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25 Mar 2011  |  8 Commenti

Femminismo, Sinistra vera e Sinistra OGM

Essere progressisti significa combattere l’aggressività del forte sul più debole – dell’uomo sulla donna ( parole di Pierluigi Bersani, segretario del Partito Democratico.)

Da tempo volevo scrivere un articolo in merito alla concezione dell’attuale sinistra, o meglio autoproclamata “sinistra”, a riguardo dei due generi(maschile e femminile), e ai relativi rapporti reciproci. Le parole di Bersani mi hanno dato una forte ispirazione per mettere nero su bianco ,se non altro perchè rappresentano una sintesi perfetta di ciò che da sempre viene espresso in quel determinato ambito politico-culturale a riguardo del rapporto fra i sessi.
Non che a Destra le cose vadano meglio in quel senso, anzi, soprattutto in questi ultimi periodi, la destra,specie quella Leghista e berlusconiana, in termini di femminismo ha raggiunto e, in taluni casi, superato la sinistra.Solo che le istanze femministe per la destra rappresentano solo una parte seppure molto importante del suo bagaglio politico, cioè quella relativa alla questione della sicurezza e della repressione del crimine(in particolare sugli “stupri”), mentre per questa attuale (falsa)sinistra tali istanze sono diventate la sua quint’essenza, la sua ragion d’esistere, in quanto quest’ ultima, come sappiamo, si identifica proprio nella difesa del più debole contro il più forte. E siccome queste ultime due categorie-e le parole di Bersani lo confermano-sono rappresentate rispettivamente dalle donne e dagli uomini, se ne deduce che la  principale linea d’azione politica della sinistra non può che essere, appunto, quella della lotta delle donne contro gli uomini(1). Dal “proletari di tutto il mondo, unitevi” al “donne di tutto il mondo, unitevi”. Dalla lotta di classe alla lotta di genere. Dal classismo all’ interclassismo. Dalla Sinistra Vera alla Sinistra “OGM”(geneticamente modificata)

 “Essere progressisti significa combattere l’aggressività del forte sul più debole – di Israele contro i Palestinesi, dei capitalisti sfruttatori contro i proletari, dei fortunati contro gli sfigati?

No, degli uomini contro le donne!

 Da ora in poi, questo significherà essere di “sinistra”. Non già che le contrapposte categorie sopracitate siano state cancellate dalle parole d’ordine della sinistra, bensì sono state affiancate e sovrapposte da altre due contrapposte categorie di genere, cioè l’uomo oppressore e la donna vittima.Con tutta la mostruosa contraddizione che ne consegue, perchè quando si affianca la lotta di classe e antiimperialista a quella di genere(che è quindi interclassista), inevitabilmente sorgerà conflittualità tra i due aspetti. Ad esempio non si può certo conciliare  la lotta delle donne (a prescindere dal loro stato sociale) contro il “maschio”(a prescindere dal suo stato sociale) con la difesa dell’ operaio padre di famiglia che muore (che rappresenta la maggioranza dei morti sul lavoro) oppure del papà o del ragazzino palestinese o irakeno ucciso o torturato (magari da una “soldatessa” israeliana o americana). Il classismo non può sposarsi con l’interclassismo. Il lupo con la pecora. La pecora con il cavolfiore. O l’uno o l’altro.

Si parla della persecuzione che subiscono gli uomini in ambito post divorzio oppure mediante false accuse di abusi sessuali o di maltrattamenti in famiglia,e purtroppo la grande la maggioranza degli avvocati divorzisti e/o di parte civile che contribuiscono a questa persecuzione contro i suddetti uomini, è schierata politicamente a sinistra, spesso proprio in quella dura e militante.

La figura dell’avvocato di parte civile come una sorta di “robin hood” che difende il più debole e l’oppresso contro il più forte e persecutore, è da sempre un inconfondibile emblema della sinistra militante. E ora che la sinistra ha sposato la lotta di genere, anche la donna-ogni donna in quanto donna e non in quanto eventualmente  appartenente ad una classe sociale o categoria cara alla lotta di classe- è subentrata tra le categorie  “deboli” da difendere a prescindere. La figura dell’ oppressore, agli occhi della sinistra, da sempre incarnata dal padrone sfruttatore,dall’agente che manganella un immigrato o uno studente, dalle truppe israeliane o americane che bombardano un villaggio palestinese, e così via, da un pò di tempo  è incarnata anche e soprattutto dal genere maschile (eccetto quegli uomini pentiti e rieducati secondo il verbo femminista, stile Bersani)(2) cui si contrappone la donna la quale in quanto donna, a prescindere dalla sua persona e dal suo stato sociale o personale,anche se magari dovesse essere una calunniatrice, una truffatrice o una sadica approfittatrice succhia soldi dell’ex marito, è considerata una sorta di noglobal,  di proletaria o palestinese. Insomma una debole e vittima a prescindere solo in quanto donna(3). Tocca all’avvocato radical chic di sinistra perorare la sua causa. La destra formula leggi repressive anti-uomini(specie in tema di violenza sessuale),e la sinistra le metabolizza e le applica alla grande.

Ecco in che contraddizione  è caduta l’attuale sinistra, o comunque una sua gran parte. Una bella opera di ingegneria sociale e di manipolazione emotiva in senso antimaschile, ha trasformato quello (cioè la sinistra) che doveva essere-e talvolta in passato è riuscita ad essere-un laboratorio sociale di massa in senso “dirittoumanistico”, pacifista e “operaistico”, in una sorta di “campo di addestramento” per la guerra tra i generi, che è poi una guerra tra poveri perchè gli “Alpha” dei due generi, cioè  i maschi e le femmine della classi alte, difficilmente risentono di questo conflitto, o ne risentono in forma meno traumatica (quando ci sono soldi e potere, almeno i disagi materiali si evitano).

La destra invece sposando le istanze femministe non è caduta in nessuna contraddizione, in quanto, come accennato prima, il femminismo è pienamente funzionale a quelle logiche repressive e carcerarie proprie di ogni destra. E comunque la tragedia che scaturisce da una guerra fra classi povere, ingenerata dal femminismo(4),  non rientra certo nelle preoccupazioni del pensiero conservatore.

Mentre a sinistra, il femminismo, depistando la lotta a favore dei deboli in lotta della donna contro il maschio  (la quale lotta, appunto, è in contraddizione con la prima), è riuscito a mutare l’essenza stessa della sinistra sostituendosi ad essa, alla stessa stregua di un “ficus assassino” (una pianta “strangolatrice”) il quale mettendo le radici vicino ad una malcapitata pianta cresce man mano su quest’ ultima, fino a “strangolarla”, e quindi prendendo il posto di essa. Bisogna, quindi, estirpare quelle radici del fico assassino prima che altre “piante” di sinistra siano strangolate con la conseguente vittoria irrimediabile e definitiva del femminismo.

Ecco perchè la lotta per la Questione Maschile(QM)(5)  non può che essere affrontata e quindi risolta sotto una prospettiva di sinistra. Quindi pur essendo legittimi,e anzi auspicabili, approcci alla QM sotto ogni prospettiva politica, solo quello sotto la prospettiva di sinistra può risultare efficace.

Se lo slogan sul “maschio assassino” stampato in caratteri cubitali sulla prima pagina di “Liberazione” è in contraddizione con la lotta tipica della sinistra contro le morti sul lavoro (che come sappiamo sono in gran parte maschili), se la condizione di povertà e/o di assenza di dimora  di un uomo cagionata dalle angherie dell’ ex moglie è in contraddizione con la lotta tipica della sinistra contro le ingiustizie sociali e favore dei senza tetto, se la tragica situazione di un uomo in galera senza diritti e senza possibilità di difesa, pene alternative o sconti, per via di una accusa (e/o condanna) per violenza sessuale, è in contraddizione con la lotta tipica della sinistra a favore dei diritti umani e  di quelli dei detenuti, e così via, allora  si rende evidente che il femminismo c’entra con la sinistra come i cavoli a merenda. Se si riuscirà a far risultare evidente ciò,  il femminismo perderà credito nell’ambito della sinistra, e quindi finirà per essere delegittimato e, quindi, per scomparire.

Proprio perchè la lotta di genere non ha nulla a che vedere con la lotta di classe (anzi, è in antitesi con essa)(6),e che il giusto e sacrosanto concetto di Uguaglianza e Parità, proprio della Sinistra, consistente nella parità di diritti, doveri e condizioni senza distinzioni di sesso, razza o religione non ha nulla a che vedere con il falso concetto di “parità e uguaglianza” femminista caratterizzato invece dalle discriminazioni “positive”, corsie preferenziali, oltre che da un aggressivo vittimismo e senso di rivalsa anti maschile(Male Bashing).

Al contrario, concepire la QM come lotta contro la sinistra, non farà altro che concedere implicitamente uno status politico al femminismo, e quindi a rafforzarlo, quando invece quest’ ultimo  altro non è che un miscuglio di pulsioni antimaschili, spacciate per “lotta per la parità”, e quindi se c’è un errore che proprio non si dovrebbe commettere è quello di dargli una sorta di “patente” politica.

D’ altro canto sposare la battaglia della Questione Maschile con posizioni contigue alla  Lega e Berlusconi, o addirittura-come vorrebbero alcuni- precludere  la sinistra dalla battaglia per la QM, significherebbe legare e subordinare la QM alla logica dell’alternanza politica destra/sinistra: quando vi è la destra al governo, niente femminismo; quando vi è la sinistra al governo, invece ci sarà femminismo. Quindi in tal caso il femminismo istituzionale, seppure alternato, non cesserebbe mai di esistere, ergo la QM non verrebbe mai risolta. A meno che la sinistra non scompaia definitivamente in occidente, cosa che invece oltre ad essere impossibile, sarebbe anche antidemocratico e liberticida (dittatura stile Pinochet). Se poi si aggiunge, come abbiamo detto prima, che la destra non è meno femminista della sinistra e che, anzi, le legislazioni più forcaiole e liberticide in tema di “violenza di genere” nonchè gli attuali decreti sulle quote rosa portano il marchio della destra, ci si rende conto del doppio pasticcio che si combinerebbe.

E se si considera che questa è stata la linea d’azione che ha contraddistinto una parte per nulla minoritaria del Movimento che si batte per la QM, si capisce bene perchè, fino ad ora, si sono raccolte tante sconfitte. A tutto vantaggio delle istanze femministe più aggressive.

Tutto ciò a causa di questi feticisti della sconfitta.

Note

1) Per la mentalità femminista, in realtà, non tutti gli uomini sono “cattivi”(cioè i “non cattivi” sono coloro, come Bersani, che sono “pentiti” di essere maschi) ma tutti i “cattivi” sono uomini:quindi le donne, per natura, sono tutte “buone”.
2)In realtà anche gli uomini femministi sono colpiti dall’ ingiustizia femminista in quanto le “discriminazioni positive” a favore delle donne(in ambito lavorativo, pensionistico, giuridico, giudiziario, sociale, ecc) sono penalizzanti per tutti gli uomini.
3) Per la propaganda femminista, il Male è identificato nella forza fisica in se, e non nella cattiveria e malvagità, altrimenti, dato l’alto numero di depressi,alcolizzati e suicidi maschili per ragioni sentimentali e/o in ambito post divorzio, il genere femminile occidentale finirebbe sul banco degli imputati. E questo non si concilierebbe con la “Verità” femminista che si regge sul dogma dell’eterna innocenza femminile.Il femminismo è profondamente immorale e disumano in quanto non è capace di concepire e comprendere i sentimenti e la sofferenza(specie se maschili).
4) Il termine “Femminismo” benchè messo al singolare è da intendersi al plurale. Femminismo di sinistra e Femminismo di destra differiscono  per le opposte vedute sull’aborto , ma convergono nel mettere il genere maschile sul banco degli imputati e nella logica “carcerista” e repressiva.
5) Per “Questione Maschile”(QM) si intende la condizione di discriminazione e di disagio(materiale o morale) in cui versa l’uomo comune non appartenente alle classi dominanti, in questa società femminista occidentale caratterizzata da ogni sorta di discriminazione “positiva”(in campo lavorativo, pensionistico, legislativo, giudiziario, sociale, ecc) a favore delle donne(di ogni classe sociale)
6) Infatti il primo a criticare il femminismo fu proprio un marxista, Ernest Belfort Bax, il quale già nel lontano 1913, in un suo famoso trattato intitolato “The Fraud of Feminism“, smascherò l’ imbroglio e il depistaggio femministi.


8 Commenti

Alessandro 10:51 am - 13th Marzo:

Avevo già letto queste lucide e largamente condivibili riflessioni di Icarus. La sua indignazione è sacrosanta. Se poi ascoltiamo le posizioni di Vendola sulla medesima questione, Bersani appare quasi moderato a confronto. Che dire: da una parte un’ampia percentuale di donne che considerano un’innocua pubblicità lesiva della propria dignità, dall’altra una maggioranza di uomini che considerano naturale essere presentati come privilegiati, oppressori, violentatori…abbiamo a che fare con due estremi, finanche forse “patologici”, certamente un prodotto anch’esso della crisi dell’Occidente. Le donne parlano, spesso straparlano, gli uomini in silenzio, o al massimo ne fanno il controcanto. Tutto normale? Per quasi tutti sì, per me no, ma io/noi sono/siamo una voce nel deserto. Quando anche il Presidente della Repubblica parla come una femminista storica, o la Chiesa si schiera a fianco di chi l’ha sempre odiata, allora forse il cerchio si è chiuso. Meglio farsi quattro risate e pensare ad altro. Rimane la soddisfazione di averci visto più chiaramente di tantissimi altri. Magra consolazione, ma di questi tempi bisogna accontentarsi di poco.

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Sergio 3:49 pm - 13th Marzo:

Alessandro
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Le donne parlano, spesso straparlano, gli uomini in silenzio, o al massimo ne fanno il controcanto.
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Io credo bisognerebbe prendere atto del fatto che l’uomo medio è realmente stupido, in materia di donne e di guerra dei sessi. E’ amaro dirlo, ma i fatti non fanno che confermarlo.
Mentre i primi sono da sempre impegnati a far la guerra agli altri uomini, le seconde sono impegnatissime a manipolare e combattere gli uomini, non le altre donne.
Credo che questo la dica lunga su chi realmente sia, dal punto di vista psicologico, emotivo e sessuale, il sesso subordinato.

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sandro 1:29 am - 14th Marzo:

“essere di sinistra significa combattere l’ aggressività del più forte sul più debole”
______________
….quindi la classe dirigente della sx è tutto fuorché di sx, dato che loro, vista la posizione che occupano nella scala sociale, sono in palese conflitto di interesse rispetto quella che è la loro “mission”.
Se ne deduce che la medesima va mandata affanculo in blocco e sostituita da precari, cassintegrati e quant’ altro, e prima lo si fa e meglio è.
E neppure le donne come categoria sociale sono annoverabili tra i “deboli”: chi ha più forza, la Marcegaglia, donna imprenditrice stracarica di soldi, o un suo dipendente uomo, magari precario?
Dato che una sola frase è sufficiente a dimostrare l’ inconsistenza di tale tesi, ci sono due possibilità:
a) chi lo afferma è un idiota che non ha i requisiti minimi per rappresentare una parte della popolazione
b) chi lo afferma è palesemente in malafede, dunque manca del requisito fondamentale per rappresentare una parte della popolazione (l’ onestà)
Tertium non datur. In entrambi i casi, chi sostiene una stronzata simile, che anche un bambino è in grado di confutare, va rimosso il prima possibile e mandato a ricoprire un incarico più consono (tipo pulire cessi per 600 euro al mese).

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sandro 2:04 am - 14th Marzo:

La sinistra vera?
Eccola:

« Per me libertà e giustizia sociale, che poi sono le mete del socialismo, costituiscono un binomio inscindibile: non vi può essere vera libertà senza la giustizia sociale, come non vi può essere vera giustizia sociale senza libertà. Ecco, se a me socialista offrissero la realizzazione della riforma più radicale di carattere sociale, ma privandomi della libertà, io la rifiuterei, non la potrei accettare. […] Ma la libertà senza giustizia sociale può essere anche una conquista vana. Si può considerare veramente libero un uomo che ha fame, che è nella miseria, che non ha un lavoro, che è umiliato perché non sa come mantenere i suoi figli e educarli? Questo non è un uomo libero. […] »

(Sandro Pertini)

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mauro recher 10:20 am - 27th Febbraio:

riprendo questo vecchio articolo, anche se avrei potuto scrivere in altri spazi ….si è fatta una fotografia del nuovo parlamento …I risultati sono interessanti ,si è notevolmente abbassata l’età media ,e uno su tre è una donna ….Sia chiaro che vedo con favore questo “cambiamento” per usare un termine sportivo ,se la squadra non va più bisogna cambiarla, e che la “vecchia squadra” abbia dato segnali di non essere all’altezza ,sono stati molteplici …interessante anche che un terzo sono donne ..strano in un paese maschilista come il nostro che discrimina le donne (invece che dire che discrimina i poveri uomini e donne che siano) sia stato questo innalzamento davvero notevole da superare la Francia del “femminista “Hollande ….vuoi vedere che le femministe ci hanno sempre raccontato un sacco di balle ? Comunque sono stati elette ,in modo che a me non piace, ma le regole sono queste ,vediamo cosa succede
http://www.repubblica.it/speciali/politica/elezioni2013/2013/02/27/news/nuovo_parlamento-53502928/?ref=HRER1-1

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Mauro Recher 8:41 pm - 30th Dicembre:

https://www.facebook.com/pages/Femminismo-Antropologico/1406047772964889?fref=ts

Mi sono imbattuto in questa simpatica pagina

Più simpatici ancora questi interventi

https://www.youtube.com/watch?v=gYgeYLx8al8

https://www.youtube.com/watch?v=NldURP1MAoU

Sono interventi fatti su Radio Padania Libera …potrebbe centrare anche poco ma sia destra ,sia la Padania (lasciatemi mettere una faccina https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_smile.gif, sia il nuovo Centro destra o il popolo della Libertà che la Sinistra tutta ,d ali non si scappa ,cioè che agli uomini va sempre male e non si scappa dalla definizione di violento , magari usa altri motivi ma sempre violento è

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Mauro recher 5:17 pm - 7th Aprile:

visto che ci sono continuo qui ….. anche se forse quello che sto per segnalare sarebbe più consono mettere nel nuovo sito in programmazione dove si parla di tutto ..comunque la notizia è questa
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=651442071603031&set=o.114603571928685&type=1&ref=nf
“Ho scelto Tsipras e ho scelto qualitativamente bene visti i risultati. Chi ha energia sa che “l’impegno porta lontano”. Il talento di ognuno passa anche attraverso la capacità di valorizzarsi per un bene comune.”
Il giornale cosi scrive “la candidata sindaco dell’ UDC è passata all’estrema sinistra”
La lista Tsipras è adesso l’estrema sinistra *dash* con la Zanardo ,questa qui e la Lipperini e altri che non ricordo ? Ridatemi i fascisti e i comunisti almeno avevano un senso

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