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28 Feb 2010  |  29 Commenti

Sacro e profano…

Caro Fabrizio,

 ho letto con grande interesse e con sentimenti contrastanti il tuo blog sui maschi ‘beta’….Provo un pò a mettere ordine nei miei pensieri a proposito…..

Allora, sono perfettamente d’accordo sulle conseguenze devastanti del femminismo che ha consegnato il corpo delle donne allo sfruttamento più bieco trasformandolo in pura e semplice merce. Concordo che molte donne (ma non tutte e non la maggior parte) usano questa mercificazione come di una leva per il potere e che questa strada sia lastricata di ipocrisia come giustamente fai notare tu. D’altro canto esiste una intera schiera di pseudo intellettuali conformisti che fanno mostra di incensare la donna come unica salvatrice del mondo, come Il Venerdì di Repubblica che nel solito numero riassuntivo degli avvenimenti dell’anno indica la prospettiva femminile come ”un modo nuovo di guardare al mondo, per questo noi diremo il 2009 da parte della donna..”. Bleha…, niente di più abusato, oppure il successo di libri spazzatura come “Uomini che odiano le donne” dove i maschi si dividono tra pervertiti violenti o molluschi senza spina dorsale …

Da questo punto di vista hai perfettamente ragione, ma per me questo è semplicemente il prosieguo della strategia dell’ antico nemico (il diavolo insomma, chiamalo come vuoi) che cerca di convincerci che siamo separati nel corpo e nell’anima (e quindi sono contrarissimo all’idea del sesso senza amore che è invece il marchio distintivo del nuovo femminismo, sesso senza amore significa dignità dell’uomo (e della donna) offesa e resa simile alla merce, il sesso separato dall’amore è una ginnastica insulsa ed il marchio della mercificazione e del dominio del potere..).

Non credo quindi per lo stesso motivo che esistano persone alfa o beta. Da parte mia ho grande pena per chi vive nell’uso e nell’adorazione del potere, ne ho conosciuti e nessuno di loro era felice. Vedi Fabrizio, io sono cristiano e la fede in Cristo mi assicura, per esperienza personale, che la felicità è qualcosa che si ottiene viaggiando nella Grazia e cioè aprendosi completamente e senza riserve al mondo ed al prossimo, in questo caso si acquisisce una pace ed una serenità interiore che ci rende molto ma molto più ‘dominanti’ (nel senso pieno di non essere travolti) sul mondo che qualsiasi potere proveniente da questo mondo. Allora uomini, donne, schiavi o liberi (leggiti a questo proposito la bellissima lettera ai Romani) non fa alcuna differenza.

Il nostro modo di umiliare la donna (e l’uomo) con la proposizione di un mondo di dare avere dove ciò che conta è la carriera, il potere ed il denaro e il nostro corpo invece di essere la casa dolce dello Spirito una pura appendice da usare e smontare a piacere è fonte di ferite e dolori immensi.

Per il mio lavoro mi capita spesso di soggiornare in Oriente (India, Singapore..) e da quelle parti guardano con malcelato schifo al nostro modo di oltraggiare la donna e ne percepiscono l’aspetto violento ed innaturale. Vedi, non si tratta di moralismo, il moralismo è una cosa oscena, che per troppo tempo è stato confuso con la vera morale. Non è che uno non deve avere rapporti sessuali prima del matrimonio o cretinate del genere, questo è ciò che la borghesia (la classe più stupida e deleteria che sia mai apparsa sulla faccia della terra) ha voluto far credere. Il punto è che esiste una dimensione intangibile di sacralità in noi e questa dimensione deve essere difesa da un uso commerciale. Io posso scopare con soddisfazione con chi voglio e quando voglio, ma senza con questo mai offendere qualcun altro (il tradimento è osceno) oppure separando il mio corpo (o il corpo con cui mi accoppio) dalla sua anima, mai considerando l’altro un mezzo per il mio piacere e non un fine in sè.

Forse ho affastellato troppe cose, spero tu  mi abbia compreso

Un abbraccio

Alessandro Giuliani


29 Commenti

Damien 5:47 pm - 2nd Febbraio:

Ciao Alessandro,

Ho letto il tuo contributo alla QM, devo dire che, in quanto personale, risulta opinabile in molti aspetti.

Se e’ pur vero che come tu affermi si debba necessariamente valutare tutti gli aspetti, a mio avviso e’ sufficiente guardare al reale, al quotidiano, tuttavia per far questo, bisogna essere in grado di levare ogni filtro, sia personale che di fede, per osservare il mondo in cui viviamo, che purtroppo spesso e’ ben lontano da come lo si interpreta.

La verita’ dei fatti quotidiani e’ alla portata di tutti, se non sei un maschio alpha, la vita nel suo insieme e’ sicuramente piu’ difficile, se vivi in una nazione dove tutto pende a favore della donna sei nei guai, se osi essere te stesso vieni isolato, se ti aspetti che le donne ti vedano prima come persona stai fresco! se non ti usi violenza per essere omologato non sarai mai compreso, se non sei in linea col modus operandi femminile sei out!

Credo che il Dio che contempli abbia di meglio da fare, diversamente vorrei essere il primo a dirgli qualcosa, tanto per iniziare che rivoglio indietro la mia costola..

A parte la battutina d’uopo, per come la vedo io le donne sono state un’autentica delusione, se volessi in qualche modo valutare quanto affermi, potrei dire che la tanto decantata speranza di un mondo migliore tramite l’impegno femminile nel sociale e’ andata a farsi benedire a fronte di un evidente tornaconto, nonostaante questo non soddisfi le donne stesse, in quanto ciò e’ foriero di una situazione maschile di impotenza, di sottomissione, per quanto se ne dica una donna mai si terrà a se un tale uomo per la vita, essere superiore va bene, ma alla lunga i cagnolini slinguazzanti vengono a noia, e spesso da cagnolini divengono cervi, diversamente non vedo come mai i divorzi siano in continuo aumento come le lagnanze sulla scarsita’ di veri uomini tanto paventata dalle donne.

Ti ricordo che qualche movimento femminista, contrariamente a quanto affermi, aveva come motto “la vagina è mia e la gestisco io”, che sia stato il Diavolo o l’interesse a questo punto è di una rilevanza minima, ciò che conta è a mio avviso valutare a cosa siamo giunti, e li non ci sono fedi religiose che tengano in considerazione quanto discutiamo in questa sede, ti vorrei far notare la moltituine di queste donne che portano un crocefisso al collo non piu’ come segno di fede, ma come un brillante orpello di zirconi figlio di un’immagine eclatante che ci riporta al titolo del post, appunto tra il sacro ed il profano.. si perchè se fossero donne di fede, ma soprattutto avessero un minimo di coerenza, non lo porterebbero.. un messaggio chiaro agli occhi piu’ attenti paragonabile al dire che bombardare in nome della pace sia come scopare in nome della verginita’.. credo sia un retaggio dei vecchi videoclips di Madonna, resistito fino ai giorni nostri.. null’altro che abbia a che fare coi dettami della fede Cristiana a mio modesto avviso.

La par condicio sessuale non e’ il punto di partenza, non e’ qualcosa di brutto, di demoniaco o privo di valore, ma il vero “strumento” di equilibrio necessario tra uomo e donna, in una quotidianità che al contrario lo mercifica e lo strumentalizza a favore di ben altri interessi meno filosofici e, soprattutto, atti a sopprimere l’uomo beta nella sua identità di uomo.

Quando c’e’ tale libertà, non vedi piu’ la persona donna come un’esigenza sessuale, ma come persona, questo quindi puo’ dar atto allo scoprire il partner di una vita.. correr dietro alla vulva oggi non solo è deleterio per tutti, ma rischia di proseguire l’estinzione dell’uomo beta, l’uomo vero, che non si vuole piegare a 90 o sdraiarsi per mendicare quanto dovrebbe essere naturale e reciproco,

Umiliarsi per ricevere la giusta considerazione oppure isolarsi in quanto ripudiare l’omologarsi alla massa sono purtroppo due facce di questa società, in quest’epoca del ricatto sessuale, nella Repubblica delle ghiandole mammarie.

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Fabrizio Marchi 6:43 pm - 2nd Febbraio:

Caro Damien, un intervento puntuale il tuo; un sano ricondurre il discorso alla (fin troppo) cruda realtà. Con tutto il rispetto, naturalmente, per l’autore dell’articolo che, oltre ad essere un mio vecchio amico che non rivedevo dai tempi del liceo (vedi la vita cosa ti combina…), è anche un uomo di grande spessore umano, spirituale, intellettuale e anche scientifico perchè è uno scienziato (di quelli “veri”, sempre immersi nei loro pensieri, ha anche il phisique du rol…)
Non solo. Il mio intuito mi dice che darai molto al nascente Movimento degli Uomini Beta. Come molti altri che intervengono nella discussione naturalmente…
Fabrizio Marchi

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Marco 8:52 pm - 2nd Febbraio:

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Da questo punto di vista hai perfettamente ragione, ma per me questo è semplicemente il prosieguo della strategia dell’ antico nemico (il diavolo insomma, chiamalo come vuoi) che cerca di convincerci che siamo separati nel corpo e nell’anima (e quindi sono contrarissimo all’idea del sesso senza amore che è invece il marchio distintivo del nuovo femminismo, sesso senza amore significa dignità dell’uomo (e della donna) offesa e resa simile alla merce, il sesso separato dall’amore è una ginnastica insulsa ed il marchio della mercificazione e del dominio del potere..).
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Alessandro, con tutto il rispetto, non solo non credo al diavolo (né in Dio) ma sono favorevolissimo al sesso senza amore.
E poi, scusa, ma perché parli del “nostro modo di oltraggiare la donna” ? In verità le donne sono trattate come delle regine nella nostra società.

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Rino 11:24 pm - 2nd Febbraio:

Solo per una lode agli interventi letti con l’aggiunta dell’ormai usuale (e noioso) preannuncio che – a suo tempo – si dovrà parlare anche del Dio e del Diavolo immanenti.
Il Dio e il Diavolo della Psiche, giacché gli umani sono esseri Simbolici.

Intanto: bravi.

Rino

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Alessandro 8:49 am - 3rd Febbraio:

Concordo con quanto sostenuto da Marco: non vedo alcun oltraggio rivolto alla donna in sè nella nostra società. Forse si fa riferimento alla questione trita e ritrita della mercificazione del corpo della donna? Forse qualcuno impone a una donna di vestirsi in modo succinto? Credo che il modo più diffuso di ragionare a proposito della condizione dei sessi sia oramai datato. Occorre aggiornarsi su questo tema, lasciando da parte ideologie, siano queste di destra o sinistra, o visioni fortemente di parte, come quella femminista, così come diffidare dei media tradizionali. Internet, invece, se utilizzato con intelligenza, può essere uno strumento per chiarirsi un pò le idee a proposito.

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Alessandro 8:49 am - 3rd Febbraio:

Rino ha ragione: il Dio e il Diavolo della psiche sono forze titaniche che giocano un ruolo determinante.

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Fabrizio Marchi 1:42 pm - 3rd Febbraio:

Caro Alessandro, non sono d’accordo con te sull’idea di mettere da parte i concetti di destra e sinistra (con riferimento alla QM ovviamente). Affermare questo rischia di essere depistante e potrebbe alimentare l’idea di una sorta di QM al di fuori e al di sopra della politica, cosa impossibile e addirittura inconcepibile non solo per la QM ma per qualsiasi altra vicenda umana.
Tutto è politica, piaccia o meno, questa è la realtà. Di conseguenza anche e soprattutto la QM lo è. Dirò di più. Uno dei limiti del Momas fino ad ora è stato proprio quello di voler considerare la QM come una vicenda sovrapolitica o metapolitica, come si ostinano a sostenere ancora molti di noi. Le cose stanno esattamente nel modo opposto. La QM è politica, nel senso più alto e nobile del termine, ovviamente. Stare dalla parte degli Uomini Beta, operare cioè una scelta di parte, di campo, significa fare una scelta strutturalmente politica; anzi, una scelta più politica di questa non si potrebbe fare.
Il paradosso che ci troviamo ad affrontare è che il femminismo, pera affermarsi, ha occupato lo spazio che politicamente e soprattutto culturalmente è proprio della sinistra (sempre intesa concettualmente e non partiticamente, cosa quest’ultima di cui non ce ne frega nulla).
Se mi permetti il volo pindarico, certamente azzardato ma credo calzante, stiamo vivendo la stessa situazione che vivranno inevitabilmente le centinaia di milioni di operai e proletari cinesi che prima o poi scateneranno una rivolta di classe contro la borghesia e le classi dirigenti del loro paese guidato formalmente da un partito che continua a chiamarsi comunista (e che fa parte a pieno titolo di quelle classi dirigenti che sfruttano la grande maggioranza del popolo cinese…).
La storia crea spesso questo genere di paradossi. Naturalmente è compito delle avanguardie consapevoli svelare la menzogna che gli sta dietro.
Noi ci troviamo di fronte ad uno di questi paradossi. Il femminismo si è di fatto ridotto (come il PC in Cina su un piano più generale) a mero coperchio ideologico di un universo femminile completamente subordinato e complice del capitalismo e della sua ideologia.
Facciamo attenzione, dunque. Sono proprio i nostri avversari di classe e di genere che hanno tutto l’interesse ad annacquare politicamente la questione. Che invece è eminentemente politica. Le femministe ben lo sapevano e non è un caso che hanno occupato “militarmente” una parte politica.
Il nostro compito è molto arduo, forse immane oggi per le nostre forze, ma altri verranno dopo di noi. Il nostro compito è preparare il terreno, concimarlo con le giuste sementi. Non lasciarsi fuorviare dalla propaganda del nemico, molto subdola. Pensa a quell’operaio cinese che darà vita ad una rivolta di classe anticomunista…Ci viene da ridere al solo pensarlo: una rivolta di classe anticomunista, una contraddizione in termini. In realtà solo apparentemente, per il semplice motivo che in Cina non c’è neanche l’ombra di un sistema che sia pur lontanamente possa avere anche solo una pallida sembianza di socialismo.
Eppure (il mio amico Alessandro Giuliani lo chiamerebbe il Diavolo… )l’avversario di classe in quel caso (cinese) è stato talmente astuto e abile da assumere addirittura le sembianze e l’abito di ciò che è (direbbe Marx) nei fatti la sua contraddizione.
Lo stesso è accaduto qui da noi con il femminismo. Né più e né meno. La fatica per noi sarà quindi doppia, come quella della classe operaia cinese che si troverà ad avere come controparte (falsamente) proprio quell’ideologia che dovrebbe rappresentarla . E’ già accaduto altre volte nella storia. In Ungheria nel ’56 a combattere contro i carri armati del nuovo zarismo stalinista non c’erano solo i reazionari, i filo clericali e coloro che volevano restaurare il vecchio ordine sociale. C’erano decine di migliaia di operai comunisti, socialisti, organizzati nei consigli di fabbrica operai, autogestiti e autoorganizzati, il vero zoccolo duro del potere operaio che naturalmente il regime stalinista aveva abolito. Ma guarda un po’…
E’ una storia molto antica…Oggi noi abbiamo a che fare con un gigantesco camaleonte a più teste, un Leviatano di portata epocale. E abbiamo appena iniziato la lotta. Preparatevi ad una “guerra” di lunghissima durata. E sempre facendo molta attenzione. Sono molto, molto astuti, e spesso anche preparati/e. Come diceva qualcuno molto caro al nostro Rino (di cui lui sa molto più di me):”E’ necessario conoscere sempre una parola in più del padrone”.
Non è che l’inizio…
Fabrizio Marchi

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Fabrizio Marchi 1:45 pm - 3rd Febbraio:

Spezzo una lancia in favore del mio amico A. Giuliani. Non credo proprio che quando parlasse del Diavolo si riferisse ad una specie di mostriciattolo con la coda, gli artigli e le corna…E’ evidente che il concetto è molto più complesso, credo anche per la sua concezione del “Male”, dal punto di vista di un cristiano (non so francamente a quale corrente interna egli appartenga).
Detto ciò io divergo profondamente dalla sua interpretazione della realtà e penso di scrivere qualcosa nel merito.
Siamo comunque felici che partecipi al nostro dibattitto. Avere voci così diverse, provenienti da diverse culture ed esperienze, è molto importante. Anche perchè il suo atteggiamento era comunque di grande apertura nei nostri confronti.
Fabrizio marchi

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Alessandro 3:53 pm - 3rd Febbraio:

Ciao Fabrizio, il tuo intervento mi consente di chiarire il mio pensiero. Come tu avrai notato nei miei interventi io non faccio mistero di appartenere culturalmente all’area di sinistra. Ti dirò di più io ne vado orgoglioso. Fino a ora ritengo di essere l’unico ad averlo fatto, oltre a te naturalmente. Ho sempre pensato alla sinistra in maniera forse un pò idealizzata, ma comunque come a quelle forze in grado di esprimere la migliore proposta politica in assoluto. Su questo io non nutro alcun dubbio. Proprio il mio “amore” per quest’are culturale, per quei valori, mi spinge a essere qui a contestare ciò che alla sinistra non appartiene, ossia la visione sessista della società, oggi più che mai femminista, l’appiattimento sui disvalori consumistici ecc.. L’iniziativa che stai portando avanti, a cui anch’io ho aderito, e a cui partecipo con il mio modestissimo contributo è chiaramente un’iniziativa di sinistra, perchè altrimenti io non sarei qui.
E’ quindi ovvio che quando io scrivevo nel mio precedente “occorre lasciare da parte SU QUESTO TEMA ( ossia sulla concezione della donna nella società) ciò che le ideologie di destra e di sinistra affermano…”. Mi sembra ovvio che non facevo riferimento ad accantonare le ideologie suddette tout court, il che sarebbe per me sbagliatissimo, ma in riferimento proprio alla visione della donna che esse veicolano, in riferimento quindi esclusivamente a questo specifico tema.
Non stiamo forse noi qui a criticare la visione della donna nella nostra società che la sinistra esprime? Certamente. Quindi non lasciarsi condizionare dalle ideologie suddette significa aprirsi alla reale comprensione del fenomeno.
Spero di avere esplicitato ora meglio il mio pensiero.
Saluti.

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Damien 3:56 pm - 3rd Febbraio:

Vedo la discussione accesa, ebbene.. vorrei sorprendervi.. c’era qualcuno piu’ di 35 anni fa, che gia’ stimava la situazione attuale..

Invito pertanto tutti a visionare quanto di seguito vi agevolo, sono certo che ci troveremo un po’ piu’ concordi in molti punti della discussione…

http://www.youtube.com/watch?v=H6wRslJmUJ4

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Fabrizio Marchi 4:09 pm - 3rd Febbraio:

Caro Damien, o forse a questo punto posso anche chiamarti con il tuo legittimo nome, se me lo consenti, ti sei “guadagnato” il secondo articolo sul sito che pubblicherò senza aggiungere una parola. Il video e soprattutto l’Uomo che parla non hanno bisogno di commenti…
Fabrizio Marchi

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Fabrizio Marchi 4:34 pm - 3rd Febbraio:

Caro Alessandro, non c’era assolutamente nessun intento polemico da parte mia nel risponderti. Anzi, avevo ben compreso quale era il messaggio che volevi trasmettere. Semplicemente, proprio perchè so come la pensi , e questo mi consente maggior libertà nei tuoi riguardi perché conosco le “categorie” in linea di massima del tuo pensiero, ho utilizzato il tuo post per chiarire e rafforzare dei concetti che sono fondamentali per ribadire la nostra identità.
Anzi, ti ringrazio di aver scritto quel post che mi ha consentito di intervenire per rafforzare quei punti a cui tengo particolarmente.
Come ben sai, c’è una tendenza diffusa nel Momas che tende a considerare la QM come un fatto sovra o metapolitico. Altri invece tendono a concepirla come un fatto transpolitico, e questo da una parte è sicuramente vero perchè nel Movimento maschile ci sono ormai uomini collocati più o meno in tutte le aree politiche. Ma ciò non deve significare che la QM possa essere concepita come una questione che può essere affrontata separatamente e indipendentemente dall’aspetto politico che rimane centrale (sempre sul piano dell’approccio culturale filosofico, chissà se un giorno lo sarà anche su quello più propriamente politico).
Separarla dalla questione politica sarebbe il più grande regalo che potremmo fare all’avversario. D’altronde la nostra peculiarità (e la nostra forza) risiede proprio in questo.
Fabrizio Marchi

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Silver 9:27 pm - 3rd Febbraio:

Alessandro
“Come tu avrai notato nei miei interventi io non faccio mistero di appartenere culturalmente all’area di sinistra. Ti dirò di più io ne vado orgoglioso. Fino a ora ritengo di essere l’unico ad averlo fatto, oltre a te naturalmente”.

Anch’io sono stato un uomo di sinistra; da giovanissimo ho fatto pure parte della FGCI.
Oggi, e ormai da parecchi anni, sono apartitico.

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Animus 10:44 pm - 3rd Febbraio:

>Vedo la discussione accesa, ebbene.. vorrei sorprendervi.. c’era qualcuno piu’ di 35 anni fa, che gia’ stimava la situazione attuale..

Sara’ anche lucido, ma io lo trovo banale e approssimativo.

Il “potere”, la “societa’”, il “consumismo”, ma de che sta parlando?
Qual’e’ il soggetto, soggetto in concreto, voglio dire?

E se dicveva Dio, il Diavolo o il Male, era la stessa zuppa, no, tanto, astratto per astratto….qualunque cosa gli metti …. va bene lo stesso.

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Marco 12:40 am - 4th Febbraio:

Io non sono mai stato un uomo di sinistra, ma in questo blog, dove posto raramente, le mie preferenze politiche le lascio da parte.

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Alessandro Giuliani 11:12 am - 4th Febbraio:

Bè un bel vespaio non c’è che dire.
Allora inizio con il dire che,nella mia esperienza personale di uomo sposato felicemente da venti anni e con due figlie di diciassette e tredici il rapporto con le donne (vere, non quelle di carta o celluloide) è stato molto soddisfacente anche se con gli ovvi contrasti (ma chi dice che siano una brutta cosa ?) che la differenza sessuale riserva.
Quanto ad abbandonare filtri e giudizi, passioni ecc., risponderei ma allora cosa resta ? Insomma noi siamo noi con tutti i filtri i giudizi, i valori che abbiamo, che vantaggio avrei a giudicare il mondo essendo in coma ? L’illusione di un noi nascosto che debba essere liberato da tutte le sovrastrutture che ci opprimono è un’idea un pò balzana ma molto diffusa, insomma caspita un pò di discernimento per capire chi siamo e cosa vogliamo e se in questo ci mettiamo dei ‘filtri’ tanto meglio, i filtri servono per vedere e per veder(ci), se poi un filtro non ci rappresenta più si toglie.
Difficile, anzi impossibile, spiegare l’esperienza di fede a chi non l’ha, vi assicuro però che è come ribaltare completamente le categorie del mondo, per cui il potere degli altri non conta nulla, ma davvero nulla, ma di nuovo è come raccontare un concerto senza poter far ascoltare la musica, quindi mi taccio.
Diavolo ? Diavolo è colui che divide, grazie Fabrizio che lo hai spiegato, niente nanerottoli rossi e code forcute, ma una forza che ci tiene separati dalla nostra vera felicità, dall’integrazione di noi stessi, si’, e forza potente, se fossimo un tutt’uno non ci porremo neanche il problema del sesso senza amore, semplicemente non esisterebbe sarebbe come bere un bicchiere senz’acqua.

Un abbraccio a tutti voi
Alessandro

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ckkb 4:31 pm - 4th Febbraio:

C’è uno sguardo, un filtro (usando la terminologia di Alessandro) che non può mancare a mio avviso quando si parla di maschi e di padri: lo sguardo e il filtro che permette di vedere la profondità del dolore maschile e paterno oggi. Questa capacità è il discrimine a ispirare o riflessioni valide e interessanti, ma situabili in qualunque ambito, o riflessioni che colgono il probema decisivo nella nostra civiltà occidentale: la possibilità dell’annientamento, e dico annientamento, di tutto quanto abbiamo conosciuto e intuiamo essere il maschile e il paterno nella sua accezione positiva. La distruzione di ogni suo significato positivo. E’ questa la discontinuità storica assoluta, “il nuovissimo”, che da molte evidenze fattuali sta concretandosi. E la causa vera del dolore maschile di oggi è la percezione di questo processo di annientamento. Una percezione oscura, un dolore non verbalizzabile che si traduce in una disperazione senza cause apparenti. Precedente ogni altro disagio: è questo l’aspetto più drammatico che apre a domande e risposte nuove, mai nemmeno ipotizzate prima.
Se dovessi individuare il demoniaco in azione oggi lo individuerei proprio nella silenziosa guerra antipaterna e antimaschile che si sta svolgendo in ogni ambito, e proprio nel cuore del singolo maschio, del singolo padre, con la finalità di sganciare dal maschile e dal paterno la Vita, la vita umana in tutte le sue manifestazioni. L’amico Alessandro che giustamente testimonia la sua fede, sa che persino nell’ambito così intimo e costitutivo dell’esperienza che è la fede, la stessa solenne pofessione della sua fede, circa il nome di Dio, rivelato e testimoniato col proprio sangue da Cristo come Padre, oggi è diffusamente letta come una dizione maschilista storicamente data, anche tra molti pastori e credenti cristiani.
Raccontano che un tempo, per ridurre in schiavitù le persone di una famiglia, prima uccidevano il padre.Oggi mirano ad uccidere la paternità.

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ckkb 6:20 pm - 4th Febbraio:

Aggiungo che la strada della rinascita della nostra civiltà passa per il riconoscimento del dolore maschile e paterno e per la capacità di trasformarlo in una consapevole positiva azione di riscatto, a favore di tutti: il dono maschile di sempre.

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Peppe 1:31 pm - 5th Febbraio:

Per qualcuno che ha le idee un po’ confuse pubblico il seguente glossarietto:

CONSUMISMO: sistema socio-produttivo trainato dai consumi di massa e che sfocia nella massimizzazione dei consumi.

POTERE: facoltà di agire sulla società e sugli individui che la compongono.

SOCIETA’: contesto organizzato di esseri umani.

Se neanche questo piccolo glossario spiega le cose a chi non vuole capirle non posso farci niente.

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Peppe 3:55 pm - 5th Febbraio:

Chiedo scusa per questa mia ennesima postilla ma volevo dire che mi sembra strano che concetti tanto chiari e concreti quali sono la società, il potere e il consumismo vengano tacciati come “astratti” proprio da parte di chi considera cose come “genere maschile” e “genere femminile” come fossero due persone singole in carne ed ossa. Per non parlare poi di cose strane come etosfere, “valori” e via dicendo.

Comunque mi ha colpito quasta asserzione di Alessandro:

>il Dio e il Diavolo della psiche sono forze titaniche che giocano un ruolo determinante.
_____________
Esattamente come Dio Padre e la Grande Madre. Forze psichiche che probabilmente in buona parte derivano dalla figura paterna e manterna. Anche se se ne distinguono.

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Animus 6:11 pm - 5th Febbraio:

>Chiedo scusa per questa mia ennesima postilla ma volevo dire che mi sembra strano che concetti tanto chiari e concreti quali sono la società, il potere e il consumismo vengano tacciati come “astratti” proprio da parte di chi considera cose come “genere maschile” e “genere femminile”

Quello che intendo dire e’ che, fondamentalmente, non gli si oppone una soluzione reale, ecco perche’ per me non sono concreti.

Se io parlo di “genere femminile” e gli muovo una critica, affinche’ sia valida devo (e posso) verificare che per il suo opposto (il “genere maschile” ) , quella critica non vale, e ripeto, “posso verificarlo”, perche’ altrimenti la mia critica e’ campata per aria, e’ priva di qualsiasi senso.

Ci siamo fin qui?

Ma quando Pasolini dice “Il potere”, gia’ il suo opposto inizia a non capirsi quale sia (l’impotenza??), cosi’ come “la societa’”…qual’e’ cavolo e’ l’opposto della societa?
La societa’ siamo noi, fino a prova contrario…

Dove stanno i loro “complementi”, sull’iperuranio?

Per il capitalismo in discorso e’ effettivamente leggermente diverso, anche se poi non moltissimo.

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Icarus.10 1:26 am - 6th Febbraio:

“c’è una tendenza diffusa nel Momas che tende a considerare la QM come un fatto sovra o metapolitico.”

Infatti, però solo ufficialmente. Perchè inevitabilmente all’ interno del Momas si sono venute ad delineare visioni politiche più o meno esplicite, e la maggior parti delle quali di matrice conservatrice o tradizionaliste, anzi esclusivamente tali. E’ giusto quindi bilanciare questa linea con un movimento di sinistra quale è questo nuovo movimento, in modo tale che anche le persone di sinistra(come me) possano politicamente avere una voce in capitolo all’ interno del MoMas. Tuttavia la diversità di opinioni politiche all’ interno del Movimento non può e non deve essere vista come una fonte di divisione o di scontro, ma al contrario, di ricchezza e di confronto costruttivo.

La politica non può essere tenuta lontana dalla QM.
Perchè tocca, o meglio toccherebbe, a chi ci governa(destra o sinistra che sia) rimuovere queste profonde ingiustizie, sia di genere che sociali.

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Alessandro Giuliani 11:10 am - 8th Febbraio:

Caro ckkb,

hai colpito nel segno ! Le tue parole sulla distruzione del maschile sono profonde ed azzeccatissime. A questo punto però è a noi maschi che questo non accada, è questa la sfida che ci si pone davanti e dobbiamo affrontarla per il bene di tutti.
Grazie del tuo intervento
Alessandro

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Peppe 12:46 pm - 8th Febbraio:

Icarus ha proprio ragione. E infatti guarda caso la stragrande maggioranza degli adepti del MoMas plaudono ai discorsi intrisi di belle parole (ma a mio parere vacue) sul “maschile”.
Purtroppo oggi in Italia il MoMas è quasi una sorta di religione nostalgica di tempi andati e non un vero e proprio movimento di contestazione e di critica sociale fondato su esigenze concrete e reali.
Io guardo sempre con ammirazione e rimpianto Warren Farrell che ha fondato un MoMas in America senza tante seghe mentali. Purtroppo gli italiani devono sempre fare i “filosofi” di staminchia. sad

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Alessandro 9:24 pm - 8th Febbraio:

Peppe, hai in buona parte ragione. Ciò che il movimento dovrà diventare è un “vero e proprio movimento di contestazione e di critica sociale fondato su esigenze concrete e reali”, ossia un movimento popolare, altrimenti rimarrà un circolo di nicchia, per pochi intimi.
Ovvio che anche le teorizzazioni più raffinate e colte hanno la loro utilità, ma mai dimenticarsi che la maggior parte degli individui non ha certamente una laurea in filosofia o in psicologia e che la comunicazione deve adeguarsi a tutti i tipi di destinatari, senza mai scadere nella banalità o nella volgarità è ovvio.
Da sfuggire anche le tentazioni da “ritorno al passato”, nostalgiche, quasi impraticabili, sfide perse in partenza.
Io credo che il tentativo di Fabrizio vada nella giusta direzione. La strada è tutta in salita, però secondo me, il che può suonare a sinistra ancora una bestemmia, la questione maschile o questione degli uomini Beta è davvero una sfida di sinistra, sia perchè inevitabilmente mette in discussione il sistema socio-economico-mediatico in cui viviamo, costruito per gli uomini alfa e al limite per le donne, ma ostile agli uomini Beta, sia anche perchè l’uscita da questo stallo non può che essere una società più libera e democratica e meno legata ai “valori” del mercato, del denaro e del potere. Quello che occorrerebbe fare è forse stilare una lista di obiettivi-esigenze che s’intende perseguire, in modo tale che chiunque possa avere le idee chiare su che cosa ci si prefigge, non solamente limitati al rapporto uomo-donna, pur fondamentale.
Opinioni personali certamente.

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Fabrizio Marchi 12:06 am - 9th Febbraio:

Caro Alessandro, sottoscrivo ogni tua parola…sottolineo che non è possibile separare teoria e prassi. Non si tratta di costruire dei “pensatoi”. Quelli ci sono già. Siamo noi. Con i nostri limiti, certo. Ma siamo noi. E lo facciamo già. Lo stiamo facendo già. Certo, come diceva qualcuno”Studiare, studiare e ancora studiare” e noi lo facciamo e non ci stancheremo mai di farlo. Ma questo non deve assolutamente essere separato dall’azione concreta, dalla prassi. L’obiettivo è la costruzione di un movimento fatto di uomini in carne ed ossa: impiegati, tecnici, insegnanti, operai, precari, studenti, anziani, disoccupati…Dobbiamo riuscire a tutti i costi a sfondare il muro del Matrix, un muro di gomma più resistente del cemento armato. Il primo passo è offire agli uomini (beta) una sponda, un luogo, dove poter incontrare altri uomini e confrontarsi. Un luogo certo anche di elaborazione teorica, è ovvio, ma non nel senso pseudoaccademico o intellettualistico del termine. Il che non significa certo disprezzo per la cultura, ci mancherebbe. Al contrario, significa un’altra concezione della cultura. Una cultura dove il libro da una parte e l’esperienza pratica dall’altra si fondono insieme, si contaminano, si mescolano. Dove ciascuno porta i suoi saperi e la sua esperienza, animato dalla volontà di crescere insieme agli altri.
Il secondo passaggio sarà quello dell’organizzazione. Quando avremo un numero sufficiente di adesioni fonderemo un’associazione che dovrà puntare a radicarsi quanto più possibile sul terrirotio nazionale. E’ presto, lo so, per questi discorsi, ma è bene cominciare a delineare un percorso, una rotta.
Intanto, e lo dico a tutti, dobbiamo fare opera di reclutamento. Anzi, prima dobbiamo diffondere il sito e farlo conoscere a quanta più gente possibile (soprattutto uomini, è ovvio) e dobbiamo invitarla e incalzarla a intervenire, scrivere, commentare.
Intanto segnalo con soddisfazione che proprio negli ultimi giorni ci sono diversi nomi nuovi che stanno facendo capolino nel blog. E’ un bel segnale. Cresceranno; siamo appena all’inizio.
Fabrizio Marchi

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Strider 2:19 am - 9th Febbraio:

A quanto scritto da Alessandro e Fabrizio, aggiungo che se una decina di anni fa (cioe’ quando io non sapevo neppure cosa fosse la QM) non fossero “nati” i Maschi Selvatici e Rino Della Vecchia non avesse fondato U3000, molto probabilmente oggi non esisterebbe il sito Uomini Beta, ed anche certi criticoni disfattisti ed invidiosi non potrebbero stare qui a pontificare…

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Fabrizio Marchi 8:20 am - 9th Febbraio:

Caro Strider, a parte l’amicizia e l’immensa stima per Rino Della Vecchia (e anche una grande condivisione di idee e prospettive, anche se non proprio al 100%, e meno male…) così come il rispetto nella diversità per i MS, il sottoscritto (forse anche per sua ignoranza o per suoi limiti personali) fino a pochissimi anni fa non sapeva nulla dell’esistenza dei MS nè di U3000, sito con il quale sono entrato casualmente in contatto perchè avevo trovato su google due recensioni al mio libro “Le donne: una rivoluzione mai nata” scritte da Animus e Alitaki alle quali seguiranno quelle di Rino e di Armando (colgo l’occasione per ringraziare tutti).
Ho scoperto la QM da solo, senza sapere che qualcun altro l’aveva chiamata in questo modo…ho ricostruito la mia consapevolezza di Uomo con un lavoro personale con me stesso e su me stesso più che decennale e alla fine sono arrivato a scrivere un libro che ho pubblicato. Da solo. Non sapevo nulla di nessuno. Al mio fianco avevo solo un mio amico che la vede come noi e con il quale per anni e anni ci siamo confrontati, abbiamo superato i timori, le incertezze, le paure. Rino e altri amici lo hanno conosciuto in una riunione che facemmo a Roma a casa di Spavone. E non è stato facile, specie per un uomo con le mie idee e la mia formazione. Ed eravamo in due. E non ti dico quante volte ci siamo chiesti “Ma possibile che non ci sono altri Uomini “risvegliati”? Possibile che siamo soli al mondo?” Al momento così sembrava essere perchè non sapevamo nulla, come ti ripeto, dell’esistenza di altri movimenti maschili.
Decisi di prendere l’iniziativa (la famosa prassi) scrivendo un libro. Vada come vada, mi sono detto. E, del tutto casualmente, quelle due recensioni scoperte per caso non più di un paio di anni fa o due anni e mezzo fa, mi fecero entrare in contatto con Rino. Lui stesso può confermarti il tutto.
Dopo un anno di discussioni nella lista di U3000, decisi di uscire per dar vita (da solo) ad un nuovo Movimento. Da lì a qualche mese è nato il sito degli Uomini Beta.
Con tutto il rispetto e l’apprezzamento per il lavoro degli altri, il sottoscritto, come si suol dire, “si è fatto da solo” e solo in seguito, a cose fatte, quando già si era sovraesposto scrivendo un libro, ha scoperto l’esistenza degli altri movimenti. E anche su questo dovremmo ragionare. Come mai un soggetto come il sottoscritto che è una persona, diciamo così, rispetto alla media, abbastanza informata, e che non si limita alla lettura del Corriere dello Sport o del Guerin Sportivo, non sapeva nulla di nulla dell’esistenza dei vari movimenti maschili? Al di là dell’oscuramento da parte del sistema, forse qualche domanda ce la dovremmo porre. Tutti, sia chiaro, non è un atto di accusa ma una constatazione. E’ ovvio che in qualche modo bisogna cambiare marcia. Naturalmente solo il tempo (lungo) potrà darci una risposta ed è ovvio che io peroro la mia (nostra) causa (e posso naturalmente essere in errore), ma credo che ciò sia stato dovuto anche ad un approccio sbagliato proprio da parte di quei movimenti che forse non avevano o non potevano avere quella capacità di penetrazione proprio in virtù o a causa del loro stesso essere ed esistere in quanto tali, con le loro idee (rispettabilissime, sia chiaro) e il loro orizzonte.
Noi siamo un’altra cosa. Naturalmente non c’è nessun intento competitivo. Non ce ne può fregare di meno. Non siamo nati per entrare in competizione con altri uomini. Siamo nati per dare una prospettiva agli uomini. E abbiamo cominciato con darla innanzitutto a noi stessi.
Questa è la genesi e la storia degli Uomini Beta. Non ce n’è un’altra. Non dobbiamo nulla a nessuno, da questo punto di vista e con un pizzico di presunzione posso dirti che saremmo comunque nati, indipendentemente da chiunque altro (perché la nostra origine è tutt’altra). Al contrario, la grandissima maggioranza dei componenti di quella lista (lo dico senza nessun intento polemico, siamo andati ben oltre ormai…) si trovava e si trova su posizioni completamente diverse dalle nostre ed era assai diffidente e scettica rispetto all’ipotesi stessa di dar vita ad un movimento come quello degli Uomini Beta. E, diciamo la verità, in molti neanche ci credevano oppure pensavano che si stesse giocando…
E invece eccoci qua. E stiamo crescendo. Lo sento, lo vedo, me ne accorgo, sento il polso. E anche l’attenzione (lo dico benevolmente, sono certo che non me ne vorranno) che ci rivolgono Uomini come Armando o Cesare che sono su posizioni molto diverse dalle nostre, è il chiaro segno che loro stessi hanno ben compreso quale straordinaria novità può rappresentare questo Movimento.
Detto ciò, ti ringrazio del tuo post e della tua osservazione, che non era diretta a noi in particolare né tanto meno al sottoscritto, ma mi ha consentito di fare un po’ di storia, come si suol dire, che è sempre utile per la comprensione delle cose.
Fabrizio Marchi
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Alessandro 8:54 am - 9th Febbraio:

Io non cponosco i Maschi selvatici, però ho letto molto di ciò che Rino Della Vecchia ha scritto e concordo che è un contributo preziosissimo.

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