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08 Mar 2013  |  11 Commenti

8 Marzo: oltre i confini di genere

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da parte delle nostre amiche e dei nostri amici del MFPG (Movimento Femminile per la Parità Genitoriale)


11 Commenti

Fabrizio Marchi 9:43 am - 8th Marzo:

Saluto con affetto le nostre amiche e i nostri amici del MFPG con le quali e con i quali abbiamo da tempo costruito un rapporto di amicizia, solidarietà e collaborazione.
Sono certo che faremo un lungo e importante cammino assieme.
Un carissimo saluto a tutte e a tutti loro.
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mauro recher 3:37 pm - 8th Marzo:

Non vorrei rovinare questo post con “spazzatura” misandrica ,ma è per far capire di come una data ,venga strumentalizzata ….
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/03/08/8-marzo-contro-festa-della-donna/522190/
questa la mia risposta

Domanda: “Perché non esiste una festa dell’uomo?”Risposta: “Perché in realtà la festa dell’uomo già esiste, solo che dura 364 giorni l’anno e non necessità, per rimanere in vigore, di alcuna celebrazione esplicita. L’uomo ha sempre goduto e gode tutt’ora (nonostante i tempi cambino e molte cose migliorino) di maggiori vantaggi sociali e culturali.”……………….

Beato lei signor De maglie che fa festa 364 giorni l’anno (ma ,per fare una battuta che fa? lavora un giorno e dopo fa il ponte :D) , li vedo io queste orde di uomini a fare bisboccia ,mentre le donne tutte sudate che ,con arco e frecce vanno a caccia e che devono andare a lavare i panni giù al fiume ,lo faceva mia madre da piccola ,adesso le cose sono un pochino diverse ,,chiariamo che la vita è dura per tutti ,ma dire che un genere fa festa tutto l’anno mi sembra una esagerazione ,mi ripeto ,non tutti si chiamano De maglie

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Fabrizio Marchi 4:46 pm - 8th Marzo:

Non ho mai capito se in alcuni uomini prevalga l’imbecillità o la malafede. De Maglie è uno di questi. Nel caso specifico propendo per la prima ipotesi. Ma non ci scommetterei. https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_unsure.gif

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Luigi Corvaglia 7:09 pm - 8th Marzo:

Da un aggiornamento di stato di facebook di un mio amico ovvero la saggezza dei vecchi:
…………………………………..
L’8 marzo, visto da una donna speciale… di 81 anni.

NONNA: “Ma osci…tutti ccu ste mimose, e mimose…ma cc’ ggè?”
IO: “E’ a festa tua!”
NONNA: “Teveru? Osci ete?”.
IO: “Sine…”
Seguono circa 60 secondi di silenzio …
NONNA (rivolgendosi a mia madre): “Hai capitu tie? Osci ete A FESTA TA MAMMA…E MAMME OSCI CUMANNINE!”
IO: “ma ccì ggè ca dici (ridendo) osci è a festa te donne…e donne, no e mamme! Auguri…(segue mio dono di piccola mimosa, e bacio di auguri)!!!”
NONNA: “Grazie fiju…ma ccì centra? Aje essere sempre festa…sia ppè lli masculi, sia ppè lle fimmine…mò! Tutte moi le caccine, tutte moi!”

DEVO DIRE CHE NON HA TUTTI I TORTI… smile

TRADUZIONE PER I NON SALENTINI.
L’8 marzo, visto da una donna speciale…di 81 anni.

NONNA: “Ma oggi…tutti con queste mimose, e mimose…ma cos’è?”
IO: “E’ la tua festa”
NONNA: “Davvero? E’ oggi?”.
IO: “Si …..”
Seguono circa 60 secondi di silenzio …
NONNA (rivolgendosi a mia madre): “Hai capito tu? Oggi è LA FESTA DELLA MAMMA…OGGI COMANDANO LE MAMME!”
IO: “ma cosa dici (ridendo) oggi è la festa delle donne… le donne, non le mamme! Auguri… (segue mio dono di piccola mimosa, e bacio di auguri)!!!”
NONNA: “Grazie figlio … ma cosa centra? Deve essere sempre festa…sia per gli uomini, sia per le donne … mò! Tutte adesso se le inventano, tutte adesso!”

DEVO DIRE CHE NON HA TUTTI I TORTI… smile
…………………………………..
ps. La parola diciamo che potrebbe tradursi con ecchecazzo …. https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_smile.gif

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Fabrizio Marchi 8:35 am - 9th Marzo:

Durante la giornata di ieri abbiamo assistito alla rituale, ipocrita liturgia celebrativa della giornata dell’8 marzo, con relativa gigantesca operazione di deformazione della realtà. Televisioni, giornali, social network, festeggiamenti, mimose: di tutto e di più. Non si sono fatti mancare nulla.
Nell’orgia della deformazione militante della realtà da segnalare la riesumazione del vecchio slogan “Ne uccide più l’amore che il tumore”, più delle guerre, più degli incidenti stradali, più della malaria (questa proprio non la sapevo…). Di seguito uno dei post più significativi fra i tantissimi pubblicati ieri su face book…
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=149605561870285&set=a.107503946080447.17615.107281779435997&type=1&ref=nf
Da non perdere (si fa per dire…) il minuetto sulla 7 fra Lilli Gruber e Serena Dandini. Impossibile da commentare.
Della serie, “aridatece” la vecchia tv monocolore democristiana di quarant’anni fa, che per lo meno era una cosa seria…(e anche molto più democratica…).
Va bè, siamo sopravvissuti anche questa volta…
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mauro recher 10:12 am - 9th Marzo:

adesso ,andiamo sul “demenziale” smile ,stai a vedere che ,quello che mi è successo ieri è stata colpa dell’ 8 marzo ,complice una cultura dominante ?
Mi spiego ,ieri mattina ho avuto un piccolo mancamento ,non so se dovuto alla tachicardia o a qualche valore sballato (sopratutto della pressione) sta di fatto che ho passato la notte in ospedale ,dove ,per fortuna ,mi hanno trovato i valori apposto (ci sarebbe anche da chiedersi ,invece di dare soldi ai centri anti violenza o ai F-35 ,dessero più soldi alla sanità che ,in un pronto soccorso ho dovuto aspettare ,tra visite e altro quasi 7 ore, una vergogna ) ..ma mi sa che la data ha inciso laugh

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Tiziano 9:39 pm - 9th Marzo:

Altri mondi.
http://russiaoggi.it/articles/2012/02/23/la_russia_celebra_i_suoi_uomini_14849.html

Ogni anno il 23 febbraio nel cielo di Mosca rimbombano i fuochi di artificio come scoppi di artiglieria. Nelle orecchie degli anziani il ronzio degli spari forse è ancora nitido, nonostante il ricordo della guerra e delle sue vittime riporti contorni sfumati dal tempo.

Se c’è un giorno in cui vengono celebrati l’uomo, il suo valore e il suo coraggio, questo giorno è proprio il 23 febbraio: in Russia è la festa dei difensori della Patria. Di coloro che hanno servito lo Stato e che sarebbero disposti a servirlo ancora oggi.

Nata inizialmente come giornata commemorativa del reclutamento di massa avvenuto a Mosca e San Pietroburgo nel 1918 per riunire le forze dell’Armata Rossa (esattamente il 15 gennaio, secondo il vecchio calendario), negli anni la ricorrenza si è tramutata in una vera e propria festa dell’uomo, in risposta all’8 marzo. In memoria anche di chi ha difeso la Russia dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale.

E così, in una giornata che non ha niente a che vedere con la festa del papà, le città della Federazione si ricoprono di bandiere e coccarde svolazzanti nell’aria ancora gelida dell’inverno, mentre per le strade sfilano parate di militari in divisa.

Ma se da un lato la ricorrenza risveglia il patriottismo più profondo, talvolta eccessivo, delle masse, dall’altro rischia di riaprire le fragili ferite di chi forse stenta a capire il senso stesso di questa giornata: in molte famiglie russe manca infatti il padre, la figura maschile, il simbolo stesso di questa festa. E così i bambini si ritrovano disorientati, confusi al punto tale da spingere alcune scuole ad evitare qualsiasi tipo di celebrazione.

Tra le mura di casa la tavola resta comunque sempre imbandita, in una festa intima che dai salotti si sposta poi nei parchi e sulle piste di pattinaggio sul ghiaccio. Per capire quanto sia sentita questa ricorrenza, basta dare un occhio ai numeri elaborati da un sondaggio riportato da Ria Novosti che, citando Superjob.ru, sostiene che il 10 per cento dei lavoratori russi è disposto a prolungare la festa a proprie spese fino al 24, per godere di un lungo ponte.

Nel frattempo Mosca si illumina con i fuochi d’artificio previsti per la serata del 23, allestiti in dodici diverse postazioni dislocate da Est a Ovest della città. Il palco d’onore? Le colline Vorobevy, uno dei punti più alti di Mosca, da dove sarà possibile godere di una visuale privilegiata (da lì saranno visibili sei o sette punti da dove verranno sparati i fuochi).

Diciotto pezzi di artiglieria accompagneranno la danza di luce sopra i tetti del Cremlino e al di là delle case dormitorio alla periferia della capitale. Dieci minuti di botti per un totale di 4.500 scariche che scuoteranno il cuore di un Paese che con questo spettacolo commemora le sue vittime e ringrazia i propri uomini.

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Fabrizio Marchi 1:20 am - 10th Marzo:

Questa proprio non la sapevo…bè, direi che fa sicuramente piacere… https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_wink.gif

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armando 4:31 pm - 10th Marzo:

Fa piacere, certo, ma quella frase sull’assenza paterna in troppe famiglie russe testimonia lo sfacelo di tutto l’Occidente senza distinzione di regimi politici (perchè anche fra gli afroamericani, anche in America del sud accade lo stesso fenomeno). E poichè fra qualche anno dei gloriosi reduci non ne sarà più vivo uno, mentre non ci sono i padri che avrebbero potuto e dovuto trasmettere quella memoria storica affinchè non andasse nell’oblio del tempo, temo che a quella festa verrà a mancare il soffio vitale e si trasformerà in un appuntamento rituale di cui si stenterà a intenderne il senso profondo. Per questo è urgentissimo fare ciò che è in nostro potere per invertire il processo.
armando

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fulvio terzapi 11:08 pm - 10th Marzo:

per abbattere i confini di genere bisognerebbe elaborare una cultura e un ambiente sociale dove i valori siano il piu possibile trasversali e comuni ad entrambi i sessi a cominciare dalla primissima infanzia.

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