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20 Mag 2012  |  548 Commenti

Dalla

Sono ancora inseguito da donne che mi scrivono commenti assai fuori tema sul mio articolo ‘Sono andato a puttane’. A questo punto è chiaro, proprio non ce la potete fare a capire cosa sia il sesso ludico. E dire che sarebbe per tutte voi la salvezza da così tanti guai, e non scherzo affatto. Nella sua messa in pratica, come descritta in quelle mie righe, c’era uno strumento potente a vostra disposizione per sbarazzarvi di tante penose storture che ancora vi affliggono negli incontri fra sessi diversi. Ma no.

Ricapitolo brevemente gli ingredienti della torta sesso ludico: piacersi fisicamente; aver voglia di scopare;  avere il coraggio di approcciarsi anche fuori dai soliti luoghi designati; le donne prendano l’iniziativa come gli uomini; essere realisti e non aspettarsi i canti degli angeli; darsi oltre che prendere; offrire anche una coccola se l’altro dimostra di volerla; e molta leggerezza, cioè voglia di divertirsi senza secondi fini. Sesso-aperitivo, sesso-pasticcino o passeggiata, e poi via. Unico divieto: metterci il cervello, guarda un po’, perché lì siamo tutti ammalati appestati, e sarebbe la rovina di ogni cosa.

Ma le donne hanno in maggioranza una patologia sessuale di default, e cioè usano la gnocca troppo spesso per motivi altri. E non si tratta solo dei 237 motivi per cui le donne fanno sesso svelati dallo studio americano di Meston e Buss (Univ. del Texas 2009), ahimè. Alle donne più che il piacere interessa il potere, e sanno che con la gnocca ne possono ottenere molto (troppo). Il potere è qui inteso come l’ottenere sempre qualcosa di altro rispetto al semplice piacere, e poi cosa questo ‘altro’ sia dipende da donna a donna, ma è sempre qualcosa da sfilare dalle ‘tasche’ del maschio, è sempre un qualcosa che orbita alla periferia del semplice e banale godimento fisico, maledizione. Ecco perché così tante donne la menano con sta storia del metterci il cervello, senza cui il sesso non avrebbe senso, secondo loro. Ecco perché ci sentiamo dire di continuo che certamente la chimica dei corpi ci deve essere, ma che deve poi “diventare anima”, se no…niente, vai a secco bimbo. La verità che si nasconde dietro a cotanta elevatezza è che senza quelle trappole voi femmine sapete bene che non otterreste la password per il nostro sistema operativo, e non ci potreste poi manipolare. Ma dico, arrivo a capire (al limite) questo stratagemma nell’ambito di un progetto per accaparrarsi il maschietto che vi piace tanto, cioè fare coppia, ma possibile che non ci sia un’alternativa? O così, o seghe ragazzo.

E poi ci sono quelle che, mio Dio, strepitano che tutto questo non è vero, che loro la danno esattamente come gli uomini, puro sesso, aggiornati Barnard. Sì, come no. Se la raccontano talmente bene che ci credono davvero e noi maschietti tonti ci caschiamo. Poi, una volta uno sopra e l’altra sotto (o viceversa), l’emancipata in questione estrae dal taschino le duecento postille, the fine print dicono gli americani, e sono cavoli amari, altro che scopata solo sesso. E quelle che protestano che “ci tocca di tirarvela dietro!!… siete voi che ve la tirate.”? Quelle lì. Non c’è abisso sul Pianeta che possa contenere la profondità del vostro auto-inganno. A voi sembra di “tirarcela dietro”, ma non avete la più pallida consapevolezza della quantità di rompicapo che ficcate di traverso fra il pensare di tirarcela dietro e il farlo davvero. Auto-inganno: una che mi scrive 10 mail protestando di essere fra quelle che ormai non sanno più a chi scodellarla, poi alla 11esima, distratta da ben altro dibattere, mi dice “… fosse solo per un orgasmo, potrei darla a uno diverso ogni sera, mai io… ecc. ecc.”, ops!

Darla, non darla. Neppure vi sfiora cosa significhi per un maschio contemplare questo meraviglioso arbitrio. Noi lo scrutiamo come l’uomo delle caverne scruterebbe un I-pod, stessa cosa. E che è? Che significa? Boh?! Ma voi, quanti nanosecondi della vostra esistenza avete dedicato a pensare cosa significhi trovarsi ogni santo giorno della propria vita sessuale dall’altra parte di quel meraviglioso arbitrio? Lo so, lo so, avete tante pene anche voi nel sesso, ma si può per una volta parlare delle nostre pene di maschi stralunati di fronte a quel potere magico del poterla dare o non dare? Dobbiamo per forza tutte le volte che parliamo di Comunismo elencare prima tutti i 97 milioni di torti del Capitalismo? Non vi si accende qualche lume al pensare che sono generazioni che sta storia ci avvelena? La battuta è di almeno 70 anni fa, la ricorda una mia anziana amica fin da piccola: “Una bimba scopre che il suo amichetto ha il pisello, e corre in lacrime dalla mamma, lei non ce l’ha. La mamma la rassicura: ‘Sappi piccola mia che con la tua, di quelli, un giorno ne potrai avere quanti ne vuoi”. La notte dei tempi, ed è lunga da passare stando sempre dall’altra parte di quel sublime arbitrio. Pensarci… mai, vero?

Quante storie che vi raccontate. E’ che a voi, dare l’immenso tesoro che avete in mezzo alle gambe per un fine così povero come il piacere puro e null’altro vi sta sull’anima da morire. Come detto sopra, volete altro, sempre o quasi. La vendete a prezzo caro. Salvo rarissime eccezioni. E qui iniziano i vostri guai, giustamente. Giustamente perché non avete un’idea di cosa ho visto accadere fra uomini e donne, e l’ho visto perché ho gli occhi che sanno vedere la vostra ipocrisia, quanta! Vedo il vostro lacrimoso modo di intendervi donne moderne, sempre lì a puntare il dito, mai davanti allo specchio a guardarvi per quello che (ci) fate. E quello che ci fate è, in sintesi, questo: volete il terzo millennio nei rapporti sociali, ma pretendete il medioevo quando di mezzo c’è il darla via. Voi non avete un’idea di quanto ci costi ciò, la fatica, la frustrazione che ci indurisce anno dopo anno, perennemente a correre dietro a sta carota appesa al bastone come ciuchi storditi; così dall’età di 14 anni, col testosterone che ci martella il cranio, e le principesse sulle mura del castello a guardar di sotto i nostri goffi inchini. “Gliela do o non gliela do“…

Non avete un’idea di come siete, dovete rinascere uomo per capirlo, ma non ve lo auguro… in questa sfera del vivere, intendo. Per ora posso solo dire: poveracci noi… nella medesima sfera del vivere, intendo.

Dovete compiere un atto di fede, rinunciate al potere fra le gambe, aiutateci a cambiare, ne avrete doni impensabili. Cordialmente, B.

p.s. circolava tempo fa una t-shirt con la scritta “Dalla… non è il cantante, è un consiglio”. A volte la saggezza si nasconde nei luoghi più impensabili.


548 Commenti

Alessandro 2:50 pm - 17th Luglio:

BB’82: Non c’è alcuna cotraddizione nell’affermare che la prostituzione dev’essere legalizzata, il che è un bisogno civile, e nell’auspicarsi, allo stesso tempo, una maggior libertà sessuale non mercenaria fra uomini e donne. Le due cose possono procedere benissimo di pari passo. Qualora crescesse la seconda verrebbe pian piano ridotto il ruolo della prima. Sbagli a a metterle in contrapposizione. Ipotizziamo che la prostituzione venisse dichiarata fuorilegge, il che è poi molto vicino a ciò che noi viviamo oggigiorno, e repressa in maniera ancora più dura, secondo te avremmo di conseguenza uno sviluppo della sua forma non mercenaria all’esterno dei rapporti tradizionali, cioè matrimonio, convivenza, ecc.? Non credo proprio, il cambiamento non può essere che culturale.
Inoltre, secondo me, nel tuo ragionamento successivo ti sfuggono alcuni aspetti fondamentali e ciò è anche comprensibile vista la tua giovane età, suppongo tu sia dell’82, io ho qualche anno in più.
Prima di tutto, leggendo tra le tue righe, colgo un ragionamento venato di femminismo secondo il quale questa società maschilista( sic!) lancia stimoli di natura sessuale agli uomini e non altrettanto alle donne, privilegerebbe cioè gli uomini ripsetto alle donne da questo punto di vista. Mi sembrava di aver capito che tu giudicassi eccessive a questo tipo di sollecitazioni, adesso invece sembra quasi che ti rammarichi della loro mancanza in riferimento alle donne.
Detto ciò, perchè pensi che questo tipo di sollecitazioni siano rivolte agli uomini e non alle donne? Semplice, perchè tu non ne hai bisogno. Tu puoi prendere il numero di telefono di un tuo amico chiamarlo e discutere di sesso finchè ne avrai voglia, oppure puoi incontrarlo quando ti va e fare con lui ciò che ti aggrada, sessualmente parlando. Che senso avrebbe quindi destinare chat erotiche o clips erotiche alle donne? Non ha senso, perchè non c’è alcun ricavo, nonostante i tentativi fatti in questa direzione( il mercato non lascia niente d’intentato). Le chat erotiche o le clips erotiche costano e se non c’è un ritorno non ha senso investirci. Va anche aggiunto che la sessualità maschile è molto più veicolata dalla vista rispetto a quella femminile, ed è anche più intensa e portata alla varietà rispetto a quella femminile. Se non fosse così, esisterebbe la reciprocità in quest’ambito tra uomini e donne, una maggiore attività e iniziativa femminile, o ancora la prostituzione maschile sarebbe molto più diffusa diffusa e così anche una proposta erotico-pornografica maggiormente tagliata per le donne. Quest’ultimo tipo di prodotti sono dei surrogati per gli uomini che faticano a ottenere ciò che cercano gratuitamente. Se tu puoi avere qualcosa gratis non lo vai ad acquistare. Voi donne avete il soddisfacimento sessuale a portata di mano, perchè il mercato dovrebbe rivolgersi in maniera eguale a uomini e donne, quando la richiesta è quasi esclusivamente maschile?

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Rita 4:31 pm - 17th Luglio:

Per me legalizzare la prostituzione è il primo passo verso l’accettazione morale della vendita di prestazioni sessuali.
E l’accettazione morale a tutti i livelli di questa possibilità, abbasserebbe il potere sessuale femminile.
Come potrebbero le donne chiedere qualcosa in cambio: status sociale, soldi o finanche il “pedaggio emotivo” vale a dire l’obbligo di vivere (o far finta) il sesso col “sentimento”, secondo le modalità femminili, se fosse più facile, meno pesante psicologicamente e moralmente, insomma considerato meno “cattivo” meno immorale, il ricorrere alle prestazioni sessuali a pagamento?

Io concordo con francy e lasam, che, mi pare, sostengano, la miglior qualità di un rapporto che abbia altre cose da condividere oltre al sesso e concordo sul fatto che il rammarico (o il pianto) dopo un incontro sessuale che a quello si è limitato sia dato, in un certo senso, da un’insoddisfazione umana, quella di “volere sempre di più”, di dimenticare e non riuscire ad isolare gli istanti belli, senza al contempo, provare il rammarico per non poterli prolungare.

Ma tant’è. Il poco è meglio del niente.

Una risata spontanea con gli amici molte volte è meglio di una serata al cabaret in cui paghi qualcuno che ti faccia ridere. Ma stranamente nessuno s’interroga o si pone questioni morali su perchè qualcuno si fa dare dei soldi per elargire divertimento quando è così bello sentirsi capaci di donare una risata.

Ecco, se la vendita di prestazioni sessuali fosse considerata socialmente nè più nè meno della vendita di prestazioni intellettuali, se le si togliesse quell’aura di immoralità, depravazione, non potrebbe che giovare sia a chi vende che a chi compra.

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Alessandro 5:20 pm - 17th Luglio:

Per me legalizzare la prostituzione è il primo passo verso l’accettazione morale della vendita di prestazioni sessuali.
E l’accettazione morale a tutti i livelli di questa possibilità, abbasserebbe il potere sessuale femminile.
Come potrebbero le donne chiedere qualcosa in cambio: status sociale, soldi o finanche il “pedaggio emotivo” vale a dire l’obbligo di vivere (o far finta) il sesso col “sentimento”, secondo le modalità femminili, se fosse più facile, meno pesante psicologicamente e moralmente, insomma considerato meno “cattivo” meno immorale, il ricorrere alle prestazioni sessuali a pagamento?
Io concordo con francy e lasam, che, mi pare, sostengano, la miglior qualità di un rapporto che abbia altre cose da condividere oltre al sesso e concordo sul fatto che il rammarico (o il pianto) dopo un incontro sessuale che a quello si è limitato sia dato, in un certo senso, da un’insoddisfazione umana, quella di “volere sempre di più”, di dimenticare e non riuscire ad isolare gli istanti belli, senza al contempo, provare il rammarico per non poterli prolungare.
Ma tant’è. Il poco è meglio del niente.
Una risata spontanea con gli amici molte volte è meglio di una serata al cabaret in cui paghi qualcuno che ti faccia ridere. Ma stranamente nessuno s’interroga o si pone questioni morali su perchè qualcuno si fa dare dei soldi per elargire divertimento quando è così bello sentirsi capaci di donare una risata.
Ecco, se la vendita di prestazioni sessuali fosse considerata socialmente nè più nè meno della vendita di prestazioni intellettuali, se le si togliesse quell’aura di immoralità, depravazione, non potrebbe che giovare sia a chi vende che a chi compra.

Sottoscrivo quanto hai scritto, Rita, parola per parola.

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Strider 5:40 pm - 17th Luglio:

Marco
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Seriamente: vuoi per cause naturali vuoi per cause culturali, fra i due sessi esiste un divario di potere sessuale in favore delle donne, da far paura. Uno squilibrio che non può non generare problemi ed a volte anche atti inconsulti, in chi passa l’intera esistenza a “mendicare” sesso e affetto.
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Senza alcun dubbio, solo che a differenza di altri, sostengo che in Italia – non so in Svezia o altrove – il femminismo abbia avuto in tutto cio’ un ruolo secondario. Secondo me, nel nostro Paese, i guai maggiori degli uomini hanno origine da certe arcaiche mentalita’ relative all’ uomo cacciatore, al playboy (ossia una delle piu’ grandi bufale della storia), all’ essere cavalieri (serventi…), al “doverci saper fare”, al dover essere sempre all’ altezza (di lei…). Insomma, tutta roba obsoleta che, di certo, non e’ stata partorita dal femminismo e che è precedente – e di molto – a tale maligna ideologia.

http://questionemaschile.forumfree.it/?t=14568826

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Rita 7:17 pm - 17th Luglio:

Vorrei dire un’altra cosa, soprattutto a BB82: dunque tu sostieni che lo stimolo sessuale dei maschi è artificialmente aumentato dalla società “tette&culi” tanto per usare l’espressione di Icarus che riassume in due parole, la marcata ostentazione ed esibizione dei caratteri sessuali delle femmine che stimolano i maschi. In assenza di questo lo stimolo sessuale maschile e femminile si equivarrebbe, secondo te, mi par di capire. Prima a far sì che non fossero equi c’era la repressione morale religiosa, oggi che questa è in via d’estinzione è stata sostituita dalla marcata esasperazione dello stimolo maschile. Correggimi se ho sbagliato il tuo ragionamento. Se è questo che intendevi dire, rilevo un’ incongruenze di fondo, che secondo me, è grande come le fondamenta di una casa.
La prima è che sia nella cultura religiosa sia in questa società “tette&culi” le più disposte a seguire la corrente mi sembrano le femmine. Vale a dire, che se in passato (ma ancora oggi) a frequentare chiese e sacrestie, ad essere le rappresentanti morali (convinte, alle volte anche contro gli stessi mariti che, storicamente non erano così inclini ad inginocchiarsi sulle panche delle chiesa) della chiesa in famiglia erano le femmine, oggi a seguire le “mode” a cercare di comparire in tv, sui giornali, col proprio corpo, o se non ci si riesce ad emularle nell’esibizione sono sempre le femmine.

In sostanza, sembrerebbe che il “freno” al cambiamento sociale che il potere mette ai maschi siano sempre le femmine. In qualsiasi modo la rigiri.

Sia che si facesse come ai tempi di papa Leone XIII che nella Rerum Novarum si raccomandava alle mogli e alle madri di tenere a freno le “teste calde” dei figli e dei mariti rivoluzionari, sia come nella società tette&culi dove si sfrutta, secondo me, – questa sì forse naturale – una maggior propensione femminile all’esibizione. Esibizione che, poi per carità, anche a me pare molto apprezzata dai maschi. Ma lì si ferma.. soltanto all’esibizione e alla ricerca del complimento o dell’apprezzamento (che dev’essere anche fatto in “modalità female” smile ovvero in modo da soddisfare l’ego femminile, senza soddisfare il desiderio maschile.

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Leonardo 8:45 am - 18th Luglio:

Comunque tutte le donne vanno sempre a pescare nel passato, ma come dice la canzone dei Litfiba El Diablo: tutta la storia è una grassa bugia; e hanno ragione.

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Lestat 9:15 am - 18th Luglio:

@ BB’82 –
Lestat e’ l’esempio di uomo che non subisce il problema in quanto può pagare, e credo che legalizzando la prostituzione semplicemente si sposti il problema e diventi solo una questione di soldi.
>>
No, bambina, non ci siamo: io non vado con le prostitute, perché, per mia fortuna, posso permettermi di meglio. Sai, essere un “figlio di papà”, per giunta niente male dal punto di vista estetico, mi permette di fare tante cose che i figli di operai o impiegati possono solo sognarsi. Per esempio, il prossimo mese me ne andrò in vacanza qui:
http://www.ninoececia.info/foto/viaggio/normal_polinesia3.jpg
Non lo dico per vantarmi o per rompere, come magari qualcuno potrebbe pensare, ma soltanto per evidenziare come lo stare più in alto nella scala sociale, cambi radicalmente la percezione che le donne hanno di un uomo e consequenzialmente la sua vita. In questo senso riconosco che l’analisi del Marchi sugli “uomini alpha” è quasi totalmente azzeccata.
@ BB’82-
I messaggi esterni, forti e continui, mirano a stuzzicare la libido del maschio e ad abbellire la femmina di modo che soddisfi il suo di piacere.
>>
E’ un ragionamento privo di logica il tuo, perché per quelli che il Marchi ha denominato “uomini beta”, vedere donne seminude che sculettano a dritta e a manca è solo fonte di frustrazione. Come può non essere frustrante il guardare ma non toccare?

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BB'82 10:16 am - 18th Luglio:

Io credo che ci si senta inadeguati con una prostituta non tanto perche’ ci si sente criminali o giudicati, ma perche’ di fondo il piacere non e’ condiviso, e credo sia proprio l’idea di pagare qualcosa che vorresti condividere insieme a dare fastidio, questo se fosse vero confermerebbe che l’uomo ha bisogno di un coinvolgimento con la donna e che comprare o dare qualcosa in cambio e’ il problema di fondo (ossia il concetto di sesso femminile come merce).
Bisogna condividere il piacere in due per goderne al 100%. Sempre se fosse vero, questo mi porta a credere che legalizzare il sesso come merce allontana l’uomo dal tentativo di coinvolgimento naturale con la donna, che non vedo come possa liberarsi sessualmente attraverso la legalizzazione della prostituzione.
“Per me legalizzare la prostituzione è il primo passo verso l’accettazione morale della vendita di prestazioni sessuali”. E’ vero, e’ in questo che vedo forse un contrasto con l’idea di sesso ludico e gratis. Accettando l’idea del sesso a pagamento, si accetta un sesso libero di essere comprato, non libero di essere donato e vissuto, e si accetta l’idea morale di una donna che chiede in cambio qualcosa per venderti quel sesso. Non vedo differenza tra una prostituta di strada e una donna che chiede in cambio qualcosa per fare sesso con te, che sia una cena, una casa, uno stato sociale o 50 euro non ha molta differenza. Il tipo di donna che tentate di cambiare, di combattere, fa esattamente quello che fa una prostituta, che vorreste legalizzare ed accettare moralmente. Se si accetta moralmente una lo si fa anche con l’altra e questo non aiuta affatto a combattere il potere sessuale femminile. Inoltre non consideri il caso lestat, che non subisce oggi il problema perche’ può pagare. Gli altri? Gli altri subiscono la frustrazione della donna beta che non capisce il bisogno maschile, subiscono la frustrazione della puttana che non possono pagare e tutto questo contornato da messaggi sessuali ovunque. Allora io comincerei per gradi, il problema di fondo e’ capire quanto siano cosi distanti i nostri bisogni naturalmente, ma e’ impossibile farlo in un contesto esterno che presenta solo messaggi per stimolare la libido sessuale maschile, e sbagli Alessandro se credi che provo una certa invidia per i trattamenti che riservano a voi. Sanno che per vendervi la cosa più scema basta mettervi due chiappe e comprate, riducono la vostra figura di uomini a dei perenni eccitati che hanno un cervello che può rispondere ad un solo stimolo…per quanto possa funzionare, trovo sia riduttivo. La contrapposizione a quello che invece propongono a noi, porta a credere che alla donna del sesso non freghi nulla, anche se non e’ cosi. Parlavo tempo fa con una signora che per anni ha subito un marito, come lo chiama lei “farfallone”, mi ha confessato che se potesse tornare indietro le piacerebbe studiare il cervello maschile per capire perche’ l’uomo ha quel bisogno continuo di sesso. Non me la sono sentita di dirle”ma guarda che il sesso e’ una meraviglia”, so già che e’ una donna che si donava solo per procreare mentre l’uomo giustamente cercava sesso da altre parti. Forse la mia giovane età non mi permette di giudicare e capire a fondo le generazioni passate ma il presente lo vedo bene con i miei occhi e forse capisco certi meccanismi moderni meglio di lei (la signora), che ha 57 anni. Questo per dire, che per quanti errori ci possono essere stati nel passato da parte delle donne, ora la mia vita non può cambiare in funzione di errori passati e per me e’ irrilevante cercare le colpe che portano più che altro ad allontanarci di più (dire alla signora, e’ colpa tua che hai accettato, non risolve di fondo il problema della società di oggi), quando e’ importante non marcarle queste differenze e concentrarsi sugli obiettivi comuni (ci saranno,no?).”le più disposte a seguire la corrente mi sembrano le femmine.” perfettamente d’accordo che qualcuna ci sguazza felicemente dentro, ma io faccio parte di quelle donne che cercano di combattere questo sistema e cambiare la situazione. Bisogna dividere quella che e’ la donna a cui sta bene la mignottocrazia (mai per piacere, ma solo per tornaconto) e quelle che da tutto questo non ne vedono un guadagno importante, anzi, i numeri irrisori diciamo, che io non snobberei, ma mi concentrerei proprio su quelli.Continuo per questo a sostenetre l’idea che uomini beta e donne beta devono lottare insieme, più si enfatizzano i bisogni diversi e più ci allontaniamo. Legalizzare la prostituzione per me non risolve e forse non peggiora il problema di fondo.

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Fabrizio Marchi 10:26 am - 18th Luglio:

Bene Lestat, in questo ultimo post, a tuo modo, ci hai dato una mano…
Vedi che in fondo anche tu potresti essere utile alla causa…per essere lucido sei lucido, su questo non c’è dubbio…e hai capito come gira il mondo… la tua lucidità, anche un po’ cinica, se vogliamo, fa pensare…e anche il tuo insistere sull’argomento, e qui, in questo luogo soprattutto…bah, al 99% resterai dove sei, cioè sulle tue posizioni (chi te lo fa fare…), però…
Staremo a vedere, la realtà e la storia a volte (di rado) riservano delle sorprese. In fondo anche Engels era figlio di un industriale, come te…smile. Tendo ad escludere una giravolta di questo tipo, però, vai a sapere, perchè escluderla a priori…smile
Fabrizio

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Alessandro 12:10 pm - 18th Luglio:

BB’82: Legalizzare la prostituzione per me non risolve e forse non peggiora il problema di fondo.

Legalizzare la prostituzione, però, vorrebbe dire tutelare chi ci lavora, attribuire loro finalmente una dignità professionale, ridurre la diffusione di malattie a trasmissione sessuale, alcune delle quali perfino mortali, combattere la criminalità e lo sfruttamento, cioè, in estrema sintesi, far emergere alla legalità, anche fiscale, questa attività. Dimmi se è poco. Allora perchè non si fa niente verso questa direzione? Perchè quando l’ideologia, sia questa di destra, di centro o di sinistra, prende il sopravvento su una valutazione oggettiva e razionale dei fatti si procede stupidamente, e a farne le spese sono sempre i più deboli, siano essi donne o uomini.
Comunque nel tuo ultimo messaggio ci sono molti punti che mi sento di condividere.

BB’82: Continuo per questo a sostenetre l’idea che uomini beta e donne beta devono lottare insieme, più si enfatizzano i bisogni diversi e più ci allontaniamo.

Giusto, ma fino a un certo punto, perchè i bisogni diversi tra i due sessi ci sono e sarebbe ingenuo negarli. Una donna in maternità ha dei bisogni di assistenza e di tutela particolari, e la legislazione deve tenerne conto, se vuole essere degna di un Paese civile. La biologia, però, non deve diventare uno strumento per reclamare privilegi o agevolazioni al di là dell’ambito specifico, in questo caso il periodo di maternità.
Purtroppo uomini e donne vivono nella diffidenza reciproca, soprattutto da parte femminile, storicamente la parte più debole, e si accostano le une agli altri con mille pregiudizi. Le donne, soprattutto, finiscono per dare enorme credito ad altre donne che, affermando di difenderne i diritti, in verità instillano loro soprattutto una profonda avversione per l’altro sesso, il che non credo aiuti a vivere meglio.

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Rita 3:24 pm - 18th Luglio:

BB82:
Accettando l’idea del sesso a pagamento, si accetta un sesso libero di essere comprato, non libero di essere donato e vissuto, e si accetta l’idea morale di una donna che chiede in cambio qualcosa per venderti quel sesso

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Sì, ma finora, grazie anche a quest’inghippo (che sia immorale comprare sesso coi soldi) non si sono mai notate tutte le altre forme di pagamento nascoste (ivi compreso il ricatto di doverci mettere il “sentimento” che dovrebbe essere libero e spontaneo anche questo)
secondo me è proprio qui il punto: accettando l’idea morale che sia possibile, normale e non socialmente riprovevole stabilire un prezzo anche per una prestazione sessuale (come lo è per molte altre cose) si disvelano le altre.
oltre naturalmente a tutte le considerazioni che ha già esposto Alessandro, di ordine pratico (controllo della salute, riduzione dello sfruttamento e della criminalità etc.)

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Fabio C 9:35 pm - 18th Luglio:

Parlavo tempo fa con una signora che per anni ha subito un marito, come lo chiama lei “farfallone”, mi ha confessato che se potesse tornare indietro le piacerebbe studiare il cervello maschile per capire perche’ l’uomo ha quel bisogno continuo di sesso. Non me la sono sentita di dirle”ma guarda che il sesso e’ una meraviglia”, so già che e’ una donna che si donava solo per procreare mentre l’uomo giustamente cercava sesso da altre parti. (BB82)
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A me la storia dei mariti “farfalloni” fa sempre un po’ ridere, perché come ho già avuto modo di scrivere di recente, se fosse vera la tesi secondo cui un tempo la quasi totalità delle donne lo faceva solo per procreare, questi uomini con chi facevano i farfalloni…?

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Legalizzare la prostituzione per me non risolve e forse non peggiora il problema di fondo. (BB’82)
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Nessuna legge può risolvere il problema della prostituzione: la può solo attenuare e circoscrivere.
Resta il fatto che per molti uomini brutti, timidi e problematici, la prostituta è l’unica valvola di sfogo.
Inoltre, come hanno giustamente scritto altri in questo blog, solo il giorno in cui gli uomini la smetteranno di raccontare balle sulle donne e sul sesso, ci si renderà conto della subordinazione nella quale vivono da secoli.

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Silver 1:13 am - 19th Luglio:

X BB’82
Nelle culture di cacciatori-raccoglitori tutti convengono che alcune persone sono più sexy di altre e le più gettonate sono di norma le donne giovani e gli uomini di prestigio. Gli uomini yanomamo, per esempio, dichiarano che le femmine più desiderabili sono moko dudei, un’espressione che quando è applicata alla frutta significa matura a puntino e quando è riferita alle donne indica un’età compresa tra i quindici e i diciassette anni. A mostrarle loro in diapositiva, gli osservatori occidentali di entrambi i sessi convengono con gli uomini yanomamo che le femmine moko dudei sono le più attraenti. Nella nostra società il miglior predittore della ricchezza di un uomo è la bellezza della moglie e il miglior predittore della bellezza di una donna è la ricchezza del marito. Politici di alto livello bassi e grassocci come Henry Kissinger e John Tower erano considerati sex simbol e donnaioli. Rockstar non particolarmente avvenenti come Billy Joel, Rod Stewart, Lyle Lovett, Rick Ocasek, Ringo Starr o Bill Wyman sposano splendide attrici e supermodelle.
Una controreplica ovvia è che le donne apprezzano la ricchezza e il potere negli uomini perché sono gli uomini a detenere ricchezza e potere. Perciò in una società sessista, le donne sono costrette a sposarsi per ottenerle. Questa possibilità è stata verificata e confutata, già diversi anni fa. Donne con stipendi elevati, titoli di studio post laurea, professioni prestigiose e grande autostima attribuiscono un maggior valore alla ricchezza e alla posizione sociale del marito di quanto non facciano le altre donne. Altrettanto vale per le leader delle organizzazioni femministe. Gli uomini poveri non attribuiscono più valore degli altri alla ricchezza o alla capacità di guadagno della moglie. Tra i bakweri del Camerun le donne sono più ricche e potenti degli uomini, ma continuano a prediligere uomini ricchi…

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BB'82 8:39 pm - 21st Luglio:

Riassumo i punti che forse non ho compreso bene

MERCATO NERO:
Questa situazione, per quanto possa fare schifo, sta in piedi proprio perche’ funziona. Con questa ipocrisia e’ sempre andata avanti l’italia, pretendiamo la legalità ma alimentiamo noi i mercati illegali. In italia e’ legale e non e’ legale, sta in mezzo proprio perche’ c’e’ un tornaconto da quel mercato nero, che mi dispiace, ma non pago io, anche se al pari di un uomo dovrei combattere questi finti schemi. Il problema però e’ che io VORREI combatterli per trovare il giusto equilibrio tra i due sessi, ma in quanto donna, pensa che idiozia, la mia volontà e’ vista esclusivamente in funzione di creare un disagio all’uomo e dietro a questo c’e’ un ignoranza da parte di molti uomini (per fortuna non tutti) a cui fa comodo vederla cosi. “La donna non può parlare di prostituzione perche’ ci vado io con le prostitute, ma nello stesso tempo il mercato nero non e’ una mia responsabilità”.
Conoscete qualche cliente che chiede il documento alla prostituta per vedere se e’ clandestina o meno?Qualcuno che si preoccupa di non andare con minorenni, oppure qualche cliente che si preoccupa quando va a prostitute che queste non siano delle schiave, ma che siano li per libera scelta? L’obiettivo e’ ficcare, tutti i rimpianti che vengono dopo sono lagne. E’ colpa della donna che non me la da, e’ colpa di chi non legalizza, e’ colpa dei troppi tabù, ma mai mia che alimento il mercato. Se il cliente fosse veramente preoccupato, se si prendesse quel minimo di responsabilità (non dico di rinunciare, per carità), tutti i problemi citati da Alessandro non esisterebbero nemmeno.
MERCIFICAZIONE DEL SESSO: Prima qualcuno si scandalizzava del paragone macchina/figa. Beh e’ proprio quello che diventerà legalizzandola, un prodotto. I prodotti hanno dei prezzi che si alzano o abbassano in funzione della richiesta e se il bisogno e’ come dite voi (più che altro se continuiamo a chiamarlo bisogno e non piacere), il sesso femminile non può fare altro che aumentare di potere aiutato dall’accettazione morale e dalla legalità. Quando dico che vi fregate con le vostre mani e’ perche’ non fate altro che giustificare da un lato la mercificazione sessuale femminile enfatizzando la scusa del bisogno naturale (anche se non e’ minimamente paragonabile al bisogno di bere o mangiare) e dall’altro demonizzate quella privata. Eppure l’unica parte legale della prostituzione e’ proprio quella che non vi va bene, ossia il concetto morale che ognuno e’ libero di vendere il suo corpo come vuole. Quindi non vedo come per voi la puttana di strada possa essere OK e quella che ve la fa sudare tanto da chiedervi in cambio tempo, fatica, corteggiamenti che non vi piacciono, o soldi, non vada bene, anzi, sia addirittura una donna sbagliata. O uno o l’altro. Quando e se diventerà legale l’unica difficoltà che avrete e’ di capire se la donna che vi sta di fronte e’ una puttana di mestiere o meno, come se questo potesse fare qualche differenza.
LIBERAZIONE SESSUALE:
Ancora più ingenuo e’ sperare che la legalità risolva il problema delle donne che non la danno facilmente. Seguendo la vostra logica la legalizzazione dovrebbe portare le donne a concedersi di più e di conseguenza la prostituzione dovrebbe poi morire da se. Ma perche’ in paesi come l’Olanda questo ragionamento non funziona? Se fosse stata una liberazione sessuale adesso le donne olandesi la darebbero talmente tanto da non dover creare il bisogno della prostituta. Eppure il mercato legale funziona lo stesso, questo per me conferma che il sesso ludico e’ un piacere più che un bisogno (e non ha nulla a che vedere con la colpa della donna che non la da, semmai e’ la scusa che li per li sembra più logica), e basterebbe guardare cosa succede negli altri paesi per capire che la prostituzione legale può risolvere il problema della corruzione e delle malattie ma non crea una liberazione sessuale da parte di tutti. Liberare il sesso dalla mercificazione attraverso la mercificazione e’ una follia. Domani manifesto contro la guerra con un fucile in mano, boicotto la coca cola bevendola, e libero sessualmente le donne legalizzando la mercificazione….continuo a non capire io, se siamo ancora in un clima calmo accetto volentieri delle spiegazioni che possano chiarire le mie idee sballate…..

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Strider 12:25 am - 22nd Luglio:

Segnalo tre posts, scritti alcuni fa da un ex utente del primo forum sulla questione maschile.
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Nel corso della discussione permanente sul fenomeno della prostituzione è emersa con una certa chiarezza l’utilità di rivolgere l’attenzione verso quella che è stata definita la “questione erotico – sessuale”.
In quel contesto, infatti, sono emerse alcune differenze di posizione intorno all’argomento che, sinteticamente, riguardano l’ammissibilità, sia che la si voglia osservare sotto il profilo etico sia semplicemente sotto quello estetico, della c.d. istintualità maschile nel comportamento sessuale e quindi, in ultima analisi, di una modalità piuttosto diffusa da parte di molti uomini di atteggiarsi al sesso, compreso il rivolgersi a forme surrogate quali la prostituzione.
La questione, a mio avviso, non è secondaria nell’ambito della, ovviamente, più ampia questione maschile, per diversi motivi:
1 – voler escludere l’aspetto della sessualità dalla QM (ciò che qualcuno ha definito un’incomprensibile ossessione per il sesso) significherebbe moncarla di uno degli aspetti principali attraverso cui i generi si rapportano l’uno all’altro e, quindi, ignorare uno degli aspetti costitutivi di questo rapporto.
2 – l’attuale rapporto tra i sessi si configura come una guerra (o, meglio, come un’aggressione femminile al maschile), giocata in massima parte sulla condanna e sulla colpevolizzazione della maschilità intesa, in primo luogo, come connotazione sessuale. A questo imprinting ideologico, infatti, si deve l’attuale sviluppo di normative vessatorie quali quelle sulle molestie, quelle sulla violenza e, seppure indirettamente, quelle inerenti la famiglia e il regime delle separazioni.
Il sesso, in altri termini, è uno dei campi di battaglia principali sui quali si combatte questa guerra.
3 – l’obiettivo dichiarato della condanna femminil – femminista è esattamente la pretesa di “cambiare” gli uomini nelle loro caratteristiche di genere, in un’ottica propriamente sessuale, attraverso un processo rieducativo della loro (nostra) sensibilità, ritenuta moralmente inferiore e spesso indegna; negli innumerevoli casi di uomini “matrizzati” l’obiettivo sembra essere stato parzialmente raggiunto, con tutte le conseguenze annesse che conosciamo.
4 – in ultimo, da quando ho memoria non ricordo una voce maschile che abbia saputo parlare di sessualità, avendo gli uomini delegato quasi interamente tali questioni alle “superiori” ed incontaminate verità femminili. Tutto ciò ha privato il maschile di qualsiasi autorevolezza e credibilità sull’argomento sesso; un argomento scomodo sul quale l’uomo medio è più portato a “vergognarsi” ed occultare le proprie diverse inclinazioni, piuttosto che ad affermarne la naturale e biologica dignità.

Darò, pertanto, seguito a questo topic dopo questo primo, preliminare intervento, portando nei prossimi interventi la mia personale esperienza allo scopo di poterla confrontare con quella di altri, perché finalmente la voce maschile possa tornare anche su una tematica della quale è stato espropriato, per riaffermare la verità degli uomini.
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Strider 12:27 am - 22nd Luglio:

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Bene STRIDER, sembra anche a me il miglior argomento possibile per dare l’avvio alla discussione.
Anche per quanto mi riguarda, infatti, la questione del rapporto tra sesso e sentimento è contrassegnata dalla più profonda contraddizione del mondo femminile, nella sua generalità salvo eccezioni, che è, inoltre, tra le meno denunciate e le più sopportate dal genere maschile.
Mi spiego, anche se credo che sappiamo tutti di cosa si parla.
Mi pongo, fantasiosamente, nell’ottica di un extraterrestre che sbarcasse oggi con la propria astronave sul nostro pianeta per studiare e capire i comportamenti umani.
Tra le prime cose che noterebbe, essendo della più chiara evidenza visiva, ci sarebbe la profonda differenza che caratterizza la figura esteriore femminile da quella maschile. Mentre, infatti, la prima mostra il proprio corpo in tutti i modi immaginabili, richiamando l’attenzione su ogni parte delle sue forme fisiche in modi talmente insistiti da risultare quasi maniacali, il secondo gli apparirebbe del tutto estraneo a questa forma di attenzione fisica, dal momento che copre il proprio corpo quasi completamente con il vestiario e non ne fa mostra in alcun modo.
Ipotizzando, sempre con un gioco di fantasia, che l’extraterrestre scoprisse in qualche modo che uomini e donne uniscono i loro “corpi” nel gioco sessuale traendone piacere, possiamo immaginare verosimilmente che il nostro marzianetto ripartirebbe verso il suo pianeta nella salda convinzione che le donne rivolgono verso il piacere fisico, verso l’aspetto corporeo della sessualità, un’attenzione infinitamente più grande di quanto facciano gli umani di sesso maschile, vista l’abissale differenza di attenzione che uomini e donne danno al “corpo”.
Non potrebbe sapere, il nostro fantasioso personaggio, che nella realtà la situazione è esattamente rovesciata, nel senso che l’attenzione verso il piacere fine a se stesso, quello legato alla corporeità dei rapporti sessuali ed al piacere fisico, è di gran lunga una caratteristica maschile, mentre quella femminile è contraddittoriamente orientata verso aspetti incorporei ed invisibili denominati sentimenti.

Cosa significa questa storiella?
Che l’attitudine maschile a rivolgere il proprio interesse verso il corpo femminile, piuttosto che verso la sua “anima” (per utilizzare un termine caro a Giulyia), è sì il risultato di una diversa inclinazione biologica alla sessualità ma, soprattutto ai giorni nostri, è anche il risultato di una costante e sistematica sollecitazione del desiderio maschile, piuttosto che degli aspetti sentimentali ai quali così spesso, invece, le donne fanno riferimento anteponendoli a quelli “fisici”.
Esattamente come STRIDER anch’io rivolgo la mia prevalente attenzione al sesso svincolato dalle implicazioni sentimentali, perché il giorno che la maggior parte delle donne richiamerà l’attenzione maschile verso i propri sentimenti, piuttosto che verso il proprio corpo, comincerò a prenderli in considerazione.
Sino a quel giorno non potrò che guardare al corpo femminile con desiderio, ignorando o ponendo in secondo piano, senza alcun problema, i sentimenti che contiene ed ascoltando la mia semplice istintualità senza dovermene sentire sminuito.
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Strider 12:28 am - 22nd Luglio:

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Allora, come si è già detto nell’altra discussione, non si capisce per quale motivo dovrebbe esistere e proliferare, in misura tanto crescente e diffusa proprio ai nostri giorni, il fenomeno della prostituzione al quale si rivolgono milioni di uomini e non uno sparuto drappello di “sfigati”.
Ma questo è esattamente il punto: se nell’altro topic abbiamo portato argomenti di carattere “socio – culturale”, nel senso che alcuni di noi hanno cercato di mettere in luce il carattere oggettivo di questa diversità ormonale attraverso l’analisi del fenomeno prostituzione, in questa discussione è il carattere soggettivo della questione che si vorrebbe illuminare con un confronto aperto tra le differenti esperienze personali.
In altre parole, si tratta di capire cosa si intende per “donna vogliosa” o “arrapata”, per “sesso soddisfacente”, se ci sia un’effettiva coerenza di comportamento nell’andare in giro smutandata ed esserlo effettivamente anche a letto e, insomma, se tanti uomini non si ritengano soddisfatti per il solo ed unico fatto che oggi tante donne la danno molto più facilmente che in passato; bisogna anche vedere come la danno, non solo se…..
Intendiamoci, nella mia variegata esperienza personale, anch’io ho incontrato tante donne che non si sono fatte alcun problema, ad esempio, a prodigarsi in generosi rapporti orali o che si siano prestate ad altri giochi di piacere assecondando le mie richieste e le mie fantasie.
Ma il problema è che io ho spesso avvertito che quella loro partecipazione era, in un certo senso, “esterna” al fatto erotico, nel senso che ciò che facevano non corrispondeva ad una loro “voglia” effettiva, bensì ad un compiacimento della mia. Il minimo che ti puoi aspettare da una donna che si mette in mostra con minigonne, perizoma, tacchi alti, scollature profonde, trucco, trasparenze e tutti gli altri strumenti di seduzione erotica che sappiamo, richiamando in modo così pronunciato l’attenzione sul proprio corpo, è che quella sia la “troia” sperata che non aspetta altro che di farsi mettere le mani addosso e di prestarsi ai giochi di piacere più sfrenati e disinibiti.
Invece, quantomeno nella mia esperienza, la stragrande maggioranza di loro si rivela, oltre che piena di inibizioni di ogni genere (….non toccarmi lì, no così no, questo non mi va, quest’altro non l’ho mai fatto etc.), soprattutto desiderose di conferme affettive e sentimentali piuttosto che di piacere fisico.
Quelle fantasie erotiche alle quali pure partecipano svolgendo il compito con diligenza priva di fantasia, non sono le loro; sono le mie. La maggior parte delle donne alle quali ho chiesto, esplicitamente, quali fossero le loro fantasie sessuali, alle quali mi sarei prestato ben volentieri per realizzarle, non mi ha semplicemente saputo rispondere perché non ne avevano.
L’unica costante è, però, il sistematico richiamo all’aspetto sentimentale; il prevalente interesse femminile, che io ho riscontrato, è verso il romanticismo della situazione, i cuoricini rosa che sbocciano tra sospiri, caldi e stretti abbracci, tante coccole, magari tra un pupazzo di pelouche e parole d’amore da ascoltare con aria trasognata.
Che questi atteggiamenti fossero del tutto legittimi e coerenti sino ad epoche ottocentesche e pre – femministe lo posso capire ed accettare senza alcun problema; che questi atteggiamenti siano materia dell’oggi mi sembra sia solo una contraddizione stridente del mondo femminile e che, oltretutto, in queste condizioni ad essere colpevolizzata e condannata sia la sessualità maschile (il famoso maskioporco) la trovo una cosa, a dir poco, aberrante.
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P.s.: edit: *alcuni anni fa*

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Strider 12:39 am - 22nd Luglio:

BB’82
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Domani manifesto contro la guerra con un fucile in mano, boicotto la coca cola bevendola, e libero sessualmente le donne legalizzando la mercificazione….
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Tu bevi il vino ? La birra ? Perche’ li bevi, visto che alimenti il mercato? Fumi? Perche’ fumi? Alimenti il mercato.
Guidi l’ auto? E perche’ ? Non lo sai che oltre ad inquinare alimenti il mercato dell’ auto ?
Ecc. ecc. ecc…

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Fabrizio Marchi 12:54 am - 22nd Luglio:

Chiedo umilmente e cortesemente a qualcuno di dare una risposta seria, non ironica, razionale, argomentata ed esaustiva a BB, perché secondo me non ha capito ancora NULLA di quello che vogliamo dire noi. Si è incartata sulla questione della prostituzione e crede che noi pensiamo che legalizzando la prostituzione (cosa peraltro auspicabile) favoriremmo la liberazione del sesso…ecc. ecc. ecc.
Lo farei io, anzi, forse dovrei essere proprio io a farlo, ma non ce la faccio. Non sto scherzando, non ce la faccio proprio. Lo faccia qualcun altro per favore, se se la sente. Ho risposto praticamente a tutti/e fino ad ora ma a BB non ce la faccio, non so perché ma è troppo disarmante. Scusa BB, non te la prendere, non lo sto dicendo per deriderti, è solo che è più forte di me…
Fabrizio

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Luke Cage 5:12 am - 22nd Luglio:

Non siamo ad un corso di recupero per persone mentalmente interdette.
Abbiamo tutti capito benissimo il punto di vista di BB’82 e abbiamo, ciascuno con la propria pazienza e perizia, cercato di illustrarle un altra visione della questione che per forza di cose non può esserle famigliare, ma lei continua a riporre la questione nel medesimo, ridicolo modo…
Semplicemente non è in grado di capire,o forse non vuole…in ogni caso inutile continuare a discuterci.

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Jolly 9:59 am - 22nd Luglio:

Vogliate scusarmi per la franchezza in merito a quello che scriverò.
Per come la vedo io, è quasi utopistico pensare che la con la donna (media) si possa discorrere di certe questioni e men che mai di un “sesso ludico” o del perchè esiste la prostituzione. Troverà sempre il modo di incolpare gli uomini e/o di dire che non hanno le idee chiare, spostando di volta in volta il fulcro della discussione e cercando solo di confondere le idee.
Le donne in generale si limitano a prendere atto di come una società è strutturata e niente più; in mancanza di una direzione (come accade nell’ occidente odierno), non sente di avere nessun legame reale con gli uomini nè dovere di capirsi, tranne – in parte- con quelli di suo interesse. Quindi non c’è da aspettarsi niente in merito.

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BB'82 10:43 am - 22nd Luglio:

Guarda fabrizio, senza chiedere umilmente, senza scomodarti,c’erano già utenti gentili che anche se non condividevano i miei discorsi hanno risposto, tu finora sei l’unico che ostenta una superiorità con me senza mai rispondere, e la cosa inizia a darmi parecchio fastidio. Passi una volta passi due passi pure tre (ma solo perche’ e’ casa tua), ma adesso basta, ora ti dico io cosa penso di te. Fa un pò ridere che accusi solo me di banalità, rileggiti bene tutto quanto.

Per carità, non ti scomodate, resta pure nel tuo guscetto sicuro fuori dal resto del mondo cattivo che la pensa diversamente da te. Tappati bene le orecchie e gli occhi, fai pure finta che io sia l’unica donna a questo mondo che ti farebbe queste domande, fai pure finta che io sia il numero irrisorio e confrontati sempre e solo con chi la pensa come te. Non farti domande nella vita, ascolta solo 10 uomini su 100 ti danno ragione, e fai pure finta di far parte di una maggioranza di pensiero.

Fino a quando ci saranno uomini come te, che stanno bene solo con chi fa sisi con la testa, non ci sarà mai dialogo, fino a quando continui a credere che sei superiore a me, o a qualcun’altro non imparerai mai niente, rimarrai nelle tue convinzioni (povere a mio riguardo)perche’ ti fa più comodo cosi (tu invece pensi di aver capito tutto!).
Ma già che ti senti in diritto di parlare di donne senza ascoltarle le donne, dimostri una superficialità infinita, e mi dispiace tantissimo che non abbiamo trovato un dialogo, ma uomini come te, per fortuna ne ho conosciuti pochissimi (ci tengo questa volta a ribadire che sei tu il numero irrisorio).
Nonostante tutto, spero tanto di incontrarti un giorno (uuuuh come lo spero), di guardarti in faccia mentre parliamo, perche’ dietro a un blog si nascondono in parecchi e soprattutto e’ facile prendere di tutto un discorso la frasetta che non ti sta bene e rispondere solo a quello.
Avevo già letto da altre parti che uomini beta non accetta pareri contrari, parlano di voi, ma non in bene, non so se ve ne rendete conto.

Ci tengo a ringraziare gli utenti che hanno risposto, pur non condividendo le mie idee, in modo civile e costruttivo. Chi ha avuto pazienza e argomentava senza dover necessariamente additarmi come una banale,disarmante, come fai SOLO tu, ed esco da qui prima che mi inca..o sul serio.

Comincio a provare ribrezzo per certi luoghi dove donne e uomini si radunano (in pochi rispetto alla maggioranza) nella convinzione di essere vittime dell’altro sesso (letto e riletto). Non sei poi tanto diverso da una femminista che non vuole ascoltare il parere di un uomo, anzi ci trovo una somiglianza divertente/ridicola. Prova ad entrare in un blog di femministe e dire la tua, vedrai che riceverei le stesse identiche risposte che dai tu. Per mia fortuna ho sempre evitato i luoghi dove si enfatizza un cameratismo simile, pensavo che qui la cosa fosse diversa…e invece…Buon proseguimento.

Ah per la cronaca: rispondo a delle allusioni fatte in precedenza da altri utenti, rileggiti i post prima di scrivere per l’ennesima volta che tu non puoi rispondere perche’ sei superiore.

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Rita 12:26 pm - 22nd Luglio:

BB82 scrive:
Prima qualcuno si scandalizzava del paragone macchina/figa. Beh e’ proprio quello che diventerà legalizzandola, un prodotto. I prodotti hanno dei prezzi che si alzano o abbassano in funzione della richiesta e se il bisogno e’ come dite voi (più che altro se continuiamo a chiamarlo bisogno e non piacere), il sesso femminile non può fare altro che aumentare di potere aiutato dall’accettazione morale e dalla legalità.

Guarda che a questo ti si è già obiettato, quantomeno argomentiamo sulle obiezioni, altrimenti tu continuerai a ripetere che legalizzando la prostituzione aumenterà il prezzo del sesso femminile e poi è chiaro che ci si stufa di rispondere.
Senza voler interpretare Fabrizio che è in grado di spiegarsi benissimo da solo, credo sia questo il punto.

Per quanto riguarda invece la tua affermazione mi sembra che tu parta dal principio che basterebbe non definirlo “bisogno” ma “superfluo” per fare la rivoluzione culturale del sesso. A me non pare che basti quello.
Ti sembra che chiamare “piacere” il diritto a mangiare sano e regolarmente anzichè “bisogno” basti a far sì che le risorse di cibo vengano distribuite in maniera uniforme?
Proviamo così: adesso (ma mica solo adesso) la prostituzione esiste – e su questo non ci piove -, in certi paesi si è scelto di legalizzarla (e non mi pare proprio che ci sia stato l’effetto che tu paventi – cioè quello di innalzare il prezzo dell’organo di piacere femminile) in altri no, la si mantiene nel limbo esattamente come il mercato a borsa nera durante la guerra, quando per comprare qualcosa al di fuori della misera concessione della tessera annonaria, dovevi svenarti e confidare nell’onestà del contadino che aveva il “bene” in casa e che aveva potenzialmente il potere di ricattarti come voleva.

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Fabrizio Marchi 12:38 pm - 22nd Luglio:

BB, io non recito la parte del moderatore tradizionale di un blog, anche perché non me ne può importare di meno. L’ho detto e ripetuto centinaia di volte. Esprimo la mia opinione proprio come tutti/e in questo spazio. Naturalmente sono attento a che la discussione rimanga sempre nei binari della civiltà, della correttezza e nel rispetto dei nostri Principi esposti nella homepage del sito.
Ribadisco che trovo disarmanti le tue argomentazioni e ancora più disarmante il tuo reiterarle, come se conoscessi una sola nota…
Ciò detto, ho risposto e sono entrato in interlocuzione con diverse donne, e l’ho fatto perché, sia pure nelle loro posizioni critiche (e a volte molto critiche), sono riuscite a stimolare la mia attenzione e il mio interesse. Purtroppo la stessa cosa non è accaduta con te e mi sembrava e mi sembra ipocrita risponderti solo per dovere di ospitalità.
In ogni caso la mia opinione personale non conta nulla e non vedo perché debba provocare in te una reazione di questo genere. Se il problema sono io e soltanto io, puoi continuare a discutere con gli altri. Mi sembra che più d’uno/a ti abbia risposto con educazione, calma e tanta pazienza (per lo meno dal mio punto di vista) e tu stessa lo hai riconosciuto. Dunque perché sbattere la porta? Nessuno ti ha mai censurato, nessuno ti ha mai invitato ad andartene. E allora? Qual è il problema? La mia personale opinione? Fregatene. Ci sono tanti altri con cui discutere. Non puoi però essere tu ad impedirmi di dire ciò che penso. Altrimenti sarebbe una sorta di autocensura.
Trovo disarmanti le tue considerazioni, è vero, ed è per questo che non riesco neanche a risponderti. O meglio, in realtà l’ho anche fatto, se vai a rileggerti i post. Ma tu insisti a battere e a ribattere ossessivamente sullo stesso tasto, e allora non se ne esce più.
Insomma la mercificazione sessuale è colpa di noi maschietti che andiamo a puttane e che in questo modo alimentiamo il mercato. Non solo, comportandoci in questo modo forniamo l’alibi alle donne “normali” per vendersela di più (visto che vanno a puttane, perché non dovrei guadagnarci anche io? dice la donna “normale”…). Poi confondi completamente la nostra concezione della liberazione del sesso con la legalizzazione della prostituzione sostenuta da alcuni di noi (fra cui anche il sottoscritto), sovrapponendo le due cose e anzi sostenendo che (sempre per noi) la seconda è propedeutica per arrivare alla prima. Questa, in estrema sintesi, la tua interpretazione.
Abbiamo tentato con centomila esempi (io sono arrivato anche a portarti quello sull’acqua e sulla sua privatizzazione) di farti capire il nostro punto di vista ma tu niente, nisba, non lo recepisci o peggio, non lo vuoi recepire.
Continui a ripetere il tuo mantra: la colpa della mercificazione sessuale è degli uomini che la alimentano, pagando le donne in forma diretta (prostituzione) o indiretta (tutto quello che conosci perfettamente anche tu). Insomma se esiste il mercato della droga, la colpa è del drogato e non del trafficante. Che equivale a dire, se per millenni c’è stata la schiavitù la colpa è degli schiavi che non si sono ribellati e non dei tiranni che li hanno tenuti in catene. Sì, da un certo punto di vista può anche essere vero, però, insomma…ci siamo capiti…
Ma cosa si dovrebbe rispondere, secondo te, ad una persona che ragiona in questo modo?
Io non ce l’ho fatta, di fronte a simili argomentazioni mi cadono le braccia. Forse questa è la mia “colpa”. Mi dispiace. Ti assicuro che non c’è nessuna presunzione o saccenteria da parte mia. E anche se non ci crederai e penserai che sia una posa, sono perfettamente cosciente dei limiti, enormi, della mia conoscenza, quindi della mia ignoranza. E il fatto di essere in grande compagnia non mi consola di certo. Cerco di compensare, di fare del mio meglio, studiando, leggendo, interrogandomi e confrontandomi con altre persone.
Forse con te non sono riuscito a farlo. Può darsi che anche questo sia un mio limite. Ci rifletterò, credimi. Prova però, anche tu, a riflettere sulle mie e sulle nostre parole. Può servire ad entrambi.
Fabrizio
P.S. naturalmente non mi nascondo dietro al pc. Sono un uomo “pubblico”, nel senso che è possibile avere molte notizie su di me anche solo consultando Google. Vivo a Roma e se vuoi incontrarmi ti lascio tutti i miei recapiti telefonici e il mio indirizzo. Se vuoi parlarmi di persona non devi fare altro che scrivermi o telefonarmi. Fammi sapere e ti lascio la mia email personale e il mio telefono. Come preferisci.
Circa il fatto che parlino male di me o di noi nella rete, non mi stupisce affatto. Mi sarei stupito del contrario…

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BB'82 3:19 pm - 22nd Luglio:

Fabrizio,
la privatizzazione dell’acqua per quanto a te sembri una risposata sensata,non lo e’ per me. Il sesso e’ un bisogno al pari di bere solo in funzione della procreazione. Il sesso ludico, non può essere paragonato al bisogno di bere, o di mangiare, da qui la privatizzazione dell’acqua per me ha poca rilevanza e non e’ un esempio proprio azzeccato. In assenza di acqua si muore.Credo che la differenza sia sostanziale.
Forse ci sono troppi argomenti in causa e ripeto che tramite un blog e’ difficile capirsi. Premetto che tutto e’ partito dalle affermazioni del post iniziale:
-Alle donne più che il piacere interessa il potere
-ho gli occhi che sanno vedere la vostra ipocrisia, quanta
-volete il terzo millennio nei rapporti sociali, ma pretendete il medioevo quando di mezzo c’è il darla via.
-Ma le donne hanno in maggioranza una patologia sessuale di default….
Cerco semplicemente di difendermi, in quanto donna, da quelle che per me sono offese e banalità. Che poi dai commenti si voglia ritrovare la giusta via comunicativa ne sono felice, ma vi spiego perche’ una donna quando entra qui e legge il post iniziale, risponde in maniera sgarbata, forse anche sbagliata, aggressiva, e accusa voi di banalità. E’ abbastanza logico che se a me dicono che mi interessa più il potere del piacere, mi sento in diritto di dire la mia. D’ora in poi preferirei partecipare passivamente, aspettare che si creino altre domande. Faccio notare che alcuni uomini scrivono cose aberranti che sfiorano la misoginia e mi chiedo come mai a loro non e’ stato detto nulla.
Solo una cosa vorrei chiarire:
Rita, più che altro rispondevo a te ed Alessandro ed e’ probabile che ho travisato una tua frase: “accettando l’idea morale che sia possibile, normale e non socialmente riprovevole stabilire un prezzo anche per una prestazione sessuale (come lo è per molte altre cose) si disvelano le altre” Per altre intendevi le forme di pagamento nascoste.
Credo di non aver compreso bene io questo punto, tutto qui. Inoltre sono d’accordo che non basti semplicemente chiamare questo bisogno, piacere, per risolvere il problema, non ho mai detto sia l’unica soluzione. Vedi? Ognuno intende a suo modo quello che l’altro scrive.

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Rino 8:27 pm - 22nd Luglio:

I post di BB sono così intricati che non saprei farne un sunto.

Riferisco il senso generale (per come l’ho colto): essa dice semplicemente che la colpa del commercio sessuale è maschile e il solo rimedio è che gli UU reprimano le loro pulsioni sino a conformarle a quelle femminili. Per quanto basse queste siano.
E’ un invito a ritagliare la sessualità maschile secondo la forma confacente alla donna.

Un tassello del programma femminista e il vero significato della locuzione “liberazione sessuale” quale mi fu chiarito da una femminista doc in un momento di debolezza: monopolio femminile sul se, il come, il quanto, il dove, il quando.

Elementare.

RDV

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Silver 8:50 pm - 22nd Luglio:

dal mensile MAX – luglio 2004

HO MANDATO A PUTTANE CAPITOL HILL

Si chiama Jessica, faceva la stagista dei senatori USA
e arrotondava lo stipendio. Portandoseli a letto

Ha fatto tremare le stanze del Congresso, sia per le grida
che accompagnavano gli amplessi consumati nelle pause
pranzo, sia per il clamore suscitato dall’ennesimo scandalo
sessuale a Washington. Jessica Cutler è la stagista del momento.
Assunta al Senato come impiegata, si era poi ingegnata per
arrotondare lo stipendio.
“Sono la puttana di Capitol Hill, ma non sono certo la sola”,
sostiene. Con lo pseudonimo “Washingtonienne”, Jessica
ha messo in Rete il diario delle sue acrobazie sessuali: un blog
seguitissimo, nel quale non lesinava i particolari più piccanti
e dove spiegava che per una sveltina si faceva pagare anche
400 dollari. Ci ha pensato il Washington Post ad associare
un nome e un cognome alla protagonista e a dar fuoco allo scandalo.
Un affronto per il datore di lavoro della Cutler, il senatore repubblicano
Mike DeWine. Uno tutto casa e chiesa, che per salvare il salvabile
l’ha licenziata in tronco.
Peccato che i clienti (o amanti che fossero) della disinibita ragazza
appartengano proprio al Partito repubblicano.
Oggi Jessica è contesa, a suon di dollari, dai principali newtork
americani e già si vocifera sull’uscita di un libro shock.

di LORENZO FRANCULLI:

“Ecco i post più piccanti estratti dal blog di Jessica:
al confronto Monica Lewinsky è un’educanda”…

CAMERA CON VISTA
5 maggio 2004 5: 32 PM

Io ho un lavoro “alla moda” al Colle.
Non m’interessa il Governo o la politica,
ma lavorare per un senatore fa curriculum.
E queste stanze di marmo sono un così
bel posto per conoscere ragazzi e mostrargli
i miei attributi.

ERO SBRONZA
7 maggio 2004 9: 35 AM

Per rispondere alla tua domanda, no,
io e RS non abbiamo scopato (è la mia settimana di riposo se ricordi).
RS assomiglia a George Clooney quando
toglie gli occhiali. Sono seria. Ha un bel culo.
Numero di eiaculazioni: 2.
Gli piace frustare (dare e ricevere).
Ho fatto il primo passo con lui.
L’ho portato a casa mia.
Gli sono saltata addosso.
Ero ubriaca, lui completamente sobrio.
(Almeno ho avuto una scusa per il mio comportamento.)

MI FACCIO 6 UOMINI
11 MAGGIO 2004 2: 42 PM

Su vostra richiesta ho finalmente creato una
legenda per portare avanti la mia vita sessuale.
In ordine alfabetico:
AJ=Collega del mio ufficio con cui voglio scopare.
F=Uomo sposato che mi paga per scopare.
Capo dello staff presso un’agenzia governativa
incaricato da Bush.
J=Ho perso la mia verginità con lui e mi sono
innamorata.
Mi ha fatto impazzire fino al 1999.
Vive a Springfield, IL. Vola per mezzo Paese per
scoparmi, poi non lo sento per settimane.
MK=Serio, fidanzato a lungo termine con il quale
ho vissuto fino al 2001.
Disastrosa rottura in marzo anche se continuiamo
a vederci.
RS=Il mio nuovo tipo dell’ufficio con il quale sono
rimasta invischiata in uno scandalo sessuale.
Attualmente il mio preferito…
W=Uno zuccheroso paparino che vuole sesso anale.
Cerco di rompere con lui, ma mi paga troppo bene.
Merda mi sto scopando 6 uomini.

MI VUOLE SOTTOMESSA
9: 19 AM

La scorsa notte è stato divertente.
Lui è stato chiaro circa il sesso.
Gli piace parlare sporco e mi ha detto che gli piacciono
le donne sottomesse.
Bene, ora posso prendermela con comodo a letto.
Sdraiarmi e guardarlo mentre mi scopa.

CON LUI HO CHIUSO
11: 47 AM

Ho chiuso con lui, per davvero questa volta.
Un uomo che cerca di mettertelo nel culo quando
sei sobria non ti ama. Ci vorrebbero un paio di
drink per toglierti il dolore.
Ora so che a lui non interesso.
Gli interessa solo il mio buco del culo.

MONEY, MONEY, MONEY…
14 maggio 2004 4: 34 PM

Oggi ho avuto l’aumento!
Ora guadagno 25.000 dollari (non è quello che prendevo prima?).
La maggior parte delle mie spese è generosamente
sovvenzionata da alcuni gentiluomini di mezza età.
Sono sicura che non sono l’unica che fa soldi in questo
modo: come si può vivere con 25.000 dollari l’anno?
Se fai qualche indagine su ogni cazzo di componente dello
staff del Colle, sono sicura che troveresti qualche strana
merda.
Sono convinta che gli uffici del Congresso sono pieni
di ricettatori e imbroglioni.

COME DUE ANIMALI
9: 53 AM

Non so se sta diventando una cosa seria.
Ci vediamo un giorno sì e uno no.
Lui mi piace molto e io piaccio a lui.
Ma dove ci porterà questa storia?
Non so. Lui è ebreo, io no.
E scopiamo violentemente come animali, non come
un uomo e una donna.
Ma lavoriamo insieme e questo è un incentivo per stare
insieme ed evitare una rottura imbarazzante.
Voglio diventare una brava donna di casa ebrea con
un diamante al dito.

LA FRASE DEL GIORNO
Martedì 18 maggio 2004 10. 59 AM

Ho appena avuto un lungo pranzo con F
e una sveltina che mi ha fruttato 400 dollari.
Al mio ritorno in ufficio ho sentito che il mio capo
chiedeva dove fossi stata.
Perdente!
Attenzione: il pezzo che segue è molto sdolcinato.
Preparatevi a vomitare.
Sono andata a letto, era mezzanotte.
“Che ore sono?” chiese RS.
“Mezzanotte” risposi.
“Sai cosa significa?”.
“Uh…no”.
“E’ il tuo compleanno” e tirò fuori un pacchetto verde e rosa.
Già sapevo che era un nuovo vestito di Lilly. E lo era.
Facemmo sesso in posizione missionario.
E lui è venuto, con il preservativo.
Poi ha detto:”Chi diavolo viene più nella posizione missionaria?”.
E’ o non è la citazione del giorno?

__________________

>>>
Oggi, Jessica è contesa, a suon di dollari, dai principali newtork americani e già si vocifera sull’uscita di un libro shock…
>>>

(…)

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Rita 9:26 pm - 22nd Luglio:

BB82: intendevo dire che quando il prezzo è “in chiaro” stabilito e regolamentato diventa più difficile utilizzare altre forme di pagamento nascoste (quelle, per intenderci, in cui non c’è un passaggio di denaro diretto).
Pensa soltanto al ricatto sessuale: da Lisistrata in poi, è sempre stato utilizzato dalle donne nei confronti degli uomini, mai sentito dire il contrario?

Poi tu dici:
E’ abbastanza logico che se a me dicono che mi interessa più il potere del piacere, mi sento in diritto di dire la mia.

Guarda che il potere è una cosa che interessa molti uomini e molte donne, pensa soltanto che finora è stato sempre detto che il potere è una cosa che interessa gli uomini. Pure Marina Terragni parlando di questione maschile (alla sua maniera) non ha saputo fare altro che addirittura attribuire l’attaccamente al potere all’identità maschile.

http://blog.leiweb.it/marinaterragni/2010/04/20/costrette-a-piagnucolare/

E il problema numero uno, come dice Luisa Muraro, esponente di punta di quel pensiero della differenza a cui Rodotà attribuisce la responsabilità principale delle nostre miserie, è l’attaccamento degli uomini al potere, inteso come “costitutivo della loro identità”. Vuole dire che senza quel potere che vogliono tutto per sé gli uomini non sanno come essere uomini, non sono capaci di stare al mondo,

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sandro 1:31 am - 25th Agosto:

“Ma le donne hanno in maggioranza una patologia sessuale di default, e cioè usano la gnocca troppo spesso per motivi altri. E non si tratta solo dei 237 motivi per cui le donne fanno sesso svelati dallo studio americano di Meston e Buss (Univ. del Texas 2009), ahimè. Alle donne più che il piacere interessa il potere, e sanno che con la gnocca ne possono ottenere molto (troppo). Il potere è qui inteso come l’ottenere sempre qualcosa di altro rispetto al semplice piacere, e poi cosa questo ‘altro’ sia dipende da donna a donna, ma è sempre qualcosa da sfilare dalle ‘tasche’ del maschio, è sempre un qualcosa che orbita alla periferia del semplice e banale godimento fisico”

La scoperta dell’ acqua calda. Mi vien da sorridere…
Io credo che il vero problema non sia il sesso, piuttosto il MITO del sesso…
Viviamo in una società nella quale al sesso è stata attribuita un’ importanza superiore di svariati ordini di grandezza a quella che dovrebbe, nell’ ordine naturale delle cose, avere.
Una sorta di feticcio, di status symbol, un pò come il SUV.
Una “sessocrazia” nella quale si tenta in ogni modo di punzonare nella testa degli uomini il messaggio che l’ unica cosa che possa dare un senso alle loro vite è infilarlo tra le gambe di una donna.
E così giù tutti a dannarsi l’ esistenza e a scannarsi l’ un l’ altro, per ottenere, dalle loro maestà, che abbassano su di noi i loro sguardi sprezzanti e deridenti dall’ alto dei piedistalli sui quali noi fessi le abbiamo collocate con le nostre mani, qualche stantuffata sporadica e risicata condita da una dose di spocchia tale da mandarti il tutto di traverso.
Io ricordo ancora distintamente il mio primo pensiero dopo la prima volta che lo feci:
“ma è davvero tutto qui?”
A 35 anni ormai ho capito da un pò che trombare non è impossibile: è semplicemente inutile.
Inutile e frustrante, proprio perché se per un uomo il sesso con una donna rappresenta il fine, per una donna, nella stragrande maggioranza dei casi, esso altro non è che un mezzo per ottenere un fine.
Talvolta, soprattutto quelle meno prestanti, si nascondono dietro la foglia di fico dell’ amore (quanti fessi ci sono cascati e si sono dannati l’ esistenza per regalare loro un benessere che la maggior parte di loro non merita…), millantando sentimenti che la maggior parte di loro non ha mai provato né mai proverà, profittando a man bassa della dabbenaggine maschile.
La vagina è in bolla speculativa da almeno 30 anni:
con il metodo del bastone e della carota applicato al sesso riducono gli uomini a dei cagnolini scodinzolanti con la dignità sotto le suole delle scarpe.
Li spremono psicologicamente e materialmente come limoni e quando li hanno ridotti delle larve gli danno un calcio nel sedere e vanno a far danni a qualche altro fesso.
Ma come fa un essere pensante ad accettare tutto questo in cambio di un buco centellinato col contagocce?
Ma veramente qualcuno pensa ancora che ne valga la pena?

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Damien 12:17 pm - 25th Agosto:

@Sandro: Bella riflessione..a mio avviso hai fotografato esattamente la situazione generale, inoltre hai fornito tu stesso la motivazione mentale per la quale ci proponiamo di modificare le cose, il tutto infatti verte sulla tua affermazione finale:””Ma veramente qualcuno pensa ancora che ne valga la pena?” è questa la base di partenza dove nasce il costrutto paritario sul quale lavorare, ne vale la pena, certo, come per le donne avere il pene, ma sono le metodiche per ottene il reciproco scambio da cambiare, da riequilibrare, nel pieno rispetto di entrambe le PERSONE, inutile dire che serve una presa di coscienza degli uomini.

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Leonardo 1:21 pm - 25th Agosto:

Le donne a volte si definiscono angeli: evidente che la loro vagina non viene considerata un organo sessuale, loro si concedono all’uomo con l’intento che è l’uomo che gode di lei, anche gran parte degli uomini pensa cosi: le donne me la danno è giusto che io pago.
Perversioni come il Feticismo, cambiano l’oggetto sessuale dalla vagina ad altri punti del corpo, proprio per colpa della rabbia della donna a non avere un pene, che viene sfogata sui maschi; ma la trappola è che le donne non amano niente del proprio corpo, soprattutto quelle parti più richieste dai feticisti: piedi e ascelle.

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sandro 1:50 pm - 25th Agosto:

Baudelaire diceva che gli unici uomini che stanno bene con le donne sono quelli che stanno bene pure senza. Dio solo sa quanto ciò sia vero.
Io credo che i problemi del genere maschile vengano essenzialmente dal fatto di concepire la donna come una necessità piuttosto che come una possibilità.
Stare con una donna, farci sesso, ecc., non è una necessità come il sistema ci stampa in fronte fin da piccoli: è semplicemente una possibilità.
La possibilità è un concetto da uomini liberi, la necessità un concetto da schiavi mentali.
Il sistema ci vuole liberi o schiavi?
A voi la risposta.

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mauro recher 4:47 pm - 25th Agosto:

anch’io condivido il pensiero di Sandro ,sopratutto quando parla del sesso e della troppa importanza che si da ….

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Strider 7:48 pm - 25th Agosto:

sandro
>>>>>>>>>>>>
La possibilità è un concetto da uomini liberi, la necessità un concetto da schiavi mentali.
Il sistema ci vuole liberi o schiavi?
>>>>>>>>>>>

D’ accordo, ma non prendiamocela solo col sistema, perche’ fino a prova contraria qualunque persona normale e’ dotata di un cervello per pensare.
Quello che voglio dire e’ che non esistono solo le responsabilita’ “esterne” (il femminismo, il sistema, ecc.), ma anche quelle “interne”…
Non so se mi sono spiegato.

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sandro 9:54 pm - 25th Agosto:

Certamente, tutti abbiamo un cervello per pensare.
Tuttavia, qualcuno disse che, le bugie, a forza di ripeterle, diventano verità.
Io credo sia accaduto proprio questo.
Non siamo più abituati ad usare il nostro cervello in modo critico: ci hanno messo in testa che passare la vita a fare gli schiavi (delle donne o di chicchessia) sia “inevitabile”, e la gente ci crede.
Vorrei far notare come la parola “inevitabile” coincida esattamente con la narrazione che ogni totalitarismo ha sempre fatto di sé stesso: Hitler diceva che la gente non sapeva cosa voleva e lui era lì per insegnarglielo.
Anche lo stile di vita assurdo che conduciamo oggi ci viene presentato come “inevitabile”; ciò non significa affatto che lo sia, ma semplicemente che qualcuno ha un forte interesse che noi si vada avanti così.
“Cui prodest?” è una domanda che dovremmo porci molto, ma molto più spesso. E non solo riguardo al rapportarsi con le donne.
L’ arma di distruzione di massa del terzo millennio non è la bomba H: si chiama psicologia.
La sudditanza psicologica degli individui rende molto di più della coercizione degli stessi e dà molti meno problemi: chi ha le redini del potere questo lo sa bene.
Ricordate Fantozzi?
Ecco, quello è il ritratto del suddito ideale.

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Fabrizio Marchi 10:29 pm - 25th Agosto:

Completamente d’accordo, Sandro, analisi lucidissima…
Aggiungerei un elemento a mio avviso molto importante. Paradossalmente è proprio questo sistema, quello attuale in cui viviamo intendo, che ha maggiormente bisogno di controllare la sfera psicologica più profonda degli individui, molto più dei tradizionali totalitarismi dove in ultima analisi il deterrente fondamentale era dato dal tasso di terrore che il sovrano era in grado di esercitare sui sudditi.
Oggi la situazione è completamente mutata rispetto al passato e i meccanismi di costruzione del consenso sono estremamente più sofisticati. Il sistema dominante per poter sopravvivere ha bisogno dell’adesione ideologica della grande massa degli individui, i quali devono essere in un modo o nell’altro portati a credere che i loro interessi e i loro bisogni coincidono con quelli del sistema stesso.
E’ un meccanismo che spieghiamo in diversi articoli nel sito e anche nel nostro Manifesto (il Movimento Beta) che sen’altro hai già letto e in un bel video dal titolo “Pasolini e l’anarchia del potere”.
E’ proprio questo aspetto che tu stesso hai perfettamente individuato, uno degli elementi fondamentali della nostra analisi.
Fabrizio

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sandro 11:04 pm - 25th Agosto:

Condivido sicuramente: l’ olio di ricino ormai è fuori moda, nel terzo millennio si usa il denaro al suo posto, e, per concentrarlo in così poche mani in così grandi quantità, serve la psicologia, per convincere la gente che è giusto così, che è l’ unica via percorribile, altrimenti è la catastrofe dell’ umanità, e altre amenità varie.
Io penso che il sistema sul quale è basata la società in cui viviamo sia la più colossale sòla che sia mai stata rifilata all’ umanità dai tempi dell’ homo erectus, e una sòla di tali proporzioni era probabilmente impossibile darla alla gente senza l’ aiuto della psicologia.
Ci si poteva riuscire solo convincendo la gente che era cosa buona e giusta.
“Loro mi hanno sempre detto che mi facevano lavorare perché loro erano buoni” (rag. Ugo Fantozzi)
Tutto questo, tuttavia, fornisce un’ indicazione ben precisa su dove si può agire e come.
P.S.
…non trovo il video di Pasolini…

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Andrea 1:01 am - 26th Agosto:

Tuttavia, qualcuno disse che, le bugie, a forza di ripeterle, diventano verità.
Io credo sia accaduto proprio questo. (sandro)
++++++++++++++++
Perdonami, ma possibile che ogni occasione è buona per riesumare Goebbels? Ma poi, sudditanza psicologica o no, manipolazione mediatica o no, cosa c’entra tutto ciò col semplice desiderio di trombare?
+++
Non siamo più abituati ad usare il nostro cervello in modo critico: (sandro)
+++++++++++
Anche in questo caso dissento totalmente: vivendo oggi, come fai a sostenere che un tempo sapessero usare il cervello in modo critico? Eppure la storia dimostra il contrario…

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Andrea 1:12 am - 26th Agosto:

Baudelaire diceva che gli unici uomini che stanno bene con le donne sono quelli che stanno bene pure senza. Dio solo sa quanto ciò sia vero. (sandro)
++++++++++++++
Capisco cosa vuoi dire, ma credo sarebbe il caso di non prendere per oro colato le affermazioni di un uomo nato, vissuto e morto nell’Ottocento.
Resta il fatto che gli esseri umani sono animali sociali, programmati dalla natura (e NON dal sistema) a socializzare.
++++
Stare con una donna, farci sesso, ecc., non è una necessità come il sistema ci stampa in fronte fin da piccoli: è semplicemente una possibilità. (sandro)
++++++++++++++
Il sistema non c’entra nulla col desiderio di fare sesso: forse nella preistoria o ai tempi di Nerone scopavano perché lo imponeva il sistema? Ragà, ma che cavolo andate propagandando?

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Leonardo 9:59 am - 26th Agosto:

Io sono cresciuto con l’esaltazione del sesso e della donna, e contemporaneamente con il sesso visto come male, la donna intoccabile e vittima; questo fa vedere il sesso simile al bambino che comincia a fumare sigarette perché è una cosa vietata, o fumare marjuana perché illegale.

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Fabrizio Marchi 11:34 am - 26th Agosto:

Verissimo quanto fai notare anche tu, Leonardo, altra metafora riuscitissima.
Siamo stati e siamo cresciuti in una enorme, gigantesca contraddizione: l’esaltazione del sesso da una parte e la sua repressione dall’altra. Un sorta di schizofrenia creata ad arte con lo scopo di paralizzare gli esseri umani, inchiodarli dal punto di vista psicologico.
Non c’è alcun dubbio che da questo punto di vista (mi dispiace sinceramente per i nostri amici cattolici) il capitalismo e la religione (per lo meno in questa parte di mondo) si sono uniti in matrimonio. Una sorta di Santa Alleanza, come la definisco nel mio pamphlet, dove da una parte il sesso viene mercificato concettualmente e praticamente (ridotto quindi a strumento, fondamentale, per alimentare il mercato), e dall’altra viene ipocritamente negato o comunque incanalato all’interno dei binari di una falsa morale, che a sua volta diventa anche questa strumento del sistema stesso.
La negazione a sfondo pseudo-moralistico del sesso da parte della donna nei confronti dell’uomo diventa in realtà la maschera per coprire una contrattazione a sfondo concettualmente e sostanzialmente mercantile che non può essere dichiarata. Se lo fosse tutta l’impalcatura crollerebbe come un castello di carte. Tutto si gioca anche qui sul terreno del “non detto”; torna ancora una volta prepotentemente la “psicosfera”.
Come vediamo, il sistema che, forse molto presuntuosamente, abbiamo deciso di contrastare e di disarticolare (con le armi della critica e non con la critica delle armi) è un “Leviatano” a più teste e mille tentacoli. Un’impresa troppo grande per noi? Forse, ma a volte è proprio dalle situazioni apparentemente impossibili che nascono grandi esperienze.
Fabrizio

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Andrea 9:52 pm - 26th Agosto:

L’ arma di distruzione di massa del terzo millennio non è la bomba H: si chiama psicologia [ sandro ]
+++++++++++++++++++++

L’ho scritto di recente, in risposta ad un altro utente, e torno a ripeterlo oggi: solo chi ha avuto la fortuna di non conoscere la guerra, la fame e la sete, insomma il vero terrore, può fare siffatti, assurdi paragoni.

http://www.youtube.com/watch?v=PdW7rfMUZUo

p.s.: neanche io ho conosciuto la guerra (per fortuna), ma perlomeno evito di spararle così grosse.

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Alessandro 8:45 am - 27th Agosto:

Ciò che è importante sottolineare, al di là dei paragoni, è che la società occidentale è basata sul tornaconto di pochi a cui tanti devono contribuire. L’ingenuità dell’uomo/donna comune consiste nel pensare che operando “naturalmente”, ossia soprattutto come i media indicano, si procede verso la migliore autorealizzazione. In verità tutto ciò ha caratterizzato qualsiasi epoca storica. La differenza con l’attuale consiste nelle modalità in cui ciò viene ottenuto: non più attraverso la minaccia fisica direttamente rivolta all’individuo, bensì facendo leva sui timori e desideri più reconditi degli individui in maniera quasi impercettibile, utilizzando una raffinata persuasione occulta . Ecco perchè si può parlare della “psicologia” come lo strumento attraverso cui il potere economico, e il suo servetto, il potere politico, controllano la società in cui viviamo. Noi possiamo vivere “liberi” nella società dei “partiti delle libertà” solo se riusciamo a portare alla luce quest’aspetto in tutte le sue manifestazioni, altrimenti saremo destinati a un’esistenza eterodiretta, in cui i nostri desideri saranno in parte suscitati dagli interessi altrui. Per quanto concerne il desiderio sessuale che un uomo prova di una donna, questo non è certamente suscitato dall’esterno. Ciò che, penso, qualsiasi uomo intelligente si chieda almeno una volta nella vita è se la trafila, chiamata corteggiamento, necessaria per soddisfarlo, valga davvero la pena di essere affrontata. Uomini e donne sono, sotto tanti aspetti esseri molto simili, entrambi amano il potere e cercano di conquistarlo con le loro armi, ma in quest’ambito esistenziale, quello sessuale in senso lato, dimostrano di appartenere a due specie differenti, per ragioni in primis naturali, poi rafforzate da condizionamenti culturali. Questo è l’ambito in cui la donna, di solito, detta le regole. Come può l’uomo comune riequilibrare questa situazione di svantaggio? Forse l’unico modo è restituire valore a ciò che possiede e che la donna desidera in lui. La donna desidera essenzialmente un uomo con cui instaurare una relazione stabile, magari matrimoniale, allora l’uomo si faccia “difficile” da questo punto di vista, come la donna lo è nei suoi confronti quando deve concedersi sessualmente. L’uomo che non “pretende” dalla donna che gli richiede una relazione stabile è un uomo che sta svendendo l’unica cosa che una donna ricerca in lui.

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Fabrizio Marchi 9:31 am - 27th Agosto:

Credo, caro Alessandro, che Andrea (mi pare fosse rivolto a lui il tuo commento chiarificatore) avesse già ampiamente compreso ciò che voleva dire Sandro quando ha giustamente sostenuto che oggi la principale arma di distruzione di massa non è la bomba H ma la psicologia.
Solamente un idiota non sarebbe stato in grado di comprendere il senso delle sue parole. E infatti tutti le hanno comprese, eccezion fatta per lui che ha finto, si badi bene, di non comprenderle.
Non è la prima volta che soggetti di questo genere fanno la loro comparsa su questo sito.
A mio parere, gli hai dato anche troppa importanza rispondendogli. Come vedi nessuno gli ha dato corda. E’ talmente evidente il suo atteggiamento (riscontrabile in tutti i suoi commenti) che tutti hanno scelto spontaneamente di ignorarlo, compreso il sottoscritto…
Rassegniamoci al fatto che coglionazzi vari faranno capolino nel blog, è inevitabile. La cosa importante è che il dibattito rimanga di un certo livello e che il sito cresca qualitativamente e quantitativamente e questo, con soddisfazione, sta avvenendo. Diversi altri uomini si sono uniti alla discussione (oltre a quelli/e che frequentano normalmente Uomini Beta fin dalla sua nascita), chi ultimamente chi già da un po’ di tempo come LesPaul, Sandro, Mauro Recher, Silent Hill, Simone M, Mizio, Retiarus, altri di cui ora non ricordo il nick, e anche molte donne fra cui, Maria, i cui interventi sono sempre molto stimolanti.
Molti altri ci seguono ma ancora non intervengono. Lo faranno quando riterranno utile e opportuno farlo.
Stiamo andando benone e fra poco lanceremo la campagna di comunicazione per denunciare la tragedia, occultata, dei morti sul lavoro. La mattanza dei maschi che crepano sul lavoro con diritto di esclusiva.
Sarà interessante osservare le reazioni, o le non reazioni… Certo è che di fronte a quelle percentuali è difficile far finta di nulla.
A proposito, ho verificato negli ultimi mesi che la quasi totalità degli uomini da me “intervistati” su questo tema (amici, colleghi, conoscenti ecc. ) non era minimamente al corrente del fatto che a morire sul lavoro fossero quasi esclusivamente maschi. E stiamo parlando di persone mediamente informate e di un livello culturale medio-alto. Questo la dice molto lunga sulla situazione.
Vedremo se ci saranno giornalisti e intellettuali che avranno il coraggio di esprimersi in tal senso. Quanto meno di dire qualcosa. Qualcosa andrà pur detta. E’ un fatto. E un fatto si commenta, magari anche per dare la spiegazione più bislacca del perché quel fatto avvenga. Però non si può far finta di nulla.
Fabrizio

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sandro 10:03 am - 27th Agosto:

“Per quanto concerne il desiderio sessuale che un uomo prova di una donna, questo non è certamente suscitato dall’esterno”
Vero. Infatti io non volevo affermare questo.
Il desiderio sessuale è certamente innato nell’ uomo: è la dimensione parossistica che questo viene oggi ad avere, ad essere stimolata in ogni modo dall’ esterno.

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sandro 11:33 am - 27th Agosto:

Aggiungo che nel momento in cui la sessualità degli individui cessa di essere uno degli aspetti della vita degli individui per diventare quello preponderante, essa diventa a tutti gli effetti uno strumento di controllo sociale.
In questo modo diventa funzionale al mantenimento dello status quo.

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Luke Cage 12:02 pm - 27th Agosto:

“Il desiderio sessuale è certamente innato nell’ uomo: è la dimensione parossistica che questo viene oggi ad avere, ad essere stimolata in ogni modo dall’ esterno”.
Giustissimo.Ed è qui che entra in gioco il ruolo delle donne,consapevoli e complici di questo meccanismo e non vittime come ci raccontano.Il tema della mercificazione del corpo della donna è un tema posto in termini pretestuosi per ribadire la vecchia solfa della società maschilista a cui la donna sarebbe asservita:forse che la D’Addario in realtà voleva fare la suora?E le veline con le tette rifatte..tutte costrette dalla società?E le donne “normali” che per strada si atteggiano a “dive” del jet set,hanno forse l’interesse a cambiare tutta questa situazione?Le risposte,almeno per noi,dovrebbero essere ovvie..

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Andrea 12:34 pm - 27th Agosto:

Rassegniamoci al fatto che coglionazzi vari faranno capolino nel blog, è inevitabile. [ Fabrizio Marchi ]
++++++++++++++++++

Stai parlando di te, per caso?

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Fabrizio Marchi 1:52 pm - 27th Agosto:

No, stavo parlando di te, Andrea, e con questo ti banno definitivamente perché non abbiamo bisogno di imbecilli come te che servono solo a inquinare i luoghi di discussione..
E adesso vai pure nel web a dire che sono uno stalinista. Ci sono abituato…
Fabrizio

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Fabrizio Marchi 2:14 pm - 27th Agosto:

“Aggiungo che nel momento in cui la sessualità degli individui cessa di essere uno degli aspetti della vita degli individui per diventare quello preponderante, essa diventa a tutti gli effetti uno strumento di controllo sociale.
In questo modo diventa funzionale al mantenimento dello status quo”. (Sandro)
Sono assolutamente d’accordo con te, nel momento in cui la sessualità fosse “liberata” da tutti i centomila fardelli di cui è stata sovraccaricata e diventasse una “funzione” del tutto naturale, come lo è respirare o bere, perderebbe automaticamente di importanza. Bere e respirare sono funzioni fondamentali altrimenti moriremmo ma non stiamo certo a preoccuparci dalla mattina alla sera se respiriamo o beviamo. Lo facciamo e basta. Quando si ha sete si beve. Punto. E tutto finisce lì. Proviamo solo per un attimo ad immaginare che da domani l’acqua venisse razionata. La nostra vita sarebbe stravolta, la ricerca dell’acqua diventerebbe la nostra stessa ragione di vita, addirittura una sorta di incubo quotidiano. L’intera nostra esistenza ruoterebbe intorno a come reperire l’acqua, come procuracela, a tutti i costi, con ogni mezzo e sotterfugio possibile.
Ecco, mi pare, metaforicamente parlando e neanche tanto, che con il sesso sia accaduta e accada più o meno la stessa cosa. La sessualità non viene lasciata fluire liberamente ma viene sapientemente canalizzata entro determinati binari, psicologici e pratici, che sono quelli della ragione dominante, che si serve del sesso, o meglio del suo utilizzo finalizzato e strumentale, per alimentare e perpetrare il suo dominio.
Ecco che, come fai giustamente rilevare tu stesso, il sesso viene a diventare a quel punto non uno degli aspetti della vita degli individui ma il baricentro stesso, la ragione prima della loro esistenza, in una ricerca costante, spasmodica e compulsiva che naturalmente diventa funzionale al sistema che proprio su questa fonda il proprio dominio.
Fabrizio

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Leonardo 4:31 pm - 27th Agosto:

A molti uomini il sesso serve per fare gli sbruffoni e alle donne per comandare, ma è un sesso artificiale di massa, non un sesso per trovare piacere, un sesso veramente libero.
Uomini che rimangono soli senza una donna a volte è una tragedia, certo una compagnia femminile fa piacere siamo nati anche per questo; direi che l’uomo sessualmente nasce già programmato per la riproduzione, le esperienze infantili creano la sua sessualità e le esperienze della vita, la cultura di massa lo influenzano.
Ho sempre creduto che la malizia sul sesso abbia favorito le donne: quelle movenze che mostrano e non mostrano, gli spogliarelli, le sex simbol….e si sentono potenti con tutto il popolo maschile che sbava e si masturba; le invidiose hanno un bel vendicarsi.
La cosa peggiore è dover essere forti e protettivi con le donne, se sei debole possono insultarti: che maschio sei?

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sandro 2:50 pm - 31st Agosto:

“Perdonami, ma possibile che ogni occasione è buona per riesumare Goebbels?”

Allego un articolo interessante, di cui riporto un passo essenziale:

Scrisse Bernays nel suo saggio “L’ingegneria del consenso” (1928):

“Se capisci i meccanismi e le logiche che regolano il comportamento di un gruppo, puoi controllare e irreggimentare le masse a tuo piacimento e a loro insaputa”

Le idee di Edward Bernays cambiarono il vecchio concetto che prevedeva:

Bisogni -> Politica/Industria/Finanza -> Soddisfazione dei Bisogni

Nel più articolato e antitetico:

Manipolazione dell’opinione pubblica – > Creazioni di Bisogni -> Politica/Industria/Finanza -> Controllo

L’ articolo in questione lo si può leggere qui:
http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=3379

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giulia 12:43 am - 27th Settembre:

“Sono ancora inseguito da donne che mi scrivono commenti assai fuori tema sul mio articolo ‘Sono andato a puttane’. A questo punto è chiaro, proprio non ce la potete fare a capire cosa sia il sesso ludico. E dire che sarebbe per tutte voi la salvezza da così tanti guai, e non scherzo affatto. Nella sua messa in pratica, come descritta in quelle mie righe, c’era uno strumento potente a vostra disposizione per sbarazzarvi di tante penose storture che ancora vi affliggono negli incontri fra sessi diversi. Ma no.”
la cosa schifosa e che tu sia inseguito per non essere come alcune donne vogliono l’uomo, e cioè come siamo fatte noi.
ma , è un consiglio nulla di più, non cerchiamo di dire come dovrebbero essere le donne e cioè fare sesso ludico, tanto e come lo farebbe un uomo. ovvio che non è una questione culturale, le donne bevono, fumano, dicono parolacce, il che è immorale volgare, liberatorio forse, ma si fa senza problemi.
il sesso, il più delle volte no. perchè?
ma perché è un qualcosa che non è essenziale. mi è capitato di voler disturbare a volte, di svegliare il mio amato, ma non l’ho fatto, poi l’attimo è andato via come è apparso. però se ho fame in piena notte anche assonnata cavolo se vado in cucina!
ora potrebbe essere il mio caso e basta, ma allora perché bisogna andare a puttane se non vi fosse un sentire, o una necessità diversa sul sesso?
e perché la soluzione dovrebbe essere “tu sbagli devi essere come me, no tu sbagli e tu devi essere come me?”

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Alessandro 11:05 am - 27th Settembre:

Giulia: ma perché è un qualcosa che non è essenziale…
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Uno studioso, non ricordo bene il nome, forse Maslow, aveva redatto una classifica dei bisogni primari dell’uomo e delle donna. Ora, io non la ricordo bene, ma mi sembra di ricordare che dopo il mangiare, il bere, quelli in senso stretto vitali, ponesse proprio il soddisfacimento dei bisogni sessuali. E’ vero che si può sopravvivere senza sesso, e milioni di persone infatti ne fanno a meno, volenti o nolenti, ma è altrettanto vero che una ricca vita sessuale ha ricadute molto positive nell’esistenza quotidiana di un individuo. In questo sito abbiamo discusso in lungo e in largo su questo tema, prendendo spunto anche dalle ottime considerazioni offerte da Barnard limitatamente agli articoli pubblicati sul sito. Tu poni una questione cruciale: perchè le donne dovrebbero modellare le proprie tendenze sessuali su quelle maschili? Si è discusso ampiamente anche su questo aspetto della questione. Mi limito ora a sottolineare come la sessualità sia un aspetto molto complesso dell’esistenza umana. L’incontro sessuale tra un uomo e una donna non è certamente come bersi un bicchiero di vino insieme, è ovvio, ma ciò che più volte abbiamo rimarcato è come questa dimensione così importante sia stata piegata, vuoi per ragioni naturali ma soprattutto culturali, ai dettami della ragione strumentale, economicista, mercantile, o come la vogliamo chiamare. Insomma la sessualità non è un fine in se stessa, ma diventa un mezzo per conseguire altri obiettivi. Liberare la sessualità da tutte le incrostazioni ideologiche che la soffocano vorrebbe dire restituire qualità alla vita degli uomini e, penso, anche delle donne. E’ un cammino lunghissimo quello da percorrere. In questo sito si è incominciato a sollevare la questione. E’ già qualcosa. Quando faccio riferimento alla sessualità faccio riferimento a tutte le sue molteplici espressioni, ovviamente avvicinandosi a essa con tutte le cautele e attenzioni che un momento così delicato comporta.
P.S.: ho notato che in UB le donne intervengono soprattutto attratte da questo tema. Evidentemente tutta questa indifferenza per il sesso non la vivono e forse in loro c’è più che altro la tendenza a soffocare in se stesse questa curiosità.

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ckkb 11:34 am - 27th Settembre:

Il fenomeno dei gigolò, ovvero “l andare a puttane” al femminile, da diversi articoli comparsi di recente sull’argomento, sarebbe, (il condizionale è d’obbligo) in piena espansione e con numeri tutt’altro che marginali. E la letteratura erotica più spinta e disinibita, è certo che vede il contributo di un numero sempre maggiore di scrittori femmine. Vedremo nel tempo che succederà delle varie ipotesi interpretative in merito.

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Roberto 12:48 pm - 27th Settembre:

giulia
>>
ovvio che non è una questione culturale, le donne bevono, fumano, dicono parolacce, il che è immorale volgare, liberatorio forse, ma si fa senza problemi.
il sesso, il più delle volte no. perchè?
ma perché è un qualcosa che non è essenziale. mi è capitato di voler disturbare a volte, di svegliare il mio amato, ma non l’ho fatto, poi l’attimo è andato via come è apparso. però se ho fame in piena notte anche assonnata cavolo se vado in cucina!
ora potrebbe essere il mio caso e basta, ma allora perché bisogna andare a puttane se non vi fosse un sentire, o una necessità diversa sul sesso?
>>
Concordo, se le donne avessero realmente certe necessità tipo il sesso ludico, senza alcun ritorno economico, lo farebbero senza nessun problema.

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Leonardo 12:55 pm - 27th Settembre:

Alessandro:
ho notato che in UB le donne intervengono soprattutto attratte da questo tema. Evidentemente tutta questa indifferenza per il sesso non la vivono e forse in loro c’è più che altro la tendenza a soffocare in se stesse questa curiosità
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E’ l’interesse primario: per una donna piacere all’uomo significa avere privilegi, le donne contano sull’unico fatto di piacere ai maschi e di potersene approfittare. Ci sono donne a cui piaccio da molto, quando vado ad abbassarmi (vincendo le resistenze interne) dimostrando il mio interesse: subito prendono la palla al balzo per maltrattarmi, per vedere fino a quanto possono sopraffarmi.

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giulia 12:58 pm - 27th Settembre:

mettiamolo puramente nella sensazione tattile, non parlo di tutto ciò che è intorno al sesso, ma solo quello che si prova da un punto di vista fisico. beh a volte è piacevole, altre volte non lo è. sembrerebbe legato agli ormoni, alla fertilità …insomma ho cercato delle risposte in giro per internet, poi ci ho rinunciato perché nemmeno le donne si assomigliano tutte, ed ogni esperienza e ogni corpo prova cose diverse.
il punto è che vuoi o non vuoi per ovvie ragioni anatomiche la donna deve in qualche modo “modellarsi” alla sessualità maschile. e questo come prima esperienza, non è piacevole. non mi riferisco ai ruoli tra uomo e donna, ma mi riferisco sempre alla sensazione fisica. la prima volta è spesso dolorosa, certo dipende da donna e donna, per età, per inclinazione, per tante cose, ma in genere è doloroso e non vi è nessuna soddisfazione fisica, ma anzi qualcosa che non faresti per la seconda volta.
quindi che fai? molli l’atto sessuale? no, ti aggrappi a tutto ciò che c’è intorno al sesso, alla spinta del desiderio, all’attrazione, alla possibile relazione affettiva, all’intimità al coinvolgimento emotivo e tutto questo ti allontana dall’uomo, se cerca solo uno scambio di piacere fisico, che per ragioni che non dipendono da nessuno non saranno mai della stessa portata, per cui spesso e volentieri non ti senti istintivamente motivata a cercare, a fare come di solito fanno gli uomini.
hai un abbondanza di richieste sessuali, in tutte le forme possibili, ma paradossalmente non si è capaci di soddisfarle, è come dare una bistecca ad una lepre, ciò che vuoi è il resto che stride con il desiderio di sesso ludico dell’uomo per cui nasce il conflitto, ma non sai perché,le vivi le senti e basta, sai solo che si avverte un ostilità da entrambe le parti e ci si incaxxa, si è frustrati, infelici…poi ci si rassegna il più delle volte che è così, punto.
ovviamente parlo a titolo personale. personalmente l’unica cosa che ho fatto è stato di essere coerente ( il più possibile almeno) con ciò che sentivo, quando ho intuito che vi era una differenza di “esigenze”, quasi impossibile da colmare.

il punto è che per il cibo mi muovo, per bere mi muovo, per il sesso fine a se stesso, non l’ho mai fatto…è anche vero che una esagerata astinenza alla fine ti crea problemi ma è difficile che una giovane donna arrivi a provarla per molto tempo…
scusate la lunghezza del post

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giulia 1:17 pm - 27th Settembre:

P.S.: ho notato che in UB le donne intervengono soprattutto attratte da questo tema. Evidentemente tutta questa indifferenza per il sesso non la vivono e forse in loro c’è più che altro la tendenza a soffocare in se stesse questa curiosità.

il sesso non è nulla di che. è un problema quando questo diventa un “dovere”, un’aspettativa che non puoi soddisfare nella stessa, quantità o qualità richiesta dal partner . che sia sesso ludico, del tipo il ragazzo appena conosciuto , che sia il sesso consumato in una relazione.
quindi sì, interessa sapere l’altro cosa ha da dire, ma non perché ci si sente imprigionate in chissà quale gabbia moralista. è ipocrita nascondersi con la scusa della moralità:ho bevuto fino a cascare come una pera, ho fumato erba, ho bestemmiato ogni tipo di divinità esistente, ho fatto cavolate con il motorino, ho copiato ogni compito in classe alle medie…perché il sesso dovrebbe essere l’unico tabù che opprime le donne?
se mi si chiede di fare sesso a tre, sinceramente non mi eccita, se mi si chiede di far sesso con uno appena conosciuto, sinceramente non mi interessa.
se mi si chiede perché non paghi per fare sesso, risponderei son davvero soldi buttati.
non è – almeno per quanto mi riguarda, una questione morale.
è proprio l’appetito sessuale che è inferiore a quella dell’uomo. da questo punto di vista non ho mai nascosto questa mia inferiorità, spesso dico al mio compagno che per soddisfarlo ci vorrebbero almeno tre donne. non posso nemmeno dire che l’uomo non faccia di tutto per coinvolgerti, non mi posso lamentare proprio di nulla.

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Rita 1:43 pm - 27th Settembre:

sono d’accordo con Alessandro quando dice:

“Mi limito ora a sottolineare come la sessualità sia un aspetto molto complesso dell’esistenza umana. L’incontro sessuale tra un uomo e una donna non è certamente come bersi un bicchiero di vino insieme, è ovvio, ma ciò che più volte abbiamo rimarcato è come questa dimensione così importante sia stata piegata, vuoi per ragioni naturali ma soprattutto culturali”

a questo aggiungerei che proprio perchè la sessualità è una faccenda un po’ più complessa del bere e del mangiare e non si limita alla mera azione fisica dello sfregamento degli organi di piacere, giacchè altrimenti ognuno si potrebbe soddisfare individualmente o con l’ausilio di accessori più o meno surrogati, non si tratta soltanto della quantità del diverso bisogno sessuale ma anche di diverse aspettative. Aspettativa che dovrebbe soddisfare nella testa di ognuno di noi, un’idea di sesso relazionale che è diverso per individuo e per genere.
Cioè, quello che ci si aspetta (si desidera, si auspica usate il verbo preferito) dall’altro/a, è solo un orgasmo? Per come la penso io, no.

Francamente che sia in aumento il fenomeno dei gigolò (vero o presunto che sia) non mi pare molto positivo. Significa che alla fine della fiera gli uomini pagheranno le donne per avere sesso e le donne pagheranno gli uomini per avere sesso?

Non mi parrebbe una gran conquista.

A meno che non sia un passaggio necessario per arrivare a ridefinire un “compromesso storico” soddisfacente che tenga conto delle opposte esigenze sessuali.

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Damien 1:47 pm - 27th Settembre:

L’uomo spesso vive in funzione della donna, per emotività, sessualità, per voglia di farsi una famiglia, pur avendo un retribuzione minima, nonostante tutti i problemi, il mutuo trentennale della casa, il precariato, la naturale attrattiva verso le donne, l’inevitabile voglia sessuale ascritta nel dna (thanks goes to DNA!!), le morti bianche, l’inevitabile segno picche ricevuto anche per un semplice ciao, e via discorrendo..

Le donne di oggi? esse appaiono nei fatti divenute emotivamente sterili, sessualmente instabili e la sveglia della maternità è stata opportunamente sostituita con un più pratico smartphone, che le ricorda di fare tutto quanto le tiene legate agli stereotipi sterili di questa società corrotta, di cui gioiose ne sono parte integrante.

Fotografando la situazione odierna, si evince che nonostante tutta una serie di privilegi pro donna (emancipazione sessuale (?), viaggi sessuali, prevenzione, leggi e quant’altro menzionino in ogni dove), l’uomo è sempre quello che “DEVE”!

Una riflessione, tra tante, risulta essere la più azzeccata, se ne deduce, in sostanza, che se fosse per la donna, saremmo già estinti da un pezzo… e molti bravi uomini, intelligenti, restano saggiamente single..

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Luke Cage 1:52 pm - 27th Settembre:

Giulia:”…il punto è che per il cibo mi muovo, per bere mi muovo, per il sesso fine a se stesso, non l’ho mai fatto…è anche vero che una esagerata astinenza alla fine ti crea problemi ma è difficile che una giovane donna arrivi a provarla per molto tempo…”

La questione è tutta qui Giulia,per quel che concerne le tematiche da noi trattate viste dal tuo punto di vista (e quindi evitando banali generalizzazioni).
Tu stessa ammetti che il sesso per te non è (più) una necessita perchè sei consapevole che in quanto donna difficilmente ne rimarresti senza e inoltre hai fatto tante esperienze probabilmente eccitanti quanto e più del sesso.
Il punto di vista maschile è differente per ragioni molteplici,fra tutte quella di poter realmente correre il rischio di un astinenza lunga e forzata se non ci si ingegna di trovare il modo “per farsela dare” oppure se non si paga (in senso lato).
Il sesso è una aspetto della vita individuale che si riflette in maniera decisiva sull’equilibrio psicologico e sul morale delle persone e le maggiori/minori possibilità di accedere a deterrminate esperienze concidono spesso fatalmente con l’essere maschio o femmina,come tu stessa ammetti onestamente.
A questo punto dirotto la tua attenzione su manifesto del movimento uomini beta, dove viene spiegato come la sfera sessuale si poggi attualmente su dinamiche speculative e strumentali nonchè chi se ne avvantaggia,chi ci marcia, e chi lo prende sempre in quel posto.

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Rita 1:58 pm - 27th Settembre:

Giulia:
“quindi che fai? molli l’atto sessuale? no, ti aggrappi a tutto ciò che c’è intorno al sesso, alla spinta del desiderio, all’attrazione, alla possibile relazione affettiva, all’intimità al coinvolgimento emotivo e tutto questo ti allontana dall’uomo, se cerca solo uno scambio di piacere fisico, che per ragioni che non dipendono da nessuno etc.”

eh… sì. più o meno concordo.

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Rita 2:14 pm - 27th Settembre:

Damien:
Una riflessione, tra tante, risulta essere la più azzeccata, se ne deduce, in sostanza, che se fosse per la donna, saremmo già estinti da un pezzo… e molti bravi uomini, intelligenti, restano saggiamente single..

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allora non ho ancora capito niente… laugh
hai ragione sul fatto che senza l’iniziativa maschile ci sarebbe stata l’estinzione. Ma il sesso ludico mi pare lontano dal concetto riproduttivo e quindi di proseguimento della specie.

Per come l’ho capita io si tratta soltanto di non farsi troppe paranoie se si sente il bisogno del contatto fisico con una persona dell’altro sesso.

E’ sulla quantità, il modo e come si esplica questo contatto fisico che ci possono essere fraintendimenti.

Perchè, sia ben chiaro, il bisogno del contatto fisico, delle attenzioni, della relazione con un uomo, per quanto mi riguarda, c’è e, posso dirlo con certezza alla mia età, non è certo dipendente dal bisogno di procreare

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Damien 2:56 pm - 27th Settembre:

@Giulia:

Ho letto e riletto, con attenzione, il tuo commento (12:58 pm – 27th settembre), desidero avere un tuo parere su queste mie valutazioni in merito.

Prendiamo un aspetto da te sottolineato nel post, ovvero annoverare l’esigenza sessuale esclusivamente nell’uomo.. lascia che ti dice che è una castroneria.. la realtà a mio modo di vedere è semplicemente un discorso di libera, gratuita, fruibilità.. parimenti non potrei MAI credere al sazio che parla di fame, al ricco che parla di povertà e via discorrendo.. ovviamente, chiunque abbia tali esigenze ampiamente soddisfatte, non potrà mai comprendere chi lamenta mancanze, ebbene, siamo arrivati ben oltre.. adesso caro assetato, se vuoi bere dell’acqua, non solo devi prodigare per un misero bicchiere, ma devi diventare schiavo, senza diritti, senza ego, senza pelotas..

tempi fa, la donna era donna, in quanto tale, coi suoi modi gentili, garbati, talvolta raffinati, genuini, compassionevoli, educati.. insomma,essa invitava all’amor cortese.. rappresentava il giusto conubio, l’altra metà della mela, riusciva a far vibrare le emozioni sopite ma presenti in ogni uomo, pertanto era facile per lei vedersi ricambiare con cio’ che tu, oggi, lamenti mancanza negli uomini.. perchè la sana sessualità, a tuo parere, si avrebbe se ci fosse quindi una alchimia di emozioni/chimica (donna) e sentimenti/sessualità (uomo), ma è veramente così semplice? di certo le femmine di oggi, con tutti i vari comportamenti già escussi qui ed altrove, non dimostrano di avere nessun attrattiva innata per l’uomo, se non per interesse, visto che la sessualità, levando i milioni di donne che lo fanno tranquillamente, ed anche per voglia (vedasi viaggi sessuali all’estero, youporn, vari magazine e quant’altro..) non rientra nelle necessità della donna italiana? oppure, Giulia, hai semplicemente escusso l’argomento tramite il filtro piu’ volte svelato, che ricade nella definizione di “sillopismo femminile”?

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Damien 2:57 pm - 27th Settembre:

@Rita:

Quando le donne comincieranno a proporsi, a fermare gli uomini per la strada col genuino intento di conoscerli, non vedrai piu’ nebbia nei miei interventi sul “sesso ludico”

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Luke Cage 3:20 pm - 27th Settembre:

“Francamente che sia in aumento il fenomeno dei gigolò (vero o presunto che sia) non mi pare molto positivo. Significa che alla fine della fiera gli uomini pagheranno le donne per avere sesso e le donne pagheranno gli uomini per avere sesso?

Non mi parrebbe una gran conquista.

A meno che non sia un passaggio necessario per arrivare a ridefinire un “compromesso storico” soddisfacente che tenga conto delle opposte esigenze sessuali.”

Bè di fatto è così, ora come ora si tratta di commercio e/o di compromessi : cosa avrebbero di così diverso le escort e i gigolò rispetto a coloro che si prostituiscono in modi più subdoli e in cambio di contropartite di natura soggettiva (quali ad esempio un legame più o meno stabile o il decidere i termini su cui si deve basare una relazione etc..).
Dal punto di vista maschile trattasi sempre di doversi prestare a giochi di potere, io faccio questo se tu fai quest’altro, dammi questa e io ti do ciò che mi chiedi,etc..

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Fabrizio Marchi 3:22 pm - 27th Settembre:

Concordo completamente con quanto detto da LukeCage. Che ci piaccia o no il problema della relazione sessuale fra uomini e donne è essenzialmente un problema di economia politica.
Prima di essere accusato di cinismo (che non sono…) vediamo di spiegarci.
Mettendo per un attimo da parte gli aspetti socio-culturali della questione (sia pur fondamentali perché è evidente che la relazione con il sesso della donne polinesiane o caraibiche rispetto a quelle algerine o italiane, è completamente diversa), e rimanendo all’aspetto ontologico dell’intera questione (facendo finta, insomma, che i due aspetti possano essere separati), appare evidente l’asimmetria, in termini di esigenze e bisogni sessuali, esistente fra uomini e donne. E’ la famosa legge dell’utilità marginale che rappresenta uno dei cardini di tutta l’economia politica. E’ uno dei primi e fondamentali concetti che vengono spiegati nei corsi universitari di economia.
E’ evidente che se da una parte abbiamo un uomo che per sopravvivere ha necessità di bere due litri di acqua al giorno, e dall’altra ne abbiamo un altro per il quale, ipotesi per assurdo, possono essere più che sufficienti due litri alla settimana, è evidente che il primo sarà più bisognoso, quindi più debole, quindi più ricattabile rispetto al secondo.
Ciò significa che le donne, mediamente, hanno un potere enorme sugli uomini. Non entro nel merito del come, quanto, quando, perchè (e da chi, e per quali finalità) questo potere venga esercitato e utilizzato, sia perché sarebbe troppo lungo e complesso, sia perché abbiamo cercato di spiegarlo nel nostro Manifesto e in un settantina di articoli sul sito.
Mi interessa ora stabilire, a prescindere da qualsiasi altra considerazione, e mi pare che le parole delle due donne intervenute, Rita e Giulia, lo confermino, che siamo in presenza di un potere indiscutibilmente esercitato da una parte sull’altra, cioè delle donne sugli uomini. Per lo meno (e rimando alla lettura del sito) sulla stragrande maggioranza degli uomini.
Sarebbe sufficiente affermare questa evidenza, chiamiamola così, con estrema chiarezza e semplicità, per recitare il de profundis al concetto, e all’ideologia che gli sta alle spalle, in base al quale le donne sono sempre, comunque e dovunque in una posizione di subalternità nei confronti degli uomini e viceversa.
E naturalmente mi fermo qui perché altrimenti dovrei continuare a scrivere senza fermarmi più per una vita intera. Ma in effetti, è proprio da questo punto che è necessario partire.
Fabrizio

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Rita 4:06 pm - 27th Settembre:

Fabrizio:
“Sarebbe sufficiente affermare questa evidenza, chiamiamola così, con estrema chiarezza e semplicità, per recitare il de profundis al concetto in base al quale le donne sono sempre, comunque e dovunque in una posizione di subalternità nei confronti degli uomini e viceversa”.

ma questo è ovvio.
Stabilito questo punto, e stabilito che se uno ha un potere “ritrovatosi” per così dire, eticamente non ne dovrebbe approfittare, (tanto per fare un esempio, la tanto criticata -ma in realtà ovviamente gradita- cavalleria maschile non è/era forse un modo per venire incontro a chi, in determinati frangenti o situazioni si trova in imbarazzo perchè in posizione subalterna? insomma per annullare la differenza di un potere che in quel momento si detiene?), bisognerebbe capire in quali modi si puo’ esplicare una sorta di cavalleria femminile.

E’ quello che dice Damien qui?:

tempi fa, la donna era donna, in quanto tale, coi suoi modi gentili, garbati, talvolta raffinati, genuini, compassionevoli, educati.. insomma,essa invitava all’amor cortese.. rappresentava il giusto conubio, l’altra metà della mela, riusciva a far vibrare le emozioni sopite ma presenti in ogni uomo, pertanto era facile per lei vedersi ricambiare con cio’ che tu, oggi, lamenti mancanza negli uomini.. perchè la sana sessualità, a tuo parere, si avrebbe se ci fosse quindi una alchimia di emozioni/chimica (donna) e sentimenti/sessualità (uomo), ma è veramente così semplice?

Detto per inciso: per me, è altresì ovvio che non ci si puo’ lamentare di mancanze negli uomini, laddove non si abbia ben chiaro cosa si vuole. Checchè se ne dica (Zanardo in primis) non è sicuramente un problema squisitamente maschile quello di imparare a relazionarsi. Anzi è più il contrario.

Per riprendere l’esempio del mangiare e bere: se uno è inappetente si dovrà sforzare di mangiare, poi magari .. per carità, l’appetito vien mangiando.

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giulia 4:11 pm - 27th Settembre:

Damien 2:56 pm – 27th settembre:
allora: cerchiamo di chiarire una cosa, una volta per tutte: come io non rappresento tutte le donne, da madre teresa di calcutta a lucrezia borgia, tu e altri uomini qui non rappresentate tutti gli uomini da san francesco d’assisi a hitler, per tanto è inutile che mi vieni a dire cose di cui personalmente non ne sono né responsabile, né ho mai pensato, detto o fatto.
ti posso raccontare la mia singola e personale esperienza, e la mia opinione sui conflitti naturale tra uomo e donna, nulla di più
per quanto riguarda l’astinenza sessuale la mia è durata 18 anni, ora ne ho 24.
non mi sono mai posta sessualmente disponibile perché temevo il coinvolgimento emotivo,che ho ed ho sempre reso conto.
sapevo che su quel lato ero molto vulnerabile e quindi non mi mettevo in gioco. poi capita che ti attrae un uomo, ti ci relazioni, cominci a provare qualcosa di più e l’unica cosa che puoi fare è dire la verità .

il discorso che fai tu sulla fame, io ho sempre avuto fame d’amore, ho sempre sperato e desiderato di trovarlo, ma non è detto che ogni appetito può essere saziato come si spera.
e soprattutto ho compreso che esistevano anche i bisogni degli altri. per quanto diversi non vi sono alcuni un più giusti o più necessari degli altri, tali mancanze lasciano il vuoto e spesso dolore.
per ciò damien, non sono indifferente a ciò che manca altre persone, non le vivo e non la sento, spesso non le comprendo del tutto, ma per quanto possano essermi estranee e distanti non le considero mai per questo delle “castronerie”!
non ho mai reso schiavo un uomo. spesso mi sono sentita schiava , non tanto dell’uomo in sé ma della mia stessa passione e desiderio che provavo e non poteva trovare pace in un atto sessuale fisico , perché oltre al corpo coinvolgeva anche l’anima.
sì sì, problema mio, incapace di scindere tra sentimento e sessualità, ma così è.
PS: guarda, che io non lamento nessuna mancanza agli uomini. e mai ho detto come dovrebbe essere una sana sessualità. anzi ho detto proprio il contrario: non aspettiamoci che gli uomini vivano la sessualità come le donne e viceversa! perché ognuno è quello che è.

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giulia 4:24 pm - 27th Settembre:

“La questione è tutta qui Giulia,per quel che concerne le tematiche da noi trattate viste dal tuo punto di vista (e quindi evitando banali generalizzazioni).
Tu stessa ammetti che il sesso per te non è (più) una necessita perchè sei consapevole che in quanto donna difficilmente ne rimarresti senza e inoltre hai fatto tante esperienze probabilmente eccitanti quanto e più del sesso.”
Luke Cage.
vero. ed è qui il paradosso: puoi avere tanto di qualcosa che hai bisogno di così poco.
quello di cui hai bisogno è proprio quello che non trovi nel sesso ludico.
quindi il digiuno c’è per tutti perché non ci nutriamo dello stesso cibo che vogliamo dare all’altro in abbondanza. questo credo sia un conflitto naturale dei sessi. e su questo aspetto ci si potrebbe anche confrontare con il cuore in mano, volendo.
ma se si comincia a gettare sull’altra, di come la mercenaria usa il sesso perché preferisce il potere, perché preferisce i soldi, perché lei è sazia e può rendere schiavo l’uomo, privarlo di diritti di dignità, di libertà,non so proprio che dire…

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Fabrizio Marchi 5:03 pm - 27th Settembre:

Una piccola nota di colore a margine. Una piccolissima vicenda, che a me ha fatto sorridere, che mi è capitata questa mattina quando, per una commissione personale, mi sono recato presso lo studio di un commercialista che si trova in una piccola piazza all’interno di un popolare quartiere romano.
Terminata la commissione esco e proprio in quel momento una bella ragazza sui venticinque anni, molto attraente, attraversa la piazza da una parte all’altra. In quel momento, durato circa trenta secondi, il tempo si è fermato, la vita della piazza si è interrotta. Davanti a me c’erano tre lavoratori che stavano facendo un trasloco che non hanno potuto fare a meno di bloccarsi e di osservare questa ragazza che camminava ancheggiando e con il tipico atteggiamento deciso e risoluto che ben conosciamo. Il garzone di un bar che stava rientrando si è voltato mantenendo il vassoio in alto con una mano, il carabiniere di guardia davanti alla stazione dei CC cercava di mantenere un certo contegno, l’avventore di un barbiere ha fatto capolino e dopo aver squadrato la ragazza, che naturalmente avanzava a lunghe falcate guardando la strada davanti a sé e senza curarsi di nessuno, mi ha guardato con gli occhi sgranati e si è lasciato sfuggire:”Ammazza aò, anvedì questa!”. (accidenti, guarda questa)
Attraverso la strada anche io. Tutti gli uomini presenti, compreso naturalmente il sottoscritto, non possono fare a meno di osservarsi fra loro, con degli sguardi che potremmo definire una miscela di solidarietà, amarezza e rassegnazione. Ci guardiamo tutti, l’un con l’altro, quasi sgomenti.
Uno dei giovani lavoratori esclama:”E’ bona, è bona!”. Io annuisco e rilancio:”Eh sì, è proprio bona, confermo”. Un altro lavoratore che stava sul camion a sua volta, :”Beato chissaa (chi se la) scopa!”. E un altro giovanotto che era seduto al bar si alza per commentare:”Deve esse sicuramente uno carico de sordi (denaro) per scopasse (scoparsi) quella, li mortacci sua…(questo non lo traduco)”. ll carabiniere di guardia senza dire una parola si gira dall’altra parte, come a sforzarsi di dimostrare indifferenza e contegno assieme. L’avventore del barbiere rientra anche lui con una smorfia e continuando ad annuire.
Sembrava la scena di un film con Gigi Proietti e Enrico Montesano oppure con Renato Salvatori e Maurizio Arena di altri tempi.
Scherzi a parte, è una scenetta emblematica che può farci riflettere. Quale sarà la condizione psicologica di quella ragazza (bella, ma una fra le tante, sia chiaro, era molto probabilmente una del quartiere, non aveva l’aspetto della “pariolina” o della diva del cinema) che dalla mattina alla sera, ventiquattro ore su ventiquattro, vive una sorta di delirio di onnipotenza, per ogni venti metri che percorre per la strada ci sono due o tre uomini che sgranano gli occhi come se fossero davanti alla Madonna, si fermano per la strada, si danno di gomito l’un con l’altro e interrompono le loro attività anche solo per dieci secondi al suo passaggio, solo per poterla osservare?
Chi di voi,e ora mi rivolgo agli uomini, ha mai vissuto in tutta la sua vita anche solo un centesimo di quella sensazione di potenza che quella ragazza vive normalmente secondo dopo secondo?
Fabrizio
P.S. Una donna della mia età, tuttora una bella donna, con la quale ebbi una breve relazione una dozzina di anni fa, quando lei ne aveva circa quaranta, mi disse:”Fabrizio, ricorda, una bella donna dai diciotto ai trenta/ trentacinque anni ,vive un vero e proprio delirio di potenza. E’ come camminare venti centimetri sopra la terra. Bisogna però stare attenti a una cosa. A non abbandonarsi del tutto a quella sensazione perché si rischia di perdere la testa e di non combinare più nulla. E se non ti riprendi in tempo e non trovi la forza di costruire la tua identità che non sia fondata solo sulla tua avvenenza, rischi di andare in una crisi profonda più avanti nel tempo, quando inevitabilmente la bellezza inizia a scemare e non sei più in grado di accettare di vivere una vita “normale”.
Chiarisco che anche in questo caso non stiamo parlando di una diva del cinema ma di una donna attraente, come ce ne sono molte.

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Alessandro 5:19 pm - 27th Settembre:

Giulia: il punto è che vuoi o non vuoi per ovvie ragioni anatomiche la donna deve in qualche modo “modellarsi” alla sessualità maschile. e questo come prima esperienza, non è piacevole. non mi riferisco ai ruoli tra uomo e donna, ma mi riferisco sempre alla sensazione fisica. la prima volta è spesso dolorosa, certo dipende da donna e donna, per età, per inclinazione, per tante cose, ma in genere è doloroso e non vi è nessuna soddisfazione fisica, ma anzi qualcosa che non faresti per la seconda volta.
quindi che fai? molli l’atto sessuale? no, ti aggrappi a tutto ciò che c’è intorno al sesso, alla spinta del desiderio, all’attrazione, alla possibile relazione affettiva, all’intimità al coinvolgimento emotivo e tutto questo ti allontana dall’uomo, se cerca solo uno scambio di piacere fisico, che per ragioni che non dipendono da nessuno non saranno mai della stessa portata, per cui spesso e volentieri non ti senti istintivamente motivata a cercare, a fare come di solito fanno gli uomini.>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
La sessualità non è solo l’atto sessuale per antonomasia. Anche i baci, le carezze sono sessualità. Anche qualcosa di meno “violento e invasivo” è sessualità. La donna spesso si lamenta della tendenza maschile a escludere la dolcezza, la tenerezza dal rapporto sessuale in senso lato. E invece ci sono milioni di uomini che vanno ricercando questo tipo di esperienza. Le donne non lo sanno? Perchè non provano a spiegarlo all’uomo che le interessa? Si renderebbero conto che costui è disposto a venire loro incontro. La verità è un’altra: la donna, nella quasi totalità dei casi, considera il sesso non fine a se stesso, nel senso migliore del termine, come appagamento sensuale reciproco, ma come qualcosa di prezioso e come tale da barattare, da non svendere senza ricavarci niente in cambio. Fa eccezione solo il rapporto sessuale che rientra in una relazione già consolidata. Da questo punto di vista uomini e donne appartengono a due mondi che non s’incontrano, vista la natura sostanzialmente “ludica” dell’uomo e quella “pragmatica” della donna in questo specifico ambito s’intende.

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Fabrizio Marchi 5:59 pm - 27th Settembre:

“Ma questo è ovvio”. (Rita).
Sarà ovvio per te, Rita, che sei una donna evoluta, ma tu sai perfettamente che (anche) sul disconoscimento di questa realtà più che evidente è stata costruita la grande menzogna dell’oppressione maschile a senso unico e della subordinazione femminile a 360°.
La soluzione? Riconoscersi e accettarsi reciprocamente nella propria diversità. Cosa che non è oggi.
A quel punto gli uomini potrebbero tornare a proporsi serenamente, senza il timore di un rifiuto sprezzante o di essere considerati come dei cagnolini che scodinzolano o dei molestatori. Perché saprebbero di essere accettati e riconosciuti per quello che sono, per il loro essere uomini. Ed è bello quello che sono. Vorrei proprio vedere se le donne sarebbero contente se gli uomini abdicassero a ciò che sono e smettessero di proporsi. A quel punto sarebbero costrette a farlo loro…
Ma allora, visto che è nella natura maschile essere in una determinata maniera, non facciamo le schizzinose, non allontaniamoli con atteggiamenti altezzosi, accettiamola di buon grado questa natura degli uomini, lasciamoli fare, rendiamogli l’approccio più facile, non complichiamogli le cose dal momento che hanno anche la parte più difficile nella commedia, sorridiamogli anche noi per la strada… Tutt’al più quando si propongono, se proprio non sono di nostro gradimento, gli diremo di no, ma a quel punto non sarà un no traumatico, perché sarà normale per tutti/e dire e ricevere dei sì o dei no. E non si faranno drammi.
E’ necessario che le donne approdino alla cultura del sorriso, dell’apertura, della dolcezza dell’accoglienza e della reciprocità. E’ questo il compito che spetta proprio a voi donne beta evolute. E’ questo il lavoro che dovete fare presso le vostre colleghe di genere.
Un uomo deve sentirsi rilassato, accolto. L’approccio con una donna non può essere come un esame da superare, un corso di sopravvivenza da affrontare, la sfida all’Ok Corral o una corsa a ostacoli dove ogni volta l’ostacolo è sempre più alto e difficile da superare.
Dall’ altra parte, gli uomini, sentendosi accolti e riconosciuti, e riconoscendo a loro volta le donne nella loro diversità, approccerebbero in modo molto più rilassato e molto meno compulsivo perché saprebbero che la loro spontaneità, la loro passionalità e la loro naturale e legittima esuberanza sessuale non sarebbe “criminalizzata” dalle donne, ma accettata e riconosciuta. Di conseguenza anche quest’ultima si manifesterebbe con molta più serenità e molta meno irruenza di quanto non avvenga oggi.
Guarda che non è utopia. Si tratta di fare una cosa semplicissima (apparentemente). Venirsi incontro reciprocamente.
Ma il cane torna a mordersi la coda. Le donne hanno veramente interesse a modificare lo stato di cose? Dal titolo di un mio articolo sul sito:”Comandare è meglio che fottere”. Traduzione: il principio di potere (al quale le donne non abdicheranno mai nella relazione con gli uomini se non saranno questi ultimi a costringerle a cambiare) prevale su quello di piacere (nel senso di godere).
E per arrivare a trasformare le cose, purtroppo, sarà necessaria una fase di grande ma evoluta e consapevole conflittualità da parte degli uomini. Altrimenti nulla cambierà mai.
Fabrizio

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giulia 6:16 pm - 27th Settembre:

la bellezza non ha un valore assoluto.
per quanto riguarda l’età che avanza, credo che invecchiare sia un processo naturale che faccia schifo a tutti.
l’identità che inutilmente ci si affanna a costruire prima di essere completamente vecchi, è impossibile dal momento che le uniche esperienze fatte si sono conosciute da giovani.

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Rino 7:31 pm - 27th Settembre:

Essendo impegnato su tanti fronti (beninteso, della medesima guerra) non riesco a seguire tutto. Nondimeno, dico due cose:

1- Riguardo ai racconti di Rita e Giulia credo che la posizione più saggia sia questa: prendere atto di ciò che dicono, non solo nel senso che è il loro racconto individuale (su cui quindi non vi è nulla dire), ma anche in quanto esso si correla alle infinite manifestazioni del modo femminile universale di rapportarsi alla sessualità (almeno in Occidente in questo secolo). Dunque: ascoltare, tacere e riflettere.
Poi, se uno vuole anche piangere sul suo tragico destino di maschio, non sarà né il solo né il primo. Incominciò Giobbe 3000 anni fa…

2 -Dice Fabrizio:
>>
Chi di voi,e ora mi rivolgo agli uomini, ha mai vissuto in tutta la sua vita anche solo un centesimo di quella sensazione di potenza che quella ragazza vive normalmente secondo dopo secondo?
>>
A mio parere e per quando ho riflettuto in questi anni, questa domanda apre la finestra letteralmente su un’altra dimensione. Da qui si può guardare fino ai confini dell’universo psicologico della specie umana e quindi delle differenze tra F ed M.
Le implicazioni sono moltissime e vanno dai caratteri della vita quotidiana alla natura più profonda dell’esperienza vitale: da qui trae origine il fatto che i maschi – e solo i maschi – sono mortali.
Ne parleremo.
Adesso sento esplosioni di granate da direzione sud-est.
Perciò vi saluto.
Vado a dare una mano al fronte sud-orientale…

RDV

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Rita 7:39 pm - 27th Settembre:

ambè con me sfondate una porta aperta… io la sensazione di camminare a 20 cm da terra non l’ho mai avuta. La sensazione della venticinquenne descritta da Fabrizio non l’ho mai provata. Mi sono persa molto? Boh, non lo potro’ mai dire, magari è servito a costruirmi un’identità. Magari è servito ad apprezzare di più le esperienze che ho avuto.

Non sono d’accordo con Giulia sul fatto che le uniche esperienze fatte si siano conosciute da giovani (sempre se ho capito bene e non ho inteso fischi per fiaschi). Le esperienze si fanno fino alla fine della vita. Forse quelle fatte da giovani incidono di più sul formarsi del carattere, della personalità e di conseguenza limitano o influenzano quelle fatte in età più matura, ma sempre esperienze sono.

@Alessandro:
La sessualità non è solo l’atto sessuale per antonomasia. Anche i baci, le carezze sono sessualità. Anche qualcosa di meno “violento e invasivo” è sessualità. La donna spesso si lamenta della tendenza maschile a escludere la dolcezza, la tenerezza dal rapporto sessuale in senso lato. E invece ci sono milioni di uomini che vanno ricercando questo tipo di esperienza. Le donne non lo sanno? Perchè non provano a spiegarlo all’uomo che le interessa? Si renderebbero conto che costui è disposto a venire loro incontro.

laugh cioè il famigerato “possiamo restare abbracciati tutta la notte senza fare niente, sarà bellissimo lo stesso” cantato da Elio e le storie tese?

Comunque sia … l’essere desiderate di per sè, provoca già in me un senso di stupore, gratitudine e piacere. Il non corrispondere il desiderio mi provoca sofferenza, perchè so quanta sofferenza ho provato nello scoprire di non esserlo o di non esserlo più.

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Roberto 8:32 pm - 27th Settembre:

Fabrizio
>>>
La soluzione? Riconoscersi e accettarsi reciprocamente nella propria diversità. Cosa che non è oggi.
A quel punto gli uomini potrebbero tornare a proporsi serenamente, senza il timore di un rifiuto sprezzante o di essere considerati come dei cagnolini che scodinzolano o dei molestatori.
>>>
Tuttavia, Fabrizio, a me non risulta che un tempo gli uomini si proponessero serenamente: anche cinquant’anni fa bisognava superare degli “esami”; pure in passato l’atteggiamento delle donne non è che fosse poi così gentile e accogliente.
(Basta ascoltare i racconti dei vecchi)
E’ altresì vero che una volta superate le “Forche Caudine”, gli “esami” terminavano lì; perciò non bisognava “conquistare ogni giorno” la donna con la quale ci si era fidanzati prima e sposati poi.
Vedi, a mio avviso il problema è da ricercare nel fatto che la nostra è una società che “nasce male”: e non da oggi, ma dai tempi di Gesù Cristo.
Da noi non esiste una “cultura del sesso e dell’amore”; il nostro non è un paese orientale.
Perciò l’impresa è a dir poco ardua.

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Luke Cage 8:44 pm - 27th Settembre:

Giulia:”…non so proprio che dire…”
Purtroppo è probabile che non lo saprai mai,in parte perchè probabilmente non hai letto e continuerai a non leggere (anche che per il fatto che sono argomenti rivolti principalmente agli uomini e ad una loro presa di coscienza) il manifesto che ti ho suggerito e articoli quali Natura e Cultura,La vostra contraddizione,Comandare è meglio che fottere e molti altri:non è in discussione il fatto che si possano avere delle esigenze diverse..la prospettiva di un incontro che tu auspichi avrebbe lo stesso valore dell’incontro tra un operaio della Fiat e l’amministratore delegato dell’azienda per cui lavora…punti di vista teoricamente compatibili ma sostanzialmente agli antipodi.
Ci tocca vivere e confrontarci con il mondo reale,a noialtri (uomini beta)…il tempo delle favole e delle “concertazioni” è finito da un pezzo.

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Damien 9:46 pm - 27th Settembre:

@R.D.V.:

Non nascondo una risata a denti stretti che mi ha suscitato il tuo intervento, il tuo acume in taluni casi è un vero sollazzo per l’intelletto, tuttavia se Giobbe vivesse ai giorni d’oggi, sono certo che non avrebbe nulla da eccepire nel rimanere solo, anche se credo che il tuo scritto tra le righe sia da interpretare piu’ a Darwiniana memoria, ecco.. io mi vedo piu’ Darwin che Giobbe.. ci vorrà del tempo.. a trovarne una.. ma ce la farò. Saluti!

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giulia 10:26 pm - 27th Settembre:

Alessandro

“La sessualità non è solo l’atto sessuale per antonomasia. Anche i baci, le carezze sono sessualità. Anche qualcosa di meno “violento e invasivo” è sessualità. La donna spesso si lamenta della tendenza maschile a escludere la dolcezza, la tenerezza dal rapporto sessuale in senso lato. E invece ci sono milioni di uomini che vanno ricercando questo tipo di esperienza. Le donne non lo sanno? Perchè non provano a spiegarlo all’uomo che le interessa? Si renderebbero conto che costui è disposto a venire loro incontro.”

la sessualità infatti è anche quello. ma la pomiciata – a roma si chiama così – però è più legata all’adolescenza. i ragazzi non hanno in genere avuto esperienze sessuali e le ragazze vergini si sentono meno intimorite perché è più difficile che vi siano richieste di sesso a quell’età, poi quando cresci le cose cambiano. …

“Fa eccezione solo il rapporto sessuale che rientra in una relazione già consolidata. Da questo punto di vista uomini e donne appartengono a due mondi che non s’incontrano, vista la natura sostanzialmente “ludica” dell’uomo e quella “pragmatica” della donna in questo specifico ambito s’intende.”
questo mi pare difficile sai. come fa una relazione ad essere consolidata? da cosa lo capisci scusa? se fai sesso con un uomo che ti piace, e speri che possa essere qualcosa di più, può lasciarti cmq o il giorno dopo o tra un mese, aldilà di cosa tu speri o desideri. l’unica certezza che abbiamo è la morte….

il riferimento del continuo scambio reciproco che non può arrivare dal sesso fine a se stesso, offre ad entrambi i generi
insoddisfazioni, perché certe sfumature sconosciute dall’altro/a, hanno solo la colpa di non essere vissute in prima persona,.l’unica cosa che si può fare è il rispetto della sensibilità del bisogno altrui, anche quando non si è consapevoli dell’incapacità di non poterla soddisfare sempre o completamente.

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giulia 10:47 pm - 27th Settembre:

Giulia:”…non so proprio che dire…”
Purtroppo è probabile che non lo saprai mai,in parte perchè probabilmente non hai letto e continuerai a non leggere (anche che per il fatto che sono argomenti rivolti principalmente agli uomini e ad una loro presa di coscienza) il manifesto che ti ho suggerito e articoli quali Natura e Cultura,La vostra contraddizione.

prometto che leggerò luke.
ma già ti rispondo che la contraddizione attuale femminile non mi appartiene.
io non sto con l’amministratore delegato dell’azienda.
per cui che ti posso dire al riguardo?
credo che l’incontro non vi può essere perché il target a cui fate sempre riferimento è un personaggio femminile costruito dai media, che nella vita reale ove ci sono uomini beta non c’è, ma c’è ed è onnipresente nell’immaginario collettivo di uomini e donne, come se davvero fosse l’ultima spiaggia di ogni straccio di rapporto con l’altro sesso.

in ciò che leggo in blog che trattano certe tematiche non mi ritrovo , non mi sento rappresentata. spesso noto la stessa critica da molti uomini che mi dicono: ” io non mi riconosco in quel “voi uomini” che andate a descrivere , non mi sento rappresentato in quel personaggio maschile che si vede nei film o nei talk-show….
e mi sorge un dubbio: parliamo davvero di voi e di noi o dei nostri avatar mediatici che ci vengono proposti per renderci il tutto più difficile?

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Fabrizio Marchi 11:38 pm - 27th Settembre:

Ragazzi, non vorrei sembrare invasivo né tanto meno presuntuoso, ma mi pare di poter dire che questo blog abbia conosciuto momenti più alti di discussione rispetto a quello in corso che non mi sembra possa condurci molto lontano. Naturalmente è solo un suggerimento, sia chiaro…
Sono convinto che possiamo tornare a quei livelli perché ne abbiamo tutti le capacità. E allora perché non farlo?
Fabrizio

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Luke Cage 11:44 pm - 27th Settembre:

@Giulia:
parli e fai domande senza sapere di cosa stai parlando e con chi: io mi permetto di rivolgermi a te come individuo (senza generalizzare) prestando fede a ciò che dici, tu di converso non ritieni di dover fare altrettanto (e infatti alterni l’uso della prima persona singolare con la seconda persona plurale:io/voi).
é successo lo stesso con la maggior parte delle donne che sono capitate su questo sito.Non fare troppo affidamento sulla tua unicità.E con questo ho risposto al tuo dubbio.
p.s.:la donna che attraversava la piazza descritta da Fabrizio è una costruzione dei media?..azz!!… che canali prende la tua parabola..?

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Luke Cage 12:04 am - 28th Settembre:

@Fabrizio:
condivido la tua perplessità,io stesso stavo rispondendo spinto più che altro dall’inerzia della discussione.
Comunque,a differenza di te,non nutro molta fiducia nel tuo appello: il livello della discussione è direttamente proporzionale all’attuale (scarsa) capacità femminile d’intuire che esista un punto di vista maschile e che cosa ciò comporti nell’analisi di fatti quotidiani come ad esempio quello che hai descritto poco sopra in un tuo commento (e su cui guarda caso chi doveva glissare ha glissato..ci siamo capiti..).
.

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Alessandro 2:57 am - 28th Settembre:

Alcune mie ultissime considerazione su questo argomento, poi passo oltre. Quando io facevo riferimento a baci e carezze mi riferivo a quella forma di sessualità che si definisce orale. Non volevo entrare troppo nel dettaglio, ma pensavo che fosse intuibile. Definirla adolescenziale, come fa Giulia, o di stampo “platonico”, come fa Rita, mi pare un pò riduttivo. Ci sono adulti a tutti gli effetti che ricercano principalmente questa forma di sessualità. Insomma, Giulia nel suo intervento ci fa giustamente sapere che il rapporto sessuale completo causa spesso sofferenza nella donna, però poi si scopre che quell’altra forma è insoddisfacente lo stesso perchè immatura. A questo punto, mi viene da pensare, ci rimane l’astinenza sessuale.
Quando facevo riferimento a un rapporto consolidato è chiaro che facevo riferimento a un rapporto matrimoniale, o una relazione tra fidanzati o a una convivenza in cui si abbiano intenzioni “serie”. Poi nella vita tutto può sfaldarsi, ma quello è un altro discorso.
La nostra cultura ci ha insegnato a sovraccaricare di importanza la sessualità, a farne quasi un compito, un lavoro, un impegno gravoso e purtroppo non riusciamo a liberarci di questo fardello.

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Rita 8:21 am - 28th Settembre:

@Alessandro: la mia era solo una battuta, è chiaro che il tuo riferimento era un modo di vivere il sesso (che puo’ essere dolce, selvaggio e tutti gli aggettivi che vuoi a seconda dei gusti, ma sempre sesso è).

Dopodichè chiudo, perchè mi pare effettivamente che sia difficile capirsi quando si parla dal proprio “sè” e sulla base delle proprie esperienze individuali.

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giulia 12:08 pm - 28th Settembre:

Luke “parli e fai domande senza sapere di cosa stai parlando e con chi: io mi permetto di rivolgermi a te come individuo (senza generalizzare) prestando fede a ciò che dici, tu di converso non ritieni di dover fare altrettanto (e infatti alterni l’uso della prima persona singolare con la seconda persona plurale:io/voi). -é successo lo stesso con la maggior parte delle donne che sono capitate su questo sito.- ”

permettimi: è proprio il contrario!
e il riferimento al “voi” che ho fatto era proprio per sottolineare questa difficoltà che vi è quando si comunica tra singoli e ci si scontra con l’incapacità di andare oltre al “voi”. tant’è ti contraddici subito.

“la donna che attraversava la piazza descritta da Fabrizio è una costruzione dei media?”

no, se quel tipo di donna poteva esistere anche 100 anni fa.

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Damien 12:09 pm - 28th Settembre:

@Giulia:

“”allora: cerchiamo di chiarire una cosa, una volta per tutte: come io non rappresento tutte le donne, da madre teresa di calcutta a lucrezia borgia, tu e altri uomini qui non rappresentate tutti gli uomini da san francesco d’assisi a hitler, per tanto è inutile che mi vieni a dire cose di cui personalmente non ne sono né responsabile, né ho mai pensato, detto o fatto.
ti posso raccontare la mia singola e personale esperienza, e la mia opinione sui conflitti naturale tra uomo e donna, nulla di più””

Encomiabile il tuo sottolineare in questa frase, peccato che cozzi inevitabilmente ( a rigor di logica), con l’affermazione conclusiva, in quanto se è pur vero ciò che affermi inizialmente, raccontare le proprie esperienze è la metodica più errata per confutarle, in quanto si presuppone che le proprie esperienze personali abbiano maggior valenza, inoltre nessuno ti ha chiesto di esperirle, l’averlo fatto è stata una libera scelta, ma permettimi di dirti che questa scelta è stata la più logica in quanto donna, da qui il sillopismo femminile, ovvero laddove noi abbiamo una discussione generica sugl aspetti sociali che vedono attori gli uomini e alcune donne beta, tu poni i tuoi dictat basati sul io…io..io.. ma… se… se.. con la presunzione quindi di catalogarli in base unicamente alle tue vicissitudini, tu come tante altre “cloni” e spero onestamente di sbagliarmi, visto che in taluni punti mi trovi concorde, ergo per quanto mi riguarda desidererei che tu continuassi col tuo contributo, augurandomi che in futuro siano scevri da tali vizi, estrema ratio evito di leggerli e commentarli.

“”per quanto riguarda l’astinenza sessuale la mia è durata 18 anni, ora ne ho 24, non mi sono mai posta sessualmente disponibile perché temevo il coinvolgimento emotivo,che ho ed ho sempre reso conto.”

La tua è stata una libera scelta, sorvolo sulle motivazioni, il punto è che molti uomini, talvolta ben oltre i 24 anni, viene imposta in maniera piu’ o meno diretta tale astinenza. Come vedi, anche in questo punto hai eccepito su un argomento di questo sito semplicemente dirottando l’attenzione sul tuo trascorso. tattica vecchia..

“”il discorso che fai tu sulla fame, io ho sempre avuto fame d’amore, ho sempre sperato e desiderato di trovarlo, ma non è detto che ogni appetito può essere saziato come si spera.”

io..io..io.. gli appetiti di cui parli sono appannaggio delle sole donne e degli uomini alpha, noi spesso ci accontentiamo di quel che passa il convento, il problema è che persino al convento adesso hanno alzato i prezzi! e che prezzi! a quei prezzi ci mangio in Romania molto meglio! e non ho problemi di digestione dopo.. almeno so prima quel che mangio ma sopratutto quanto mi costa.. e comunque, Giulia, gli appetiti degli uomini in generi sono molto frugali, un uomo sogna la bellona, ma finisce per fare famiglia sempree comunque con una donna semplice, spesso nonostante sia l’unico lato forte economicamente.. e le donne? mai vista una ricca sposata con un idraulico.. e sono loro che persino in tarda età, spesso lamentano carenze di principi azzurri e di vari emuli tronisti.. tocca a noi spesso riportarle coi piedi per terra..fidati!

“”e soprattutto ho compreso che esistevano anche i bisogni degli altri. per quanto diversi non vi sono alcuni un più giusti o più necessari degli altri, tali mancanze lasciano il vuoto e spesso dolore.
per ciò damien, non sono indifferente a ciò che manca altre persone, non le vivo e non la sento, spesso non le comprendo del tutto, ma per quanto possano essermi estranee e distanti non le considero mai per questo delle “castronerie”!
“”

io…io…io.. ci deve essere l’eco.. enessuno ti ha messo sul banco degli imputati.. camomillati! se non sei in grado di interloquire senza coinvolgimenti personali, impara a leggere.. ed amplia il tuo campo visivo a 360°.. e dire che da “lassu'” dovresti vederci meglio..

“”non ho mai reso schiavo un uomo. spesso mi sono sentita schiava , non tanto dell’uomo in sé ma della mia stessa passione e desiderio che provavo e non poteva trovare pace in un atto sessuale fisico , perché oltre al corpo coinvolgeva anche l’anima.
“” belle le tue parole tra un io.. io..io.. sono toccanti, ma ripeto.. nessuno ti ha chiesto di farci dono del tuo passato, parimenti dico il mio e faccio passare male tutte le donne che leggono, riesci a contribuire in maniera fattiva senza sillopismo?

“”sì sì, problema mio, incapace di scindere tra sentimento e sessualità, ma così è.””

PERFETTO!.. signori la Giulia asserisce che: “COSI’ E’!” pertanto chiunque si deve relazionare con lei sappi che lei se ne starà seduta a guardarvi mentre vi date da fare.. ricordatemi l’argomento per favore.. perchè con tanto egoismo ed egocentrismo ho perso un attimo la bussola..

“””guarda, che io non lamento nessuna mancanza agli uomini.”””

.. e ci mancherebbe..

“..e mai ho detto come dovrebbe essere una sana sessualità. anzi ho detto proprio il contrario: non aspettiamoci che gli uomini vivano la sessualità come le donne e viceversa! perché ognuno è quello che è.””

L’argomentare con le proprie esperienze è fine a se stesso, il far risaltare che non tutte le donne sono come le dipingiamo (a tuo dire) grazie alla narrazione dei tuoi personali trascorsi non è attinente a mio avviso a contribuire al contesto.. un po come dire:”4 morti sul lavoro; Una su tre è donna!” il mondo li fuori gira in maniera differente, e tu lo sai bene, ma come delle molte intervenute ci provi a smontare le verità con le tue esperienze.. Ti prego di non vedere questi miei commenti come provocazione, ma un invito ad inalzare il tuo contributo a livelli equi e paritari.

@Giulia – 1:17 pm – 27th settembre

“”P.S.: ho notato che in UB le donne intervengono soprattutto attratte da questo tema. Evidentemente tutta questa indifferenza per il sesso non la vivono e forse in loro c’è più che altro la tendenza a soffocare in se stesse questa curiosità.
“”

devo dissentire, il senso di soffocamento vuole essere destinatario degli uomini, che devono continuare a restare gli unici porci, schifosi, sfigati, depravati che pensano solo al sesso (pubblicità!! visita youporn.com!! oggi stesso! troverai MILIONI di donne che, come te, amano il sesso ludico, le gangbang, il deepthroat, il bondage!! vieni oggi stesso! non mancare.. ok??)

“””il sesso non è nulla di che. è un problema quando questo diventa un “dovere”, un’aspettativa che non puoi soddisfare nella stessa, quantità o qualità richiesta dal partner . che sia sesso ludico, del tipo il ragazzo appena conosciuto , che sia il sesso consumato in una relazione.”””

AAaaah! finalmente!!! UN concetto che possa essere concepito come PARITARIO tra uomo e donna lo hai trovato! visto? non era poi così difficile, posso aggiungere qualche postilla? grazie! ^_^ ti informo che il “dovere” è sempre e comunque prerogativa maschile ok?? siamo noi che dobbiamo sempre pagare tutto ok?? dall’incontro (offerta di beveraggi vari) al conquibus (profilattico.. eeeh si.. costano anche quelli).. non PROVARCI nemmeno a rivendicare questo nostro PRIVILEGIO ok?!?!?? (satira docet.. scusate..)

“”quindi sì, interessa sapere l’altro cosa ha da dire, ma non perché ci si sente imprigionate in chissà quale gabbia moralista. è ipocrita nascondersi con la scusa della moralità:ho bevuto fino a cascare come una pera, ho fumato erba, ho bestemmiato ogni tipo di divinità esistente, ho fatto cavolate con il motorino, ho copiato ogni compito in classe alle medie…perché il sesso dovrebbe essere l’unico tabù che opprime le donne?”” selo fanno gli uomini è deprorevole.. se lo fa la donna chiamasi EMANCIPAZIONE!ed il sesso deve rimanere un tabù per molte motivazioni espresse in questo sito.. personalmente ti garantisco che poche donne che ho conosciuto avevano tali tabù, anche se per carità.. PER CARITA’.. in pubblico santissime furono.. aaAAAaah!

“””se mi si chiede di fare sesso a tre, sinceramente non mi eccita, se mi si chiede di far sesso con uno appena conosciuto, sinceramente non mi interessa.”” oltre a rimandarti su youporn, solo per farti riflettere che non sei il centro del mondo e che quindi la tua affermazione valga per tutta la classe femminile, e che quindi sia di valenza al topic “Dalla”..

“”se mi si chiede perché non paghi per fare sesso, risponderei son davvero soldi buttati.””

e si capisce.. se vuoi farlo che problemi hai? devi corteggiare qualcuno? devi offrire drinks? ingressi? cene? hai paura dei vari tests? tranquiiiiillllaaaa! le force caudine sono per gli uomini, a te basta il tuo fisico, un filo di rossetto et voilat!! problema risolto.. anche in serata! no seriamente.. qualcuno mi dice l’utilità di questi interventi??

“”non è – almeno PER QUANTO MI RIGUARDA, una questione morale””
Per favore, qualcuno puoi dirle che l’eco qui comincia a dare fastidio?? e la questione morale ESISTE e l’abbiamo escussa in piu’ argomenti?

“”è proprio l’appetito sessuale che è inferiore a quella dell’uomo. da questo punto di vista non ho mai nascosto questa mia inferiorità, spesso dico al mio compagno che per soddisfarlo ci vorrebbero almeno tre donne. non posso nemmeno dire che l’uomo non faccia di tutto per coinvolgerti, non mi posso lamentare proprio di nulla.””

Era ben noto ai frequentatori beta di questo sito quanto affermi, e non trattasi di inferiorità, in quanto puo’ essere un tuo problema, ma ti assicuro che per la maggioranza non lo è affatto.. per il resto, sul come soddisfare le vogliedel tuo compagno, preferisco non rispondere, in quanto ci sarebbe una arguta osservazione finale, oltre che utili consigli, ma si andrebbe sul piano sessuale privato, e da persona educata lascio correre.

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Strider 12:26 pm - 28th Settembre:

Fabrizio
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Chi di voi,e ora mi rivolgo agli uomini, ha mai vissuto in tutta la sua vita anche solo un centesimo di quella sensazione di potenza che quella ragazza vive normalmente secondo dopo secondo?
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Io, Fabri’, quando mi capita di farci i guanti in palestra!
Praticamente mi sento un padreterno!, per via della mia superiorita’ fisica… smile
Scherzi a parte, credo che qualcosa di simile – ma solo di simile – possa capitare solo a qualche rockstar.
Percio’ a quattro gatti, proprio di numero…

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giulia 1:55 pm - 28th Settembre:

“La tua è stata una libera scelta, sorvolo sulle motivazioni, il punto è che molti uomini, talvolta ben oltre i 24 anni, viene imposta in maniera piu’ o meno diretta tale astinenza. Come vedi, anche in questo punto hai eccepito su un argomento di questo sito semplicemente dirottando l’attenzione sul tuo trascorso. tattica vecchia..”
e quale sarebbe la tattica scusa? non entrare nel merito dell’astinenza maschile e del come viene vissuta dall’uomo in genere?
ma cosa vuoi che ti dica su questo?!
parlane tu, che io non sorvolerò proprio su nulla.
sul il resto non vale la pena nemmeno perdere tempo a rispondere…davvero.

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Leonardo 2:03 pm - 28th Settembre:

Fabrizio
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Chi di voi,e ora mi rivolgo agli uomini, ha mai vissuto in tutta la sua vita anche solo un centesimo di quella sensazione di potenza che quella ragazza vive normalmente secondo dopo secondo?
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Abbattiamo questi monumenti.

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Fabrizio Marchi 2:15 pm - 28th Settembre:

““”se mi si chiede perché non paghi per fare sesso, risponderei son davvero soldi buttati.”(Giulia)
“e si capisce.. se vuoi farlo che problemi hai? devi corteggiare qualcuno? devi offrire drinks? ingressi? cene? hai paura dei vari tests? tranquiiiiillllaaaa! le force caudine sono per gli uomini, a te basta il tuo fisico, un filo di rossetto et voilat!! problema risolto.. anche in serata! no seriamente.. qualcuno mi dice l’utilità di questi interventi??” (Damien)
Non ne hanno, infatti, Damien, e mi meraviglio che ancora ci sia qualcuno di noi che abbia la fantasia di impelagarsi in una simile paccottiglia, perché non riesco a definirla altrimenti.
Il fatto che questi interventi vengano pubblicati non comporta necessariamente che gli si debba dare una risposta. Qui viene censurato solo ciò che è contrario ai valori etico-ideali contenuti nella Carta dei Principi degli Uomini Beta. Per il resto, se i commenti non contengono offese, insulti o provocazioni, noi li pubblichiamo, perché crediamo nella libertà di espressione. Ciò non significa però che gli si debba necessariamente una risposta né tanto meno che debbano egemonizzare il dibattito. Possono anche essere tranquillamente ignorati, specie quando, come tu stesso giustamente sostieni, siamo di fronte alla ripetizione sistematica delle solite pappine che conosciamo meglio delle nostre tasche.
Piuttosto, se usciremo nuovamente sul Venerdì della Repubblica nelle prossime settimane, aspettiamoci la solita raffica di luoghi comuni ai quali, lo dico subito, suggerirei di non dare troppa corda, a meno che non ce ne siano di interessanti, come in effetti, anche se raramente, è avvenuto.
Fabrizio

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giulia 2:23 pm - 28th Settembre:

precisazione per Damien: la questione io io io, è di una sciocchezza disarmante.
se entro in un contesto dove i singoli si presentano come gruppo che vuole far luce , per esempio sui diritti dei lavoratori: , facendo riferimento al “noi lavoratori abbiamo questi problemi…”
ma chi entra in questo gruppo da esterno, in veste di se stesso, senza far riferimenti ad un gruppo, ovvio che parlerà e racconterà solo di se stesso ed ogni suo intervento sarà solo a titolo personale.
il che non è né un difetto, né un vizio, né un clone o altro,
e’ semplicemente ovvio che sia così.

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Luke Cage 2:56 pm - 28th Settembre:

Lascami dire Fabrizio che la subalternità psicologica maschile si evince anche dalla capacità che una tipa X riesca a monopolizzare la discussione a prescindere dagli argomenti e dall’attitudine palesata.Se un GiuliO si fosse posto con lo stesso atteggiamento (a mio avviso inconcludente e in malafede) l’avremmo cassato subito,o per lo meno invitato ad occuparsi di altri argomenti,altro che “desidererei che tu continuassi col tuo contributo”.
Dobbiamo fare i conti anche con questo aspetto prima o poi.
Come quando cerchi lavoro e ti trovi di fronte chi deve decidere se assumerti o meno : se sei in ballottaggio con una donna e la decisione spetta ad un uomo,spesso e volentieri verrà a parità di requisiti privilegiata la donna,se la decisione spetta ad una donna,per solidarietà e senso di appartenza di genere passerà avanti la donna ugualmente.
Detto ciò..have a nice time,che ognuno si sollazzi come creda.

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Fabrizio Marchi 5:11 pm - 28th Settembre:

Caro Luke, quanto dici è verissimo, ma non riguarda noi. Come tutti sanno, qui sono state bannate diverse persone, fra cui anche alcune donne, e senza troppi complimenti.
Sono sostanzialmente d’accordo con te sul merito. Ritengo che gli interventi di Giulia siano banali e di scarsissimo interesse e mi ricordano quelli di quella tizia di cui non ricordo il nick che sosteneva che se esiste la prostituzione è colpa degli uomini che ci vanno….Anche lei per settimane ha imperversato con discorsi ridicoli ma non per questo l’abbiamo bannata.
Lo stesso discorso vale per questa Giulia. Se poi c’è qualcuno che le va dietro nei suoi ragionamenti, né io né te lo possiamo impedire. Ma questo è un altro discorso che abbiamo già affrontato una volta e che riguarda noi, non quelle che intervengono o lei, in questo frangente specifico.
Come certamente ricorderai mi interrogavo pubblicamente tempo fa sulle ragioni per le quali anche questo blog si anima quando arriva una ragazza qualsiasi a sparare le prime stupidaggini che le passano per la testa, e non invece su tematiche più profonde. Interroghiamoci su questo, cioè sul perché spesso si preferisce fare del chiacchiericcio su queste facezie e con questi personaggi piuttosto che affrontare questioni più serie, anziché sulla necessità di bannare o meno una persona. La bannatura, dal mio punto di vista, è una cosa seria; si tratta di censurare una persona e allontanarla. E’ un provvedimento duro (relativamente alla rete) che deve avere ragioni valide per essere applicato. Ma non si può censurare una persona perché si ritiene che i suoi interventi siano stupidi, inutili e banali. C’è una differenza sostanziale. Se avessi dovuto bannare tutti gli interventi che in quasi dieci mesi ho personalmente (dal momento che è il sottoscritto a fare questo lavoro) ritenuto banali, stupidi e inutili, troppi ne avrei dovuti censurare e troppa gente avrei dovuto allontanare, spesso al primo post pubblicato. Avete forse dimenticato l’irruzione dei “cloni”, direbbe Damien, dopo che siamo usciti sul Venerdì della Repubblica? Li/e abbiamo bannati? No. Eppure una gran parte meritava di esserlo, per lo meno se come criterio ci diamo quello dell’intelligenza dei post.
La bannatura può diventare un alibi, un mezzo per nascondere a noi stessi la verità. Non sarebbe più che sufficiente ignorare un post imbecille e lasciarlo morire? Perché invece non solo non lo ignoriamo ma diversi fra noi ci si incaponiscono pure? Questo è il vero quesito, non se siamo troppo diplomatici o se riserviamo un trattamento particolare a lor signore (il che non è assolutamente vero). Non ci nascondiamo dietro ad un dito. Dobbiamo innanzitutto essere onesti con noi stessi. E ribadisco quel che già dissi tempo fa. Dobbiamo imparare da tutto ciò che ci accade. Queste persone, come Giulia in questo caso specifico, ci fanno un favore perché, pur se involontariamente, ci mettono di fronte alle nostre pochezze, alla parte più povera di noi stessi.
L’ho già detto ma lo ripeto: colui che scegliamo come interlocutore o come avversario è il nostro specchio. Il valore dell’avversario che scegliamo è il nostro valore. Se ben ricordate, mi ero già espresso in tal senso, ma pare che lo abbiamo dimenticato. A questa legge non si sfugge.
Io personalmente non mi cimento con un avversario che ritengo di poco valore. Perché se ho stima di me stesso scelgo di misurarmi con un avversario di rango, o comunque uno che ritengo essere alla mia altezza (e io alla sua). Se scelgo invece di misurarmi con un avversario che ritengo di scarso valore vuol dire che io stesso ritengo di valere poco.
Per chiudere sul caso specifico, ho scelto di pubblicare quel post in cui lei diceva “Meno male che non sono di sinistra…” proprio per evidenziare la stupidità e la maleducazione di quel suo atteggiamento, e su questo peraltro lei stessa ha successivamente (magari in malafede, ma questo è un altro discorso che non possiamo dare per scontato a priori) riconosciuto di aver sbagliato. In quella stessa circostanza l’ho anche avvertita, con pacatezza ma con chiarezza, sulle regole del blog e su come ci si deve comportare. E’ evidente che un secondo post su quella falsa riga non verrebbe pubblicato e lei stessa sarebbe invitata a levare le tende.
Come ricordi, gli altri e le altre che sono stati allontanati si erano espressi in modo offensivo e insultante nei nostri confronti. Uno come Lestat (quindi un uomo) è stato a lungo su questo blog, nonostante né te né io né altri condividessimo le sue posizioni e soprattutto i suoi atteggiamenti che spesso erano animati da un intento provocatorio anche se mal celato dietro ad un parvenza di presunto dialogo. E solo negli ultimi giorni è stato invitato formalmente ad abbandonare il sito perché non desiderato, in seguito ad un suo commento offensivo (che naturalmente non ho pubblicato) nei confronti di tutti noi.
Lo stesso dicasi per tutti gli altri e le altre. Non mi pare che abbiamo avuto un particolare occhio di riguardo anche nei confronti di Nicole, Impavida o Impavida/Nicole o chi per lei o per loro, così come nei confronti di quell’altra con il nick “Una persona” o altre, alcune delle quali invece se ne sono andate di loro sponte, non dopo aver imprecato nei nostri confronti. E lo stesso è valso per altri. Quella donna con il nick “Wish” si è fatta viva proprio ieri o questa mattina, non ricordo bene, ma non le ho fatto neanche mettere piede nel blog, se è per questo. Ma certo non sono venuto a dirlo qui perché non ce n’era alcun bisogno…
Abbiamo sopportato ben altri insulti come tutti ricorderanno (sfigati, repressi, cessi, segaioli, ometti beta maschilisti, razzisti, fascisti, sessisti ecc.). Da allora ci siamo dati delle regole. E le stiamo applicando alla lettera.
Gli interventi di Giulia saranno inutili, vuoti, stupidi e banali ma non hanno infranto le regole che ci siamo dati (ad eccezione di quello che ho menzionato e che ho scelto volutamente di pubblicare per le ragioni sopra esposte).
Preoccupiamoci piuttosto tutti di arricchire la discussione e di estenderla al resto della rete e soprattutto al di fuori. A me pare essere questo ciò che deve preoccuparci, non gli interventi di Giulia o chi per lei che lasciano il tempo che trovano.
Fabrizio
P.S. Se nelle prossime settimane dovessimo uscire nuovamente sul Venerdì della Repubblica, attrezziamoci di conseguenza perche certamente piomberà sul sito tanta gente sulla falsa riga di quella che è già venuta a suo tempo. E allora facciamo tesoro dell’esperienza e non perdiamoci in chiacchiere inutili ma impegniamoci solo dove vale la pena impegnarsi.

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giulia 6:16 pm - 28th Settembre:

fabrizio.
ammetto che la mia principale difficoltà è la esagerata lunghezza degli interventi che si usa fare qui.
cmq hai tutto il diritto di percepire stupido un intervento perché non lo condividi, quando questo intervento esprime un opinione generale su un preciso argomento
peccato che i miei interventi non sono mai stati di questo tipo, ho semplicemente parlato di esperienze personali.
quindi non vedo il nesso del paragone che hai fatto con quella ragazza che mi è distante anni luce.
cmq il ban non è necessario.
buon proseguimento.
giulia.

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Fabrizio Marchi 7:21 pm - 28th Settembre:

Io non ti ho bannato né invitata ad andartene. Per quanto mi riguarda non hai violato le regole del blog (ad eccezione di quel post che ho scelto io di pubblicare per le ragioni che ho spiegato).
Se te ne vai è una tua scelta. La mia opinione personale sui tuoi interventi, che ti confermo, non ha nulla a che vedere con una tua eventuale bannatura. Non allontano di certo una persona perché ritengo che i suoi interventi siano inutili o stupidi. Pensa se il Presidente della Camera dei Deputati dovesse e potesse zittire tutti gli interventi che ritiene stupidi…
La allontanerei (e la censurerei) ad esempio se venisse qui a disquisire sulla maggiore o minore circonferenza cranica dei neri o dei bianchi o di qualsiasi altra etnia, quale criterio per evincere la presunta superiorità o inferiorità intellettuale di una razza sull’altra o altre simili “amenità”. In questo caso, di fronte ad una affermazione di cotanta criminale imbecillità non avrei alcuna esitazione nell’allontanarla. Anche perché se non lo facessi , oltre ad andare contro le mie personali convinzioni, violerei la Carta Costituzionale degli Uomini Beta e, soprattutto, cosa ancor più grave, quella della Repubblica.
Ciò detto, sei ovviamente libera di prendere la decisione che ritieni più opportuna.
Fabrizio

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DavideM 3:16 pm - 29th Settembre:

Si è detto che le donne hanno il potere per via di un vantaggio nel “mercato del sesso”.
Se presa semplicemente così com’è, questa affermazione mi sembra troppo semplicistica, poiché non tiene conto della complessità umana.
Non posso dire che mia sorella ha il potere solo perché è piuttosto sexsi. Lei mi guarderebbe strano, visto che e sempre stata piena di fragilità e paure. Mi direbbe: “Si certo ho il potere di sentirmi costantemente una cacchetta”.

Quando parliamo, siamo sempre costretti a semplificare attraverso il nostro linguaggio.
Anche gli scienziati sono costretti a semplificare la realtà, attraverso schemi matematici e o geometrici semplicistici, per capire qualcosa. L’iportante che dopo aver scomposto e semplificato ci si ricordi sempre di ricomporre il tutto, in modo da cercare di avere contemporaneamente e per quanto possibile, una visione ampia e una particolare.

È vero che in generale le donne effettuano il comportamento che dite, ma i motivi, nella particolarità di ognuna, variano da, “così ho gli schiavetti” a “mi cago addosso di brutto di essere sedotta e abbandonata”. Tutto questo con infiniti grigi nel mezzo. Fra l’altro, per ognuna ci sono diversi motivi e tipi di piacere o dispiacere, più o meno correlati fra loro, nel farsi uno schiavetto o nel cagarsi addosso di brutto.
Insomma: complessità.

Le donne dovrebbero scoprire o donarsi, come già saprebbero fare, al sesso ludico?

Chi ve lo dice che le donne in generale potrebbero essere interessate a una cosa del genere, anche nella volontà di non voler mai ricavare vantaggi particolari?
Quali sono i vostri studi scientifici sulla psiche femminile che vi fanno avere questa certezza?
Sono stati pubblicati su qualche rivista scientifica? Di cosa stiamo parlando?

Credo fermamente nel fatto che l’unica cosa che possiamo pretendere, nel mantenere una coerenza scevra da doppiopesismi, è il RISPETTO per noi come individui, e anche per la mascolinità, che da più di 40 anni è vessata e insultata.

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