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01 Gen 2012  |  144 Commenti

Fornero e Camusso: facce di una stessa medaglia

Qualcuno/a di voi ricorderà senz’altro la recente dichiarazione della segretaria generale della CGIL, Susanna Camusso, che si è detta meravigliata del fatto che possa essere una donna a portare avanti politiche antisociali e antipopolari, riferendosi alla ministra del lavoro e del welfare. Un’ affermazione intimamente e profondamente  sessista e razzista, di una gravità inaudita e forse senza precedenti, fatta dalla leader del più grande e storico sindacato italiano, passa praticamente inosservata, come se nulla fosse.

La cosa veramente paradossale (a dir poco) è che la realtà ci pone sistematicamente di fronte alla contraddittorietà, alla falsità, all’assurdità e alla totale mancanza di fondamenta delle tesi femministe relativamente alla tanto sbandierata specificità di genere, ma nonostante l’evidenza dei fatti, queste vengono sostenute con sempre maggior enfasi dai salotti “allargati” del circo politico-mediatico.

Una donna, Elsa Fornero (che grida allo scandalo perché nella delegazione di giovani incontrata subito dopo aver ricevuto l’incarico da Monti,  non c’erano donne), ministro di un governo di fatto extranazionale non eletto dal popolo ma deciso dal concerto delle banche e dei poteri finanziari internazionali ormai dominanti a livello planetario, viene formalmente incaricata di smantellare scientificamente ciò che resta dello stato sociale in Italia, e in questa situazione la Camusso ha l’ardire e il pudore di uscire pubblicamente con una simile dichiarazione (a meno che non sia il pianto ipocrita ma tanto “politicamente corretto” della stessa Fornero la testimonianza di quella famosa “specificità”…)

La “liberal” Clinton, progressista, femminista e tanto “politicamente corretta” anche lei, esulta pubblicamente di fronte al macabro e disumano spettacolo del linciaggio di Gheddafi in seguito ad una guerra anche e soprattutto da lei fortemente voluta,  e nonostante ciò si continua a parlare di “specificità” di genere (femminile), in base alla quale le donne non sarebbero capaci non solo di praticare ma neanche di concepire la violenza.

Tutto questo viene considerato normale. Provate a pensare, a parti invertite, cosa sarebbe accaduto se il leader (uomo) del maggior sindacato italiano avesse pronunciato le stesse parole nei confronti del ministro (uomo anch’egli) del lavoro. Del tipo:“Non mi sarei mai aspettato che un uomo potesse concepire, sostenere e attuare politiche antisociali e antipopolari”.  Il non detto, tra parentesi, è ovviamente “Se lo facesse una donna sarebbe normale, ma un uomo, resta difficile anche il solo concepirlo …”. Secondo voi, cosa sarebbe successo?…

Tutto ciò può essere definito in un solo modo: sessismo razzista, qualunquista, interclassista e reazionario.

E’ necessario impegnare tutte le nostre forze affinchè questa ideologia, abilmente camuffata come “progressista” e di “sinistra”  venga espulsa e totalmente eradicata dal tessuto sociale di quella che una volta veniva appunto chiamata “Sinistra” (con la S maiuscola).

Prima lo si fa e meglio è per tutto il popolo della Sinistra e non solo.


144 Commenti

cesare 4:07 pm - 18th Luglio:

Dicesi contributo femminile alla politica il contributo della politica al femminile:
“Appena entrata in consiglio regionale la pidiellina Paola Camillo, subentrata al compagno di partito Giorgio Pozzi, ha battuto cassa. Chiedendo nel suo intervento di saluto, davanti a un’aula sbigottita, che le siano riconosciuti «tutti i diritti conseguenti» a partire non dalla data della sentenza che ha fatto decadere Pozzi il 12 giugno di quest’anno, «ma dall’11 maggio 2010». Data dell’inizio della legislatura. Arretrati della retribuzione compresi, dunque, che potrebbero aggirarsi intorno ai 250mila euro netti”

http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/07/17/news/pirellone_neoconsigliere_si_insedia_e_pretende_gi_due_anni_di_stipendio-39236188/?ref=HREC2-7

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cesare 4:22 pm - 18th Luglio:

Dicesi contributo della politica al femminile le leggi che mandano sul lastrico i padri di famiglia

http://notizie.tiscali.it/articoli/interviste/12/07/istat-dramma-disoccupazione-interviste.html?news

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Fabrizio Marchi 4:37 pm - 18th Luglio:

Parafrasando una metafora, caro Cesare, nel celebre film di Luigi Magni, “Nell’anno del Signore”, che forse molti di voi ricordano, ad un certo momento il cardinale Rivarola, impersonato da un grande Ugo Tognazzi, si rivolge al ciabattino soprannominato “Cornacchia” (un altrettanto grande Nino Manfredi), da tutti ritenuto un analfabeta mentre in realtà era proprio lui Pasquino, il famoso satirico che metteva alla berlina il potere dei papi con i suoi scritti anonimi che appendeva per le mura di Roma, dicendogli:”Caro Cornacchia, devo confessarti un segreto che non ho mai detto a nessuno”. “Dica eccellenza – ribatte Cornacchia-Pasquino – non capita tutti i giorni a un carzolaro ignorante come me un simile onore”. “Ebbene, caro Cornacchia – prosegue il cardinale Rivarola – devi sapere che questi giudei sono proprio eguali a noi, esattamente come noi”. “Nooo – risponde fingendo stupore Cornacchia (in incognita Pasquino) – ma proprio come noi, uguali, uguali, in tutto?”. Eh sì – gli risponde ancora il Rivarola – ma non dirlo a nessuno, mi raccomando, è un segreto fra me e te”.
Direi che può valere per tutte/i…

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cesare 4:57 pm - 18th Luglio:

Giustissimo Fabrizio. La saggezza romana nasce dai millenni. Per i recentissimi Longobardi però, sentire la consigliera Paola Camillo, chiedere nel primo discorso in veste di rappresentante dei cittadini lombardi, tra migliaia di aziende in crisi e folle di disoccupati, 250 mila euro di presunti arretrati per un ruolo e un lavoro che non ha mai svolto, costituisce uno spettacolo da Guiness dei primati.

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Leonardo 5:31 pm - 18th Luglio:

Per assurdo, questa situazione razzista verso i maschi è causata in gran parte proprio dai maschi stessi.

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Fabrizio Marchi 6:26 pm - 18th Luglio:

Eccola qua la scenetta, non è proprio come l’ho riportata io a memoria, ma insomma…

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Fabrizio Marchi 6:57 pm - 18th Luglio:

E visto che siamo in tema, scusandomi per la digressione, segnalo questa che è di fatto la scena finale del film, altamente metaforica e significativa, a mio parere, prima dell’esecuzione dei due carbonari Targhini e Montanari…

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Leonardo 7:14 pm - 18th Luglio:

Io aggiungo quest’altra scena con Claudia Cardinale, simbolica di come si sputtana un uomo per fare bella figura davanti a una donna :


Il film finisce con:
Buonanotte popolo!

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Fabrizio Marchi 10:46 am - 19th Settembre:

La Fornero attacca Vauro definendo una sua vignetta vergognosa e maschilista: http://www.ansa.it/web/notizie/videogallery/economia/2012/09/18/Fiat-Fornero-Vergognosa-maschilista-vignetta-Vauro_7494849.html
Ieri peraltro a Ballarò la ministra ha sottolineato quanto ancora le donne in questo paese siano discriminate in tutti i settori, pubblici e privati, e naturalmente anche e soprattutto in ambito politico…

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cesare 4:42 pm - 19th Settembre:

Ultime notizie:
Vauro colpito da fatwa femminista per vignetta sulla Fornero.

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Alessandro 7:21 pm - 19th Settembre:

Certo che definire maschilista Vauro che lavora da una vita in un quotidiano ultrafemminista come Il Manifesto è veramente ridicolo. Questa Fornero è davvero insostenibile, mi è praticamente impossibile starla a sentire.

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mauro recher 10:21 pm - 19th Settembre:

su questo tema non poteva mancare nè il blog tanto caro ,nè usare twitter con “siamotutteputtane”. Un twitter cosi scrive
siamo tutte puttane quando facciamo una domanda di troppo.
Mia risposta: “Siamo sfigati se osiamo contraddire le femministe ,cambiando i fattori il prodotto non cambia smile
@alessandro
ma certo che è maschilista disegna solo operai uomini smile

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mauro recher 1:28 pm - 25th Settembre:

non c’entra la Fornero e la Camusso ,ma la Polverini (saranno anche poche queste donne ,in politica ,ma fanno parlare di se)
http://femdominismo.wordpress.com/2012/09/25/ma-se-va-male/

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mauro recher 7:30 pm - 25th Settembre:

ritorno qui ,visto che si parla di donne e politico nel blog donne di fatto primo post della candidata del PD Laura Puppato
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/09/25/se-nemmeno-primarie-sono-affare-da-donne/362665/
———————————————————————————
questo è il mio commento (che non lo trovo più scritto)
riassumendo volevo chiedere cosa voleva fare anche con l’altro genere visto che non tutti sono seduti nella camera o nel senato ..

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mauro recher 7:33 pm - 25th Settembre:

eccolo ,errore mio
ho letto l’articolo , tutto basato sulle donne ,le quote rosa (che non mancano mai ) e via dicendo ,però vorrei farle una domanda ,ma un pensiero sugli uomini ,anche piccolo perchè .voglio dargli una notizia che la sconvolgerà ,non tutti gli uomini sono seduti sulle rosse poltrone o del senato o della camera ,ci sono anche i disoccupati ,i cassa integrati (tra quali anche il sottoscritto) ,i barboni ecc ecc ,ebbene nessuna parola su di loro ,o hanno solo la sfortuna che ,essendo uomini non sono presi in considerazione ? Non sarebbe più opportuno che un partito che si dichiara di sinistra aiutasse di più le classi povere uomini o donne che siano ,invece si forza la mano sul genere femminile ,dimenticando quell’altro che ,tra una protesta e l’ altra si prende pure le manganellate delle forze dell’ordine …e viene definito violento e stupratore

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Alessandro 9:57 pm - 25th Settembre:

Mi hai preceduto: articolo che più lagnosamente femminista non si può, anche se la stessa ha fatto una miglior figura ospite della Gruber, se non altro perché ci ha risparmiato lamentele dello stesso tenore.

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Luigi Corvaglia 2:19 pm - 26th Settembre:

Visto che c’è la Fornero …..
Un esempio della sobrietà e serietà delle donne di potere: 🙄
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/e-la-fornero-va-nel-sito-proibito/2191507

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cesare 4:38 pm - 26th Settembre:

L’onorevole Carlucci invece, a proposito di salvifiche novità nella politica declinata al femminile, è più femminilmente tradizionale e direi quasi tenera in questa che sembra una rivisitazione aggiornata del film “casalinghe oppresse” di altri tempi: le decine di migliaia di Euro che Le passa Lo Stato non bastano per le sue spese, ci fa sopra anche la cresta:
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/carlucci-la-cresta-sul-taxi/2191721

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cesare 4:56 pm - 26th Settembre:

Siccome tendo a riportare il transeunte all’imperituro, mi è venuto in mente (un pò per ridere un pò per amarezza) a proposito di quote rosa e degli strilli accalorati con cui ogni politico oggi si sgola e si sbraccia a dichiarare record su record nelle percentuali di donne chiamate in politica al suo fianco, capite bene che il formidabile passo del Genesi a giustificazione e presentazione di Eva ad Adamo da parte del Creatore: “non è bene che l’uomo sia solo, gli voglio fare un aiuto che gli sia simile” (Genesi 2, 18-25) aggiornato ad oggi, altrettanto solennemente nei passi della politica attuale, si traduce in questo passaggio sapienziale: “non è bene che in politica il maschio rubi da solo, voglio prendermi un aiuto che faccia come me”.

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cesare 5:07 pm - 27th Settembre:

A edificazione dei maschipentiti in attesa della buona politica garantita da un sesso, oggi quello femminile (la vaginopolitica), è quotidiana la serie di episodi consolanti: se la Carlucci usa il taxi e ci fa la cresta, c’è un’altra che ricorre alla motovedette della finanza: hanno super motori e sono velocissime, e dunque a che servono se non a fare divertenti gitarelle con amici? e perchè impiegarne solo una se ce ne sono due? e perchè non far spostare tre peschereggi e relativi equipaggi di pescatori se sono di ostacolo a una gita gioiosa?

“Una gita a Ponza, nel giugno scorso. Per la quale la governatrice ha usato non una, ma due motovedette della Guardia di Finanza. Facendo anche spostare tre motopescherecci che le davano fastidio”

http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/12_settembre_27/espresso-polverini-a-ponza-motov-Gdf-2112000079864.shtml

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cesare 8:06 am - 2nd Ottobre:

“Potevamo stupirvi con effetti speciali ma noi siamo per la praticità e la concretezza essenziali”:

http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/1088608/Il-trash-party-del-presidente-della-Cultura–La-Cappellaro-si-fa-fotografare-sul-water.html

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Luigi Corvaglia 10:01 pm - 6th Agosto:

A proposito di Fornere e Camusse: Assunzione agevolata di donne: i requisiti
….
Come ha detto l’amico che l’ha segnalata su FB: “Si scrive assunzione agevolata di donne si legge discriminazione sessuale verso gli uomini. Una vergogna. Non solo discriminano gli uomini ma li prendono pure per cretini.”

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Luigi Corvaglia 2:09 pm - 5th Febbraio:

Umh …. il cerchio si stringe.
Penso che la FIOM non abbia altra scelta che fuoriuscire dal sindacato, ormai normalizzato, della “femminista” Camusso: Cgil, scontro Camusso-Landini sulla rappresentanza: La Fiom si deve allineare ai vertici”

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Roberto 12:05 am - 6th Febbraio:

Luigi Corvaglia:
Umh …. il cerchio si stringe.
Penso che la FIOM non abbia altra scelta che fuoriuscire dal sindacato, ormai normalizzato, della “femminista” Camusso: Cgil, scontro Camusso-Landini sulla rappresentanza: La Fiom si deve allineareai vertici”

@
Camusso è l’ ennesima dimostrazione che le donne al potere non sono affatto migliori degli uomini.
Anzi, soventemente sono uguali o peggiori.
Landini è l’ unico sindacalista rimasto a difendere le ultime ruote del carro, cioè gli operai.

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cesare 10:09 pm - 6th Febbraio:

Sento ora al tg che la giunta di Milano ha vietato l’uso dei termini padre e madre nei documenti pubblici. Mi auguro che sia una bufala. In caso sia notizia vera allora non solo la gente è espropriata del lavoro e se c’è viene brutalmente sfruttata ma ora viene privata persino della possibilità di rappresentare nel linguaggio pubblico i termini che
si riferiscono alla ricchezza della sua umanità costituita anche dalla paternità e maternità. Un passo decisivo lungo il percorso di totale alienazione cui concorrono politici in balia di una frenesia irrazionale che genera mostri. La giunta rossorosa di Milano si allinea ai desiderata ed alla azione finanziata con risorse imponenti dalle multinazionali e dalla grande finanza italiana ed internazionale, azione di decostruzione dell’identità umana. Sotto le mentite spoglie di una concezione dell’uguaglianza che non ha nulla a che fare con la vera uguaglianza, la libertà e integrità umana, di fatto danno corpo a decisioni che manifestano un profondo odio per l’umano. In termini religiosi l’odio per l’umano contraddistingue l’azione demoniaca ed evidenzia una presenza satanica.

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Fabrizio Marchi 10:31 pm - 6th Febbraio:

cesare,

Di questioni “sataniche” non mi intendo…https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_smile.gif per il resto sottoscrivo in toto il tuo commento, Cesare…https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_good.gif

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armando 2:28 pm - 7th Febbraio:

Credo che ormai, anche per i più scettici, sia chiaro il quadro di guerra culturale totale prima, e poi politica e legislativa, in cui siamo totalmente immersi. Nè, sui temi antropologici, sono possibili o auspicabili mediazioni di sorta. Primo, perchè sono intrinsecamente impossibili: o si crede alla teoria del Gender, o non ci si crede. O si crede che maschio e femmina e padre e madre fondino il loro essere tali sulla biologia dei corpi (pur con tutte le variazioni sul tema dovuti all’innesto della cultura), oppure che il corpo sia solo un “accidente” casuale e che la psiche ne sia del tutto scissa (questo è il Gender). Rinunciare ad esprimere e far valere in ogni sede il valore e l’importanza della differenza sessuale (il che non implica differenze di fronte alla legge) , significa solo un cedimento mortale ai sostenitori della tesi opposta. Un cedimento sul piano simbolico porta inevitabilmente a cedimenti clamorosi anche su quelli legislativi.
Secondo, perchè quantunque i genderisti non osino ancora esplicitare fino in fondo il loro pensiero per motivi di opportunismo, è del tutto evidente che non si fermeranno mai e poi mai. Ogni vittoria sarà la piattaforma per una battaglia ulteriore, avendone creato le premesse.
Centrale strategica del disegno (che Cesare, a buon diritto per un credente, definisce satanico ma che è disegno perverso anche agli occhi di un non credente che non abbia ancora rinunciato a quella forma alta di ragione espressa ad esempio da Aristotele, non parziale e non puramente calcolante,) è l’ONU con tutte le sue agenzie egemonizzate dal femminismo. Sotto la balla della parità e della nuova religione dei “diritti umani e sessuali”, Onu e compagnia vogliono contrabbandare l’omologazione universale degli individui, che in tal modo (diventati senza storia, senza identità e persino senza corpo e non è un paradosso se il corpo nulla conta se non come mezzo di piacere) sono perfettamente e integralmente manipolabili e influenzabili. Da chi? Sarebbe limitativo dire dal femminismo, perchè esso in realtà è niente di più nè di meno che la longa manu dei poteri finanziari internazionali che governano il mondo a spregio di ogni principio democratico; anche nei paesi “formalmente” democratici. L’appoggio esplicito delle multinazionali al gender, ai matrimoni gay etc, etc. ne è la prova provata. E non è solo per interesse economico di breve periodo (leggasi target di mercato). L’interesse economico c’è, naturalmente, ma proiettato nel lungo periodo e mediato necessariamente da un passaggio culturale “rivoluzionario”. Tale sarà quello per il quale la vita stessa, dal suo concepimento alla sua fine, sarà del tutto entrata entro il dominio del capitale, o per dirla in altre parole sarà diventata una espressione particolare della forma merce astratta. Forma particolare ma fondamentale e definitiva perchè oltre ad essa non ci sarà più nulla da conquistare e la colonizzaione del mondo compiuta. Quando l’opinione pubblica si sarà abituata a considerare tutto ciò come un fatto normale, o di cui magare anche discutere amabilmente , ma solo perchè pone “problemi e sfide etiche inedite”, e comunque dopo aver risolto i problemi economico/salariali, il gioco sarà fatto, e il Capitale avrà vinto. E il bello è che avrà vinto per aver arruolato fra le propie file gli ex nemici mortali i quali, poveri illusi stupidi o in malafede e non so cosa sia peggio, credono di essere gli alfieri della liberazione dell’umanità dai dogmi oscurantisti dei reazionari di varia specie.
La strategia comunicativa per far passare queste concezioni del gender fu chiaramente delineata nel 2002 da Paul E. Rondeau in un articolo (Selling Homosexuality to America) scritto per una rivista di studi giuridici (Regent University Law Review. Virginia 2002) .
Si fonda su tre fasi precise: a) Desensibilizzazione, ossia inondazione della società di messaggi e modelli gender fino a renderli “noiosi”. L’opinione pubblica si abituerà a considerarli normali senza rendersi conto del cambiamento. b) Bloccaggio. Censura preventiva di ogni obiezione da classificare come discriminatoria, oscurantista, bigotta e così via. Scrive Rondeau <>. c) Conversione. La maggior parte della popolazione finirà per accettare l’ideologia gender e le sue ricadute pratiche e di costume.
E voilà, il gioco è fatto.
Sono fermamente convinto che in questa guerra culturale mondiale, che dal punto di vista psichico è incommensurabilmente più mortale di tutte le altre, non siano più concepibili troppo sottili distinguo o pregiudizi verso nessuno da chiunque avanzati. Sono perfettamente consapevole delle differenze di back ground culturale e politico, delle diverse concezioni del mondo che esistono. Ma se l’obbiettivo primario, ORA , è di fermare quella deriva, per me marxisti o liberali, musulmani o buddisti o cattolici, credento o atei, sostenitori della proprietà privata o collettivisti, Ubeta o Momas o chi volete, non fa differenza a patto di essere d’accordo su poche fondamentali faccende. Il resto lo si vedrà poi, se un poi continuerà ead esistere.
Armando
PS date una lettura al documento della sezione europea dell’OMS sull’educazione sessuale a scuola. E’ estremamente significativo in tutti i sensi. Dalle concezioni che sottende, alla strategia comunicativa che dissimula tutt’altro sotto alcune belle e condivisibili espressioni di rispetto per le culture e la diversità. E attenzione alle ricadute pratiche come in Svizzera, dove è stato predisposto un kit con tanto di peni finti e vagine destinato ad essere usato dai bambini a scuola. A me pare che alla follia non ci sia fine. Il fatto è però che non è follia ma lucido disegno. Follia sarà quella che catturerà coloro che credono di liberare in questo modo gli individui e il mondo, quando si accorgeranno a cosa hanno dato il loro entusiastico sostegno. Dovessi rimanere solo, non sarò mai e poi mai fra costoro.

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Rino DV 4:58 pm - 7th Febbraio:

Ho pubblicato qs. intervento di Armando sul mio blogghino, con il titolo Autopsia.
E’ l’autopsia su un cadavere ancora vivo: l’Occidente planetarizzato. Solo sostituisco “tecnica” a “capitalismo”.
Confermo, da ateo, che il processo è diabolico. Lo è perché non è guidato-pianificato da nessuno, è esso a governare-pianificare tutti (Vedasi “Le idee” di E. Morin).

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Fabrizio Marchi 7:58 pm - 7th Febbraio:

Rino DV,

Non so, non ho colpevolmente mai letto ancora Morin, però non mi convince il fatto che il processo in atto non sia in nessun modo pianificato. Certo, siamo all’interno di grandi e complessi processi (economici, sociali, tecnologici, culturali, antropologici ecc. ), all’interno dei quali però agiscono degli attori che poi sono i grandi gruppi finanziari e capitalistici dominanti, con i loro organismi economici e politici, i loro centri studi e ricerche, le loro strutture, le loro organizzazioni politiche e militari. Insomma, non mi sento di condividere l’idea che saremmo all’interno di un meccanismo del tutto impersonale, incontrollato e incontrollabile. Per dirne una, le guerre vengono decise a tavolino, non scoppiano certo per caso. Le aggressioni alla Libia, all’Iraq, all’Afghanistan, alla Siria, sono state decise e pianificate. E pure in grande stile. Non vedo perchè lo stesso concetto non debba valere per altre questioni, come ad esemipio le politiche genderiste. Ormai siamo perfettamente a conoscenza del fatto che moltissime se non tutte le grandi fondazioni bancarie mondiali finanziano i movimenti e le campagne gay, gender e femministe. In parole ancora più povere, i processi in corso in quella che possiamo ormai definire come la post modernità capitalista sono infinitamente più complessi rispetto a quelli delle epoche trascorse, tuttavia sarei cauto nel sostenere che non vi siano delle cabine di regia. A mio parere, come sempre accade, le due cose non si escludono. La complessità dei processi comporta necessariamente l’esistenza di strutture che in qualche modo li governino (e non è detto che vi riescano sempre…) così come è evidente che queste ultime sono la necessaria conseguenza dei primi.

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Rino DV 9:45 pm - 7th Febbraio:

In effetti alla mia perentoria affermazione si oppongono molte ragionevoli considerazioni e vari fatti. Ivi compresa l’esistenza reale di centri di pianificazione.
Ne parleremo.

RDV

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armando 11:21 pm - 7th Febbraio:

Regia o meccanismo automatico? La risposta non può essere semplice, oggi. Qualche decennio orsono forse si. Piuttosto mi sembra necessariamente ambigua. Seguendo un ragionamento di Preve (ma prima di lui anche Cesarano e Camatte, due altri marxisti che ragionano col proprio cervello) che a me convince, il Capitale si è “autonomizzato” ovvero non ha più bisogno di una classe che lo rappresenti nella sua interezza, ossia nella sfera economica, in quella sociale e in quella culturale (non ne faccio una questione di priorità o di struttura/sovrastruttura perchè detta cosi è una semplificazione meccanicista). Quella classe era la borghesia, il cui logico e necessitato contraltare era il proletariato industriale. Oggi lo scenario è mutato profondamente. La borghesia come classe “per sè” ossia dotata di una coscienza e di un sistema di valori suo proprio (come era un tempo), non esiste più. E con la borghesia non esiste più, come classe per sè, neanche il proletariato industriale. Esistono, certo, i ricchi e i poveri, gli sfruttatori e gli sfruttati, ma ciò non basta a connotare una classe. Nè per sè, nè in sè. Non è un paradosso. Il capitale ha in certo senso socializzato la proprietà dei mezzi di produzione. Non più la grande impresa di famiglia (borghese), ma le infinitamente più potenti corporation, il cui pacchetto d’azioni è posseduto a sua volta da altre aziende, fondi d’investimento etc. etc, infine spezzettato anche in una miriade di soggetti privati, in un intreccio di difficile dipanazione. Certo, tutto dipende dal controllo e dalla catena di comando, ma a rigore il grande potente manager non può essere considerato un borghese tout court, ma semmai un alto e ben remunerato funzionario del capitale. E se ciò è vero dal punto di vista della proprietà , ancor più lo è dal punto di vista culturale. Un borghese di cinquant’anni orsono non avrebbe mai aderito alla teoria Gender.
Una regia quindi esiste, ma è la regia non dell’autore del film bensì di un dipendente dell’autore, che è impersonale. Particolare non da poco perchè significa in realtà che esiste una rete di soggetti che “spontaneamente” convergono e diffondono la visione del mondo del capitale. Stesso vale per la pianificazione, che esiste come elemento impersonale e non come un gruppetto di persone che a tavolino danno ordini. Neanche la massoneria internazionale, che pure esiste con le sue potenti organizzazioni e col suo appoggio al femminismo e quant’altro, ce la vedo come pianificatrice al modo dei piani di sviluppo quinquennali sovietici. Non c’è più bisogno di ciò. Ciò che deve essere fatto lo si respira nell’aria, lo si capta spontaneamente e ci si adegua. Come giustamente nota spesso Fabrizio, il capitale ha per così dire affidato a questa sinistra il fondamentale compito di veicolare la sua visione del mondo sul piano culturale, lasciando alla destra così detta moderna il compito di “coprirlo” sul lato economico.
Ciò che (ancora) non riesco a vedere con un minimo di chiarezza quale sarebbe, in conseguenza a quanto sopra, il soggetto (o i soggetti) “antagonista” per eccellenza. Forse lo sospetto, almeno come deduzione. Ma proprio perchè è solo una deduzione, non lo dico fino a che non darà dimostrazione di essere vivo.
armando

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Roberto 1:40 am - 8th Febbraio:

Rino DV:
Lo è perché non è guidato-pianificato da nessuno, è esso a governare-pianificare tutti (Vedasi “Le idee” di E. Morin).

@
Secondo me c’è del vero in quel che dici.

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cesare 2:13 pm - 8th Febbraio:

Armando: “non riesco a intravvedere alcun antagonista”.
Però una cosa è chiara: il “sistema” ha individuato e indicato con chiarezza i suoi nemici. E sono i padri e i maschi. I padri per la loro sostanziale estraneità alla moralità consumistica, i maschi per l’istinto e la propensione al dono che ne ha fatto costruttori di civiltà e quindi una presenza creatrice di realtà alternative. Come minaccia basta e avanza ad un dominio che crea squilibri ormai ingestibili e cerca disperatamente e a qualunque costo un equilibrio. Il carattere antidemocratico di questa azione ha avuto plateale conferma in Francia dove il popolo ha sfilato per le strade contro i suoi stessi eletti costringendo il governo a ritirare il suo programma di educazione al gender in tutte le scuole. In altre aree, non sono assemblee parlamentari ignoranti e corrotte a dare corpo al progetto di decostruzione del paterno, del maschile e dell’umano. Ma sono i voli dei “Predator” premessa per l’introduzione della ideologia gender e l’attacco alla paternità ed alla maschilità che ne consegue. Oppure sono i documenti delle agenzie internazionali come l’ONU che nel suo recentissimo documento di attacco ai cattolici e al cattolicesimo, pur trattando di famiglia, di vita nascente, di educazione dei figli e dei giovani, attribuisce ai padri un ruolo di assoluta irrilevanza al punto che non li cita una sola volta.
Dunque i nemici sono stati dichiarati ed attaccati in una guerra antipaterna, antimaschile ed antiumana in cui l’attaccante accetterà solo una resa senza condizioni e non intende fare prigionieri. Vedremo se chi è stato individuato come corpo estraneo alla società futura e da annientare avrà il coraggio di aprire gli occhi e reagirà oppure accetterà il dolore di vivere senza anima, identità e volto.

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Fabrizio Marchi 2:15 pm - 8th Febbraio:

armando,

Allora…mentre condivido nella sostanza il tuo penultimo commento, Armando, condivido un po’ meno quest’ultimo relativo alla “impersonalità” o al carattere di presunta astrattezza del capitalismo a cui anche Rino aveva fatto cenno.
Cominciamo a chiarire (dal mio punto di vista, s’intende…) alcuni punti.
Il capitalismo si è disfatto del vecchio apparato etico e valoriale borghese (non ci interessa ora stabilire quanto fosse autentico o quanto fosse una mera produzione di “falsa coscienza” comunque necessaria per perpetrare il proprio dominio) che comprendeva anche il famoso hegeliano concetto di “coscienza infelice” (cioè la consapevolezza da parte della borghesia della contraddittorietà strutturale del suo sistema di dominio e della impossibilità di superare quelle contraddizioni rimanendo all’intero di quel paradigma), e lo ha sostituito con il nuovo, quello contro il quale anche noi ci battiamo, molto più funzionale del vecchio, ormai del tutto inservibile anche al fine di quella produzione di “falsa coscienza” comunque necessaria alla sopravvivenza di qualsiasi sistema di dominio.
Per dirla in parole poverissime (e ne abbiamo già parlato molte altre volte) il vecchio “Dio, patria e famiglia” è stato sostituito con “femminismo, genderismo, scientismo, laicismo, relativismo, eugenetismo, esportazione dei “diritti umani” e naturalmente con la celebrazione del capitale, “naturalizzato”, concepito cioè non come una forma dell’agire umano storicamente determinatasi ma come una dimensione ontologica, sottratto quindi al dibattito filosofico e concepito appunto come stato di natura. Grazie a questa abilissima operazione ideologica il capitalismo viene appunto “naturalizzato”ed “eternizzato”. Sia chiaro, la suddetta operazione ideologica, diciamo così, è stata perpetrata da tutti i sistemi di dominio che si sono avvicendati nel corso della storia, ma non c’è dubbio che quello attualmente in corso sia di sicuro il tentativo filosoficamente e soprattutto ideologicamente più sofisticato e scaltro che sia mai stato messo in opera fino ad ora.
Ciò non significa che le classi sociali non esistono più ma semplicemente (si fa per dire…) che la borghesia (che si dimostra essere in tal modo classe “rivoluzionaria”…) ha avviato un processo complessivo di trasformazione profonda, arrivando addirittura a trasformare se stessa e diventando in parte una cosa “altra” rispetto a quello che era prima. Naturalmente questa trasformazione non è dovuta solamente al cambiamento di paradigma culturale di cui sopra. Al contrario, il cambiamento di paradigma culturale è dovuto alle trasformazioni economiche, dell’organizzazione del lavoro e dei rapporti di produzione a livello planetario che hanno reso necessario anche il processo di trasformazione culturale. Tutt’al più, e io da tempo ho cominciato ad attestarmi su questa posizione, la complessità di questo processo fa sì che i due aspetti che con linguaggio a noi familiare potremmo definire con i termini di struttura e sovrastruttura, marcino assieme. Rino paventa da tempo l’ipotesi che il controllo della sfera psichica abbia preso il sopravvento sul controllo dei mezzi di produzione (e oggi più di ieri anche del denaro); io credo appunto che le due cose marcino assieme.
Ergo, anche se non si può parlare di borghesia in senso tradizionale (sono d’accordo…), siamo comunque in presenza di una classe di dominanti che detiene ricchezze enormi, molto più di quanto non fosse per la vecchia borghesia ottocentesca (o della prima metà del ‘900) o per le vecchie borghesie ottocentesche. L’accumulazione e la concentrazione di capitale in poche mani ha raggiunto livelli mai visti nella storia. Sono queste oligarchie, fatte di uomini e donne in carne ed ossa (anche se le dinamiche economiche e finanziarie diventano sempre più oscure e incomprensibili per quasi tutti) i padroni del mondo. Poi, è ovvio, sotto di loro, all’interno di un’organizzazione sociale molto più complessa, sofisticata e articolata rispetto al passato ci sono una serie di figure e soggetti sociali, come ad esempio i supermanager (alla Marchionne, per intenderci) a cui facevi cenno anche tu, legati mani e piedi ai loro padroni (tutt’al più possono esserci casi in cui le due figure si sovrappongono) perché cointeressati.
Non solo. Le trasformazioni tumultuose del sistema capitalistico avvenute negli ultimi quarant’anni hanno determinato modificazioni e talvolta veri e propri sconvolgimenti all’interno del tessuto sociale che hanno avuto come effetto quello di promuovere socialmente alcuni gruppi sociali e di declassarne o “proletarizzarne” altri. E via dicendo…
Resta comunque, pur all’interno di questa complessità, inimmaginabile fino ad una sessantina di anni fa, cioè fino all’avvento e alla successiva unificazione della Società Industriale Avanzata sotto le bandiere uniche del capitalismo (con la breve parentesi statalista sovietica, ammesso che si possa parlare di parentesi, ma ora non voglio aprire questa parentesi altrimenti si andrebbe fuori tema e non se ne uscirebbe più) un sistema organizzato in classi sociali dove la mobilità interna è sempre paradossalmente più ridotta rispetto all’ “era borghese” e comunque circoscritta solamente ad alcuni limitati gruppi sociali (il figlio dell’operaio può diventare, sia pure con difficoltà, un medico o un ingegnere ma l’ingresso nei gruppi che oggi contano veramente gli è precluso…).
Per chiudere, due parole sul futuro potenziale soggetto sociale che potrebbe essere in grado di costruire una soggettività capace di minare il sistema capitalistico. Nessuno lo sa oggi con precisione. Rivolsi questa domanda proprio a Preve, telefonicamente, circa un anno fa, e anche lui non seppe darmi una risposta precisa, limitandosi a dire, giustamente, che la cosa importante è intanto fare chiarezza e sgomberare il campo dagli equivoci e dalle illusioni. Il proletariato è stato sconfitto e si è dimostrato incapace di diventare classe dirigente. Sarebbe ora troppo lungo aprire una riflessione sulle ragioni di questa incapacità e quindi non lo faccio.
La mia personale opinione è che forse, e sottolineo forse, proprio la complessità del sistema capitalistico potrebbe stare creando la sua nuova contraddizione, cioè un neo proletariato “intellettuale” e qualificato di massa, dotato di notevole differenziale di sapere, che non è però in grado di essere assorbito dal sistema stesso (in relazione alle sue competenze e al suo livello culturale) per la semplice ragione che il capitalismo non può strutturalmente superare le sue contraddizioni né si preoccupa di farlo, dal momento che proprio la sua natura e la sua ontologia (ontologia dell’essere sociale, per dirla con Lukacs e anche con Preve) si fonda sulla sua contraddittorietà intrinseca.
Non c’è alcun dubbio sul fatto che il nostro movimento, la nostra aggregazione umana, sociale e sessuale, sia un campione perfetto di questo potenziale nuovo soggetto rivoluzionario.
P.S. integro senz’altro questo mio commento con l’ultimo di Cesare, naturalmente…davo le sue considerazioni per scontate , a priori, diciamo così, dato il luogo in cui ci troviamo…

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l'anticristo 3:12 pm - 8th Febbraio:

Rino DV,

Oh Europa!
Oh Europa!
Conosciamo l’animale cornuto che ha esercitato su di te un’attrazione sempre più grande e il cui pericolo torna sempre di nuovo a minacciarti!
La tua antica favola potrebbe una qualche volta divenire «storia» – ancora una volta una mostruosa stupidità potrebbe ridurti in sua signoria e trascinarti lontano!
E nessun dio si nasconderebbe sotto di essa, no! ma soltanto un’«idea», un’«idea moderna»!…

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armando 6:06 pm - 8th Febbraio:

Cesare: certo, quello che scrivi è vero e lo condivido, ci mancherebbe. Rimane però che non si manifesta apertamente, e fino a quel momento il mio giudizio resta sospeso. Quando si aprirà, semplifico, un primo ciclo di lotte maschili e paterne (comunque si manifesti), toglierò la riserva che del resto riguarda per ora non l’oggettività di una situazione ma la possibilità di emersione della consapevolezza di tale oggettività.
Fabrizio:…..nuova contraddizione, cioè un neo proletariato “intellettuale” e qualificato di massa, dotato di notevole differenziale di sapere,…..
Non mi convince molto, o almeno penso che il capitale, magnifico avversario invero, stia già provvedendo. Cerco di spiegarmi. A quale sapere ti riìferisci? Perchè quello acquisito a scuola, dopo tutte le riforme “democratiche” in tutti i paesi dell’occidente, non è certo ciò che può spingere nel senso auspicato. Anzi il contrario, la scuola, e proprio perchè livellata, omologata, femministizzata, è destinata a formare anch’essa individui che non avranno programmaticamente forza e capacità critiche, ma avranno introiettato i canoni culturali del potere. A cui non saranno destinati ad accedere, ovvio, ma ciò produrrà semmai solo ribellione individuale e invidia. Quando poi si pensa al progetto di sradicamento del ministro francese Peillon che vuole eliminare ogni condizionamento culturale, etnico, familiiare negli studenti (ovviamente per imporre il suo, di condizionamento genderista, individualista, omologante e femministizzato) allora proprio non vedo come quel ceto a cui accenni possa mai ergersi contro nulla.
armando

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Aliquis 7:32 pm - 8th Febbraio:

Credo che la questione di chi sia il nuovo soggetto rivoluzionario sia più complessa. La società è effettivamente suddivisa in tanti segmenti. Ma tutti sono in sofferenza e su tutti domina un’ oligarchia sempre più ristretta e sempre più dotata di mezzi.
La crisi attuale rivela che la previsione di Marx relativa all’ immiserimento generale della società prodotta dal capitalismo è vera. Per non rovinare in una catastrofe generale è necessaria un’ alternativa.
Ma a differenza di quel che diceva Marx, l’ alternativa non può più essere portata da un’ unico soggetto settoriale. E’ tutta la società, nelle sue varie componenti, che deve unirsi contro l’ oligarchia. Mi sembra che sia quello che sta facendo il partito greco Syriza. Ogni settore sociale deve uscire dal corporativismo e allearsi agli altri; non per uniformarsi, ma, rispettando ciascuno gli interessi dell’ altro, rovesciare il dominio della finanza, oggi diventato così potente da assomigliare alla burocrazia staliniana. Io la vedo così.

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cesare 8:29 pm - 8th Febbraio:

Come già ai tempi del nazismo si rinnova l’attacco alla Chiesa. Stavolta è l’ONU a fare da capofila in nome del femminismo e del genderismo. Vedi il recentissimo documento contro la Chiesa. Solo che adesso in gioco non c’è solo la libertà di professare la propria fede, come potrebbe sembrare, ma, a ben vedere , l’obiettivo strategico, è mistificare, delegittimare e negare la Rivelazione che Dio è padre, ovvero il cuore stesso della fede Cattolica:Cristo fu crocifisso per questa rivelazione circa l’identità di Dio e il “Padre nostro” è la preghiera delle preghiere da Lui stesso insegnata. Che cosa di più inaccettabile per il femminismo e per il genderismo che la fede in un Dio che è padre? Si tratta di una presenza inaccettabile per chi egemonizza la psicosfera. Chi ha occhi per vedere e orecchi per sentire sa che non una parola pronunciata nell’ambito del movimento femminista e genderista, non una azione, viene messa in atto senza che abbia come obiettivo occultato o palese la negazione di un Dio che è padre e la sua cacciata dalla vita della gente e dalla Storia. Da credente penso che nel cuore di ognuno resti memoria del Padre e della propria condizione creaturale di figlio. In questa radice creaturale/ontologica, oltre alle altre componenti qui già abbondantemente citate, risiede la mia fiducia nell’avvio di un movimento di resistenza come ai tempi del nazifascismo. Molto bene dice Armando circa la necessità di un fronte comune a prescindere dal proprio posizionamento politico attuale. La Resistenza Cattolica si mobilitò con la parola d’ordine “insorgere per risorgere”. Non ho dubbi che il popolo cattolico si renderà conto dell’attacco mortale contro l’umanità e contro la sua fede e darà il suo contributo.

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Fabrizio Marchi 11:07 am - 9th Febbraio:

Sulla questione del possibile futuro soggetto “rivoluzionario” (rispondendo sia ad Armando che ad Aliquis).
Non ho le idee chiare, oggi nessuno ha le idee chiare nel merito. La mia era solo un’ipotesi che credo plausibile. Ciò detto sono assolutamente d’accordo con Aliquis sul fatto che oggi sia necessaria una grande alleanza di gruppi sociali diversi (questo, per la verità, lo hanno sempre sostenuto anche Gramsci, Lenin, Togliatti ecc. che in questo senso erano senza dubbio dei “revisionisti” rispetto al pensiero marxiano classico, anche se non veniva detto per le ragioni che sappiamo… ) che vengono oggettivamente ad essere penalizzati dal sistema capitalista dominato appunto da quei grandi gruppi oligarchici trans e multinazionali che dominano la scena mondiale.
Però questo non basta, può essere una passaggio politico importante, ma non è certo quello il grimaldello, il punto di rottura, l’elemento oggettivamente rivoluzionario, il “quid” che può far inceppare il meccanismo.
In ogni caso le cose non si fanno mai a priori, come ci insegna la prassi. L’attuale forma del dominio capitalistico continuerà a produrre le sue contraddizioni. Anche noi siamo uno dei risultati di quelle contraddizioni, anche se siamo un piccolo gruppo, ma sappiamo anche che in linea teorica potremmo essere milioni perché oggi il sistema dominante mette nell’angolo la grande maggioranza degli uomini beta. Non sono in grado di sapere se e quando questa contraddizione (non è la sola, ovviamente) esploderà. So solo che milioni di uomini la vivono e su quella (e non solo, perché è intimamente collegata al tutto…) stiamo lavorando.
Staremo a vedere…La cosa fondamentale è quella di osservare la realtà con la necessaria lucidità.

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Aliquis 8:32 am - 10th Febbraio:

Fabrizio, hai ragione.
Ma voglio puntualizzare. Ai tempi di Lenin e fino a Berlinguer il soggetto centrale era la classe operaia; essa poi doveva allearsi con altri ceti, ma il centro era sempre la classe operaia. Oggi non può più essere così. Credo che l’ alternativa sia rappresentata da tutto il popolo, tutto insieme.
Il popolo non ne è cosciente ma i suoi interessi sono in netta contrapposizione con l’ oligarchia. Per questo ogni divisione in seno al popolo oggi è più deleteria che in passato. Non avere più un centro è come fare una specie di rivoluzione copernicana, anche più radicale perchè per Copernico un centro c’era sempre. Eppure Copernico innescò una rivoluzione molto radicale.

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