GenderGap_Report_2010.pdf
http://www3.weforum.org/docs/WEF_GenderGap_Report_2011.pdf
http://www3.weforum.org/docs/WEF_GenderGap_Report_2012.pdf

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mauro recher 5:35 pm - 1st Gennaio:

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