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09 Mag 2014  |  37 Commenti

No, non siete su scherzi a parte…

Continua indisturbato e senza ostacoli il delirio genderista-femminista. Del resto il terrore di essere tacciati di maschilismo è superiore anche a quello di essere accusati di negazionismo.

Nello stato di Washington dal 2013 una nuova normativa ha abolito  i pronomi he and she (egli, ella) che sono stati  sostituiti dal neutro “ze”, mentre il pronome possessivo “hi” o “her” è stato sostituito dall’altrettanto neutro “hir”.

E’ stato bandito anche il “man” e “men” (uomo e uomini); non si potrà più dire “policeman” o “fisherman”, tutti termini che per il mainstreaming genderista-femminista esprimono un contenuto e un significato sessist.

Una dozzina di stati americani si sta già adeguando. Nello stato del Colorado, il rifiuto di utilizzare il nuovo lessico è considerato addirittura una forma di molestia sessuale:

Meglio di loro è riuscita a fare soltanto l’Università di Lipsia, in Germania, dove anche i professori dovranno essere chiamati professoresse.

No, non siete su scherzi a parte, leggete qui…


37 Commenti

Alberto86 2:46 am - 12th Maggio:

Credo che l’unica speranza sia pregare che l’attuale Russia diventi sempre più forte militarmente ed economicamente, in modo da surclassare la forte influenza politica internazionale di quella, ormai, latrina femminista degli USA e company.
Inutile continuare a sperare che prima o poi il popolino nostrano si svegli. L’occidente è perso e sta palesemente sprofondando, in modo sempre più vertiginoso, nel baratro della malattia mentale femminista.

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Alberto86 2:53 am - 12th Maggio:

Ps: quell’ANSA si conferma quotidianamente tra le prime vergognose piattaforme italiane di propaganda, riprogrammazione e lavaggio del cervello femminista.

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cesare 12:40 pm - 12th Maggio:

Questi maschi tedeschi, come moltissimi tedeschi, si sono fatti convincere, meglio desiderano credere, che mentre i padri loro costruivano il nazismo, le loro donne si limitavano a dare acqua ai gerani. Spiace per loro ma non è andata così. Speranza di un popolo che ha sulle spalle in pieno 900 una incredibile Storia di barbarie. Inutile ripetere loro che il nazismo fu colto dalle donne tedesche tra i venti e i trent’anni come una straordinaria opportunità di emancipazione e di carriera e per questo motivo hanno aderito in massa al regime e ne sono diventate irrinunciabili protagoniste macchiandosi tanto quanto i maschi di crimini contro l’umanità ( vedi il libro:” Le furie di Hitler” della storica americana Wendy Lower edizioni Rizzoli)”. Inutile dirglielo perché lo sanno ma hanno bisogno di pensare che metà popolazione tedesca, almeno le donne, sia innocente. E il femminismo come al solito ha sfruttato questa loro debolezza sbattendosene allegramente le scatole delle sanguinarie responsabilità femminili. Una colpa maschile, in riferimento a loro come figli e come maschi, del tutto fantasticata, che impedisce soprattutto agli intellettuali ( e ricordarsi che come protestanti non hanno il perdono dei peccati tramite la confessione ma se la devono vedere direttamente con Dio) di vivere le proprie radici, ovvero i propri padri e se stessi con tranquilla identificazione. Come alle soglie dell’Eden una leggenda vuole che ci sia l’arcangelo S. Michele con la spada fiammeggiante ad impedirvi il ritorno alla Umanità rea del peccato originale, così a questi maschi è impedito dal senso della colpa dei padri l’accesso all’amore del padre e alla identificazione di sè come maschi. Un fenomeno che a vario titolo colpisce anche i maschi occidentali. (E stiamo attenti noi maschi a quanto ci costa banalizzare al seguito della lezione femminista l’aborto: ci resta nel profondo in conto solo a noi). Dunque maschi senza volto che non sia volto di donna. Niente di generoso, nulla che attenga al dono maschile, solo paura di affrontare i propri demoni interiori e vile mascheramento di sè dietro la donna. Un doppio tradimento.
Il mostro del nazismo non cessa di creare mostri sempre nuovi come questi poveracci stravolti. Simili alle vittime dei campi di concentramento costruiti dai loro padri nei quali il comportamento più grave che un internato potesse avere (ed immediatamente punito con la morte) era rivendicare la propria identità. Francamente prima che subentri un sentimento di pietà suscitano orrore.
E’ giusto riferirsi alla Russia: i maschi di quel paese hanno padri che hanno rotto denti e ossa ai padri nazisti dei tedeschi. Hanno versato il proprio sangue davvero a fiumi per salvare il proprio popolo e l’umanità dal nazismo. Per questo sono padri e maschi onorati e sfilano orgogliosi di sè come maschi e orgogliosi delle proprie radici maschili sulla piazza Rossa.
E per inciso oggi la Germania si guarda bene dal fare la voce grossa nel caso Ucraina. Si ricorda vivamente delle porcate omicide contro la popolazione Russa compiute nella seconda guerra mondiale e teorizzate dai suoi intellettuali usciti proprio da quelle università i cui professori provano oggi spavento sia di quello che hanno fatto sia della giusta punizione subita per cui si nascondono dietro termini di genere femminile!.
Quanto a noi la strada maestra è costruire un maschile capace di ritrovare se stesso nella gigantesca Storia di donazione di sè che il maschile ha dato all’Umanità, donazione di sè da cui derivano tutti i doni che hanno costituito l’innegabile progresso in ogni campo. Possiamo portare con legittimo orgoglio il nostro volto in piena luce. E questo dobbiamo insegnarlo a tutti i nostri fratelli e ai giovani.

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Rino DV 1:20 pm - 12th Maggio:

Il dominio totale sulle parole: la Neolingua di Orwell.
Ma come lo hanno ottenuto?
Senza fucili, senza denaro, senza scioperi, senza poltrone: come hanno potuto?
“Con le vostre parole di bene e di male voi esercitate il vostro potere o giudici di valori!” (F. Nicce)
.
I valori.
Ah, i valori…
Il Bene, il Male.
Etosfera. Chi la governa governa il mondo.
..
RDV

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cesare 4:09 pm - 12th Maggio:

Dobbiamo tornare a definire e tener fermo che cosa è il bene e il male, che cosa è l’amore ( termine più indefinito e pertanto ambiguo non c’è) che cosa è la misericordia, che cos’è la giustizia, che cos’è l’onore e la dignità, che cosa è la persona, che cos’è la violenza, che cos’è l’inganno e la menzogna, che cosa è il maschile e che cosa è il femminile, ecc., ecc., ecc. Termini che oggi sono svuotati di ogni senso così che chi ha il potere possa di volta in volta definirli pro domo sua e scagliarli come proiettili paralizzanti su coloro su cui si esercita il dominio, o come una rete invisibile che penetra nel cuore e lo devitalizza. E’ come se tutte le attitudini e le volontà umane all’inganno trovassero nell’ideologia femminista il veicolo più proprio per far breccia nella mente e nel cuore dell’umanità convincendola di essere la nuovissima autentica via per la verità. E voglio porre una domanda alle donne che hanno cuore e senno e sono la maggioranza. Una domanda drammatica non tanto per il genere maschile ma per le donne tutte: perché sorelle e amiche e compagne, perché non vi domandate come mai uomini che hanno cuore e senno e vi vogliono bene, guardando dentro l’ideologia che pretende di rappresentarvi, osservando come vi ponete nella vita e di fronte ad essa in coerenza più o meno serrata con questa ideologia, come mai questi uomini non incontrano l’umano? perchè non risulta loro possibile, come speravano, di poter dire : ecco, questo è davvero cosa buona? Perchè vi devono combattere per salvare la dignità della Storia umana che è di tutti? Perchè solo chi è interessato all’inganno chiama verità quanto asserite? Perché il vostro gridare contro la violenza risulta così violento e così falso? Mettetevi in discussione. Non avete altra strada per diventare credibili a voi stesse e poi agli altri. Mettetevi in discussione.

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Fabrizio Marchi 5:26 pm - 12th Maggio:

cesare,

Caro Cesare, leggendo il tuo ultimo commento mi è venuto da pensare che vorrei raccogliere tutti i tuoi commenti e riunirli. Poi mi è venuto in mente che in effetti bisognerebbe farlo anche con tanti e tanti altri commenti di tutti gli amici che sono intervenuti in questi anni su questo blog.
Secondo si tratta di un patrimonio enorme, una ricchezza che non può andare perduta. Siamo un’associazione che può anche editare libri, volendo. E io credo che questi 20.000 commenti non possano andare perduti ma debbano essere raccolti e diventare un vero e proprio volume. Non dico tutti, ovviamente, ma una gran parte sicuramente si, e sarà doloroso tagliare quelli che dovranno restar fuori (altrimenti non ci basterebbe un enciclopedia).
Credo che dobbiamo cominciare a pensarci. Tutto questo ricchissimo dibattito a cui abbiamo dato vita non può assolutamente andare perduto. Il problema è che mentre saremo all’opera per questo lavoro il dibattito continuerà, e allora dovremo fare più volumi.
Credo che sia anche nostro dovere farlo perché io credo che tutto ciò rimarrà, sarà una testimonianza e una documentazione preziosa anche per le prossime generazioni, anche quando tutti noi prima o poi non ci saremo più, speriamo naturalmente il più lontano possibile nel tempo. E sicuramente alcuni leggeranno quanto abbiamo scritto, perchè a meno che non bruceranno i nostri libri (qualcuno, per la verità, l’ha già fatto, più di una volta…), qualcuno li leggerà, qualcuno ci rifletterà. E tutto questo carico di umanità non andrà perduto.
Ecco, dobbiamo attivarci in tal senso. In un modo o nell’altro lo faremo. Ce già per scrivere un tomo. E io credo che un libro di commenti è forse ancora più efficace di un libro tradizionale.
Assolutamente da fare. Magari ci tasseremo e ne stamperemo un po’ di copie, ma a mio parere è un lavoro che va assolutamente fatto.

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Fabrizio Marchi 5:34 pm - 12th Maggio:

Scusate se insisto, non vorrei apparire presuntuoso (parlo per tutti in questo caso), ma qui, tra una chiacchiera e l’altra abbiamo partorito una vera e propria visione del mondo, cioè una filosofia. E’ un fatto…Ciascuno ha messo del suo. Mi verrà da ridere a fare la prefazione…https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_yes.gifQualcuno dovrà pur farla. Rino, naturalmente…https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_yes.gif
https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_mail.gif

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cesare 8:20 pm - 12th Maggio:

Sono pienamente d’accordo. Se ci sarà da contribuire economicamente alla impresa editoriale, un contributo economico anche se necessariamente modesto visto le mie risorse da parte mia lo ritengo il miglior impiego possibile.

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Enrico Rossi 8:04 pm - 13th Maggio:

Segnalo un articolo riguardo ad un campus tenuto negli Stati Uniti rivolto alle persone omosessuali o transessuali… di 5-12 anni di età, di modo che possano esprimere al meglio la loro “identità di genere” A 5-12 anni di età.

Premesse:
(1) Il campus è un evento organizzato privatamente
(2) si organizzano campi di indottrinamento ben peggiori, negli States, (Es. il famigerato Jesus Camp tenuto da fondamentalisti religiosi)

La mia intenzione non è giudicare il campus in se, a parte che bollare un bambino come transessuale a 5 anni di età e glorificarlo in tal senso (parole dell’articolo) è un’evidente forzatura. Nondimeno è evidente che ci siano situazioni famigliari complesse e non è facile esprimere un giudizio ragionato.

Quello che mi preme è far notare l’atteggiamento entusiastico della stampa di fronte ad un esperimento sociale come quello, da una parte alcuni hanno avanzato l’idea che un bambino dovrebbe poter avere la crescita ormonale bloccata nel caso non si senta etero, dall’altra parte, si accetta di buon grado che un bambino venga allevato come un transessuale fin da tenera età, viene visto come un segno di progresso.

L’articolo (da vedere le immagini)

http://www.huffingtonpost.com/2014/05/03/you-are-you-camp_n_5241684.html

Di seguito la traduzione:

Un nuovo album fotografico sta cercando di portare visibilità ad un campus che fornisce uno spazio sicuro per i bambini piccoli, di tutte le espressioni ed identità di genere.

Chiamato “You are you”(1) l’album si concentra su di un unico fine-settimana di un campus estivo per bambini non conformi al proprio genere e le loro famiglie. Questo campus fornisce le opportunità per questi bambini di esprimersi creativamente e in sicurezza, senza giudizi o aspettative.

Il progetto parte dalla fotografa Lindsay Morris che ha passato gli ultimi sei anni a documentare l’attività di questo incredibile campus. Morris è adesso impegnata in una campagna su Kickstarter volta a trasformare il suo lavoro in un album fotografico completo con la speranza di immortalare l’umanità delle esperienze di questi bambini LGBT(2)

L’Huffington Post ha parlato con la Morris questa settimana [inizio marzo 2014 N.d.T.] per capire meglio le esperienze di questi bambini che hanno frequentato il campus e quella della stessa Morris.

Huffington Post:Com’è che questo progetto è venuto alla luce?
Lindsay Morris:All’inizio ho scoperto la list-serve(3) attraverso il Centro Medico Nazionale per L’Infanzia di Washington DC, tramite un caro amico. Da questa list-serve su internet, creata dal dottor Edgardo Menvielle le famiglie discutono le sfide, le difficoltà e gli eventi organizzati degni di partecipazione mentre si cresce un bambino LGBT. Abbiamo iniziato a discutere l’idea di incontrarci faccia a faccia. I bambini e i loro genitori hanno trovato che questi raduni annuali avevano così successo che hanno iniziato ad espandersi e a trovare necessità di esplorare altre opzioni. Il campus, ora, è organizzato dai genitori e cambia di luogo a seconda della localizzazione geografica degli organizzatori dell’anno in corso. E’ degno di nota il fatto che il campus viene tenuto in luoghi di ritiro cristiani ed ebrei, che sono affittati alla comunità organizzatrice. Dopo qualche tempo mi è stato assegnato il ruolo di fotografa del campus. Le famiglie sono state riprese nelle foto e dopo quattro anni mi hanno suggerito l’idea di creare un album che raccontasse tutta la storia con le immagini.

HP: Qual’è la cosa più sorprendente che hai imparato durante questo progetto fotografico?
LM: Mi ha sorpreso il tempo che mi ci è voluto per trovare la confidenza necessaria per raccontare la storia in un modo che, sentivo, avrebbe rappresentato in modo accurato e coinvolgente la prima generazione di bambini LGBT supportati. Questo Campus non ha precedenti, ed è la storia più importante che io abbia mai raccontato. Se potessi mostrare al mondo là fuori un piccolo scorcio di questo posto speciale di accettazione, se tutti potessero imparare da queste immagini, potrebbero avere un po’ di rispetto per le situazioni di difficoltà delle altre persone. Ho documentato per sei anni adesso, e le mie abilità di narrazione tramite la fotografia stanno ancora evolvendo.

HP: In che cosa si differenzia questo progetto, rispetto agli altri documentari fotografici centrati sulla comunità LGBT?
Credo che questo progetto si differenzi dagli altri nel fatto che i soggetti siano così giovani. La fascia di età del campus va dai 5 ai 12 anni. Attraverso queste immagini stiamo da testimoni alla Storia. Questi genitori sono persone comuni che stanno ascoltando l’unicità di genere dei loro bambini e che invece di rifiutarla o di tentare una sorta di terapia riparativa, lasciano i figli a seguire la loro strada e la loro identità. E’ un approccio nuovo per i più, e nonostante sia un processo che mette pressione ai genitori, i quali devono essere pronti a sostenere i loro figli nei modi più adatti e disparati possibili, credo che, col tempo, questo cambiera il nostro atteggiamento verso l’infanzia LGBT.

HF: Cosa speri che i lettori apprendano da questo progetto?
LM: Se con questo progetto si può ottenere qualcosa, spero serva a sviluppare la comprensione. E di mostrare che queste sono persone come noi, genitori che stanno cercando di aiutare. Che tutti i bambini, al di là di come si identificano, non devono solo essere accettati, ma glorificati, di modo che sceglieranno di vivere una vita lunga, felice e produttiva.

(1) Più o meno traducibile con “sei come sei”
(2) Magari lo sapete tutti, ma comunque l’acronimo sta per “Lesbian, Gay, Bisexual, Transgender”, cioè per “Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transessuali”
(3) List-serve: Un gruppo virtuale di discussione a tema: ogni utente ha una E-mail registrata dove può ricevere ed inviare messaggi da e a tutti gli altri utenti insieme.

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armando 9:02 pm - 13th Maggio:

Lgbt a 5 anni! Questa è violenza purissima. Conoscete il caso di David/Brenda? Un bambino, che per un errore chirurgico, rimase senza pene, fu cresciuto seguendo le teorie Gender del dott. Money. Ovvero fu cresciuto come una femmina e al momento opportuno rioperato per eliminare i residui dei genitali maschili. Quel bambino cresciuto come bambina non si sentì mai femmina. I suoi giochi, interessi, passioni, rimasero sempre maschili, e quando conobbe la sua storia volle essere rioperato per tentare di riacquisire per quanti possibile una genitalità maschile. Si sposò anche, ma poi, alla fine si suicidò. Su interne potete trovare la sua storia dettagliata.
Io dico che questi sono puramente e semplicemente dei criminali che giocano con la vita e l’identità altrui in nome di una ideologia astratta, priva di ogni riscontro scientifico e di buon senso. Sarebbero da mandare sotto processo come i criminali di guerra. Perchè di vera guerra si tratta.
armando

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Tarallo 10:23 pm - 13th Maggio:

L’ episodio che ha raccontato Armando e di cui non ero a conoscenza è certamente allucinante e da criminali di guerra. Sono d’accordo con lui, E pur tuttavia, io in ciò non vedo nulla di antimaschile, nulla a che vedere con la QM. Il principale nostro nemico è invece il femminismo della differenza. Il precedente papa(Ratzinger) ha accolto Luisa Muraro e le sue teorie: Dio è donna e madre, la donna è vita e superiore, l’ uomo è morte e distruzione. Ormai la Muraro è diventata una star nel mondo cattolico, le sue aberrazioni sono pubblicate sui siti e giornali di ispirazione cattolica, ha addirittura scritto un libro a quattromani con il cattolico tradizionalista Franco Cardini. Il prossimo passo del femminismo della differenza per essere accettato completamente dalla chiesa sarà la condanna totale dell’ aborto(e già vi è in corso questo processo), così finalmente le teorie della differenza femminista potranno essere ufficialmente consacrate ed assurte a dottrina sociale e morale della Chiesa con tanto di proclama papale EX Cathedra: gli uomini distrutti, addomesticati,ridotti in mutande, frustrati e soli, imprigionati,e così via, si vedranno ratificati anche la condanna ecclesiastica ufficiale, oltre a quella ufficiosa che purtroppo già c’è,
E noi, noi, ci stiamo a preoccupare invece delle “donne barbute” e di salvaguardare il porno e la libera circolazione dei culi femminili contro l’ inesistente “bacchettonismo moralista” femminista.

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fulvioterzapi 1:14 am - 14th Maggio:

bisognerebbe creare una cultura più tollerante e liberale nei confronti dell’individuo in modo che ciascuno possa realizzarsi nel modo più congeniale alla propria personalità senza subire le costrizioni di un determinato genere.
io per esempio sono nato e cresciuto in provincia e negli anni della pubertà mi trovavo a disagio con i miei coetanei maschi che erano interessati a calcio, motorini, schiamazzi vari, mentre io prediligevo altre cose e ai loro occhi sembravo un paria se non addirittura effemminato.

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ARMANDO 1:51 pm - 14th Maggio:

Abbi pazienza Tarallo, questo ping pong fra te e me è un po’ antipatico e non voglio far pensare che sei un mio bersaglio perchè non è vero e concordo con te su diverse cose. Ma le affermazioni vanno supportate. Quella secondo cui per Ratzinger Dio sarebbe madre è semplicemente non vera. Non ho lo spazio per riportare le sue frasi in senso contrario, ma se vai su internet e digiti Ratzinger dio è madre, ne troverai in abbondanza. Segnalo ad esempio quelle su Orticalab. Un solo titolo: “Dio non è madre, Ratzinger boccia Luciani”. … Madre non è un appellativo con cui rivolgersi a Dio”… Dio non viene mai qualificato nè invocato come madre sia nell’antico che nel nuovo testamento”….”nessuno è padre quanto Dio” “Non siamo autorizzati a trasformare il padre nostro in una madre nostra. Il simbolismo usato da Gesù è irreversibile” ” L’immagine del padre era ed è adatta a esprimere l’alterità tra Creatore e creatura, la sovranità del suo atto creativo” “Solo mediante l’esclusione delle dvivinità madri l’antico testamento poteva portare a maturità la sua immagine di Dio, la pura trascendenza di Dio”
penso possa bastare.
C’è solo un passo, quando attribuisce a Dio anche caratteristiche femminili, come ad esempio la pietà, che può produrre incertezza sulla questione. ma si tratta di una incertezza che non ha motivo d’essere. Cerco di spiegarmi. Negli uomini esiste una parte femminile come nelle donne una parte maschile, cioè quella parte che caratterizza specificatamente l’altro sesso. Ad esempio la linearità di pensiero, il rigore logico, la capacità di dare forme, di distinguere e separare, l’assertività, sono simbolicamente maschili (ed anche concretamente), ma guai se non le possedessero in certa misura anche le donne. Sarebbero, diciamo così, informi, incapaci di volere, totalmente illogiche e irrazionali, indeterminate. Sarebbe un guaio anche per gli uomini confrontarsi con esse. Altrettanto, un uomo privo di caratteri simbolicamente femminili, come la pietà e l’empatia, sarebbe di una rigidità impossibile e di una spietatezza altrettanto impossibili. Voglio dire che i caratteri positivo dell’uno limitano quelli potenzialmente negativi dell’altro, senza con ciò trasformare il maschio in femmina e viceversa. Anzi esaltandoli nel loro essere maschi o femmine.
la tragedia, per me è tale, accade oggi, quando 1) tutto diventa confuso e non si capisce cosa è maschile e cosa femminile. 2) si esaltano i caratteri femminili nel maschio e si condannano i suoi tratti maschili 3) si esaltano i caratteri maschili nella femmina e….si esaltano anche i suoi caratteri femminili. cioè si fa credere loro di essere onnipotenti.
Va poi da sè il ragionare su come sono oggi maschi e femmine concreti, ma si tratta di determinazioni sociologiche diverse, e talora in contraddizione, con quelle ontologiche. Anche da quì la guerra fra i sessi, (in verità unilaterale) e l’insoddisfazione generalizzata nei rapporti reciprochi.
Tutto questo lungo ragionare su maschile e femminile umani, è per dire che la paternità di Dio contiene anche elementi simbolicamente femminili come la compassione e la pietà. Ed è bene sia così, altrimenti Dio sarebbe solo giudizio e bellicosità. ma ciò non toglie che Dio sia Padre perchè autorità, legge, apertura al mondo e al sociale, e come un padre terreno sappia anche perdonare e avere compassione.
armando

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Animus 2:23 pm - 14th Maggio:

ARMANDO: Quella secondo cui per Ratzinger Dio sarebbe madre è semplicemente non vera.

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Tarallo fa un po’ di confusione.
Confonde Benedetto XVII con i Giovanni Paolo (I e II).

Fatta la precisazione, mi defilo…

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Animus 3:23 pm - 14th Maggio:

Animus: Benedetto XVII

Benedetto XVI.

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cesare 3:35 pm - 14th Maggio:

Vi domando che ne pensate di questa tesi secondo cui Il compito che emerge dalle nostre riflessioni è il seguente:
a) sviluppare una teoria della alienazione/estraniazione come strumento di analisi critica delle dimensioni di alienazione che la società capitalistica contemporanea comporta. Alienazioni/ estraniazioni dal carattere nuovissimo sempre mistificate sotto l’egida del progresso e dell’ampiamento della sfera dei diritti della persona.
b) in particolare si tratta di individuare il rapporto tra estraniazione del maschile ed estraniazione della persona e della società,
c) e per converso individuare il rapporto tra reintegrazione del maschile nella pienezza delle sue virtù e processo di revoca della estraniazione delle persone e della società.
d) tracciare in positivo il percorso di revoca della estraniazione maschile, suo reintegro nella virtus, così che tale percorso sia per ogni persona e la società tutta percorso di liberazione
e) dare corpo ad una prassi conseguente e coerente.
Tarallo per quanto riguarda il possibile concretarsi di un totale stravolgimento della professione di fede Cattolica con l’introduzione da parte delle gerarchie cattoliche di un dio madre, mi allineo con la tesi espressa dal cardinale Juan Sorge nel bel libro ( assolutamente da leggere): “L’eclissi del padre” tesi che ribadisce quanto dice il Cristo e la tradizione della Chiesa secondo cui l’amore di Dio è l’amore del Padre, per cui Dio è Dio perché è Padre ( padre come sostanza) e non è padre perché è Dio ( padre come uno dei possibili infiniti attributi ragione per la quale potrebbe essere anche madre, ecc., ecc.). Aggiungo che qualora per esempio il “Padre nostro” dovesse essere letto con il criterio storicistico secondo cui il significato e l’uso di ogni parola, tra cui appunto la parola “padre”, deve essere ricondotta al suo tempo, in questo caso un tempo che sarebbe stato “maschilista”, allora non una parola del Vangelo, non una parola della Tradizione, non una parola della S.Messa potrebbe essere tenuta ferma nel suo significato e di fatto potrebbe assumere nel tempo qualunque significato. Tutto svanirebbe in un gioco di parole disancorate da ogni contenuto attribuibile alla Rivelazione di Cristo. Tra Cristo e Socrate non ci sarebbe ragione di non scegliere Socrate, ovvero la ragione come assoluto. Terribile la tentazione ricorrente nella Storia della Chiesa di attribuire all’azione rivelante dello Spirito Santo nella Storia i raziocinii degli uomini sedotti dalle filosofie del Mondo e dalla loro ragionevolezza. Penso sia questo inganno il peccato contro lo Spirito, l’unico peccato che secondo il Vangelo non sarà perdonato. Oggi mi pare si sia in alcuni casi addirittura giunti ad attribuire allo Spirito nientedimeno che la smentita delle parole del Cristo che sempre si rivolge a Dio svelandone l’identità di Padre. Contrapporre lo Spirito Santo a Cristo circa l’identità di Dio! Ci può essere pazzia più grande? Non sono un teologo, non sono un esperto, ma da semplice fedele non posso non dire la mia secondo cui questa scelta se sarà fatta avrà conseguenze negative inimmaginabili.

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Rino DV 8:59 pm - 14th Maggio:

Maschi a scuola con le gonne: prof e studenti.

http://www.ilfoglio.it/soloqui/23324

RDV

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armando 9:25 pm - 14th Maggio:

cesare,

E dici poco!!! Un bel compitino proponi. Lo si potrebbe semplificare così: perchè l’alienazione/estraneazione da sè, nell’ipercapitalismo sembra colpire (all’apparenza e nel breve periodo, sottolineo), più il maschio della femmina? Perchè il soggetto destrutturato e deidentificato necessario a questa struttura socioeconomica è più devastante per il maschio che per la femmina?

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cesare 12:41 am - 15th Maggio:

274 maschi “senza gonna” sono morti accertati nell’incendio di una miniera in Turchia ed altri 130 sono dichiarati dispersi. In totale 404 maschi uccisi. Massacro annunciato perché secondo le “naturali” leggi di mercato la sicurezza riduce i profitti.
Intanto si attende, nell’alleato Egitto, il massacro di 600 e più maschi, “naturalmente” con termini giudiziari declinati al maschile, condannati a morte per impiccagione, secondo le leggi del dominio politico del democratico Occidente.
Nei nostri media, scompare, nel delirio quotidiano di onnipresenti pagliacciate femministe e genderiste, ogni serio impegno e notizia circa questi morti come le migliaia di maschi italiani morti ammazzati sul lavoro e relativi invalidi e malati, nonché “naturalmente” invecchiati anzitempo, in realtà per una vita di lavori usuranti, e i rovinati, perché maschi ” naturalmente” violenti, dalle leggi speciali che li discriminano nella società, sul lavoro, in famiglia e nel loro rapporto con la vita nascente.
Finchè si tratta di andare a rischiare la vita, la psiche e il corpo,(quello maschile è l’unico di cui non si possa dire che è mio), nessuno si sogna di discutere la tua appartenenza al genere maschile. Anzi è motivo di rigorosa e attenta selezione. Però quando crepi, come notizia nella falsa coscienza generale diventi di genere neutro e, notare la estraniazione persino linguistica, sei trasformato in “una” morte, al femminile dunque, e per evitare ogni rischio, anche bianca.
Adesso è opportuno che i maschi imparino a leggere la propria vita e il loro destino, per la stragrande maggioranza di loro, vita e destino di dolore e morte e oppressione, in una prospettiva di genere. Se la prospettiva di genere al femminile, contrariamente a quanto si sperava, è chiave di lettura integrata alla ideologia del capitalismo avanzato, esclusivamente pro domo “padronale” e sesso femminile, perché non utilizzare la prospettiva di genere al maschile come “paio di occhiali” da aggiungere a quelli della critica marxista così da revocare l’alienazione che condanna il genere maschile e quello femminile ad una vita d’inferno e per di più oggetto di sistematiche campagne di offesa e disprezzo da parte delle elites di potere e “truppe di ascare” associate?
Che piaccia o non piaccia fratelli miei, ancora una volta la Storia insegna che l’Universale si declina al maschile.

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Tarallo 2:06 pm - 15th Maggio:

Animus,

No, Animus,non mi sono confuso. Ho usato quella frase(“Dio è donna e madre”) liberamente e quindi non per attribuirla alla bocca di Ratzinger o alle femministe della differenza, ma semplicemente interpretando il loro pensiero alla luce di questa loro nuova alleanza,e ovviamente tendo conto di non poche sconcertanti uscite filofemministe della chiesa ratzingeriana.

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Animus 3:29 pm - 15th Maggio:

Tarallo: No, Animus,non mi sono confuso. Ho usato quella frase(“Dio è donna e madre”) liberamente e quindi non per attribuirla alla bocca di Ratzinger

___________________________–
Ok, scusa avevo letto solo la risposta di Armando.

Io cmq non credo affatto che ” Il precedente papa (Ratzinger) ha accolto Luisa Muraro e le sue teorie: Dio è donna e madre,” nel senso che sono invece convinto che sia stata prima la Chiesa (e del resto storicamente queste “boutade” della Chiesa cattolica arrivano ben prima della Muraro come di ogni femminismo) ad insinuare nella psiche femminile “certi virus”, e poi quando queste “incubatrici” le portano a maturazione, ovvero credono che sia loro una cosa che invece era stata semplicemente “consegnata a loro” per la crescita e maturazione, la Chiesa “la accoglie” nel suo seno.

Spero di essermi spiegato.
Ecco perchè io non vi vedo alcun conflitto, né posso bermi la storiella del femminismo che conquista il tempio.

Banalmente perchè, è stata per prima la Chiesa che ha conquistato le donne.

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Mauro Recher 5:28 pm - 15th Maggio:

condividendo in toto il post di Cesare posso solo fare un esempio ….letto proprio adesso
http://www.leggo.it/NEWS/ITALIA/perugia_marito_lega_stupra_chiude_garage/notizie/690239.shtml
Storia terribile ma in questo caso ,il essere maschi ci indica una colpa di essere nati tali ,tanto che ci “vogliono cambiare ” mettendoci gonne come dice Rino e di farci vedere filmini gay (appena letto anche questa adesso, da verificare perchè mi sembra assurda)
Nel caso dei minatori turchi (ma possono essere di qualsiasi nazionalità) in quel caso ,come dice Cesare ,essere uomini non è un valore in più ,ma è la prassi ,tanto che non si scrive quasi mai “sono tutti uomini” ma “lavoratori” appunto la prassi che ,a morire in posti di lavoro pericolosi siano quasi esclusivamente uomini … in conclusione ,nel caso dell’articolo essere uomini viene evidenziato ,nel secondo caso ,quasi cancellato

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Tarallo 10:23 am - 16th Maggio:

Animus,

Sì conosco la tua posizione secondo la quale alcuni aspetti della teologia cristiana(espiazione del peccato originale, Incarnazione del logos divino) e cattolica(theotokos, immacolata concezione) abbiano creato i presupposti per la nascita di una ideologia femminista o comunque le abbiano spianata la strada. Credo sia una tesi degna di nota e di riflessione. Tuttavia il punto è un altro. E cioè un’alleanza tra due parti, secondo me, non è legittimata tanto da una eventuale matrice o origine comune quanto invece da un fine comune, da un bersaglio comune. Ora siccome il principale bersaglio del femminismo(in tutte le sue forme e declinazioni) è la distruzione della famiglia(anche se forse oggi le femministe non lo dicono più esplicitamente, ma di fatto la guerra tra i sessi voluta dal femminismo questo comporta), mentre al contrario la famiglia è vista in ambito cattolico come il perno principale di una società fondata sul disegno divino, questa alleanza non avrebbe senso. Ripeto , questo al di là del fatto se il femminismo sia attecchito o meno dall’ influenza di una certa teologia cristiana e cattolica.

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Tarallo 6:13 pm - 19th Maggio:

Continuando il discorso..Quello che ho notato è che in ambito cattolico si ha una visione molto “stereotipata” sul femminismo. I cattolici infatti non hanno letto Warren Farrell, non hanno letto RDV, non sanno della situazione dei padri separati, non sanno dell’ esistenza di associazioni maschili e di quelle dei padri separati,, non sanno dell’ esistenza di siti e forum sulla questione maschile,quindi si sono adeguati e allineati alla GNF che credono una cosa normale, scontata: anche loro credono che esista il femminicidio, che le donne non hanno pari diritti, che le donne guadagnano meno a parità di lavoro, e anche loro credono che la società del passato opprimeva le donne, facendo finta di ignorare che le società del passato erano influenzate e governate al 100% dalla Chiesa, e quindi accusare la società del passato di aver oppresso le donne equivale a dire che la Chiesa, che loro tanto difendono, opprimeva le donne. Che imbecilli!

Ecco perchè in ampia parte dell’ ambito cattolico il femminismo viene distinto in uno “cattivo” e minoritario che quindi non sarebbe altro che un movimento marxista e lesbico, e in uno “buono” e maggioritario, che si batte affinchè le donne possano raggiungere pari diritti e affinchè venga stroncata la malvagità maschile contro miliardi di donne buone, innocenti e indifese. Questo è per loro il femminismo.

Su questo vile sito cattolico qui, è rappresentata tutta questa ignoranza di molti cattolici sulla questione femminismo, che da tempo sto spiegando:

http://www.uccronline.it/2013/10/31/chiara-lalli-anti-femminista-luomo-puo-sostituire-la-donna/

Una volta gli mandai una mail per protestare contro il loro filofemminismo, ma questi vili e ineducati non mi risposero.

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ARMANDO 10:57 am - 9th Giugno:

Tarallo,

Tarallo, in generale ha ragione quando dici che fra i cattolici , ma non tutti, è diffusa l’ignoranza della situazione reale. Però nell’articolo che hai segnalato trovo solo un difetto: che così come sostiene l’indispensabilità della madre, non dice altrettanto del padre (ciascuno nel proprio ruolo, ovviamente). Anche se, facciamogli credito, il concetto fosse sottinteso, sarebbe stato e sarebbe necessario che dedicassero articoli anche alla questione paterna, davvero drammatica. Anche il mondo cattolico risente del maintream.
armando

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Marco Pensante 12:04 pm - 9th Giugno:

“Multitasking” vuol dire semplicemente “fare dieci cose contemporaneamente, neanche una bene”.

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cesare 12:47 pm - 9th Giugno:

IL cervello multitasking prevede molte scansie nel cervello tra le quali muoversi agevolmente senza rigidi protocolli fra i piedi. Se si frequenta troppo il supermercato si guarda alla vita con la chiave di lettura delle scansie di merci. Ogni gerarchia di valori, ogni regola cogente, la logica stessa di non contraddizione, sono ostacoli superati dal nuovo modo di ragionare per il quale tutto è presente nella forma di oggetto del pensiero scambiabile nel gioco delle combinazioni. Sembra perfetto per il “gioco delle merci”
Capite bene che in tal modo mantenere la parola data si può e non si può a seconda di quale scansia si considera e quale merce si mette nel carrello.
E Barbara Spinelli, il cui padre aveva un “superato” cervello sequenziale maschile, mostra i nuovi gradi di libertà che il cevello multitasking femminile consente: aveva pubblicamente promesso nell’ambito di un solenne accordo politico elettorale che avrebbe ceduto il seggio al parlamento europeo ma poi, una volta eletta, sfrugugliando con ardore nel suo cervello multitasking ha trovato splendidi oggetti di pensiero che opportunamente combinati Le permettono di tenerselo. Capitto mi hai?

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cesare 10:50 am - 11th Luglio:

Finalmente il Consiglio dei Diritti umani dell’ONU ha affermato che:
“spetta alla famiglia in primo luogo allevare e proteggere i bambini e che essi, per poter raggiungere una completa e armoniosa maturazione della loro personalità, devono crescere in un quadro familiare e in un’atmosfera di felicità, amore e comprensione; la famiglia, unità fondamentale della società e ambiente naturale per la crescita e il benessere di tutti i suoi membri e in particolare dei bambini, deve ricevere la protezione e l’assistenza di cui ha bisogno per poter assumere in pieno il suo ruolo nella comunità; la famiglia è l’elemento naturale e fondamentale della società e che essa ha diritto alla protezione della società e dello Stato”

Purtroppo una nota paradossale: tra le 14 nazioni che hanno rigettato questa risoluzione con un voto sfavorevole figura anche l’Italia, insieme ad altri stati occidentali. Di questo rifiuto della deliberazione ONU a favore della famiglia sono responsabile i nostri rappresentanti all’ONU.
Domanda: il governo ne è al corrente? è d’accordo? o abbiamo a che fare col solito signor o signora nessuno che, come è consuetudine ormai in Italia su qestioni antropologiche decisive, al bar, tra una chiacchera e l’altra, ha deciso di interpretare la volontà degli Italiani tutti? Si possono sapere i nomi di questi signori?

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armando 10:37 pm - 31st Luglio:

cesare,

chiediamolo al cattolico adulto Renzi.

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cesare 10:36 am - 1st Agosto:

Ri-facciamo (mi sembra che su U3000 Rino avesse scritto una specie di manuale di difesa) qualcosa di concreto x i giovani maschi che stanno x sposarsi: un bel video o un testo in cui, da padri sociali responsabili, spieghiamo loro come stanno le cose.
Infatti quando guardo le tenere situazioni di giovani maschi innamorati mano nella mano con una giovane ragazza innamorata, dopo l’interiore felicitazione per tanta umana grandezza e bellezza, subentra l’amara considerazione: ormai un matrimonio su due finisce in contenzioso di divorzio per cui il ragazzo ha il 50% di possibilità che la sua storia, se felicemente arrivata a matrimonio, finisca poi malamente in tribunale. E il ragazzo divenuto marito, si trasforma in schiavo a vita di una donna divenuta la sua rovina, donna che magari gli cresce anche i figli in odio al padre.
Devono saperlo, devono essere avvertiti che alla “tenera cerbiatta”, l'”irrinunciabile stupendo amore”, una volta sposata è stata data la possibilità legale di trasmutarsi nell’opposto e di annientarli.
Dunque pensiamo seriamente ad un corso on line prematrimoniale accelerato x maschi che deve assolutamente insegnare una serie di regole, fra cui per esempio queste:
1) non comprare casa insieme alla consorte,
2) niente comunione dei beni,
3) tenere un diario di:
a. tutte le offese ricevute
b. i disagi subiti causa comportamento della moglie,
c. tutti i lavori e le spese straordinarie fatti in casa,
d. le inadempienze di lei verso i figli,
d. tutto quello che può aver rilevanza in caso di separazione e divorzio
4) iniziare subito un rapporto di consulenza con un avvocato (se possibile donna: “curare il simile col simile”),
5) ricordarsi sempre della trasformazione giurisprudenziale della parola di donna in prova giudiziaria ed al conseguente potere/diritto femminile di carcerazione arbitraria del maschio (x questo motivo: “chi dice donna dice anche galera”).
In sintesi siamo al punto in cui il famoso “si vis pacem para bellum”, elaborato come strategia politico/militare dall’impero romano e successivamente adottato da ogni entità statale, è venuto utile e necessario anche nei rapporti tra maschio e femmina in generale e in particolare in quelli prematrimoniali e soprattutto matrimoniali.
Le “tenere cerbiatte” italiche o straniere, sembra incredibile ma è così, applicano da tempo questa regola strategica e sanno tutto del necessario x distruggere legalmente la controparte o le controparti: l’avvocato pret-a-porter,specializzato in diritti delle “povere donne” e spesso portatore sano di formidabile pelo sullo stomaco, ce l’hanno già come hanno il parrucchiere, quando non siano già in solidali conversari con qualche organizzazione femminista esperta in denunce prefabbricate e pronte all’uso (ricordo 85% false!)
Tutto questo è da mettere su un bel blog o sito da collegare anche a Ubeta, dal titolo:
” Innamorato? si vis pacem para bellum!”.

In sintesi un invito fin da subito: i maschi guardino in faccia la realtà di guerra contro il maschile che caratterizza questa fase storica; poi vedano che fare: se gli sta bene così: auguri! altrimenti si diano da fare e almeno ne siano consapevoli ed evitino tremende amarezze con sorpresa distruttiva in aggiunta.
Studiate l’attuale vostra condizione di maschi in questa società ragazzi perchè: “el nino che non estudia non sarà mai più libero dalle mene femministe”.

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Enrico Rossi 2:30 pm - 1st Settembre:

Per amor di uguaglianza, pure la zoofilia inclusa nei libri educativi per i bambini delle elementari in Svezia?

http://youtu.be/JJiCsA9276E?t=12m20s

(12:20)

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cesare 5:22 pm - 15th Novembre:

Non siete su scherzi a parte o su ” religione a la carte” come nei migliori ristoranti. Su IL Foglio di oggi, sabato 15 novembre, Ferrara firma un articolo dal titolo:”Non ci scusiamo. Vogliamo sapere””; sottotitolo:” IL Cardinale Scola si piega al diktat dei media e guru ideologici, porge le sue scuse per l’inchiesta sulla pedagogia che insegna l’indifferenza del genere maschile e femminile. Schedatura: calunnia. Una mail.” Chi conosce la trappola in cui l’ennesimo Pastore è caduto ha già capito che terrorizzato dall’accusa di schedatura, scusandosi, Scola ha ottenuto quanto si voleva: nella confusione generale in cui vrsa la cultura e la fede Cattolica oggi, di fatto è apparso legittimare la teoria gender una articolazione del femminismo. E i credenti, o meglio quella piccolissima pattuglia che guarda con sgomento questi suoi Pastori del tutto ignari della durissima resistenza e da decenni sedotti dalle lusinghe femministe fuori della battaglia, si sente tradita, detto francamente ” pugnalata alle spalle”. In sintesi queste scuse di Scola sono favoreggiamento di tesi che certo Scola non condivide, ma oggettivamente lo sono. Ed è ora che un cartello venga apposto fuori di ogni luogo di culto cattolico, in cui il Pastore preposto, dichiari con assoluta chiarezza a quale ideologia gender, femminista o omosessualista, entrando si finisce per professare. Sarò l’ultimo dei credenti ma scusate a questo punto proprio perché sono quello che capisce niente ed ha capito niente, spiegatemi con un bel cartello in quale tipo di tempio entro.

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Armando:-) 8:26 pm - 15th Novembre:

cesare,

La Chiesa è in confusione totale e troppi preti anche di più.intanto il papa tace.

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cesare 9:02 am - 16th Novembre:

Da un paio di decenni ho assistito stupefatto alla corsa all’adesione alla ideologia femminista e gender da parte delle “avanguardie” del popolo dei credenti. Gerarchie comprese inerti anzi compiaciute. Guidati da un criterio di misericordia senza giustizia, meccanismo costitutivo di ogni schiavitù ( chi si ricorda i tremendi giardinetti x licenza di droga della “misericordiosa” Svizzera anni 70/80? Materno limbo “misericordioso” dove si spegneva ogni coscienza e speranza di rimettersi in piedi come uomini liberi attraverso la dura battaglia della disintossicazione?), non c’è stato altro che vergognoso rinnegamento perfino della identità di genere del Cristo e della paternità di Dio da Lui Rivelata: e tutto questo in nome e con la scusa della Rivelazione continua da parte dello S.Santo! Altro che minaccia portata alla fede in Cristo da parte dell’ideologia comunista: il femminismo e il genderismo sono l’opposizione più radicale soprattutto perché ha di mira il cuore costituito dai simboli (la struttura brezza leggera!) alla radice stessa della fede: manca poco che ci si vergogni a dire il Padre nostro, la preghiera Rivelata da Colui che i fedeli credono Figlio di Dio. La teoria gender che direbbe? E gli strumentali urli di false accuse di bieco paternalismo e maschilismo delle femministe quale prete mai ha il coraggio di affrontare oggi? È sotto gli occhi di tutti: nessun Pastore lo ha ad oggi dimostrato. Anzi nello scandalo e sconcerto generale si consente alle richieste di scusa a fronte di un doveroso sacrosanto gesto di chiarezza.

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